venerdì 15 febbraio 2019

Per impetrare i doni dello Spirito Santo



Vieni, o Spirito di Sapienza, che la moltitudine dei figli di Adamo, essendo caduta in tanta stoltezza da apprezzare più i beni temporali che gli eterni, ha bisogno d'essere da Te richiamati a più savio sentire; deh! infondi in tutte le anime, o Santo Spirito, amore e gusto pei beni eterni, e la grazia di preferirli sempre ai beni temporali. Pater, Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito d'Intelletto, vieni a togliere le tenebre dell'errore e dell'ignoranza dalla mente dei figli degli uomini, e rischiararla cogli splendori delle celesti verità. Deh! innalzala con santi pensieri fino al Cielo, dove troverà pascolo verace e santo riposo in Dio. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Consiglio, ed abbi pietà di tanti sconsigliati ed erranti, che corrono le vie di perdizione. Deh! fa loro sentire i salutari impulsi della tua grazia, rendili docili alle tue ispirazioni e riconducili sulle vie dell'eterna salute. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Fortezza, e soccorri a tante anime fiacche, trascinate a perdizione da quel cattivo spirito che ora impera nell'umana società: vieni e a tutti infondi quella santa Fortezza di cui abbiamo bisogno per combattere e vincere i nostri spirituali nemici. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Scienza, e rimetti in amore a tutti i Cristiani le tue sante Dottrine (ora purtroppo così neglette) e fa che noi, seguendo Te, o infallibile Maestro delle anime, mettiamo in pratica i tuoi santi insegnamenti e giungiamo felicemente al porto della salute. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di Pietà che abiti nei cuori puri e fervorosi; vieni, e col tuo soffio onnipotente sgombra dal cuor nostro ogni vizioso affetto, accendivi i tuoi santi ardori, e stabilisci in noi, o dolcissimo Ospite dell'anima, la tua dimora per sempre. Pater Ave e Gloria.
Vieni, o Spirito di santo Timore, e infondi nel cuore degli uomini quel filiale e amoroso Timor di Dio che apre la via alla vera sapienza; e questo santo Timore fa che regoli e governi la nostra volontà e c'induca a fuggire ad ogni costo il peccato, per non più amareggiare il Cuore del Celeste Padre. Pater, Ave e Gloria.
Vieni Spirito Santo a rinnovare la faccia della terra.

Di Suor Elena Guerra 

Verrà il giorno in cui molti fedeli saranno confusi, perché un ordine sarà dato e molti abbandoneranno le vesti sacre.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 14/02/2019

Cari figli, verrà il giorno in cui molti fedeli saranno confusi, perché un ordine sarà dato e molti abbandoneranno le vesti sacre. Le Case religiose saranno chiuse e molti abbandoneranno la fede. Sarà un tempo di dolore per i giusti. Soffro per quello che viene per voi. Vi chiedo di intensificare le vostre preghiere. Questo è il tempo dei dolori per coloro che amano e difendono la verità. Il vostro cammino di fede sarà pieno di ostacoli, ma il Mio Gesù camminerà con voi. Cercate forze nel Vangelo e nell'Eucaristia. Dedicate parte del vostro tempo alla preghiera e lasciate che il Mio Signore vi parli. Avanti nell'amore e nella verità. Chi rimarrà fedele fino alla fine riceverà il Cielo come ricompensa. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

giovedì 14 febbraio 2019

E' solo attraverso la Croce che tutti possono essere salvati.



8 febbraio 2019

Maria Madre Dio:
 "Caro figlio, molti miei consacrati non si rendono conto di quanto Satana li fuorvia... tanti sono ingannati dalle false dichiarazioni del falso profeta. Presto molti si renderanno conto di quanto siano stati ingannati... Presto la Luce verrà su questa terra affinché i miei figli comprendano l'errore madornale della "falsa Chiesa". Solo Gesù ha il potere di unire tutti i miei figli, ed è solo attraverso la Croce che tutti possono essere salvati. Nessun'altra via porta alla vita eterna! Tutti devono passare attraverso la vittoria di Sangue che Gesù ha versato su questa terra. Nessun essere umano può rendersi conto di ciò che mio Figlio ha compiuto ... Sii paziente, perché è attraverso l'amore che conquisterò tutti i cuori. La verità si svelerà gradualmente perché il male si rivolterà contro coloro che l'hanno causato. Presto sarete tutti con me in un posto che ho creato, affinché possiate attendere che questa Terra sia purificata. Figlio mio, credimi, tuo Padre Celeste purificherà definitivamente questa terra da ogni male, e quelli che mi sono fedeli ritroveranno la pace e l'amore..."


LA POSSESSIONE DIABOLICA



La possessione diabolica, cioè la presenza demoniaca in coloro che generalmente prendono il nome 
di indemoniati o di energumeni, è molto più impressionante della semplice infestazione perché dura
più a lungo, talvolta anche anni, ed è accompagnata da fenomeni visibili e controllabili da altri 
testimoni esterni sia durante sia fuori dell’esorcismo è tuttavia meno pericolosa e più rara. Tra 
l’infestazione e la possessione troviamo una differenza sostanziale: la prima è costituita da una serie
di assalti esteriori del demonio, mentre nella seconda — come dice il nome — abbiamo una vera e 
propria presa di possesso del corpo della vittima da parte di satana.
Secondo il rituale romano la possessione diabolica è l’intrusione dispotica e violenta del demonio 
nel corpo di un uomo che egli, poi, dirige e maneggia a suo arbitrio come fosse il proprio corpo. Il 
demonio non ha corpo, ma può compiere tutti gli atti corporei in un corpo altrui, di cui si è 
impossessato muoversi, agire, parlare.
La chiesa riconosce questi fenomeni come autentici e autorizza l’esorcista a porre delle domande, 
alle quali il demonio non solo può, ma è obbligato a rispondere. E questo il mezzo più sicuro per 
stabilire se veramente si tratta di possessione diabolica. Le domande, sempre secondo il rituale 
romano, non saranno né superflue nè inutili, né dettate da vana curiosità, ma saranno limitate alla 
sola necessità del momento per sapere il nome e il numero degli eventuali demoni presenti nel 
corpo dell’ossesso, anzi queste ultime domande non potranno mai essere omesse.
Durante la possessione diabolica il paziente perde la conoscenza di ciò che fa e di ciò che dice e, 
passata la crisi, non ricorda più nulla di quello che ha fatto e detto. Amnesia completa che ha una 
certa somiglianza con lo stato di ipnosi nel quale l’ipnotizzato perde totalmente la coscienza e la 
memoria dei suoi atti. L’analogia tra lo stato di crisi diabolica e di ipnosi è molto affine. I punti di 
somiglianza sono molto più numerosi di quelli della dissomiglianza. Nell’una e nell’altra la 
responsabilità degli atti è da attribuirsi non all’ipnotizzato, che è incosciente di quello che fa, ma 
all’ipnotizzatore che lo domina e lo dirige in tutto. Tuttavia il caso della possessione diabolica, 
considerato in tutti i suoi elementi, deve ritenersi molto superiore all’ipnosi per la forza e la 
violenza del demonio che è simile, ma non uguale a quella di un semplice ipnotizzatore.
La possessione diabolica, anche se rara, è non solo possibile, ma, in certi casi più controllati e 
esaminati, talmente certa che, secondo alcuni teologi, diventa materia di fede. Metterla in dubbio 
vorrebbe dire porsi ai margini del dogma col rischio di gettare un’ombra anche su altre verità 
connesse con l’esistenza degli spiriti del male.
Molte testimonianze del vangelo insistono sull'esistenza della possessione diabolica. Uno dei 
caratteri più impressionanti della missione di Gesù è il dominio da lui esercitato sui demoni, i suoi 
frequenti interventi contro di essi e il potere dato ai suoi apostoli, e attraverso loro alla chiesa 
cattolica, di cacciare i demoni: «Curate gli infermi... cacciate i demoni» (Mt 10,8). Gesù Cristo 
incontra spesso quei poveri posseduti dal demonio e domanda con autorità: «Qual'è il tuo nome?» e 
il demonio è costretto a rispondere: «Il mio nome è legione perché siamo molti» (Mc 5,9) e lo 
obbliga ad abbandonare la sua vittima: «Taci! esci da quest’uomo» (Mc 2,21). I casi di indemoniati 
liberati da Gesù sono molto frequenti. Il vangelo ne riporta solo alcuni riassumendoli alla fine in 
una frase generica: «Portarono a lui quelli che avevano i demoni ed egli li curò» (Mt 4,24). Dato 
che il Vangelo parla a chiare lettere di «demonio», di «indemoniati», di «spiriti immondi», e cita 
fatti e miracoli di liberazione di indemoniati ricordando l’atteggiamento e le parole di Gesù con 
espressioni che non possono lasciare dubbi ragionevoli sull’entità del male curato e dei personaggi 
interessati, sarebbe molto pericoloso e temerario dar loro un’interpretazione diversa o contraria da 
quella che il sacro testo ha inteso. Pensare che Gesù si sia ingannato o per lo meno che si sia 
adattato al linguaggio e alla mentalità del tempo chiamando opera del demonio quello che era 
semplicemente effetto di isteria o di turbi psichici di origine naturale, significherebbe 
compromettere la divinità stessa di Gesù Cristo. Colui che si definirà «Via, Verità e Vita» (Gv 14,6),
che era venuto a rendere testimonianza alla verità (Gv 18,37), non poteva ingannare i suoi uditori 
facendo loro credere il falso per vero. Egli che era venuto «per distruggere l’opera del diavolo» (1 
Gv 3,8) e che affidava ai suoi discepoli il compito di cacciare i demoni, non poteva lasciar dubbi su 
una verità così importante e fondamentale.
Lo stesso potere esercitato da Gesù sui demoni è trasmesso agli apostoli, legato con la loro missione
di evangelizzare e convertire tutti i popoli, e tramite loro alla chiesa. Nella storia della chiesa, dai 
primi secoli, dai tempi apostolici fino ai giorni nostri, i casi di possessione diabolica debitamente 
controllati e autenticati sono esistiti sempre e i santi e gli esorcisti sono intervenuti spesso a liberare 
le infelici vittime. Per questo la chiesa ha istituito gli esorcismi ufficiali contro satana contenuti nel 
rituale romano e nel Pontificale romano, dei quali sia fa uso anche oggi dopo ottenuta licenza dal 
vescovo del luogo. Per questo sarebbe temerario, con rischio anche di eresia, negare per idee 
preconcette o per altri motivi, la realtà della Possessione diabolica.
La possessione diabolica è costituita da due elementi, dalla presenza del demonio nel corpo 
dell’ossesso e dal dominio dispotico che egli esercita sul corpo, e, attraverso il corpo, sull’anima. Il 
demonio invade, per speciale permissione di Dio, il corpo di un uomo o di una donna e ne muove 
gli organi a suo arbitrio come se si trattasse di cosa propria.
La presenza del demonio nel corpo dell’indemoniato non è perciò da identificare con la presenza 
dell’anima che è la forma sostanziale del corpo: è una penetrazione violenta, una presa di possesso 
fatta con forza, spesso — ma non sempre — contro la volontà della vittima. San Tommaso la 
paragona a un motore esterno, al nocchiero che guida la nave18, ma che non è immedesimato con la 
nave, limitato al solo corpo senza entrare nell’anima che rimane libera e indipendente nei suoi atti. 
Il demonio agisce direttamente sul corpo e solo indirettamente sull’anima e sulle sue facoltà per 
quel tanto che nell’operare esse dipendono dal corpo. Anche se per l’invasione diabolica, sempre 
dispotica, l’esercizio della vita cosciente è sospeso, l’anima non ne è invasa e resta libera. Solo Dio 
ha il potere di penetrare nella sua essenza con la sua virtù creatrice e di stabilirvi la sua dimora con 
l’unione speciale della grazia.
C’è una domanda che spesso si è presentata alla nostra mente e che forse si è presentata anche al 
lettore: la possessione diabolica avviene nelle donne o negli uomini? o piuttosto è più frequente 
nelle prime che nei secondi?
Nei casi di ossessione riportati dai vangeli sono più numerosi gli ossessi maschili che femminili. 
L’ossessa più conosciuta è Maria di Magdala, la Maddalena, da cui Gesù aveva cacciato sette 
demoni (Lc 8,2), ma non è l’unica. Tuttavia gli ossessi maschili si incontrano nelle sacre pagine più 
spesso. Dopo il vangelo però sembra che avvenga il contrario. Nei cinque casi di possessione 
riportati nella parte seconda di questo nostro lavoro i protagonisti sono quattro donne di diversa età, 
condizione e ambiente, e due bambini di circa dieci anni. Anche in altri casi recenti di possessione 
diabolica le vittime sono principalmente donne. Tutto farebbe pensare quindi che il demonio riesce 
a trovare più facile adito nel sesso debole o nei bambini, in soggetti cioè che non siano in grado di 
opporre grande resistenza ai suoi soprusi e alla sua violenza. Léon Bloy ha scritto: «Il demonio è un
superbo zerbinotto che va in cerca di donne»19. Altri autori recenti, per quanto non lo affermino 
apertamente, lo lasciano facilmente intuire da calcoli statistici. Si può dunque dire che ci sia nella 
donna una particolare predisposizione a essere posseduta dal demonio, superiore a quella che si 
potrebbe trovare nell’uomo? La domanda non ha una facile risposta. Il demonio non ha sesso e per 
lui è l’uomo, creatura di Dio, e l’anima che interessa, non il sesso a cui appartiene. Le statistiche 
stesse non ci possono aiutare a rispondere a questi perché. Al più potrebbero dirci che, data la 
particolare psicologia della donna, più frequenti in campo femminile sono le possessioni false, 
effetto di isteria o di altri disturbi psichici. Le anomalie, le esagerazioni della sensibilità, 
dell’emotività, sono più facili nella donna che per sua natura è più emotiva e sentimentale 
dell’uomo, e quindi più vicina a quei limiti oltre i quali ha inizio l’anormalità20.
Nella possessione diabolica troviamo due fasi distinte, quella di crisi e quella di calma.
— la fase di crisi è quella in cui la presenza diabolica si manifesta nella sua forma più deteriore, in 
cui il demonio esercita il suo tirannico dominio imprimendo al corpo un’agitazione febbrile che si 
palesa in contorcimenti, in atti, in scoppi di rabbia, in parole empie, oscenità e bestemmie 
innominabili. E il momento in cui il demonio si rivela apertamente e la stessa violenza di queste 
manifestazioni ne impedisce la continuità e la durata. Vogliamo tornare più sotto, in un capitolo a 
parte, su questo rilevante aspetto della possessione diabolica che, come si è detto, è tra tutti il più 
impressionante e in certo senso il più pauroso, anche se il meno pericoloso e il meno frequente. I 
casi in cui l’indemoniato conserva la coscienza dei suoi atti durante la crisi diabolica sono molto 
rari. Il più celebre è quello del padre Jean Surin, gesuita del Seicento, l’esorcista delle Orsoline di 
Loudon, episodio celebre di possessione diabolica collettiva, non sempre rettamente presentato 
dagli storici e soggetto di un film di questi ultimi anni, il quale, per meglio capire lo stato delle 
indemoniate da lui esorcizzate, chiese a Dio di essere lui stesso posseduto dal demonio, e rimase in 
quello stato per dodici anni. In una lettera al confratello padre Attichy del 3 maggio 1635 descrive 
ciò che sentiva e che avveniva in lui durante le crisi diaboliche: sentiva la sua anima come divisa in 
due, aperta per un senso alle impressioni diaboliche e per l’altro abbandonata all’azione di Dio. 
Mentre il corpo ruzzolava per terra sotto l’azione violenta del demonio, la sua anima si rivolgeva a 
Dio nella preghiera: «Il mio stato è tale — egli scrive — che mi restano ben poche azioni in cui io 
sia libero... Io non so dire quello che passa in me durante questo tempo né come tale spirito si 
unisca al mio senza togliermi né la conoscenza né la coscienza né la libertà. Egli sta là come un 
altro io, mi pare allora di avere due anime, una delle quali contempla quello che fa l’altra»21.
— la fase di calma, al contrario, non rivela per nulla la presenza del demonio nel corpo dell’ossesso,
il quale anzi si direbbe che si sia ritirato. Spesse volte però si è costatato in questi ossessi una specie
di malattia diventata cronica che esula dalle categorie patologiche registrate dalla scienza medica e 
contro cui poco o nulla possono i rimedi ordinari della medicina. Anche la malattia, a titolo di 
conseguenza del peccato è un’altra manifestazione di satana (Lc 13,16). Così gli esorcismi del 
vangelo avvengono spesso in forma di guarigione (Mt 9,32; Lc 13,10).
Dal fin qui detto risulta che la possessione diabolica non è sempre continua. Il demonio che ha 
preso possesso di un corpo, ne può uscire per un certo tempo e tornare quando vuole per continuare 
le sue vessazioni finché dura la permissione divina.
Ma la durata o la continuità di questa presenza non è la parte essenziale della possessione. Elemento
essenziale è un diritto che ha lo spirito maligno di risiedere in un corpo e di farlo agire in qualche 
maniera secondo la sua volontà e a suo arbitrio. La continuità o meno di questa presenza, la 
violenza o meno della sua manifestazione, il disagio o meno che questa presenza e quella violenza 
producono sul paziente, sono elementi accessori che si aggiungono e completano l’elemento 
essenziale.
Non è infrequente il caso in cui parecchi demoni siano insediati nella stessa persona, il che dimostra
chiaramente la loro debolezza. Infedeli a Dio, sono stati vinti da Cristo venuto a liberarci dalla loro 
schiavitù. Armati della sua forza liberante i cristiani possono ormai lottare contro di essi con tutta 
fiducia, anche se sono in molti a occupare il corpo. Il vangelo di Marco dice che la Maddalena fu 
liberata da sette demoni (Mc 16,9) e che l’indemoniato di Gerasa fu liberato da «una legione» di 
demoni, che chiesero e ottennero da Gesù di entrare nella mandria di duemila porci (Mc 5,9-13). 
Esempi simili a questi si trovano in abbondanza nella storia di altri indemoniati antichi e recenti, 
dove i demoni, costretti dall’esorcista, hanno dovuto confessare il loro nome, il loro numero, per 
quanto le dichiarazioni del demonio, padre della menzogna, debbano sempre essere prese con 
cautela e con beneficio di inventario.
Di solito la possessione diabolica avviene nei peccatori. Le eccezioni sono piuttosto rare. I santi, 
amici di Dio, sono colpiti generalmente da tentazioni e da infestazioni, come si è verificato più 
volte, ma rarissimamente da possessioni propriamente dette. La causa più comune della possessione
è il peccato. Dio non permette questo grande male se non per castigare il peccato e per ispirare un 
grande orrore al peccato. L’elenco dei peccati che attirano sul colpevole questo castigo è piuttosto 
lungo: l’infedeltà, l’apostasia, l’abuso della santissima Eucarestia, le messe nere, la bestemmia, 
l’orgoglio, la lussuria, l’invidia, l’avarizia, la persecuzione della chiesa e degli uomini di chiesa, il 
disprezzo di Dio e delle cose sante, il patto col diavolo sottoscritto col proprio sangue. La storia 
registra numerosi esempi di questi spaventosi castighi che rappresentano per i peccatori l’inferno 
anticipato.
Non è raro il caso che la possessione sia conseguenza di una maledizione o di un maleficio. Ne 
parleremo più dettagliatamente nel corso di questo studio. In questa materia
— notiamo anche questo — è necessario procedere con molta prudenza e cautela perché è troppo 
facile cedere alla superstizione o alla fantasia. Non tutto ciò che sembra diabolico viene dal diavolo,
ma da cause naturali e comuni. Tuttavia è accertato che alcune forme di maledizione e di scongiuri 
raggiungono quasi sempre il loro effetto. Così si dica delle maledizioni pronunziate da un padre o 
da una madre sui propri figli e nipoti, o delle maledizioni pronunziate da un sacerdote. Queste due 
maledizioni sono le più pericolose generalmente seguite da conseguenze disastrose e difficilmente 
sanabili anche con esorcismi.
Altra causa di possessione diabolica è la volontà stessa dell’indemoniato che l’ha chiesta con 
sottoscrizione volontaria firmata col proprio sangue. Casi di questo genere si sono verificati e 
costatati più volte, anche se anche qui, come si è detto sopra, è necessaria molta prudenza quando si
citano casi particolari.
Un’altra osservazione: Dio si serve talvolta della possessione diabolica per purificare meglio 
un’anima, abbandona il corpo dei suoi servi alla crudeltà di satana per santificarlo maggiormente 
come si legge nella Sacra Scrittura del paziente Giobbe, o più recentemente del già citato padre 
Surin, o di suor Maria Crocifissa, carmelitana araba, morta a Betlemme nel 1878, beatificata nel 
1983. Questa terribile prova ha una meravigliosa efficacia per ispirare orrore al demonio e al 
peccato, timore del giudizio di Dio, umiltà e spirito di orazione. Essa è utile anche al prossimo che 
assiste allo spettacolo di queste sofferenze atroci, di questa rabbia del demonio contro Dio e contro 
l’uomo, e infine dell’intervento di Dio a favore dei suoi servi. La liberazione degli indemoniati 
attraverso l’esorcismo mette in risalto la divinità di Gesù Cristo, il trionfo di Maria sui demoni, la 
potenza della chiesa, il credito dei santi. Il nome di Gesù è invocato negli esorcismi, fa tremare i 
demoni e li costringe ad abbandonare i corpi che tormentano. Dio permette il male per trarne del 
bene.

Paolo Calliari

La Vergine vuole salvare a qualsiasi prezzo, insieme a suo figlio Gesù, il maggior numero possibile dei suoi figli. Le sue lacrime ci testimoniano il suo dolore e quello di Dio.



 «Sono una mendicante, aiutatemi».

IN TE OGNI NOSTRA FIDUCIA, O SANTA PROVVIDENZA DEL SIGNORE!



O Divina Provvidenza, o Divina Provvidenza! Nulla è più amabile e adorabile di Te, che
maternamente alimenti l'uccello dell'aria e il fiore del campo: i ricchi e i poverelli! Tu apri le vie diDio e compi i grandi disegni di Dio nel mondo!

In Te ogni nostra fiducia, o Santa Provvidenza del Signore, perché tu ci ami assai più che noi
amiamo noi stessi! No, che col divino aiuto, non ti voglio più indagare: no, che non ti voglio più
legare le mani: no, che non ti voglio più storpiare; ma solo voglio interamente abbandonarmi
nelle tue braccia, sereno e tranquillo. Fa' che Ti prenda come sci, con la semplicità del
bambino, con quella fede larga che non vede confini! "Fede, fede, ma di quella... ", di quella del
Beato Cottolengo, il quale trovava luce dappertutto, e vedeva Dio in tutto e per tutto! Divina
Provvidenza! Divina Provvidenza!

Dà a me, povero servo e ciabattino tuo, e alle anime che pregano e lavorano in silenzio e
sacrificio di vita intorno ai poverelli, dà ai cari benefattori nostri quella latitudine di cuore, di
carità che non misura il bene col metro, né va con umano calcolo: la carità che è soave e dolce,
che si fa tutta a tutti: che ripone la sua felicità nel poter fare ogni bene agli altri silenziosamente: la carità che edifica e unifica in Gesù Cristo, con semplicità e candore

O Santa Divina Provvidenza! Ispiratrice e madre di quella carità che è la divisa di Cristo e dei
suoi discepoli: anima Tu, conforta e largamente ricompensa in terra e in cielo quanti, nel nome
di Dio, fanno da padre, da madre, da fratelli, da sorelle agli infelici.

S. Luigi Orione

Per impetrare i Frutti dello Spirito Santo



O Eterno Spirito, Luce, Verità, Amore e Bontà infinita, che abitando qual Ospite dolcissimo nell'anima cristiana, la rendete atta a produrre frutti di santità, i quali derivando da Voi, o Principio sempre fecondo della vita soprannaturale, si chiamano appunto frutti dello Spirito Santo, noi anime sterili, vi supplichiamo a infonderci quella vitalità e fecondità che produce e matura i vostri santi Frutti. Amen.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di Castità perfetta.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di angelica Continenza.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di cristiana Modestia.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti d'operosa e costante Fedeltà.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di celestiale Dolcezza.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di santa Longanimità.
Vieni o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di vera e costante Bontà.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di soprannaturale Benignità.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, e Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di serena e generosa Pazienza.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di celeste Pace.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di santa e permanente Gioia.
Vieni, o Fuoco di Paradiso, o Alito della Divinità, e fa che in noi maturino frutti di Carità divina.

I veri difensori di Mio Figlio Gesù saranno buttati fuori e trattati come nemici.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 12/02/2019

Cari figli, giorni difficili verranno per coloro che amano la verità. I veri difensori di Mio Figlio Gesù saranno buttati fuori e trattati come nemici. Non tiratevi indietro. Il Mio Gesù ha bisogno della vostra testimonianza pubblica e coraggiosa. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Io sarò con voi. Cercate forze nelle Parole del Mio Gesù e nell'Eucaristia. Non cercate le glorie di questo mondo. La vostra ricompensa verrà dal Signore. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

mercoledì 13 febbraio 2019

Venite a Me e permettete che vi spinga nelle profondità del Mio Sacro Cuore;



Io sono il Signore che ti ama; ti nutrirò davanti agli occhi dei tuoi persecutori; siate benedetti, voi tutti che avete udito e riconosciuto la chiamata del Pastore; siate benedetti, voi tutti che Mi avete offerto sacrifici;

vengo in soccorso di tutti coloro che si aggrappano a Me; le Mie Braccia sono la vostra culla, il Mio Sacro Cuore il vostro Rifugio; Io sono il vostro Dio e voi, il Mio popolo; rallegratevi! rallegratevi, benamati; non cercate di capire perché la Mia Voce è riportata da questo debole strumento, credete con semplicità di cuore; evitate di metterMi alla prova, siate buoni ai Miei Occhi come fanciulli puri e innocenti;

guardate il Mio Sacro Cuore; sono davanti a voi, e a voi tutti presento il Mio cuore; sentite l’Amore ardente che ho per voi; non resisteteMi, non opponetevi alle Mie suppliche, venite a Me e permettete che vi spinga nelle profondità del Mio Sacro Cuore; lasciate che il Mio Cuore sia il vostro rifugio; non verrei forse in vostro soccorso, Miei benamati? Io, che sono la Sorgente Sublime d’Amore, vi abbandonerei mai?

il vostro grido di sconforto è risuonato in tutti i Cieli, ho udito le vostre suppliche che venivano dalla terra; no, benamati Miei, non abbiate paura; i Miei Occhi vedono tutto, Io odo tutto e, in verità, vi dico che guiderò ogni passo che farete e lo benedirò; Io sono il vostro Guardiano Devoto e la Mia Vigna sarà irrigata e curata dalla Mia Stessa Mano; La sorveglierò nel timore che intrusi penetrino di notte nella Mia Vigna; tutti coloro che vogliono venire a vedere la Mia Vigna s’avvicinino di giorno, soltanto le volpi verranno di notte; allora alzatevi all’alba come uomini giudiziosi e visitate la Mia Vigna; Io, il Signore, ne sono il Suo Guardiano ed è per Mio Amore Infinito e grande pietà che vengo a restaurare la Mia Vigna;

siate felici e che i Cieli odano le vostre lodi! gioite e proclamate la Gloria del Signore; siate i piccoli portavoce che trasmettono la Mia Parola; si risveglino al vostro rumore coloro che dormono; proclamate il Mio Amore a tutte le nazioni, ritornino quelli che si sono smarriti lontano da Me; Io non li rifiuterò, nonostante il loro cuore sia arido ed i loro peccati siano rosso scarlatto; Io mostrerò loro la Ricchezza del Mio Cuore Misericordioso; cantate e gioite, perché dimorerò fra voi fino alla fine;

23 Aprile, 1989

Cammino di perfezione



 Non vi sembri inutile pregare costantemente a questo scopo, visto che ci sono alcune 
persone cui appare cosa dura non pregare molto per la propria anima; ma quale preghie-
ra è migliore di questa? Se vi angustia il pensiero che non vi serva a scontare le pene del 
purgatorio, tranquillizzatevi: vi saranno scontate anche per mezzo di tale orazione, e se 
rimane ancora qualcosa, rimanga pure! Che m’importa di stare in purgatorio fino al 
giorno del giudizio, se con le mie preghiere potrò salvare anche solo un’anima? Tanto 
più, poi, se giovo al profitto di molte e alla gloria del Signore! Non badate alle pene che 
hanno una fine, quando si tratta di servire in qualche modo maggiormente colui che ne 
ha sofferte tante per noi. Prendete sempre consigli circa quella che è la maggior perfe-
zione, per conformarvi ad essa.

Pertanto vi prego, per amore del Signore, di supplicare Sua Maestà di esaudirci in que-
sto. Io stessa, pur essendo così miserabile, ne supplico sempre Sua Maestà, perché i miei 
desideri sono rivolti solo alla sua gloria e al bene della sua Chiesa.

S. Teresa d’Avila

IL VANGELO DALLA SINDONE



L'amore infinito del Padre

Gesú ci parla del tenerissimo amore del Padre per spingerci ad amarlo e a collaborare all'opera sua di salvezza che coincide col suo regno.
« Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale piú del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non cantate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste cosí l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai piú per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta» (Mt. 6, 25-33).
Quindi ci rivela il culmine di tale amore, che è la passione di Gesú. «Cosí Dio ha amato il mondo da dare per esso il suo Figlio» (Gv. 3,16). 
Qui ci troviamo dinanzi all'inconcepibile. Immagina un re che, per risparmiare un gruppo di suoi sudditi ribelli rei di morte, propone al suo dilettissimo unico figlio di morire in loro vece; e il figlio accetta. Non sappiamo se ammirare di piú il Padre o il Figlio. Veramente l'amore di Dio è infinito. «Dio è amore (Gv. 4,16).

RIMANETE NEL MIO AMORE



«TI AMO, SIGNORE, MIA FORZA. SIGNORE, MIA ROCCIA, MIA FORTEZZA, MIO LIBERATORE». SALMO 18,1-3
   
«Vivere d'amore vuol dire vivere di Dio, cioè vivere di carità. L'anima che vive d'amore passa sulla terra come sfiorandola, come gli uccelli che, volando, vanno vicino alla terra, ma non la toccano. Queste anime fortunate vivono sulla terra e fanno uso delle cose con una specie di indifferenza: è l'amore che opera così.
   Vivere per l'amore vuol dire non vivere più per sè, e l'anima cessa di vivere per se quando mette gli interessi di Dio al posto dei suoi e si occupa di quelli: la sua gloria e la salvezza delle anime.
   La via più breve è quella dell'amore, e quello che costa in questa via è il primo passo: fare il distacco da sè. Dopo che questo è fatto, l'amore fa tutto il resto.
   Quando Io amo un'anima, e questa con continui atti di fedeltà corrisponde al mio amore, Io stabilisco fra il mio Cuore e lei un commercio di grazia, di misericordia e d'amore; più l'anima corrisponde, più Io le do.
   Io ti faccio prigioniera per la vita e per la morte, per il tempo e per l'eternità: prigioniera del mio Cuore. Amami con il mio Cuore.
   Vivere di fede è vivere d'amore, e vivere d'amore è vivere di fede, è vivere di Dio, vivere per Dio, vivere con Dio, in Dio.
   Credi al mio amore anche quando pensi al tuo passato per pentirti; non ripiegarti su di te, ma confida; che il pensiero del tuo passato ti porti a credere sempre più al mio amore.
   Se si sapesse il valore di un atto fatto per puro amore di Dio!
   Va' avanti coraggiosa sempre; le difficoltà svaniranno se ti armi di buona volontà, e poi sei con il tuo Dio: egli stesso è la tua forza e il tuo premio. Mi piace tanto vederti combattere, che non voglio togliertene l'occasione. Per provare il tuo amore e la tua fedeltà, permetto queste lotte interne.
   Sono venuto in questo mondo per compiere la volontà del mio Padre celeste. La compii perfettamente fino alla morte. Io stesso opero in te, e perciò tu puoi tutto ciò che Io voglio, perchè ti somministro le grazie necessarie per fare tutto ciò che da te esigo. Quindi: piena e assoluta confidenza in quel Dio che tutto può e che si serve dell'umile e dell'abbietto per confondere il forte. Tu sei, per la tua natura, fragile, impotente e misera e Io sono l'onnipotenza infinita: puoi tu opporti ai miei desideri? Se Io volessi colmare la tua deficienza, supplire alla tua miseria, infonderti forza e vigore e dotarti di virtù, puoi tu non volerlo? Non è forse il mezzo, più facile e più sicuro abbandonarsi completamente ai miei voleri? Forse che una creatura deve opporsi al Creatore, perchè egli vuole liberamente, per pura misericordia, ricolmarla di insigni favori? C'è da temere, nell'ottenere delle grazie grandi? Sarebbe questo una viltà che in te non voglio, perchè mi disonora; ripeti invece ad ogni evento quel «fiat» completo e assoluto che tanto mi onora.
   Amami - «Che cosa devo fare per amarti?» - Studiami nel mio Cuore. Questo è un abisso nel quale, se tu ti immergi, non troverai la morte, ma la vita.
   Quando Io trovo un piccolo niente che si lascia possedere dall'amore, che si riposa nell'amore, che non desidera, non cerca che l'amore, quando trovo un piccolo niente che si presta all'amore, che ne compie i desideri e le volontà, allora Io mi precipito in quel cuore.
   Io penserò a provvederti di tutto. Tu pensa solo ad amarmi: quanto più grande sarà la tua confidenza e il tuo abbandono e tanto più Io prenderò cura di te.
   Quando il mio Cuore elegge un'anima per essere il mio tabernacolo d'amore, Io do a quell'anima una solitudine d'amore.
   La schiavitù dell'amore è la vera libertà. 
   Poni da parte ogni timore, vivi d'amore. 
   Tre cose voglio da te: una grande fedeltà, un amore puro, una mortificazione continua, completa, perseverante.
   Devo vivere in te: guardare con i tuoi occhi, parlare con la tua bocca, pensare nella tua mente, amare nel tuo cuore, operare nelle tue mani.
   Vivi nel momento presente e del momento presente, senza pensare al prima e al dopo.
   Dio nasconde la sua presenza d'amore ai superbi, come il sole nasconde i suoi raggi quando ha davanti una densa nube. Gli umili sono come tanti specchi che riflettono meglio la presenza di Dio.
   Fammi padrone del tuo cuore e Io vi stabilirò il regno del mio puro amore».

Suor Benigna Consolato Ferrero

Hai abbracciato il dolore



Luce nella notte,
sostieni ti prego la nostra stanchezza, 
sferza la nostra mollezza,
solleva le palpebre che stanno 
per arrendersi al sonno, 
piega le nostre ginocchia finché, a terra, 
ogni tentazione, ogni sofferenza
non ci conducano alla resa
ma alla voglia di lottare; 
con Te,
che hai abbracciato il dolore del mondo
con il tuo corpo umano, 
generato dalla Luce. Amen.

Il mondo Mi ha abbandonato, come predetto, ed è stato inflitto il più grande tradimento al Mio Corpo



Mia amata figlia diletta, il mondo Mi ha abbandonato, come predetto, ed è stato inflitto il più 
grande tradimento al Mio Corpo. 

La Mia Parola viene fatta a brandelli e molti di coloro che dicono di essere esperti dei Miei 
Insegnamenti saranno ignari della persecuzione che verrà inflitta alla Mia Chiesa. Proprio 
come venni maledetto, durante la Mia Crocifissione, da coloro che orgogliosamente 
si vantavano della loro somma sapienza riguardo alle Mie Vie, così Io sarò 
denunciato per la seconda volta, mentre Io vengo a reclamare il Mio Regno. 

Anime ingrate, prive di semplicità e di umiltà, esse non potranno mai accettare la 
voce di coloro che considerano indegni di pronunciare la Verità. Non potranno mai 
accettare la Verità, poiché quando accoglieranno le menzogne nel Mio Nome, non ci sarà 
possibilità nei loro cuori, per lo Spirito di Dio, di inondare le loro anime. Invece di preparare 
l‟umanità per la Mia Grande Misericordia – il Giorno che Io ho promesso al mondo – essi Mi 
volteranno le spalle. Non riconosceranno i Segni Divini inviati per aprire i loro cuori, con 
sollecitudine, verso Me, a causa dell‟orgoglio e della loro durezza di cuore. Essi, inoltre, 
faranno tutto il possibile per impedire che la Parola di Dio raggiunga ogni 
peccatore nel mondo e perciò Io non gli consentirò mai di scordarsi di questo: 

“Colui che Mi fa perdere un‟anima, perderà la propria! Colui che sbarra il Mio 
cammino non avrà più nessuno a cui rivolgersi! Colui che giura contro la Volontà di 
Dio sarà maledetto!” Che cosa avete veramente imparato da Me, se non riuscite a 
richiamare alla mente la Verità della Mia Promessa di venire di nuovo? Il Mio Regno verrà 
sulla Terra così come è in Cielo e coloro che non sono riusciti a capire quello che ho detto, non 
avranno capito nulla. Essi avranno sperperato le Grazie che effondo adesso e si 
barricheranno in una prigione di tale oscurità che nel Grande Giorno saranno 
accecati dalla Mia Luce. 

Il Mio tempo è vicino e non c‟è più niente che Io possa fare per prepararvi. Il Mio 
Amore rimane tanto Grande quanto Misericordioso, ma dovete anche aiutarvi da voi stessi, 
perché non è facile diventare degni della Mia Promessa di Salvezza. 

Il vostro Gesù 

15 Luglio 2014


martedì 12 febbraio 2019

LA SANTISSIMA VERGINE MARIA




MANTENETE LO SPIRITO FUSO CON LA VOLONTA' DI MIO FIGLIO, L'ANIMA ELEVATA COSTANTEMENTE PERCHÈ CAMMINIATE PER MANO CON MIO FIGLIO E NON SVIATEVI IN CERCA DI CIO' CHE TROVERETE SOLTANTO AGENDO UBBIDIENTEMENTE IN SPIRITO E IN VERITA'.

Con te



Signore Gesù, 
nell'Eucaristia tu sei il centro di tutta la comunità cristiana,
tu sei il vincolo della carità, perché tu sei l'amore.
Tu, ricco di misericordia e di bontà,
accresci l'amore tra noi,
disperdi ogni avversione,
togli ogni tristezza dell'anima.
Rassicura i cuori ansiosi, 
rinvigorisci gli animi avviliti,
spegni l'odio nei cuori, 
porta concordia e tranquillità nel mondo intero. 
Fai che tutti ci riconosciamo figli del Padre celeste,
per sentirci tutti fratelli,
con te, in te, per te.
Si aprano i nostri occhi per vedere le necessità dei bisognosi.
Si aprano i nostri cuori per amare tutti.
Si aprano le nostre mani per aiutare sempre.
Rendici un cuor solo e un'anima sola. 
Ogni steccato sia abbattuto, 
ogni rottura sia ricomposta,
ogni rancore sia spento.
Sepolto sia l'orgoglio, distrutta l'invidia, vinta la cattiveria.
Signore Gesù, rendici testimoni del tuo amore.
Il tuo Spirito ci unisca tutti in comunione di fede e di carità.
Con te, Signore, saremo Chiesa presente nel mondo,
tuoi discepoli che imparano l'amore da Te.

Conoscere ciò che vi ho insegnato, di per sé, non serve a niente, a meno che non vi amiate gli uni gli altri, così come Io vi amo



Mia amata figlia diletta, i figli di Dio possono essere paragonati ai germogli di un fiore. I 
germogli, a causa del nutrimento del terreno in cui si trovano, prosperano e crescono, ma se il 
terreno non è fertile, le gemme non possono sbocciare in fiori maturi che sono una delizia per 
l‟occhio di chi guarda. 

Se il terreno è ricco, il fiore sarà sano, ma se è pieno di insetti, allora il fiore non sboccerà. 
Anche il terreno sano, se infestato con il veleno, non può produrre piante viventi sane. Se i 
figli di Dio non ascoltano la Parola di Dio, non si nutrono della Verità e non 
obbediscono ai Comandamenti di Dio, saranno vuoti e privi di pace spirituale. Solo 
permettendo a voi stessi di ascoltare ciò che promette la Parola di Dio, potrete 
sperare di prosperare e di trovare la pace. 

Molte persone, a causa delle bugie che Satana diffonde in tutto il mondo, al fine di ingannare 
le anime, si perdono e sono prive di vita spirituale. Solo accettando Me, Gesù Cristo, come 
vostro Salvatore, potrete conseguire la vita. Anche questo però, di per sé, non è sufficiente. 
Dovete anche ricordare quello che vi ho insegnato. Conoscere ciò che vi ho 
insegnato, di per sé, non serve a niente, a meno che non vi amiate gli uni gli altri, 
così come Io vi amo. Quando vi alzate per proclamare orgogliosamente che siete Miei 
discepoli, allora, a meno che non dimostriate amore per gli altri e non facciate agli altri ciò che 
vorreste che fosse fatto a voi, siete degli ipocriti. 

Se Mi conoscete, amerete gli altri, quali che siano i loro peccati. Voi non potrete 
mai giudicare gli altri nel Mio Nome, giacché non ne avete il diritto. 

Il vostro Gesù 

13 Luglio 2014