Si presenta un colloquio ideale, tra Santa Teresa ed un'anima desiderosa d'imitarla.
ANIMA
Sento il bisogno di ringraziarti e non so come dimostrarti la mia gratitudine! ... Mi pare sia questo il momento di chiederti se sia utile ricorrere anche al Sacramento della Penitenza, pur non avendo peccati gravi da confessare!
S. TERESA
In quanto a me, trovavo sempre una vera dolcezza nell'accostarmi a questo Sacramento, perché, sebbene sia stato istituito principalmente per rimettere i peccati mortali, sentivo un grande vantaggio andando regolarmente a lavare in questo bagno purificatore le minime imperfezioni, anche quelle che non vedevo.
Perciò è tanto utile presentarsi al Santo Tribunale non per scrupolo o timore, ma con sentimenti di umiltà e di amore puro, per gettare semplicemente in massa sotto l'Assoluzione tutte le negligenze e fragilità quotidiane.
Vedi, benché non si sia tenuti a confessare i peccati veniali ed essi possano essere rimessi senza la Confessione, tuttavia è un atto di perfezione il confessarli.
Il Sacramento della Penitenza ha un valore grandissimo ed è di eccellente aiuto anche per i giusti. Innanzitutto ha l'effetto di purificarli sempre piú dei loro peccati passati, se ne hanno avuto dei mortali, e poi li aiuta a purgarsi dei peccati veniali ed a premunirsi contro di essi, aumentando la grazia.
ANIMA
Io mi sono regolata secondo il detto dei Confessori, che cioè basta un atto di contrizíone per cancellare le colpe veniali e senz'altro si può fare la Santa Comunione.
S. TERESA
È vero; ma il Sacramento della Penitenza abbellisce e corrobora sempre piú l'anima. Poiché, quando essa si umilia nella Confessione della propria miseria, l'Assoluzione è come un nuovo canale dal quale traboccano le ondate di tenerezza infinita dell'Amore Misericordioso, che già l'aveva purificata.
ANIMA
Cosa vuoi dire propriamente con le parole « gettare in massa, sotto l'Assoluzione, l'insieme delle negligenze e le fragilità quotidiane? ».
S. TERESA
Intendo dire che non è necessario, se non si tratta che di colpe leggere, fare un esame minuzioso, rientrando esageratamente in sé; ma che si deve piuttosto seguire l'insegnamento di un santo Sacerdote, che diceva: Se i peccati mortali sono perdonati in particolare, i peccati veniali lo sono in complesso nella contrizione generale ed implicita. È come un fascio di cattive erbe che si getta nel fuoco per consumarle. E’ cosa buona e preferibile accusare solo alcuni peccati veniali con una contrizione generale, che comprenda tutti gli altri, anziché fare una lunga e diligente accusa, la cui preparazione occupi molto tempo e non permetta di eccitarsi bene al dolore. Meno minuziosità e piú pentimento!
Ti dico di piú! Un peccato veniale potrebbe essere ben manifestato al Confessore e non restare perdonato per mancanza di dolore; mentre, se la contrizione comprende tutti i peccati veniali non confessati, non solo per dimenticanza ma coscientemente, restano assolti.
Fu detto che sul campo di battaglia vi sono sconfitte tanto gloriose, quanto le vittorie; questo è vero anche per le disfatte quotidiane dell'anima, in un combattimento che si riprende tutti i giorni.
Lo attesta la voce del Vangelo (San Matteo, XXIV-46): Beato il servo che il padrone, a qualunque ora giunga, troverà. . . - Troverà come? ... Vittorioso, trionfante?
No! Troverà vigilante, sveglio, accorto, ossia sorvegliando quello che non va e rimettendovi mano incessantemente. In questo consiste il grande merito davanti a Dio. Ti dico ancora che per conservare il fervore, è importante custodire la purezza d'intenzione, rinnovandola ogni giorno.