lunedì 10 agosto 2020

Ma Io Mi Sono riservato un Resto Fedele, Mi sono riservato un vero Pietro, colui che riceverà le Chiavi del Cielo per governare, che avrà il potere di legare e di sciogliere, avrà la debita autorità del Mio Cuore, la compassione del Mio Cuore e l’intelligenza e la scienza dello Spirito Santo.



Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo e di Maria Santissima, 28 luglio 2018 


Dice Nostro Signore Gesù Cristo:

Per coloro che sono fedeli alla Mia Legge, al Mio Cuore ed alle Mie Promesse,  il tempo della Consumazione dei secoli e dell’Intronizzazione Universale di Mio Padre, è giunto come una notizia nuova.
Io vi dissi: ​
“Ogni potere Mi è stato affidato tanto in Cielo come in Terra”.
Inoltre la Sacra Scrittura dice: “…Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi””.
Il Mio Cuore è il Cuore di Mio Padre!
A partire dal giorno della Sua Festa*,  Mio Padre desidera essere intronizzato, non soltanto su ogni altare, ma in ogni casa di preghiera, in ciascuno dei cuori di ognuno dei Suoi figli, nel mondo intero.
Questa sarà la Consumazione dei secoli!
Con questa intronizzazione, Mio Padre riceve da parte Mia il Regno dei Cieli che ho instaurato qui sulla terra, del quale avete letto nella Mia Santa Parola, che è come il lievito che fermenta tutta la massa, come la moneta che era stata perduta e per trovarla quella donna mise sotto sopra tutta la casa, fino a quando non la ritrovò!

Nella Mia Santa Parola vi dissi che il Regno dei Cieli è come un tesoro nascosto. L’uomo che sapeva dove si trovava questo tesoro vendette tutte le sue proprietà per comprare quel terreno ed entrare in possesso di quel tesoro.
Ma il Tesoro più grande dell’umanità, è il mistero che è rimasto occulto nel corso dei secoli e che non è stato affidato a nessun profeta e non è stato rivelato in nessuna profezia.
Oggi lo affido a te, Discipulo Mio!​

​Questo non è per una regione, per un luogo in particolare o per un certo tipo di persone, è per tutta l’umanità.
Alle ore 19:00 del giorno della Festa di Mio Padre, sarà intronizzato nel mondo Il Potere Assoluto del Mio Padre Celeste.
Quando Io, Gesù, emisi l’ultimo respiro sulla Croce, dissi: “Padre nelle Tue Mani affido il Mio Spirito” e prima dissi anche : “Tutto è compiuto”!
Quello fu il momento in cui ebbe inizio questo Segreto, questo Mistero della Fede, che non è mai stato dato alle nazioni da nessun profeta, né da nessuna Profezia!
Poi verrà il Giudizio… ma non diventate irrequieti e non siate pieni di paura e a disagio nel sentire che la Mia Seconda Venuta sulla terra è imminente, anche se proviene da una rivelazione o da qualche profeta o messaggero riconosciuto.

​Prima succederà quello che in S. Matteo 24 si dice nel Vangelo: “Tutte queste cose dovranno succedere, ma non sarà ancora la fine, sarà solo il principio.”

La Purificazione e la Tribolazione inizieranno nel giorno in cui sarà intronizzato il Cuore di Mio Padre in tutti i cuori degli esseri umani.
Chi Lo avrà rifiutato, farà parte di quella paglia che sarà bruciata, che verrà separata dal grano, cioè da quella semente che avrà dato frutto, da quella semente la cui terra Io irrigai con il Mio Sangue e con le Mie Lacrime, dal Getsemani, fino all’ultimo sospiro sulla Croce.
Non ci sarà altra data per l’umanità, né comunicata attraverso messaggi o profezie, né comunicata a nessun veggente, né a nessun Mio messaggero.  
Lo dico a te, Discipulo Mio, perché tu dia la voce d’allerta, di modo che entro un mese e 15 giorni, vi siate ritirati dalle messe sacrileghe, per non contaminarvi.
A partire da questo giorno conterete 7 sabati. Perché la Mia Chiesa, quella che Io istituii su questa terra, è caduta nella disobbedienza, per colpa dei cattivi pastori e dei falsi ministri, che Io non ho mai chiamato e che non ho mai voluti con Me, ma che con grande astuzia e preparazione vennero introdotti dall’odio di satana, perché ottenessero il potere di governare il Mio Gregge ed il Mio Popolo.  
Ma Io Mi Sono riservato un Resto Fedele, Mi sono riservato un vero Pietro, colui che riceverà le Chiavi del Cielo per governare, che avrà il potere di legare e di sciogliere, avrà la debita autorità del Mio Cuore, la compassione del Mio Cuore e l’intelligenza e la scienza dello Spirito Santo.

Quelli che sono Miei, ascolteranno la sua voce e lo seguiranno come pecore fedeli che seguono il pastore, perché il pastore va avanti e le pecore lo seguono, le pecore non precedono mai il pastore.  
Il pastore dà un nome a ciascuna di loro e le pecore sanno che le condurrà dove c’è la Vera Fonte della sapienza, l’Acqua della vita.  

La parola sensata ed onesta, è la parola che irrigherà i cuori. Quelli che sono i Miei figli, ascolteranno la voce del Mio Pietro che dice parole sensate ed oneste, quelli che sono Miei gli ubbidiranno, quelli che sono Miei si uniranno. Io vi attirerò dai 4 punti cardinali della terra, dal nord al sud, da oriente a ponente, mentre la terra sarà devastata dalla terribile guerra e da terribili eventi, ma no sarà ancora la fine.
I Miei seguaci dovranno patire una persecuzione che avrà una grandissima forza, un grandissimo odio, come se satana volesse privarli della vita e farli a pezzi, smembrarli, farli scappare e farli sparire dalla terra.
Ma il potere di Mio Padre proteggerà le Mie comunità, dove ci sarà il Resto fedede, guidato da veri pastori che non si saranno satanizzati, che non si saranno venduti al miglior pastore, che non si saranno lasciati manipolare da idee contrarie alla Mia Luce, dagli errori dell’eresia, dalla massoneria e da coloro che vorrebbero detenere il potere nel mondo.
I figli delle tenebre, i figli di Lucifero, saranno bruciati nel fuoco che non si spegne mai, nel fuoco che non muore mai. 
Non è ancora giunto il momento della consumazione dei secoli…

Nella Festa di Mio Padre, alle ore 19.00, secondo l’orario di ogni paese, sarà intronizzato in tutto il mondo il Cuore del Mio Padre Celeste, che è giusto e compassionevole, del quale le anime dei peccatori non hanno misericordia.
Però è necessario un atto di contrizione molto profondo per ricevere questo
Regalo, questa benedizione, che è rimasta occulta nel corso di tutti i secoli e non è mai stata rivelata né ad alcun profeta, né a nessun messaggero. E la affido a te, Discipulo Mio, per tutta l’umanità.

A chiunque ascolti questo messaggio che vi sto trasmettendo oggi, per tutti i luoghi dove dovrà essere ascoltato e dove dovrà essere letto, ordino che sia pubblicato e reso pubblico immediatamente.!!!
Perché questa è la Volontà di Mio Padre, che tutti si salvino e che giungano alla conoscenza della Verità, quella Verità che è rimasta occulta nel corso dei secoli.
Fra un mese e quindici giorni, vi sarete allontanati dal sacrificio, dal sacrilegio, vi sarete allontanati dall’errore e dalla strategia con cui la falsa chiesa prenderà potere e molti saranno ingannati.  E solo coloro che ogni giorno chiedono lo Spirito Santo con grande Fede e con grande fiducia, coloro che aprono il loro cuore alla Mia Parola, conosceranno la Verità.

Io Sono Gesù il Buon Pastore! ​
Vi benedico con la benedizione del Padre Celeste e con la benedizione dello Spirito Santo!

*= Dio Padre ha chiesto che la prima domenica d’agosto oppure il giorno 7 agosto venga istituito come giorno di festa in Suo Onore.

Regina della Famiglia



I primi giorni delle apparizioni nel racconto di don I. Duci 

Credo sia molto importante per una migliore conoscenza  della storia delle apparizioni, riportare alcune pagine del diario di  don Italo Duci. 
Egli scrive: 
"Verso la fine di aprile del 1944, invitai gli aspiranti per le lezioni di catechismo in preparazione alla gara di cultura religiosa diocesana. Mi costò sangue perché volli ad ogni costo far  partecipare anche gli aspiranti della contrada del Torchio sempre  assenti. Per riuscire allo scopo, dietro autorizzazione del sig.  Parroco, mi portai io stesso al Torchio per una ventina di giorni. 
Raccolsi gli aspiranti del Torchio e della Cascina in un locale  adibito a ripostiglio della famiglia Caccia. Il tentativo andò bene. 
Ogni giorno alle ore 16 io ero là ed era bello vedere le mamme al mio arrivo, muoversi leste per chiamare i loro figli  ancora per i campi. Le lezioni procedevano a meraviglia e con un  po' di fatica anche quelli del Torchio poterono giungere al  traguardo, portarsi a Ponte davanti al Vicario per l'esame. (L'argomento delle lezioni era: Il Credo, Corso di cultura religiosa per  aspiranti per l'anno 1943-1944). Non parlai perciò né di Fatima,  né di apparizioni, ma svolsi le pure lezioni di programma. 
Proprio in uno dei quei giorni e precisamente nei primi di  maggio, dopo la solita lezione, un bambino mi disse: "L'Annunciata desidera che benedica la sua Madonna su per le scale, dove  alla sera ci raccogliamo a pregare". 
Accolsi l'invito e andai. Salii per le scale e sul pianerottolo benedissi l'immagine. Era un quadretto, o meglio un semplice  cartoncino con l'immagine della Madonna di Lourdes. Vidi in  fondo alla scala un folto numero di piccoli, fra cui mi è stato  detto poi, vi era anche Adelaide. 
In seguito mi è stato detto che Adelaide il giorno 13 maggio era andata a raccogliere fiori proprio per portargli davanti a  questa Madonna. 
Passò poco tempo da questa mia andata al Torchio che corsero in paese le voci delle apparizioni. Quelli del paese presero la notizia con un senso di ilarità e dicevano: "Sì, la Madonna  verrà proprio al Torchio così selvatico tanto che il curato ha  dovuto andare a far la dottrina ai ragazzi perché non venivano". 
Per il giorno 14 maggio avevo accettato l'impegno di un convegno aspiranti lavoratori a Ponte S. Pietro. Giunsi a casa per  mezzogiorno, stanco ma contento, perché il convegno era riuscito bene. Mentre così stanco pranzavo, dentro di me pensavo: finirà maggio e nelle prime settimane di giugno prenderò  qualche giorno di riposo, perché non ne posso proprio più. 
Dopo pranzo attesi ai soliti doveri ed alle ore 17,30 in punto mi recai all'oratorio femminile per ultimare la spiegazione delle lezioni della gara di cultura religiosa. Il tema di  quell' anno erano: I comandamenti e i precetti. Per strada mi incontrai col Parroco, pure diretto all'oratorio, per avvisare le  ragazze di un ritiro che avrebbe dovuto aver luogo domenica 21.  Appena entrati fummo spettatori di un fermento insolito tra le  ragazze. 
Queste rivolte al parroco: "Signor parroco, c'è qui una che dice d'aver visto la Madonna ieri sera e le ha detto di andare  ancora. La bambina fu presentata al parroco. Aveva la testa  bassa e dalla fisionomia subito si capì che era della famiglia  Roncalli. 
Si domandò alla bambina: 
- È proprio la Madonna? Va là che tu dici delle bugie. 
 No, era la Madonna. 
La bambina domandò di uscire perché la Madonna le aveva detto di andare alle ore sei. 
Disse una suora: 
 La lasci andare, signor Parroco, vuol dire che faremo una grande risata. 
E così dicendo aprì la porta e Adelaide con una o due bambine uscì di corsa. 
La suora le gridò: 
 Prima di andare là fai merenda, se no vedrai anche il Sacro Cuore. 
Il parroco diede i suoi avvisi e se ne andò ed io tra l'ilarità ed insieme l'ansia delle ragazze svolsi la mia lezione di catechismo. 
Quella sera tornai a casa quasi indispettito, perché avrei preferito che la bambina non uscisse dall'oratorio innanzi tempo  e poi perché temevo avessero a succedere delle pantomime. Alla sera della domenica, dopo il Rosario, sentii i ragazzi dire che  Adelaide aveva visto ancora la Madonna. Non vi detti  importanza, anzi dissi che poteva essere anche il demonio. E così  dicevo anche alla gente, tanto più che in quei giorni, L'Italia di  Milano portava la storia delle false visionarie di Udine... 
Dentro di me incomincio a pensare: la cosa diventa un po' lunga. E se fosse vero? E se non fosse vero? Che fare, che dire?  Cominciai ad agitarmi e ad essere inquieto, fino al punto di passare varie notti insonni. In quei giorni senza dir nulla alla gente,  cominciammo a celebrare Sante Messe e a far preghiere speciali  alla Madonna perché facesse chiaro. 
Il lunedì, come di solito, andai a Bergamo alla scuola Ceciliana, ma non ne feci parola con nessuno. Lunedì sera sento  che la bambina ha visto ancora la Madonna. Sta volta sono già  presenti alcuni curiosi. La voce cominciò a spargersi in paese e  soprattutto nello stabilimento e così nelle sere seguenti vi parteciparono anche forestieri. Le operaie uscendo dal lavoro alle ore  17,30, correvano direttamente al Torchio. Vidi passare parecchie  anche forestiere venute d'altri paesi. Vidi anche qualche gruppo di soldati provenienti da Ponte. 
Mercoledì mi recai di nuovo a Bergamo ed incontrato il Rev.mo Don Piccardi gli narrai ciò che da giorni avveniva, a  titolo di cronaca. Restò impressionato. Gli dissi ciò che avevo  sentito dalla gente la sera prima e cioè che la bambina aveva  detto che aveva una cosa da dire al vescovo. 
Martedì o mercoledì mattina il parroco fece venire in casa  la bambina per sentire cosa diceva. Dopo la feci venire anche da  me per interrogarla e tentare se mi era possibile di mettere in  scritto di preciso tutto ciò che diceva, ma non mi fu possibile; da  sola non volle entrare nel mio studio, ma volle con sé la cugina  Maria. Cominciai a dirle: "Non è vero che vedi la Madonna, non  contarmi delle bugie perché vai all'inferno. È poco la prigione in  confronto dell'inferno". Volevo sapere in fila la storia delle apparizioni, ma in fila non si ricordava. Mi sembra anche di aver udito come era vestita la Madonna, come portava il Bambino, ecc., di pregare e fare penitenza perché tra due mesi sarebbe finita la guerra; che domenica avrebbe fatto il  miracolo. 
Chiesi: 
Quale miracolo? 
Rispose di non saperlo. 
- Ti ha detto di fare una chiesa? 
No. 
Non hai domandato chi è? 
No. 
Potrebbe essere anche il diavolo. 
Rispose: 
No. 
Dissi: 
Prendi l'acqua benedetta e gettagliela addosso. 
A questa proposta si mise a ridere. 
 T' avrà detto che la guerra finirà tra due anni, non due mesi. 
No, due mesi. 
Infine le dissi alcune cose da dire alla Madonna, ma non ne potei sapere mai nulla. Disse che si era dimenticata. 
Don Italo Duci più tardi, cioè il 14 febbraio 1946, inviò a monsignor Magoni, segretario della commissione teologica, la  seguente dichiarazione: 
"Reverendissimo Sig. Canonico, dopo l'interrogatorio sostenuto davanti alla Ven. Commissione, fu mio dovere accertare alcune delle mie dichiarazioni lasciate in sospeso. Le posso  perciò riferire con certezza che fu nel maggio del 1943 che si  parlò di Fatima. In secondo luogo le posso accertare ancora che  nel maggio del 1944, non si parlò di Fatima, "ma delle Massime". 
Conservo ancora il quaderno con gli appunti. Il Parroco tenne il sermoncino sino al giorno otto. Io iniziai il giorno otto  maggio. Le posso dire anche l'argomento: 8 Il tempo; 9 Peccato  mortale; 10 La morte; 11 Giudizio finale; 12 L'inferno; 13 Del  numero dei reprobi; 14 (Domenica) solo benedizione senza sermoncino; 15 Non trovo scritto nulla; 16 Lo scandalo. 
Dal 16 in avanti non trovo scritto più nulla. Ad ogni modo  o non si è parlato od anche se si è parlato, non si è parlato né di  Fatima, né delle presunte apparizioni delle Ghiaie. In terzo luogo  le posso accertare che il dramma di Fatima è stato rappresentato  solo nel dicembre del 1943 e precisamente nella festa della  Immacolata".

Il Locatelli scrive ancora: 

"La cosa è assai significativa. Ma vi è di peggio, di molto peggio per il parroco: di fronte a precisa domanda se nella sua  parrocchia fosse stato rappresentato il dramma di Fatima,  risponde categoricamente no, mai! Messo alle strette da testimonianze inoppugnabili cerca di nuovo di nascondere la verità e  dice: "Sì, ma però Adelaide non era presente". Che invece la  bambina fosse presente alla rappresentazione risulta, tra l'altro,  da dichiarazioni della stessa fatte sia a don Spada per l'Eco di  Bergamo, sia al parroco di Bonate Sopra don Paleni, come si  vedrà subito. La stessa linea di netta negazione della rappresentazione seguita dal parroco è adottata dalla cugina di Adelaide, Roncalli Maria che come vedremo ha le prime responsabilità nei  fatti ed è la ninfa Egeria di Adelaide. Il mattino 19 maggio 1944,  il rev. don Paleni chiedeva ad Adelaide se fosse stata presente  alla rappresentazione. Pronta la cugina risponde negativamente,  ma la piccola voltandosi alla cugina risponde: "sì, invece sì, sì". 
Questo silenzio creato ad arte, mantenuto con la menzogna  su di un fatto compiuto alla luce del sole, colla presenza di un  folto pubblico femminile, getta luce fosca su tutto quanto in seguito è avvenuto alle Ghiaie. Vediamone ora l'ambiente. 
Dai primi giorni delle apparizioni in seguito, esso appare dominato da due preoccupazioni: tenere la piccola sotto il suo  più rigoroso controllo; mettere l' autorità di fronte al fatto compiuto, spingendo avanti le cose. Chiunque si fosse presentato  con la onesta intenzione di voler conoscer la verità trovava la  porta chiusa ed era guardato con diffidenza da quanti col parroco avevano il mestolo in mano. Interessante in proposito la  testimonianza di don Paleni, don Mapelli che già conoscete  dalla relazione che quest'ultimo vi spediva in data 29 agosto  1944 e don Bianchi. Molto istruttivo sopra questo punto è il dialogo tra il parroco delle Ghiaie ed il padre Lini. Dopo che il parroco aveva raccontato la storia della prima apparizione, racconto cui vedremo subito, padre Lini entusiasta rispose: "Questa  sera vengo anch'io a vedere. "Ma non si vede nulla, oppone il  parroco, "Noi non vediamo, solamente la piccina vede". Il padre  risponde: "Se non sono degno di vedere la Madonna vedrò la  bambina in estasi... sentirò... il soprannaturale lo si sente... è  impossibile essere vicini, così vicini alla Madonna e non sentire  la sua presenza". Il parroco: "Venga domenica, così avrà modo  di assistere al grande miracolo". Il padre: "Non domenica, ma  oggi". Di fatti la stessa sera il padre era alle Ghiaie, e come non  ostante la sorveglianza abbia potuto mettersi a contatto colla  bimba sul luogo delle apparizioni, e mettersi in grado di dare  una relazione oggettiva, e direi sperimentale, è cosa che  riguarda lui. Infatti avvicinarsi alla bimba era cosa difficilissima, e pressoché impossibile parlare con essa, senza che ci  fosse presente la cugina Maria, la quale aveva un assoluto controllo della bimba, come si vedrà più avanti a proposito del  segreto. Essa rispondeva per la piccola, essa suggeriva le risposte, la correggeva ed anche la minacciava di schiaffi se nel  rispondere accennasse ad allontanarsi dalla linea da essa cugina  tracciata alla piccola. 
Tolta dall'ambiente di famiglia, Adelaide è collocata presso le Orsoline di Gandino, e la sorveglianza diviene più rigorosa. Nessuno la può vedere, nessuno può parlarle, voi solo  la potete vedere, interrogare, studiare, e se vi è necessità di perizie queste si compiono nella cerchia dei vostri amici. Risulta a  tutti delle vostre numerose visite a Bergamo, a Gandino, a  Somasca e delle vostre lunghe permanenze in detti luoghi, specialmente quando era in vista qualche visita illustre. Sia alle  Ghiaie che altrove, l'ambiente che circonda Adelaide appare a  tutti angusto, permaloso, sospettoso: questo non è fatto per  accaparrarsi la fiducia di quanti, e sono molti, attendono una  parola chiarificatrice, anzi ingenera dubbi e sospetti. 

Sappiamo tutti che il fuoco che Dio accende brilla di luce  viva sull'alto della montagna, e come il roveto ardente brucia e  non si consuma; solamente i fuochi fatui vanno captati faticosamente e conservati meticolosamente sub vitro. 

Mentre questo avviene attorno ad Adelaide, l'ambiente  delle Ghiaie è preso da smania febbrile di far presto, di spingere  avanti le cose in modo che, come diceva il parroco, nessuno le  potesse più fermare. Piani e progetti di grandiose costruzioni,  trattative per acquisto di terreno, e costruzione di cappella; di  ricoveri per ammalati; intanto si scrivono lettere per sollecitare  l'invio di malati anche da città lontane; si divulgano e si lascia  che corrano liberamente le notizie più incredibili e strabilianti;  si tirano in campo alti personaggi e se ne inventano lettere probatorie; si fa intervenire la stampa con relazioni piene di retoriche esagerazioni, e tutto questo senza una smentita. In questo  turbinio di cose, si crea da vicino e da lontano, la convinzione  della apparizione e alle Ghiaie si prega ufficialmente in chiesa  in questi termini: "Vergine Santa che vi siete degnata di concederci il privilegio di apparire in questo luogo, ecc. 

Si ordinano quadri ad olio rappresentanti fantastiche apparizioni e si presentano come espressioni veridiche di fatti reali  (Testi: Mons. Merati; don Francesco Rigamonti di Locate:  autori dei quadri Galizzi, Galbier, Passoni; conservo fotografie e schizzo). Perché tanta fretta? Non "in commotione Deus", specialmente quando come in questo caso si vuole prevenire il giudizio della Chiesa e si va contro le tassative disposizioni che  ordinano il riserbo perché ogni giudizio è prematuro. Qui non vi  è il dito di Dio". 
Nel secondo punto della relazione, don Luigi Locatelli,  con il suo solito modo di trattare la questione, cioè con superficialità e false accuse, egli vuole dimostrare che i fatti di Ghiaie  sono sprovvisti di ogni nota di soprannaturale. Incomincia  dicendo che già dalla varietà dei racconti delle apparizioni si  vede che non sono attendibili, perché secondo lui, tutti dovrebbero dire parola per parola la stessa narrazione. Cosa che è  impossibile; anche nei Vangeli dove si narra uno stesso fatto ci  sono delle variazioni; ci sono in un testo dei particolari che non si trovano in un altro. La psicologia umana è fatta così: gli uomini nel descrivere un fatto, cui hanno assistito, non useranno  mai gli stessi termini e uno metterà in rilievo un aspetto che  l'altro non ha visto o che ha considerato di poca importanza.  Nelle circostanze in cui si svolsero le apparizioni di Ghiaie è già  un miracolo che la veggente abbia scritto quei diari e che sia  venuta a noi una storia di grande valore. 
Mi sento pertanto dispensato dal presentare qui il testo della seconda parte della relazione del Locatelli, cosa che avremo modo di conoscere indirettamente dalle varie confutazioni che riporto subito. 

Severino Bortolan

Il Grande Castigo ha già avuto inizio



Il Mistero dell’Iniquità

E) Il progetto del Nuovo Ordine Mondiale per  l’unificazione dei paesi Comunisti e Capitalisti

Sia la Federal Reserve che l’Unione Sovietica furono create su  ordine dei finanzieri delle grandi banche internazionali. Costoro hanno  manipolato e controllato entrambi questi enti sin dall’inizio del XX  secolo, allo scopo di creare il Nuovo Ordine Mondiale. Nel 1919, i servizi  segreti degli Stati Uniti fornirono al governo Francese un memorandum, nel quale venivano svelati i nomi dei principali finanzieri internazionali  intervenuti direttamente nella preparazione della rivoluzione comunista  in Russia: Jacob Schiff, Felix Warburg, Otto Kahn, Mortimer Schiff,  Hieronymus Hanauer, Guggenheim e Max Breitung. Questa lista, tra  l’altro, era approssimata per difetto. Grazie alla ricerca approfondita del professor Anthony Sutton (e a quella di molti altri studiosi) è stato  ormai provato che furono i grandi banchieri di Wall Street ad aver  finanziato la Rivoluzione Sovietica.126

I Bolscevichi vennero infatti finanziati da un consorzio di banchieri  di Wall Street, Londra e Francoforte: J.P. Morgan, Kuhn-Loeb, i  Rockefeller, i Warburg, Lord Alfred Milner (di Aschberg) e altri. Sin  dall’inizio, questi banchieri manipolarono lo stato Bolscevico per i  propri scopi. Molti dei rappresentanti di questi banchieri furono anche  tra i fondatori della Federal Reserve: Frank Vanderlipp, Presidente  della First National Bank of New York di Kuhn-Loeb, Paul Warburg della Kuhn-Loeb & Co., Benjamin Strong, Presidente della Banker’s Trust Co.  di Morgan (e altri). Grazie alla creazione della Federal Reserve, gli architetti della Rivoluzione Sovietica ottennero il controllo monopolista  dell’economia Americana. 

Esercitando il proprio controllo economico sull’Unione Sovietica  e sugli Stati Uniti, non è difficile comprendere come i banchieri  internazionali intendessero fondere i due stati in un’unica entità. Si  tratta di un passo ulteriore verso la creazione di un unico governo  mondiale. La politica della distensione, o detente, venne ideata proprio  a questo scopo dall’uomo di punta dei Rockefeller, Henry Kissinger. Le  banche e le società controllate dai Rockefeller, che avevano il monopolio  del commercio con il Blocco Sovietico, fecero immensi profitti grazie ad  essa. 

Questi profitti, tuttavia, non servivano gli interessi nazionali  americani. I soldi che i sovietici spendevano per ‘pagare’ le merci ed  i servizi americani, non provenivano dall’economia sovietica, bensì  dalle tasche dei contribuenti americani, sotto forma di crediti e prestiti  a basso interesse. Nel mensile Washington Monthly del giugno 1988,  apparve un articolo di James M. Whitmore, intitolato: “Moscow: The  Real Secret Weapon” [“Mosca: la vera arma segreta”]. Sulla copertina  della rivista veniva raffigurato Leonid Breznev con in mano una carta di credito American Express, ad imitazione dell’attore americano Karl  Malden (che all’epoca era il volto pubblicitario di quell’azienda di carte  di credito). Breznev diceva: “Non uscite di casa senza!” e la data di  scadenza era “Mai”. Ecco cosa riportava quell’articolo: 

Quest’arma potrebbe rivelarsi devastante per l’Occidente, senza che venga sparato neanche un colpo; incredibile a dirsi, non solo la stiamo costruendo per i Russi… ma la stiamo addirittura  pagando noi! Di che arma parliamo? Del debito. … I banchieri  occidentali, sin dalla metà degli anni ’70, hanno permesso al  blocco Sovietico di accumulare tra i 60 e gli 80 miliardi di dollari di debiti... la grandezza di un simile debito è tale che il default  dell’Unione Sovietica potrebbe causare un panico finanziario  capace di far crollare il sistema finanziario capitalista. 

La ricchezza degli Stati Uniti stava venendo spostata dall’economia  nazionale fino alle mani dei sovietici, ad ovvio detrimento dei primi e  a vantaggio del regime comunista. I soldi dei contribuenti americani  venivano usati per sviluppare l’economia sovietica, mentre al tempo  stesso si concentrava la ricchezza americana nelle mani degli interessi  economici dell’impero dei Rockefeller. (Il culmine di questo meccanismo  si è avuto nell’ottobre 2008 con la legge per il salvataggio delle banche,  che ha autorizzato il trasferimento di quantità immense e quasi illimitate  di denaro – provenienti dalle tasche degli Americani – alle banche più  importanti d’America, sotto minaccia di legge marziale da parte del  Segretario del Tesoro, Henry Paulson, e del Presidente della Federal  Reserve, Ben Bernanke. Il Deputato della Camera dei Rappresentanti,  Brad Sherman, ha rivelato che la minaccia di instaurare la legge marziale  è stata lanciata durante un discorso alla Camera dei Rappresentanti,  quando sembrava che quella legge stesse per essere bocciata. L’autore  di quella minaccia era stato proprio Ben Bernanke.) 

Le banche e le multinazionali controllate da Rockefeller avevano  tutto l’interesse a conservare lo status quo comunista nell’Unione  Sovietica, fino a che la perestrojka non fosse stata pronta per essere  implementata, come programmato. Immense quantità di denaro  vennero continuamente estirpate dalle esangui tasche dei contribuenti  americani e consegnate ai sovietici, proprio perché i banchieri  internazionali avevano tutto da guadagnare nel mantenere i comunisti  al comando, fino alla loro finta caduta, programmata in anticipo da decenni. 

Ecco quindi i motivi che hanno spinto l’amministrazione Bush ad  affermare più volte che la politica estera degli Stati Uniti di quel periodo  era indirizzata a promuovere e contribuire alla glasnost e alla perestrojka  di Gorbaciov. L’amministrazione Bush aveva ribadito infatti il proprio impegno nell’aiutare Gorbaciov a rimanere saldamente al comando, per  continuare le riforme da lui introdotte in Unione Sovietica. Per questo  motivo il regime bolscevico ricevette ancora prestiti e aiuti da parte  degli Stati Uniti, fino al giorno del suo crollo programmato. Rockefeller  ed il CFR, che avevano appoggiato Bush alla presidenza, avevano tutti i loro interessi, imperialisti e globalisti, nel sostenere il regime di  Gorbaciov fino alla messinscena della sua caduta. 

Prima che i regimi Comunisti dell’Europa orientale “cadessero,”  come programmato da anni, Charles Levinson scrisse queste parole nel  suo libro Vodka-Cola: “Le multinazionali occidentali, pertanto, useranno  la loro influenza, già predominante, sulle forze politiche ed economiche  dei vari paesi, a sostegno della perpetuazione di quei regimi Orientali  con i quali hanno una stretta e sempre più ampia comunione di interessi  finanziari ed economici.”127 Nel 1991 scrissi: “I cambiamenti nell’Europa  dell’Est hanno lasciato ai comunisti il controllo sulle forze militari e  di polizia, e quindi sulla sicurezza dello Stato. Gli unici cambiamenti  sono solamente temporanei e di natura politico-economica.”128 Lo  stesso Gorbaciov, nel discorso al Politburo del 1987 di cui abbiamo già parlato, dichiarò che i cambiamenti che sarebbero avvenuti di lì a  poco nell’Unione Sovietica sarebbero stati solo ‘cosmetici’, ideati per  “indurre gli americani ad una falsa sicurezza.” Ancor prima della caduta  dell’Unione Sovietica, scrissi che: “la riconquista comunista è stata già  programmata, e avverrà quando il Nuovo Ordine Mondiale sarà entrato  nel suo nuovo stadio. Per ora, tuttavia, i comunisti e le multinazionali  preferiscono che le nazioni più produttive dell’occidente continuino a  sovvenzionare i paesi dell’Est, perché l’economia comunista dell’Unione Sovietica non può sostenere le economie delle sue colonie del Patto di  Varsavia e mantenere allo stesso tempo il suo livello di spesa militare.”129

Padre Paul Kramer