martedì 26 luglio 2022

“Pace!”, e la pace non c’è; mentre il popolo costruisce un muro, ecco, essi lo intonacano di fango. Di’ a quelli che lo intonacano di fango: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, cadrà una grandine come pietre, si scatenerà un uragano ed ecco, il muro viene abbattuto.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

31 Ora, quanto hai fatto ricadere su di noi, tutto ciò che ci hai fatto, l’hai fatto con retto giudizio: 

Sempre si deve ricordare che il linguaggio è quello dell’Antico Testamento. Dio non è mai autore del male. Non può impedirne i suoi effetti. 

Ora, quanto hai fatto ricadere su di noi, tutto ciò che ci hai fatto, l’hai fatto con retto giudizio: Lui però sempre ti avvisa che i suoi frutti sono avvelenati. 

È disposto anche a darti il siero della guarigione, ma sei tu che devi prenderlo. Il siero di Dio è solo nella sua Legge, nella sua Parola, nella sua Alleanza. 

Se uno si ostina nella disobbedienza, e continua a mangiare frutti di morte, poi sarà difficile trovare la via della vita e di certo si muore. 

Qual è allora il retto giudizio di Dio? È l’aver detto al suo popolo con ripetuti appelli che la strada da essi presa stava conducendo alla morte.  

Dov’è la nostra non retta giustizia e non retto giudizio? È nel dire che la via di morte è via di progresso, civiltà, benessere, pienezza di vita. 

Dio sempre ha avvisato il popolo dell’inganno dei falsi profeti. Ma il popolo ha ascoltato ha ascoltato più i falsi profeti che i suoi veri profeti. 

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i profeti d’Israele, profetizza e di’ a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. Come volpi fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa della casa d’Israele, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: “Oracolo del Signore”, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! Non avete forse avuto una falsa visione e preannunciato vaticini bugiardi, quando dite: “Oracolo del Signore”, mentre io non vi ho parlato? 

Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, oracolo del Signore Dio. La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non faranno parte dell’assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro della casa d’Israele e non entreranno nella terra d’Israele, e saprete che io sono il Signore Dio. Ingannano infatti il mio popolo dicendo: “Pace!”, e la pace non c’è; mentre il popolo costruisce un muro, ecco, essi lo intonacano di fango. Di’ a quelli che lo intonacano di fango: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, cadrà una grandine come pietre, si scatenerà un uragano ed ecco, il muro viene abbattuto. Allora non vi si chiederà forse: “Dov’è l’intonaco che avete adoperato?”. Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come pietre; demolirò il muro che avete intonacato di fango, lo atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con esso, e saprete che io sono il Signore. 

Quando avrò sfogato l’ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di fango, io vi dirò: Il muro non c’è più e neppure chi l’ha intonacato, i profeti d’Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore Dio. 

Ora tu, figlio dell’uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri a ogni polso e preparano veli di ogni grandezza per le teste, per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d’orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne. 

Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri, con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli. Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una preda nelle vostre mani; saprete così che io sono il Signore. Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l’avevo rattristato, e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. Per questo non avrete più visioni false né più spaccerete vaticini: libererò il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore» (Ez 13,1-23).  

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

La Beata Madre piange per i suoi figli

 


17 luglio 2022

Oggi, nella Cattedrale, quando sono venuto a pregare davanti alla statua della nostra Beata Madre, Maria Ausiliatrice, ho detto: "Gloria a Te Gesù Bambino e a Te Beata Madre".

Immediatamente, la nostra Beata Madre versò un'enorme lacrima che le rotolò lungo la guancia destra. Dissi: "Oh, Beata Madre, sei sconvolta! Perché piangi?"

Lei rispose: "Sto piangendo per i miei figli perché sono disobbedienti e testardi. Non si rivolgono a mio Figlio Gesù e non si pentono. Purtroppo, devo dirvi che tanti dei Miei figli stanno morendo e stanno perdendo la loro anima. Vanno alla perdizione, da cui non c'è via d'uscita. In questo momento, nel mondo, il diavolo è così potente. Diffonde il suo male in tutto il mondo, dicendo bugie alla gente. Con le sue astute bugie, ne inganna così tanti, ed essi sono ciechi a tutto questo. Dite ai miei figli di rivolgersi a Dio e di cambiare il loro modo di vivere".

"Dovete pregare molto duramente per la conversione dei peccatori".

"Giorno dopo giorno, la guerra in Ucraina sta peggiorando. In molte chiese in tutto il mondo, non pregano perché questa guerra finisca. Non offrono preghiere, né offrono il Sacrificio della Santa Messa".

"Guardati intorno. Il mondo intero sta soffrendo economicamente a causa di questa guerra. La fame è in aumento; in alcuni luoghi, le persone non hanno nulla da mangiare. Ecco perché piango quando vedo i miei figli in una tale sofferenza. Molti leader mondiali e molti dei ricchi permettono che questo accada. Non vogliono saperlo. Il mondo sta diventando molto egoista".

"In Cielo, mio Figlio è così sconvolto. Piange quando vede la sofferenza e la miseria di così tanti, e a questo si presta così poca attenzione. A Lui viene offerta pochissima preghiera".

Dissi: "Beata Madre, ma nostro Signore Gesù promise che sarebbe venuto presto e avrebbe portato giustizia e pace al mondo. Quando verrà? Molte persone Lo stanno aspettando".

La Beata Madre rispose: "Verrà in tempo utile, ma non ancora. Figli miei, dopo tutto, dovete fare una strada bianca pura su cui Egli possa scendere".

Ha detto: "Incoraggiatevi l'un l'altro ad andare a confessarvi e a pregare. Gesù vi ama tutti molto, ma aspetta che tutti voi veniate a Lui e vi convertiate. Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Non mollare mai".

La Beata Madre dice sempre: "Rinnovate la vostra Consacrazione ogni giorno al mio Cuore Immacolato e, attraverso il mio Cuore Immacolato, va al Sacro Cuore di Gesù. Questa è la salvezza dell'anima".

Ella disse: "Pregate, pregate, pregate il Santo Rosario, che è così potente contro il male. La preghiera più grande è il Rosario che acceca il diavolo, poi non ha potere su di te. Aiutami a salvare le anime nel mondo".

Mentre la Beata Madre mi diceva questo messaggio, in una visione, potei vedere una bella strada bianca e diritta che scendeva dal Cielo alla Terra, pronta per essere calpestata da Gesù. Il bianco puro rappresenta il pentimento e la preghiera. Le lacrime che la Madonna stava versando erano per i suoi figli, che stavano cadendo dritti all'inferno.

Grazie, Beata Madre. Pregate per noi.

Di Valentina Papagna

PREGARE CON MARIA - L'ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE IL MIO SPIRITO ESULTA IN DIO MIO SALVATORE...

 


PREGARE CON MARIA

Una formidabile sfida è lanciata alla speranza, teologale e umana. La Vergine generosa del “ Magnificat ”, che avvolge la Chiesa e l'umanità con la sua preghiera è il saldo sostegno della speranza (Congregazione per la dottrina della fede, Istruzione sulla libertà cristiana e la liberazione, 22 marzo 1996).

Maria esulta di gioia. Canta, forse danza, certo lascia che esploda la sua gioia. Luca è chiaramente felice di dimostrare, una volta di più, che l'avvento del Signore scatena una serie di esplosioni di gioia e di allegrezza nel cuore del mondo dei poveri: “ ...Levavano lode a Dio... dicevano: “Oggi abbiamo visto cose prodigiose” ” (Lc 5,26). “ ...Tutta la folla esultava per tutte le meraviglie da lui compiute ” (Lc 13,17). “ Subito l'uomo ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio ” (Lc 18,43). “ ...Tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto... ” (Lc 19,37).

E cosa normale che si trovi un clima di gioia in queste Memorie della Vergine che sono come un'introduzione del Vangelo di Luca. I cantici che vi si trovano: il cantico di Maria (Lc 1,46‑55), quello di Zaccaria (Lc 1,67‑79), quello degli Angeli di Betlemme (Lc 2,14‑15), quello di Simeone (Lc 2,28‑32), sono momenti privilegiati della preghiera di lode.

Ma, il giubilo di Maria rappresenta un momento unico nella storia. Nella Vergine di Nazaret il canto si accompagna al sogno più folle e più meraviglioso che potesse fare una donna d'Israele: non soltanto diventare la madre del Messia atteso da secoli, ma scoprire che il Messia ch'ella metterà al mondo è Dio, quel Dio inatteso che viene ad incontrarsi con gli uomini per salvarli tutti. Vero Dio ed insieme vero uomo, come si esprimerà, più tardi, il concilio di Nicea.

L'anima mia esalta il Signore

Santificata dal primo istante della sua esistenza, Maria cresce a piccoli passi, senza che il mondo ne parli e senza che Israele neppure se ne accorga, anche s'ella è lo splendore di Israele, la creatura più eminente della terra (Pierre de Bérulle).

“ La prima parola del Magnificat, nota il Laurentin, pone Maria nei confronti della grandezza di Dio (in greco il termine “megalunei” ha per radicale “mega” che significa grande). Il latino “Magnificat” traduce bene il greco e gli conferisce anche maggiore rilevanza: il termine francese “magnifièr”, che lo traduce letteralmente, non ha altrettanta luminosità. Noi abbiamo preferito il verbo “esaltare” per la sua leggerezza e per la sua assonanza con “esultare” nel versetto seguente. Questa parola iniziale fa eco all'annuncio del Messia Figlio di Dio. Il versetto: “Egli sarà grande” (Lc 1,32), ha, infatti eco nel versetto 1,49, in cui il Signore fa per Maria grandi cose. Attratta dalla grandezza di Dio, ella si pone umilmente, ma familiarmente, nella propria piccolezza, con fiducia e gratitudine, di fronte alla Trascendenza, come il bambino che si raccoglie nelle braccia di sua madre ” (Magnificat. Action de Grâces de Marie, op. cit., p. 70).

Si è molto discusso sui termini che usa Maria per indicarsi, come soggetto, nei primi due versetti del suo cantico. Ella non dice esplicitamente “ io ”, utilizza invece due parole semplici: l'anima mia e il mio spirito.

L'anima mia (in greco: “ psychè ”). Spesso la si traduce con vita, come nel passo: “ A te una spada trafiggerà la vita ” (Billia CEI: anima) (Lc 2,35). Si può anche tradurre: “ Una spada ti trafiggerà il cuore ”. Ma l'immagine del cuore, tanto familiare nella cultura moderna, non lo era altrettanto nella cultura greca. Il testo iniziale del Magnificat, comunque, ci invita a dilatare la nostra preghiera: il Magnificat non è soltanto il canto di un momento storico, ma il canto di tutta una vita.

Il mio spirito (in greco “ pneuma ”). La parola nella lingua greca è molto viva: indica il soffio vitale (come “ ruah ” in ebraico). E il termine che serve ad indicare lo Spirito Santo. Maria, insomma, usa due parole molto vicine l'una all'altra. Sembra che Luca le abbia usate come sinonimi. Opportunamente il Laurentin nota: “ Esse danno a questo inizio, in cui Maria si fa piccola, una nota di discrezione e di pudore e nel contempo, di solennità ” (op. cit., p. 72).

L'adorazione! Ah! è una parola celeste. Mi sembra che si possa definirla: l'estasi dell'amore. È l'amore schiacciato dalla bellezza, dalla forza, dalla grandezza immensa dell'Oggetto amato (Elisabetta della Trinità).

Il mio spirito esulta

Questo giubilo è un invito al viaggio nel paese di Maria: Nazaret. Un piccolo villaggio della Gallilea in cui l'Angelo di Dio l'ha salutata con un nome nuovo: “ Rallegrati ”, “ Kecharitômenê ”. “Kecharitômenê” è nome dato da Dio; un nome difficile da tradurre con esattezza, ma il cui senso non è ambiguo: Tu che sei, tu che rimani l'oggetto del favore gratuito di Dio, tu che sei colmata di grazia.

Nome straordinario, perché Dio non si accontenta di dare nome ad una persona ma ciò ch'egli dice, lo crea. Questo nome nuovo crea novità nella persona di Maria.

Le concede il favore d'eccezione di Dio: è un nome di amore, un dono d'amore. Esso rivela un aspetto affascinante del Dio della Bibbia: Dio è amante. Sì, amante dell'uomo, al maschile come al femminile. Maria, che crede a questo amore e che s'inoltra, di scoperta in scoperta, su questa via, lascia irrompere la propria gioia. Quale gioia?

La gioia di una donna, prima di tutto. Nell'Antico Testamento, Dio aveva concluso la sua prima Alleanza trattando con uomini al maschile; nel Nuovo Testamento, Dio rinnova la sua Alleanza rivolgendosi ad una donna. E a una donna vergine: “ Non conosco uomo ” (Lc 1,34) dice Maria all'Angelo. Dio rispetta la sua verginità.

“ Lo Spirito Santo scenderà su di te ” come un tempo la nube era scesa su la tenda dell'Alleanza... e il Generato, che sarà frutto del suo grembo, sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Il Figlio di Dio, in altre parole, diventa Figlio di Maria; il Generato del Padre (senza madre, in cielo) nascerà da una madre (senza padre, sulla terra).

La gioia di Maria è la gioia di una donna di Nazaret. La gioia di una donna povera, colmata dall'infinita ricchezza dell'amore di Dio: ella “ ha trovato grazia presso Dio ” (Lc 1,30). Il Magnificat celebra questa scoperta e rende grazie...

La gioia di una persona povera, umile. Maria appartiene al mondo dei piccoli, degli umiliati, dei poveri della terra. Dio porge attenzione a lei perché ama i poveri e non si lascia impressionare né dalla ricchezza, né dal potere. Egli è soltanto amore e, per questo, egli è il Povero: colui che ha tutto e tutto dona, colui che perdona e si dona... fino in fondo. Fino a dare il suo Unico, e fino a lasciarlo morire in croce, cioè a lasciare che, anche lui, vada fino all'estremo dell'amore... in attesa della glorificazione pasquale del Risorto che, tuttavia, porta le impronte dei chiodi. Dio, infatti, s'interessa dei piccoli, dei poveri che gli rassomigliano. Ecco perché guarda con uno sguardo d'amore a colei che si presenta come la piccolissima serva di Dio. Quale gioia per lei e per tutto il mondo dei poveri!

La gioia di un popolo. La gioia di Maria è anche la gioia del popolo d'Israele. Il Cristo annunciato è infatti un salvatore, il salvatore del suo popolo, di quel popolo di poveri, un tempo condotto in schiavitù, poi deportato in Babilonia, e ora vittima dell'occupazione romana. Gesù viene a salvare questo popolo, ma lo farà a modo suo... divino! Mobilitandolo per salvare, con lui, tutti gli altri popoli.

Il Magnificat canta la gioia della salvezza data da Dio all'umanità; canta un'antica speranza: “ Se tu squarciassi i cieli e scendessi! ” (Is 63,19), il mondo sarebbe trasformato. Ed ecco la realizzazione inattesa: i cieli si squarciano, Dio stesso viene... non per farci vedere la sua forza e la sua potenza, ma per farci vedere il suo amore: per salvarci. E salvarci al prezzo della croce.

Questa preghiera di Maria è davvero il modello di ogni azione di grazie, cioè di ogni eucaristia. Maria, infatti, nell'ora della sua preghiera ringrazia Dio: “ L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore ”. Ella ha motivo di ringraziare Dio: ella ricorda: “ ha guardato ”, “ grandi cose ha fatto ”, “ ha spiegato la potenza del suo braccio ”, “ ha rovesciato i potenti ”, “ ha ricolmato di beni... ”.

È nel tempo lontano che Dio ha cominciato quest'opera e la prosegue; perciò alcune traduzioni usano il presente per significare l'attualità dell'azione divina anche se è nel tempo remoto ch'essa è cominciata.

La preghiera di Maria raccoglie dunque, nel presente, il passato, tutta la storia del suo popolo. “ D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata ”. Lo sguardo rivolto all'opera di Dio nella storia apre alla speranza per il domani (Bernard Mollat, Choisie entre toutes les fenumes, Cerf‑Radio Notre Dame, pp. 107‑108).

Il Magnificat è il canto dei tempi messianici, nei quali confluiscono l'esultanza dell'antico e del nuovo Israele...

Il cantico della Vergine, dilatandosi, è diventato la preghiera di tutta la Chiesa in tutti i tempi (Paolo VI, Marialis cultus).

In Dio, mio Gesù...

“ Il mio spirito esulta in Dio, mio Gesù ”. Questa traduzione è poco usata. Non si tratta, tuttavia, di traduzione fantasiosa. Il Laurentin nota, infatti: “ La formula “esulta in Dio mio Salvatore” non è nuova. Abacuc (3,18) l'aveva già usata e Girolamo la traduce in maniera audace: Esulto in Dio mio Gesù, perché in ebraico “Dio mio Salvatore” e “Dio mio Gesù” si dice nel medesimo modo. Per Maria, la formula di Abacuc: Dio mio Salvatore, acquista un senso nuovo, divino e umano insieme: Il mio spirito esulta in Dio mio Gesù. Dio incarnato, mio figlio. Il Magnificat è l'espressione, in preghiera, dell'Annunciazione ” (op. cit., p. 43).

Bisogna ricordare: la gioia di Maria non è la gioia di una veggente che ha tutto visto, tutto compreso subito. La sua gioia è la gioia di una credente che conservava tutte queste cose nel suo cuore. Elisabetta ha indovinato il mistero: “ E beata colei che ha creduto... ”. Maria non ha visto, Maria ha creduto.

Ambroise‑Marie Carré così sottolinea la cosa: “ Quando Dio sta per rinnovare la creazione del mondo non agisce come per la prima creazione. Non comanda con forma imperiosa. Non chiama all'esistenza il Messia promesso come ha fatto sorgere dal nulla la terra, la luce, il firmamento, l'uomo. No. Egli invia un messaggero, sollecita il consenso di una giovane d'Israele e l'angelo dialoga con lei, la rassicura, le espone il piano divino. Maria accetta, Maria accoglie la straordinaria notizia ” (Nouveaux Cahiers marials, n. 11, p. 15).

Dio non ha forzato la mano con Maria, ma non l'ha lasciata sola di fronte al mistero: le offre un segno, l'annuncio di un'altra nascita, quella di un figlio a Elisabetta, che si diceva sterile. Allora “ Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda ” (Lc 1,39). Ed è alla presenza di Elisabetta sua cugina che, ispirata dallo Spirito Santo, le parla del Messia suo figlio e alla presenza di Giovanni Battista che danza di gioia nel seno di sua madre, che Maria, colmata da questo segno di Dio, canta il suo Magnificat.

Così è per noi oggi: la nostra gioia cristiana, la nostra fede cristiana si nutrono dei segni del Signore.

Ci sia dato di affrettarci a riconoscerli, malgrado le tenebre che ci circondano. Le tenebre sono, infatti, dense e i media s'incaricano di aiutarci a fare il quotidiano inventario dei segni di morte che minacciano il nostro pianeta: non soltanto i cataclismi difficilmente prevedibili, ma i drammi delle vittime delle guerre raziali nell'ex‑Jugoslavia, delle guerre religiose e politiche in Algeria, delle guerre tribali in Somalia, in Rwanda e altrove, senza parlare delle vittime della droga, dell'aids, del l'alcolismo, del cancro, delle famiglie spaccate dal divorzio... e delle vittime delle mancate previdenze o delle incompetenze di certi responsabili: dalle radiazioni di Cernobyl agli innumerevoli senza‑tetto e disoccupati delle nostre città. E in questo mondo, segnato da tante impronte di morte, che noi possiamo, che noi dobbiamo concederci il tempo per discernervi anche i segni di vita e di speranza. Questi c'invitano a cantare il Magnificat. I segni di morte, infatti, portano la firma dell'uomo peccatore, della sua brutalità, della sua violenza; i segni di vita portano la firma di Dio, della sua pace, della sua tenerezza, della sua misericordia. Essi sono presenti, ma si vedono poco: il bene non fa rumore. E cosa preziosa reperirli per una nostra compartecipazione. Ci sono dei programmi radiotelevisivi che aiutano in questo. Anche la stampa missionaria, nella sua felice varietà, è un'eco di queste attualità con i suoi articoli su vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici di ogni condizione che lavorano in tutto il mondo per arginare definitivamente la pesante marea della miseria. Esistono libri, e videoregistrazioni su questo medesimo piano. Le associazioni cristiane, particolarmente nei tempi forti dell'anno liturgico, lanciano appelli per la continuità di quel servizio umanitario che è una delle tradizioni e delle glorie della Chiesa cristiana dalle sue origini.

La violenza, l'odio, la menzogna, l'ingiustizia, la morte i cui segni incutono paura non avranno l'ultima parola perché i segni di vita non ingannano: la fede e la risurrezione che irradiano dal mattino della Pasqua sono destinati a vincere.

La preghiera di Maria può aiutarci a riportare questa vittoria: dal Magnificat non ci giunge, infatti, un'enorme potenza di luce, di coraggio, di generosità? Mai, nel corso della storia, questo cantico ha rivelato con tanta evidenza come oggi alla folla dei poveri la sua straordinaria fonte di energia, la sua capacità di far sgorgare dai cuori aridi la fede, la speranza e la carità di cui ha bisogno il mondo.

E mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare.

Madre del Cristo Gesù, non vengo a pregare.

Non ho nulla da offrire, nulla da chiedere.

Vengo soltanto, Madre, per guardarti.

Guardarti, piangere di felicità, sapere questo,

che sono tuo figlio e che tu sei qui...

Perché tu sei qui per sempre

semplicemente perché sei Maria,

semplicemente perché tu esisti,

Madre di Cristo Gesù, sia tu ringraziata!

(Paul Claudel, La Vierge à Midi)


JEAN‑MARIE SÉGALEN


La cognizione del Crocifisso vale di più di...

 


IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO

Ora intendo, mio Signore, la sublimità de' tuoi insegnamenti di amore.

Intendo che la cognizione più semplice e più umile del Crocifisso vale più di tutto lo scibile umano; che una sola goccia di Sangue vale Gesù, che un solo istante di unione con Gesù paziente vale più delle alte contemplazioni. Intendo che contemplando le eterne verità l'anima esce da se stessa, unendosi a Gesù entra nella stessa vita divina. q. 20: marzo, s.g.

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


Gli agenti patogeni appena scoperti con origini del male affliggeranno l'umanità

 


21 luglio 2022

Gesù Cristo Nostro Signore e Salvatore, dice Elohim.

I Miei Cari
Ricevete le Mie Benedizioni che Io vi concedo in questo giorno.
Benedizioni urgenti per questa generazione.

I miei devoti
Il cavaliere della morte, cavalca ancora una volta, scatenando malattie sull'umanità.
Il sole di mezzogiorno sarà oscurato da colonne di fumo.
Gli elementi della terra si scontreranno, mentre il terreno sotto i tuoi piedi trema e si spezza. Un'eclissi nel firmamento cancellerà tutta la luce, entrando in ogni luogo in cui risiede il male.
La mia misericordia è riversata, fino al momento in cui io verrò come giudice giusto.
Flussi di grazia sgorgano dal Cuore Immacolato di mia Madre.
Venite e rifugiatevi nel rifugio dei Santi Cuori, di mia Madre ed io, dove vi proteggerò dalla tribolazione di questi giorni.
Pentitevi di tutte le trasgressioni, che condannano la vostra anima in schiavitù a Satana, e rimanete sotto la Mia Fonte purificatrice di Misericordia. La Mia Misericordia è per Tutti.

Così dice il Signore.


20° giorno di luglio 2022
Messaggio di San Michele Arcangelo
Mentre le piume delle ali mi oscurano, sento dire San Michele Arcangelo.

Amati di Cristo
Ricevete le benedizioni urgenti dei Santi Cuori, che vengono riversate per questa generazione.

Anime preziose di Dio
Permettete che la luce dell'amore e della verità di Dio si rifletta su questo mondo di tenebre.

AGENTI PATOGENI APPENA SCOPERTI CON ORIGINI DEL MALE AFFLIGGERANNO L'UMANITÀ
Le medicine celesti prescritte dalla Nostra Beata Madre saranno sufficienti.
(L'olio del Buon Samaritano)
Speciali benedizioni di protezione vi saranno applicate attraverso questa unzione dal Cielo.

LA GUERRA MONDIALE CONTINUA A GONFIARSI E AD ESPANDERSI
diffondendosi su molti confini, mentre l'orso (Russia) colpisce 🇷🇺 con le sue armi di distruzione di massa.
Accesi e provocati alla rabbia, i disordini civili si accenderanno.
Verrà quindi applicata una legge marziale mondiale.
È molto urgente che prepariate il vostro rifugio sicuro, preparando le vostre provviste per voi e per i vostri cari e per coloro che ne hanno bisogno. Riponete la vostra fiducia nel Signore, che è il vostro fornitore.

Amati dal nostro Signore e Salvatore
Siate vigili del tempo, rimangono solo i momenti,
Non lasciatevi sfuggire queste opportunità di riconciliazione con nostro Signore.
PENTITEVI E VENITE SOTTO LA SUA FONTE DI MISERICORDIA CHE VIENE RIVERSATA PER TUTTI

Non abbandonate il Rosario di Luce della Nostra Beata Madre
Un faro di speranza che espelle l'oscurità e acceca i tuoi nemici.

Sono pronto con moltitudini di Angeli a difendervi dalla malvagità e dalle insidie del diavolo che i giorni sono pochi.
Così dice, il Tuo Vigile Difensore.

Shelley Anna

 


lunedì 25 luglio 2022

Portare la Mia Croce.

 


AMORE DI DIO

Si, mia amata figlia, sono Io. Questo è stato un periodo di apprendimento per te, e tu continuerai ad essere nutrita con la conoscenza della verità per dono dello Spirito Santo che colma la tua anima. 

Figlia mia, per favore assicurati  che questi messaggi, che sono un misto di segni, di profezie ed un riassunto dei miei insegnamenti, siano inviati ai quattro angoli del mondo. È vitale che i miei figli capiscano i modi con i quali possono preparare le loro anime per riscattarsi agli occhi di mio Padre. 

Un rinnovo spirituale sta per prodursi oggi nel mondo. 

Attualmente nel mondo sta nascendo una crescente devozione e una venerazione per Me, per il mio Eterno Padre, per lo Spirito Santo e per la mia Amata Madre. Benché non sia ancora evidente, questo potente rinnovo spirituale permetterà la protezione dei miei figli, anche di quelli che mi voltano le spalle dappertutto. Il Vangelo sarà di nuovo preso in mano quando la gente comincerà a provare i tormenti della fame per la verità. Man mano che la purificazione aumenta con regolarità e si espande nel mondo, anche quelle anime che non hanno amore per Me apriranno nuovamente il loro cuore. 

Quanto più cresce l‟amore attraverso la luce dei miei discepoli, tanto più si indeboliscono gli effetti del maligno e il comportamento di coloro che egli comanda. Il maligno si vendicherà. 

I giorni di satana sono contati. 

Poiché i suoi giorni sulla terra diminuiscono di ora in ora, egli tenterà di infliggere quanti più disastri possibile. I suoi discepoli accelereranno le loro attività e cominceranno subito a spargere malvagità dappertutto. Le loro azioni, che saranno terribili da vedere poiché si manifesteranno davanti ai vostri occhi stupiti, saranno di breve durata. 

Figlia mia, la fede rafforzata dalla preghiera quotidiana e regolare scaccerà queste atrocità. Tornate, figli miei, e riscoprite i miei insegnamenti. Riportatemi nelle vostre vite. PrendeteMi dentro i vostri cuori ancora una volta affinché io possa tenervi tra le mie braccia. Lasciate che io vi guidi verso la perfezione spirituale affinché siate pronti per la vita eterna quando la Terra e il Cielo si uniranno. 

Figli miei, imitatemi nella vita quotidiana. Prendete la mia croce, anche se il fardello può sembrare troppo pesante. Non abbiate paura di accettare la mia Croce, perché io non permetterò che voi portiate più di quanto siete capaci. 

Il senso della sofferenza in questa vita. 

Quando voi soffrite in questa vita, voi portate la mia Croce. Avete due scelte. Se respingete la mia Croce, vi lamentate di essa e siete rattristarti a causa sua, la sofferenza aumenterà allo stesso ritmo. Se invece accettate la Croce e offrite le vostre sofferenze per salvare le anime, allora Mi fate un dono meraviglioso. Se poi accettate questa sofferenza, le prove e le tribolazioni con gioia, il vostro carico diventerà più leggero. Io vi aiuterò a portarlo. Il dolore sarà allora alleviato e la pace, l‟amore, la gioia e la felicità pura regneranno in voi. 

Condurre una vita semplice. 

Figli miei, vivete una vita semplice e fate ogni atto con moderazione. Quando mangiate, bevete, dormite, vi riposate o vi rilassate, cercate di fare tutto questo con moderazione. Una volta che i vostri bisogni fisici sono soddisfatti, non dovreste più continuare a cercare oltre poiché ciò mina il vostro spirito. La penitenza, figli miei, è vitale per portarvi più vicino a Me. Intendo con questo sacrifici personali. Il digiuno è un esempio di penitenza. Ho predicato l‟importanza della penitenza durante la mia vita sulla terra. Il Mio prezioso profeta San Giovanni Battista ha fatto lo stesso. 

Io ho dato un esempio digiunando 40 giorni. È solo attraverso il digiuno, figli miei, che mi aiuterete a scacciare il maligno. 

Miei cari figli, avete ancora talmente tante cose da fare davanti a voi. Non capite ancora cosa sarà preteso da voi negli anni futuri. Nel frattempo è importante che vi riavviciniate a me per essere preparati ad affrontare le prove future alle quali i cristiani dovranno far fronte in tutto il mondo. 

Andate in pace. 

Il vostro Amato Salvatore Gesù Cristo. 

16 Gennaio 2011

Qual è il miglior antidoto per non essere colpiti dagli attacchi del maligno

 


L'arma contro il maligno è nel tuo cuore e nella tua mente.

Ci sono due mondi, uno oscuro e triste, pieno di dolore e angoscia, e un altro luminoso e genuinamente gioioso, pieno di risate e buon umore.

Sono i mondi del maligno e di Dio, che sono in conflitto permanente sulla Terra e cercano di attirarci.

Quindi, anche se abbiamo fede e fingiamo di vivere permanentemente in quel luminoso mondo di Dio, sempre il maligno cercherà di tentarci a perdere l'ottimismo nella vita quotidiana.

Egli sarà sempre in agguato per condurci a una vita cupa, lunatica, amara.

Cercherà di farci perdere la gioia pensando alle cose brutte che ci possono accadere, pur avendo avuto conferma per tutta la vita, ancora e ancora, che le premonizioni di disastri nella nostra vita, non sono state date.

Qui parleremo di come la gioia e il buon umore siano gli antidoti naturali agli attacchi del maligno, e di come dovremmo fare per svilupparli nella nostra vita, perché sono lo strato di protezione che Dio ci ha dato.

Pensa a questo, quali sono i suoni che il maligno odia sentire?

Disprezza le espressioni di umiltà e l'offerta di preghiere sincere, specialmente ascoltando il Rosario recitato, e ogni Ave Maria ha detto che è come una mazza nella sua testa.

È infastidito dalle parole di amore genuino, gentilezza e compassione.

E non gli piace nemmeno il gioco dei bambini innocenti, il suono gioioso delle campane delle chiese e le gentili risate dei fedeli a Dio.

Ecco perché San Francesco di Sales direbbe che il maligno prova piacere nella tristezza e nella malinconia, perché lui stesso è triste e malinconico e desidera che tutti siano come lui.

La sua risata all'inferno è una risata di tragedia e dolore profondo.

San Francesco d'Assisi direbbe che quando la gioia spirituale riempie i cuori, il serpente getta invano il suo veleno mortale.

Perché i demoni non possono nuocere al servo di Cristo quando vedono che è pieno di santa gioia.

E questo è stato letteralmente vissuto da Santa Rosa de Lima, a cui il maligno si è presentato temibile, minacciandola e picchiandola fisicamente.

All'inizio Rosa si sentì intimidita, ma poi, seguendo il consiglio del suo direttore spirituale, lo superò ridendo di lui.

Perché lo spirito orgoglioso non può sopportare di essere deriso.

San Bonaventura direbbe che la gioia spirituale è il più grande segno della grazia divina che abita in un'anima.

E San Filippo Neri, che un cuore gioioso si perfeziona più facilmente di uno abbattuto, perché il buon umore mantiene l'umiltà.

Ecco perché San Francesco di Sales ha sottolineato che è più facile catturare le mosche con un po 'di zucchero che con un barile di aceto.

E poi spesso raccontava storie umoristiche nei suoi sermoni, come un modo per esprimere i suoi insegnamenti e mantenere l'attenzione della congregazione.

Così era l'abate del IV secolo Sant'Apollo, che era noto non solo per la sua espressione gioiosa, ma anche per la sua insistenza affinché i suoi monaci rimanessero allegri mentre praticavano la penitenza, perché diceva che la gioia è frutto della carità ed è necessaria per preservare il proprio fervore spirituale.

Ragionamento che portò San Francesco d'Assisi a insistere affinché i fratelli evitassero di essere malinconici e tristi, ma sempre gioiosi nel Signore, allegri, gentili e misericordiosi.

E se ti costa?

Fate come San Tommaso Moro, che chiese a Dio di dargli umorismo per scoprire nella vita un po' di gioia, e per poterla condividere con gli altri.

È che la gioia cristiana ha spesso il potere di attirare gli altri nella fede.

Ecco perché Satana cerca di distrarci con preoccupazioni mondane e sentimenti di scoraggiamento.

Egli infatti sa che queste cose ci impediranno di compiere la nostra missione nella vita e di trascurare la nostra unica fonte di felicità, che viene da Dio.

San Pio da Pietrelcina aveva ben imparato questa lezione perché sapeva rendere grazie a Dio in mezzo alle sue sofferenze e ansie, ed era invariabilmente gioioso, lasciando che si compisse ciò che il Signore aveva decretato.

Egli disse: "Quale anima, alla quale Gesù si è dato in eredità, può essere infelice?"

E ha aggiunto che questo è ciò che porta le persone ad affrontare le prove più dolorose con un cuore allegro.

È la stessa chiamata di Santa Margherita Maria Alacoque che egli consigliava: "Soprattutto vi prego di essere sempre gioiosi e felici, perché questo è il vero segno dello Spirito di Dio, che vuole che lo serviamo in pace e contentezza".

E come troviamo gioia e speranza, specialmente in tempi spiritualmente pericolosi e incerti come il nostro?

Un passo importante è riconoscere che un buon senso dell'umorismo è un'espressione di fiducia nel potere salvifico di Gesù.

L'umorismo può aiutarci a prendere sul serio i problemi senza prenderci sul serio.

Come disse Chesterton, ad esempio, "gli angeli possono volare perché si prendono alla leggera".

Essere in grado di ridere, anche in circostanze infelici o scoraggianti, testimonia la convinzione che Dio è al comando e che non c'è motivo di disperazione o disperazione.

La risata è di grande aiuto per la salute fisica ed emotiva mentre siamo qui sulla terra, come molti studi medici e scientifici hanno dimostrato.

Un modo per mantenere la nostra pace e speranza è imparare a riconoscere e apprezzare i momenti divertenti della vita.

E se non siamo bravi a riconoscerli e apprezzarli, dovremmo chiedere al Signore di aiutarci a migliorare in questo senso.

Sicuramente il Cielo è pieno di risate gioiose, quindi sviluppare la nostra capacità di ridere ed essere di buon umore può essere considerato una forma di allenamento o preparazione per la vita a venire.

Con l'ulteriore vantaggio di irritare e frustrare il demone.

E poiché la gioia di aver trovato Dio è la causa della nostra gioia, dobbiamo stare attenti a tutto ciò che diminuisce il nostro amore per Lui o indebolisce la nostra risposta alla Sua chiamata.

Ecco perché Santa Chiara d'Assisi ha avvertito che "la malinconia è il veleno della devozione".

E che «quando si è in tribolazione, è necessario essere più felici e più gioiosi perché si è più vicini a Dio».

Ed è per questo che Nostro Signore ha insegnato a Santa Faustina Kowalska, la preghiera "Gesù, in Te confido", perché vada di pari passo con uno spirito gioioso.

È che la preoccupazione non viene da Dio.

La preoccupazione e la tristezza sono del maligno e sono tentazioni.

Che si combattono scegliendo di vivere in uno spirito di fiducia e gioia.

Ecco perché San Bernardo di Chiaravalle consigliava: "Ti senti triste?, lascia che il nome di Gesù entri nel tuo cuore".

Se riconosciamo che qui sulla terra non abbiamo una città duratura, il miglior atteggiamento di un credente è quello di cambiare ciò che possiamo cambiare e ridere di ciò che non possiamo modificare.

Dobbiamo sentirci completamente sicuri che Dio ha già superato tutto ciò che cerca di impedirci la gioia.

Ma a volte siamo tentati di pensare che se troviamo il lato divertente, ad esempio nelle questioni solenni, in qualche modo li stiamo denigrando o non rispettandoli correttamente.

Tuttavia, questo non è necessariamente il caso.

Ovviamente non dovremmo deridere o sminuire le cose sacre.

Ma l'umorismo deriva dal trovare coincidenze inaspettate nella vita, i segni viventi della creazione di Dio, che sollevano il nostro spirito.

San Paolo ricorda ai Galati che la gioia è uno dei frutti dello Spirito Santo, il segno di una vita vissuta nello Spirito di Dio.

E la capacità di trovare gioia in ogni circostanza, di ridere delle vicissitudini della vita, sapendo che Dio ha vinto in Cristo Gesù, è un segno di santità, che i santi mostrano.

San Giovanni Bosco è ampiamente conosciuto per il suo atteggiamento allegro, che lo ha portato a creare la "Società della Gioia".

Durante la sua permanenza a Chieri, Don Bosco creò questo gruppo giovanile con ragazzi della zona, per farli uscire dalla brutta vita di strada e renderli migliori.

E aveva un piccolo regolamento, nessuna azione o parola che potesse mettere in imbarazzo un cristiano, adempiere bene ai doveri scolastici e religiosi ed essere sempre allegro.

E san Domenico Savio, suo allievo prediletto, direbbe a questo proposito "facciamo sì che la santità consista nell'essere sempre gioiosi".

Tuttavia, questo non banalizza il pianto.

L'esperienza di ogni essere umano è tanto di pianto quanto di risate, di lutto quanto di gioia.

L'autore di Proverbi ci ricorda che risate e tristezza convivono, l'una mai lontana dall'altra.

Insieme al dolore della separazione da Dio e ai disaccordi tra gli esseri umani, l'esperienza umana di Dio è piena di gioia.

Ecco perché un tour della Bibbia mostra che i riferimenti alla gioia superano di gran lunga le menzioni del dolore.

Ebbene fin qui quello che volevamo parlare dell'importanza della gioia, del buon umore e delle risate per combattere le tentazioni del diavolo e vivere le grazie di Dio che ci sta donando.