Un respiro che passa...
MESSAGGIO PER LA FESTA DI OGNISSANTI 2022
Cari fratelli,
In questa festa di Ognissanti, vi raccomandiamo di leggere o rileggere innanzitutto i messaggi che vi abbiamo indirizzato in questo periodo, soprattutto nel 2019. In essi troverete le risposte a molte domande sugli ultimi tempi, il Purgatorio, la Dimora Celeste, la vita dopo la morte e la resurrezione.
Ogni anno, per la festa di Ognissanti, c'è una tradizione che persiste: quella di andare nei cimiteri a mettere fiori sulle tombe dei propri defunti. Ma è possibile che tra qualche anno questa tradizione purtroppo scomparirà, perché molte delle nuove generazioni non vedono l'utilità di recarsi in luoghi fioriti dove sono rimaste solo ossa e polvere.
Eppure, quando si è amato qualcuno, dopo la sua morte non si mostra rispetto o addirittura attaccamento a certe cose che gli sono appartenute? Quindi perché dovrebbe essere diverso con il loro corpo o le loro ceneri? È quindi encomiabile fiorire le tombe dei propri morti, ma ancora di più avere fede in nostro Signore Gesù Cristo, altrimenti si tratta di mera tradizione, animismo o superstizione, e non ha senso.
Se vi definite cristiani e non credete che i vostri defunti siano entrati nell'Eternità e che vivano oltre la morte terrena, se non credete che le loro anime e le vostre siano unite in una comunione d'amore quando pregate per loro o pensate a loro, perché allora affermate nel Credo di credere nella comunione dei santi*?
Quando deponete dei fiori sulla tomba di una persona defunta e pensate ai bei momenti trascorsi insieme, o quando fate celebrare delle Messe per lei, quella persona defunta, se è tra i salvati, sente l'amore che avete per lei e vi comunica il suo amore dall'Altro Mondo attraverso la forza dello Spirito e la vittoria della vita sulla morte, ottenuta attraverso la passione, la morte e la risurrezione di Cristo Gesù.
Il giorno di Ognissanti e le altre grandi feste liturgiche della nostra Chiesa, cari fratelli e sorelle, sono occasioni speciali in cui coloro che avete amato e che sono tra i salvati uniscono le loro anime alle vostre in una comunione molto speciale permessa da Dio nello Spirito Santo. E quando vi viene data, da questo stesso Spirito, la grazia di percepire intuitivamente questa vicinanza con il vostro defunto, vi sentite come mossi da una forte emozione, e vi sorprendete persino a versare lacrime. Non dite allora: "Devo impazzire, non riesco a controllarmi...", perché queste lacrime incontrollabili non sono lacrime di tristezza o di sentimentalismo, ma una vera grazia ricevuta dal Cielo.
Cosa c'è di più dolce, infatti, cari fratelli, cosa c'è di più grande e sublime di questa meravigliosa comunione che unisce le vostre anime con quelle dei vostri defunti che hanno raggiunto la Dimora Celeste! Perché di questo si tratta: di un'autentica comunione d'amore, la cui intensità raggiunge il suo apice quando si riceve nostro Signore Gesù Cristo nell'Eucaristia durante la Santa Messa. L'Eucaristia, infatti, è il momento per eccellenza in cui, uniti a Colui che ha vinto la morte con la sua Passione, Croce e Risurrezione, potete, nella fede, percepire autenticamente il legame che ancora vi unisce a coloro che vi hanno lasciato. Sono quindi presenti a voi, nonostante la loro assenza fisica, con una presenza spirituale non meno efficace.
Poiché non potete sapere - a meno di una rivelazione speciale - se i vostri defunti hanno ancora bisogno di preghiere per raggiungere le Case Celesti, non dovete mai privarli di esse. E dovete pregare non solo per i membri delle vostre famiglie che avete conosciuto, ma anche per la grande schiera dei vostri antenati senza i quali oggi non esistereste; questa preghiera per le generazioni passate si unirà poi naturalmente alla grande preghiera della Chiesa espressa in ogni Eucaristia per tutti coloro che hanno lasciato la vita terrena e di cui solo Dio conosce la fede.
Oltre alle preghiere, dovete naturalmente far celebrare regolarmente delle Messe per i vostri defunti, affinché nostro Signore Gesù Cristo conceda loro la grazia, come al Buon Ladrone (cfr. Lc 23,43), di raggiungerlo in Paradiso alla Mensa del Regno per una pienezza di gioia e un'eternità di delizie (cfr. Sal 16 [Vulg. 15],11).
Infine, cari fratelli e sorelle, anche voi potete dare un contributo significativo alla salvezza delle anime dei vostri defunti. Infatti, quando hanno lasciato questa terra senza aver riparato da soli le conseguenze di alcuni atti peccaminosi commessi durante la loro vita, quando hanno causato discordia o divisione nella loro famiglia o altrove, quando non hanno chiesto perdono in seguito a un'offesa di cui erano direttamente o indirettamente responsabili o non hanno concesso il proprio perdono a coloro che li hanno offesi, è vostra responsabilità - anzi, vostro dovere - fare tutto ciò che è in vostro potere con grande amore e tatto per cercare di riparare a ciò che non è stato riparato. Infatti, se riuscirete a ristabilire, in Cristo Gesù, la pace dove c'era discordia e l'unità dove c'era divisione, la gioia dove c'era tristezza e l'amore dove c'era odio, contribuirete anche ad alleviare le sofferenze patite da queste anime che, alla luce tagliente della Verità, possono solo vedere, impotenti, tutto il male che hanno fatto.
Quante famiglie sono state distrutte da litigi, questioni di denaro o di eredità, abusi sessuali, calunnie, e tutto questo a causa di un padre, una madre, un nonno, una nonna, uno zio, una zia, un fratello, una sorella, un cugino che ora sono morti! Se siete stati vittime della cattiva condotta di un vostro defunto, per quanto grave, Nostro Signore vi chiede, cari fratelli, di perdonargli "fino a settanta volte sette" (Mt 18,22). L'avete fatto? Potreste dire, indicando la vostra sofferenza: "Non ce la farò mai! Tuttavia, dovete sapere che, persistendo nel vostro rifiuto della misericordia, state sigillando situazioni di divisione nell'Eternità, e la vostra sofferenza non sarà alleviata di conseguenza. Peggio ancora, quando vi troverete davanti al Tribunale di Dio dopo la vostra morte, sarete giudicati da Lui nello stesso modo in cui avete giudicato i vostri fratelli (cfr. Mt 7,2), e sarete perdonati da Lui nello stesso modo in cui avete perdonato i vostri fratelli.
Se il nostro Signore Gesù, vero Dio e Uomo perfetto, che non aveva commesso alcuna colpa su questa terra, è stato capace di perdonare i suoi carnefici dopo essere stato condannato ingiustamente (cfr. Lc 23,34), quanto più dovreste voi, cari fratelli e sorelle peccatori, perdonare chi vi ha offeso oggi!
Nelle liti familiari che sono state causate da una persona deceduta mentre era su questa terra, Nostro Signore vi chiede di essere agenti di autentica riconciliazione, perché se il colpevole potesse parlarvi dall'Aldilà, vi pregherebbe di portare questa riconciliazione da parte sua alle vostre famiglie (cfr. Mt 5,24). L'avete fatto?
Quando Gesù o i suoi apostoli si recavano presso una famiglia in Galilea, dicevano: "Pace a questa casa" (Lc 10,5). Imitateli, cari fratelli, affinché il piano di Dio si compia su questa terra, e quando soffia ancora un vento di discordia a causa di una persona deceduta, fate in modo di riconciliarvi. Se ci riuscite, il defunto vi sarà eternamente grato e dal Purgatorio o dal Paradiso intercederà per voi presso Dio, che vi concederà le sue grazie.
Per aiutarvi in tutto questo, soprattutto se non sentite la forza o il desiderio di farlo, chiedete aiuto al vostro angelo custode, ai santi che amate e che sono con Dio nelle dimore celesti, e alla Beata Vergine Maria, la Madre di tutti noi.
Nostro Signore e la Sua santissima Madre vi benedicano e vi proteggano in questa grande festa di tutti i santi.
+ I vostri fratelli nella verità