Necessità della Grazia attuale in genere
Nell'ordine soprannaturale l'incapacità dell'uomo è assoluta. La Grazia attuale gli è indispensabile per l'opera più semplice come per la più difficile: «Nessuno può dire "Gesù è Signore" se non sotto l'azione dello Spirito Santo» (1 Cor 12, 3).
Ecco una espressione che ho spesso sentito e che ho accettato allo stato di formula passiva. La Chiesa ne ha fatto un articolo di Fede; io la credo fermamente, ma forse non ne misuro la portata.
Per valutarla convenientemente, mi metterò in un punto elevato e prenderò come riferimento delle mie osservazioni un perfetto cristiano, oppure un santo religioso o sacerdote.
Costui ha conservato l'innocenza battesimale, ha servito Dio con fedeltà costante; ora è pieno di meriti, di virtù e di fervore. I meriti hanno procurato alla sua Grazia santificante degli accrescimenti meravigliosi; le virtù hanno sottomesso perfettamente la sua natura; il fervore mette in azione ogni energia del suo cuore. Eccolo, in fondo, capace di tutti gli eroismi. Eppure senza una Grazia attuale immediata non è in grado, per quanto santo egli sia, di pronunciare con merito il nome di Gesù.
«L'occhio meglio conformato - dice Agostino - non può vedere niente senza l'aiuto della luce. L'uomo più santo non può fare il bene senza l'aiuto divino dell'eterna luce della Grazia».
Leopold Beaudenom
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