martedì 27 dicembre 2022

PREGARE CON MARIA

 


IL MAGNIFICAT, PREGHIERA DI LODE

“ La lode, diceva François Varillon, è la preghiera di colui che è contento di Dio ”. L'adorazione, per sé muta, prende la parola e diventa lode: la creatura che viene da Dio, si rivolge a lui, poi ritorna a lui lodandolo. Il Magnificat, preghiera di lode della Vergine Maria, ne è il modello. Ma per comprendere bene questa preghiera e farla nostra, è importante situarla nel contesto che l'ha vista nascere.


La lode, è cosa naturale

Per molti cristiani, pregare, è prima di tutto e, spesso soprattutto, chiedere. Un atteggiamento di rivendicazione. Il motivo? Essi non hanno ancora fatto l'esperienza dell'ammirazione, della meraviglia davanti a Dio.

Molti sono i pagani che, invece, prima di noi hanno praticato la lode, particolarmente nelle civiltà all'antico Oriente in cui è nata la nostra storia e dove Israele stesso ha le sue radici: al di là del timore e della supplica, si poteva già udire battere il cuore dell'uomo disinteressato, meravigliato di fronte a colui che è sorgente ed origine. Non è forse Dio un essere benefico che copre di benedizioni il credente? che gli dà la vita? in una parola, lo colma del suo amore? La benedizione ricevuta risale allora in molteplici benedizioni rivolte al benefattore. Il prendere coscienza che si è amati si esprime in lode e gratitudine. L'amore ricevuto e percepito germoglia come un seme vivo e sboccia in amore che si rivolge verso il suo sole.

L'amore non è forse scambio? L'amore ricevuto, se rimane senza risposta, appassisce e muore; percepito e riconosciuto, si espande. Tutti gli innamorati lo sanno: lo vivono. Attorno ad Israele e in Israele, i più perfetti uomini di preghiera ne facevano l'esperienza nelle loro relazioni con Dio. Se molti cristiani ancora lo ignorano è perché non percepiscono sufficientemente l'essenza della loro fede:

 

Dio è Amore.

Il mio cuore desidera vederti...

Amon, protettore del povero...

È cosa dolce pronunciare il tuo nome!

È come il gusto del pane per il bambino...

Fa' luce per me.

Che ti veda.

China verso di me il tuo bel viso amato.

 

(Prière d'un aveugle à Amon [Ammone, Dio dell'antico Egitto, identificato col Sole. Il cieco prega la fonte di luce, N.d.T.] Hymnes et Prières de l'Egypte ancienne, Cerf, 1980, pp. 204‑205)

JEAN‑MARIE SÉGALEN


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