domenica 25 dicembre 2022

La Natività di Dio

 


La Natività di Dio 


19 dicembre 2022

I miei figli più cari, i miei amati, i miei piccoli,

        Vi amo e qui state per celebrare la gioia della mia nascita, Io stesso sono venuto in un mondo malvagio e crudele, ma in mezzo al quale alcuni mi sono stati fedeli. La mia santissima Madre mi aspettava con dolcezza e serenità, e la gioia di diventare mia Madre le inondava il cuore e l'anima. La sua anima cantava e il suo corpo riposava in Me, senza temere nulla, né le difficoltà della strada a dorso d'asino, camminando anche a volte per riposare la sua cavalcatura. Mi portava in grembo e la sua anima era all'unisono con la mia. Le nostre due anime hanno conversato e questo dolce scambio ci ha riempito entrambi di gioia e di fiducia reciproca. Mio padre Joseph camminava davanti a noi, guidando l'asino, e spesso si girava per dirci una parola, assicurandosi che stessimo bene entrambi. Mi agitavo leggermente e la mamma sorrideva. Ci amavamo già con un amore puro e trascendente, e questo amore divino era grande.

        Sono stato restituito alla luce circostante che era fioca a quell'ora della notte, l'ora della mia nascita, ma essendo la mia venuta eccezionale, una luce divina ci ha illuminato e mia Madre non ha avuto difficoltà a vestirmi e ad accomodarmi in modo che a questo Neonato non mancasse nulla. Ero raggiante e mia Madre mi adorava. Anche Giuseppe si rallegrò, perché naturalmente aveva avuto un po' di ansia, ma la sua fiducia in Dio era tale che aveva abbandonato totalmente se stesso e la sua famiglia a Dio.

        Poi ho iniziato la mia vita umana sulla terra e ho sorriso alla vita. Ho visto i volti dolci e amorevoli di mio padre adottivo e di mia Madre, Vergine e Immacolata, e questi due volti hanno riempito la mia vita iniziale. Li ho amati come padre e madre, ma anche con l'amore di Dio, poiché fin dal primo istante del mio concepimento ero e sono Dio, nel presente del momento attuale come nella totalità di tutti i tempi.

        Poi sono cresciuto come tutti i bambini, imparando fisicamente a parlare, ma conoscendo nella mia natura divina tutte le lingue della terra e dell'universo. Quando i Magi vennero con i loro doni, ma soprattutto con i loro cuori e le loro anime devote, adorando e sottomettendosi alla mia divinità, diedi loro la grazia del battesimo e della santificazione necessaria per il loro futuro ingresso in Paradiso. Venivano da lontano, spinti dalla fede nella nascita di Dio, Re del mondo e quindi anche di Israele; ed Erode ricevette come una pugnalata al suo orgoglio l'annuncio da parte loro della nascita di Colui che credeva un rivale. Allora il massacro dei bambini ebbe luogo in tutta la regione di Betlemme. Questi piccoli bambini, battezzati nel loro sangue, sono stati ammessi nel Limbo dei Giusti (Patriarchi) in attesa che Io aprissi loro il Paradiso dopo la Mia Passione e la Mia morte dolorosa e crudele sulla Croce redentrice del genere umano.

Essi trascorsero un'infanzia dolce e ben educata con i Miei pii e santi genitori, io vissi come un qualsiasi bambino pio ma anche pieno di vita; e se fisicamente il Mio corpo crebbe e si sviluppò in vera bellezza, anche la Mia anima si sviluppò e crebbe in tutte le virtù e qualità. Le qualità sono i doni ricevuti dalla natura umana, mentre le virtù sono l'opera di santificazione. Sono stata santa per benedizione divina ma soprattutto per volontà personale, non essendo ammessa o non controllata alcuna piccola imperfezione. Ho visto la santità di mia Madre, quella di mio padre Giuseppe e, per la natura divina unita alla mia natura umana, li ho eguagliati e superati. Così crebbi in saggezza e grazia e quando venne il momento della mia vita pubblica e del mio sacrificio per la redenzione del mondo, fui pronto a soffrire e ad accettare tutto come proveniente dalla volontà divina, dal mio Padre celeste e dal mio Dio.

        Cominciai a predicare, a radunare i miei apostoli e a percorrere la terra che mi aveva visto nascere e crescere. Ero conosciuto nel mio ambiente immediato come il figlio di Maria e Giuseppe, e la mia educazione è stata acritica. Ero saggio e, quando iniziai la mia vita pubblica, non mi si poteva rimproverare nulla del corso della mia giovinezza. Così ho predicato e il mio insegnamento ha deliziato i puri di cuore. Fin dal primo momento fui criticato dalle autorità religiose che vedevano in me un intruso e un rivale, soprattutto perché i miei insegnamenti mettevano in evidenza le loro pratiche e la loro inadeguatezza autoritaria. Mi hanno odiato fin dal primo momento e mi hanno perseguito con il loro odio per tutta la mia breve vita di insegnante.

        Ma ecco il Natale, il giorno della mia venuta sulla terra, già in condizioni di rifiuto (!), ma giorno di gioia per l'umanità depravata che per bontà divina ha ricevuto il suo Salvatore in un piccolo bambino innocente e immacolato.

        Tutti sulla terra non Mi conoscono, molti addirittura Mi rifiutano come al tempo di Erode, mentre Io salvo coloro che Mi accettano, vengo per coloro che si convertono a Me. Io do grazie di scelta a chi mi riceve, non posso fare nulla per chi mi rifiuta.

        Sono, oggi come ieri, una pietra d'inciampo; "che il vostro linguaggio sia Sì, Sì, No? No". (Mt 5,37). Siate chiari, figli miei, la minima ambiguità non viene da Me. Io sono il vostro Re, il vostro Salvatore, il vostro Amato, da Me ricevete tutto, senza di Me non potete fare nulla. Imitate Me, imitate la Sacra Famiglia, quella famiglia modello in cui la fede era perfetta, la morale edificante e la bontà irreversibile. Mai il minimo mormorio, mai la minima acrimonia, mai la più piccola ingiustizia.

Vi benedico, miei carissimi figli, vi amo tanto, vi salvo e vi voglio tutti per me.

        Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Che sia così.

Il vostro divino Maestro e Signore


Suor Beghe


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