sabato 31 dicembre 2022

La missione sacerdotale di Conchita

 


SANTIFICANDOSI NELLA MISSIONE COMUNE 


La comunione ci lancia nel cuore del mondo, è la Pentecoste, perché la missione ci libera dal soffocamento. Tutta la vita di Gesù è stata "incarnazione ed esodo", la sua vita è stata "pubblica", quella di "uno dei tanti".  Gesù ha vissuto nel cuore del mondo, è stato l'uomo della solidarietà, e quindi la Chiesa (tutti noi) vive il suo stesso impegno missionario. 

 Noi pastori siamo chiamati ad essere pastori, ad impegnarci, ad accompagnare il popolo, ad evangelizzare con una dimensione sociale, ad essere missionari senza frontiere e ad essere ciò che siamo: in questo sta la nostra santificazione, e i sacerdoti ci aiutano "da queste prospettive ad essere ciò che siamo chiamati ad essere", e lo facciamo camminando insieme, nella responsabilità comune.  I laici, per volontà del Signore, delineano l'identità del sacerdote nella comprovata necessità del suo ministero. La comunione, allo stesso modo, suggerisce la diversità, ma anche la complementarietà, per il bene degli altri e per il bene del corpo.  È l'opposto di uniformità, ghetto, monopolio e rivalità. 

 Ma comunione e missione si completano e si condizionano a vicenda.  La Chiesa sta "camminando". La nostra comunione condiziona in larga misura la qualità della missione: "che siano una cosa sola perché il mondo creda" (Gv 17,21). 

 Pertanto, deduciamo che il profilo corretto del (santo) pastore, del sacerdote, si delinea anche dal terreno del laicato adulto.  L'ora dei laici segna l'ora dei sacerdoti. 

 Infatti, non serviamo bene il Regno e il Vangelo se i laici intorno a noi sono ridotti o difettosi nella loro statura, nella loro altezza, "fino alla statura di Cristo" (Ef 4,13). Il laico adulto ristabilisce la santificazione del presbitero, ci dà la nostra misura. 

 La comunione richiede corresponsabilità e quest'ultima esige dialogo e accompagnamento, affinché nascano "pastori secondo il cuore di Dio". 

 E non c'è dubbio che i laici contribuiranno in modo unico a formare il cuore del sacerdote e la disposizione del pastore in questa fase della nuova evangelizzazione. 

Manuel Rubín de Celis, M.Sp.S. 

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