sabato 31 dicembre 2022

“So a chi ho creduto.”

 


Santa  Veronica Giuliani


FEDE  (fiducia – abbandono in Dio) 


“Io credo”: questa sola parola ha orientato tutta la vita di  Veronica. Dio non è più estraneo, non è un’idea o una  filosofia, è una persona con cui, nella fede, entriamo in un  contatto vivo e profondo, capace di dare un senso nuovo  a tutta la nostra esistenza. Con san Paolo Veronica può  affermare: “So a chi ho creduto.”  

64- Il Signore mi ha rimproverato: perché io non opero con pura fede,  come Lui mi fa capire, volendomi in quest’esercizio. Ho sentito  qualche effetto speciale, quando ho fatto qualche opera con vera  fede. Così, per esempio, mi è successo qualche volta quando mi è  stata richiesta qualcosa sopra le mie forze e mi sembrava  impossibile. Nello stesso tempo mi sentivo ravvivare la speranza e la  fede in Dio e facevo quell’opera con facilità. Questo atto mi dava tal  vigore e mi apriva una strada più segreta: perché la fede fa crescere  la virtù e avvalora ogni nostra operazione, in noi e coi prossimi. (D  II, 732) 

65- Questa fede pura è un atto di amore, il quale tiene l’anima così  unita a Dio, che tutto quello che si fa, si opera, si pensa, mai ci  allontana da Dio; anzi, ci pone tutti in Dio e si sta in Lui, come  appunto sta il pesce nell’acqua. Do questa similitudine, per far  capire quello che io provo in me. Il pesce, stando nell’acqua, qui ha  la sua vita, e, se esce fuori di essa, muore; così mi pare ora di  provare in me. Questa pura fede tiene il mio spirito così unito a Dio,  che, qualche volta, mi sembra di nuotare in questo mare d’immensa  bontà, misericordia e amore. Qui trovo la vera vita; qui mi ravvivo  di nuovo a nuova vita; qui mi stabilisco di non voler altro che il  volere di Dio; e questo lo voglio, per vivere in Lui e con Lui. Ma, per venire a questo, bisogna che io mi serva continuamente di questa  pura fede. Senza di essa, sono appunto come il pesce fuori  dell’acqua. (D II, 1139) 

66- Il Signore mi rinforza e mi dona tanta fede, che vedo, come da una  fonte vivente, scaturire quell’acqua purificante della divina presenza,  che, a poco a poco, mi innaffia sì da sentirmi circondata da questa  fonte di vita. Da tutti i lati mi sento circondare. Alla fine, mi sembra  di essere in mezzo al mare. Non vedo più nè principio nè fine: allora  sì che  sempre più nuoto nella nave della divina presenza, la quale si  fa così intima alla mia mente, che sembra che mai più abbia da  partirsi. (D I, 447) 

67- Se vi è qualche male questo è nostro, e non vi ha che fare Dio; se vi  è qualcosa di bene, è di Dio; e sono tutte opere che Dio compie,  mediante la sua potenza. Dico, col mio S. Paolo: Omnia possum, con  quel che segue; e, dicendo così, nonostante mi trovi inabile e senta  di non poter muovere un dito, nell’atto stesso mi sento rinvigorire  tutte le membra dalla potenza di Dio e pare di sentire Dio operante  in me, che mi tiene sempre in atto di pura fede: cioè talmente  occupata con Lui, che altro pensiero non ho, che far tutto, con ogni  purità di coscienza e puramente per Dio. (D II, 1137) 

Silvia Reali 

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