domenica 11 giugno 2023

La razza ebraica e le profezie di Geremia.

 


Dice Gesù: 

«Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora comprenderete Chi sono e che da Me nulla faccio,  ma dico ciò che mio Padre mi ha insegnato e faccio ciò che Egli vuole. Ne già Colui che mi ha mandato  mi lascia solo, ma è meco. Così come l'ombra segue il corpo, altrettanto dietro Me, vegliante, presente se  pur invisibile, è il Padre. È dietro di Me e mi conforta e aiuta e non si allontana, perché Io faccio sempre  ciò che a Lui piace. Dio si allontana invece quando i suoi figli non ubbidiscono alle sue leggi e alle sue  ispirazioni. Allora se ne va e li lascia soli. Per questo molti in Israele peccano. Perché l'uomo lasciato a se  stesso difficilmente si conserva giusto e facilmente cade fra le spire del Serpente. E in verità, in verità vi  dico che, per il vostro peccato di resistenza alla Luce e alla Misericordia di Dio, Dio si allontana da voi e  lascerà vuoto di SÉ questo luogo e i vostri cuori, e ciò che pianse Geremia15 nelle sue profezie e nelle sue lamentazioni si compirà esattamente. Meditate quelle parole profetiche e tremate. Tremate e rientrate in  voi stessi con spirito buono. Sentite non le minacce, ma ancora la bontà del Padre che avverte i suoi figli  mentre ancora è loro concesso di riparare e salvarsi. Sentite Dio nelle parole e nei fatti e, se non volete  credere alle mie parole, perché il vecchio Israele vi soffoca, credete almeno al vecchio Israele. In esso  gridano i profeti i pericoli e le sciagure della Città Santa e di tutta la Patria nostra, se non si converte al  Signore Iddio suo e non segue il Salvatore. Su questo popolo già pesò la mano di Dio nei secoli passati.  Ma nulla sarà il passato e il presente rispetto al tremendo futuro che lo aspetta per non aver voluto accogliere il  Mandato da Dio. Né in rigore, né in durata è paragonabile ciò che attende Israele che ripudia il Cristo. Io ve lo  dico, spingendo lo sguardo nei secoli: come pianta stroncata e gettata su un turbinoso fiume, così sarà la razza  ebraica colpita da anatema divino. Tenace, cercherà di fermarsi sulle rive, in questo o quel punto, e rigogliosa  come è getterà polloni e radici. Ma quando crederà di essersi messa a dimora, la riprenderà la violenza della  fiumana e la strapperà ancora, la spezzerà nelle radici e nei polloni, ed essa andrà più là, a soffrire, per abbarbicarsi,  per essere di nuovo strappata e dispersa. E nulla potrà darle pace, perché la fiumana che l'incalza sarà l'ira di Dio  e lo sprezzo dei popoli. Solo gettandosi in un mare di Sangue vivo e santificante potrebbe trovare pace. Ma essa  fuggirà quel Sangue perché, nonostante che esso avrà ancora voci d'invito per essa, sembrerà ad essa che abbia  la voce del sangue d'Abele verso essa: Caino dell'Abele celeste».  

L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO 

INGIUSTIZIA VERSO I PIÙ DEBOLI

 


          Ma per scrivere con tanta naturalezza come hai fatto tu, figlio mio, solo un cieco non può vedere che tutto ciò che hai scritto è opera mia. Nessuno, per quanto saggio possa essere, scrive le mie cose. Questo dono che hai, figlio mio, è il mio Spirito Santo che è con te. La Luce che cammina insieme, intorno a te, è tutta mia. Il difetto è nel cuore dell'uomo che non vede la tua perseveranza nel Mio servizio. È per l'ignoranza di molti, e molto di più per l'invidia, che non ti lasciano lavorare, figlio mio, perché il tuo talento è superiore a quello di molti chierici della mia Chiesa.

          È giusto rendere giustizia a coloro che sono contro la Chiesa cattolica romana, ma tu non lo sei mai stato. Al contrario, sei un conservatore molto rispettato all'interno della Mia Casa.

          Benedetto, figlio amato, a causa dell'insistenza di molti che vogliono negare che tu sia al Mio servizio, non ci sarà molto tempo per far tacere queste persone. Dovranno scusarsi per non aver creduto in te e tanto meno nel mio Messaggio. In quest'ora vedranno come la vostra stella brilla davanti agli uomini, sapendo che un uomo semplice è diventato un grande personaggio. Non è lo studio che fa una persona, ma l'amore che ha, e questo è molto raro sulla Terra.

          Verso di me, che sono il Salvatore, vengono molti, ma per quanto mi riguarda non sono soddisfatti di ciò che ho dato loro. È per questo che nei loro cuori batte l'invidia, per non lasciare che un altro passi accanto a loro. Io Gesù so cosa sto facendo, perché la scelta è mia. Voi non mi avete scelto, quindi faccio quello che voglio. Il Padre mio mi ha dato questo potere, perché sono io che ho dato la mia vita per tutti, ma non tutti sono degni del mio amore.

          Per l'ingiustizia che fanno ai più deboli, è il potere acquisitivo che mi fa prendere le distanze da queste persone che non riconoscono il vero significato della parola Amore. Coloro che pensano che, per il fatto di avere studi e intelligenza elevati, dovrebbero guadagnare trenta o quaranta volte di più di coloro che non hanno studiato, questo è solo nella loro testa, perché nel mio Regno l'uguaglianza è per tutti.

          Chiunque faccia la sua giustizia qui sulla Terra, la pena per questi sarà maggiore. L'avido rimarrà a mani vuote, e coloro che hanno fame, per molte ragioni, saranno consolati con il massimo amore e rispetto, per la sofferenza che hanno sopportato. La pena per ciascuno che ha usurpato ai poveri è molto triste. Io, Gesù, ho fatto e faccio di tutto perché tutti abbiano uguali diritti, ma il mio avversario avvelena la testa delle persone e fa il suo sporco gioco, facendo morire i poveri di fame e i magnati hanno le loro ville, per banchettare, se possibile, ogni giorno, portando molte giovani ragazze alla follia, alla prostituzione. Questi hanno fatto un patto con il diavolo, e non c'è più nessuno che cambi loro la testa.

Ho detto e ripeto: "Chi sta in piedi stia attento a non cadere" (1 Cor 10,12), perché una volta caduto non tornerà più indietro. I vostri tesori, insieme, saranno sepolti, in modo che non rimanga traccia di queste persone.

          Grazie, figlio mio. Voglio che molti sappiano che tutte queste parole sono uscite da Me, Gesù. Sii con la mia pace.

GESÙ

30/06/1995

Il martirio è via eccellente di salvezza eterna. Il rinnegamento di Cristo sarebbe via eccellente di perdizione per sempre.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE


Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine.

 

La rivelazione. Rivelare è aprire il libro dei misteri di Dio e rendere partecipe del suo contenuto l’uomo. Solo Dio è il mistero. Solo Dio conosce il mistero. Solo Lui può aprire il libro. Solo Lui lo può rivelare. Qual è il contenuto specifico della rivelazione che Dio farà in questo Libro? Le cose che devono presto accadere. Fin da subito appare assai evidente che il contenuto della rivelazione riguarda la storia. Dio apre il libro del mistero della storia è lo rivela al suo servo Giovanni. Altra domanda è questa: Perché gli fa dono di questa rivelazione? Per riconfermare tutta la Chiesa nella vera fede. La vera fede è l’unico principio della vera speranza. Se la fede è debole anche la speranza è debole. Se la fede invece è forte, vera, chiara, anche la speranza è forte, vera e chiara. Fin da subito si può anticipare che la speranza è una sola: la vita eterna che è data, che sarà data ai martiri di Cristo Gesù. Il mistero della storia è svelato, rivelato, offerto ai cristiani perché professino la retta fede in Cristo Gesù anche nei tormenti del martirio. Il martirio è via eccellente di salvezza eterna. Il rinnegamento di Cristo sarebbe via eccellente di perdizione per sempre. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


Il cielo sono io.

 


Il cielo sono io. Quando sarete in cielo, sarete in Me senza le limitazioni imposte dal vostro corpo. Mi toccherete e sarete in contatto con Me con tutto il vostro essere, e tutto in voi sarà cielo: una gioia e un sentimento di completezza che non cesserà di aumentare. E una delizia sempre più perfetta. Pace e consolazione.

Ci sarà sempre una gioia perfetta, una bellezza perfetta, dinamica e sempre più ricca. Una soddisfazione di felicità. Succhierai l'Amore, e amerai, e desidererai amare.

Il cielo sono io.

Fuori di Me c'è l'inferno: il dolore della separazione e della fame eterna. Una fame e una preoccupazione eternamente inestinguibili, angoscia e oppressione.

Guarda, figlia mia: tutto il mondo è in Me. E tu, piccolo elemento di questo mondo, sei in Me: amato, desiderato, protetto.

Guarda: io sono interamente per te. Niente e nessuno può sminuire questo Amore. La Mia onnipotenza consiste anche in questo, in quanto sono interamente consacrato a ciascuno dei miei figli. Ognuno di loro ha tutto il Mio amore, tutta la Mia bellezza!

Io sono indivisibile, anche se sono per tutti.

Desidero insegnarvi ad amare in questo modo e a ricevere l'Amore allo stesso modo: a dare la pienezza dell'Amore a tutti e a ricevere il dono dell'Amore, senza paura che qualcuno lo tolga o lo diminuisca.

L'Amore non ha barriere e non mancherà mai l'Amore: né quello che ricevete, né quello che date. Dona con cuore generoso e ricevi generosamente – con generosità regale, perché ricevi un dono regale e distribuisci un dono reale.

Siate certi del mio amore, perché dà pace e gioia, e stimola la generosità. E anche se il vostro cuore sanguinerà dal Mio dolore, la gioia e l'amore saranno in voi, perché avrete Me. E Mi dispensate, e non Mi mancherete mai.

Non vi mancherà mai l'Amore. Io sono Amore ovunque, che comprende tutto, che soddisfa tutti coloro che desiderano riceverlo e accettano di riceverlo.

Alicja Lenczewska - 06 Settembre 1989

Prega per me

 


LETTERA 45

A Fr. Alfonso Kolbe, Cracovia S.l.G.C.  

Zakopane 10 IX 1920  

 

 

Caro fratello!  

 Non ho molto tempo, perché mi sta ormai sfuggendo l'occasione di consegnare questa lettera; allora eccoti in fretta alcune righe.  

 Le piogge degli ultimi giorni hanno bagnato abbastanza i cereali; oggi però abbiamo avuto il sole per tutta la giornata. Sulle cime dei monti c'è già la neve che scende lentamente verso le colline più basse. Io mi sento molto meglio.  

 Come va la M.I.? A me si è presentata diverse volte l'occasione di agire come membro della M.I.: nella conversazione e anche nell'azione, per esempio durante il viaggio verso Zakopane ho strappato il giornale degli indipendenti d'America1 incollato sul vetro del treno; l'ho stracciato e buttato fuori dal finestrino; ma quante invettive lanciavano contro il santo Padre!  

Prega per me. 

Fr. Massimiliano M. Kolbe M.I.  

 

Saluti a tutti i chierici.  

Bacio la mano al P. Maestro [P. Czeslaw Kellar].  

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(1) In Polonia facevano propaganda soprattutto i testimoni di Geova, i metodisti (YMCA compresa) e gli avventisti. È nota pure l'avversione verso il Sommo Pontefice da parte della cosiddetta Chiesa nazionale polacca.  

Chi ha visto me ha visto il Padre

 


Figli miei carissimi,


(continuazione della lettera precedente).


         Quando sono entrato nella mia vita pubblica, ho lasciato la mia casa di famiglia e vi ho lasciato mia Madre, promettendo di non abbandonarla. Lei capì che era giunto il momento di mettermi al servizio della mia Missione, quella per cui mi ero incarnato, e dandomi la sua benedizione mi lasciò andare.

         Lasciai allora Nazareth e mi recai al luogo del battesimo di Giovanni, al Giordano, perché prima di intraprendere qualsiasi cosa volevo assumere il battesimo di penitenza, essendo in un certo senso già offerto per tutti i peccati del mondo. Giovanni Battista mi riconobbe e volle cedere il suo posto a me, perché il suo ruolo di precursore era destinato a scomparire non appena mi fossi manifestato, il Messia. Non volli che lo facesse ed egli mi battezzò. Poi andai nel deserto a digiunare e a fare penitenza per prepararmi sotto lo sguardo di Dio alla mia missione.  

        Dovevo insegnare al mio popolo per preparare la mia futura Chiesa al suo ruolo essenziale e poi, con il mio sacrificio seguito dalla venuta dello Spirito Santo, consolidarla e assisterla fino alla fine del mondo.  

        Sì, la mia Chiesa doveva essere formata e i miei apostoli dovevano essere presenti in ogni momento della mia vita pubblica per essere miei testimoni e continuare la mia opera. I miei apostoli erano quindi sempre con Me, mi accompagnavano ovunque ed erano testimoni di ogni mio atto e azione. Mi vedevano, mi accompagnavano, parlavano con Me e tra di loro, ero il loro Capo e la loro Guida, e subito ebbero la massima stima di Me.  

        La mia personalità divina li confondeva, ma la mia vicinanza e tenerezza nei loro confronti li incoraggiava a non temere mai la mia infinita superiorità. Le mie reazioni a questa o quella circostanza erano raramente le loro, e a poco a poco hanno capito e cercato di adattarsi ad esse. Questo periodo di insegnamento e di intimità era necessario per portare il mio Vangelo fino ai confini della terra.

Quando sono arrivato ai miei ultimi momenti con loro, nell'Ultima Cena, ho affidato loro il Tesoro della Santa Chiesa, il Mio Corpo e il Mio Sangue, che hanno confermato la Mia Presenza Reale con loro fino alla fine del mondo. Il mio Corpo e il mio Sangue, la Santissima Eucaristia, il più santo dei sette sacramenti lasciati alla Chiesa perché Io stesso in persona e per tutti i tempi. Così mi sono affidato personalmente ai miei sacerdoti, dando loro più della mia fiducia, mi sono dato interamente a loro, ho affidato Dio a loro perché, attraverso il nutrimento divino, i miei fedeli potessero vivere della mia vita ed essere salvati.  

        Attraverso il mio Santissimo Sacrificio, mi offro a Dio Padre in remissione dei peccati di tutti gli uomini, ma anche voi uomini dovete fare la vostra parte. Io ho fatto tutto per voi dandovi la vostra vita sulla terra e poi la vostra vita eterna, e voi, per seguirmi e venire a Me, dovete volerlo e agire di conseguenza. Non vi salverete approfittando della mia bontà, no, vi salverete partecipando alla mia bontà.

          Io vi do la mia Vita celeste, la mia Vita santa, la mia Vita corporea, la mia Carne e il mio Sangue, la mia Carne livida e il mio Sangue versato. Se ne fate il vostro cibo celeste, unito all'imitazione delle mie virtù, della mia bontà, della mia disponibilità, del mio amore per il Padre Celeste, del mio amore per le mie creature, allora sì, raggiungerete la Gioia infinita, l'inimmaginabile Bellezza del Cielo, la Santità così necessaria per ogni anima.

        Vi attiro a Me nel Bene, nel Bello, perché "Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me; se conosceste Me, conoscereste anche il Padre mio" (Gv 14, 6-7). E nel Vangelo di San Giovanni, continuo: "D'ora in poi lo conoscete e lo avete visto". Gli apostoli non capirono queste parole, perché l'apostolo Filippo chiese: "Mostraci il Padre". Ma io insistevo: "Chi ha visto me ha visto il Padre".  

        Sì, attraverso di me conoscete il Padre, lo pregate, passando sempre attraverso di me per rivolgervi a lui, io sono UNO in lui come lo Spirito Santo è UNO in lui e in me, un solo Dio; chi vede il Figlio vede il Padre e chi vede lo Spirito Santo vede allo stesso modo il Padre e il Figlio. Questo grande mistero, in cui credete senza capire, vi sarà rivelato in Cielo quando il vostro corpo, la vostra anima e il vostro Angelo custode saranno riuniti per sempre nell'immensa Gioia e Felicità dell'Eternità".

        Vi benedico, figli miei, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e firmo il vostro nome perché vi benedico veramente; così sia.

Gesù Cristo,

vostro fratello, vostro capo e vostra guida

Suor Beghe

« Voi peccatori mi chiamate madre di misericordia, ma poi non cessate di fare di me una madre di miseria, rinnovando al mio Figlio la Passione e a me i dolori ».

 


Il beato Giovanni Erolto, che per umiltà si chiamava « il discepolo », narra che vi era un uomo sposato, il quale viveva in stato di peccato. La moglie, donna pia, non potendo indurlo a convertirsi, lo pregò di fare almeno un atto di omaggio alla Madre di Dio: salutarla con un'Ave Maria ogni volta che fosse passato davanti a una sua immagine. Il marito cominciò a praticare questa devozione. Una notte, mentre andava ad abbandonarsi ancora una volta al peccato, vide una luce, guardò bene e si accorse che era una lampada che ardeva davanti a un'immagine di Maria con Gesù bambino in braccio. Disse l'Ave Maria secondo il solito, ma vide il bambino tutto coperto di piaghe grondanti sangue fresco. Atterrito e commosso a un tempo, pensando che con i suoi peccati aveva così ferito il suo Redentore, comincio a piangere, ma vide che il bambino gli voltava le spalle. Perciò tutto confuso ricorse alla santa Vergine dicendo: « Madre di misericordia, tuo Figlio mi scaccia; io non posso trovare altra avvocata più pietosa e più potente di te che gli sei Madre. Mia regina, aiutami tu, pregalo per me ». La divina Madre gli rispose: « Voi peccatori mi chiamate madre di misericordia, ma poi non cessate di fare di me una madre di miseria, rinnovando al mio Figlio la Passione e a me i dolori ». Tuttavia poiché Maria non sa lasciare andar via sconsolato chi si getta ai suoi piedi, si voltò a pregare il Figlio perché perdonasse quel misero. Gesù seguitava a mostrarsi riluttante a concede- re il suo perdono, ma la santa Vergine deponendo il bambino nella nicchia, gli si prostrò davanti dicendo: « Figlio, non mi alzerò dai tuoi piedi finché non perdonerai questo peccatore ». 

Gesù rispose: « Madre, io non posso rifiutarti niente; vuoi che lo per-doni? Per amor tuo lo perdono, fallo venire a baciare queste mie piaghe ». Il peccatore andò a baciarle piangendo dirottamente e come baciava le piaghe del bambino, esse guarivano. Infine Gesù lo abbracciò in segno di perdono e da allora in poi il peccatore si diede a una vita santa testimoniando tutto il suo amore per la Vergine che gli aveva ottenuto una grazia così grande. 

S. Alfonso M. de Liguori 

La pace tra di voi sparirà e così il demonio troverà i vostri cuori malefici aperti a lui.

 


La vostra tenera Madre


07 Giugno 2023

Figlioli miei carissimi, mi invocate – prega per noi peccatori – ma poi subito dopo, dimenticate la vostra richiesta. Io, comunque, continuo a pregare per voi altrimenti, il demonio, farebbe razzia dei miei figlioli.
Ricordate, figli miei, che senza invocare i nostri Nomi, sareste sempre nelle grinfie sataniche. Sapete, ormai con certezza, che i tempi che state vivendo sono gli ultimi e che se non vi affiderete a Gesù e al Suo Padre Santissimo, sarete soggetti al potere di satana e l'inferno sarà per sempre la vostra dimora.
Io prego per voi, ma voi cercate di non allontanarvi da Gesù con i vostri peccati. Pregate e pentitevi per tutte le volte che dimenticate l'Amore di Dio.
I giorni che verranno saranno sempre più difficili e soltanto affidandovi a Noi, potrete pentirvi del male compiuto e chiedere perdono. Io cerco di guidarvi verso il bene ma tanti, troppi di voi, mi girano le spalle per compiere opere distruttive.
La pace tra di voi sparirà e così il demonio troverà i vostri cuori malefici aperti a lui. Figlioli miei, sapete benissimo che questi sono gli ultimi tempi, allora cercate di viverli nella grazia di Dio per meritare la vita eterna.
Io vi amo e vi aiuterò finché vivrete sulla terra ma voi offritemi i vostri cuori. Vi benedico.

Valeria Copponi

"La carità è paziente", perché sopporta con serenità i torti ricevuti.

 


L’amore è...


Molteplice è la legge di Dio

Che cosa si deve intendere qui per legge di Dio se non la carità, per mezzo della quale sempre teniamo presente nella nostra mente come si debbano osservare nella pratica i precetti della vita? Di questa legge infatti dice la voce della Verità: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri" (Gv 15, 12). Di essa Paolo afferma: "Pieno compimento della legge è l'amore" (Rm 13, 10). E della medesima dice ancora: "Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo" (Gal 6, 2). In verità per legge di Cristo nulla si può intendere più convenientemente della carità, che adempiamo quando portiamo per amore i pesi dei fratelli. Ma questa stessa legge è detta molteplice, perché la carità si estende con premurosa sollecitudine alle opere di tutte le virtù. Essa comincia certo da due precetti, ma si dilata a innumerevoli altri. Assai bene Paolo enumera la complessità di questa legge, col dire: "La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità" (1 Cor 13, 4-6). "La carità è paziente", perché sopporta con serenità i torti ricevuti. "E' benigna", perché in cambio dei mali offre beni con larghezza. "Non è invidiosa", perché nulla desidera in questo mondo, e quindi non sa invidiare i successi terreni. "Non si vanta", perché non si esalta dei beni esteriori, mentre desidera ardentemente il premio di una ricompensa interiore. "Non manca di rispetto", perché dilatandosi nel solo amore di Dio e del prossimo, ignora tutto ciò che è contrario alla rettitudine. "Non è ambiziosa", perché, occupandosi intensamente dei suoi beni interni, non sente affatto all'esterno il desiderio delle cose altrui. "Non cerca il suo interesse", perché tutto quello che possiede in modo transitorio quaggiù lo trascura come fosse di altri, e non riconosce nulla di suo, se non quello che perdura con essa. "Non si adira", perché, anche se provocata dalle ingiustizie, non si eccita ad alcun moto di vendetta, e attende maggiori ricompense future per i grandi travagli sostenuti. "Non tiene conto del male ricevuto", perché rinsaldando l'anima nell'amore del bene, svelle dalle radici ogni forma di odio e non sa trattenere nell'anima ciò che macchia. "Non gode dell'ingiustizia", perché, anelando unicamente all'amore verso tutti, non si compiace in alcun modo della rovina degli avversari. "Ma si compiace della verità", perché, amando gli altri come se stessa, e vedendo in essi la rettitudine, si rallegra come di un profitto e progresso proprio. Complessa e polivalente dunque è questa legge di Dio.

 Dal "Commento al libro di Giobbe" di san Gregorio Magno, papa (Lib. 10, 7-8. 10; PL 75, 922. 925-926)


Accendi il mio cuore di quell’amore ardente di cui è acceso il Tuo

 


Io ti saluto, o S. Cuore di Gesù, sorgente viva e vivificante di vita  eterna, tesoro infinito della divinità, fornace ardente dell’amore divino. Tu  sei il luogo del mio riposo e il mio asilo, o amabile mio Salvatore. Accendi il  mio cuore di quell’amore ardente di cui è acceso il Tuo: diffondi nel mio  cuore le grazie grandi di cui il tuo è la sorgente, e fa’ che il mio cuore sia  così unito al tuo, che la tua volontà sia la mia e la mia sia eternamente  conforme alla tua, poiché io desidero che ormai la tua santa volontà sia la  norma, di tutti i miei desideri e di tutte le mie azioni. Amen. 

S. Geltrude.

Vi ho chiesto di essere portatori della mia pace davanti a tutti gli uomini.

 


Rosario - Messaggio UNICO


Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.


10 Maggio 2023

Nostro Signore Gesù Cristo parla.

Figlioli, vi ho chiesto di essere portatori della mia pace davanti a tutti gli uomini.

Ovunque andiate, desiderate sempre nel luogo in cui vi trovate: che la Pace sia con voi; che la Pace sia in questa casa; che la Pace sia tra tutti voi tra fratelli, avendo Me, il vostro Dio, in mezzo a voi.

State vedendo come questa Pace si sta perdendo tra di voi. Satana attacca i cuori, vi fa agire in modo cattivo verso i vostri fratelli e voi stessi dovete controllarvi di fronte a tutti gli attacchi che avete nella vostra esistenza. Se non c'è pace nel vostro cuore, non posso essere con voi.

Vivete come ho fatto io, che la Pace vi porti a un'unione fraterna, a un'unione divina, perché non posso vivere in cuori che non hanno Pace, che producono il male, che portano i loro fratelli nell'errore, e ce ne sono così tanti ora, in questo momento!

Certo, satana sta rendendo questo mondo convulso, creando problemi ovunque: problemi economici, sociali, familiari, politici, sentendo parlare di guerre qua e là, facendovi perdere la Pace.

Vi ho già detto che sarò con voi, che satana vuole provocare guerre, vuole provocare distrazioni, affinché perdiate la Pace, perché quando perdete la Pace, non potete pensare correttamente, non potete pregare, non potete andare d'accordo con i vostri fratelli nel modo migliore.

Che possiate sempre vedermi in voi, miei piccoli, che possiate vedere che sono ancora in mezzo a voi, attraverso di voi. Ve l'ho già chiesto prima.

Vivete, dunque, Miei piccoli, nella Pace di cui questo mondo ha già bisogno in questi tempi. Combattete con forza contro le forze di satana, che vuole portarvi via la Pace del cuore, e se vi porterà via la Pace, anche voi entrerete nello sconvolgimento che il mondo sta attraversando, come vi ho detto.

Quindi mantenetevi in intima unione con Me, nella preghiera, nella vita in Grazia, affinché satana non possa fare a voi quello che ha già fatto a tanti vostri fratelli.

Grazie, Miei piccoli.

Gesù è al tuo fianco: non dire che sei sola.

 


Gesù è al tuo fianco: non dire che sei sola. E’ piuttosto necessario che Gesù si celi perché il tuo patire sia puro patire, perché se sentiamo Gesù, non soffriamo più.


sabato 10 giugno 2023

Adorazione

 


Sbarazzatevi dai vostri rifiuti umani che fanno di voi esseri vuoti d’amore.

 


Gesù

Prediletta mia, tu cui permisi di essere quella che scrive per me, sii lo strumento del mio amore per quelli che vogliono essere amore.

Tutto in questo mondo è riempito d’amarezza e di odio. Sono quello che è, che era e che viene. Sono sorgente di felicità, di gioia e di pace. Ogni volontà umana è nell’inganno senza l’Amore. Siate amore. Sono quello che può cambiare il vostro rigore in dolcezza. Amare è gioia; fatene l’esperienza.

Molti pensano che tutto sia emozione. Rifiutano di credere nella mia costante Presenza in loro. Rigettano ogni invito venendo dal loro cuore ad essere al mio ascolto. Io sono quello che vi parla. Ascoltate la mia voce nell’interiore di voi, perché tutto è in voi. Non sono forse quello che vi diede la vita? Non è normale che io sia in voi, io che sono il vostro soffio di vita?

Figli miei, cessate di soffocare la vostra vita d’amore perché tutto è soltanto bellezza in voi. Vivete soltanto per l’esteriore in un mondo d’inganni. Siate quello che dovete essere: esseri d’amore riempiti di felicità, di gioia. Vi voglio come vi ho fatto.

Guardate i bambini. Alla loro nascita, gridano verso di me con tutti i loro polmoni: «Papà, sono a te, amami.» Non sorridono forse nel loro sonno? Dite: «Sorridono agli angeli!» è l’Amore che li culla, che canta loro inni all’amore, il mio amore, che loro non rifiutano.

Voi, i genitori, li avvelenate con la vostra cura di aiutarli. Volete proteggerli dominandoli con il vostro amore. Figli miei, io sono l’Amore. Voi, i genitori, amate i vostri figli; ma il vostro amore possessivo li soffoca. Io, l’Amore, sono il solo che nutrisce l’amore in voi, il vero amore. Amate quello che vi vuole del bene. Ho soltanto l’amore a distribuire e tutto il resto vi sarà dato di soprappiù. So meglio di voi di che cosa avete bisogno, quando e per quale mezzo dovete ottenerlo. Vedete come presi cura di Giobe dopo la sua prova. Nell’Amore, gli diedi più del suo bisogno. Non temete, quando l’Amore vi prende, vi fa crescere in una felicità eterna. Ogni dolore, ogni pena è sorgente di felicità quando l’Amore è in voi. La perdita degli esseri cari è una tappa normale della vita. Dite: «La morte è la sola giustizia di questa terra…» Come il vostro punto di vista è umano! La morte è gioia e felicità per la persona che va verso la felicità eterna.

L’amore è confortante per quelli che si danno all’Amore e si lasciano consolare dall’Amore. Il loro cuore si lascia cullare, abbracciare, amare. Che gran pace nel sentire l’Amore dirvi: «Ti amo, ti amo! Non avere paura, l’essere caro sta là.»

Non posso punire o lasciare soffrire esseri che si sono amati per tutta una vita sulla terra. Apro un passaggio dal Cielo alla terra affinché siano sempre insieme, in modo diverso, molto vicini, più che non lo furono sulla terra.

Cosa pensare degli esseri che si danno senza giro, senza nessun pensiero contro la Volontà di Dio? Nella Divina Volontà, il mio Padre permette che degli esseri vicini a noi comunichino con voi. Nella vostra incredulità, rifiutate di sentirli. Siete voi soli che chiudete questo passaggio della Divina Volontà. Non è permesso di pensare alla morte come a una rottura definitiva. Siamo tutti nell’amore. Questo amore non ha confine, spazio; tutto è rilegato, saldato dall’amore.

Siete esseri d’amore, concepiti per l’amore. Siate ciò che dovete essere: esseri riempiti d’amore. A voi soli spetta di diventare quest’esseri. Sbarazzatevi dai vostri rifiuti umani che fanno di voi esseri vuoti d’amore. Vi amo tanto forte che tutto il mio Essere diventa in estasi di dolore10 quando rifiutate il mio amore. Vi amo come siete con i vostri difetti, i vostri errori umani. Dite di sì, ve ne supplico. Piango d’amore per voi che avete paura di amare quello che si muore d’amore per voi. Vi amo. Venite a me, voi che piangete, e vi consolerò. Venite a me, voi che avete sete, e vi sazierò. Venite a me voi che avete fame, e vi nutrirò dal mio amore. Eterno è il mio amore. Teneramente e eternamente vi amo.

Prediletta mia, mia dolce amata dei miei dolori, sii quella che mi ama per quelli che non mi amano. Ho tanto bisogno che mi amiate. Amami. Ti amo, amore mio. Ti amo, dolcezza mia. Amen.

Dalla Figlia del Sì a Gesù - 12 marzo 2001

Gli Occhi della Vergine Maria sono una finestra su Dio, come ci comunicano con il Creatore?

 

Come le immagini della Vergine Maria hanno prodotto miracoli sorprendenti nella storia.

Tutto nella vita della Vergine Maria è un prodigio, dal suo concepimento senza peccato, alle sue apparizioni sulla Terra, alla sua maternità divina.

E nelle sue apparizioni c'è qualcosa di speciale a cui pochi hanno prestato attenzione, nella manifestazione dei suoi occhi, che sono una finestra su Dio.

Inoltre, hanno dimostrato che è viva, per dare credibilità ai messaggi che trasmette.

Qui parleremo dei miracoli avvenuti con gli occhi della Vergine Maria, come una finestra su Dio, che sono stati indagati e considerati come veri.

E come sempre lo facciamo con informazioni e analisi che non troverete in altri video e articoli in rete.

Gli occhi di Maria quando fece un pellegrinaggio sulla Terra dovevano essere bellissimi, con la bellezza naturale di una donna ebrea.

Occhi semplici, che guardavano gli altri senza orgoglio o disprezzo, occhi gentili, senza odio o risentimento.

Occhi aperti ai bisogni degli altri.

Occhi che, dalla loro gloriosa assunzione al cielo, non hanno smesso di guardarci in questa valle di lacrime.

E il 19 settembre 1846 apparve come Madonna de la Salette ai bambini, Mélanie Calvat e Maximino Giraud.

Mélanie descrive in grande dettaglio come era vestita, e fa la migliore descrizione degli occhi della Vergine che abbiamo.

Dice che "gli occhi della Beata Vergine non possono essere descritti dal linguaggio umano. Parlare di loro richiederebbe un serafino, ci vorrebbe il linguaggio stesso di Dio".

Ha continuato dicendo: "I suoi occhi sembravano migliaia di volte più belli dei diamanti e delle pietre preziose. Erano come la porta di Dio, da dove si poteva vedere tutto ciò che può incantare l'anima".

E poi ha sentenziato: "Chi ha visto gli occhi della Madonna avrebbe fatto la volontà di Dio per sempre. Basterebbe stimolare l'anima a continui atti di lode, ringraziamento, riparazione ed espiazione".

Così gli occhi della Vergine Maria sono come la porta di Dio, da dove si può vedere tutto ciò che può inebriare l'anima.

Ma qualche anno prima, la mattina presto del 19 luglio 1830, la Medaglia Miracolosa apparve a Catherine Labouré.

E dice che Maria gli ha dato un messaggio non solo con la sua voce, ma anche con i suoi occhi.

Maria espresse il suo dolore e la sua angoscia, e non fu in grado di pronunciare parole, e così gli parlò attraverso l'afflizione che si manifestava sul suo volto, come a La Salette.

Quegli occhi di Maria, finestra su Dio, sono stati nel corso della storia veicoli di miracoli impressionanti.

Nel 1490 a Crema, in Italia, una giovane donna fu picchiata mortalmente dal marito e la Vergine le apparve per consolarla.

Al posto dell'apparizione si verificarono immediatamente grandi miracoli.

I pellegrini lo videro immediatamente dall'esposizione, l'immagine in terracotta che mostrava l'apparizione, gli occhi della Vergine aperti e chiusi, e talvolta anche quelli del Bambino Gesù.

Questo fenomeno degli occhi è durato più di tre secoli, testimoniato da molte persone.

Il resoconto più famoso fu quello dei sacerdoti che visitarono il tempio il 26 aprile 1869, che descrissero l'evento in un rapporto pubblicato con il permesso della Curia nel giugno di quell'anno.

Dice testualmente "abbiamo visto chiaramente che in un quarto d'ora il miracolo è stato ripetuto più volte".

Si formò una commissione che svolse un'intensa indagine e ottennero più di 400 testimonianze giurate, che sono conservate negli archivi della Curia di Crema.

Poi, il 10 novembre 1643, quando la città di Rottweil, in Germania, fu assediata dalle truppe francesi durante la Guerra dei Trent'anni, i testimoni videro la statua pallida e alzarono gli occhi al cielo e poi di nuovo verso la città.

Come citato nel documento originale domenicano, ciò è avvenuto dopo che 300 cittadini del villaggio hanno pregato incessantemente il rosario davanti a una statua della Vergine con il Bambino.

La vittoria contro le truppe d'invasione fu attribuita all'intercessione di Maria.

E da allora è stata chiamata Vergine Maria che muove gli occhi.?

Ma l'evento più diffuso accadde nel 1796, quando Napoleone invase l'Italia, e più di cento immagini della Vergine presero vita in tutto il paese e commossero gli occhi.

Questo è approfondito da Rino Cammilleri e Vittorio Messori nel recente saggio "Gli occhi di Maria".

La Vergine mosse per la prima volta gli occhi nel dipinto che la raffigura ad Ancona.

E Napoleone stesso fu testimone, fu profondamente commosso e chiese di essere coperto e portato via.

Aristocratici e popolani videro la Madonna di Archetto mentre "guardava i passanti e poi li sollevava di nuovo", per mesi, giorno e notte.

E lo stesso è accaduto con le immagini in ben 9 città dello Stato Pontificio.

Centinaia di migliaia di testimoni videro queste meraviglie che riguardavano non solo il movimento degli occhi di Maria, ma anche i colori, spesso sbiaditi da queste immagini, che acquistavano delicate sfumature vivide.

I ricercatori riferiscono che c'erano file di migliaia di fedeli scalzi, candele in mano, che recitavano rosari e litanie.

I confessionali erano pieni e le cronache dell'epoca registravano che i malintenzionati e i criminali si convertirono e giurarono di cambiare vita.

Sono migliaia le testimonianze raccolte, le prime ottantasei coincidono, a tal punto che diventa superfluo continuare a leggere, le mille dichiarazioni giurate trascritte con scrupolosità.

Ci furono molti testimoni inizialmente scettici, compresi i sacerdoti, che furono poi costretti a determinare "il movimento prodigioso", arrendendosi all'evidenza di ciò che vedevano con i propri occhi.

E più recentemente nel nostro tempo, il 20 aprile 1906, un'immagine dell'Addolorata ha tremolato prodigiosamente ripetutamente per 15 minuti, nella sala da pranzo del collegio del Collegio dei Gesuiti San Gabriel, a Quito, in Ecuador, davanti a 35 bambini, un sacerdote e un fratello.

Questo evento ebbe luogo nel quadro della rivoluzione liberale del 1895 che aveva sostenuto un secolarismo ostile all'istruzione.

Un'indagine approfondita fu fatta dall'autorità ecclesiastica, che concluse che il fatto era dimostrato essere materialmente vero, non poteva essere spiegato da cause naturali e non poteva essere attribuito a influenze diaboliche.

E il riconoscimento venne anche da Pio XII, che fece un radiomessaggio ai fedeli dell'Ecuador in occasione dell'incoronazione dell'Addolorata del Collegio, a Quito, il 22 aprile 1956.

Ma come se questi miracoli non bastassero, cose prodigiose sono state trovate agli occhi delle immagini di Maria.

Negli occhi della Vergine di Guadalupe di Tepeyac, sono state trovate 13 figure nel piccolo occhio sinistro e 12 nel destro.

Come se la Vergine vedesse, dall'esterno, la scena di Juan Diego che apre la sua tilma davanti al vescovo Zumárraga e lascia cadere le rose.

E nell'immagine originale della Vergine di Coromoto, un francobollo di due centimetri, quando esaminano l'occhio sinistro al microscopio, si rendono conto che ha tutto di un occhio umano, sembra un "occhio vivente".

E puoi vedere il momento in cui l'indiano Coromoto aveva tenuto la carta con il pugno chiuso.

Ancora come se la Vergine vedesse la scena dall'esterno, come accade con l'immagine riflessa negli occhi della Vergine di Guadalupe.

Bene, fin qui quello che volevamo raccontare sugli occhi della Vergine Maria e sulla sua capacità di mostrare la vita ed essere una finestra su Dio sulla Terra.

Fori della Vergine Maria

Se l'umanità continua a ignorare le leggi di Dio, la spada di Dio separerà presto tutto il male dal bene.

 


Madre della Luce Perpetua 

"Quante parole ho detto? Quante parole ho ripetuto? Quante di queste parole ha ascoltato l'umanità? Vi ho dato le parole su come dovreste prepararvi per i tempi, miei cari figli, che sono quasi qui ora.

Ho parlato molto dettagliatamente di ogni evento a venire se l'umanità si rifiuta di pentirsi dei propri peccati.
I miei messaggeri condivisero le parole come le chiedevo; Molti hanno letto ciò che è stato scritto e hanno sfidato le mie parole.

Pochi hanno ascoltato, e voi siete tra loro, ma molte delle mie parole continuano ad essere ignorate o osteggiate.
Nonostante il rifiuto, non voglio perdere una sola anima che Dio ha creato e abusato da Satana.


Ho parlato della divisione dell'interno della Chiesa e della grande battaglia che sta per iniziare.

Avete visto la devastazione causata dai forti terremoti, eppure gli uomini non hanno imparato dai propri errori.

Avete visto i venti intensificarsi e l'acqua si è alzata, poiché le coppe sono ora sparse per punire il mondo. Dato che, cari figli, state assistendo a una tale escalation di eventi, avrete bisogno di vedere di più prima che sia troppo tardi?

Se l'umanità continua a ignorare le leggi di Dio, la spada di Dio separerà presto tutto il male dal bene.
Il mio manto proteggerà coloro che continuano a piacere al Padre e troveranno pace. »

"Sia fatta la tua volontà"

6 giugno 2006