Figli miei carissimi,
(continuazione della lettera precedente).
Quando sono entrato nella mia vita pubblica, ho lasciato la mia casa di famiglia e vi ho lasciato mia Madre, promettendo di non abbandonarla. Lei capì che era giunto il momento di mettermi al servizio della mia Missione, quella per cui mi ero incarnato, e dandomi la sua benedizione mi lasciò andare.
Lasciai allora Nazareth e mi recai al luogo del battesimo di Giovanni, al Giordano, perché prima di intraprendere qualsiasi cosa volevo assumere il battesimo di penitenza, essendo in un certo senso già offerto per tutti i peccati del mondo. Giovanni Battista mi riconobbe e volle cedere il suo posto a me, perché il suo ruolo di precursore era destinato a scomparire non appena mi fossi manifestato, il Messia. Non volli che lo facesse ed egli mi battezzò. Poi andai nel deserto a digiunare e a fare penitenza per prepararmi sotto lo sguardo di Dio alla mia missione.
Dovevo insegnare al mio popolo per preparare la mia futura Chiesa al suo ruolo essenziale e poi, con il mio sacrificio seguito dalla venuta dello Spirito Santo, consolidarla e assisterla fino alla fine del mondo.
Sì, la mia Chiesa doveva essere formata e i miei apostoli dovevano essere presenti in ogni momento della mia vita pubblica per essere miei testimoni e continuare la mia opera. I miei apostoli erano quindi sempre con Me, mi accompagnavano ovunque ed erano testimoni di ogni mio atto e azione. Mi vedevano, mi accompagnavano, parlavano con Me e tra di loro, ero il loro Capo e la loro Guida, e subito ebbero la massima stima di Me.
La mia personalità divina li confondeva, ma la mia vicinanza e tenerezza nei loro confronti li incoraggiava a non temere mai la mia infinita superiorità. Le mie reazioni a questa o quella circostanza erano raramente le loro, e a poco a poco hanno capito e cercato di adattarsi ad esse. Questo periodo di insegnamento e di intimità era necessario per portare il mio Vangelo fino ai confini della terra.
Quando sono arrivato ai miei ultimi momenti con loro, nell'Ultima Cena, ho affidato loro il Tesoro della Santa Chiesa, il Mio Corpo e il Mio Sangue, che hanno confermato la Mia Presenza Reale con loro fino alla fine del mondo. Il mio Corpo e il mio Sangue, la Santissima Eucaristia, il più santo dei sette sacramenti lasciati alla Chiesa perché Io stesso in persona e per tutti i tempi. Così mi sono affidato personalmente ai miei sacerdoti, dando loro più della mia fiducia, mi sono dato interamente a loro, ho affidato Dio a loro perché, attraverso il nutrimento divino, i miei fedeli potessero vivere della mia vita ed essere salvati.
Attraverso il mio Santissimo Sacrificio, mi offro a Dio Padre in remissione dei peccati di tutti gli uomini, ma anche voi uomini dovete fare la vostra parte. Io ho fatto tutto per voi dandovi la vostra vita sulla terra e poi la vostra vita eterna, e voi, per seguirmi e venire a Me, dovete volerlo e agire di conseguenza. Non vi salverete approfittando della mia bontà, no, vi salverete partecipando alla mia bontà.
Io vi do la mia Vita celeste, la mia Vita santa, la mia Vita corporea, la mia Carne e il mio Sangue, la mia Carne livida e il mio Sangue versato. Se ne fate il vostro cibo celeste, unito all'imitazione delle mie virtù, della mia bontà, della mia disponibilità, del mio amore per il Padre Celeste, del mio amore per le mie creature, allora sì, raggiungerete la Gioia infinita, l'inimmaginabile Bellezza del Cielo, la Santità così necessaria per ogni anima.
Vi attiro a Me nel Bene, nel Bello, perché "Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me; se conosceste Me, conoscereste anche il Padre mio" (Gv 14, 6-7). E nel Vangelo di San Giovanni, continuo: "D'ora in poi lo conoscete e lo avete visto". Gli apostoli non capirono queste parole, perché l'apostolo Filippo chiese: "Mostraci il Padre". Ma io insistevo: "Chi ha visto me ha visto il Padre".
Sì, attraverso di me conoscete il Padre, lo pregate, passando sempre attraverso di me per rivolgervi a lui, io sono UNO in lui come lo Spirito Santo è UNO in lui e in me, un solo Dio; chi vede il Figlio vede il Padre e chi vede lo Spirito Santo vede allo stesso modo il Padre e il Figlio. Questo grande mistero, in cui credete senza capire, vi sarà rivelato in Cielo quando il vostro corpo, la vostra anima e il vostro Angelo custode saranno riuniti per sempre nell'immensa Gioia e Felicità dell'Eternità".
Vi benedico, figli miei, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e firmo il vostro nome perché vi benedico veramente; così sia.
Gesù Cristo,
vostro fratello, vostro capo e vostra guida
Suor Beghe
Nessun commento:
Posta un commento