Maria ha la missione unica di Madre di Dio e l’ufficio di Corredentrice, e perciò Madre nostra
“Figlia mia, certe missioni e uffici hanno rinchiusi insieme tali doni, grazie, ricchezze e prerogative che, se non fosse per la missione o per l’occupazione dell’ufficio, non sarebbe necessario che si possedesse quel tanto che si possiede e che per necessità di disimpegnare l’ufficio è stato dato (…) Oltre a Me c’è la mia Celeste Mamma, che ebbe la missione unica di Madre di un Figlio Dio e l’ufficio di Corredentrice del genere umano. Come missione di Maternità Divina fu arricchita di tanta Grazia che, unito tutto insieme il tutto delle altre creature celesti e terrestri, mai potranno uguagliarla. Ma ciò non bastò: per attirare il Verbo nel suo materno seno abbracciò tutte le creature, amò, riparò, adorò la Maestà Suprema per tutti, in modo da poter fare Lei sola tutto ciò che le umane generazioni dovevano verso Dio. Onde nel suo Cuore verginale aveva una vena inesauribile verso Dio e verso tutte le creature. Quando la Divinità trovò in questa Vergine il compenso dell’amore di tutti, si sentì rapire e vi fece il concepimento del Verbo, cioè l’Incarnazione. E come Mi concepì, prese l’ufficio di Corredentrice e prese parte ed abbracciò insieme con Me tutte le pene, le soddisfazioni, le riparazioni, l’amore materno verso tutti. Sicché nel Cuore della Madre mia c’era una fibra d’amore materno verso ciascuna creatura. Perciò, con verità e con giustizia la dichiarai, quando Io stavo sulla Croce, Madre di tutti. Lei correva insieme con Me nell’amore, nelle pene, in tutto; non Mi lasciava mai solo. Se l’Eterno non le avesse messo tanta Grazia da poter ricevere da Lei sola l’amore di tutti, mai si sarebbe mosso dal Cielo per venire sulla terra a redimere il genere umano. Ecco la necessità, la convenienza che, come missione di Madre del Verbo, dovesse tutto abbracciare e sorpassare tutto. Quando un ufficio è unico, viene come di conseguenza che a chi ne ha la missione nulla deve sfuggire, deve avere sott’occhio tutto, per poter porgere quel bene che possiede, deve essere come un vero sole, che può porgere luce a tutti. Ciò fu di Me e della mia Mamma Celeste. Ora, la tua missione di far conoscere l’Eterna Volontà s’intreccia con la mia e con quella della mia cara Madre…” (17°,1°-5-1925)
Luisa Piccarreta
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