mercoledì 21 giugno 2023

IL RISPETTO UMANO

 


Il Signore

Voglio parlarvi del rispetto umano. Avevo chiesto ai Miei Apostoli di rimanere fedeli durante le persecuzioni. Che sarebbe giunto un tempo in cui colui che li uccideva, era veramente persuaso di rendere omaggio a Dio. E così è stato: i nemici della fede hanno creduto di offrirmi un grande regalo, uccidendo i cristiani. Questo è anche ciò che fanno oggigiorno molti che si chiamano cristiani; uccidono la loro anima  per rispetto umano, perdendo la grazia, per piacere in questo modo ai loro amici del mondo. Quanti infelici ha inviato all’inferno il rispetto umano, che è il più grande nemico della vostra salvezza! Per questo,  ora vi istruirò su quanto è importante respingere il rispetto umano, e sul modo di vincerlo.

Quanti danni causano al mondo gli scandali, non è vero? Guai al mondo a causa degli scandali! Benché Io  l’abbia detto, non è forzatamente per la malizia dell’uomo che lo scandalo arriva, allora, come sarà possibile vivere nel mondo ed evitare gli scandali? Effettivamente, non è possibile vivere nel mondo senza  scandali. È possibile, però, evitare la familiarità con gli scandalosi per poter opporsi alle loro malvagie  abitudini e ai loro depravati consigli. Se non lo fate a causa del rispetto umano, allora non potrete contraddirli e potreste imitare i loro cattivi esempi.

Ascoltate, figli Miei. Non solo questi amanti del mondo si vantano delle loro iniquità, ma quel che è peggio cercano la compagnia e si burlano di quanti vivono come veri cristiani fuggendo le occasioni di offendermi. Questo è un peccato che Mi dispiace molto e lo vieto in modo speciale. In Siracide 8,6 troverete  che Io vi dico di non disprezzare l’uomo pentito che si allontana dal peccato, di non buttargli in faccia il  suo peccato e di non burlarvi di lui per attirarlo ad imitare la vostra vita disordinata. I terribili giudizi di  Dio sono pronti per castigare i beffeggiatori,  e i bastoni sono pronti per percuotere i corpi di questi insensati, in questa e nell’altra vita. Costoro si burlano dei Miei figli e Io Mi burlerò di loro, poiché saranno,  per tutta l’eternità, nell’inferno. Costoro si adoperano a svergognare i Santi davanti agli uomini del mon-do, e Io li farò morire di vergogna,  e dopo li manderò a vivere fra i dannati, circondati da ignominia eterna  e da tormenti interminabili.

È molto grande la malvagità di coloro che, non solo Mi offendono, ma vogliono che anche gli altri Mi offendano. Molto spesso, riescono nei loro cattivi intenti, poiché trovano un gran numero di anime accidiose e deboli che abbandonano il bene e abbracciano il male, solo per non divenire oggetto di burla dei malvagi.

Quanti dei Miei figli per non sentirsi dire: “Guarda il bigotto!”, o altre espressioni simili, che li fanno diventare oggetti da burla fra i loro cattivi amici, finiscono con l’imitare i loro vizi e i loro disordini. E ancora, quanti, ricevendo qualche affronto, decidono di vendicarsi, non tanto spinti dalla collera, ma per rispetto umano, perché non li si prenda, cioè, per codardi. Quanti, dopo essersi lasciati sfuggire qualche  commento scandaloso, non ritrattano come dovrebbero, per non perdere il prestigio che godono di fronte  agli altri. Quanti, per timore di perdere il favore di un amico, vendono l’anima al demonio, come fece Pilato, che Mi condannò per paura di perdere l’amicizia di Cesare. 

Sappiate, figlioli Miei, che se volete salvarvi, dovete disprezzare il rispetto umano e la vergogna che possono procurarvi gli scherni che vi rivolgono i Miei nemici. Poiché, come dico nella Sacre Scritture, c’è  una vergogna che conduce al peccato, ma c’è anche una vergogna che porta alla gloria e alla grazia. Leggete Siracide 4, 25. Se non volete sopportare con pazienza questa vergogna, essa vi condurrà all’abisso  del peccato; ma se voi la sopportate per Me, vi meriterete per questo il Mio Divino Amore e, più tardi,  una gloria eterna in Paradiso.

Qualcuno si chiederà: perché dovrei essere perseguitato, se ciò che voglio è salvare la mia anima? Ma Io  vi rispondo: che non c’è rimedio, ed è impossibile che non venga perseguitato colui che Mi serve, poiché  gli empi hanno in abominio coloro che seguono il cammino della salvezza. Coloro che conducono una  vita licenziosa detestano coloro che fanno una vita buona, perché la vita di questi  è un rimprovero vivente per la loro vita cattiva.

Il superbo che vuole vendicarsi del minimo oltraggio che riceve, desidera che tutti si vendichino degli affronti che vengono loro fatti; l’avaro, che aumenta il suo denaro a forza di ingiustizie, vorrebbe che tutti  facessero altrettanto; il bevitore, vorrebbe che tutti si ubriacassero come lui; il lussurioso, che si vanta delle sue oscenità e le cui parole respirano immondezza, vorrebbe che tutti agissero e parlassero come lui.  Tutti questi uomini privi di ordine qualificano chi non agisce come loro, di essere asociale, spregevole e  grossolano, senza onore e senza credibilità. Gli uomini del mondo non sanno parlare senza usare il linguaggio del mondo. Sono dei poveri ciechi, accecati dal peccato e dalle abitudini cattive, e tutto questo li  fa parlare il linguaggio dei demoni.

Non c’è da farsi, dunque, nessuna illusione a questo riguardo. Tutti quelli che vogliono vivere virtuosamente, devono ricevere dal mondo persecuzioni; tutti i santi sono stati perseguitati.

Forse, qualcuno dirà: io non faccio del male a nessuno, perché non dovrebbero lasciarmi in pace? A chi  davano fastidio i santi e i martiri, che erano pieni di carità e amavano tutti gli uomini? Ebbene, malgrado  questo, nessuno ignora come il mondo li ha trattati: li hanno torturati con uncini di ferro, maltrattati con  ferri roventi e, alla fine, li hanno fatti morire nei tormenti. E Io, a chi ho fatto del male? Benché abbia  consolato, guarito, risuscitato i morti e redento tutti, a prezzo del Mio sangue e della Mia vita, il mondo  Mi ha maltrattato, calunniato, Mi ha perseguitato fino a farmi morire in atroci agonie, sul patibolo più infame  e più ignominioso, riservato solamente agli schiavi e ai peggiori degli uomini.

Impara, piccola… Le massime del mondo sono totalmente opposte alle Mie. Ciò che il mondo apprezza è  stoltezza ai Miei occhi; ciò che il mondo chiama stoltezza è ciò che Io ritengo degno di stima: il lavoro, le  malattie, il disprezzo, le sofferenze, l’ignominia.  A chi si vergogna di Me davanti al mondo, Io dirò: ora  sono Io che mi vergogno di te. Allontanati da Me, maledetto! Vattene all’inferno a raggiungere i tuoi si-mili, quelli che hanno avuto vergogna a seguire la Mia dottrina. A questi figli, Io dico: Tu che non vuoi  essere burlato dai tuoi amici, ti importa così poco di essere odiato da Me? 

Dovete sapere che se non si disprezza il mondo, questo disprezzerà e avvilirà le vostre anime. Ma che  cosa è il mondo e tutti i beni che esso vi offre? Tutto ciò che c’è nel mondo non è che concupiscenza della  carne e vanità. Che cosa sono le ricche vesti se non fango? Che cosa sono gli onori se non fumo? Che  cosa sono i piaceri carnali se non immondizia? E a che cosa vi serviranno tutte queste futilità  se poi vi  dannate? Colui che Mi ama e vuole salvarsi, deve disprezzare il mondo e ogni rispetto umano. Bisogna  che ognuno si sforzi,  per quanto gli è possibile, a raggiungere questo fine. Molti devono farsi violenza.  Maria Maddalena, per vincere il rispetto del mondo, si è gettata ai Miei piedi alla presenza di molta gente,  e Mi ha lavato i piedi con le sue lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. In questo modo, si è fatta santa  e ha meritato che Io le perdonassi i suoi peccati e facessi l’elogio del grande amore che aveva per Me.  (Luca 7,47).

Un grande santo portava un giorno, sotto il suo mantello, un vaso con del cibo per i poveri prigionieri. Incontrò, durante il cammino, suo figlio pomposamente seduto a cavallo in compagnia di altri cavalieri. Il  santo ebbe un po’ di vergogna che vedessero quanto egli portava nascosto. Ma cosa credete abbia fatto  per vincere questo rispetto umano? Prese il vaso e se lo mise sulla testa perché tutti lo vedessero, e si prese gioco così del mondo. Quanti scherni non ho Io subito!  Sulla Croce sono stato beffeggiato dai soldati  che dicevano: Se sei il Figlio di Dio, discendi dalla Croce. Si burlavano di Me anche i Sacerdoti, che dicevano: Ha salvato gli altri, e non può salvare se stesso. Ma malgrado queste derisioni, anche se avrei potuto  confonderli facendo un miracolo, ho voluto terminare la Mia vita sulla Croce, insegnandovi a vincere il  rispetto umano.

Figli Miei, consolatevi. Quando gli uomini vi maledicono e vi insultano, è allora che Io vi lodo e vi benedico. Non vi basta essere lodati da Me, dalla Regina del Cielo, da tutti gli Angeli, dai santi e dai giusti?. E  se questo vi basta, lasciate che il mondo dica ciò che vorrà, e continuate a dare gioia a Me. Io vi premierò  nell’altra vita, nella misura in cui vi sarete fatto violenza per sopportare le derisioni e le contraddizioni  degli uomini. Ognuno deve comportarsi come se nel mondo non ci fossero altri spettatori all’infuori di  Me e di lui. Quando gli empi si burlano di voi, raccomandate a Me questi poveri ciechi che si stanno  miseramente perdendo; e rendete grazie, che Io vi dò quella luce che nego a questi esiliati, perché  avanziate sul cammino della salvezza.

Ora, per vincere questo rispetto umano, bisogna che manteniate ferma nel vostro cuore la santa risoluzione di preferire la Mia grazia a tutti i beni e a tutti i favori del mondo; dite come san Paolo: né la morte, né  la vita, né gli Angeli, né i principati… né nessun’altra creatura potrà mai separarci dalla carità di Dio.Vi  esorto a non temere mai coloro che possono togliervi la vita del corpo, ma a temere colui che può gettarvi  nell’inferno corpo e anima. O seguite Me o seguite il mondo. Se seguite Me, bisogna che abbandoniate il mondo e le sue vanità; è quanto diceva Elia al suo popolo.

I Miei veri figli sentono una grande gioia quando si vedono disprezzati e maltrattati a causa dell’amore  che hanno per Me. Pensa che Mosé avrebbe potuto benissimo mettersi al riparo dalla collera del Faraone,  lasciando circolare la fama che egli era suo nipote; lo negò invece pubblicamente, e scelse di essere perseguitato con gli altri ebrei, giudicando che l’insulto sopportato per Me era un tesoro più grande di tutte le  ricchezze d’Egitto.

Talvolta, vi si presenteranno dei falsi amici che vi diranno: Che cosa sono queste ridicole stranezze? Perché non ti comporti come tutti gli altri? Allora, dovrete rispondere: Non tutti fanno ciò che fanno i più; ci  sono quelli che conducono una vita santa, ma sono poco numerosi, e voi non siete fra quelli. E aggiungerete con fermezza: Io voglio seguire questi pochi, poiché il Vangelo dice: «Molti i chiamati, ma pochi gli  eletti.» I vostri falsi amici, allora, vi diranno: Non vedi che tutti ti criticano e si burlano di te? Allora risponderete: Mi basta che non sia Dio a burlarsi di Me.

Quando sarà necessario riprendere questi affiliati del demonio, dovete dar prova di coraggio e riprenderli senza nessun riguardo. Perché, quando si tratta del Mio onore, ciò che deve prevalere non è l’importanza o il rango di colui che pecca, ma ciò che voi dovete dirgli con coraggio: questo è peccato e non devi dirlo.

Catalina rivas - 22 settembre 1996

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