LETTERA 45
A Fr. Alfonso Kolbe, Cracovia S.l.G.C.
Zakopane 10 IX 1920
Caro fratello!
Non ho molto tempo, perché mi sta ormai sfuggendo l'occasione di consegnare questa lettera; allora eccoti in fretta alcune righe.
Le piogge degli ultimi giorni hanno bagnato abbastanza i cereali; oggi però abbiamo avuto il sole per tutta la giornata. Sulle cime dei monti c'è già la neve che scende lentamente verso le colline più basse. Io mi sento molto meglio.
Come va la M.I.? A me si è presentata diverse volte l'occasione di agire come membro della M.I.: nella conversazione e anche nell'azione, per esempio durante il viaggio verso Zakopane ho strappato il giornale degli indipendenti d'America1 incollato sul vetro del treno; l'ho stracciato e buttato fuori dal finestrino; ma quante invettive lanciavano contro il santo Padre!
Prega per me.
Fr. Massimiliano M. Kolbe M.I.
Saluti a tutti i chierici.
Bacio la mano al P. Maestro [P. Czeslaw Kellar].
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(1) In Polonia facevano propaganda soprattutto i testimoni di Geova, i metodisti (YMCA compresa) e gli avventisti. È nota pure l'avversione verso il Sommo Pontefice da parte della cosiddetta Chiesa nazionale polacca.
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