venerdì 1 novembre 2024

LA CONFESSIONE

 


Il Sacramento della Confessione sta tutto nella parabola del Figliol prodigo (Lc 15,11-24).  

Il peccato, il pentimento, il perdono: l'uomo che pecca, il peccatore che si pente, Dio che perdona. Sono tre realtà concatenate dalla misericordia di Dio.  

La Confessione è il rimedio del peccato, è il conforto del peccatore, è l'abbraccio di Dio al figlio che ritorna. Non c'è Sacramento più umano di questo, perché segue l'uomo e lo solleva dalle sue debolezze e miserie quotidiane, presentandogli ogni volta il paterno volto di Dio Padre, che è felice di perdonare i figli, perché li vuole salvi: «Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta dalla sua condotta e viva» (Ez.33,11).  

 

«A chi rimetterete ...»  

Il perdono dei peccati ci viene da Dio, ma solo attraverso i suoi ministri sulla terra: i Sacerdoti.  

Ad essi Gesù ha lasciato il suo mandato: «A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi, e a chi li riterrete saranno ritenuti» (Gv.20,33). Soltanto i Sacerdoti, quindi, possono assolverci dai peccati.  

Quante volte? Sempre, purché si sia disposti. Nessun limite alla misericordia di Dio (Mt 18,22). «La misericordia divina è così grande - ha scritto san Giovanni Crisostomo - che nessuna parola può esprimerla e nessun pensiero concepirla ...». Perciò sant'Isidoro ha potuto affermare con sicurezza: «Non vi è delitto così grande, che non possa essere perdonato nella Confessione».  

Sia benedetto Dio nella sua infinita misericordia! Che dire poi della gioia della Madonna, quando ci accostiamo al Sacramento della Confessione? Proprio Lei, l'Immacolata, la tutta splendente di candore e di grazia, non può che amare immensamente questo sacramento che annulla il peccato e fa splendere le anime dei suoi figli. Certamente ogni Confessione è una grazia della Maternità di Maria, che vuol vedere le anime dei suoi figli somiglianti a Lei, per la gioia di Gesù.  

 

«Madonna mia, basta ...»  

La beata Angela da Foligno, da giovane, una volta, si era confessata male, tacendo alcuni peccati per vergogna. Si trascinò avanti così per diverso tempo, vivendo tra rimorsi crudeli, turbamento e infelicità. Un giorno, finalmente, si scosse; si gettò ai piedi di un'immagine della Madonna e la supplicò singhiozzando: «Madonna mia, basta, io non voglio più vivere così! Oggi stesso dirò tutto al mio confessore ...». Ed ebbe la grazia di farlo. Era ora! Andò avanti, poi, con una vita di penitenza tremenda, che l'aiutò potentemente a trasformarsi fino al vertice delle più alte esperienze mistiche.  

Non dubitiamo mai e non esitiamo a correre dalla Madonna per ottenere la grazia della Confessione. «La buona confessione è la base della perfezione», diceva san Vincenzo de' Paoli. Dalla Confessione si parte e si riparte per le più alte imprese dello spirito. E viceversa: la diminuzione e l'assenza della Confessione fa camminare all'indietro verso la «strada spaziosa e comoda che mena alla perdizione» (Mt 7,13).  


«Se ti accusi, Dio ti scusa»  

Sembra incredibile, eppure sono molti i cristiani che non apprezzano e rifuggono dal Sacramento della Confessione. Non avrebbero che da guadagnare, e invece non se ne curano affatto. Sono pronti ad andare dal medico per ogni piccolo malessere del corpo; trascurano, invece, la salute della propria anima come se fosse uno straccio!  

Forse ignorano i grandi benefici del Sacramento o lo considerano soltanto nel suo aspetto più penale: l’accusa delle proprie miserie. È necessario invece considerare i grandi frutti positivi che la Confessione ci dona, riconciliandoci «con Dio e con la Chiesa», come insegna il Catechismo (n. 1484).  

Nella vita di sant' Antonio di Padova si racconta che un giorno un grande peccatore andò a confessarsi dal Santo, dopo avere ascoltato una sua predica. Il pentimento del peccatore era così vivo che gli impedì di parlare per i continui singhiozzi. Sant'Antonio allora gli disse: «Va', figlio, scrivi i tuoi peccati poi ritorna».  

Il penitente andò, scrisse i peccati su un foglio, tornò dal Santo e gli lesse la lista delle colpe. Quale non fu la sorpresa, però, quando alla fine della lettura si accorse che il foglio era tornato bianco, senza più traccia di scrittura! Ecco il simbolo dell'anima che torna pura nella Confessione.  

Dice sant' Agostino: «Quando l'uomo scopre i suoi falli, Iddio li vela; quando li nasconde, Iddio li scopre; quando li riconosce Iddio li dimentica».  

Ancora più efficace è san Francesco d'Assisi con questa breve frase: «Se tu ti scusi, Iddio ti accusa; se tu ti accusi, Iddio ti scusa». Del resto, continua sant' Agostino, «è preferibile sopportare una leggera confusione dinanzi a un sol uomo, che vedersi coperto d'indicibile vergogna dinanzi a innumerevoli testimoni nel giorno del Giudizio».  

Questo stesso pensiero lo diceva spesso san Pio da Pietrelcina ai suoi penitenti. Ed è così.  

 

I tre quadri  

Per questo san Carlo Borromeo, prima di confessarsi, si fermava a meditare su tre quadri che aveva fatto mettere nella sua Cappellina.  

Il primo quadro rappresentava l'inferno, con i reprobi straziati orribilmente: ciò serviva a incutere un salutare timore.  

Il secondo quadro rappresentava il Paradiso, con i beati estasiati di gioia; ciò gli infondeva una carica di impegno a evitare il peccato per non perdere il Paradiso. Il terzo quadro raffigurava il Calvario con Gesù Crocifisso e l'Addolorata: ciò gli riempiva il cuore di dolore vivissimo per le sofferenze causate a Gesù e a Maria con i peccati, eccitandolo al più fermo proposito di fedeltà e di amore.  

Confessarsi così significa non solo purificarsi dalle colpe, ma arricchirsi e crescere ogni volta nella vita di grazia. E pensare che san Carlo Borromeo si confessava ogni giorno!  

 

Confessarsi ogni settimana  

Se ogni Confessione è un tesoro di grazia perché lava la mia anima nel Sangue di Gesù, purificandola «dalle opere di morte» (Eb.9,14), è chiaro che bisogna approfittarne con grande interesse e frequenza!  

Ogni quanto confessarsi? La norma aurea della vita cristiana è la Confessione settimanale.  

Molti Santi, è vero, si confessavano più volte alla settimana, e anche ogni giorno: così facevano san Tommaso d'Aquino, san Vincenzo Ferreri, san Francesco di Sales, san Pio X ... Ma se noi non siamo capaci di tanto, non dobbiamo però far passare la settimana senza lavarci santamente nel Sangue di Gesù. Come era puntuale alla Confessione almeno settimanale san Massimiliano M. Kolbe!  

Proponiamoci seriamente anche noi questa norma e teniamoci fedelmente: ogni Confessione è una grazia della Madonna, Madre della misericordia! E se Ella a Lourdes e a Fatima ha tanto raccomandato la penitenza, ricordiamoci che la più grande e salutare penitenza è quella sacramentale: la Confessione frequente.  

Soprattutto, però, dobbiamo confessarci al più presto quando avessimo la disgrazia di commettere un peccato mortale. Non contentiamoci dell'atto di dolore, e non azzardiamoci a fare la Comunione senza esserci prima confessati perché faremmo solo un sacrilegio orrendo: «si mangia la propria condanna», grida san Paolo (1Cor 11,29). E sarebbe davvero follia andare a fare un sacrilegio, avendo a disposizione il Sacramento della misericordia. La Madonna non lo permetta mai!  


Il Mio Soffio dello Spirito guiderà la barca delle vostre anime e vi indicherò sempre la via d'uscita prima dell'apparente mare in tempesta.

 


Messaggio del Padre Eterno, trasmesso nelle Alpi Francesi, al veggente Frate elías del Sagrado Corazón de Jesús


Nella stanchezza, vi rafforzerò

Nella disperazione, vi apparirò

Nella oscurità, sarò sempre la luce.

Nella consegna sincera, Io Mi rallegrerò.

Nel silenzio, Io Mi farò sentire.

Nell'amore, Mi vedrete manifesto.

Sotto i puri di cuore ci sarà il suolo sacro del Mio Regno.

Sui misericordiosi, starà la volta della Mia Chiesa Celeste.

Dai perseveranti, farò sbocciare infiniti impulsi.

Dagli instancabili, nascerà il Mio Fuoco di suppurazione e trascendenza.

La Mia mano sarà sempre sui giusti.

Il Mio Soffio dello Spirito guiderà la barca delle vostre anime e vi indicherò sempre la via d'uscita prima dell'apparente mare in tempesta.

Dai consegnati, farò emergere la Sorgente Inesauribile del Mio Amore.

La Mia Pace abbraccerà i semplici.

La Mia Luce guiderà come le stelle, il cammino dei consacrati.

Il Mio Sacerdozio proteggerà, nonostante le battaglie, coloro che hanno detto sinceramente di sì a Mio Figlio.

Non Mi fermerò mai, nonostante ciò che accade nella mia Creazione, perché il Mio Amore è inesauribile, la Mia Misericordia vuole essere la Porta per la redenzione di tutti i Miei Figli.

Mi rinnovo continuamente in coloro che Mi adorano attraverso Mio Figlio sull'altare, perché in questo modo mostrerò la Mia Vittoria a coloro che camminano al Mio fianco.

Figlio, oggi puoi riposare in pace, perché se Mi cerchi, mi incontrerai: perché se Mi chiaMi, starò sempre li: perché se confidi in Me, nulla devi temere.

Io ti ho fatto libero perché tu crescessi in Me. Ti ho fatto puro affinché fosti testimone della Mia Presenza.

Riposa nelle Mie Braccia

Continua a fare passi nell'Amore maturo.

Mio Figlio è la tua unica scuola.

La tua Madre Celeste ti abbraccerà con il Suo Manto.

Sei sacramentato ogni volta che Mi ascolti.

Sei sanificato ogni volta che sei in Comunione con Me

Dunque sei forte per imparare ad essere umile.

Avanti, sono qui con te.

Sono chi Sono.

Sono Adonai.

1 Dicembre 2022

I 245 Dogmi - 10

 


La dottrina di Dio perfezionatore


234. Nell'attuale ordine di salvezza, la morte è una conseguenza del peccato.

235. Tutti i peccatori originali sono soggetti alla legge della morte.

236. Le anime dei giusti, che al momento della morte sono libere da ogni colpa e punizione del peccato, entrano in paradiso.

237. La beatitudine celeste dura per l'eternità.

238. Il grado di beatitudine celeste varia tra i beati a seconda del grado dei loro meriti.

239. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato grave personale vanno all'inferno.

240. La punizione dell'inferno dura per l'eternità.

241. Le anime dei giusti, che al momento della morte sono ancora gravate da pene veniali o temporali, entrano in purgatorio.

242.  Alla fine del mondo Cristo tornerà nella gloria per il giudizio.

243. Tutti i morti risorgeranno con i loro corpi nell'Ultimo Giorno.

244. I morti risorgeranno con (numericamente) lo stesso corpo che indossavano sulla terra.

245. Cristo giudicherà tutti gli uomini dopo il suo ritorno.


Come la spugna assorbe rapidamente l'acqua, ----così voi dovete assorbire tutto ciò che è bontà e luce ---- Mio Figlio che è la fonte di ogni bontà.

 



Nostra Signora delle Sierras


Miei cari figli,

Sia lodato Gesù che nel suo amore e nella sua misericordia ha dotato ciascuno di voi delle sue armi di difesa contro le frecce del nemico. Miei cari piccoli, Gesù vi attende nel Santissimo Sacramento ---- Lui è il miracolo vivente che tutti possono vedere e adorare ogni giorno ---- attingere da Lui, il Fiume della Forza, quella parte del quale avete bisogno per sostenervi ogni giorno. Come il Suo fiume di vita scorre in voi, così voi dovete diventare fonti di Colui che vi ha creati.

Desidero, Miei preziosi, che Mi permettiate di aiutarvi a modellarvi in queste fontane, affinché tutti possano vedere il Gesù vivente in voi.

Lasciate che questi messaggi siano un campanello d'allarme per tutti coloro che ascolteranno. Tanti sono indifferenti, figli miei. Essi si sono induriti a causa delle offerte materiali di questo mondo, scegliendo solo di scegliere l'ampio sentiero della distruzione ---- -la distruzione eterna!

Portate la luce di Gesù per poterlo seguire con coraggio lungo il sentiero strettissimo che conduce alla santità. Per voi, o piccoli, la chiamata alla santità deve penetrare ogni centimetro del vostro essere ---- come la spugna assorbe rapidamente l'acqua, ----così voi dovete assorbire tutto ciò che è bontà e luce ---- Mio Figlio che è la fonte di ogni bontà.

Pace, figli miei, sappiate ---- che siete chiamati per nome. Ascoltate mentre siete chiamati al dovere---- È il dolce sussurro di Gesù che chiama. Spalancate le porte dei vostri cuori, perché Egli entra!

29 agosto 1997

Ognissanti

 


"In questi giorni di Ognissanti, renderai omaggio e venererai il ricordo di coloro che ti hanno lasciato, questo accenderà inevitabilmente in te questo ardente desiderio di rivederli un giorno!
Sì, troverete i vostri cari, li troverete in mezzo a una folla innumerevole circondata da profeti e apostoli, associati alla gioia e alla comunione di tutti i santi...
I santi della vostra famiglia, così come coloro a cui pregate, vi unirete a loro il giorno in cui risorgerete con Cristo.
Infatti, dopo un'utile purificazione, vivrete le nostre realtà, queste realtà di cui oggi non potete misurare la grandezza infinita; e tutto il suo splendore si realizzerà.
Il tuo desiderio più grande è vedere Gesù come lo vedono i santi; sì, Cristo Gesù apparirà a te, che è la tua vita, e risplenderai della Sua gloria!
Per il momento, il tuo capo è circondato dalle spine dei tuoi peccati, ma dopo una necessaria purificazione, sarà coronato di gloria...
 Non basta piangere i propri defunti, ma pregare per loro e ancora meglio offrire Messe e ricevere la comunione per loro. 
Capite che il vostro attaccamento alle anime del Purgatorio vi fa temere le vostre minime colpe, considerando le punizioni che dovrete espiare, e questo è un bene perché vi incoraggia a fare uno sforzo. Pensa che i santi, proprio come i tuoi antenati, sono così diversi; il loro unico punto in comune è l'Amore.
Hanno vissuto sulla terra per un tempo più o meno lungo, con disposizioni diverse e in condizioni diverse, il che non esclude la loro santità.
Come te, hanno sperimentato ostacoli e lotte.
Nel loro cuore sentivano le stesse sensibilità, le stesse tentazioni, le stesse rivolte contro la natura degradata. A volte hanno avuto delle ricadute, hanno avuto buoni amici ma altri li hanno traditi; Hanno avuto nemici da perdonare, da combattere contro l'orgoglio, un'autostima da perseguire senza sosta...
Celebrerete anche i vostri fratelli e sorelle maggiori che hanno superato la loro morte, ma sono ancora in cammino verso la pienezza della felicità del Cielo.
Se la festa di Tutti i Santi risplende di gioia, la festa dedicata ai vostri cari defunti è più riverente, perché siete chiamati a pregare per abbreviare le sofferenze di coloro che certamente sono già entrati nella luce della vita, ma che non hanno ancora compiuto pienamente la loro purificazione nel fuoco della Carità divina. Dovete capire che per queste anime l'attesa della felicità eterna, dell'incontro con l'Amato, è fonte di sofferenza a causa del dolore del peccato, che ci tiene lontani da Dio. Ma l'anima gode della certezza che, quando il tempo della sua purificazione sarà compiuto, andrà incontro a Colui che desidera.
Ricordate tutti che è vostro dovere pregare con fervore per i defunti: per quelli che sono nelle vostre famiglie e per tutti i vostri fratelli e sorelle che sono morti, perché ottengano la remissione delle pene dovute ai loro peccati.
Nulla di impuro può essere ammesso nel Regno dei Cieli; Nessuna macchia può entrarvi, per quanto lieve, deve essere cancellata dal fuoco della giustizia divina. 
Se pratichi il Vangelo, non hai il diritto di venir meno ai tuoi doveri di cristiani; Non ci può essere nessuna cattiva abitudine radicata, nessuna disposizione violenta o fragile, nessuna croce travolgente che possa disturbarti.

Jean, il tuo messaggero d'amore"

28 ottobre 2009

Preghiera per la Solennità di Tutti i Santi

 


Sul monte, assiso, ci guardi, Signore!

La tenerezza dei tuoi occhi pieni di luce

feconda i nostri intristiti

spenti e colmi di lacrime

per gli affetti perduti

per i respiri spezzati.


In te, Gesù, cogliamo l’amore del Padre!

Ci riveli il Paradiso

saldi i piedi in terra e le mani protese verso te.

Viviamo già da beati

e seppur nel duello tra vita e morte

siam in te vittoriosi.


Noi siamo tuoi, Signore, Dio nostro!

Uomini siamo desiderosi di speranza

in cerca di te

mistero rivelato di santità

che infiammi i nostri ardenti cuori 

anelanti all’incontro dell’eterna luce.


Continua a guardare questi tuoi figli, Signore!

Lontani da ciò che è caduco

perché illude e divide

dall’infinito desiderio

di lasciarti vivere in noi

per essere con te beati.


Ecco i nuovi orizzonti di vita, Signore!

Essi si aprono davanti a noi

come luce di bellezza in cui tuffarsi

tensione da coltivare

perché il nostro sguardo

sia intriso del tuo.

 Don Pino

Questa è la Mia richiesta: DITE AI MIEI FIGLI CHE SONO VERAMENTE PRESENTE NELL'EUCARISTIA.

 


Figli e figlie dell'AGNELLO dell'Immacolata Concezione, Apostolato della Misericordia


18 ottobre 2024

Oggi, figlia, vi parlerò dell'Eucaristia – della mia presenza in mezzo a voi. Io sono la luce del mondo e chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Giovanni 8:12) e vivrà nel Mio Regno a venire.


Ebrei 4:16 Accostiamoci dunque con fiducia al trono della grazia di Dio, per ricevere misericordia e trovare grazia che ci aiuti nel momento del bisogno.

Bisogna capire l'importanza dell'Eucaristia, questa figli Miei è la chiave che apre l'ingresso nel Mio Regno della Divina Volontà. Bisogna credere che Io sono veramente presente in questo pane che viene dal Cielo, perché lì risiedo, corpo, sangue, anima e divinità, un'unica vera presenza e lì risiede il Padre e lo Spirito Santo. Siamo presenti davanti a voi oggi bambini, pensate, contemplate e ponetevi questa domanda. Com'è possibile che Cristo sia presente, viva e respiri in questa sostanza di pane? Io SONO presente e là sono posto nelle mani dei Miei sacerdoti attraverso la transustanziazione, in questo un atto d'amore per l'umanità, divento una fiamma vivente d'amore. Sì, questo atto d'amore vi dà tutto ciò di cui avete bisogno per diventare uno con Me, questo Miei figli è cibo per l'anima nella Mia Volontà. Io sono presente in questo atto a voi per spiegarvi il Mio modo di diventare nutrimento, una particella d'amore e un atto della Mia Volontà. Nutro l'anima, do amore all'anima e metto la Mia Volontà nell'anima attraverso questa presenza eucaristica in queste 3 cose.


Allora, perché gli altri non credono? Essi non credono perché non sanno, perché la Chiesa non ha insegnato correttamente ai Miei figli. Questa è la Mia richiesta: DITE AI MIEI FIGLI CHE SONO VERAMENTE PRESENTE NELL'EUCARISTIA. Insegnate loro che questa sarà la loro fonte di vita per i giorni a venire, che l'importanza di conoscere la Mia presenza sarà un'esperienza che cambierà la vita delle anime e che Io realizzerò un grande miracolo eucaristico per il Mio popolo, un miracolo che nessuno negherà, nemmeno i Miei figli protestanti arriveranno a credere. Questo, figli Miei, è un grande atto della Mia Volontà per l'umanità. Io aspetto, ascolto e vi risponderò figli Miei. Pregate per l'umanità nei Giri Eucaristici della Mia Divina Volontà, perché Io risponderò alle vostre preghiere. Amo le parole che sono le parole di Luisa nella Divina Volontà, prego le Ronde Eucaristiche di Luisa, mentre le reciti agisci in esse. Io sono con voi sempre nell'Eucaristia.


La guerra Europea e le Profezie



Lettera (30) di S. Francesco di Paola al nobile Simone della Limena signore di Montalto. 

« Magnifico mio Signore : « Voi e vostra consorte desiderate avere figliuoli: avrete figliuoli, ed il vostro seme santo sarà tanto meraviglioso sopra la terra, fra i quali ve ne sarà uno tra i vostri discendenti che sarà come il sole fra le stelle e sarà un vostro nipote primogenito. Tale uomo sarà nella sua puerizia ed adolescenza quasi santo, nella gioventù gran peccatore; poi si convertirà del tutto a Dio e farà gran penitenza; gli saranno perdonati i suoi peccati e tornerà santo. Sarà gran capitano e principe di gente santa, nominati Santi Crociferi di Gesù Cristo, con li quali consumerà la setta maomettana con il resto degl’ infedeli. Annichilirà tutte le eresie e tirannie del mondo, riformerà la Chiesa di Dio con i suoi seguaci, i quali saranno i migliori uomini del mondo in santità, in armi, in lettere ed in ogni altra virtù, chè tale è la volontà dell’Altissimo. Otterranno il dominio di tutto il mondo tanto temporale che spirituale, e reggeranno la Chiesa di Dio sino alla fine dei secoli. « Altro non dico ecc. « 25 Marzo 1483. 

 Fr. Francesco di Paola . 


Nella lettera 31 rimprovera i principi della cristianità che menano una vita senza carità, avari a ben fare e prodighi al mal fare, vanitosi, crudeli e tiranni. Rimprovera i principi spirituali, peggiori dei secolari e mondani: compagni di Giuda, avidi di divorare i beni di santa Chiesa e quelli destinati ai poveri. Poi, segue : « Guai a voi, perchè Iddio onnipotente esalterà un uomo poverissimo del sangue di Costantino imperatore, figliuolo di S. Elena e del sangue di Pipino, il quale porterà in petto il segno che vedeste in principio di questa lettera ( Per virtù dell’ Altissimo confonderà i tiranni, gli eretici ed infedeli. Farà un grandissimo esercito, e gli angeli combatteranno per lui ed uccideranno tutti i ribelli dell’ Altissimo... ».

giovedì 31 ottobre 2024

“Non andrai in Grecia”

 


Al Dr. Franco Lotti; “Non andrai in Grecia”

Il Dr. Franco Lotti, di Bologna, conosceva Padre Pio sin da quando era un bambino. 

Durante la Seconda guerra mondiale era stata assegnata a un reggimento stazionato in Grecia. All'inizio del mese di luglio del 1943 egli ottenne una licenza e decise di passarla da Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Venne il momento dei saluti, e Franco si accorse che Padre Pio lo guardava in modo strano, come se fosse preoccupato, e poi disse: "No, tu non ci andrai in Grecia."

Il giovane medico tornò in caserma, come da ordini ricevuti, e lì gli fu detto che tutti i documenti necessari per la sua partenza per la Grecia sarebbero pronti il lunedì seguente. 

Quando il dr. Lotti si presentò il lunedì, invece di ricevere i documenti gli fu detto che la sua partenza era stata rinviata, e che doveva aspettare nuove istruzioni. Finalmente dopo qualche giorno gli fu detto che la sua partenza per la Grecia era stata fissata per il 21 luglio 1943. Il 21 luglio fu il giorno esatto che Mussolini fu deposto e tutte le partenze furono definitivamente cancellate. Il dr. Lotti non andò in Grecia, come Padre Pio aveva predetto. 

Giuseppe Caccioppoli

 

“CREDETE PUR FERMAMENTE CHE IO, IL SIGNORE, HO DATO LA MIA VITA”

 



1. Io sono la Vita, ed all’infuori di Me non c’è Vita alcuna, bensì unicamente la morte. Come sarebbe triste la vostra sorte, qualora Io, per esempio, che sono la Vita, non facessi più attenzione alla Terra, a questo covo del Maligno, dove ora dimorate!? Oh, guai, guai a voi, guai alla Terra e guai a tutto ciò che su di essa si trova.

2. Il Mio cuore paterno piange sul mondo attuale come un giorno ebbe a piangere sopra Gerusalemme. Io però voglio consolarMi, perché ben presto giunge il tempo in cui Io verrò a prendere i Miei figlioli per condurli al luogo dove finalmente si sentiranno felici.

3. O cari figlioli, guardate qui a Me, che sono il vostro bastone da viaggio sul quale potete appoggiarvi per arrivare sicuri e senza danni al luogo che già da lungo tempo ho preparato per voi.

4. Attualmente, là, certo non dimora ancora nessun uomo vivente che porti carne e sangue come voi. Ma presto giungerà il tempo nel quale vi entreranno degli africani del nord, per adattare tutto il necessario per accogliervi. Già ora essi si prendono cura di voi. Essi chiedono sempre e sempre di nuovo come avranno da disporre questo e quello. Con loro Io comunico pure nello stesso modo come con voi.

5. Essi credono di trovare dei luoghi incolti e deserti che avranno appena da curare; però essi si sbagliano grandemente. I Miei servitori hanno già disposto tutto affinché tanto a questi africani, quanto a voi, non manchi niente. Voi certamente avreste ragione di mormorare se al vostro arrivo doveste trovare tutto inselvatichito, ma Io una tal cosa non la voglio.

6. Voi dovete con gioia ed allegrezza partirvene da qui e fare là il vostro ingresso. Notatevi bene tutto ciò: quello che qui abbandonate, lo ritroverete colà più bello e convenevole. Tale è la Mia Volontà.

7. Voi pensate spesso: “Ma, o Padre, questo è certamente molto buono che Tu voglia condurci via e salvarci. Noi però siamo attaccati alle nostre abitudini, ai nostri sistemi di adattamento, ecc.; in tali condizioni ci mancherà poi molto di quello che ci occorre e che stimiamo indispensabile. Crediamo che andandocene avremmo la sensazione come coloro che son rimasti senza casa a causa d’un incendio, i quali, privi di ogni loro avere, devono costruirsi una nuova dimora. Da dove potremmo noi incominciare? Nessuno può dunque aiutarci ad uscire dall’imbarazzo?!”.

8. O stolti e meschini che siete! Certo, da principio non troverete che delle capanne atte ad un primo ricovero. Dopo dovrete voi stessi edificarvi delle buone case secondo il vostro gusto ed affinché non venga a mancarvi occupazione e lavoro. - Le capanne saranno disposte nel modo seguente: a seconda del numero dei componenti della famiglia, (il nome di ciascuna delle quali figurerà sulla porta della capanna); ci sarà il determinato numero di letti ben assestati.

9. In ciascuna camera si trovi una grande tavola, e nelle camere delle donne altresì un tavolo per cucire ed uno per la toeletta, però senza alcuna cosa inutile e provvista solamente degli oggetti necessari alla pulizia dei capelli e del corpo. Nelle stanze degli uomini ci sarà allo stesso modo un simile tavolo. In ciascuna camera ci sarà pure un lavandino, perché è Mia Volontà che le donne non dividano sempre le camere degli uomini. Ugualmente sono disposte le stanze per i fanciulli, nelle quali devono restar separate le ragazze dai ragazzi, ciascuna col suo lavandino.

10. Voi vi troverete degli alti seggioloni di giunco intrecciato con cuscini imbottiti, e degli armadi comodi per custodirvi le altre vostre cose necessarie alla vita. Io Mi do ogni premura di rendervi sotto ogni aspetto contenti e felici. Le stanze da pranzo hanno un ingresso particolare dalla parte della cucina, allo scopo che l’odore dei cibi non corrompa l’aria delle stanze da letto e dei salotti. I salotti serviranno per ricevere i vostri ospiti, i quali soltanto nei casi di necessità potranno essere ricevuti da voi nelle stanze da letto.

11. Così, similmente, non dovrete prendere i vostri pasti in comune come gli spartani, perché i pasti in comune finirebbero col diventare dei lunghi e grandi banchetti, e quindi ogni padrona di casa dovrà essa stessa cuocere per i suoi. Soltanto il materiale ed i generi necessari allo scopo verranno forniti in casa.

12. Il compito degli uomini però è di accudire a cose ben differenti. Anche durante il Regno dei mille anni le donne dovranno ugualmente, come nelle condizioni attuali, curare i piccoli fanciulli ed educare le ragazzine, ammaestrare la gioventù e con tutte le forze cercar di spargere in essa la semente dell’amore e della virtù. Non con esempi atti ad incuter spavento, bensì si deve tentar di raggiunger lo scopo con amore, narrando loro del Padre celeste e dell’amore a Lui.

13. Che le donne assumano tutti i lavori domestici, ciò sta del tutto nell’ordine delle cose. Si curi soltanto le varianti nel lavoro. Esse potranno esercitarsi in parte fisicamente nei lavori di casa, e in parte spiritualmente col dedicarsi all’educazione dei figlioli e mirando alla perfezione spirituale-divina.

14. Il lavoro degli uomini verrà invece trattato verbalmente, perché qui ci si dovrebbe ampliare in troppi dettagli per lumeggiarli tutti. Ci saranno poi da sbrigare anche dei lavori pesanti che non possono venir mandati a compimento dalle donne, come ad esempio sarebbe: la pulizia radicale della casa, il provvedere ai bagni, ed altre cose ancora.

15. Però a tutto verrà provveduto entro questa cornice; oltre a ciò, come potete rivelare da quanto più sopra detto, ciascuna famiglia vivrà a sé indipendentemente, ma pure dipenderà in parte dalle altre famiglie, e ciò perché nessun litigio venga a minacciare la tranquillità fra di voi. Questa sarà una vita piena di gioia. Io, il Padre, dimorerò tra voi e con voi Mi rallegrerò quando vedrò la lietezza dei vostri cuori. Io vi prometto altresì di visitarvi spesso se voi uniformerete sempre le vostre opere al Mio Comandamento. – Amen . Amen. Amen!


13 - febbraio - 1888