sabato 18 ottobre 2025

Gesù ad Arga - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE

(Dalla fine della prima Pasqua alla prigionia di San Giovanni Battista)


Gesù ad Arga


Ad Arga, Gesù, dopo aver condiviso un pasto con i Leviti, lasciò Ramot con i suoi sette discepoli e altri compagni e si diresse a nord, attraversando lo Iabbok e risalendo la montagna per circa tre ore verso ovest, nella regione che un tempo era il regno di Basan. Giunse a una città tra due montagne aguzze. Si chiama Arga e appartiene al distretto di Argob, nel mezzo di Manasse. A un'ora e mezza o due di distanza, alla sorgente del torrente Og, c'è la grande città di Gerasa, a est di Arga. A sud-est di questa, situata molto in alto, si trova la città di Iabes di Galaad. Il terreno qui è sassoso; da lontano sembrerebbe che non ci siano alberi; ma in molti punti gli spazi sono ricoperti di cespugli e piante varie. Qui iniziava il regno di Basan. Arga era la prima città entrando. La mezza tribù di Manasse si estende un po' più a sud. Un'ora a nord del fiume Iabbok, vedo una palizzata che ne segna i confini. Gesù trascorse la notte con i suoi discepoli a circa mezz'ora dalla città, in una locanda aperta sulla strada principale che da Oriente porta ad Arga. I discepoli avevano portato con sé del cibo. Mentre tutti dormivano durante la notte, Gesù si alzò di nascosto e andò a pregare all'aperto. Arga è una città grande e molto pulita e, come la maggior parte delle città di questa regione dove vivono pagani ed ebrei, le strade sono disposte in linee rette e convergono a forma di stella in un punto centrale. La gente ha uno stile di vita molto diverso rispetto alla Giudea e alla Galilea e le loro usanze sono migliori. Ci sono Leviti qui inviati da Gerusalemme e da altri centri, che insegnano nelle sinagoghe e vengono cambiati di tanto in tanto. Quando la gente non è contenta di loro, possono lamentarsi e vengono cambiati. Anche le persone di cattiva morale non sono tollerate e c'è un luogo di punizione dove vengono mandate. Ho visto che la gente non si preoccupa di preparare il cibo, ma ci sono grandi cucine dove si cucina, e la gente va lì per mangiare o per raccogliere il cibo. Dormono sui tetti, sotto le tende che stendono lì. Vedo molte tintorie qui, molto belle, soprattutto quelle viola. La fabbricazione e la tessitura di grandi tappeti artistici è più diffusa qui che a Ramot. Tra la città e le sue mura c'è una lunga fila di tende dove molte donne siedono accanto alle matasse di stoffa, lavorando e tessendo. Grazie a questo commercio, qui regna una grande prosperità fin dall'antichità. Si possono vedere uliveti in lunghe file. Nelle valli che si estendono verso il Giordano, ci sono ottimi pascoli per bovini e cammelli. In questa regione cresce un legno prezioso, che veniva utilizzato per l'Arca dell'Alleanza e i Pani della Presentazione. L'albero ha una bella corteccia piatta; i suoi rami pendono come quelli di un salice e le sue foglie hanno la forma di grandi pere, verdi da un lato e più scure dall'altro. Le sue bacche sono simili a quelle del biancospino, ma più grandi.Il legno è molto duro e resistente e può essere tagliato come la corteccia; è di colore giallo pallido; una volta secco, è indistruttibile e molto bello. Ha un sottile midollo all'interno, ma un cono a dente di sega distrugge il canale di questo midollo, lasciando solo una vena rossastra al centro. Lavorano questo legno per realizzare piccoli tavoli e ogni tipo di utensili assemblati. Qui commerciano anche mirra e altre spezie, che vedo, tuttavia, non provengono da questa regione: le ricevono dalle carovane che a volte rimangono per settimane a riposare, caricando o scaricando le loro merci. Pressano queste spezie con la mirra in balle e fasci per l'imbalsamazione, come è consuetudine tra gli ebrei. Vedo grossi buoi e pecore.

Quando Gesù arrivò in città con i suoi discepoli la mattina seguente, i leviti e i capi si avvicinarono a lui con riverenza, perché erano stati avvertiti da alcuni dei suoi discepoli. Lo condussero in una tenda, gli lavarono i piedi e gli diedero da mangiare. Insegnò nella sinagoga e guarì molti malati, compresi quelli con malattie fisiche. Visitò altri malati nelle loro case. Verso le tre del pomeriggio ci fu un pasto. Mangiò con i leviti in una sala e il cibo fu portato dalla cucina comune. Nel pomeriggio insegnò di nuovo nella sinagoga, perché era iniziato il sabato. Al mattino parlò a lungo di Mosè nel deserto, sul monte Sinaf e sull'Oreb; fece riferimento alla costruzione dell'Arca dell'Alleanza e alla Tavola dei pani della presentazione. Le persone qui avevano fatto le loro offerte per quelle opere, e Gesù dipinse quelle offese di allora come figure per loro, e li esortò ora, nel momento del compimento, a preparare i loro cuori e le loro anime con la penitenza e la conversione al sacrificio, e mostrò loro il loro sacrificio e la loro offerta di allora in relazione al loro stato attuale. Come ciò avvenne non lo ricordo più. Il punto principale del suo insegnamento era questo. Ho visto durante l'insegnamento di Gesù, con molta attenzione, con ogni tipo di circostanza, che al tempo dell'esodo dall'Egitto, Ietro, suocero di Mosè, e Zippora, moglie di Mosè, con i loro due figli e una figlia, vivevano ad Arga. Ho visto che Ietro e Zippora con i loro figli cavalcarono verso di lui sul monte Oreb. Ho visto come Mosè li accolse con grande gioia e raccontò come Dio li fece uscire dall'Egitto. Ho visto Ietro offrire sacrifici. Ho visto come Mosè stesso governava gli Israeliti e come Ietro gli ordinò di nominare dei giudici sotto di lui. In seguito vidi Ietro tornare a casa, lasciando moglie e figli con Mosè. Ietro raccontò tutte le meraviglie di Arga, dove molti uomini veneravano profondamente il Dio degli Israeliti. Ietro mandò doni e offerte su cammelli per i sacrifici, e quelli di Arga contribuirono a questi doni. Questi doni consistevano in olio purissimo, che in seguito fu usato per ardere nella lampada dell'Arca, peli di cammello lunghi e fini per confezionare coperte e coperte, e legno di Setim, con cui furono fatte l'Arca e la tavola dei pani della presentazione. Credo che mandarono anche una specie di grano con cui furono fatti i pani della presentazione: era il midollo di una pianta caduto, con cui Marta cucinò la zuppa per Gesù a Nazareth. Gesù insegnò nel giorno di sabato di Isaia e Mosè (V, 2 I-26). Parlò persino di Balak, il profeta Balaam, e ho visto molte cose su entrambi, ma non riesco più a mettere in ordine tutto ciò che ho visto. Nell'insegnamento pomeridiano ha parlato, con esempi degli occhi di Mosè che sono stati letti, della storia di Zambri, ucciso da Fineas tra i Madianiti. (Qui Anna Katharina ha raccontato una serie di prescrizioni dal Quarto Libro di Mosè, 25-7-8,che non aveva mai sentito dire o leggere dal Libro V, 21-26, e alcuni che catturarono particolarmente la sua attenzione, come, ad esempio: se si prendono i nidi degli uccelli, bisogna lasciarli lì per i genitori; se si miete il raccolto, i resti devono essere lasciati per i poveri, e altre cose sui vestiti dei poveri e sul prestito. Gesù parlò di tutte queste cose, in particolare di non lasciare nulla di non pagato del salario dei lavoratori, perché gli abitanti di quel luogo avevano molti operai. Era molto felice che tutto questo, così in linea con i suoi sentimenti e il suo stile di vita, fosse nella Bibbia e sentì Gesù spiegarlo. Dopo il sabato, Gesù andò a visitare la locanda dei pagani, che lo avevano pregato intensamente tramite i discepoli. Lo accolsero con molto affetto e umiltà. Parlò loro della vocazione degli infedeli; che era venuto per vincere quegli infedeli che gli Israeliti non erano riusciti a vincere o a scacciare da lì. Gli chiesero dell'adempimento delle profezie e del fatto che lo scettro sarebbe stato tolto dalle mani degli ebrei al tempo del Messia. Gesù spiegò loro questo. Desideravano essere battezzati e sapevano della venuta dei Re Magi. Spiegò loro il battesimo, dicendo che era per loro una preparazione all'ingresso nel regno del Messia. Questi pagani molto inclini al battesimo provenivano dalle carovane che attendevano altre persone in arrivo. C'erano circa cinque famiglie e un totale di 37 uomini. Non potevano andare al battesimo ad Ainun perché temevano di perdere la carovana che stavano aspettando. Chiesero a Gesù dove fosse meglio alloggiare, e Gesù indicò quel posto. 

Non l'ho mai sentito parlare ai pagani della circoncisione; solo di modestia morale e del fatto che avrebbero dovuto avere una sola moglie. Questi pagani furono in seguito battezzati da Saturnino e Giuda Barsabba, un discepolo di Giovanni Battista. Entrarono in una cisterna e si chinarono su una grande vasca che Gesù aveva benedetto. Versarono l'acqua tre volte sul loro capo. Vennero tutti vestiti di bianco. Poi diedero a Gesù in dono lingotti d'oro e anelli d'oro, perché ne facevano commercio: tutto finiva nel tesoro comune dei discepoli. In seguito, tutto questo fu venduto e il ricavato fu distribuito ai poveri. In seguito, Gesù insegnò anche nella sinagoga, guarì molti malati e partecipò a un pasto con i Leviti.


CERCATE LO SPIRITO!

 


Gesù

Spirito di Sapienza e di Intelletto, Spirito di Consiglio e di Forza, Spirito di Scienza e di Pietà, Spirito di Timor di Dio, Spirito di Grazia e di Preghiera, Spirito di Amore; tale è, lo Spirito che riposa in Me.

Spirito soprannaturale, divino, che è carità e carità che abbraccia tutte le virtù.

Amore ispirato, Amore che guida, che soavemente e con forza spinge alla perfezione, che anima e incoraggia al sacrificio e stimola all'atto eroico.

Beato colui che è posseduto dallo Spirito Divino del Mio Cuore! Non le apparenze, non il lavoro, ma solo lo Spirito può formare il Mio vero discepolo.

Senza il Mio spirito, non vi sarà gradito ciò che Io faccio, non comprenderete ciò che Io, con discrezione, insegno; non accetteranno i vostri cuori ciò che Io dispongo. Ma tutte queste cose saranno gradite e deliziose per quanti possiedono il Mio Spirito. Se rimarrete nel Mio Spirito, i Miei giudizi saranno i vostri giudizi, i Miei sentimenti saranno i vostri, la vita del Mio Cuore sarà la vita dei vostri cuori.

Questo Mio Spirito animò tutti i Santi, la Sua unzione li istruì, la Sua virtù li fortificò, la Sua Santità li formò. Che cosa non arrivarono a comprendere, così animati dal Mio Spirito! Tutti i loro pensieri erano regolati dal Mio Spirito, ordinata ogni loro parola, dirette tutte le loro opere e regolata tutta la loro vita.

Se vorrete acquisire, figli Miei, la conoscenza di questo Spirito, studiate la Mia vita, penetrate nel Mio Cuore, esaminate e pesate con devozione tutti i suoi sentimenti; lo troverete in tutti e in ognuno dei misteri della Mia vita, in ogni parte lo riconoscerete dai suoi frutti.

Ma, a che cosa servirà conoscere il Mio Spirito, se non ricevete qualcosa della Sua pienezza? 

Perché vi dia animo e vita, pregate, figli Miei, pregate con fervore. Quanto più e meglio supplicherete e mediterete, tanto più facilmente seguirete le sue ispirazioni.


3 aprile 1995 

Catalina Rivas 

Il buon samaritano delle vittime del demonio

 


Max, altro posseduto grave 


Tobia ora è seguito da altri due esorcisti che gli abitano più vicini e può raggiungerli con minor tempo e spesa. Saltuariamente torna da me, quando sono assenti uno o entrambi gli esorcisti che frequenta. Facciamo le preghiere di liberazione, lasciando all’esorcista le due ultime preghiere previste. Dopo aver trascorso 8-9 anni di grandi sofferenze, nella ricerca di esorcisti e carismatici, con molta preghiera, dopo rifondata la sua fede e pratica cristiana, ora è psichicamente logorato e tentato dal demonio alla disperazione e al suicidio. Ci siamo proposti di andare a pregare a S.Martino di Schio nella chiesetta delle presunte apparizioni della Madonna a Renato Baron. Ora prepariamo con la preghiera quell’incontro. Giselle dopo i fatti raccontati mi ha lasciato: mi dispiace molto perché ha tanto bisogno di essere aiutata a liberarsi dalla intricata matassa. 

Attualmente seguo un altro posseduto particolare: Max. inizia con me gli incontri di preghiera per la liberazione. È un buon cristiano, maturo, che avverte certi disturbi durante la preghiera da circa 25 anni. Ha un certo tic, che gli provoca gli scatti di mezzo giro del collo e getta la testa da una parte. A volte gli succede durante la preghiera, durante la recita del Rosario. Spesso si tratta di una serie repentina di tic per cui la testa viene fortemente disturbata e con molta sofferenza. Anche quando non prova dolori, soffre forte disagio se si trova fra la gente. Cerca di mettersi in fondo alla chiesa per evitare di essere visto dai vicini. È un cristiano che prega molto, ma la battaglia rimane dura. La suocera non era d’accordo che sposasse sua figlia. Non sarebbe stato abbastanza ricco e colto per sua figlia. Ha cercato di vedere se può essere stato qualche altro a fargli la fattura, ma il dubbio più forte rimane sulla suocera, anche perché gli risulta essere capace di esercitare simile diabolica attività e lo odia molto. Ho iniziato a seguire Max con molto scetticismo, temendo che si trattasse di un fatto psicologico, coniugatosi con il momento della preghiera. Pensavo che avesse alimentato la paura di essere vittima di qualche strega, cioè si trattasse di una fattura uscita dalla sua mente più che da una fattucchiera.

Ora lo seguo in collaborazione con un esorcista, il quale completa le mie preghiere di liberazione con le due preghiere dell’esorcismo maggiore. Max è puntualissimo agli incontri settimanali, anche se sembrano accentuare il disturbo invece che guarirlo. Inizialmente il demonio non parlava, né induceva il posseduto a bestemmiare, ma reagiva moltiplicando i suoi tic. Si manifestava maggiormente dinanzi alle benedizioni con l’acqua santa, alle invocazioni dello Spirito Santo e soprattutto all’unzione dell’olio degli infermi, ma le reazioni non sono costanti. Altre volte si manifesta di più alle rinunce a satana, alle promesse battesimali e in altre preghiere di liberazione. A volte il demonio gli provoca un forte tic fra testa e collo, forti scatti di mezzo giro della testa con forte accelerazione. Anche durante le preghiere personali ha dei tic, ma sopportabili. Per frenare questa manifestazione gli pongo sul capo o l’immagine della Madonna o le reliquie dei Santi. Gli succede a volte anche in chiesa durante la Messa o in casa durante la recita del Rosario. Tuttavia migliora nella vita quotidiana.

Il disturbo durante le preghiere di liberazione cresce con i successivi incontri, a volte mi dà una certa preoccupazione: temo che gli abbia a succedere qualche infarto. Sembra una battaglia, per cui alla fine si trova stanco, pallido, senza forze. Negli ultimi incontri di preghiera il demonio ha mostrato maggiore grinta, cattiveria. Da muto che era, ora parla, si lamenta e risponde. Mi dice di finirla con le preghiere e di lasciarlo in pace. Gli ho chiesto: “Quando te ne vai, e lasci libero Max”? “Io non vado via di qui, rimango perché non mi interessa se Max soffre. Andrò via, se vi andrò, quando sarò stanco, quando vorrò io”. “Non vedi che soffri molto e ormai sei stanco”. “Si, si, ma rimango qui. So resistere ancora, mi butto tutto dietro le spalle”. Non ha voluto fissare alcuna data per la sua partenza e liberazione del posseduto. 

Ormai è chiaro che si tratta di Asmodeo, ma non so se sia solo, lo voglio sperare, non mi ha mai parlato di altri, né li ha chiamati in aiuto. Come già dai primi incontri, soffre soprattutto durante le invocazioni allo Spirito Santo, le unzioni con l’Olio dei catecumeni e degli infermi, la rinnovazione delle promesse battesimali.

FRATELLO ESORCISTA


 


È arrivato il momento di abbandonare il mondo.

 


Carbonia 11-10-2025 (ore 16.13 locuzione).

La Madre SS. è già in mezzo a noi, ci abbraccia nel suo cuore immacolato e ci tiene stretti, stretti a Sè per proteggerci dalle insidie del nemico infernale che essendo un demonio infernale cerca di trascinare a sè tutte quelle anime che sono ormai inginocchiate al cospetto di Dio e vogliono stare con Dio Padre.

Dice Maria SS.ma: La tenebra avvolge già tutta la Terra, il silenzio presto discenderà su questo mondo e all’improvviso grida di uomini per le strade e poi un pianto doloroso da parte degli uomini che chiameranno in aiuto il nome del Signore ma sarà troppo tardi.

È arrivata l’ora figli miei di scegliere in questo momento dalla parte del Padre o dalla parte del mondo, di seguire Satana o Gesù Cristo.

Le ore sono contate, Io parlo di ore, potrebbero essere minuti, potrebbero essere secondi, il mondo è nella fase più acuta, da un momento all’altro potrebbe scatenarsi l’inferno sulla Terra.

Tuona la voce di Dio per radunare tutti i suoi figli, il suo dolore è infinito, le sue lacrime sono di sangue e bagnano ancora la Terra.

Figli miei, non allontanatevi dal Signore vostro Gesù Cristo, state uniti tra di voi e operate per le cose di Dio e abbandonate il mondo figli miei, è arrivato il momento di abbandonare il mondo, l’essenziale per vivere e poi le altre cose superflue le lasciate al mondo per chi vuole seguire il mondo.

Amati bambini miei, sono qui con grande gioia, vi guardo, vi sostengo in questa preghiera, congiungo le mie mani alle vostre mani e con voi supplico l’anticipato ritorno di mio figlio Gesù. Andate nella pace del Signore, siate gioiosi perché presto vi chiamerà, presto suonerà la tromba e vi chiamerà al raduno per il sollevamento.

Vi benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


II LOCUZIONE

ORE 16.31

La Mamma è felice e gioiosa, è qui in mezzo a noi e sorride, e ci dice:
Bambini miei quanto vi amo! Sapeste quanto vi amo! Vorrei stringervi forte forte forte nel mio petto per farvi penetrare completamente in Me ma a breve questo mio desiderio sarà esaudito perché il Padre mi ha permesso questo! Entrerete di nuovo tutti nel mio grembo e Io vi farò rinascere a vita nuova, sarete belli più del sole, sarete lucenti come il Signore vostro Gesù Cristo.

È tempo per i figli di Dio di cose buone, di cose veramente deliziose perciò Io vi dico questo, figli miei, e vi ringrazio per aver camminato in questa chiamata, per aver risposto alla chiamata del vostro Signore Gesù Cristo nel mondo.

Le chiamate di Dio nel mondo sono tante ma quelle vere sono poche, quelle veritiere sono poche perché molti imitano le opere di Dio dicendo che sono di Dio ma non sono per niente di Dio, ci sono tanti falsi profeti perciò attenetevi al santo Vangelo, alle sacre scritture e seguite i sacerdoti santi quelli che già state seguendo e che sono stati unti da Me per questa missione, ognuno di essi ha una missione molto importante perciò abbracciatevi tra di voi e lavorate perché presto sarete in un’altra dimensione. Amen.

La guerra Europea e le Profezie



La Chiesa Romana, con le profezie, è 1’ unica, che vanta la continuità della rivelazione divina, che, incominciando da Adamo, si susseguì negli antichi patriarchi, nel popolo eletto e poi con Gesù Cristo, coi suoi discepoli, coi Santi e coi giusti della Chiesa (1).
Gli Oracoli e le Divinazioni degli antichi, date per mezzo delle Pitonesse, sacerdoti degli Auguri, Auspici, Indovini, Maghi ecc. ecc., nelle varie forme e varie specie, ed in oggi per mezzo delle Sedute Medianiche, magnetiche e da Indovini pagani, sono una continuità del paganesimo. 
Omnes dii gentium daemonia (2); e Demoni eran quelli che parlavano nelle Divinazioni, e Demoni, sotto il nome di Spiriti, quelli che si manifestano nelle Sedute Medianiche (3). Iddio così parla per mezzo di Osea al C. IX, 7 : Sappi, o Israele, che il (tuo) Profeta è uno stolto, un mentecatto e uo­mo ispirato, per ragione delle tue iniquità e della tua somma stoltezza. Così deve dirsi delle predizioni delle Sedute Medianiche e magnetiche e degli Indovini. È certo che il Demonio, conoscendole vere profezie, possa manifestarle, ma pare che Iddio non glielo conceda che in rari casi, e, per lo più, le sue predizioni riescono di danno agli stolti, che vi prestano fede ! Così è dei Prodigi effettuati per opera del Demonio.
« Iddio tollera i pagani, ma non consente che siano effettuati in quelle credenze, che, pur riconoscendo un solo Dio, non fanno parte della vera religione » (1).
Nell’ Antica Legge i Profeti si manifestavano da loro stessi, per volere di Dio, ai re ed al popolo Ebreo, e, coll’ immediato avveramento di profezie, ne confermavano il mandato. Per essi, oltre alla fede, si mantenne viva la speranza dell’ era migliore terrena per la venuta del Messia.
Colla Nuova Legge i Profeti sarebbero superflui, anche perchè le profezie della Bibbia, racchiudono, quasi tutte, due oggetti: quello prossimo ed immediato, che ha rapporto colla storia del popolo di Dio ; l’altro più grande, più elevato e spirituale che riguarda tempi lontani, la Chiesa Cattolica, Gesù Cristo, e ne è anzi 1’ oggetto principale, nell’ intenzione dello Spirito Santo, ed il primo non ne serve che di velo : ma Iddio, che per la sua misericordia, non mancò neppure ai pagani di far dare avvisi, non ha risparmiate le profezie alla sua Chiesa, massimamente quando i fedeli divennero inosservanti della Legge di Dio, e quando si approssimarono grandi flagelli. Però non riesce facile ravvisare il Profeta, perchè seppure la Chiesa 1’ ha dichiarato Santo, non è di certezza assoluta che la profezia 1’ abbia scritta e divulgata lui, come facevano i Veggenti d’Israele: che anzi pure per costoro non era di sicuro indizio il profetare, avendo Iddio dati insegnamenti per distinguere i veri dai falsi, dicendo: Se ciò, che il Profeta ha predetto, in nome del Signore, non succede, è segno che non lo aveva detto il Si­gnore, ma che questo Profeta /’ aveva inventato per orgoglio, e temerità del suo spirito; e perciò voi non avrete alcun rispetto per questo Profeta (1).
Quando un profeta avrà predetto la pace, e la pace sarà giunta, ravviserassi che il Signore ha ve­ramente inviato questo Profeta (2).
Ma la gran parte dei Cattolici in oggi ride delle profezie dei Santi e dei giusti della Chiesa, e le ritiene rivelazioni immaginarie e parto di coscienze inquiete : come tanti altri affermano che le profezie contenute nella Bibbia si siano tutte avverate.
Ciò deve arrecare poco meraviglia, in sapendo che la fede odierna è in gran parte di parata, di nome, ma cieca od ignorante. Si provi qualcuno a chiedere spiegazione degli articoli di fede contenuti nel Credo o nel Pater Noster, e si vedrà che non solamente le profezie si negano; ed il disprezzo per esse è segno manifesto della fede perduta !
Per le profezie si può dire che si avverano le parole d’Isaia (al Cap. XXIX, 10, 11): Il Signore ha mesciuto a Voi lo spirito di sonnolenza, e chiu­derà gli occhi vostri e velerà i profeti e i principi vostri che veggono le visioni. E la visione di tutti questi sarà per Voi come parola di libro sigillato, il quale ove diasi a uno che sa di lettela, e se gli dica: — Leggilo:  egli risponderà:  Non posso, perchè è sigillato.
E libro sigillato è a quanti che, venuti a cognizione delle profezie, non si degnano neppure di prenderle in considerazione, non riflettono che, non ammettendo le profezie alla Chiesa Cattolica, negano che è la vera; non riconoscendo che Dio possa manifestare le cose occulte agli uomini, gli negano Tonnipotenza e la misericordia!
Perchè, se Dio elargisce agli uomini le profezie, lo fa per commuovere i peccatori a penitenza, rinvigorire ai deboli la fede, sostenere colla speranza e coraggio i giusti, ma sopratutto per far conoscere il castigo che avranno le azioni nefande degli uomini : e si è constatato, che più grande è stato il castigo e più straordinarie furono le profezie: onde si deve dedurre, dal gran numero di esse negli ultimi cinquantanni, che la vendetta di Dio sarà tremenda, e quale è annunziata!
L’Apostolo delle genti dice (1): Chi parla le lingue edifica se stesso : ma colui che profeta, edifica la Chiesa di Dio.
Le lingue adunque son in segno non pei fedeli, ma per gli infedeli ; la profezia poi non per gli infe­deli, ma pe’ fedeli.
E ancora (1): Non disprezzate le profezie. Di­saminate tutto: attenetevi al buono.
Le profezie dette comminatorie, ossia minacciando possono essere abbreviate, ritardate o mitigate per le preghiere di santi o penitenza effettuata: solo le profezie consolanti si possono riguardare irrevocabili. Ma quando la consolazione deve seguire i flagelli, e non si effettua la penitenza, dessi verranno immancabilmente. Ma un interprete può facilmente errare, specie nel dare date: hanno sbagliato pure i Santi: S. Gregorio Magno ritenne prossima la fine del mondo !
L'Invariabile di Friburgo (2) aveva interpretato l’anno 1840 per l’epoca fissata nella profezia d’Orval con queste parole: « dieci volte sei lune e poi ancora dieci volte sei lune hanno nutrito la collera di Dio » [3); anch’io errai (4) non è una moltiplicazione, è un’addizione; ed ora è chiara l’interpretazione, e concorda mirabilmente con la profezia d’Isaia (al Cap. XXIV): La città della vanità si va distruggendo !
La Vie Mijstérieuse, di Parigi, del 25 Giugno scorso affermava che una predizione simile, fatta nella sezione spiritistica della S. I. R. P. di Parigi, si andava avverando ! !...
Ne Le Sibille e le predizioni che si vanno avve­rando, dissi che ero sicuro dell’esito negativo delle mie dottrine per le parole di Gesù Cristo: oggi, dando alle stampe questa raccolta di profezie, per esse, confermo la mia opinione per le esplicite di chiarazioni di qualcuna, affermante che gli uomini in luogo di pregare, per i flagelli di Dio, si rivolteranno esasperati e furibondi!...

***
Si crederà, all’apparire al pubblico del presente libro, che io voglia sfruttare la curiosità generale, per la guerra orrenda che si combatte; si supporrà che prediliga una nazione o condanni altra. Nulla di ciò. Il manoscritto era già pronto alla fine di Luglio col titolo: Il trionfo della Chiesa. Per ragioni impreviste ne dovetti ritardare la pubblicazione ; allora pensai ad aggiungervi altre profezie riguardanti la guerra e modificarne l’intestazione, sicurissimo che per l’oscurità del mio nome, per l’odierna miscredenza, pel modernismo, per la poca fede, l’indifferentismo religioso, per l’egoismo degli scienziati, per la malsana filosofia e per le assurde ipotesi materialistiche, niuno farà caso alla nuova pubblicazione. Dovrei oggi escludere anche i veri credenti, non per le parole di Gesù Cristo che disse : Chi non crede a Mose ed ai profeti non crederà pure ad un morto risuscitato, ma perchè le profezie da me tratte dal libro: I  futuri destini degli stati e delle nazioni, ovvero Profezie e Predizioni riguardanti i rivolgimenti di tutti i regni dell'universo, del can. Cerri, Cameriere segreto di S. S., Torino 1860, dal giornale La Campana del Mattino di Napoli e da altre fonti, non sono, come vuole la critica odierna, documentate, e di più, per ragioni economiche, ho omesso quanto riguarda i tempi passati, da cui io, per il mio raziocinio e per le parole di S. Agostino che dice: « Leggete ciò che fu profetato : vedete ciò che fu compiuto : concludete che il resto si compirà infallibilmente », ho avuto il pieno convincimento dell’avverarsi del seguito ; ma pur tuttavia qualcuna già appare manifestamente ineffettuata, e solo una fede robusta e cosciente può vedere che Dio, facendo apparire oscuri, tronchi, equivoci e suscettibili di un senso diverso da quello della profezia i testi profetici, ed anche non effettuati, ciò fa per non legare a destino le azioni degli uomini, e, tenendoli titubanti sulla verità, li inciti a seguire la buona via; ma anche per provare l’umana superbia!
Be se nel passato previdi che le mie opinioni avrebbero sortito il fato delle profezie di Cassandra, che pur dicendo il vero nessuno le credeva, oggi affermo che, pur dovendosi ritenere per esatti i miei ragionamenti, le mie interpretazioni e le mie vedute per il cominciamento delle tribolazioni previste, son tenuto come Giesu figliuolo di Anano prima della distruzione di Gerusalemme, e Giovanni Battista prima del saccheggio di Roma (1).
Se i popoli ed i re, ad esempio del popolo e re di Ninive, credessero alle profezie fatte dai Santi ed eletti della Chiesa Romana, e si convertissero e facessero penitenza, come si convertirono e fecero penitenza alla profezia di S. Vincenzo Ferreri, che predicò la fine del mondo, e coi miracoli ne accertò il messaggio di Dio, quante mai sciagure sarebbero evitate; ma persistendo l’irreligione, o della religione servendosi per le manifestazioni patriottiche ; o invocando Iddio solo per una vittoria ingiusta e crudele, voglia Egli, per la sua misericordia, far sì che siano abbreviati questi tristi giorni, secondo l’Evangelica promessa, e questo turbine spaventoso trasvoli, e dopo il castigo agli apostati e 1’ umiliazione degli scismatici, giunga il tempo della giustizia e felicità, in sui sarà predicato il Vangelo per tutto il mondo, e vi sarà un sol pastore: quel tempo tanto mirabilmente profetato da Isaia con queste parole: « Alza all'intorno il tuo sguardo, e mira: tutti costoro si son radunati per venire a te: da lungi verranno i tuoi figliuoli, e da ogni lato a te nasceranno delle figlie. Tu vedrai allora la tua moltiplicazione, e stupirà e sarà dilatato il cuor tuo, quando verso di te si rivolgerà la moltitudine di là dal mare, quando possenti po­poli verranno a te ecc. ecc. » (1).

Decembre 1914.

Giuseppe Ciuffa.

venerdì 17 ottobre 2025

Ogni uomo viene interpellato da Dio

 


Percorso di Vita secondo il destino


Dio viene incontro a voi uomini in ogni situazione di vita, per indurvi a collegarvi con Lui, per fare il salto dalla sfera terrena in quella spirituale, per trasportarvi mentalmente in quest’ultima. Finché voi uomini percorrete la via della vostra vita terrena soltanto con pensieri predisposti al terreno, passate totalmente senza risultato attraverso la vita, non ottenete nulla per le vostre anime, per via delle quali dimorate sulla Terra, Se non cambiate questa vostra predisposizione fino alla morte del vostro corpo, la vostra esistenza come uomo sarà stata senza scopo e del tutto inutile la Grazia della vostra incorporazione. Non conoscete nulla del grave significato della vita terrena, non sapete nulla del grande pentimento quando una volta lo riconoscerete nel Regno dell’aldilà, che cosa avete perduto per vostra propria colpa di ciò che avreste potuto raggiungere, se aveste valutato bene la vita terrena come uomo. Dio vi viene sempre di nuovo sulla via, perché non riflettete su questo argomento, vi dà sempre di nuovo motivo di riflettere sul vero scopo della vostra vita terrena, Egli vi prende in modo che Lo dobbiate percepire e stupirvi, Egli Stesso Si spinge nei vostri pensieri, ma lasciando libera la vostra volontà se volete occuparvi di Lui, se vi lasciate interpellare mentalmente da Lui. Non vi costringe, ma E’ ininterrottamente preoccupato per voi che vi rivolgiate a Lui, affinché non percorriate invano la vostra vita terrena, senza nessun risultato per la vostra anima che è l’unica a rimanere esistente, quando il vostro corpo passa. Nessun uomo potrà dire di non essere stato interpellato da Dio, perché ogni colpo di destino, ogni malattia, ogni sofferenza è una Manifestazione di Dio, attraverso le quali cose Egli Stesso Si vuole far notare, attraverso i quali cerca di distogliere i pensieri dal mondo e vuole indurre l’uomo, di riflettere su sé stesso. Ad ogni uomo sono destinate delle ore di solitudine, quando può entrare nel silenzio e cercare il collegamento con Dio e chi bada soltanto a Lui con un pensiero, costui viene afferrato amorevolmente da Lui ed ai suoi pensieri verrà dato il nutrimento, che è salvifico per la sua anima. Per quanto l’uomo possa essere lontano da Dio attraverso la sua volontà, Dio lo segue e cerca di muovere anche lui al ritorno, ma sempre con differenti mezzi. Nessuno però rimane lasciato a sé stesso, Dio non lascia fuori nessuno dai Suoi Sforzi di cambiare il suo pensare, nessuno ha bisogno di far a meno dell’Amore di Dio, perché tutti sono le Sue creature, che Egli vuole riconquistare come figli. A tutti stende la Sua Mano, ma l’uomo deve afferrare la Sua Mano nella libera volontà e lasciarsi attirare senza resistenza. Allora il suo cammino terreno non sarà stato invano, allora la sua anima ne trae una utilità, allora può andare tranquillamente incontro all’ora della morte, perché sarà soltanto la porta per l’Eternità.

Amen

 26. febbraio 1955

PREGHIERA PER ESSERE USCITO INCOLUME DALLA BATTAGLIA

 


Durante questo giorno terribile, Tu hai avuto la gentilezza di proteggermi. Mi affretto a ringraziarti, ma penso continuamente ai tanti che sono caduti, ai miei ufficiali e ai miei compagni. Possano essi ricevere da Te tutte le ricompense, la pace e il riposo riservati agli uomini coraggiosi che hanno dato il meglio di sé. Concedi alle loro famiglie afflitte, ti prego, la consolazione di credere nella Tua misericordia e nel Tuo amore.

La mia giustizia arriverà presto e questo mondo non vedrà più il male.

 


Figlio mio, presto l'oscurità coprirà questa terra. L'unica luce sarà quella del Mio amore. Coloro che non sono persi nell'oscurità vedranno la Mia luce e saranno testimoni del Mio amore per loro. Coloro che hanno scelto la via dell'oscurità sono quelli che Satana ha nella sua trappola. Continua a pregare, mia cara figlia. Continua a soffrire perché ci sono tante anime perdute in questo mondo. Continua a condividere queste parole che ti do.

La mia giustizia arriverà presto e questo mondo non vedrà più il male. Il mondo conoscerà il mio piano. Continua a invocare mia Madre perché lei è qui per aiutarti. Continua a offrire tutto a Me, perché è solo attraverso Me che troverai la tua forza.

Io sono Gesù! Sono Colui che è venuto in questo mondo affinché tutti possano un giorno essere con Me in cielo. Sono Colui che è venuto affinché gli uomini possano pentirsi dei loro peccati e arrivare a conoscerMi e servirMi. Quanti uomini rifiutano il Mio amore! Quanti non osservano i Miei Comandamenti! Troppi vengono ingannati. Proprio come Adamo ed Eva furono tentati nel giardino, così molti cadono nella stessa trappola. Tanti si perderanno nel fuoco per sempre.

Amo tutto il Mio popolo e voglio che venga a Me e abbia fiducia in Me. Per favore, cara figlia, non aver paura di condividere queste parole, perché col tempo tutti conosceranno la verità. Tutti sapranno che li amo veramente. Non temere. Va' e condividi queste parole e ricorda che Io sono con te.    

 9/5/03

Jennifer

IL PRIMO ANNUNCIO PUBBLICO DELLA SUA MORTE

 


VITA DI CRISTO


La storia di ciascun uomo si riassume in due annotazioni: nato in data tale, morto in data tal'altra. Nella vita d'Uno solo, tra quanti siano vissuti su questa terra, venne prima la morte, nel senso che con essa appunto s'identificava la ragione del Suo avvento. Per dirla con Browning: 

«Credo sia questo il vero segno e sigillo della Divinità: che cresce in letizia, 

Sempre più in letizia, fin che questa sboccia, esplode, in un furore di sofferenza per il genere umano». 

Sebbene Egli fosse venuto per morire, non era venuto per amor di morte. Ecco perché, sempre che si parli di sofferenza, di morte o anche solo di umiliazione, troviamo il contrappunto della gloria, della vittoria o dell'esaltazione. Ogni volta che la Divinità risplende, la Sua natura umana viene umiliata. Questo rapporto intrinseco è una costante di tutta la Sua Vita. Nacque da un'umile vergine in una stalla, ma furono gli angeli del cielo ad annunziare la Sua gloria; si abbassò ad aver per compagni un asino e un bue in una greppia, ma una stella splendente guidò verso di Lui, in quanto Re, i Gentili; nel deserto ebbe fame e fu tentato, ma gli angeli vennero a servirLo; patì sudore di sangue nel Getsemani perché il Padre Celeste Gli porgeva un calice; fu arrestato perché l'Ora Sua era venuta, ma dodici legioni di angeli Lo avrebbero liberato se non avesse voluto offrire la Propria vita per gli uomini; al pari di un peccatore si umiliò a ricevere il battesimo di Giovanni, ma una Voce dal Cielo proclamò la gloria dell'Eterno Figlio che non abbisognava di purificazione; le popolazioni delle città Lo respinsero e Lo buttarono su una rupe, ma il potere divino camminò in mezzo a loro, illeso; fu inchiodato a una Croce, ma il sole nascose il proprio volto, e la terra tremò, in segno di ribellione contro ciò che le creature avevano fatto al suo Creatore; venne deposto in un sepolcro, ma gli angeli ne annunziarono la Risurrezione. 

L'unicità della vita di Cristo sta in questo: che Egli condizionò l'istituzione del Suo regno in terra e in cielo alla Sua sofferenza e morte. La Sua vittoria sul male, in quanto assorbi ciò che di peggio il male potesse fare, ebbe per Lui carattere rappresentativo e delegatorio: citando Isaia, Egli disse ch'era venuto per essere «annoverato tra i malfattori», ma la vittoria da Lui ottenuta sul male in virtù della Croce si sarebbe trasmessa agli uomini, i quali avrebbero riprodotto nelle proprie vite l'esperienza di portar la croce. 

Nella Sua vita la Croce era dappertutto. Egli non poteva parlarne troppo apertamente, perché quando lo fece non ne colsero i l senso neppure i Suoi amici più intimi, vale a dire gli Apostoli. La prima volta ch'Egli annunziò pubblicamente di esser venuto per morire fu quando i Farisei discussero con Lui l'argomento del digiuno. I Farisei si erano lagnati con i discepoli che Nostro Signore mangiasse e bevesse in compagnia di gente di assai dubbia moralità: praticando anch'essi, in quel tempo, il digiuno secondo le norme di Giovanni il Battista, accusavano Nostro Signore e i Suoi discepoli di mangiare mentre i discepoli di Giovanni digiunavano. 

In Israele, le persone pie digiunavano due volte la settimana, e, precisamente, il lunedì e il venerdì, che si supponevano fossero i giorni in cui Mosè era salito al Sinai. A quanto pare, il Nostro Signor Benedetto - e con Lui i Suoi discepoli - non digiunava al modo stesso di Giovanni il Battista, il che, in séguito, offrì ai Farisei l'occasione di accusarLo d'essere un ghiottone e un beone. Alla loro domanda perché mai i Suoi discepoli non digiunassero, il Nostro Signor Benedetto diede una risposta molto più profonda che non appaia a prima vista: 

«Possono i compagni dello sposo digiunare mentre lo sposo è con loro? Finché lo sposo è con loro, non possono digiunare» (Marco 2: 19) 

Egli si autodefiniva «lo Sposo»; e i Farisei, i quali conoscevano bene l'Antico Testamento, avevano dimestichezza con questo concetto, ché tra Dio e Israele i rapporti erano stati sempre quelli dello sposo con la sposa. Oltre sette secoli prima, il profeta Osea aveva udito le parole di Dio a Israele: 

«E ti farò mia sposa per sempre; e ti farò mia sposa in un connubio di giustizia, di giudizio, di pietà e di misericordia. E ti farò mia sposa fedele, e riconoscerai che sono io il Signore» (Osea 2: 19,20) 

Anche la profezia di Isaia, fra le tante altre, parlò del rapporto tra Dio e Israele in termini di sposo e di sposa: 

«Tuo sposo sarà il tuo creatore; il suo nome è: Signore degli eserciti; e il tuo redentore, il Santo d'Israele, sarà chiamato Dio di tutta la terra» (Isaia 54:5) 

I Suoi ascoltatori conobbero quello che Egli diceva, e cioè che Egli era Dio: era il Signore che Israele aveva sposato. Aveva sostituito il Dio dell'Antico Testamento, rivendicando i medesimi diritti e privilegi. Altre volte Nostro Signore parlò di Se stesso come dello Sposo: nella parabola del festino per il figlio del re, e in quella delle dieci vergini nella quale lo Sposo che giunge era Lui. Prima degli altri, anche Giovanni il Battista, non appena veduto Nostro Signore, aveva riconosciuto Cristo sotto l'immagine dello Sposo dell'Antico Testamento, perché aveva detto: 

«Io non sono il Cristo, ma sono stato mandato innanzi a lui. Chi ha la sposa è lo sposo; invece l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, si consola quando ode la voce dello sposo. Ora questa gioia, che è la mia, è perfetta» (Giov. 3: 28,29) 

Giovanni era soltanto l'amico dello Sposo, ossia il «migliore» agli sponsali, ossia il precursore del Messia, mentre Cristo stesso era lo Sposo, perché, avendo assunto in Betlemme natura umana pur senza essere mai una persona umana, aveva potenzialmente sposato l'umanità intera. In attesa dell'ora in cui il peccato sarebbe stato vinto e lo Sposo avrebbe preso per Sposa l'umanità rigenerata, ossia la Chiesa, Giovanni preparava le nozze. Più tardi, Paolo avrebbe detto che il compito da lui assolto era simile a quello di Giovanni il Battista, solo che si riferiva alla Chiesa di Corinto: 

«Vi ho fidanzati, per darvi, vergine casta, a un uomo solo, a Cristo» (2Corinti 2: 11) 

Il vecchio Israele, ch'era la Sposa, sarebbe diventato il nuovo Israele, cioè la Chiesa, e alla fine dei tempi le gloriose nozze tra lo Sposo e la Sposa si sarebbero celebrate in cielo: 

«Son giunte le nozze dell'agnello, e la sua sposa s'è abbigliata ... Il bisso infatti son le opere giuste dei santi» (Apocalisse 19: 7, 8) 

La risposta alla domanda dei Farisei fu che i discepoli di Nostro Signore non digiunavano perché non erano tristi: anzi, erano lieti, perché Dio camminava sulla terra insieme con loro. E mentre Egli era con loro, non poteva regnar che la letizia. Sennonché, questa non sarebbe potuta durar sempre, in terra, ché Egli era venuto per morire. Qui, ancora una volta, si ha quell'inscindibile connessione di cui si è detto tra la Croce e la gloria. Ed Egli passò a parlar della Sua morte: 

«Ma verranno i giorni nei quali ad essi sarà tolto lo sposo, e allora, in quei giorni, digiuneranno» (Marco 2: 20) 

Lo Sposo sarà crocifisso: muoverà guerra alle forze del male e rivendicherà la Sposa. E quando lo Sposo sarà colpito, essi passeranno dall'allegrezza del convito alla cupa tristezza del digiuno. 

Fu questo il primo annunzio pubblico della Sua morte. Il fine principale della Sua risposta ai Farisei non era di esaltare la pratica del digiuno, bensì di annunziare la rimozione dello Sposo. Ed Egli fece inoltre intendere che la Sua morte non sarebbe stata un tratto del destino, ma una parte essenziale della Sua missione. Nel momento in cui parlava dell'allegrezza di un convito nuziale, il Nostro Signor Benedetto scrutò l'abisso della Sua Croce, alla quale si vide sospeso. L'ombra della Croce non si allontanava mai da Lui, neppure quando Egli si allietava in veste di Sposo. Il Venerdì Santo e la Pasqua erano qui di nuovo congiunti, ma al rovescio: dalla letizia, infatti, Egli guardò alla Croce, in quel primo annunzio che diede di Sé in quanto Sposo. 

Venerabile Mons. FULTON J. SHEEN


IMPARATE A CONSOLARE PER ESSERE CONSOLATI.

 


Durante la nostra preghiera con la Messa, è apparsa Nostra Signora. Il suo Cuore Immacolato emanava raggi dalle Sette Piaghe delle spade. Lei disse con calma:

"Figli miei, offritevi come sacrifici viventi a Gesù Cristo, mio Figlio.

Offrite a Lui tutte le vostre azioni e i vostri lavori. Rallegratevi sempre mentre salite la scala che conduce alla Pace e alla Salvezza. Questo lavoro è duro ma facile per coloro che si sottomettono alla Divina Volontà di Dio.

Figli miei, ascoltate, lasciate che vi spieghi come pregare e ciò che il Cielo vuole da voi. Mio Figlio vi ascolta sempre. Egli vuole ascoltarvi sempre. Oh, miei amati figli, recitate sempre questa preghiera.

Pregate così: "PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ CRISTO, SALVA NOI E IL MONDO INTERO"; almeno 500 volte al giorno. Offrite anche questa preghiera di riparazione per i peccati che vengono commessi contro il Suo Preziosissimo Sangue.

Vi prego, rivedete tutti i comandi che Mio Figlio vi ha dato e osservateli tutti. Egli non è contento di coloro che trascurano i Suoi comandi.

Figli miei, il Mio Cuore sopporta molto dolore, amate solo Mio Figlio e rendetelo felice. Anche Io sarò felice e le Mie pene saranno sanate. Imparate a consolare affinché possiate essere consolati.

Pregate con amore e rendete felice Gesù. Che la pace del cielo sia con tutti voi. Vi benedico tutti. Addio".

Scomparve immediatamente e apparve un gran numero di stelle. Rimasi a guardarle finché non tornai in me.

BARNABÉ NWOYE

8 febbraio 1997 

IL PARADISO PER IL PROSSIMO (Estasi)

 


Domani io godrò il mio Dio. E nell'attesa di questo domani vivo nell'amore con il mio prossimo, come se non avessi che quest'oggi a mia disposizione. Voglio approfittarne per praticare la virtù.

Dov'è carità, là c'è Dio. Se pensi di fare il bene a tuo fratello, anche Dio penserà lo stesso per te. Se scavi una buca per tuo fratello, tu stesso vi cadrai. Preparagli il cielo e lo troverai per te stesso. Ricordatelo bene.

Beata Mirjam di Gesù Crocifisso


Il vostro cuore è pieno di veleno e se non lo vomiterete vi avvelenerete.

 


Confidenze del Sacro Cuore


Dettato da San Giuseppe.

Ah amati fratelli! Non vi è bastato contemplare Gesù nel Tabernacolo? Voi chiedete, voi dite miracoli per credere in ciò che il Signore vi chiede. Chiedete di sì, la conversione dei vostri fratelli, ma chiedete anche di voi stessi affinché questa vera resa e conversione giunga a voi, perché anche tra voi ci sono molti malati e deboli dell'anima. Chiedi sì per le conversioni vere. Ebbene, ci sono così tanti che dicono di amare il Signore Gesù. Ma quanti, ah fratelli! con fatti e verità glielo dimostri? Quanti si divertono a vedere la povertà di certi fratelli, quanti godono del dolore, dei dolori e dell'amarezza dei fratelli che voi dovreste amare con carità?

Che falsi e ipocriti siete, che sciocchi! Pensi di ingannare Gesù? Mettete la mano sul cuore vedendo Gesù nell'Eucaristia, ditegli che non è vero che lo amate come merita il Signore, che i vostri occhi piangono. Ma che quelle lacrime vengano dal cuore affinché, bagnati dalle lacrime, possiate essere purificati. Dici di amare e critichi, dici di amare e offendi. Amore tu dici e complotti contro i fratelli per ferirli, per diffamarli. Il vostro cuore è pieno di veleno e se non lo vomiterete vi avvelenerete.

Quanto sono gradite agli occhi del Signore le anime candide, pulite, pure! Coloro che non premeditano, coloro che amano come Gesù ti ama. Pensate, fratelli, che il Signore è il proprietario di tutto. Fece cieli, mari, stelle, esseri affinché tutto l'uomo potesse usarli per dargli gloria.

Ti sei fermato a pensare al tuo corpo, ai tuoi occhi, al tuo cuore, alla tua lingua, alle tue orecchie e a tutto questo, alle facoltà che hanno in tutto il tuo corpo? in quell'anima che è come un bel gioiello quando è tutto per Dio, quando risplende attraverso l'amore, attraverso il fuoco che è in essa, nel prezzo che ha davanti a Dio?

Pensate forse stoltamente, in quell'anima quando è abbandonata, quando è piena di odio, di rancore, che è macchiata di impurità e di male? Pensate a tutto questo, meditatelo e vedrete quanto Dio vi ama donandovi la vita, rendendovi eredi della sua gloria e invece di ringraziarvi, riconoscendo il vostro nulla, sarete colmi di vanità di falsa umiltà.
Chi stai cercando di ingannare? Mettete Dio per condizioni che egli vi dà, che vi concede tali e tali cose per credere nei suoi messaggi, nelle sue richieste? Chi sei? Non vi rendete conto che al Signore piacciono le anime che si abbandonano al suo amore, alla sua volontà? Se vuoi comprendere Dio, devi prima conoscere te stesso e così, sapendo quanto sei piccolo, il nulla, contemplerai Dio nel suo splendore perché un'anima piena di orgoglio non potrà mai comprendere le cose di Dio. Solo gli umili, non i saggi e i presuntuosi, li capiranno.



PREGA COSTANTEMENTE IL ROSARIO

2 GIUGNO 1980

Beata Vergine Maria.


La Beata Vergine di Fátima, tutta vestita di bianco, splendente come se il sole fosse dietro di lei con il rosario in mano.

Figliolina, prega il rosario costantemente giorno e notte, è l'arma con cui combatterai tanto peccato e tanto male e tanta ingratitudine dell'uomo verso il suo Dio. Dì loro che il mio cuore è triste e quello di Gesù perché così pochi hanno approfittato di ciò che Gesù ha dato loro. Dì loro che la pace arriverà con la venuta di mio figlio, che la chiedono con le lacrime agli occhi perché è urgente che sia così.

Vi benedico e vi dono il mio amorevole Cuore di Madre, piccoli miei.


PERCHÉ GESÙ È RIMASTO NEL SACRARIO

 


Gesù, quando guardo l'Altare e vi vedo rinchiuso per il mio amore in un piccolo sacrario, non posso fare a meno di esclamare: Gesù, sei un folle d'amore! Non vedete come gli uomini cercano i palazzi dei ricchi? 

Sì, cercano i divertimenti, le passeggiate e pochi sono quelli che vi cercano? Perché rimanere, Gesù, qui giorno e notte e per anni, chiuso a ricevere offese?! 

Ah! Gesù, non sapevate voi, quando istituiste questo Divino Sacramento, che sareste stato dimenticato dalla maggior parte dei vostri figli? 

Sì, piccola figlia, sapevo tutto questo, ma vedevo le mie spose attorno al mio Altare, consolando il mio Cuore; vedevo queste anime pure lasciare gli affetti più leciti, per immolarsi ai piedi del mio Altare; vedevo queste anime generose ai miei piedi, ricevere forza per andare a spargere nel mondo il balsamo raccolto vicino al santo Altare. Vedevo peccatori rigenerati dalla confessione delle loro colpe ricevermi, e tornare di nuovo sulla via della virtù; per questo, figlia, è che il tuo Gesù è rimasto giorno e notte in questo sacrario, nella più profonda umiltà. 

27- l-1930

Missionarias de Jesus Crucificado Campinas