Conquiste del Sacro Cuore
Le altre approvazioni
La festa del Sacro Cuore era ormai diffusa in molte diocesi, in alcuni ordini e confraternite e nel Regno polacco. Non era ancora culto della Chiesa universale, perché di nuovo molte personalità vi si opponevano. Il cardinale Ganganelli, che in passato aveva bocciato la devozione, era diventato Papa Clemente XV; il cardinale Marefoschi, prefetto della Congregazione dei Riti, era ancor più diffidente. Tuttavia, nel 1778 Papa Pio VI concesse indulgenze e privilegi alle Confraternite del Sacro Cuore e alle sue immagini. Soprattutto permise alla regina Maria I di celebrare ufficialmente il culto nel vasto impero portoghese-brasiliano. Un’analoga concessione venne fatta nel 1797 al Regno di Sardegna. Infine, nell’ enciclica Inscrutabile divinae Sapientiae (1775), al freddo razionalismo della «Philosophie» e dei sovrani «illuminati», Pio VI contrappose l’ardente culto dell’ Amore divino.
Eppure, perché quello al Sacro Cuore diventasse culto ufficiale della Chiesa universale, si dovette attendere ancora quasi un secolo. Ciò avvenne solo nel 1856 quando il beato Pio IX, accogliendo una proposta dei vescovi francesi, fissò il giorno della solennità per il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, esaudendo la richiesta rivolta da Gesù stesso a santa Margherita Maria. Leone XIII elevò la festa del Sacro Cuore a rito di prima classe e ne approvò le Litanie.
Nessun commento:
Posta un commento