Il religioso deve elevare sempre la sua anima a Dio, cioè pregare sempre
Quando l'anima si sarà liberata dal fango delle miserie umane, aspirerà a Dio, dal quale l'uomo non dovrebbe mai allontanare i suoi pensieri; specialmente il religioso
dovrebbe considerare la minima separazione dal bene supremo, assai più funesta della più crudele morte; quando l'anima avrà fatto regnare in sé la pace e sarà perfettamente libera dalle
sue passioni, per unirsi strettamente al solo Bene supremo, allora si avvererà la parola dell'Apostolo: “Pregate senza tregua” (65) e “in ogni luogo, elevando le mani pure, senza agitazioni, senza
inquietudini” (66).
Infatti quando questa purezza avrà vinto le attrattive che abbassano l'uomo verso la materia e l'anima, liberatasi dalla terra, si sarà come trasformata, a somiglianza
dei puri spiriti o angeli, allora tutto ciò che le accadrà o la preoccuperà o farà, non sarà più che una preghiera purissima e perfetta.
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