sabato 20 aprile 2019

LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione.  


GESÙ È CORONATO DI SPINE  

Nel Volere del Padre Mio… ho vissuto giorni di intensa tristezza, senza lamentarMi, ma nell'accettazione di ciò che il Padre voleva farMi vivere.  
Quando venni catturato nell'Orto, quelli che Mi accusavano erano pronti ad ogni menzogna. Io Mi lasciai portare dove volevano, senza fare la minima resistenza.  
Quando hanno voluto cingerMi il Capo con la corona di spine, ho chinato addirittura la testa, perché prendevo tutto questo dalle mani di Colui che Mi aveva inviato nel Mondo.  
Quando le braccia di quegli uomini crudeli furono esauste, a forza di caricare di percosse il Mio Corpo, misero sul Mio Capo una corona intrecciata con dei rami spinosi, e, sfilando davanti a Me, Mi dicevano:  
“Così, sei un Re?… Ti salutiamo!”.  
Alcuni Mi sputavano addosso, altri Mi insultavano, altri ancora Mi davano altre percosse sul Capo. 
Ognuno aggiungeva un nuovo dolore al Mio Corpo, maltrattato e disfatto.  
Sono stanco, non ho dove riposare.  
PrestaMi il tuo cuore e le tue braccia, per poterMi rifugiare nel tuo Amore.  
Ho freddo ed ho la febbre. 
AbbracciaMi per un momento, prima che continuino a distruggere questo Tempio dell'Amore.  
I soldati ed i carnefici, con le loro sporche mani, spingono il Mio Corpo. 
Altri, disgustati dal Mio Sangue, Mi spingono con le loro lance, riaprendo la Mia Carne. 
Con uno spintone, Mi fanno sedere sopra delle pietre taglienti, piango in silenzio per il dolore e, loro, in modo grottesco, si burlano delle Mie lacrime.  
Infine, Mi lacerano le tempie, premendo con forza la corona di rami spinosi intrecciati.  
Considerate come, con quella corona, ho voluto espiare i peccati di superbia di tante Anime, che si lasciano soggiogare dalle false opinioni del Mondo e che desiderano essere stimate in modo eccessivo. 
Ma, soprattutto, ho permesso che Mi incoronassero di spine e che, per questo, la Mia testa soffrisse crudelmente, per potere, con questa volontaria Umiltà, riparare le ripugnanze e le orgogliose pretese di tante Anime, che non vogliono seguire la via tracciata dalla Mia Provvidenza, giudicandola indegna dei loro meriti e della loro condizione.  
Nessun cammino è umiliante… quando viene tracciato dalla Volontà di Dio...  
Invano, cercherete di ingannare voi stessi, pensando di seguire la Volontà di Dio, e nella piena sottomissione di quanto vi chiede.  
Nel mondo, vi sono delle persone che, quando giunge il momento della decisione -  ovvero di intraprendere un nuovo genere di vita - riflettono ed esaminano i desideri del loro cuore. Talvolta trovano, in questo o in quella persona con cui progettano di unirsi, solide fondamenta per una vita pia e cristiana. 
Forse vedranno che adempiono i loro doveri familiari in modo da poter soddisfare il loro desiderio di felicità, ma la vanità e l'orgoglio oscurano il loro Spirito, e così si lasciano trascinare dall'assillante desiderio di figurare, di essere notati.  
Ed ecco che si danno da fare per cercare qualcuno che, essendo più nobile, più ricco, soddisfi la loro ambizione.  
Ah, come stupidamente si accecano!  
No, dirò loro: non troverete la vera felicità in questo Mondo, e fosse vero che la possiate trovare nell'altro!  
Badate bene, che vi mettete in un grande pericolo!  
Parlerò anche alle Anime che ho chiamato nella via della perfezione.  
Quante illusioni vi sono in quelle che dicono di essere disposte a fare la Mia Volontà e che, invece, conficcano nel Mio Capo le spine della Mia corona.  
Vi sono, in riferimento specifico a ciascuno, delle Anime che voglio per Me.  
Conoscendole ed amandole, desidero collocarle lì, dove vivo, nella Mia Sapienza infinita, dove troveranno tutto ciò che è necessario per raggiungere la Santità: sarà lì che Io Mi farò conoscere da loro, e sarà lì che Mi daranno più consolazione, più Amore e più Anime.  
Ma quante delusioni!  
Quante Anime si accecano a causa dell'orgoglio e della superbia o per una meschina ambizione.  
Piena la testa di vani ed inutili pensieri, si rifiutano di seguire il cammino che il Mio Amore traccia per loro.  
Anime che Io ho scelto, credete forse di compiere la Mia Volontà, facendo resistenza alla voce della Grazia, che vi chiama e che vi guida per quel sentiero che il vostro orgoglio respinge?  
Figlia Mia, amore dei Miei dolori, consolaMi… costruisci, nel tuo piccolo cuore, un trono per il tuo Re e Salvatore e incoronaMi di baci.  
Coronato di spine e coperto con un manto di porpora, i soldati Mi presentano di nuovo a Pilato.  
Non trovando in Me un delitto per il quale castigarMi, Pilato Mi fece varie domande, chiedendoMi perché non lo contestavo, sapendo che lui aveva ogni Potere su di Me.  
Rompendo, allora, il Mio silenzio, gli dissi:  
“Non avresti questo Potere se non ti venisse dato dall'Alto, ma è necessario che si compiano le Scritture”.  
E, abbandonandoMi al Padre Mio Celeste, tacqui di nuovo…  
 
Messaggi dettati a Catalina RIVAS 

I Dieci Comandamenti



ALLA LUCE DELLE RIVELAZIONI A MARIA VALTORTA 


 IL QUARTO COMANDAMENTO: “ONORA IL PADRE E LA MADRE”. 

Il quarto comandamento “apre la seconda tavola della Legge. Indica l'ordine della carità. Dio ha voluto che, dopo lui, onoriamo i nostri genitori ai quali dobbiamo la vita e che ci hanno trasmesso la conoscenza di Dio. Siamo tenuti ad onorare e rispettare tutti coloro che Dio, per il nostro bene, ha rivestito della sua autorità.” 43  
S. Paolo poi nella sua lettera agli Efesini (Ef 6,1-3 ) insegna: 

“Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. "Onora tuo padre e tua madre": è questo il primo comandamento associato a una promessa: "perché tu sia felice e goda di una vita lunga sopra la terra"”44. 

Questo Comandamento, come ci spiegherà ancora meglio Gesù attraverso gli scritti valtortiani, rende di fatto ingiudicabili i genitori45, qualunque sia la loro colpa: «[…] e a giudicare coloro che Io ho fatto ingiudicabili per precetto46: il padre e la madre.».  

 Dal Catechismo di S. Pio X. 

 Qual è il significato di questo Comandamento? 
Con il quarto Comandamento Dio ha voluto che, dopo di lui, onoriamo i nostri genitori e coloro che egli, per il nostro bene, ha rivestito di autorità. 

o Quali sono i doveri dei figli verso i genitori? 

I figli devono ai genitori rispetto, riconoscenza, giusta obbedienza e aiuto. Il rispetto filiale favorisce l’armonia di tutta la vita familiare. 

o Quali sono i doveri dei genitori verso i figli? 

I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei propri figli alla fede, alla preghiera e a tutte le virtù. Essi hanno il dovere di provvedere, nella misura del possibile, ai loro bisogni materiali e spirituali. 

o Quali sono i doveri della pubblica autorità? 

La pubblica autorità è tenuta a rispettare i diritti fondamentali della persona umana e le condizioni per l’esercizio della sua libertà. 

o Quali sono i doveri dei cittadini? 

È dovere dei cittadini collaborare con i poteri civili all’edificazione della società in uno spirito di verità, di giustizia, di solidarietà e di libertà. 

o Il cittadino deve obbedire alle leggi in ogni caso? 

Il cittadino è obbligato in coscienza a non seguire le prescrizioni delle autorità civili quando tali precetti si oppongono alle esigenze dell’ordine morale: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini» (At 5,29). 

o La società civile può prescindere dal Vangelo? 

Ogni società ispira i propri giudizi e la propria condotta a una particolare visione dell’uomo e del suo destino. Al di fuori della luce del Vangelo su Dio e sull’uomo, è facile che le società diventino totalitarie. 
 
a cura del Team Neval 
 
Riflessioni di Giovanna Busolini  


SPIRITO SANTO



Vieni, o Spirito di Scienza sovrumana, dissipa le tenebre della nostra ignoranza, e arrichisci la nostra mente di quel tesoro di verità che emana dal seno stesso di Dio. 

MESSAGGIO DELL'ANGELO DEL SIGNORE



Amati servitori e servitori del Signore, non peccare contro il cielo. Tutti i peccati ti separano da Dio, non cercano le gioie del mondo, provengono dall'ingannatore, non entrano in larghi sentieri, perché conducono le anime alla perdizione e molti attraversano questo sentiero.
Vai a Gesù e converti i tuoi cuori, Lui è la Via sicura. Dio nella sua infinita misericordia attende ancora il sì degli uomini e non aspetta l'ultima ora. Vai ora che è tempo di cambiare, perché i tempi stanno arrivando. E quando verranno quei giorni, il Signore rimuoverà dalla terra migliaia e migliaia di persone di buona volontà che hanno veramente praticato i Suoi insegnamenti qui sulla terra. Perciò uomini e donne di tutte le razze, tribù e nazioni, sii attento alle tragedie che sono venute e devono venire sulla terra, e si inchini davanti al Signore come intercessori, pregando e chiedendo la Sua divina misericordia. Dio è per te.

 17-02-2012

Difendete Gesù. I nemici agiscono per distruggere quello che è più prezioso nella Chiesa del Mio Gesù.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, a Giovedì Santo, trasmesso il 18/04/2019

Cari figli, ricordate oggi l'Istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio, preziosi tesori lasciati da Mio Figlio Gesù. Lui rimane tra voi manifestando la Sua Misericordia e offrendo a voi il Suo prezioso Corpo, Sangue, Anima e Divinità. In questi tempi difficili in cui la Chiesa del Mio Gesù cammina per il Calvario, vi invito ad essere difensori della verità. Non incrociate le braccia. Date il meglio di voi e testimoniate con la vostra vita che siete unicamente del Signore. Difendete Gesù. I nemici agiscono per distruggere quello che è più prezioso nella Chiesa del Mio Gesù. Verrà il giorno in cui cercherete l'Eucaristia e in molti luoghi gli uomini negheranno la Presenza Reale del Mio Gesù. Sarà questo il tempo di grande dolore per i giusti. Soffro per quello che viene per voi, ma non perdetevi d'animo, perché il Mio Gesù sarà molto vicino a voi. Lui mai vi abbandonerà. Il piccolo gregge di ministri fedeli vi aiuterà e non rimarrete senza i Sacramenti. Coraggio. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Infine, la vittoria sarà del Signore. Coloro che rimarranno fedeli fino alla fine riceveranno grande ricompensa. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

venerdì 19 aprile 2019

LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione. 


GESÙ VIENE CONDANNATO A MORTE  

All'alba, Caifa ordinò che Mi conducessero da Pilato perché pronunciasse la sentenza di morte.  
Questi Mi interrogò, desideroso di trovare un motivo per condannarMi, ma, allo stesso tempo, la sua coscienza lo tormentava e provava un grande timore per l'ingiustizia che stava per commettere. Alla fine, trovò un mezzo per disinteressarsi di Me, e ordinò che Mi riportassero da Erode.  
In Pilato, sono fedelmente rappresentate le Anime che, sentendo nello stesso tempo il movimento della grazia e delle loro passioni, vengono dominate dal “rispetto umano”, accecate dall'amor proprio e, temendo di sembrare ridicole, lasciano passare la Grazia.  
Nulla risposi a tutte le domande di Pilato.  
Ma, quando Mi chiese:  
“Sei Tu il Re dei Giudei?  (Matteo 27,11) - con gravità e fermezza d'animo, risposi:  
“Tu lo hai detto, Io sono Re, ma il Mio Regno non è di questo mondo…” (Giovanni 18,37).  
Con queste parole volli indicare a molte Anime che, quando si presenta l'occasione di sopportare la sofferenza o una umiliazione, che potrebbero facilmente evitare, debbono rispondere con generosità:  
“Il mio Regno non è di questo Mondo, e cioè, non cerco le lodi degli uomini; la mia Patria non è questa, avrò il mio riposo in quella Patria che lo è veramente”.  
E adesso, coraggio, devo compiere il Mio dovere, senza tenere conto delle opinioni del Mondo. Ciò che Mi importa non è la sua stima, ma il seguire la voce della Grazia, soffocando i richiami della natura. Se non sono capace di vincere da solo, pregherò per avere forza e consiglio, ma, in molte occasioni, le passioni ed un eccessivo amor proprio, accecano l'anima e la spingono a compiere il male.  
Non sono né 10 e neppure 20 i carnefici che straziano il Mio Corpo… sono moltissime le mani che feriscono il Mio Corpo, ricevendo la Comunione nella mano: opera sacrilega di Satana.  
Come potete contemplarMi in questo mare di dolore e di amarezza, senza che il vostro cuore si muova a compassione?  
Ma non sono i carnefici… quelli che devono consolarMi, siete voi, Anime Elette, che dovete alleviare il Mio Dolore.  
Contemplate le Mie ferite e vedete se ci sono degli altri che abbiano sofferto tanto quanto Me, per dimostrarvi il loro Amore.  

Messaggi dettati a Catalina Rivas

LA SANTISSIMA EUCARESTIA



Mi amò e diede sé stesso per me. 
Galati, II, 20.

SACRIFICI DI GESÙ NELL'EUCARISTIA


A quali caratteri si riconosce l'amore? Ad un solo, ai suoi sacrifici: ai sacrifici che ispira o che accetta lietamente. L'amore senza il sacrificio è un nome vano, un amor proprio mascherato. Perciò se noi vogliamo conoscere la grandezza dell'amore di Gesù per l'uomo nell'Eucaristia, valutarne il prezzo, vediamo i sacrifici che gli costa l'Eucaristia. Sono gli stessi sacrifici che durante la Passione dell'Uomo Dio: nell'Eucaristia, come nella Passione, Gesù Cristo immola la sua vita civile, la sua vita naturale, la sua vita divina.

I. - Nella Passione, a cui lo spingeva il grande amor suo per noi, Gesù Cristo fu messo fuori della legge. Il suo popolo lo nega, lo calunnia: egli non fa sentire nessuna difesa. E' abbandonato alla mercé dei suoi nemici, senza protezione alcuna: egli non fa valere il diritto del più volgare accusato. Sacrifica i suoi diritti di cittadino, di uomo onesto, per la salvezza, per l'amore del suo popolo.

Nell'Eucaristia ancora Gesù Cristo accetta l'immolazione della vita civile; non gode di alcun diritto: la legge non lo riconosce. Egli, Iddio fatto uomo, il Salvatore del genere umano, appena ha una parola nel codice delle nazioni, che ha redento: vivendo in mezzo a noi, è sconosciuto: medius vestrum stetit quem vos nescitis.

Non ha onori sociali. In molti Stati la festa del Corpus Domini è soppressa. Gesù Cristo non può uscire, né mostrarsi in pubblico! Bisogna che si nasconda; l'uomo ha vergogna di Gesù Cristo! Non novi hominem: non lo conosco! Chi sono dunque costoro che arrossiscono di Gesù Cristo? Maomettani? Ebrei? No, sono cristiani!

L'Eucaristia è senza difesa, senza protezione. Pur che non turbiate pubblicamente l'esercizio del culto, ingiuriate, commettete il sacrilegio: sono cose in cui nessuno ha che vedere. Da parte degli uomini, Gesù Cristo è dunque senza protezione. Prenderà il Cielo la sua difesa? No, come in casa di Caifa, come nel pretorio di Pilato, Gesù è abbandonato dal Padre alla volontà dei peccatori: tradidit eum voluntati eorum!

E Gesù lo sapeva quando istituiva l'Eucaristia, e scelse liberamente tale stato? Sì, per essere nostro modello, nostra consolazione nelle pene, nelle persecuzioni del mondo. E sino alla fine dei secoli resterà così per essere l'esempio e la grazia di ciascuno dei suoi figli. Ci ama davvero!

II. - Gesù Cristo nella Passione al sacrificio dei suoi diritti civili aggiunge il sacrificio dei diritti della vita naturale, di tutto ciò che costituisce l'uomo: l'immolazione della sua volontà, della beatitudine della sua anima che lascia invadere da mortale tristezza; l'immolazione della sua vita sulla croce. Non bastava al suo amore averlo fatto una volta; vuole continuare questa morte nell'Eucaristia. Per immolare la sua volontà, obbedisce alla sua creatura, Egli, Dio; al suo suddito, Egli, il Re dei re; al suo schiavo, Egli, il Liberatore! Obbedisce ai sacerdoti e ai fedeli, ai giusti e ai peccatori; obbedisce senza opporre resistenza, senza che occorra violentarlo; anche ai suoi nemici; a tutti, con la medesima prontezza: non soltanto nella Messa, quando il Sacerdote pronunzia le parole della consacrazione, ma a tutti gli istanti del giorno e della notte, secondo i bisogni dei fedeli: il suo è lo stato permanente di pura e semplice obbedienza. E' mai possibile? Oh, se l'uomo comprendesse l'amore dell'Eucaristia!

Durante la sua Passione Gesù fu legato, perdette la libertà. Qui si è avvinto da Se stesso, s'è imprigionato col vincolo perpetuo ed assoluto delle sue promesse. S'è incatenato sotto le sacre specie, a cui le parole della consacrazione lo uniscono inseparabilmente: è nell'Eucaristia senza movimento proprio, senza azione, come sulla Croce, come nella tomba, benché in Se possegga la pienezza della vita risorta e gloriosa. E' sotto la dipendenza assoluta dell'uomo, come Prigioniero d'amore: non può infrangere i suoi legami, lasciare la sua prigione eucaristica; è nostro prigioniero sino alla fine dei tempi! vi si è impegnato! fin là va il suo patto d'amore!
Gesù non può più, come nel Getsemani, sospendere nella sua anima l'estasi e i godimenti della beatitudine: nell'Eucaristia è glorioso e risuscitato. La perde nell'uomo, nel cristiano, suo membro indegno. Quante volte vede Gesù venire a colpirlo l'ingratitudine, l'oltraggio! Quante volte i cristiani imitano i Giudei! Gesù pianse una volta su Gerusalemme colpevole: quanto a noi, ci ama assai più, e i nostri peccati, la nostra perdita lo affliggono ben più che la perdita dei Giudei; quante lacrime verserebbe Gesù nel Sacramento se potesse piangere!

Finalmente nell'Ostia Gesù, non potendo più morire realmente, prende almeno uno stato apparente di morte: le specie sono consacrate separatamente per ricordare la perdita del suo Sangue che, uscendo dal suo Corpo, cagionò la sua morte dolorosa. Gesù si dà in comunione: le specie vengono consumate, distrutte in noi!
Infine Gesù si espone ancora a perdere la vita sacramentale per le profanazioni degli empi, che distruggono le sacre specie. I peccatori che lo ricevono indegnamente lo crocifiggono nella propria anima, lo legano al demonio, loro sovrano padrone! Rursum crucifigentes sibimetipsis Filium Dei. Così, per quanto è possibile al suo stato di gloria, Gesù immola nell'Eucaristia la sua vita naturale.

III. - Nella sua Passione Gesù non aveva risparmiata la sua vita divina; nemmeno la risparmia nell'Eucaristia.

Nella Passione non si vede la sua gloria, la sua maestà, la sua potenza: è l'uomo dei dolori, il maledetto da Dio e dagli uomini: Isaia non lo riconosceva più sotto gli sputi e le piaghe che deturpavano l'augusto suo volto! Gesù nella sua Passione non lasciava veder altro che il suo amore. Sventurati coloro che non lo vollero riconoscere! Bisognò che un ladrone né adorasse la divinità e né proclamasse l'innocenza, e che la natura piangesse il suo Creatore. Nel Sacramento Gesù continua con amore anche più intenso l'immolazione dei suoi divini attributi. Di tutta la potenza di Gesù Cristo, della sua gloria non si vede qui che una pazienza la quale ci scandalizzerebbe, se non sapessimo che l'amor suo per noi è infinito, è una pazzia! Insanis, Domine!

Questo dolce Salvatore pare che ci dica: Ebbene, non faccio per voi abbastanza? Non merito il vostro amore? Che altro posso fare? Ditemi quale Sacrificio mi resti a compiere!

Oh, disgraziati coloro che disprezzano tanto amore! Si comprende che l'inferno non sia troppo per essi! Ma lasciamo tale pensiero. L'Eucaristia è la prova suprema dell'amore di Gesù per noi, perché è il suo sacrificio supremo. 

I MISTERI DELL’ALDILA’ SVELATI A JOSEFA



3 febbraio 1923

" Questa notte non sono stata all'inferno, ma sono stata trasportata in un luogo senza luce, tranne che nel centro, dove vi era una specie di fuoco ardente e rosso. Fui stesa e legata senza che potessi fare alcun movimento. Attorno a me stavano sette od otto persone nude, il cui corpo nero veniva rischiarato solo dai riflessi del fuoco; stavano sedute e parlavano. Una diceva: "Bisogna agire con precauzione, perchè non si conosca la nostra mano, perchè altrimenti ci scoprono".
Il demonio rispondeva:
"Potete entrare col sentimento della indifferenza... sì, credo proprio che voi potete, dissimulandovi, perchè non se ne accorgano, rendere indifferenti al bene o al male queste persone e gradatamente inclinare la loro volontà verso il male. Gli altri tentateli di ambizione, che non cerchino altro che il loro interesse... l'accrescimento delle loro sostanze, senza preoccuparsi se lecitamente o no, "Quegli altri istigateli all'amore del piacere, alla sensualità! Fate che si accechino nel vizio! (Qui pronunziò parole oscene).
“Quegli altri, infine... prendeteli per il cuore... voi sapete a che cosa tende il loro cuore... andate... andate con sicurezza: fateli amare! appassionarsi! Fate bene il vostro lavoro, senza tregua e senza pietà... bisogna perdere il mondo...e che le anime non mi sfuggano!”
Gli ascoltanti rispondevano di tanto in tanto:
"Siamo i tuoi schiavi... lavoreremo senza riposo. Sì, molti ci combattono, ma noi lavoreremo giorno e notte, senza riposo... Riconosciamo la tua potenza! ".
Parlavano insieme e quello che credo fosse il demonio pronunziava parole orribili. Intesi in lontananza come un rumore di coppe e di bicchieri ed esso gridava:
"Lasciateli gozzovigliare! ... dopo, tutto ci sarà più facile! finiscano il loro banchetto, essi che amano tanto godere! ... Quella è la porta per cui entrerete! ...".
Aggiunse cose così orribili, che non si possono nè dire, nè scrivere. Poi, come sprofondandosi nel fumo, sparirono.
II demonio gridava rabbiosamente per un'anima che gli sfuggiva:
"Istigatela al timore! Fatela disperare! Ah! se essa si affida alla misericordia di quel... (e bestemmiava Nostro Signore), sono perduto! Ma no! riempitela di timore... - non lasciatela un istante e soprattutto fatela disperare! ".
Allora l'inferno fu pieno di un grido unico di rabbia quando il demonio mi cacciò fuori da quell'abisso e continuò a minacciarmi. Diceva tra le altre cose:
"E' dunque possibile? ... Sarebbe mai vero che delle deboli creature abbiano più potere di me che sono tanto forte? Ma mi nasconderò per passare inosservato... mi basta il più piccolo angolo per collocarvi una tentazione: dietro l'orecchio, nelle pagine di un libro, sotto un letto... Qualche anima non fa caso di me, ma io, io parlo, parlo... e a forza di parlare, qualche parola resta... Sì, saprò nascondermi là, dove non potrò essere scoperto"! .

LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione. 


LA FLAGELLAZIONE DI GESÙ 

Miei amati, guardateMi come Mi lascio portare, con la mansuetudine di un agnello, al tremendo supplizio della flagellazione.  

• Sul Mio corpo, gia coperto di colpi e distrutto dalla stanchezza, i carnefici, con crudeltà, scaricano, con corde intrecciate e con verghe, terribili frustate.  
È tale la violenza con la quale Mi castigano, che non rimane in Me una sola parte esente dal più terribile dolore…  

• Le percosse ed i calci Mi hanno causato innumerevoli ferite… 

• Le verghe Mi hanno strappato pezzi di pelle e di carne.  

• Il sangue sgorgava da tutte le Mie membra…  

• Caddi di nuovo per il dolore che Mi causavano i colpi dati alla Mia virilità.  

• Il Mio corpo era in uno stato tale che pareva più quello di un mostro… che di un uomo.  

• I tratti del Mio Volto avevano perso il loro aspetto, era ormai ridotto tutto un edema.  

Il pensiero delle tante Anime, alle quali, in seguito, avrei ispirato il desiderio di seguire le Mie orme, Mi consumava d'Amore.  
Durante le ore di prigionia, le vedevo come fedeli imitatrici, mentre imparavano da Me la mansuetudine, la pazienza e la serenità… e non solo per accettare le sofferenze ed i disprezzi, ma per amare quelli che le avrebbero perseguitate e, se necessario, sacrificandosi per loro, come Io Mi sono sacrificato.  
In quelle ore di solitudine, in mezzo a tanto dolore, ardevo sempre di più per il desiderio di compiere, con perfezione, la Volontà del Padre Mio.  
Oh, quanto Mi sono offerto per riparare la Sua Gloria oltraggiata!  
Allo stesso modo, voi, Anime Religiose, che vi trovate nella prigione, scelta per Amore e che, spesso, agli occhi delle Creature, passate per essere inutili e, forse, addirittura perniciose, non temete.  
Lasciate che gridino contro di voi e, in quelle ore di solitudine e di dolore, unite intimamente il vostro cuore al vostro Dio, unico Oggetto del vostro Amore. Riparate la Sua Gloria, oltraggiata da tanti peccati!  
 
Messaggi dettati a Catalina Rivas

PADRE PIO



Il demonio ha tentato Gesú perché non era sicuro ch'era Dio. L'ha conosciuto sulla croce. L'ha conosciuto praticamente alla morte.

VITA OLTRE LA MORTE



TESTIMONIANZA DELLA DOTTORESSA GLORIA POLO


Come si vede nel Libro della Vita

Tento spiegare come si vede nel Libro della Vita. Io ero molto ipocrita, falsa, di quelle persone che davanti ti elogiano e dietro parlano male di te. Davanti tutto bello e dentro ...non sente quello che sta dicendo. Io, per esempio, elogiavo qualcuno dicendo: “Come sei bella, che bel vestito, ti sta molto bene, ma dentro mi dicevo: mi fai schifo, sei brutta e, perdi più, pensi di essere una regina!” Questa era la mia maniera di pensare. 

Nel Libro della Vita vediamo tutto questo, ma con una differenza, che vediamo anche i pensieri. Tutte le mie bugie era scoperte «al rosso vivo» e tutti le potevano vedere. Quante volte sono fuggita da mia madre che non mi lasciava andare da nessuna parte, dicendo delle bugie: “Mamma ho un lavoro di gruppo nella biblioteca” e mia mamma credeva, ed io, invece andavo al cinema, a vedere un film porno, o in un bar a bere una birra con le mie amiche. Ed ora mia madre assisteva a tutto questo, nei minimi particolari. Che vergogna! Che grande vergogna! 

Sapete, quando i miei genitori erano poveri, portavo a scuola una banana per merenda e un poco di latte. Dopo buttavo via la buccia di banana non importa dove. Non pensavo che qualcuno potesse scivolare e farsi male. Anche questo, il Signore mi ha fatto vedere,con tutte le conseguenze; mi ha mostrato tutte le persone che erano cadute e, perfino, come qualcuno ha anche rischiato di morire, a causa della mia irresponsabilità.

Ho visto, con molto dolore, che solo una volta mi sono confessata bene, quando ero adulta.
È stato quando una signore mi ha dato 4.500 pesos più del dovuto come resto, in un supermercato di Bogotà. Mio papà mi aveva insegnato che dobbiamo essere giusti e non toccare mai nemmeno un centesimo di quello che è degli altri. Mi sono accorta di questo quando, in macchina, mi dirigevo verso il mio consultorio, e mi dicevo: “Guarda quella brutta vecchia, quella bestia (ero così che io parlavo) mi ha dato 4.500 pesos in più e adesso mi tocca tornare indietro. Ho guardato nello specchio retrovisore e vedo la strada piena di transito e mi dico: “Io non torno indietro, non posso ritardare, perdere tempo! Chi l'ha comandata ad essere così distratta!”. Ma sono rimasta con il rimorso di coscienza per quei soldi. In questo, mio papà mi aveva educata bene. 

Nella Domenica mi sono confessata, dicendo: “Padre, io mi accuso di avere rubato 4.500 pesos, non li ho restituiti, me li son tenuti!”. Non ho nemmeno fatto attenzione a quello che il sacerdote mi ha detto, ma, sapete, il maligno non poteva accusarmi di essere una ladra!

Il Signore, allora, mi ha detto: “Quella tua mancanza di carità per non aver restituito i soldi, e per te 4.500 pesos non erano niente, ma per quella donna era l'alimentazione di tre giorni. La cosa più triste é che il Signore mi ha fatto vedere quella donna che soffriva e, per colpa mia, ha passato tre giorno senza mangiare, lei e i suoi bambini. 

Quando io faccio qualcosa, il mio atto ha delle conseguenze, c'è qualcuno che soffre per colpa mia. Quello che facciamo, ma anche quello non facciamo, ha le sue conseguenze per noi e per gli altri! Tutti vedremo quello che abbiamo fatto e quello che non abbiamo fatto e le relative conseguenze per noi e per gli altri! Vedremo le conseguenze nel Libro della Vita.
Quando ci presenteremo davanti a Dio per essere giudicati, come è successo a me. Quando si è chiuso il Libro della Vita sono rimasta con una vergogna e una tristezza così grandi, quanto dolore ....

LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione. 


GESÙ È PORTATO DAVANTI A PILATO  

Ho lasciato che Mi trattassero come un matto e che Mi coprissero con una veste bianca, in segno di scherno e derisione. 
Quindi, tra grida furiose, Mi portarono di nuovo alla presenza di Pilato.  
Guarda come quest'uomo, smarrito e pieno di confusione, non sa che cosa fare di Me e, per calmare il furore della turba, ordina che Mi si faccia frustare… 
In Pilato, vidi rappresentate le Anime che mancano di coraggio e di generosità, per rompere energicamente con le esigenze del Mondo e della natura.  
Invece di tagliare alla radice quanto la coscienza dice loro non essere del Mondo e della natura, in quanto la coscienza dice loro di non essere di uno Spirito buono, cedono ad un capriccio, si svagano con piccole soddisfazioni, convengono, in parte, a ciò che la passione esige e, per mettere a tacere i rimorsi, dicono a sé stessi:  
“Mi sono già privato di questo e di quest'altro, può bastare così”.  
Io, a quest’Anima, dirò soltanto:  
“Tu Mi fai flagellare come Pilato! Hai già fatto un passo, domani ne farai un altro.  
Pensi di soddisfare in questo modo la tua passione?  
No!  
Presto vorrai di più e ancora di più.  
Poiché non hai avuto il coraggio di lottare contro la tua propria natura in queste piccolezze, avrai ancora molto meno coraggio più tardi, quando le occasioni saranno maggiori”.  

Messaggi dettati a Catalina Rivas

GESU’ OSTIA



Il concetto di ‘sacrificio’

Nel linguaggio comune la parola 'sacrificio' equivale a privazione, a rinuncia. Ma il vero senso del termine va oltre. 'Sacrificio' deriva dal latino sacrum e facere, cioè 'rendere sacro', 'fare sacra' una cosa. Questa cosa, per renderla sacra, occorre offrirla alla divinità che, accettandola, la fa sacra, la santifica. È chiaro, quindi, che non c'è sacrificio senza offerta, e non c'è offerta senza privazione.
Privarsi di un oggetto vuol dire non possederlo più. L'oggetto che io regalo a una persona non è più mio, ma rimane pur sempre un 'mio' dono. L'oggetto offerto, quindi, mantiene un legame tra la persona che dà e la persona che riceve; stabilisce un patto, un'amicizia.
Ecco, dunque, il significato vero di sacrificio: offerta di noi stessi o di una cosa che ci appartiene a Dio, per legarci intimamente a lui. II sacrificio è semplicemente l'espressione di un dono fatto a Dio. E l'azione, che distrugge l'oggetto del dono, ha l'unico scopo di farlo entrare in suo possesso.
Nelle comunità primitive si avverte la necessità di un intermediario fra gli uomini e la divinità, cioè di colui che con le sue virtù può avvicinarsi più degnamente al divino: il sacerdote. Sono le sue mani che distruggono l'offerta, che provocano il sangue e la morte della vittima.
Il sangue e la morte sono i segni esterni del dolore, causato dal pentimento, senza i quali non può esserci vero sacrificio. Nell'animale, un agnello ad esempio, il popolo vi si riconosce, e il sacerdote, imponendo le mani sulla vittima, dispone interiormente tutti i presenti ad essere immolati anche loro.
Il sangue è il simbolo della vita, è l'elemento che porta la vita, è l'unico mezzo che rimane alla creatura di comunicare col Creatore - ch'è la vera vita - quando il legame fra i due si è spezzato.
Oltre ad attestare la sovranità dell'Essere supremo sul creato, la morte della vittima e la distruzione della cosa offerta suggellano un patto d'amicizia fra il Creatore e la creatura.
Questa è la chiave di lettura dei sacrifici che costellano la storia biblica, a partire da Caino e Abele fino al sacrificio dei sacrifici, ch'è quello di Cristo.


AL FINIRE DEL GIORNO UNIAMOCI IN PREGHIERA CON LA SANTISSIMA VERGINE MARIA




Mia Signora:  
Oggi vengo a supplicarti,  
Sii madre e protettrice della mia vita.  
Tu, che conosci l’amore,  
dammene da bere; 
desidero essere Tuo fedele figlio 
e percorrere con Te il cammino 
che mi porti sicuro a Gesù.  

Mia Signora:  
Oggi vengo a supplicarti  
che non mi allontani più dal tuo sguardo. 
Che io sia colui che accompagnerai in ogni istante. 
Desidero imparare da Te il cammino dell’amore.  

Da Te imploro, Madre d’amore, 
che il Tuo silenzio sia il mio,  
che le mie labbra siano sigillate  
e che la prudenza sia lo stendardo  
che mi distingua come Tuo figlio.  

Tu che percorresti il cammino della Via Crucis,  
prega Dio per me. 
Sia la Croce segno di Risurrezione, 
sia la mia gioia ed io possa trovarvi  
la pienezza della mia vita. 
Amen.  

MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA 17 APRILE 2019



Amati figli del Mio Cuore Immacolato:

LA MIA BENEDIZIONE È CON VOI AFFINCHÈ OGNI RESPIRO, OGNI BATTITO DEL VOSTRO CUORE, OGNI SGUARDO, OGNI PASSO CHE FATE, SIA PROTETTO DA ME.

Il pericolo spirituale in cui si trova l’umanità è alto e la Mia Intercessione di fronte alla Trinità Sacrosanta per ciascuno di voi non viene meno.
SONO VENUTA A CHIEDERVI DI ESSERE UMILI QUANDO ENTRATE NELLE COSE DI MIO FIGLIO. 

Vi ho sollecitato ad amare Mio Figlio e per amarlo dovete conoscerlo ed è proprio nella conoscenza che il pericolo vi assale, perché se subentra la superbia e si ritiene di avere vasta conoscenza delle cose del Cielo, si può perdere la nozione del pericolo spirituale.

IN QUANTO CREATURE DI DIO, VOI SIETE FIGLI DELLA VOLONTÀ DIVINA, QUINDI NON PRETENDETE DI AVERE ALTRO CHE LA GRAZIA DI DESIDERARE QUELLO CHE DIO DESIDERA DA CIASCUNO DI VOI.

Il maligno vede il vostro desiderio di conoscenza e l’astuzia del serpente infernale attacca più intensamente l’uomo quando vede la perseveranza dei Miei figli che continuano a camminare e a lottare per rimanere vicini a Mio Figlio. Vi attacca allora su vari fronti ed uno di questi, oltretutto molto delicato, è l’intelletto, dove hanno inizio le battaglie, con le speculazioni e con l’orgoglio che si gonfia, appoggiato dai demoni che vagano sulla terra per scegliere il loro bottino.

Non distraetevi figli, la Chiesa di Mio Figlio deve continuare a stare vigile, perché vi trovate al grande crocevia che porta sul cammino verso il calvario, sul cammino della purificazione della chiesa universale.

L’uomo, in questo momento, ha accumulato i mali interiori con quelli attuali e la perversione è inspiegabile; dovete riconoscere con dolore di essere indegni delle grazie del Cielo e, prostrati, dovete riconoscere di non meritarvi la Misericordia di Dio. (Cfr. Eb 4,16).

Amati figli, in molte persone la Fede si sta debilitando in modo estremamente rapido, perché la maggior parte dell’umanità sta vivendo una grande tragedia spirituale ed i pochi che persevereranno, dovranno ritornare nelle catacombe, a causa della persecuzione. (Cfr. Mc 6,34).

NON RIMANETE IMMOBILI DI FRONTE ALLA DESTREZZA DI SATANA. RIPARATE PER QUESTA CRISI DI FEDE DELL’UMANITÀ, OFFRITE LE VOSTRE SOFFERENZE PER I CUORI INFETTATI DALLA PESTE DELL’IMMORALITÀ, PREGATE E DIGIUNATE PER LA CARESTIA D’AMORE NEI CONFRONTI DI MIO FIGLIO.

 L’apostasia sta proliferando ed è la stoltezza che ha portato a questo punto (1Tim 4,1). Mio Figlio patisce per i Suoi figli e voi Lo ignorate.

PRESTO MIO FIGLIO SI CONGEDERÀ DA ME PER RECARSI AL CENACOLO DOVE CONDIVIDERÀ IL PANE ED IL VINO, IL SUO CORPO ED IL SUO SANGUE, CON I SUOI DISCEPOLI, PER DISPORSI ALLE PENE D’AMORE PER COLORO CHE AMA.

E… Cosa fanno i Suoi figli, i Suoi seguaci? …
Come si stanno preparando per accompagnare Mio Figlio nella Sua sofferenza d’Amore per tutta l’umanità? …
Siete consapevoli di questo momento così delicato e decisivo per la Fede? … 
Quanto deve espiare l’umanità? …
Quanto deve patire l’umanità? …
Quanto deve fortificarsi il Popolo di Mio Figlio, per perseverare nella Fede? … 


OFFRITE A MIO FIGLIO L’AMORE, NON PRETENDETE ALTRO, IL RESTO VI VERRÀ DATO IN AGGIUNTA.

SIATE I CUSTODI DEI VOSTRI FRATELLI, UNITEVI AFFINCHÈ IL MALE NON VI TROVI IMPREPARATI.

Pregate gli uni per gli altri, pregate per l’Argentina, patirà moltissimo.

Pregate per gli Stati Uniti.

Pregate per il Venezuela, si oscurerà.

Pregate per l’Italia, sta per giungere il dolore.

Rimanete uniti a Mio Figlio, ricorrete all’ausilio dei vostri Compagni di cammino, non dimenticate i vostri Angeli Custodi, loro vi conforteranno nei momenti di dolore.

PREPARATEVI CON MIO FIGLIO, VIVETE CON MIO FIGLIO OGNI ISTANTE DELLA SUA DOLOROSA PASSIONE ED INCONTRATEVI NUOVAMENTE CON L’AMORE, IN SPIRITO E VERITÀ.

Venite a Me e reiterate quel Sì personale a Mio Figlio e quindi il Sì a favore dell’Amore per il prossimo.

Ricevete la Mia Benedizione Materna e la Mia Protezione Materna sia con voi.

Mamma Maria

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Nostra Madre ci invita ad unirci con il Suo Divin Figlio e per farlo, dobbiamo riconoscerci peccatori e sollecitare il perdono Divino.

Quello che la Madonna ci sta dicendo non sono delle altre parole, ma il Suo parlare è un atto preventivo per farci prendere consapevolezza e perché ci pentiamo, prima che cada la notte.

Fratelli, preghiamo, ripariamo e supplichiamo la nostra Madre Santissima di darci la Sua Protezione in questo che è il momento che precede l’addentrarsi del Popolo di Dio nella prova, dalla quale non c’è certezza di uscirne vittoriosi.

Amen.

giovedì 18 aprile 2019

I SETTE VIZI CAPITALI



EGO TE ABSOLVO


 Della gola 

LA GOLOSITA' è l'amore disordinato dei piaceri della tavola, del bere o del mangiare. 
II disordine consiste nel cercare il diletto del nutrimento per se stesso, come fine: « come coloro, che fanno Dio il loro ventre ». (Tanquerey). 

Le mancanze son varie p. es. mangiar prima che se ne senta bisogno, o fuori delle ore stabilite per i pasti senza ragione, per pura golosità. Cercar vivande squisite per aver maggior diletto; sono i peccati dei buongustai e dei ghiottoni. 

Si pecca se si oltrepassa il limite dell'appetito o del bisogno. Rimpinzarsi di cibo e di bevande, a rischio della salute, mangiar avidamente, ingordamente come certi animali, è condannato perfino dai mondani come grossolanità. Queste mancanze generalmente sono peccati veniali. 

Colpe gravi si hanno nei seguenti casi: 1. Quando si arriva ad eccessi tali da rendersi incapaci, per un tempo notevole di adempire ai doveri del proprio stato, di obbedire alle leggi divine o ecclesiastiche. 2. Quando si nuoce alla salute con l'ubriachezza ecc., o la golosità è fonte di spese esagerate che danneggiano la famiglia. 3. Quando si viola la legge del digiuno e astinenza. 4. Quando la golosità diventa la causa di altre colpe gravi. 

« L'intemperanza della tavola conduce all'intemperanza della lingua: spesso si manca contro la discretezza, si tradiscono segreti professionali, si calpesta il buon nome e l'onore. « Sia che mangiate, sia che beviate, fate tutto alla gloria di Dio. (San Paolo I.Cor. X.) 

G. Crux