sabato 11 aprile 2020

La breve presenza di Mio Figlio sconvolgerà per alcuni giorni la vostra terra!



Pregate figli Miei, pregate! Pregate per la Salvezza di tutti i vostri fratelli e sorelle nel Signore e pregate per voi e per i vostri cari! La vostra preghiera è molto importante, pregate dunque, pregate, pregate! Pregate notte e giorno e pregate sempre quando Noi vi chiamiamo: la vostra preghiera evita moltissimo male e molta sofferenza, essa aiuta e fortifica quelli che vengono martoriati per Gesù. Seguite la Nostra chiamata in questi messaggi e pregate per tutti i bambini della terra, perché avete ancora la possibilità di tenere lontani i mali peggiori.

Figli Miei. La fine vi fu predetta, adesso ci siete nel mezzo! Aprite i vostri occhi, le vostre orecchie e rendetevi conto che presto tutto sarà finito. Soltanto i figli fedeli saranno salvati. Tutti gli altri però andranno perduti nelle mani del diavolo e toccherà loro una sofferenza tremenda. Per questo pregate per la conversione di tutti i figli di Dio, perché la sofferenza che li aspetta è indescrivibilmente tremenda!

Quando Gesù verrà a voi, dovete esservi convertiti! Dovete cadere in ginocchio e pregareLO, LUI il vostro Salvatore, di perdonarvi! Dovete provare rimorso nei vostri cuori e gioia in voi stessi! Gioia e amore per LUI, il vostro Gesù! La Sua luce abbaglierà molti di voi e il Suo amore avvolgerà in particolar modo quelli che GLI sono fedeli. Molti di voi moriranno, altri subiranno uno shock, perché la Sua presenza è straordinariamente potente!

Ciascuno di voi vedrà Gesù e a ciascuno di voi sarà donata un’ultima possibilità per convertirsi, ma per molti di voi sarà terribile vedere ciò che hanno sbagliato nella loro vita, che per giorni o anche per più tempo, inizialmente resteranno confusi e poi cominceranno una vita nuova. Questo sarà il tempo subito dopo l’Avvertimento e molte cose della vostra vita quotidiana saranno considerate inutili. Alcuni di voi non ritorneranno ai loro posti di lavoro, perché avranno riconosciuto che potranno trovare realizzazione soltanto con, attraverso e in Gesù, Mio Figlio. Tutto il resto diventerà secondario e senza importanza per loro.

Dio Padre: ” Beati loro, perché conosceranno il Nuovo Regno di Mio Figlio.”
I seguaci di Satana fuggiranno davanti a Mio Figlio. Non riusciranno a sopportare la Sua luce. Correranno e scapperanno gridando, sì fuggiranno, perché non sopportano né la Sua luce né l’amore che s’irradia da LUI.
Preparatevi adesso per questo tempo, perché la breve presenza di Mio Figlio sconvolgerà per giorni il vostro mondo. Per questo tempo dovrete possedere in casa acqua, generi alimentari e anche candele benedette. Saranno 10 giorni, ma anche dopo per molti di voi il mondo “cambierà d’aspetto”. Il grande Avvertimento durerà 15 minuti e ciascuno di voi lo vivrà.
Dio Padre: ” Beato chi vive amando Mio Figlio.”
Chi vive amando Gesù sarà da LUI guidato, chi invece LO rifiuta -anche nel momento dell’Avvertimento- morirà o fuggirà. I vostri peccati sono grandi e soltanto Mio Figlio può perdonarli. Siate completamente con LUI! OnorateLO e amateLO, allora per voi l’Avvertimento sarà bello. Amen.
Con amore, la vostra Mamma Celeste.
Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen.

Chi non è in grado di comprendere la Nostra Parola invochi lo Spirito Santo per ricevere aiuto.

venerdì 10 aprile 2020

PREGHIERA PER IL VENERDI' SANTO


Un giorno di dolore, per amore, che grande mistero!



Solo Tu, essendo Dio, puoi fartene carico. Perciò, oggi ti prego, Signore, che io non sia indifferente a questa Via Crucis; che io mi unisca volontariamente a Te ogni giorno della mia vita, per riparare, per ringraziare e per adorarti. 

Cammini verso il Calvario e cadi di nuovo, beato quell'uomo che portava la Tua Croce, beate le mani che toccavano l'amore, senza saperlo rimasero catturate, vai di miracolo in miracolo, di supplica in supplica, offrendo, soffrendo, riparando, per questo non tentenni nella Missione che il Padre Ti ha affidato e arrivi a brandelli sul Monte Calvario, dove la Croce è la fonte di tutte le benedizioni e la fonte di tutte le grazie.  

Per questo motivo, il Signore ci chiama a non temere la Croce, ma ad amarla e ad abbracciarla, poiché non rappresenta la morte, ma la vittoria e la risurrezione, la benedizione e l'amore. 

Non c'è un vero cristiano senza croce, perché dobbiamo imparare a trasformare le spine in rose e ad estrarre il miele che ogni spina contiene, vale a dire che ogni ostacolo, ogni sofferenza, ogni cosa offerta nella vita, non rimane senza portare i suoi frutti, per il bene di ciascuno di noi e dei nostri fratelli ed è il Signore stesso che ci insegna questa grande lezione: grazie alla Croce, viene la Resurrezione. 

Per il nostro Amato, la croce che ha portato sulla Via del Dolore, ora sarà per Lui il Suo riposo, ma non prima di rassicurare il discepolo amato, che era sempre al Suo fianco e affidargli quello che ama di più: "Sua Madre" e rassicura sua madre non perché rimanga da sola, no! ma per non lasciare me orfano. Dalla Croce mi dà una madre, che intercederà in ogni momento per me, non è una madre comune, è la prescelta dal Padre, la Pura, la Beata, la Fedele. Adesso Lei è mia madre, che andrà dalla terra al Cielo a pregare la Santissima Trinità per questa creatura che Le è stata affidata ai piedi della Croce Gloriosa.   

La guerra Europea e le Profezie



Predizione della religiosa di... stampata nel 1832. 

« ... 4. Quand’ecco vidi un vecchiardo che stava ragionando con un giovane, e gli mostrava uno stile ed un principe, e questo principe era come l’ultimo della stirpe di S. Luigi. « 5. Ed il giovane col capo di tanto in tanto faceva segni di disapprovazione. « 6. E un altro giovane comparve, e il vecchiardo gli parlò come al primo : e questo giovane pigliò il pugnale ed una borsa piena d’oro che pur colà si trovava, ed uccise il principe. « 7. E la voce di Dio mi disse:  La corruzione è generale in mezzo agli uomini; l’avarizia, l'invidia, la lussuria li tiranneggiano ; essi commettono il delitto che io ti ho rivelato; ma di questo seme quandochessia nascerà un fanciullo. «8 .E questo fanciullo sarà dotato di tutte le virtù, e sarà secondo il mio cuore. « 9. Ed egli regnerà allorquando avrà fatto scomparire cotesti empi dalla superfìcie della terra. « 10. Ed esso arrecherà seco lui la felicità e la pace. « 11. E nove anni di poi, cioè nel 1825, scorgendo i mali che dovevano piombare sulla mia cara patria, io invocava gli Arcangeli ed i Santi patroni e protettori della Francia. « 12. Mirava adunque questi mali, e fummi detto: Giungerà cotal tempo, e non è punto lontano, nel quale tutte le Potenze riconosceranno l’autorità della Santa Sede, e che io sono il Signore. « 13. Ora, quando esse saranno presso che ruinate, sarà allora appunto che si sentiranno disposte a riconoscere i portenti che stannosi per operare. « 14. Felici coloro che crederanno agli avvisi che loro invierò!... « 17. E in quella che io aggiungeva per anche: Egli sarà il riparatore ed il salvatore della mia pa tria,  il Signore mi soggiunse:  Ecco quello che fa d’uopo desiderare: eh'egli sia dolce ed umile di cuore. « 18. E la voce del Signore aggiunse ancora :  Io gli darò ogni potere sulla terra e camminerà alla mia destra fino a che io riduca i suoi nemici a servirlo.
« 19. E lo scettro gli sarà conceduto per difendere l’altare ed il trono, ed i suoi nemici tremeranno nel dì della sua forza. « 20. Egli sarà il Monarca forte, e camminerà di accordo col Papa Santo. «21. Egli si guadagnerà l'affetto delle nazioni, che si cangieranno in veri adoratori. « 22. E tutti coloro che fanno soffrire de’ mali ai servitori, saranno espulsi lungi da me, e saranno tenuti come gl'insensati, che dissero nel loro cuore: Non evvi punto niun Dio. < 23. Ora io accecherò cotesti artefici d’iniquità, e non sapranno mai intendersi fra loro e si rivolgeranno gli uni contro gli altri ». 

Le ultime sette parole.



La Settima Parola 


Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito 

Quando Adamo fu cacciato dal paradiso terrestre, dopo essergli stato imposto il castigo del lavoro, vagava in cerca del cibo che doveva guadagnarsi con il sudore della fronte. Durante la sua ricerca, inciampò sul corpo senza vita di suo figlio Abele. Allora lo sollevò, se lo mise sulle spalle e lo depose sulle ginocchia di Eva. Per quanto Adamo ed Eva parlassero al figlio Abele, questi non rispondeva. Non era mai stato così silenzioso in tutta la sua vita. Alzarono allora la sua mano, ma questa ricadde inerte sul grembo della madre. Non aveva mai fatto così il ragazzo. Lo guardarono negli occhi: erano freddi, vitrei, misteriosamente elusivi. I genitori non lo avevano mai visto così passivamente insensibile. Allora si chiesero cosa fosse successo, ma non sapevano darsi alcuna risposta. Ricordarono poi le parole: «Dall’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti» (Gn 2,17). Quella di Abele fu la prima morte nel mondo. 

I secoli trascorsero nell’irrefrenabile ruota del tempo e il nuovo Abele, Cristo, viene ora condannato a morte dai suoi fratelli della razza di Caino, accecati dalla gelosia. La vita emersa dalle profondità infinite ora si prepara a ritornare a casa. La sua sesta parola era stata retrospettiva: «Tutto è stato compiuto. Ho finito l’opera che il Padre mi aveva dato». In cambio, la sua settima e ultima parola è rivolta verso il futuro: «Nelle tue mani consegno il mio spirito». La sesta parola era per il mondo, la settima era invece per il Padre. La sesta parola era un addio al mondo, la settima segna il suo ingresso nel paradiso. Come quei grandi pianeti che giungono al termine della loro orbita dopo molto tempo e, iniziando nuovamente il loro percorso, sembrano voler salutare colui che ha loro tracciato il cammino, così Gesù, che era venuto dal cielo, ha ora terminato il suo lavoro, ha cioè completato il suo percorso, e ritornando al Padre, che aveva tracciato il cammino della grande opera redentrice, lo saluta dicendo: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». 

Il figliol prodigo ritorna alla casa del Padre. Non è infatti Gesù come il figliol prodigo? Trentatré anni prima aveva lasciato la casa del Padre suo celeste per andare in un lontano paese, che è il nostro mondo. Allora iniziò a spendere le sue risorse spirituali e lasciare che altri ne usufruissero, disperdendo con infinita prodigalità le ricchezze divine della sua potenza e sapienza, distribuendo con liberalità divina il dono del perdono e della misericordia. In questa sua ultima ora, tutte le sue sostanze vengono dissipate tra i peccatori, donando per la redenzione del mondo fino all’ultima goccia del suo sangue. Non c’è nulla di cui egli possa nutrirsi ora, ad eccezione del guscio della derisione e dell’aceto dell’aspra ingratitudine umana. Ora, però, si prepara a ritornare alla casa del Padre e quando è ancora a una certa distanza, può già vedere il suo volto. Allora prorompe con la sua ultima e perfetta preghiera dal pulpito della croce: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». 

Intanto Maria è lì, ai piedi della croce. Fra poco il nuovo Abele, ucciso dai suoi fratelli, sarà calato giù dal patibolo della salvezza e adagiato sulle ginocchia della nuova Eva. Sarà la morte della Morte! Quando il tragico momento arriverà, a Maria, che ora piange, sembrerà di essere ritornata a Betlemme. Il capo incoronato di spine che non sapeva dove coricarsi ad eccezione del cuscino della croce, sembrerà, nella visione offuscata di Maria, quella testolina che una volta accostava al suo seno, quando stavano a Betlemme. Quegli occhi, al cui affievolirsi addirittura il sole e la luna si erano oscurati, saranno per lei quegli occhietti che la guardavano tra la paglia di una mangiatoia. I piedi inerti, forati dai chiodi, saranno per lei ancora una volta quelli del bambino ai quali furono deposti oro, incenso e mirra. Le labbra, ora riarse e arrossate dal sangue, torneranno a essere per lei quelle labbrucce rubiconde che, tempo addietro, in quella lontana Betlemme, si erano nutrite dell’eucaristia del suo corpo. Le mani, che ora non potevano più portare nulla, ad eccezione di una piaga, le sembreranno di nuovo le piccole mani del fanciullo che a Betlemme non arrivavano a toccare il muso delle vacche. 

L’abbraccio ai piedi della croce sembra l’abbraccio al lato della mangiatoia . In quella triste ora della morte, che spesso ci fa pensare alla nascita, sembrerà a Maria di ritornare di nuovo a Betlemme. 

Preghiera 

No, Maria, Betlemme non è tornata! Questa non è la mangiatoia, ma la croce; qui non vi è una nascita, ma una morte; questo non è un giorno in cui si gioisce allegramente insieme a pastori e re, ma è l’ora di una morte in compagnia di ladri. No, non è Betlemme: è il Calvario. 

Betlemme è Gesù come tu, madre sua senza peccato, hai saputo darlo al mondo; il Calvario è Gesù come il mondo peccatore ha saputo ridartelo indietro. Qualcosa è intervenuto tra il tuo darlo, presso ima mangiatoia, e il tuo riaverlo, presso una croce: questo qualcosa sono i miei peccati. Maria, questa non è la tua ora, ma la mia; la mia ora di malvagità e di peccato. Se io non avessi peccato, la morte non aleggerebbe ora con le sue oscure ali sopra il suo corpo insanguinato; se non fossi stato pieno di orgoglio, la corona di spine non sarebbe stata mai intrecciata perché lui espiasse al mio posto; se fossi stato meno ribelle nel percorrere la larga via che porta alla distruzione, i suoi piedi non sarebbero mai stati trafitti con i chiodi; se fossi stato più docile alla sua voce di Pastore che mi chiamava per non farmi cadere tra le spine e i cardi, le sue labbra non sarebbero state così riarse; se fossi stato più fedele, le sue guance non sarebbero state infamate dal bacio di Giuda. 

Maria, io mi trovo tra la sua nascita e la sua morte redentrice. Ti avverto, Maria: non pensare che, quando le tue braccia lo abbracceranno, egli sarà bianco come quando venne dal Padre; sarà rosso, poiché viene da me. Fra pochi secondi tuo Figlio avrà consegnato la sua anima al Padre e il suo corpo nelle tue mani. Le ultime poche gocce di sangue stanno cadendo dal grande calice della Redenzione, macchiando il legno della croce e arrossando le pietre, che si spaccheranno inorridite; eppure una sola goccia di questo sangue sarebbe sufficiente per redimere diecimila mondi. Maria, madre mia, intercedi presso il tuo Figlio divino per il perdono dei peccati che hanno cambiato la tua Betlemme in un Calvario. Chiedigli, Maria, in questi ultimi attimi rimasti, di concederci la grazia di non crocifiggerlo più e di non trafiggere più il tuo cuore con sette spade. 

Maria, implora tuo Figlio morente che finché io viva... Maria! Gesù è morto... Maria! 

Mons. Fulton John Seen 

“ Sono Re… per questo sono nato e per questo sono venuto al mondo.” (Gv. 18,37)



“ Sono Re… per questo sono nato e per questo sono venuto al mondo.” (Gv. 18,37)  

Queste parole oggi risuonano nei cuori di tutti gli uomini. Nostro Signore ci ha riscattati da ogni colpa e non ancora soddisfatto, ci lascia in eredità Sua Madre, affinché sia nostra Madre. 

Lei conosce bene il dolore, Lei conosce bene la gloria, Lei ci guiderà bene, proprio come si è presa cura del Bambino Gesù, così ora Lei ci terrà tutti tra le Sue Braccia.  Andiamo da Lei fiduciosi, una madre non disprezza le preghiere dei Suoi figli ed essendo la Regina degli Angeli, ci terrà al Suo fianco, perché sia anche la nostra protettrice. 

La Passione del Signore è stata una fonte di bene per tutta l'umanità; se ogni creatura umana si fermasse un momento e meditasse sul valore infinito di queste ore crudeli in cui il Signore soffrì per tutti, se l'uomo meditasse sulla Crocifissione, su ogni chiodo che trafisse le Mani ed i Piedi del nostro Amato, sul dolore atroce che sentiva quando fu trafitto dalla lancia che Lo colpì al Costato, sull'espiazione del Santo dei Santi, senza alcuna colpa, ah, procederemmo in modo diverso, avremmo trovato il vero valore della dolorosa Passione.  
Fu un dolore fisico che nessun uomo poteva sopportare, ma ancora di più, fu un dolore spirituale infinito, che nessun uomo sarà mai in grado di poter uguagliare. 

Questo momento deve essere meditato, ma alla luce dello spirito, per trovarne il suo vero valore e unirsi al trionfo della Missione del Signore.  
Solo andando in profondità in spirito e verità e vivendo ciò che ogni piaga del Signore racchiude in se stessa, potremo vedere l'indescrivibile bellezza che si trova ancora dietro il lacerato Corpo del nostro Amato e cioè che la Luce non si spegne mai, solo dobbiamo saperla cercare, non separarcene nemmeno per un momento perché la luce vince le tenebre. 

Indossare l'armatura del Salvatore perché in questi tempi finali il malvagio è nelle sue fasi finali che lo rende ancora più pericoloso, poiché farà i più gravi tentativi di distruggere l'umanità in questi tempi finali.



San Michele Arcangelo

Ecco!
Sono Michele Arcangelo e vengo da te alla vigilia dell'ultimo decennio degli End Times per mettere in guardia e preparare i popoli del mondo agli eventi che devono ancora venire. È imperativo ora che tutti voi, che vi chiamate Guerrieri oranti del Signore e Salvatore Gesù Cristo, indossiate l'armatura della vostra fede nel Redentore di tutta l'umanità, il Signore e Salvatore Gesù Cristo, che è l'unico e unico Salvatore dell'umanità.
Devi indossare l'armatura del Salvatore perché in questi tempi finali il malvagio è nelle sue fasi finali che lo rende ancora più pericoloso, poiché farà i più gravi tentativi di distruggere l'umanità in questi tempi finali.
Ci sono quelli tra voi che sono in legione con il malvagio per distruggere l'umanità. Tuttavia, ci sono quelli di voi che hanno il dono del discernimento che sono in grado attraverso il potere dello Spirito Santo di identificare i servi del malvagio. È tua responsabilità e tuo obbligo in questi ultimi tempi esternare questi seguaci a tutti i seguaci di Gesù Cristo, quindi i seguaci del malvagio non sono più in grado di ingannare nessuno di voi.
È importante in questi tempi finali identificare anche i leader globali che stanno facendo il lavoro di satana per distruggere l'umanità. Le forze più malvagie provengono da e attraverso l'organizzazione delle Nazioni Unite che è sotto mentite spoglie di cavallo di Troia per tentare di controllare tutta l'umanità per conto di quella malvagia e in opposizione al tuo Signore e Salvatore, il Redentore.
È importante che i Guerrieri della Preghiera del Padre celeste e del Figlio Gesù Cristo partecipino in tutti i mezzi necessari in questi tempi finali per discernere il percorso necessario affinché i seguaci di Gesù Cristo possano superare questi tempi finali in modo sicuro sotto le braccia protettive del Salvatore Gesù.
Il mondo continuerà a funzionare in mezzo al caos e alla confusione globali perché il malvagio sta attirando energia malvagia da tutti i demoni all'inferno per attaccarti sia il corpo che l'anima, quindi concentrare tutti i tuoi sforzi per conto del Signore e del Salvatore ora è di fondamentale importanza .
Il più grande strumento del malvagio è creare divisione e sfiducia tra i popoli del mondo, e ora sta riuscendo a tentare di dividerti nei tuoi quartieri, nelle tue città e nei tuoi villaggi, nel tuo paese, così come a livello globale. Perché il malvagio riesca a distruggere il mondo, deve mettere il fratello contro il fratello e la nazione contro la nazione, fino a quando il mondo intero diventa di nuovo infiammato in una guerra mondiale catastrofica e divisiva.
Devi pregare che i tuoi leader abbiano il discernimento per evitare le trappole disposte dal malvagio per raggiungere una conflagrazione mondiale che porta alla distruzione dell'umanità. È solo attraverso le preghiere e le azioni dei Guerrieri Oranti che un tale disastro globale può essere evitato dall'umanità.
Soprattutto, devi focalizzare la tua attenzione sulla salute spirituale e sul benessere dei tuoi cari, di coloro che sono più vicini a te, ai tuoi familiari e amici. Quelli di voi che sono pieni dello Spirito del Signore e del Salvatore, il tuo Redentore, devono ora raggiungere coloro che ti sono vicini prima che sia troppo tardi.
Gli eventi della fine dei tempi continueranno ad aumentare di velocità ora, quindi devi preparare i tuoi cari a rimanere fedeli al tuo Redentore. Tutti voi potete partecipare in futuro che il Padre celeste ha pianificato per tutti voi, quindi è necessario evitare le trappole e le insidie ​​che il malvagio sta pianificando.
Il tuo corso come Prayerful Warriors è abbastanza semplice. Affidati esclusivamente al tuo Signore e Salvatore Gesù Cristo per la tua salvezza.
Concentrare tutti i tuoi sforzi ora per conto del Signore e del Salvatore è di fondamentale importanza, quindi alla fine prenderai parte al Nuovo Cielo e alla Nuova Terra e all'eterna felicità che il Padre celeste ha sempre pianificato per te.
Grazie a Dio!

Ned Dougherty 3 gennaio 2020

MONDO NUOVO PROFETIZZATO



NUOVI CIELI E NUOVA TERRA RIVELATI.


Divin Volere : Tre esempi concreti per illustrarne il senso.

1 – Autista privato:

Mentre riflettevo sul contenuto di un articolo che avevo appena letto in una rivista che parlava di automobili, mi sono trovato mentalmente alla guida della mia  automobile. Solita posizione, il volante tra le mani. Sentendo che al mio fianco c’era un passeggero, mi sono girato a destra per vedere chi era. Con mia grande sorpresa ho scoperto che si trattava di Gesù. Proprio Lui, in persona! Stava lì, seduto a mio fianco, tranquillo, e occasionalmente mi dava un buon consiglio  su che strada prendere, dove girare, quando rallentare, eccetera. Io lo ascoltavo, e seguivo i suoi consigli con sincera gratitudine, anche perché vedevo che mi  erano di grande aiuto.

“Questo è fare la Volontà divina”, mi sono sentito dire all’interno da una voce  silenziosa.

Qualche istante dopo mi sono trovato seduto come passeggero, alla destra dell’autista. Guardando verso sinistra per vedere chi guidava, ho scoperto con meraviglia che il mio illustre Passeggero di un momento prima, ora era diventato autista , il mio. Gesù in persona stava al volante della mia macchina e la guidava bene,  come uno chauffeur di professione. Ci eravamo scambiati di posto, e con Gesù come autista mi sembrava che il mondo non era più quello di prima, nel senso che con Lui al volante non ci sarebbe potuto mai capitare un incidente grave. Mi sentivo al sicuro. Mentre Lui guidava avrei potuto persino chiudere gli occhi, e riposarmi.

“Questo è vivere nella Volontà divina”, mi ha suggerito dall’interno la voce sil enziosa.

Ricordo di aver pensato, e forse detto: Ma è normale questo? È mai possibile che Dio mi faccia da autista? Non ci posso credere! A questo mio ragionamento Gesù  ha risposto: Cos’è più facile, morire in croce o guidare la tua macchina, farti  da autista? Siccome continuava a guidare la mia macchina con tanta naturalezza,  gli ho ancora detto: Col privilegio dell’autista potrei quasi chiudere gli occhi , riposarmi la mente. E se mi addormento? Senza distrarsi dalla guida, il mio caro, divino, adorabile “Chauffeur” ha sorriso, poi mi ha detto: Se ti addormenti, penserò Io a tutto.

Da qui ho capito che quando l’uomo rinuncia alla propria volontà per vivere nella Volontà divina, è come se cedesse al Signore il volante della propria macchina , cioè la guida della propria vita. I vantaggi che ha non hanno fine. [131]

2 – Gli scacchi.

Il giorno dopo mi permetto ancora di dire al Signore: Signore, non vi sembra che manchi qualcosa per far comprendere ancora meglio, e a tutti quanti, quello che ieri mi avete concesso di capire tramite l’immagine dell’autista privato? Non avreste per caso un’altra immagine per coloro che, spinti dalla buona volontà, hanno veramente sete di capire ancora meglio questa lezione? Mi sembra che...

Non ho finito di formulare la richiesta, che mi si presenta un’altra immagine. Vedo due Esseri che giocano a scacchi. Da solo non sarei mai riuscito a immaginar e che Dio possa mettersi a giocare a scacchi col Diavolo. Eppure... Ma sento che si tratta di un’immagine, e che devo viverla. Mi applico quindi a capire l’imma gine.

Innanzi tutto capisco che i pezzi del gioco che sono mossi sulla scacchiera sono degli esseri umani, nel senso che li rappresentano; e mi sembra addirittura di riconoscermi in una pedina, direi tra le più piccole... Mi rendo conto che al gioco degli scacchi anche una semplice pedina può essere preziosissima, se per esempio si trova al posto giusto, al momento giusto. Tutto dipende dalla strategia  di colui che studia le mosse che deve fare.

Mentre osservo il gioco, mi diventa sempre più evidente che il Buon Dio è in posizione di svantaggio. Nell’immagine il Buon Dio è mio Papà. Penso: «È impossibil e che mio Papà, che è Dio, non vinca la partita. Dio è più forte del Diavolo. Il Diavolo è una creatura, e non può vincere contro il suo Creatore. Il Creatore è necessariamente più intelligente delle sue creature, anche le più intelligenti. 

Eppure... Lo svantaggio di mio Papà Dio è ben visibile. Allora lo guardo con occhi pieni di ansia. Sono come un bambinello che guarda il Papà, lo sa onnipotente , e malgrado ciò lo vede indietreggiare di fronte a un brutto e misterioso avversario vestito di nero. Peggio ancora, vedo che a tratti a mio Papà gli vengono le lacrime agli occhi, o quasi, perché il gioco lo obbliga a cedere uno, due, o magari tre dei suoi pezzi, che per lui sono così preziosi ... Il bambino che sono  nella visione si ribella all’idea che suo Papà, che è bravissimo, il più bravo  di tutti, perda terreno di fronte a un avversario così brutto, ma brutto! Bambino in tutto, scopro per la prima volta l’esistenza del male: un qualcosa di brutto e di opprimente che sembra capace di sconfiggere il bello e il buono, di sopprimerlo, di ucciderlo, di annientarlo, il che per me non ha senso. Per la prima volta nella mia vita scopro l’esistenza del male e della morte, e ne soffro moltissimo. Non riesco a concepire che la morte possa vincere la vita, nemmeno in forma parziale, nemmeno per un istante. Il fanciullino che sono nella visione ha bisogno di un aiuto, di una luce, ha bisogno di una spiegazione che gli permetta di respingere un dubbio così schiacciante, così atroce ... Non potendone più mi metto a dire con voce di pianto: Papà … ! Papà … ! Papà … ! Non voglio che perdiate. Non voglio. Fate qualcosa. Siete Dio. Siete onnipotente. Io lo so … lo so che siete onnipotente … e allora dovete vincere. Non potete perdere. Dovete vincere … vincere ... Voglio che siate vincitore.

Mi sento schiacciato, pieno di dolore, immerso nel dispiacere, e mentre soffro di questa esperienza i miei occhi si mettono a guardare la scacchiera. La guardo,  la fisso, e mentre la fisso … così, senza un motivo particolare, di punto in bianco... Tieh! Ecco la spiegazione! Ce l’ho davanti agli occhi la spiegazione! Scopro, infatti, che tutti i pezzi che appartengono a mio Papà hanno il privilegio  di essere dotati di libertà, e che alcuni di essi, credendosi in posizione di svantaggio, anziché rimanere sul quadratino dove Dio li ha messi, si spostano da  soli, chi verso un quadrato vicino, e chi più lontano ancora. Ed è questa loro mancanza di fiducia nei riguardi del Papà – mio e loro – che provoca la loro perdita, la loro squalifica.

Sempre nella visione, pur rimanendo il fanciullino che sento di essere, capisco  che mio Papà è davvero onnipotente, ma che la libertà che la sua legge d’amore esige nei confronti dei pezzi presenti nel suo gioco, lo mette in una posizione di svantaggio di fronte all’Avversario. Invece nel campo di questi non c’è nessuna libertà. Al posto della libertà c’è la paura; ed è tramite la suddetta paura che l’Avversario riesce a mantenere ogni suo pezzo solidamente ancorato alla squadra fino che la sua diabolica intelligenza gli sceglie di volta in volta. [132]

A questo punto mi ritrovo da questa parte della realtà, quella di tutti i giorni , e la voce silenziosa mi dice: «Mia cara, piccola pedina, ti ricordi quel testo  che diceva che qualsiasi cosa avvenga, Io ricostruirò la mia Chiesa?» Me lo ricordo, sì, ma non con le parole esatte, e allora cerco il testo. Trovato il testo  mi metto a rileggerlo. Porta la data del 19 marzo 1969, e dice: «Il mondo moderno è la mia rinnovata Passione. Anche se tutti i miei Sacerdoti mi dovessero abbandonare, come fu il caso per i miei Discepoli, e uno solo rimanesse sul Golgota , come fu il caso per Giovanni, tramite quel Giovanni Io rinnoverò il mondo. » [ 133]  

La rilettura di questo testo mi fa capire che la vittoria finale appartiene a Dio. La cosa è certa, sicura, ma durante la “partita” che oppone Dio all’Avversari o ci possono essere delle sconfitte apparenti di Dio, delle vittorie apparenti della morte sulla vita, del male sul bene, di Satana su Cristo, dell’Infelicità sulla Felicità. E tuttavia, anche se sembra che a volte la morte trionfi sulla vita, tale trionfo non sarà mai definitivo ma sempre provvisorio. Dio ha deciso ch e il bene e il male si separino l’uno dall’altro in questa maniera, che la morte  si squalifichi da se stessa credendosi vittoriosa sulla vita. Quello che conta,  dunque, non sono le vittorie temporali e transitorie, ma solo quella finale. 

Sto riflettendo su quanto il Signore mi ha appena fatto capire. Aspetto un commento da parte della voce silenziosa, ma siccome non viene, ne deduco che l’esperienza che ho appena vissuto dev’essere chiara a sufficienza. Per me lo è, ma mi chiedo sempre se lo è anche per tutti gli altri. Intuisco che se una persona non  ama la Verità con cuore sincero, queste immagini, malgrado la loro potente chiarezza, non le saranno sufficienti. Mi chiedo che cos’è che impedisce certe persone di lasciarsi convincere dalle spiegazioni che la Provvidenza di Dio manda a tutti indistintamente. Allora la Voce immateriale si fa udire di nuovo, e mi parla  così:

«Esistono due tipi di persone. Le prime si accontentano di quello che offre la Provvidenza, le seconde invece non si vogliono accontentare. Le prime credono alla Provvidenza, le seconde non ci vogliono credere. Le prime hanno buona volontà,  le seconde invece non ne hanno, e non vogliono neppure averla. Le prime sono co me bambinelle che inventano la loro felicità con quello che ricevono dagli adulti dai quali sanno di dipendere, le seconde invece hanno un’anima che assomiglia  a quella dei contestatori professionali. Non c’è nulla che le convinca di accettare la Verità quando qualcuno la propone. Per esse la Verità non esiste, o se esiste, non ha nessun valore. Non amano la Verità, la odiano. Se si accorgono che  la Verità sta per nascere da qualche parte, le negano in anticipo il diritto di  nascere, la uccidono prima che nasca, la fanno abortire. Di conseguenza, se un testimonio della Verità non dice il suo nome, la sua testimonianza non è valida,  se invece lo dice, è il suo nome che non è valido. Se un libro presenta la Verità con tanto di “Imprimatur”, si tratta per loro di vecchio paternalismo, se invece si presenta senza nessun “Imprimatur”, guai a colui che ha osato pubblicarlo  in simile stato! »

A queste condizioni, mi dico, a che scopo indugiare oltre? È meglio che continui  per la mia strada senza perdere altro tempo, che faccia quel che Virgilio consigliava di fare al suo caro compagno Dante Alighieri durante il viaggio che insieme facevano tra i meandri dell’inferno: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa ”. [134]

3 – L’amore al suo apice.

Ora per me esistono tre tipi d’amore: primitivo, evoluto, divinizzato. Per vederci più chiaro sarà necessario leggere l’episodio che segue, che ormai fa parte delle mie esperienze personali.

Tempo fa mi è capitato di contemplare spiritualmente tre coppie di novelli sposi . Le tre coppie erano tutte nel loro periodo detto “luna di miele”, e guardandole vivere ho notato che in ognuna di esse i due sposi avevano l’uno per l’altro gli stessi gesti di gentilezza, di affetto, di attaccamento reciproco, di passion e amorosa. Di primo acchito nessuna differenza esteriore permetteva di distinguere qual’era la coppia che si amava meglio, o “di più”, ma quando – subito dopo –  mi è stato concesso di “vedere” nell’anima degli sposi, ho costatato che malgrado l’apparente identità dei gesti esteriori, le tre coppie non si amavano allo stesso modo. Nella prima coppia la passione amorosa era presente in ambedue gli sposi come conseguenza del bisogno che essi avevano di ricevere amore; nella seconda coppia la passione era presente in ambedue gli sposi come conseguenza del bisogno che essi avevano di dare amore (oltre che riceverlo); nella terza coppia,  la passione amorosa era presente in ambedue gli sposi come conseguenza di un bisogno specialissimo, quello di amare Dio insieme. Significa che ambedue gli sposi  volevano amare Dio, ma non solo come individui, cioè ognuno per sè, ma collettivamente, cioè insieme, come coppia. [135] 

Qui ha parlato la mia coscienza. Mi ha chiesto:

− “Se Dio ti chiamasse a scegliere per te una di queste tre forme amorose, quale  sceglieresti?” 

− “La terza!”

− “Perché la terza?”

− Perché l’amore ideale io lo percepisco nella terza coppia. La terza coppia mi  fa capire che l’amore umano, amore creato, diventa completamente degno dell’Amor e increato (dando così il meglio di sè, sbocciando in tutto il suo splendore) so lo quando accetta di unirsi a Lui – all’Amore increato – in maniera collettiva oltre che individuale. È logico che nelle tre coppie ambedue gli sposi possono permettersi di amare Dio individualmente, ma se ambedue accettano di amare Dio collettivamente, come coppia, ecco che il loro amore umano diventa ideale, ovverossia perfetto. Questo è quanto io percepisco. Sono convinto che il nostro mondo per diventare Paradiso avrà bisogno di questo tipo d’amore. Solo un amore a carattere universale – che io sappia – è in grado di garantire il Paradiso in terra mantenendo tutti gli esseri umani uniti tra di loro e uniti a Dio (senso orizzontale e senso verticale dell’unione).

Mi sembra che per forza di cose l’amore vissuto nel Divin Volere sarà un amore che abbraccerà l’universo, non solo quello immanente (senso orizzontale) ma anche quello trascendente (senso verticale). Questo tipo d’amore io l’ho sentito presente solo nella terza coppia. È da essa che ho potuto capire come sarà l’amore umano – sia esso coniugale, fraterno, materno, paterno, filiale, amicale, patriottico –  quando sarà divinizzato.

di: Johannes De Parvulis

LE GRANDEZZE DI MARIA



COME DIO SI ABBASSI IN QUESTO MISTERO

Dal trono delle vostre grandezze, o Verbo divino, Voi scendete in un abbassamento ineffabile. Dal punto più alto del cielo scendete nel più infimo della terra. Dal cielo empireo Voi fissate il vostro sguardo sopra una piccola borgata, sopra un Nazaret nascosto all’universo e, uscendo in certo quel modo di Voi stesso; dal seno del Padre scendete nel seno della Vergine.
Qui non create, ma siete creato, o meglio siete creatore e creato tutt'assieme; non formate, ma siete formato; non date, ma ricevete; non operate, ma patite; non siete regnante, ma schiavo e dal primo istante schiavo nei vincoli della vostra infanzia.
Oh meraviglia! Oh amore! Oh grandezza! Oh bassezza! Oh grandezza in bassezza! Oh bassezza in grandezza!
Non è forse un abbassamento, o Verbo increato, che vi degnate di entrare in un essere, creato per congiungerlo così da vicino, unirlo ed associarlo alla vostra propria persona? Non è forse ancora un abbassarvi, scegliere per questo mistèro non la più alta ma la più infima delle creature intelligenti, non l'angelo che sta in cielo, ma l'uomo che sta in terra? Non è forse un abbassarvi, prendere ed unire alla vostra persona, non soltanto l'anima dell'uomo, che ne è la parte più nobile, ma l'anima e il corpo, e il corpo in tutte le sue parti?
È vero che il Creatore non isdegna nulla di quanto ha creato, non disprezza nulla nell'uomo fuorché il peccato, quel peccato che l'uomo pur troppo non vuole disprezzare per l'onore e l'amore del Suo Dio; ma non è forse per Voi un abbassarvi, prendere non già un corpo [83] nuovamente formato dalle proprie mani di Dio, come quello di Adamo, vale a dire, un corpo puro e santo non soltanto nel suo stato presente ma anche nella sua origine, bensì un corpo derivato dal corpo del vecchio Adamo e portante la sembianza del peccato, e imprimere il carattere della grazia e della sapienza divina in quella medesima carne che porta il carattere del peccato?
Non è forse ancora per Voi un abbassamento e un grande abbassamento che questo corpo, ricevendo il dono singolare ed ineffabile della Santità divina e personale; non riceva anche il privilegio della gloria e nell'immortalità?
Non è forse per Voi un abbassamento che questo corpo rimanga esposto a tutti gli stati e a tutte le basse condizioni della nostra natura, soggetto alle nostre miserie ed infermità sino alla morte medesima, onde noi troviamo vita nella vostra morte, forza nella vostra debolezza, grazia nelle vostre umiliazioni, favori nei rigori da Voi sopportati, gloria nella vostra Croce?
Oh grandezza discesa nella bassezza! Oh grandezza suprema in estrema bassezza!
Ma questi abbassamenti, Dio li rialza e li eleva, in tal modo che li rende divini ed adorabili, e che sono adorati dal cielo e dalla terra e persino dall'inferno; poiché il demonio adorerà il presepio e tremerà al gemito del tenero bambino che in quello vagirà. Tutti questi stati umili ed abietti che Gesù assume per nostro amore sono esistenti e stabiliti dentro l'Essere divino; sono sorretti dalla sussistenza del Verbo. In tal modo, come la grandezza è umiliata nella bassezza, così la bassezza trovasi elevata nella grandezza suprema e deificata nella Divinità. [84]

CARD. PIETRO DE BÉRULLE

Tu sei il Re Supremo del cielo e della terra



Mio Re e Mio Bene, ti hanno condannato a morte, 
Tu sei il Re Supremo del cielo e della terra 
e porti una corona di spine e per scettro una Croce, 
un legno, il lavoro di un falegname, Ti si è girato contro. 

Mio Re e Mio Bene, sei stanco, 
i peccati che porti sulla Tua spalla 
Ti fanno sentire assetato, 
lascia che questa Tua creatura  
che ha posto i peccati più pesanti  
e tormentosi sulla Tua croce, 
Ti offra dell'acqua, 
so bene che hai sete di anime, 
non guardare i miei peccati, 
lasciami placare la tua sete, 
come fece la donna di Samaria. 

Cammini verso l'incontro desiderato, 
e ogni passo che fai è un eccesso di amore per me, 
ogni passo è un sospiro per quel momento 
che il tuo Essere Divino desidera, 
cadi a terra, ma alzi la faccia insanguinata 
e mi guardi, sì, mi guardi, 
e il desiderio di salvarmi ti porta ad alzarti con più forza, 
cammini per fonderti con la Croce, 
chi ami infinitamente . 

Mio Re, Re delle anime, Re della vita, 
oggi tutta la Creazione Ti riverisce, geme, 
il Tuo amore muove tutto ciò che è stato creato 
dalla mano di Tuo Padre. 

Guardarti così, distrutto a causa mia, 
mi prostro davanti a te ed imploro perdono, 
lavami con il Tuo Sangue, 
dammi da bere dal Tuo Cuore, 
dammi l'acqua viva del Tuo Amore, Signore. 

RICONOSCIMENTO DEL L’AMORE DIVINO E DELLA MADRE SANTISSIMA



In questo supremo sacrificio del Divino Amore, oggi dobbiamo essere consapevoli del grande impegno che ciascuno ha in quanto membro del Corpo Mistico. 

Questo darsi al Signore, senza misurare il dolore, senza paura, è ciò a cui la fede vuole condurci. Oggi il nostro Amato ci chiede una fede inamovibile ed invincibile, affinché alla fine della nostra vita, come il Divin Maestro, possiamo dire con fiducia, “Padre, nelle Tue Mani rimetto il mio spirito.” (Lc. 23,46) 

Ci è stata data una Madre, ai piedi della Croce, la manifestazione vivente dell'Amore Divino, Lei è per la Chiesa l'Arca dove tutti i figli troveranno rifugio, in ogni avversità. Come Giovanni, dovremmo invitarla a camminare con noi. 

Lei che vide crescere il Signore, Lo accompagnò ogni momento della sua Passione, si fermò ai piedi della Croce ed ora partecipa alla Gloria Eterna, allo stesso modo la nostra Regina e Madre ci condurrà per mano. 
Perciò, invitiamola nella nostra vita, a casa nostra, nella nostra famiglia, perché proprio come ha protetto Suo Figlio, lo farà con noi e con i nostri. 

L’ORA INIZIA, IL CALVARIO È PER TUTTA L’UMANITÀ.



Popoli tutti, genti mie, venite al vostro Dio Amore, solo Io, sono il vostro rifugio, la vostra salvezza.
Amate creature mie, la tempesta è in atto, tutto volge alla fine, il vostro cuore sia dedito a Me, alle Cose di Dio. Abbandonate in fretta le cose del mondo e rifugiatevi in quelle Celesti, il vostro Dio vi attende per donarvi di Sé, ricolmarvi di Sé, farvi partecipi della sua Regalità.
Fiori del mio Giardino, eccovi giunti alla fine di un tempo vecchio, state per entrare nel nuovo Eden, nel mio Tutto per voi.
Amate creature mie, state ben saldi alla mia Parola, ascoltate la mia voce e dirigetevi dove Io vi comando. È l’ora sesta, è l’ora della crocifissione della mia Chiesa a causa dei servi traditori, coloro che si sono associati a Lucifero.
L’ora inizia, il Calvario è per tutta l’Umanità.
Oh uomo! Se non ti convertirai in questi ultimi istanti, prima che si scateni la mia ira, … perirai!
Il Golgota è pronto per chi Mi ha tradito, per chi Mi ha voluto allontanare dalla mia Casa per prendere il mio posto. Poveri uomini, privi di luce e sentimento, a breve sarete catapultati all’Inferno dove servirete in eterno il vostro idolo.
La Madre mia Santissima è alla sua venuta, guiderà il mio popolo alla salvezza, lo istruirà secondo la Legge di Dio, e imprimerà nei cuori dei fedeli il sigillo eterno dell’amore e della fedeltà.
La situazione che oggi vive l’Umanità è dolorosa ma ancora più dolorosa sarà se l’uomo non aprirà il proprio cuore al suo Dio Creatore e si unirà a Lui. Verranno giorni che non avrete né cibo né acqua, subirete il castigo della grande carestia: il fuoco brucerà e l’acqua putrefarà.
La vostra condanna è causa delle vostre scelte insulse, non avete creduto ai miei appelli, non avete ascoltato mia Madre né i miei profeti, li avete derisi! Oh, voi che non avete messo da parte l’olio per tenere la lampada accesa, … che farete? Il buio vi avvolgerà e la morte sarà su di voi, vi siete suicidati da soli, o uomini!
Per questo ancora vi chiedo quale Padre misericordioso, di ravvedere la vostra condotta prima che la mia ira vi raggiunga.
Sono troppo addolorato per il vostro rinnegamento! Essere rifiutato dai propri figli è un dolore immenso! Ma, per il bene che vi voglio chiedo ancora la vostra conversione urgente: inginocchiatevi davanti al Crocifisso e chiedete perdono per tutti gli oltraggi che ha subìto a causa della vostra stoltezza.
Se in questi ultimi istanti, prima del mio intervento, Mi chiederete perdono con cuore sincero, Io fermerò tutte le catastrofi che devono succedere, diversamente rovescerò il mondo perché avrete fatto le scelte ancora una volta di rinnegarmi. … Addio!
Carbonia 08.04.2020