venerdì 8 maggio 2020

L’UMILTÀ



L'umiltà è la virtù che serve di fondamento a tutte le altre virtù e deve presupporsi ad ogni esercizio di pietà; senza di essa l'anima non farà mai nessun progresso. La superbia, che è opposta a questa virtù è il vizio che più dispiace a Dio. A questo orribile ed infelice peccato Dio suole resistere, come dichiara così spesso nella Scrittura: Dio resiste, ai superbi.
Il fondamento di questa resistenza di Dio alla superbia proviene dall'ingiuria speciale che essa gli fa, perchè lo deruba di ciò che gli è più caro, dell'onore, cioè della gloria a Lui dovuta ed esclusivamente riservata, per attribuirla a un niente, ad un verme della terra. Dio non è di nulla geloso come della sua gloria; ci comunica il suo essere divino, la sua propria natura e tutti i suoi doni, ma con la condizione che noi non lo deruberemo di ciò che Egli non intende punto cedere a nessuna creatura, vale a dire della sua gloria.
In conseguenza dell'avversione e dell'odio che Dio prova contro la superbia, non. appena l'anima è così miserabile da abbandonarsi ad un tale eccesso, Dio sull'istante, si ritira e l'abbandona a se medesima, privandola della sua grazia e del suo aiuto; per lo stesso motivo non se ne avvicina che in quanto essa è vuota di ogni superbia e di ogni propria stima. Perciò diciamo che la santa umiltà è il fondamento di tutte le virtù, perchè queste non si possono acquistare senza la grazia e l'aiuto divino, favori questi che Dio da solamente agli umili: Agli umili Dio dà la sua grazia. Incominciamo dunque dall'umiltà e vediamo innanzi tutto in che consiste.

NATURA DELL'UMILTÀ

L'umiltà ha tre parti. La prima è di compiacerci nella conoscenza di noi stessi. Vi sono anime alle quali Dio fa conoscere la loro miseria ed i loro difetti, anzi ne porge loro l'esperienza, facendo risaltare ai loro propri occhi la loro stolidezza, leggerezza, inutilità e assoluta incapacità; ma esse a tale vista si rattristano e, non potendola sopportare, cercano in se stesse qualche cosa che le lusinghi, si studiano di scoprire in se medesime qualche perfezione o qualche virtù che le metta al coperto della convinzione della loro miseria: questo è effetto di superbia. Bene spesso ci troviamo in tale stato che sentiamo grande abbattimento nel vederci quali siamo, cioè: niente nella grazia e niente nella natura, inutili ad ogni bene, insopportabili a noi stessi e a tutti: se questo sentimento produce scoraggiamento interiore, è segno che la nostra è umiltà falsa.
Nostro Signore dà, al contrario la stessa visione ad anime sante che gli sono care e predilette e sono stabilite nella vera umiltà, affine di rendere più profonda in esse questa virtù          e prepararvi un fondo più ampio per ricevere la suo grazia e il suo amore. Ma queste anime, perchè più umili, godono di conoscere ciò che sono basta non aderiscano alla malizia della loro carne, sono contente; talvolta non conoscono punto questa loro buona volontà. Dio permettendo che non distinguano tra gli assalti della carne e il consenso; e ciò è causa per esse di molta pena. Ora sentiranno ripugnanza verso i poveri e riluttanza a praticare la carità: ora sentiranno disgusto di Dio e della sua santa parola. Altre volte proveranno altre molestie che partono da quel fondo maligno della carne che si chiama comunemente la natura corrotta; e, nell'incertezza se abbiamo acconsentito a simili tentazioni, si affliggono e si trovano molto umiliate, come pure al pensiero di non aver lavorato abbastanza a vincere se medesime.
Orbene, tutte queste prove, per le anime sante, non sono solo motivo di pena e di abbattimento, quanto di confusione e di umuliazione. Anzi, ciò serve loro a non. dimenticare ciò che sono in se stesse, a ricordarsi che portiamo il peso della carne e siamo composti di una natura di peccato che è fondo inesauribile di malizia; perciò si riconoscono operai di iniquità. Infatti, avendo acconsentito al peccato in Adamo, e inoltre avendo contratto, per i loro peccati personali, abitudini viziose esse hanno alterato la loro propria natura, e l'hanno talmente viziata che non vi rimane più nulla che abbia pregio alcuno. E' necessario un nuovo principio; è necessaria una nuova generazione, che ci dia una seconda vita e un nuovo spirito per conservare questa vita nuova. Lo Spirito Santo medesimo è quello che opera in noi i movimenti al bene e ci sollecita alle opere buone, come la carne ci inclina alle opere cattive. Così lo spirito e la carne, sono in continua e perpetua lotta. La carne, dice S. Paolo, combatte contro lo spirito e lo spirito contro la carne.
Perciò i Santi, essendo veramente umili, riconoscono perfettamente ciò che sono da se stessi, e ciò che in se medesimi appartiene a Dio. Riconoscono donde viene il bene e chi ne è la causa; rendono incessantemente lode e gloria a Dio per il bene che Egli opera nelle loro anime; si umiliano pure incessantemente per il male che fanno e che sentono in sè, riconoscendo la propria povertà, miseria e viltà, e condannano se stessi come causa del male che risentono. Ma una tal vista, per quanto ne provino tristezza, li umilia senza avvilirli nè scoraggiarli.
Ecco il primo grado della virtù di umiltà; compiacersi nella propria viltà e miseria. Conoscere questa viltà e miseria, non è parte di questa virtù; ne è soltanto una condizione e un fondamento. Perciò anche i pagani praticavano la conoocenza di se medesimi, eppure essi non avevano nulla della virtù di umiltà, perchè il primo passo di questa è la soddisfazione e la gloria che si prova nel conoscere se stesso.
Che cos'è dunque l'umiltà? - E' l'amore della propria abiehzione, per il quale, a poco a. poco si diventa così amanti della nullità, della piccolezza e della bassezza da prediligere in tutto e per tutto.
Prendiamo un esempio: un'anima riconosce in sè il proprio nulla che la rende vile e abietta, riconosce la sua debolezza, i suoi difetti e persino i suoi peccati; bisogna si- compiaccia nella viltà, nell'abiezione e nel disprezzo che gliene provengono; deve compiacersi in ciò che v'è in se stessa di vile, di abietto e di umiliante.
La viltà e l'abiezione che sono le conseguenze del peccato sono cosa affatto diversa dall'opposizione a Dio: l'anima che è umile deve amare la viltà alla quale essa è ridotta dal peccato, ma insieme deve detestare sommamente il suo peccato in quanto è contrario a Dio. Essa deve essere talmente amante della viltà e della bassezza da amarla, dovunque la incontri; deve trovare, nell'abiezione vaghezze così deliziose che non trovi nulla di così amabile e la consideri come la sua regina, la sua amica, la sua diletta. Amore di piccolezza, amore di bassezza, amore di abiezione, di umiliazione: ecco la nostra felicità, ecco l'unica nostra pace.
Intesa così, l'umiltà ha la sua sorgente in Dio medesimo; Dio, infatti, benchè a motivo delle sue perfezioni non sia capace di vero abbassamento, tuttavia ha in sé come un peso che lo porta verso le cose piccole, perchè da se medesimo è amante delle cose basse. Dio guarda alle cose vili,; Ha rivolto lo sguardo alla bassezza dello sua serva, dice la Madonna, nel Magnificat, vale a dire che si compiace nella bassezza e vi prende la sua compiacenza.
Questo peso immenso della Divinità verso la bassezza, riempiva in modo eminente delle sue inclinazioni l'anima di Gesù Cristo, e le infondeva una tendenza infinita verso la umiliazione, tendenza continuamente operosa, che mai poteva essere spenta né saziata. Tutto quanto vi è di disprezzo, di annientamento e dì abiezione, tutto, per l'anima di Lui, è nulla in confronto, di quella sete immensa di umiliazione che lo divora.
In ciò consiste l'umiltà di Dio e di Gesù Cristo, di cui dobbiamo renderci partecipi: umiltà che Gesù diffonde nel cuore dei cristiani, nei quali ha infuso lo stesso peso e la stessa inclinazione verso ciò che è basso. Ed è questa la vera umiltà cristiana.
E' da considerarsi come il profeta diceva del Cuore di Gesù Cristo, che sarebbe saziato d'obbrobri; era questo un effetto che l'immensità di Dio operava nel fondo dell'anima di Lui con l'infinità della sua potenza.
Non dobbiamo considerare soltanto le umiliazioni che Gesù Cristo ha subìto nella propria persona e alle quali si riferisce quella sua parola sulla croce: SITIO. Ho sete; ma ancora gli obbrobri e i disprezzi che desiderava soffrire nel suo corpo mistico e nei suoi membri; anche riguardo a questi Egli diceva: « SITIO. Ho sete, muoio dí languore «nel desiderio di nuove pene e di nuovi «disprezzi: bisogna che mi estenda e mi «dilati in tutta la mia Chiesa e che in essa «io soddisfi la mia sete, quanto più soffrirò in essa disprezzi e umiliazioni, tanto più proverò gioia e consolazione e soddisferò il desiderio immenso .che ho di «spendere al basso.
« Padre mio infinito nei suoi desiderii, mi comunica questo languore e «questa immensa volontà, in confronto «della quale io non sono nulla, né sono «capace dì soddisfarla; per questo cerco «sempre sulla terra qualche anima che «soddisfi la mia pena e il desiderio che provo di bere a lunghi sorsi in ogni tempo e in ogni luogo, al calice dell'onta e dell'umiliazione. Dimodoché quando «qualcuno soffre disprezzi e li riceve con «gioia ed amore, altrettanto soddisfa la «mia sete».
Sarebbe ben giusto dare in noi questa gioia a Gesù Cristo e procurare di soddisfarlo ed accontentarlo su questo punto. E poichè abbiamo tanta ripugnanza ad essere umiliati, dobbiamo, almeno raccogliere con cura, quel poco di umiliazione che possiamo, per dar luogo alla potenza e all'efficacia dell'operazione divina nel nostro cuore.
Dio in se medesimo è immenso, lascia infinita grandezza che lo inclina verso la bassezza deve tutto umiliare sotto di Lui e portarci tutti all'amore del disprezzo e dell'abbassamento. Tuttavia è un fatto, che il nostro cuore gli resiste tanto fortemente e la vince in tal modo sopra di Lui che invece di tendere ad abbassarci, noi non tendiamo che ad elevarci, né cerchiamo altro che la lode, la stima, e gli applausi. Dio, così potente in tutto e particolarmente nell'anima del Figlio suo, trovasi conì impotente in noi.
Studiamoci dunque di rinunciare al nostro fondo intimo, di condannarlo e sottomotterlo a Dio, affinchè Egli possa imprimere in noi ciò che desideaa e investirci delle sue inclinazioni, dei suoi sentimenti e delle sue medesime disposizioni.
Dobbiamo pregare molto la maestà di Dio che compia in noi le operazioni della sua potenza e della sua virtù immensa, affinchè ci umiliamo in Lui e ci investiamo delle sue inclinazioni e dei suoi desideri.
La principale umiltà è l'umiltà interiore; questa riguarda dapprima lo spirito e consiste nel tener sempre la facoltà dell'anima in una grande soggezione e dipendenza verso Dio; di modo che il nostro spirito non sia mai insolente nè superbo, al punto d'innalzarsi al cospetto del nostro Re e nostro Dio, ma invece sia sempre davanti a Lui in atto di perfetta sottomissione e di profonda riverenza aspettando con pazienza la sua luce e i suoi ordini Guardiamoci sempre dall'essere così presuntuosi da voler, in qualunque cosa, ragionare ed agire da noi e in noi; stiamo sempre sottomessi a Dio, aspettando con fede la sua direzione e la sua regola.
Lo stesso è da dirsi della nostra volontà; benchè si trovi in questa carne di peccato e in questo stato di sregolatezza, essa è sempre come una regina che domina e comanda, perciò meglio ancora dell'intelligenza essa deve stare dipendente dallo Spirito divino, che vuol essere in noi Re e padrone.

Tratto da: “Vita e virtù Cristiane” Giovanni Olieri

La concretezza della Parola di Dio



La famiglia in preghiera 

[19]In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.  

[20]Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro. Mt. 18,19 

La Madonna ha raccomandato più volte di pregare in famiglia insegnando anche, mediante la veggente Vicka, che satana non può nulla contro una famiglia che prega giornalmente il Santo Rosario.

L'insistenza della Regina dei profeti riguardo alla preghiera familiare trova la sua giustificazione nei seguenti capisaldi.  
La famiglia: 

1) è una chiesa domestica, come più volte affermato da papa Giovanni Paolo II e dai documenti del Magistero della Chiesa; 

2) forma un gruppo di preghiera in quanto, come ci ha insegnato Gesù (Mt. 18,19), sono sufficienti due o tre persone accordate (coniugi o genitori più figli o figli accordati) per ottenere qualsiasi cosa; 

3) è radicata sul sacramento del matrimonio (quello cattolico, s'intende!); la preghiera comunitaria familiare gode quindi della potenza del sacramento stesso; 

4) si presta, grazie alla costante presenza dei familiari, all'esercizio della preghiera quotidiana comunitaria secondo gli insegnamenti biblici e non secondo le "libere interpretazioni" di alcuni leader, spesso in contrasto con gli insegnamenti della Bibbia (basti pensare al perdonismo, al buonismo, al dolorismo, all'assenza di richieste, alla sola preghiera per gli altri in contrasto con il Padre Nostro….liberaci…., alla lode congelante, all'assenza della preghiera del Rosario, dei salmi.htmlecc.); 

5) può utilizzare quotidianamente sia le preghiere di guarigione, sia quelle di liberazione, sia l'esorcismo minore di Leone XIII, in piena sintonia con la Sacra Scrittura e con il documento "Istruzioni circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione" della Congregazione per la Dottrina della Fede, senza che qualche prete o leader ne "impedisca o scoraggi" l’utilizzo con svariate scuse; 

6) i membri della famiglia possono servirsi dell'olio benedetto da un sacerdote secondo l'apposito rituale o acquistato presso i Santuari di Loreto, di Arenzano, di Trezzo d'Adda ecc. L'utilizzo di tale olio è spesso impossibile nei grandi gruppi di preghiera perché "Tizio non vuole, il reverendo Caio non è d'accordo, il mons. Sempronio non ci crede ecc."; 

7) i membri della famiglia possono imporre le mani in applicazione del mandato evangelico (Mc. 16,16 seg.) concesso a tutti i credenti. Anche questa è un'azione quasi impossibile da effettuare nei grandi gruppi di preghiera. Lo stesso Mons. Milingo che affermava di applicare il Vangelo non ha mai permesso, durante le preghiere di guarigione e di liberazione, che l'assemblea dei fedeli imponesse assieme a lui le mani secondo la Parola di Dio (Mc. 16,16 seg.); 

8) è svincolata dai pericoli di inquinamento che spesso ammorbano i grandi gruppi di preghiera in cui satana, come ci insegna la parabola della zizzania, cerca di insinuarsi e di seminare i suoi ostacoli e le sue eresie mediante gli strumenti delle tenebre travestiti da "angeli della luce"; 

9) l'insieme delle famiglie che nel mondo, dopo aver pregato, leggono la Sacra Scrittura e cercano di viverla (imparando anche ad utilizzare le intenzioni di preghiera suggerite dallo Spirito Santo, in particolare mediante i salmi) formano un gigantesco gruppo di preghiera accomunato dall'eterna Parola di Dio. Conviene pure rammentare che tali famiglie possono accordarsi con altre sparse in varie località per pregare secondo le comuni intenzioni bibliche o per esigenze particolari (internet, anche in questo caso, diventa un formidabile mezzo di comunicazione); 

10) le famiglie costituiscono il tessuto connettivo della Chiesa. Se pregano, anche l'intera Chiesa prega. Diversamente "campa cavallo che l'erba cresce!". Scatta di conseguenza il "Tocca a te, tocca a me, tocca a quell'altro…." E tutti preferiscono parlare anziché pregare in contrasto con la preghiera incessante raccomandata da Gesù e rammentata dalla Madonna nei suoi messaggi!

Quanto sopra esposto rappresenta la sintesi dei valori espressi da una famiglia che prega unita (genitori con figli oppure coniugi tra loro). Naturalmente è un'ottima cosa il momento in cui sia le famiglie sia i singoli cristiani si riuniscono per pregare insieme in particolari occasioni (in presenza ad esempio di personaggi carismatici) oppure con cadenza periodica. Le testimonianze dei fratelli, l'esercizio dei carismi costituiscono un arricchimento vicendevole ed uno stimolo per l'edificazione reciproca dei partecipanti. Ma nessun gruppo di preghiera a cadenza periodica, per quanto valido, potrà mai sostituire, per le ragioni sopra esposte, il gruppo di preghiera familiare. Ecco perché satana cerca in tutti i modi di ostacolare questo desiderio della Regina dell'Universo. Mentre è facile per lui inoculare i suoi "agenti segreti" nei grandi gruppi di preghiera, gli diventa impossibile manipolare o condizionare tutti i gruppi di preghiera familiari!  

Anche in questo caso l’applicazione degli insegnamenti biblici, rammentati dalla Madonna, assumono un’attuazione concreta nella vita delle persone. Sorge quindi una domanda spontanea. Quante famiglie pregano, soprattutto il Santo Rosario? Quante famiglie effettuano preghiere quotidiane di guarigione-protezione-liberazione? Quante famiglie leggono ogni giorno la Sacra Scrittura? Osservando l’andazzo che ci circonda la risposta è di estrema facilità! 

Arrigo Muscio

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"



Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita

22-I-1968 Gesù, l'Amore. Gesù Fanciullo, o Gesù Maestro? Gesù Crocifisso, o Gesù Risorto? Se tu dovessi scegliere, come vorresti che Io venissi a Te? Si, vengo a te come mi desideri: fanciullo. Voglio farti sorridere, voglio portarti lontano fra giardini pieni di fiori, alberi ombrosi, profumi deliziosi... Vieni, fanciulla, con Me. Uno stuolo di anime ci attendono, anime fanciulle. Io sono con voi nei giardino dell'Amore. No, non ti preoccupare; tu "vedi", ed Io scrivo, scrivo per te. (Io vedo tanti "Gesù" nei loro occhi, e la mia anima non vede di più) Vieni, ti conduco più in alto: fra i miei Angeli. Vieni, Io ti faccio bella con la mia Grazia. Qui sono il piccolo Re; il Re Fanciullo, e questi Angeli giocano con Me. Vieni, ti porto altrove. Qui ci sono dei piccoli Soldati. Hanno combattuto per Me; ed Io sono il loro Piccolo Condottiero. Ti porto ove sono tanti piccoli fiorellini: profumano per Me: Io sono il Fiore per il quale si sono umiliati per Me. Dove vuoi andare? Vieni, vieni, ti mostrerò i miei Giardini. Andiamo nei giardino delle Rose. Quali rose preferisci? (Io, a Gesù: quella rosa con la goccia di rugiada). Eccola, ecco la perla che stillano tutte dai loro petali: la perla della purezza; ecco il colore rosa fatto d'amore, di delicatezza, slancio generoso verso di Me. Senti quale profumo! io sono Colui che ha loro donato la Santità: ora profumano per Me. Ti porto fra i gigli sempre bianchi e immacolati, sempre olezzanti. Accostati a loro. Essi ti guardano e vi aspettano. E poi viali, viali lunghi e alberati; e profumi e cinguettii d'uccelli. Tutti cantano la lode al Creatore. Vieni, vieni con Me, e respiri la tua anima, la tua anima, questi profumi, poiché... il tuo corpo non può. No, non sei ancora fanciulla per giocare con Me; ma Io t'insegnerò affinché tu goda nei miei giardini, e allora là Io mi nasconderò acciocché tu mi cerchi... Poi ti lascerà "adulta" per il mondo, ma per Me sempre fanciulla, affinché tu mi veda Maestro, il tuo Divin Maestro. Poi, a tratti, saliremo il Golgota con mia Madre. Vedi, tutto faremo insieme, finché il mio Cuore non sarà tutto nei tuo. Per ora ti conduco per mano; vieni a giocare nel miei giardini, fra i miei Angeli, vieni ove ci sono i miei Fiori; vieni ove si respira il mio Profumo. Vieni, ti porto lontano con Me, e rinasci in Me. Solo così ritornerai "fanciulla". Il tuo Gesù Fanciullo. 

Non temete, poiché sono con voi e vi ispirerò ad essere in un posto sicuro per l'ora che verrà e che è a portata di mano..."



26 aprile 2020

 “... Come fluisce la mia misericordia e non c'è nessuno che la desideri... Rivolgetevi a me, popolo mio... 

Chiedetemi aiuto ed io vi aiuterò. 

Le potenze malvagie del mondo si sono unite per la vostra distruzione, repressione e controllo. Io come vostro Signore Dio permetterò che ciò avvenga fino a quando deciderete di scegliere la vita o la morte. 

Sono consapevole che ci sarà solo un piccolo resto fedele e quindi invierò, all'ora designata dal Padre mio, il castigo sul mondo che lo purificherà dalla densa oscurità, dal male e da coloro che si sono uniti ad esso. 

Mio Padre permetterà al fuoco di cadere dal cielo e molti saranno annientati, l’Anticristo e tutti coloro che si sono dati a lui, e verrà un tempo di pace nel quale non ci saranno lacrime ma pace in unione con il vostro Dio. 

Non abbiate paura, voi e quelli uniti a voi. Sarò in mezzo a voi. Non temete, poiché sono con voi e vi ispirerò ad essere in un posto sicuro per l'ora che verrà e che è a portata di mano..."

 Christina Gallagher

L’Eucaristia è il grande mistero d’amore di Dio per gli uomini, la manifestazione più stupenda e meravigliosa, ma l’umanità ora ne sembra nauseata.



La «Voce» alla Povera Anima

L’Eucaristia è il grande mistero d’amore di Dio
per gli uomini, la manifestazione più stupenda
e meravigliosa, ma l’umanità ora ne sembra nauseata.


9·4·1966 Mattino. Prime ore. Sempre nella sofferenza.

— L’Eucaristia è il grande mistero d’amore di Dio per gli uomini. È la manifestazione più stupenda e meravigliosa! Con questo dono, Dio, non ha riservato più nulla per sé, ma tutto si è dato all’umanità! Ed oh! quanto è grande il mio desiderio che le anime vengano a me... vengano al mio Cuore... le anime, per le quali tutto ho sacrificato... nullarisparmiando di quanto mi era più caro, pur di attrarle al mio Amore!
Ora, sembra invece che l’umanità vada nauseandosi del gran dono della mia reale presenza su questa terra! Ed il mio Cuore ne è addolorato, afflitto!
Anche fra i miei più intimi tante volte non trovo quella comprensione e corrispondenza di cui avrei bisogno ed anche diritto...
Ma, dunque dovrà, il mio Cuore lasciarsi vincere davanti a tanta sconoscenza e ingratitudine? Dovrò io vedere sempre il mio Amore tanto incompreso, trascurato, misconosciuto? Questa sarebbe un’offesa troppo grande che verrebbe arrecata alla mia infinita carità...
nelle mani della mia Sposa, la Chiesa: la glorificazioneEcco, dunque il nuovo mezzo che io intendo di mettere dello Spirito Santo...
Io la supplico ardentemente di accoglierlo... di darne tutta l’importanza che si merita... e la assicuro che ben presto ne vedrà copiosi frutti... Così, se si darà ascolto alla mia voce, si potrà pure effettuare il gran piano di amore e di riparazione al mio Cuore amantissimo, e la gloria del Padre mio nella salvezza delle anime.
Si faccia, dunque, conoscere, amare e glorificare l’Eterno divino Spirito e il mio Cuore sarà soddisfatto!

Carolina Venturella

INVOCAZIONI ALLA REGINA DEL ROSARIO DI POMPEI



O Regina circondata di rose, o Immacolata, e ne' tuoi preghi onnipossente! Tu che fermi tua dimora nella celeste Gerusalemme, e quaggiù tra gli eletti poni tua stanza, e special trono volesti nella città santificata dai tuoi portenti; o Vergine bella, o Madre del tuo Creatore, deh! Tu ne impetra, che quanti concorsero a edificare il tuo trono nella Valle della desolazione, tutti sieno noverati fra gli eletti del Cielo; e dal Santuario, a te dedicato, dispiega la tua potestà di Regina su le presenti generazioni dei colpevoli figliuoli di Eva. Chiama cori la tua voce di Madre tutti i figli tuoi da ogni angolo della terra; ed al seno tuo li raccogli, al seno tuo, Arca di sicuro scampo. Ma nel prossimo dì specialmente della tua festa, che ricorda la tua vittoria su quella terra che fu dello sterminio, deh! miraci tutti, o Madre, proni a' tuoi piedi, e dal tuo Figlio Dio impetraci la grazia che a te chiediamo. (Si domandi la grazia). Madre e Regina sempre vittoriosa, benignamente esaudisci le nostre preci. E poichè i nostri cuori Tu stessa attiri al tuo Santuario, ed in questo invito ne porgi un'arra di salvezza; deh! sia fatto di noi secondo la tua parola. Sia! Salve Regina…

Per noi prega, o Regina del Rosario di Pompei, Affinchè siam fatti degni delle promesse di Gesù Cristo.


 PREGHIAMO


O Dio, che sulla desolata terra di Pompei, teatro di morte e di rovine, ti sei degnato a' dì nostri far sorgere un Tempio alla Immacolata Madre di Gesù qual Regina delle Vittorie, che trionfasse dei cuori degli uomini e li traesse, avvinti dalle sue grazie, ai piedi tuoi; deh! piega, ti supplichiamo, pietoso lo sguardo alle misere nazioni, che cieche del lume della fede, si agitano lungi dal tuo Cuore di Padre; e per amore della Vergine Maria, Regina del Rosario nella Valle di Pompei, perdona clemente a tante anime, che pur redente dal Sangue di Cristo, sono morte pel peccato alla grazia. E concedi che noi tutti, a lei dedicati, otteniamo pronto soccorso ne' mali che ci travagliano, sollievo nelle angustie che ci affliggono, vittoria nelle tentazioni che ci combattono, perdono di tanti peccati che ci opprimono, purità di mente e di cuore, e premio eterno dopo la lotta finale. Per Gesù Cristo Signor nostro. Così sia.

A che serve il Papa?




Monsignor Gaume

PREGHIAMO IN UN SOLO CUORE



È a voi che vengo oggi, a coloro che si definiscono Miei figli, per convocarvi all’unità, ALLA PREGHIERA IN UN SOLO CUORE. Solo così, in un solo cuore, la Mia Chiesa resisterà ai continui attacchi del male e questo unico cuore è il Cuore Immacolato di Mia Madre, Arca della Nuova Alleanza, sostegno dei Miei fedeli.   

Nostro Signore Gesù Cristo,

7 maggio 2020 – Vi aiuterò a prendere decisioni sante



"Riempite le vostre mani di buone azioni che potrete dare a Me come doni quando ci incontreremo faccia a faccia nell'Eternità. Se scegliete la santità, vi aiuterò a scoprire come Satana vi attacca e ostacola il vostro viaggio più profondo nella santità personale"


Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto essere il Cuore di Dio Padre. Egli dice:

“Ogni decisione che prendete nella vostra vita terrena influisce sul vostro stato davanti a Me. Anche se perdono sempre il peccatore pentito, le vostre decisioni di scegliere il peccato al posto della rettitudine, influenzano ancora la vostra ricompensa Celeste. Una persona può condurre una vita nel male e al momento della morte pentirsi. Attraverso la Mia Misericordia, egli si è salvato, ma la sua ricompensa Celeste sarà molto inferiore a quella dell’anima che vive una vita in obbedienza ai Miei Comandamenti e nel Santo Amore (Holy Love).”
“Vivete ogni momento come se foste davanti a Me e Io stessi guardando fisso nel vostro cuore. Riempite le vostre mani di buone azioni che potrete dare a Me come doni quando ci incontreremo faccia a faccia nell’Eternità. Se scegliete la santità, vi aiuterò a scoprire come Satana vi attacca e ostacola il vostro viaggio più profondo nella santità personale. Vi aiuterò a prendere decisioni sante.”
Leggi Galati 6:7-10
Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.
Holy Love

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Alla fine, devi pure tacere per prudenza Mantieni il tuo cuore nella pace e non dar corso mai ai tuoi nervi, perché se ti sconvolgi, distruggi la pace intorno a te e impedisci il dilagare delle grazie in te e nella tua famiglia. Puoi tu dare corso e sfogo ai tuoi nervi interamente? Anche nell'alterco viene il momento in cui, per prudenza e per evitare mali maggiori, tu devi finire per tacere ed assentire. E non è più bello che tu taccia ed assenta per amor di Dio?


I doni profusi dallo Spirito Santo su PADRE PIO



Trasverberazione del costato 5 agosto 1918 

Secondo gli studiosi di mistica, Padre Pio il 5 agosto 1918 ebbe la «transverberazione dell’anima con ferita fisica al costato». Padre Agostino, nel suo “Diario”, parla di una profonda lacerazione fisica: «Il 6 agosto 1918 gli apparve Gesù sotto la figura d’un Personaggio celeste, armato di lancia, con cui gli trapassò il cuore. Egli fisicamente sentì il cuore squarciarsi e fece sangue che si riversò per il corpo, uscendo parte per la bocca, parte di sotto.» (Agostino, Diario, pp. 47-48) 

Il 21 agosto 1918 Padre Pio narra l'episodio sotto obbedienza in una lettera a Padre Benedetto: «In forza di questa [obbedienza] mi induco a manifestarvi ciò che avvenne in me dal giorno cinque a sera a tutto il sei del corrente mese. Io non valgo a dirvi ciò che avvenne in questo periodo di superlativo martirio. Me ne stavo confessando i nostri ragazzi la sera del cinque, quando tutto di un tratto fui riempito di un estremo terrore alla vista di un personaggio celeste che mi si presenta dinanzi all’occhio della intelligenza. Teneva in mano una specie di arnese, simile a una lunghissima lamina di ferro con una punta bene affilata, e che sembrava da essa punta che uscisse fuoco. Vedere tutto questo ed osservare detto personaggio scagliare con tutta violenza il suddetto arnese nell’anima, fu tutto una cosa sola. A stento emisi un lamento, mi sentivo morire. Dissi al ragazzo che si fosse ritirato, perché mi sentivo male e non sentivo più la forza di continuare. Questo martirio durò, senza interruzione, fino al mattino del giorno sette. Cosa io soffrii in questo periodo sì luttuoso io non so dirlo. Persino le viscere vedevo che venivano strappate e stiracchiate dietro di quell’arnese, ed il tutto era messo a ferro e fuoco. Da quel giorno in qua io sono stato ferito a morte. Sento nel più intimo dell’anima una ferita che è sempre aperta, che mi fa spasimare assiduamente». E conclude con un angoscioso interrogativo: «Non l’è questa una nuova punizione inflittami dalla giustizia divina?» (Epistolario I, 1065-6) 
      
Transverberazione di Padre Pio, la sera del cinque agosto 1918 

Padre Federico Carrozza da Macchia Valfortore, egli stesso frate cappuccino, rivelo' anni dopo che egli era lo studente che assistette alla trasfigurazione di Padre Pio. Egli non lo disse prima per evitare di essere un centro di attenzione. A quel tempo egli era studente nel collegetto.   


La trasverberazione, dal latino trafiggere, chiamata anche assalto del Serafino o ferita d'amore, indica, nella mistica cattolica, la trafittura del cuore con un oggetto affilato, freccia o lancia, da parte di una creatura angelica o di Cristo stesso. Le stimmate sono piaghe d'amore. La trasverberazione è ferita d'amore.  


Teresa d'Ávila: 

« Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era così vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era così grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c'era da desiderarne la fine, né l'anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po', anzi molto. È un idillio così soave quello che si svolge tra l'anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento. »(Santa Teresa d'Avila, Autobiografia, XXIX, 13)

G. C.

ORA SI DECIDERÀ LA SORTE DI OGNI UOMO.



Perché piangete o uomini?
Perché vi lamentate?
Non capite che tutto ciò che provate di dolore è perché non più credete in Me?

Hanno annullato la vostra vita!
Hanno deviato il percorso della vostra vita!
Vi hanno resi schiavi!
Vi hanno ora in pugno e voi non rimediate perché avete paura!

Ma di chi avete paura, o uomini, dell’uomo?
E di Dio non avete timore?

Figli insulsi, pieni di superbia, non sapete che a breve tutto cambierà aspetto?
Che la Terra muoverà diversamente!
Che i poli si convertiranno come anche le vostre vite?

Siete pieni di stupidità, siete stati resi deboli in tutto, il vostro dio, quello che seguite, è colui che ha giocato la vostra vita.
Ah! Tanto vi amai! Tanto vi amai creature mie!
Amati figli miei, siete in pericolo, non c’è più tempo, il vostro ravvedimento deve essere ora. Dio ha deciso di intervenire, e salverà solo quei pochi che avranno dato la propria vita per amore a Lui.
Ora si deciderà la sorte di ogni uomo: chi prenderà consapevolezza in questi ultimi istanti di vita su questo mondo di peccato, sarà salvo, diversamente arderà vivo per la discesa del fuoco che cadrà dal cielo.
Questa Umanità entrerà a breve nella totale purificazione.
Il sole è per dare la sua manifestazione, come la cometa che presto vedrete sulle vostre teste.
Maria Santissima aprirà il suo manto per proteggere tutti i suoi figli, tutti coloro che avranno dato degno rispetto al Figlio suo Gesù; questi saranno messi al sicuro mentre altri piangeranno lacrime di sangue.
Avete ancora a disposizione qualche istante: inginocchiatevi davanti al Crocifisso e contriti di cuore chiedete a Lui perdono e supplicate la sua misericordia.
È giunta l’ora dell’intervento Divino su questa Umanità ipocrita e infedele.
Attenti, o uomini, vigilate, state con la lampada della fede accesa, sempre viva! Perché non vi trovi sprovveduti quel momento.
Convèrtiti, o uomo! Convèrtiti!
È Dio che lo comanda per donarti ancora la vita! Torna in fretta al tuo Creatore o uomo, non farti travolgere dal Male, scegli la vita, scegli la libertà vera quella che ti è stata data in dono dal tuo Dio Amore. Cerca la Salvezza, o uomo!

Avanti! Tic-tac – tic-tac! 
Il boato è per essere avvertito da tutti gli uomini!
Carbonia 06.05.2020

La Russia sarà lo strumento scelto dal Cielo per castigare il mondo".



  • Suor Lucia, la veggente della Madonna di Fatima, 13 luglio 1917:

"Dio castigherà il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre... Per impedirlo verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato."


La Madonna fin da allora chiedeva la Consacrazione della Russia al fine di evitare future guerre e devastazioni. Tale Consacrazione non è mai avvenuta.
Alla richiesta di quale fosse il motivo di una tale urgenza, rispose:


"Perchè la Russia sarà lo strumento scelto dal Cielo per castigare il mondo".
[...] "La Russia spargerà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni verranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annichilite."


Devi dire ai sacerdoti di stare legati al vero magistero della Chiesa perche' il demonio tentera' di fargli il lavaggio del cervello facendoli avvicinare a rituali che sono esclusivamente satanici.



Trevignano romano 30 gennaio 2018

Cari figli, grazie per essere qui riuniti. Dove sono i miei figli amati? Amati miei, dovete stare uniti nella preghiera, la guerra è al suo prossimo passo e l’America ha perso ogni vicinanza a Dio e per questo patirà molto. Anche l'Europa sarà attaccata in tutti i sensi. Il mio invito è di guardare i segni che verranno dal cielo, attraverso i quali capirete molte cose! Tutto cio’ che appartiene al demonio verrà distrutto. Devi dire ai sacerdoti di stare legati al vero magistero della Chiesa perche' il demonio tentera' di fargli il lavaggio del cervello facendoli avvicinare a rituali che sono esclusivamente satanici. Piccoli miei pregate, pregate, pregate, io vi sarò accanto ogni volta che invocherete il mio nome. Ora vi benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

giovedì 7 maggio 2020

Accoglienza fatta dal Signore all'anima glorificata.



Il nostro buon Signore, racconta Giuliana di Norwich, mi disse: «Io ti ringrazio di ciò che facesti per me, e specialmente d'avermi consacrata la tua giovinezza». Poi Dio mi mostrò tre gradi di beatitudine in cielo per quell'anima che lo servì di buon animo: il primo, quando il Signore la ringrazia alla sua uscita dal purgatorio, ringraziamento così elevato e così glorioso ch'ella si sente ricolma e sufficientemente ricompensata. Il secondo è che tutta la corte celeste ne è testimonio, perchè Dio fa conoscere a tutti gli eletti i servizi che gli furono resi. Il terzo è che la gioia data all'anima nel momento in cui è così ringraziata deve durare per tutta l'eternità (VI Rivelazione, c. xiv).

« Quanto più avrai sofferto, disse l'eterna Sapienza al beato Enrico Susone, tanto più sarai ricevuto con riguardi e dignità. Qual gioia produce quest'onore come l'anima e il cuore sono inondati di felicità vedendosi lodati e glorificati da me dinanzi al Padre mio e a tutto il celeste esercito. Io li loderò d'aver sofferto tanto in questa vita, d'aver combattuto tanto, d'aver riportate tante vittorie (L'Exemplaire, Trattato II, c. XII).

Nostro Signore ci dichiara ancora nel Vangelo ch'egli farà l'elogio degli eletti: « Venite, benedetti del Padre mio; io ebbi fame e mi deste da mangiare, ecc. Coraggio, servo buono e fedele, tu fosti fedele nelle piccole cose. Chi mi avrà confessato davanti agli uomini io lo confesserò davanti al Padre mio. Allora, dice l'Apostolo san Paolo, ognuno riceverà dal Signore la lode che gli sarà dovuta » (I Cor., Iv, 5). 

Desidero che i sacerdoti continuino a portare la talare, che non consegnino il mio corpo in mani sconsacrate e che contuinuino a seguire il vero magistero della Chiesa.



Trevignano Romano 25 marzo 2017

Oggi questa Chiesa modernista continua a farmi soffrire,  desidero che i sacerdoti continuino a portare la talare,  che non consegnino il mio corpo in mani sconsacrate e che contuinuino a seguire il vero magistero della Chiesa.
 Attenti ai consacrati-giuda e ai cattolici-giuda, poichè accompagnano le anime verso l'inferno.
Quando sentirete tuonare il cielo e tremare la terra,  io arriverò per abbracciare tutti i miei discepoli per portarli in nuove terre e nuovi cieli, anticipo ancora la mia venuta perché questa terra è troppo contaminata.

Uscite dalle vostre tombe, da quella dell' egoismo, della calunnia della cattiveria, della bestemmia, del dolore causato da voi stessi, resuscitate da tutto ciò e vi salverete.



Trevignano Romano 18 aprile 2017

Uscite dalle vostre tombe,  da quella dell' egoismo,  della calunnia della cattiveria,  della bestemmia,  del dolore causato da voi stessi, resuscitate da tutto ciò e vi salverete.
Piccoli miei,  ricordate sempre di amarvi come fratelli di predicare sempre l'amore e la pace.
In questi tempi dovrete pregare tanto per tutto ciò a cui andate incontro.

PENSIERI SULL’AMORE DI DIO



Le anime scrupolose m'intendano bene! Non parlo qui di una mancanza commessa solo qualche volta, e neppure di ogni sorta di difetti, essendo impossibile avvertirli tutti e sentirne sempre dispiacere. Parlo di coloro che vi cadono frequentemente senza farne caso, né sentirne rimorso, né procurare di emendarsi, giudicandoli da nulla. Questa pace è assai pericolosa e dovete guardarvene. 
 Che sarà poi di coloro che vivono tranquille, nonostante le grandi inosservanze della loro Regola? Piaccia a Dio che non ve ne sia alcuna! Il demonio deve certamente far di tutto per procurar loro questa pace, e Dio in castigo dei nostri peccati permette alle volte che vi riesca. – Ma non ho alcun motivo per parlarvi di ciò: vi bastino queste poche parole. 
 Passiamo ora alla pace e all'amicizia che Dio comincia a mostrarci nell'orazione. Dirò quello che il Signore mi vorrà far comprendere. 

SANTA TERESA DI GESÙ