domenica 31 maggio 2020

TRATTATO DI DEMONOLOGIA



I DUE FRATELLI TEOBALDO E JOSEF BURNER
Illfurt, Alsazia, 1864-1869


La liberazione di Josef: 27 ottobre 1869

Abbiamo di proposito scritto «liberazione» e non «guarigione» del piccolo Josef — nell’anno in cui ci troviamo, 1869, egli aveva 12 anni — perché il malessere che lo aveva colpito non era, come  sappiamo, una malattia che si potesse curare con medici e medicine, ma una «possessione» che lo  teneva schiavo da quattro anni e da cui doveva essere liberato. Liberazione, quindi, non guarigione. 

Pochi giorni dopo il ritorno di Teobaldo da Strasburgo il demonio gridò a un tratto per bocca di  Josef:

— I miei due compagni (i due diavoli) sono stati dei paurosi, ma adesso sono io il padrone e il più  forte. Per sei anni resterò qui e non me ne andrò. Non ho paura dei pretacci.

— Sei proprio tanto forte? — gli domandò il Signor Tresch.

— Certo. Qui mi sono istallato e qui resto. Qui mi piace. Mi faccio un nido e me ne vado quando mi pare e piace.

Il parroco Brey, dopo la felice conclusione della vicenda di Teobaldo, aveva nuovamente sollecitato  il suo vescovo per ottenere il permesso di esorcizzare anche Josef Le condizioni del paziente  diventavano di giorno in giorno sempre peggiori e più penose per lui e per i familiari. Il permesso  non tardò a venire e il parroco fissò per l’esorcismo la data del 27 ottobre, tre settimane dopo la  liberazione di Teobaldo.

La cerimonia fu tenuta nella cappella del cimitero di Burnenkirch distante un quarto d’ora dal  villaggio, in grande segreto per evitare la pubhlicit e l’afflusso dei curiosi. Testimoni erano i signori  Tresch, Martinot, Lachernann e Spies. Altri invitati i genitori, il signor Frindel, maestro di scuola, il  capo stazione e una suora.

Il 27 ottobre, di buon mattino, la piccola comitiva si recò alla cappella. Alle 6 iniziò la santa Messa  celebrata dal parroco Brey alla presenza di Josef il quale cominciò subito a agitarsi, a smaniare, a  fare strepito, a urlare con tale impeto che dovettero legargli le mani e i piedi. Il celebrante era  ancora all’introito quando il ragazzo riuscì a liberarsi dei suoi lacci e scagliarsi con violenza contro  il prete tentando poi di fuggire. Rincorso e riacciuffato dal signor Martinot, fu tenuto per mano  durante tutta la Messa. Il poveretto abbaiava come un cane bastonato e grugniva come un porcello,  gridava con voce arrochita parole mozze e inarticolate. Dopo il Sanctus si calmò e rimase tranquillo fino alla fine della Messa.

L’esorcismo fu iniziato dal parroco Brey subito dopo la Messa seguendo il formulano del rituale  romano. Alla lettura del vangelo di san Giovanni l’indemoniato, dopo aver insultato coi peggiori  titoli il parroco, gridò:

— Non partirò!

e malgrado i suoi sforzi il parroco non riuscì a farlo tacere, posava reliquie sulla sua testa, gli  metteva in mano la candela benedetta, lo aspergeva con acqua santa, gli rivolgeva le più energiche  formule dell’esorcismo, tutto era inutile.
La cerimonia durò tre ore. Gli astanti avevano ormai perso la speranza del successo, ma non il  parroco che volto all’ossesso gli intimò:

— In nome di Maria Vergine, l’Immacolata, ti comando di abbandonare questo fanciullo.

— Bisogna proprio che si portasse dietro la Grande Signora — grugnì satana al colmo dell’ira —  Ora non mi resta che andarmene.
Don Brey ripeté lo scongiuro un’altra volta.

— Se devo partire voglio entrare in un branco di maiali,

— disse.

— All’inferno! — rispose il parroco ripetendo lo scongiuro.

— Voglio entrare in un branco di oche, — replicò ancora il demonio.

— All’inferno! — insisté il parroco.

— Non so la strada per andarci, — ebbe l’audacia di rispondere il demonio —. Voglio almeno  entrare in un branco di pecore.

— All’inferno!

— Adesso non mi resta altro da fare. Devo partire, — gridò il diavolo con un grido disperato che  sembrava un lungo ruggito.

A quel grido il ragazzo si distese, si contorse più volte, cadde in convulsione e finalmente si calmò e rimase immobile. I lacci che Io tenevano avvinto gli furono tolti. Le braccia gli caddero, il capo si  abbassò dolcemente e dopo qualche istante si scosse come uno che si svegli d’improvviso, aprì gli  occhi che erano chiusi durante tutta la cerimonia, e si guardò intorno, meravigliato di trovarsi in una chiesa e con tante persone sconosciute intorno.

Anche Josef era finalmente libero dal demonio.

L’assemblea era profondamente commossa. Fu cantato subito un Te Deum di ringraziamento,  cantate le litanie della Madonna, la Salve Regina e recitate altre preghiere, accompagnate sempre e  spesso interrotte dalle lacrime dei presenti. Il parroco dovette fermarsi più volte per dar sfogo alla sua commozione.

Il ritorno del piccolo graziato a Illfurt fu un trionfo. In un giardino vicino alla piazza municipale di  Illfurt, di fronte alla casa dei Burner, si vede ancora oggi una colonna di granito, alta 10 metri,  sormontata dalla statua della Madonna, con ai piedi un’iscrizione latina che dice:

A perpetuo ricordo della liberazione dei due indemoniati

Teobaldo e Giuseppe Burner

dovuta all’intercessione della Beata

Vergine Immacolata

nell’anno del Signore 1869


Conclusione

Davanti a questi fatti viene spontanea la domanda: Perché il Signore l’ha permesso? Di chi la colpa, dei genitori o dei bambini?

La risposta, se cercata con ragionamenti umani, non è facile, non è possibile. Un accenno di  spiegazione si ha nel capitolo 9 del vangelo di san Giovanni che parla della guarigione del cieco  nato. Dio permette il male per ricavarne un bene. Una vittoria su satana è sempre un grande  bendicio, fa vedere l’onnipotenza di Dio e seme a rassodare la fede e la fiducia dei credenti. Se non  ci fosse il male non ci sarebbe neppure la vittoria sul male. Se non ci fosse il pericolo non ci sarebbe neppure la liberazione dal pericolo, se non ci fosse la necessità non ci sarebbe neppure il sollievo  dalla necessità. Dio sa quello che fa e sa fare bene tutte le cose.

Alcune notizie sulle ultime vicende dei nostri personaggi.

I due fratelli Burner morirono tutti e due in età giovanile, Teobaido due anni dopo la sua  liberazione, il 3 aprile 1871 all’età di 16 anni, e Josef morì nel 1882 in Zillisheim, Alsazia, dove  aveva trovato un lavoro, all’età di 25 anni, munito di tutti i sacramenti che gli furono amministrati  dal suo parroco don Brey che si era affrettato al suo capezzale.

Una decina d’anni più tardi, il 26 settembre 1895, moriva anche il parroco Brey all’età di 68 anni  dopo 30 anni di cura pastorale a Illfurt. Era un sant’uomo e un santo sacerdote molto stimato dal  suo popolo e morto in concetto di santità. Anche di lui, come del santo Curato d’Ars, si racconta che fosse spesso tormentato da infestazioni diaboliche, specialmente di notte, dalle quali egli si  difendeva, sempre con successo, usando l’acqua benedetta.

Paolo Calliari

Avvolto in ali d'angelo



Nel 1982 a mio marito è stato offerto un lavoro nell'Idaho meridionale. Per motivi di lavoro mi ha preceduto di un paio di settimane. Portò con sé nostro figlio di 11 anni. Sono rimasta sola con i nostri figli di 10 e 7 anni e la nostra neonata, che allattavo in quel periodo. Avevo scelto di allattare "solo", senza altri tipi di alimentazione supplementare. Frequentavo un gruppo di sostegno e le mie poppate avevano avuto molto successo, quindi non sentivo il bisogno di sostituti, perché il latte era pienamente sufficiente per lei a quell'età. Poiché era ancora una neonata, l'ho nutrita regolarmente anche di notte.

Una volta, durante l'assenza di mio marito, mi svegliai da un incubo molto intenso in piena notte. Ero una di quelle persone che hanno paura di essere lasciate sole di notte. Così, c'è voluta tutta la grazia che Dio ha potuto darmi per rafforzarmi durante il tempo in cui io e mio marito eravamo separati. Questa notte in particolare avrei avuto bisogno di ancora più grazia, perché non ero in condizione di allattare il nostro dolce bambino, perché ero ancora sotto l'influenza del sogno spaventoso. Così cominciai a implorare seriamente Dio di aiutarmi e di proteggermi per poter allattare la nostra preziosa figlia. Il bambino cominciò a svegliarsi e io sapevo che non potevo aspettare che l'intensità degli effetti del sogno svanisse. Confidando in Dio per ciò di cui avevo bisogno per prendermi cura di lei, la sollevai dalla culla accanto al nostro letto e la tenni tra le mie braccia. Mentre mi sedevo appoggiato al letto e la avvicinavo a me, ero stupito nel vedere (non letteralmente fisicamente, ma con quelli che io chiamo "i miei occhi spirituali") una grande ala d'Angelo che veniva da destra, come se l'Angelo fosse posizionato dietro di me e ci avvolgesse con le sue ali protettive. Poi un'altra ala procedeva a fare la stessa cosa che veniva dal mio lato sinistro. Sia il nostro prezioso bambino che io siamo stati avvolti dalla sorprendente protezione di Dio dal suo Santo Angelo, che ci è stato dato come risposta al mio grido di aiuto. Ho sentito la pace e sono riuscita ad accudire con successo il nostro bambino con fiducia e serenità. ~Judy R.


Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie


Recente riaffermazione della verità  delle apparizioni 

Adelaide Roncalli in varie occasioni, da bambina e in età matura, a  voce e per iscritto ha riaffermato la verità delle apparizioni, come  dimostra anche la seguente dichiarazione resa e sottoscritta il 20 febbraio 1989,  davanti al notaio dott. Nicola Grimaldi di Milano. 
Testo della dichiarazione: 

"Io sottoscritta Roncalli Adelaide nata a Ghiaie di Bonate Sopra (BG) il  23 aprile 1937, nel quarantacinquesimo anniversario torno a dichiarare, come  già più volte ho fatto in occasioni precedenti, che sono assolutamente convinta di  aver avuto le Apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate dal 13 al 31  maggio 1944 quando avevo sette anni. 
Le vicende da me dolorosamente vissute da allora, le offro a Dio ed alla  legittima Autorità della Chiesa, alla quale sola appartiene di riconoscere o no  quanto in tranquilla coscienza ed in sicuro possesso delle mie facoltà  mentali ritengo essere Verità". 
In fede Adelaide Roncalli 
20 febbraio 1989. 

Nello stesso foglio vi è la seguente certificazione del notaio:  "Certifico io sottoscritto dott. Nicola Grimaldi, Notaio in Milano, iscritto al  Collegio Notarile di Milano che, previa rinuncia fatta con il mio  consenso all'assistenza dei testimoni, la Signora Roncalli Adelaide  Annunciata, nata a Bonate Sopra il 23 aprile 1937, residente a Milano, Piazza  San Nazaro in Brolo n. 15, infermiera, della cui identità personale io Notaio sono certo, da  me ammonita ai sensi dell'art. 26 della legge 4 gennaio 1968 n. 15, ha reso la su  estesa dichiarazione e l'ha sottoscritta in mia presenza. 
Milano, 28 febbraio 1989. 
Nicola Grimaldi". 

Severino Bortolan

Soffio di Pentecoste



Alita su noi, o Spirito Santo!  
Passi il tuo alito come la brezza primaverile che fa fiorire la vita e sbocciare l'amore,  
O come l'uragano che scatena una forza ignota e solleva le energie addormentate.  
Passi il tuo alito nel nostro sguardo per volgerlo su orizzonti più lontani e più vasti.  
E nel nostro cuore per infiammarlo di un ardore avido di irradiarsi.  
Passi il tuo alito sui nostri volti tristi per farvi rifiorire il sorriso,  
E sulle nostre mani stanche per rianimarle e ricondurle lietamente all'azione.  
Ci sfiori il tuo alito sin dall'aurora per trascinare tutta la giornata in uno slancio generoso.  
E ci sfiori all'avvicinarsi della notte per custodirci, nella tua luce e nel tuo calore.  
Passi il tuo alito nel nostro spirito per farvi abbondare i pensieri fecondi e dilatanti.  
Passi e rimanga in tutta la nostra vita per dilatarla e darle la tua dimensione divina! 

TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO






 Monsignor GAUME




Invito di Gesù: «Stabilitevi nella dolce dimora della mia presenza in voi».



La «Voce» alla Povera Anima

Mattina. Durante la S. Messa.
L’anima fortemente presa è come rapita, fa presente a Gesù il desiderio del suo Sacro Ministro, e Gesù le risponde:

— Attingete alle fonti della mia grazia... inebriatevi del mio amore... invocate, sollecitate lo Spirito del mio Cuore. Rendetevi estranei a tutte le cose della terra... e stabilitevi nella dolce dimora della mia presenza in voi

Madre Carolina Venturella

Vieni, Spirito Santo, vieni a rischiararci della tua luce, accendici del tuo fuoco, facci ricchi dei tuoi doni…



O desiderato Consolatore degli uomini, o dolce ospite dell’anima, noi nel bel giorno della tua venuta non eravamo nel Cenacolo… Non vedemmo i tuoi divini splendori, non ardemmo del tuo beato fuoco, non ci fu dato bere a quel fonte di paradiso a cui si inebriarono gli apostoli, ma sappiamo e crediamo che tu tornasti più volte a discendere sui nuovi cristiani e che sei sempre pronto a comunicarti alle anime che ti desiderano, che ti invocano, e che si dispongono a riceverti. Vieni, Spirito Santo, vieni a rischiararci della tua luce, accendici del tuo fuoco, facci ricchi dei tuoi doni… Ti raccomandiamo anche tanti nostri ciechi fratelli, che non ti desiderano perchè non ti conoscono: ti raccomandiamo ogni anima creata a tua immagine. Ricordati che sei il Santificatore delle anime: tutte illuminale, tutte convertile, tutte salvale!
Amen.

Gloria al Padre… ( 3 volte)
Oblate dello Spirito Santo

LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO



La preghiera nelle nostre case

Permettete, ora, che vi ricordi l’esercizio della presenza di Dio dentro le vostre case.  Ogni abitazione cristiana dovrebbe essere un luogo in cui si onora Dio, si rispetta la sua legge divina e si vive il comandamento evangelico dell’amore fraterno.  A voi, cari sposi cristiani, a voi genitori, spetta il primo posto in questo esempio di condotta cristiana.  Esiste tutto un codice di virtù domestiche fatto di mille piccoli dettagli che sono altrettante occasioni per vivere la presenza di Dio.
 Così, vi mettete davanti a lui quando dovete prendere una decisione, piccola o grande, che interessi tutta la famiglia; quando dovete intervenire nella condotta dei vostri figli; quando una preoccupazione sembra togliervi la pace o quando cercate di nascondere dietro un sorriso la stanchezza di un lavoro stressante.  Innalzerete a lui il vostro cuore per dirgli grazie davanti a tante cose buone che vi circondano in casa, per offrirgli i mille piccoli fastidi della giornata, per chiedergli perdono delle impazienze con cui rispondete alle contrarietà della vita familiare;  e ancora: una piccola immagine accanto al telefono può aiutarvi a risparmiare tempo e a non farlo perdere agli altri, a non offendere nella conversazione il prossimo e a ricordarvi di rispondere prontamente al Signore quando vi chiama a un piccolo servizio o a un gesto di carità fraterna. Sforzatevi, insomma, di trovare in tutto l’occasione per rivolgervi a Dio, per conservare con lui una familiarità semplice e abituale.
  Infine, pur evitando di dare all’ambiente e all’arredamento domestico un tono da sacrestia, cercate di trattare con amore e con fede le immagini sacre che avete nelle vostre case;  guardatevi da quella specie di tradimento che consiste nel trasformare in semplici “pezzi da arredamento” immagini che dovrebbero essere un affettuoso richiamo al colloquio con Dio e con la Vergine santa. Senza dire del gesto che sa di sacrilego oltre che di cattivo gusto, di usare il Crocifisso come pendaglio puramente ornamentale e spesso addirittura con l’aria superstiziosa di chi porta un amuleto contro la cattiva sorte o per difendersi dalla “sfortuna”.

Ferdinando  Rancan

COVID-19 è un castigo? Chiedi a Maria



Mentre la pandemia di Covid-19 continua ad affliggerci di malattia, morte, paura, privazione e diminuzione della libertà, ci sono crescenti, per lo più caute, speculazioni che questa tribolazione sia un castigo reso necessario dal rifiuto del mondo di Dio e dall'immoralità dilagante, e così permesso, permissivamente voluto, da un Dio giusto.
Maria, la Madre di Dio, in otto delle sue dieci apparizioni approvate dalla Chiesa più recenti, iniziando in modo più evidente con queste parole a Fatima nel 1917, ha avvertito:
Quando vedi una notte illuminata da una luce sconosciuta [osservata da migliaia il 25 gennaio 1938], sappi che questo è il grande segno che ti ha dato Dio che sta per punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo di guerre, carestie e persecuzioni della Chiesa e del Santo Padre.
Questo avvertimento di un castigo retributivo pronunciato dalla Regina del Cielo e della Terra un secolo fa ha oggi un'importante importanza immediata per noi. Considerato il palesemente persistente degrado spirituale e morale del mondo - e gli intensificati avvertimenti di Maria dopo Fatima di un'imminente punizione per la mancanza di Dio e il peccato bellicosi - come non considerare seriamente che il coronavirus è una sfaccettatura di un flagello globale che l'umanità soffre per la sua ostinata iniquità ?


 Maria la Madre della Misericordia, tuttavia, parlò a Fatima più che un avvertimento. Offrì una soluzione specifica per la prevenzione e l'attenuazione di un simile castigo, e fece una promessa per la nostra liberazione:
È per salvare [i peccatori] che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Di 'il Rosario ogni giorno, per portare la pace nel mondo. Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà.
Ci sono state quarantasei apparizioni mariane in due millenni - tra le centinaia presunte - formalmente approvate dalla Santa Madre Chiesa come di origine "soprannaturale" e prive di errori dottrinali o altri elementi squalificanti. Incluso qui per un commento sono solo tali fenomeni autenticamente autentici.
Dieci delle quarantasei apparizioni mariane approvate, quasi un quarto, incluso e a partire da quello di Fatima, si sono verificate nel ventesimo secolo. E sette delle nove apparizioni post-fatima di Maria - tranne due visite belghe immediatamente successive a Fatima - recano lo stesso messaggio di avvertimento urgente.
In ognuna delle sette successive apparizioni, Maria parla in modo imperativo, ripetutamente, di una tribolazione globale, cataclismica e radicale, già visitata sull'umanità se non ci pentiamo; e raccomanda anche la devozione al suo Cuore immacolato e materno e al Rosario come mezzo per alleviare tale tribolazione e verso la vittoria finale sul peccato e le sue conseguenze malvagie. Queste profezie salienti proclamate in modo coerente dalla Madre di Dio riprendono chiaramente, come rappresentato nelle sue varie parole citate di seguito, sia le note terribili che quelle piene di speranza suonate a Fatima.
Nostra Signora di tutte le nazioni, 1945-1959, Amsterdam, Paesi Bassi:
Il falso spirito governa il mondo. Paganesimo moderno, umanesimo, ateismo, socialismo moderno e comunismo. Il mondo sta degenerando. Disastro su disastro!
Questa preghiera [il Rosario] deve essere diffusa.
Ora manda sua madre. Metterà i suoi piedi sulla testa di Satana.
Nostra Signora di Akita, 1973, Akita, Giappone:
Molti uomini in questo mondo affliggono il Signore. L'opera del diavolo si infiltrerà anche nella Chiesa. Il Padre celeste si sta preparando a infliggere un grande castigo a tutta l'umanità. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via gran parte dell'umanità.
Ogni giorno recita le preghiere del Rosario.
Solo io sono ancora in grado di salvarti dalle calamità che si avvicinano.
Riconciliatore di persone e nazioni, 1976-1990, Betania, Venezuela:
Ecco, loro [l'umanità] sta navigando contro la corrente divina di pace, amore e unità fraterna! Questi [sono] periodi di grande calamità per gli uomini [in] un mondo che sta perdendo il suo modo mistico.
Figlia, . Prega il Rosario!
Vengo per conferire pace al mondo e calma alle persone e alle nazioni!
Nostra Signora di Cuapa, 1980, Cuapa, Nicaragua:
Spiega ai credenti e ai non credenti che il mondo è minacciato da gravi pericoli. Chiedo al Signore di placare la sua giustizia.
Voglio che il Rosario sia pregato ogni giorno. Prega, prega, figlio mio, il Rosario per tutto il mondo.
Sono la Madre di tutti voi, peccatori. Una madre non dimentica mai i suoi figli.
Mother of the Word, 1981-1989, Kibeho, Ruanda:
Il mondo è ribelle contro Dio, commette troppi peccati, non ha né amore né pace. Se non ti penti e non converti i tuoi cuori, cadrai nell'abisso. Se non ti rifugi in Dio, dove ti nasconderai quando il fuoco si sarà diffuso ovunque? Oggi molte persone non sanno più come chiedere perdono. Inchiodano di nuovo il Figlio di Dio sulla Croce. Pentiti! Pentiti! Pentiti!
Dobbiamo recitare il Rosario. per ottenere la grazia del pentimento.
Lasciami, come tua madre, abbracciare tutti i miei figli con amore.  
Nostra Signora del Rosario, 1983-1990, San Nicolas, Argentina:
Al momento, tutta l'umanità è in attesa di un thread. Se quel filo viene spezzato, molti saranno quelli che non hanno salvezza. Stiamo esaurendo il tempo, non ci sarà spazio per i ritardatari. Gli uomini sono in procinto di cadere. La loro autodistruzione procede. L'arrivo del Salvatore è imminente. Il principe del male riversa oggi il suo veleno con tutte le forze, perché vede che sta concludendo il suo triste regno.
Il Santo Rosario è l'arma che il nemico teme. È la porta per entrare nel mio cuore.
Sono l'Arca della pace, l'Arca della salvezza, l'Arca dove i miei figli devono entrare se desiderano vivere nel Regno di Dio.
Queen of the Rosary, 1994, Itapiranga, Brasile:
Oggi ci sono così tanti oltraggi, il sacrilegio e l'indifferenza di tutti gli uomini. È per questo che si verificano così tante calamità come la guerra, la fame e la malattia e così tante altre cose tristi che l'uomo ha sofferto a causa della ribellione dell'uomo contro Dio. Gli uomini si lasciano guidare dalle più insidiose astuzie del Diavolo. Ma la giustizia di Dio è a portata di mano in un modo mai visto prima e avverrà all'improvviso su tutto il mondo.
Continua a pregare il santo Rosario ogni giorno.
Sarò al fianco di ogni mio figlio e figlia, aiutandoli e confortandoli con il Cuore di una Madre.
Se guardiamo a Dio per la sua parola profetica sul fatto che questa condizione del coronavirus sia il castigo che sembra essere, guardiamo a sua Madre Maria, la nostra Mediatrice, che ci ha inviato più volte di recente per istruirci e guidarci - e, si, per avvertirci. Ciò che racconta a Fatima e per cento anni è che un castigo è davvero su di noi, che dobbiamo pentirci, pregare, in particolare il Rosario, e trovare rifugio e il trionfo finale attraverso il suo Cuore Immacolato.
Sicuramente, è ragionevole considerare questa pestilenza attuale che si è intensificata terribilmente e ha minacciato di aggravarsi in modo apocalittico come una delle "molte calamità come la guerra, la fame e la malattia". del nostro tempo.
Non dovremmo aderire alle ammonizioni della Madre di Dio?
Di 

Penitenza e riparazione placano l'Onnipotente



Quando sant'Alfonso causò la fine di una grave siccità esortando il popolo a fare penitenza e riparare a Dio per i propri peccati, e perfino profetizzando il giorno esatto in cui sarebbero tornate le piogge; e come ha domato un'eruzione del Vesuvio.

Per quasi sei mesi la città di Nocera era stata in grande angoscia, poiché durante tutto quel tempo il cielo era stato bronzo come ai tempi di Elias e non una goccia di pioggia era caduta sulla terra arida. Se la siccità continuasse ancora un po ', ciò significava la rovina dei raccolti con conseguente carestia per molti. Il popolo pianse al pensiero del futuro e Alfonso pianse sui peccati del popolo, che sono la causa di tali piaghe.


Per quanto debole fosse [aveva 83 anni e malato], organizzò una domenica, il 15 maggio, una processione penitenziale per placare la rabbia di Dio. Vestito di viola, cosparso di cenere e con una corda intorno al collo, partì con il suo religioso per la chiesa parrocchiale, preceduto dalla croce. Essendo una distanza considerevole, fu costretto a prendere parte al viaggio in carrozza, ma nessuna supplica gli avrebbe impedito di fare la seconda parte, sostenuta da due attendenti, a piedi.


L'intera città era presente alla cerimonia toccante e la chiesa, con la piazza di fronte, era affollata. Il santo vecchio decise di trarre profitto dall'occasione per esortare i peccatori al pentimento. Il pulpito fu spostato verso la porta della chiesa, in modo che quelli all'esterno potessero sentire le sue parole e, poiché non era in grado di ascenderlo da solo, vi fu portato sulle spalle di un certo numero di persone. Per un'ora ha alzato la voce contro il peccato mortale, che, ha detto, non solo offende Dio, ma spesso disegna i castighi più terribili. "Dio ha motivo di castigarci", ha esclamato, "perché l'abbiamo meritato; L'ho meritato più di ogni altra cosa; ma risparmia l'innocente, o mio Dio, abbi pietà di questi poveri piccoli. " Uomini e donne piansero e chiesero perdono per i loro peccati, e presto tutti i confessionali furono assediati.


Ma il paradiso sembrava sordo agli appelli delle persone afflitte. Trascorsero otto giorni e nel cielo non avvenne alcun cambiamento, mentre Alfonso continuava a pregare e a chiedere anche le preghiere degli altri. Il lunedì dopo Pentecoste, il 24 maggio, stava tornando dal suo viaggio quando proprio quando raggiunse il monastero ordinò all'improvviso al cocchiere di tornare indietro e portarlo nella chiesa di Nostra Signora delle Grazie. La gente, vedendolo uscire dalla carrozza, si radunò in chiesa per pregare con lui. Il santo chiese di svelare la statua di Maria ed esortò i presenti a fare appello con fiducia alla sua onnipotente protezione. Quindi si rivolse a loro e disse con sicurezza: “Continuate a raccomandarvi alla Madonna, andate alla confessione e alla comunione questa settimana - domenica pioverà.


Per tutta la settimana il cielo ha mantenuto il suo blu spietato. La domenica non portò alcun cambiamento e la gente cominciò a sussurrare che questa volta il santo non era un profeta, quando improvvisamente, verso sera, avvenne un cambiamento completo. I cieli si coprirono di nuvole e la pioggia cadde in una tale abbondanza che tutti i campi furono allagati. Quanto al servo di Dio, vedendo cadere la pioggia, fu coperto di confusione e disse a coloro che lo circondavano: “La gente prenderà la promessa che ho fatto per una profezia; ma le parole mi sono sfuggite: non sono altro che un profeta ”.

Tre mesi dopo, il 10 agosto 1779, la comunità di Pagani assistette a un altro fenomeno meraviglioso, che sembra più che una coincidenza. Da qualche tempo il Vesuvio, che domina tutta quella zona, aveva versato lava infuocata sul distretto di Ottaiano. L'intero quartiere era in preda alla costernazione. Una sera in particolare le fiamme si elevarono a tal punto da suscitare apprensioni per una terribile catastrofe. I padri hanno contemplato lo spettacolo splendido ma spaventoso dalle finestre di uno dei corridoi. "Pieno di terrore", ha riferito p. Domenico Corsano, “Corsi nella cella del servo di Dio e lo supplicai di uscire e vedere cosa stava succedendo. Venne, si avvicinò alla finestra e poi riprese a temere, ripetendo tre volte: "Gesù, Gesù, Gesù!" Quindi, in mia presenza,


Il fratello Leonard Cicchetti fa una simile deposizione: "Fratello Francis Romito, Alexis Pollio e io", dice, "condussero il santo vecchio a una delle finestre in modo che potesse vedere la fiamma che saliva ad un'altezza prodigiosa dal Vesuvio. Fece il segno della croce e la fiamma scomparve all'istante. Tutto ciò che abbiamo visto dopo è stato il fumo. "


In tal modo Dio esaltò il Suo servitore sia davanti al Re che alle persone, e anche davanti ai suoi figli spirituali. Ma ahimè! A questi mesi di favore dovevano seguire le prove più terribili. Era la calma prima della tempesta, l'oasi in cui la Divina Provvidenza consente al viaggiatore di godersi un momento di riposo prima di immergersi nelle sabbie del deserto - o meglio era come la Domenica delle Palme del suo Maestro che ha preceduto la Passione. Quando pensiamo agli eventi che seguiranno, vorremmo chiudere qui la storia del nostro santo, non sapevamo che la vita del nostro Divino Redentore vuole sulla Crocifissione. Alfonso, un imitatore di Gesù nella sua vita nascosta e attiva, era destinato a passare attraverso una passione dolorosa e scalare la collina del Calvario come il suo Signore;


Vita di Sant'Alfonso di Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, di p. Austin Berthe, volume due, pagg. 471-473.