giovedì 6 agosto 2020

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie


L'origine delle apparizioni secondo don Luigi  Locatelli 

Alcuni parroci e sacerdoti, vicini alla parrocchia di Ghiaie, si mostrarono fin dall'inizio contrari alle apparizioni. 
Don Luigi Locatelli, parroco di Presezzo (Bergamo),  accusò don Cesare Vitali, parroco di Ghiaie, di essere il principale regista della farsa di Ghiaie, il manipolatore della bambina  Adelaide Roncalli. 
La causa dell'ostilità, penso si possa trovare anche nella storia della costituzione della parrocchia di Ghiaie. 
Il paese è tuttora una frazione del comune di Bonate Sopra  e, in parte, di Presezzo. Anche per la giurisdizione religiosa,  Ghiaie dipendette dalle parrocchie di Bonate Sopra e di Presezzo  fino a che, nel settembre 1921, fu costituito in parrocchia  autonoma, riconosciuta agli effetti civili, dopo molte contestazioni, soltanto col decreto del 29 marzo 1944, registrato alla  Corte dei Conti il 20 maggio 1944. 
Nella difficile situazione che si trascinava dal 1921 e si  concluse il 20 maggio 1944, si inserirono le apparizioni, puro  fatto spirituale, che fu visto come un tentativo maldestro del parroco don Cesare Vitali per dare vita e prestigio alla nuova  parrocchia. Inoltre, egli insinuò che il secondo ciclo delle apparizioni potesse essere tutta una macchinazione dei repubblichini.  A tal proposito, don Felice Murachelli scrive: "Un suo nemico acerrimo fu don Luigi Locatelli — parroco di Presezzo — che tra  le altre cose che sostiene nel suo dossier contro Ghiaie v 'è anche  l'affermazione che il secondo ciclo di apparizioni è stato voluto,  anzi indetto, dai fascisti repubblichini. Tutti sanno, invece, che la  radio e la stampa della Repubblica di Salò attaccarono in modo  violentissimo le apparizioni di Ghiaie; anzi, le autorità politiche  della Repubblica premevano sul vescovo di Bergamo perché  ponesse fine (!) alle apparizioni, nell'intento di evitare (così  dicevano) che gli angloamericani colpissero, bombardando,  quell'enorme folla di fedeli (v. Felix, L'epilogo di Fatima,  Edizioni Toroselle, Esine (Brescia) 1990, p. 22). 
Tutte queste accuse e insinuazioni il parroco di Presezzo le  mise in seguito per iscritto, su richiesta di don Luigi Cortesi. 
Vediamo che cosa scrive il professore di filosofia del seminario di Bergamo: 

"In provincia, l'opposizione più intransigente e serrata ebbe  il suo epicentro nei circoli ecclesiastici di Bonate Sopra e di  Presezzo, paesi confinanti con Ghiaie... Perciò, animato di puro  amore di verità... vivamente li sollecitai di contribuire alla  soluzione del problema, redigendo in uno scritto riservato alla  Curia Vescovile quelle istanze negative che non si peritavano di  diffondere oralmente. L'amico Don Eugenio Mapelli, coadiutore  a Bonate Sopra, pur non avendo mai partecipato alle visioni,  possedeva ampie esperienze dirette dei fatti e della bambina, e  già più volte aveva manifestato anche troppo chiaramente il suo  giudizio. Fu il primo che invitai a stendere con tutta onestà e  libertà scientifica un resoconto delle sue osservazioni.  Finalmente, dopo un mese e mezzo di mie insistenze,  accondiscese, inviandomi il 29 agosto un denso memoriale di 24  punti: esponeva obiezioni tratte dalla storia esterna dei fatti, dal  comportamento di Adelaide e da considerazioni teologiche, ma si  asteneva dal pronunciarsi, poiché terminava: "Ti ho esposto  quanto di importante mi sembrava ti potesse interessare. A te  giudicare". 
Nel frattempo rivolgevo lo stesso invito a Don Giovanni  Paleni, parroco di Bonate Sopra, il quale gentilmente ma recisamente scansò il fastidioso compito, e a Don Luigi Locatelli, parroco di Presezzo, il quale rifiutò, poi, assediato da continue  richieste, tergiversò, e alla fine promise di accontentarmi. Ma in  seguito, avuto sentore del memoriale di Don Mapelli, si ritenne  disimpegnato e mi scrisse così: "Dopo la relazione di Don  Mapelli mi sembra inutile ogni altro scritto in merito alla faccenda delle Ghiaie: e per ciò mi dispenso dall'interloquire..."  (Presezzo, 7 settembre 1944). 
Non gli tenni per buona la ragione addotta, e insistetti. Il  buon parroco alla fine cedette e, il 29 settembre 1944, mi inviava  un'amplissima relazione bipartita, in cui, sviluppando e  sistemando gli appunti di Don Mapelli, intese provare che: "I  fatti di Ghiaie hanno origine dall'ambiente; essi sono privi di  ogni nota di soprannaturalità". 
A prescindere dai particolari, si può dire che la prima parte  e la tesi di una suggestione ambientale, incosciente e frodolenta è  fragile, fondata su lacunosa e inesatta informazione storica di  seconda mano, troppo spesso birichina, mordace e ingiusta, del  resto, completamente sfasata e fuori pista. Più centrate e  resistenti sono le osservazioni storico-teologiche della seconda  parte: le incertezze e le contraddizioni di Adelaide, le predizioni  fallite, l'immutata spiritualità della bimba, l'assenza di fenomeni  straordinari prima, durante e dopo la visione, la mancanza di un  messaggio, di un segreto, di un miracolo, la mancanza di  opposizioni... Non so - un modo come un altro per dire che lo so  bene - in qual modo la relazione si diffuse. Doveva essere  riservata agli esaminatori vescovili; invece, rimaneggiata a più  riprese, per indiscrezione di alcuno, fu tirata in numero  vertiginoso di copie dattiloscritte, che si divulgarono in provincia  e fuori provincia (giunsero anche al Cardinale di Milano)... Si  comprende come essa doveva accelerare il raggelamento degli  entusiasmi in quei molti che ne accolsero i risultati senza saperne criticare i motivi. 
Si voleva dire, dunque, che con queste riserve, l'adesione  delle folle alle apparizioni del Torchio si riduce nei limiti di un  fenomeno puramente umano, spiegabile mediante le ordinarie  categorie psicologiche, e non impone di postulare la verità delle  apparizioni stesse" (v. Luigi Cortesi, Il problema delle apparizioni di Ghiaie, S.E.S.A., Bergamo 1945, pp. 185-187). 
Il Cortesi ci dà in anticipo in sintesi la relazione del Locatelli, che io riporto in parte. La relazione è formata da 17 fogli  dattiloscritti ed è divisa in due parti. 
1.  Egli scrive: 
"I fatti delle Ghiaie hanno origine dall'ambiente. 
Durante i mesi di gennaio e febbraio 1944, è stato rappresentato nel teatrino dell'oratorio femminile delle Ghiaie il  dramma: La Madonna di Fatima. 
La rappresentazione ripetuta parecchie volte, sia per il  soggetto che per la messinscena, la musica, ecc., ha colpito fortemente il pubblico formato di giovani ragazze; tennero dietro  letture, conferenze e prediche sino al mese di maggio ed è naturale che tutto questo abbia finito per mettere in agitazione le  fantasie... 
Tutto questo è falso, come vedremo in seguito. 
Egli aggiunge: 
"Nello stesso torno di tempo, una curiosità singolare  avrebbe colpito chiunque fosse entrato nella casa del Signor  Roncalli Enrico, padre dell'Adelaide: le pareti delle stanze da  letto delle sue figliole erano decorate con immagini sacre rappresentanti tutte lo stesso soggetto sacro: la apparizione della  Madonna sia a Lourdes, a Fatima, a Caravaggio, a Desenzano,  ecc... 
Tutto questo apparato scenico religioso non poteva aver  altro scopo e risultato di quello di imprimere nella fantasia e nel  pensiero delle ragazze, dopo quanto avevano visto all'oratorio, il fantasma dell'apparizione... di fatti le fantasie si riscaldarono e  a tempo opportuno partorirono apparizioni e visioni". 
Non è vero che il dramma di Fatima sia stato rappresentato  nel gennaio 1944 e la recita sia stata ripetuta molte volte e le  persone presenti siano state fortemente influenzate da una  semplice rappresentazione di un soggetto religioso che non  aveva nulla di sconvolgente, e con mezzi molto artigianali, a  cominciare dagli attori e attrici, che non erano certo maestri di arte  teatrale. Questo sì è un parto della fantasia del Locatelli. 
Inoltre, a Ghiaie non vi furono letture, conferenze, prediche  sulle apparizioni di Fatima, ma un breve discorso tenuto durante  le funzioni del mese di maggio 1943, al quale Adelaide non  partecipò. 
Candido Maffeis disse: "A quei tempi io stavo sempre in  mezzo ai ragazzi. Di Fatima non si parlava. Neppure le donne più  praticanti la chiesa sapevano nulla, chissà una povera bambina.  Ricordo che il mese di maggio 1943, il parroco lo trascorse,  almeno la maggior parte, spiegando le apparizioni di Fatima. Io  ci capii poco. Se Adelaide fosse venuta in chiesa, credo avrebbe  capito quanto me e forse meno. 
Poi la lettura e la spiegazione del libro era nuova, perché  mai nel paese si era sentito parlare di Fatima" (v. Achille Ballini, 
Una fosca congiura contro la storia, Editrice Ars Graphica, Roma  1954, p. 96). 
Padre Gemelli nella sua relazione scrive: 
"Viene ricordato che la bambina ha assistito ad una rappresentazione scenica delle apparizioni della Madonna di  Fatima, però la rappresentazione scenica non ha esercitato sul-l'  animo della bambina alcun effetto di carattere suggestivo, tanto  che essa criticamente e liberamente giudica le persone che  parteciparono a tale rappresentazione, rilevando incongruenze ed  insufficienze specialmente in confronto con le visioni che essa  afferma di aver avuto". 
La maestra Ermenegilda Poli, di Cene (Bergamo) conoscitrice  degli usi e costumi e soprattutto dell'ambiente della diocesi di  Bergamo di sessant'anni fa, quando non era ancora secolarizzata  com'è oggi, così scrive: 
"Il plico scritto dal parroco di Presezzo don Luigi Locatelli  a quel tempo, contestato da padre Arsuffi, l'ho letto anch'io,  nel 1985. (nello stesso anno lo diede anche a me, dicendo:  voglio che lei lo confuti parola per parola). 
Già nella prima pagina trovo un'accusa: "Le suore del locale Asilo sono state le animatrici di tutta la faccenda". 
Poverine, nel teatrino avevano rappresentato la storia di Fatima per far divertire le ragazze! 
La seconda accusa è contro la famiglia di Enrico Roncalli, sempre in prima pagina". 
La maestra si riferisce alle immagini sacre che erano  appese alle pareti delle stanze della casa di Adelaide e che,  secondo il Locatelli, facevano parte del piano per suscitare nelle  figlie di Enrico Roncalli il fantasma dell'apparizione. 
Ermenegilda Poli continua: 
"Confesso che , appena letto questo brano, esclamai:  "Anche in casa mia le pareti erano ornate di immagini sacre, ma non  mi sono mai sognata, né io, né le mie sorelle, né mio fratello  diventato poi sacerdote, di vedere la Madonna!". (v. La fede della  gente a Bonate, Artigrafica Stella, Vertova (BG) 1994, pp. 219220). 
Il Locatelli continua: 
"La prima che si presenta alla ribalta è la figlia maggiore  Caterina, una ragazzona di 16 anni, la quale allo stabilimento parla  per ben due volte di apparizioni della Madonna, prima alla Carlinga,  poi tra Curno e altro paese. Ma troppo inesperta non regge al  compito e la cosa cade nel ridicolo. Pochi giorni dopo è la volta di  Adelaide. La stessa età, sette anni, l'età dell'innocenza rendeva la cosa  più credibile e ne venne quanto ognuno sa". 
Il Locatelli dove ha appreso la notizia che Caterina, sorella  di Adelaide, ha tentato di fare la parte della veggente? Proprio  lei, che fin dal secondo giorno, si è scagliata contro Adelaide  chiamandola impostora e dicendo che con le sue bugie  disonorava la famiglia. Ho conosciuto la Caterina, non nel 1944,  ma molti anni dopo, quando era Superiora generale delle Suore  Concezioniste e posso assicurare il lettore che non aveva la  stoffa della santona, della bigotta, e tanto meno della bugiarda.  Era una suora di grande fede e di un equilibrio straordinario. Chi  a 16 anni fa questo non ha certo la voglia di entrare nel convento  dopo le apparizioni e partire come missionaria per l'Argentina. 
Il Locatelli prosegue nella sua fantasiosa descrizione: 
"La stessa imbastitura esterna dei fatti delle Ghiaie dimostra una assoluta dipendenza da Fatima; non vi è un elemento  nuovo e caratteristico che li differenzi. Sul principio si incomincia con un gruppetto di bambine ed un ragazzetto: Adelaide,  Severa, Bettina e Candido, rispondenti a Lucia, Giacinta e Francesco. Anche qui apparizioni, visioni, un messaggio, segreti,  miracoli, segni nel sole. In seguito si avverte la difficoltà di far  marciare all'unisono i veggenti e dopo aver fatto loro dei regali  per la loro prestazione di comparse prima e di testimoni dopo, si  procede colla sola Adelaide, che rappresenterà le parti di Lucia,  il personaggio più importante di tutta la storia di Fatima. 
E tanto vero che la conoscenza del fatto della rappresentazione può mettere sulla strada per scoprire le origini e la natura  dei fatti delle Ghiaie che si è cercato ogni modo per tenerlo  nascosto e lo si è impudentemente negato". 

I fatti si svolsero nella più pura linearità e rettitudine. Don  Luigi Cortesi, del parroco di Ghiaie, così scrive: "Fino a  domenica 21 maggio era neutrale, attendeva e, in mancanza di  prove decisive, saggiamente presumeva la spiegazione naturale del fenomeno. A Presezzo, i confratelli gli chie-  devano notizie. Don Cesare, colla sua bonaria vena canzonatoria, non nascose il suo scetticismo, che in quel giorno (18 maggio  n.d.r.), oltreché una precauzione, era anche una convinzione. Lo  manifestò anche troppo, esagerando alcuni aspetti negativi" (v.  Storia dei fatti di Ghiaie, o.c. p. 61). 
È una totale smentita dell'accusa mossa dal Locatelli, e  cioè che Don Vitali fosse il regista della farsa di Ghiaie. È ridicolo parlare di un gruppetto di veggenti, formato da Adelaide,  Severa, Bettina e Candido. Mai questi hanno detto di avere visto  la Madonna. La prima sera nel gruppetto non vi è Candido e lo  troviamo nel secondo giorno, ma non in qualità di veggente, ma  di semplice spettatore, nella seconda visione quando chiede ad  Adelaide di tornare sul luogo dell'apparizione per chiedere alla  Madonna se lui diventerà sacerdote, tutto qui. Quindi Candido  non fu mai né veggente, né comparsa, fu soltanto un testimone  non pagato, ma autentico, e la sua testimonianza autentica è stata  dimostrata tale dal corso che ha avuto la sua vita. 
Quanto alle altre bambine, si sa che non erano andate in  cerca di apparizioni, ma di fiori da portare davanti ad una  immagine della Madonna di Lourdes, non di Fatima. 
Il Locatelli aggiunge che sono stati pagati e tacitati per la  loro prestazione di comparse e di falsi testimoni. È un' altra delle  sue tante calunnie che ha detto contro persone innocenti. 
La sua tesi della dipendenza delle apparizioni di Ghiaie da  Fatima è una ossessione che mostra che non conosceva Fatima e  nemmeno Ghiaie. 
Ghiaie ha la sua caratteristica, il suo messaggio che la rendono unica, anche se ha qualcosa comune con Fatima e con altre  apparizioni. Perciò ritengo perdita di tempo attardarmi nel rilevare le differenze tra le due realtà soprannaturali e quindi  veniamo alla storia vera. 
Il parroco di Ghiaie, preoccupato per lo svolgersi inaspettato degli avvenimenti, il 18 maggio 1944, va a Bergamo e non trovando il vescovo, parla col vicario generale mons. Carrara il  quale lo consiglia di sorvegliare senza troppo esporsi e di attendere liberamente alla crescente cura pastorale. 
Il 20 maggio presenta Adelaide al vescovo. La bambina  impacciata tiene la testa bassa; sollecitata dalla cugina Maria,  finalmente riesce a baciare l'anello del vescovo, il quale le regalò  una piccola corona ed alcune immagini e mentre gli altri  parlavano, andò a sedersi in terra, in mezzo allo studio, ove mise  la corona allargandola ed al centro disponeva le immagini. 
Il vescovo la guardava e ai presenti disse: "Quanto è semplice e spontanea nelle sue cose. Come si fa a non crederle?". 
Adelaide parlò col vescovo, gli disse il segreto che la  Madonna le aveva rivelato per il vescovo stesso. Poi monsignor  Bernareggi disse a don Vitali: "Lasci andare le cose per conto  proprio; lei stia appartato". Il 19 maggio, il parroco, eseguendo  un ordine del vescovo, convocò i signori Gerosa, Verri, Invernizzi di Ghiaie e il cav. Milesi e creò verbalmente una commissione di laici che aveva lo scopo di controllare i pellegrini, aiutarli nelle loro necessità, raccogliere le elemosine e provvedere  per assicurare l'incolumità di Adelaide e dei malati. 

Severino Bortolan

Offerta della giornata a Maria



O Maria, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra dolcissima, siamo qui ai tuoi Piedi mentre sorge un nuovo giorno, un altro grande dono del Signore. Deponiamo nelle tue mani e nel tuo cuore tutto il nostro essere. Noi saremo tuoi nella volontà, nel cuore, nel corpo. Tu forma in noi con materna bontà in questo giorno una vita nuova, la vita del tuo Gesù. Previeni e accompagna o Regina del Cielo, anche le nostre più piccole azioni con la tua ispirazione materna affinché ogni cosa sia pura e accetta al momento del Sacrificio santo e immacolato. Rendici santi o Madre buona; santi come Gesù ci ha comandato, come il tuo cuore ci chiede e ardentemente desidera. Così sia.

Dal messaggio del 3 agosto 2020. Dice Maria: « Aiutate Maria in questa sua battaglia standoLe vicini. Uniti a suo Figlio Gesù germinerete amore, trionferete nell’Amore e sarete semi produttivi nell’Amore.



Componetemi un canto d’amore, fatemi sentire che Mi attendete con ardente amore, che desiderate operare al mio fianco in questa battaglia finale contro Satana ».


            CANTICO D’AMORE A MARIA

O Madre nostra,
Mamma di Gesù, figlia diletta del Padre,
noi desideriamo la tua presenza
per essere condotti alla fonte della gioia e della pace.
Per questo insegnaci l’umiltà del cuore.
Insegnaci ad essere servi della volontà del Padre,
per essere servitori dei nostri fratelli
che attendono la parola, l’esempio, l’amore.

Veramente, Maria carissima,
ci infiammi la carità di Cristo
e il suo Spirito si effonda dal cuore
affinché il nostro volto attiri le anime,
le nostre parole siano le tue parole,
e le tue mani guidino le nostre opere.
Fin d’ora quello che faremo sia fatto per merito tuo.

Il Padre amatissimo, per mezzo tuo,
trasformi la nostra mentalità e la nostra operosità
perché tutto sia orientato alla salvezza delle anime.

Accoglici, Regina del cielo e della terra,
ogni giorno alla scuola mariana di Nazareth
e mostraci Gesù perché i vostri volti
siano impressi indelebili nel nostro cuore
come carisma d’amore.

Ti ringraziamo e ci consacriamo a Te.
Per noi, sempre, e a nome di tutti i nostri amici,
ringrazia e benedici il Padre nostro,
il Figlio suo con lo Spirito Santo.
Amen.

È necessario che custodiate gelosamente i Tabernacoli, con ogni genere di precauzioni, poiché saranno distrutti, saccheggiati ed il Tesoro che hanno al loro interno, che sono Le Sacre Specie Consacrate, saranno calpestate e gettate nelle strade e nelle piazze!



Messaggio della Vergine Santissima dato a Discipulo – 20 luglio 2018

Invito tutti i Miei figli a rimanere in fervente e costante preghiera, per la grande prova che presto verrà sulla Chiesa. Avrà inizio un tempo di grande persecuzione contro i consacrati e le eresie ed i sacrilegi si moltiplicheranno nel mondo intero.
In alcuni paesi, soprattutto in Medio Oriente, in Europa ed in Asia, ci saranno profanazioni ed assassinii di sacerdoti. Sembrerà che il demonio abbia scatenato la sua forza contro l’istituzione della Chiesa.
In tutta questa persecuzione, in tutta questa tribolazione, le Mie anime riparatrici, le anime che Mi amano e che fanno riparazione al Mio Cuore Immacolato per ogni genere di peccato nel mondo, saranno tristi ed afflitte e non avranno consolazione.

Cercheranno assetate la Parola di Mio Figlio, ma non la troveranno, Mio Padre però non si dimenticherà di nessuno, né di nessuna delle loro necessità!
Fornirà ciò che è necessario affinché si mantenga un’adorazione ferma e costante, fatta con il cuore, perché sarà giunta al mondo l’ora delle adorazioni in spirito e verità.
​È necessario che questo succeda come parte della purificazione, affinché coloro che si mantengono nella vera Fede, sentano, sappiano che il tempo della prova e delle difficoltà si è approssimato, sia come prova che come testimonianza della verità e che tutte le cose che stanno per succedere e che sono state annunciate attraverso le profezie dei messaggi del Cielo, sono già iniziate!...

È necessario che custodiate gelosamente i Tabernacoli, con ogni genere di precauzioni, poiché saranno distrutti, saccheggiati ed il Tesoro che hanno al loro interno, che sono Le Sacre Specie Consacrate, saranno calpestate e gettate nelle strade e nelle piazze!


Questi sacrilegi in grande misura sono causati da Satana, perché lui odia gli adoratori in spirito e verità, perché sa che l'unica fonte di grazia che li sostiene è il Santissimo Sacramento, che povero ed umile rimane nei Tabernacoli, esposto a così tante cose, esposto a così tanti attacchi del nemico, che attraverso le anime consacrate a lui, quelle anime che hanno stretto un patto con lui, cercano di distruggere tutto ciò che è sacro nella Santa Casa di Dio, di Mio Padre.


Perciò la Madonna della Consolazione e del Buon Cammino, vi rivolge queste parole, di modo che tutti diventiate consapevoli e stiate attenti!
Perché alcuni di voi difenderanno la Sacra Eucaristia, specialmente in America Latina, con la propria vita, con il proprio sangue, con le ferite.


Quello che questo mistero di Fede contiene in sé, figli Miei, è Gesù Sacramentato, esposto e degno di adorazione e di lode da parte dei santi e degli Angeli.
Questo è il vostro Tesoro che, dovete custodire perfino con la vostra stessa vita. ​Quindi state attenti, perché il nemico moltiplicherà gli attacchi contro i Tarbernacoli in tutto il mondo, per profanare ereticamente quello che è Sacro, per estirpare dal mondo l’adorazione perpetua ed i veri adoratori in spirito e verità.


Questo è quello che il vostro Padre Celeste cerca: adoratori in spirito e in verità, non solo a parole, ma col cuore.
Cari figli, la vostra preghiera fatta con il cuore sarà ascoltata prontamente, se vi manterrete casti e puri, se rimarrete saldi nella tribolazione, con il digiuno ed offrendo orazioni e preghiere, offrendo sacrifici, penitenze riparatrici, soprattutto per i consacrati che si saranno aggiunti anche loro all’esercito di satana, per profanare loro stessi i Tabernacoli, per bandire il Nome di Dio che dovrebbe essere lodato e benedetto da ogni lingua, in ogni tribù, in ogni popolo e in ogni nazione.

​Dopo che il Mio Cuore di Madre vi chiede di stare in allerta e dopo questo appello, prestate ascolto alla Mia voce e state attenti a ciascuna delle intenzioni che in futuro darò a questo riguardo.
I sacerdoti non dovranno rimanere in un luogo per molto tempo, poiché saranno ricercati, andranno a prenderli, pianificheranno la loro morte, saranno rapiti e scompariranno.​

Afflitti anche loro, cercheranno rifugio nei luoghi santi, sulle montagne, nelle comunità di preservazione, quelle che sono riuscite ad avanzare nella loro struttura materiale, nella loro costruzione, che saranno preparate a riceverli.  

Avvicinerò altri Miei figli dell’America Latina a tutti questi luoghi che il Cielo ha scelto ed ha rivelato nei messaggi dei Triangoli di Luce, dove le comunità fioriranno come fiori in un giardino, per adornare la terra che presto sarà desolata ed avvolta nelle tenebre, a causa della malvagità di coloro che non adorano e non lodano e non benedicono il Nome di Mio Figlio Gesù Sacramentato…


A Lui rendano onore e gloria, i santi e gli angeli.  


Io Sono la vostra Signora del Buon Cammino e Sono la vostra Signora della Buona Consolazione.
Vi benedico con la benedizione del Mio Padre Celeste, vostro Padre, con la benedizione di Mio Figlio Gesù, con la benedizione dello Spirito Santo e dell’uomo santo, San Giuseppe.  
Amen, amen, amen

Ave Maria Purissima…
Ave Maria Purissima…
Ave Maria Purissima…
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen

mercoledì 5 agosto 2020

È venuto il momento in cui Dio domanda al Santo Padre di fare, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo.




La Battaglia  Finale del Diavolo

Le menti “illuministe” del “mondo moderno” disprezzano chi ritiene  che una semplice cerimonia pubblica che consacri la Russia al Cuore  Immacolato di Maria, possa produrre la conversione di tale nazione  e al contempo un grande beneficio per il mondo intero, compresa la  pace tra le nazioni. Ma dopotutto, il “mondo moderno” si fa beffe dei  miracoli in generale, e quindi delle affermazioni divine della Chiesa, i  cui santi hanno compiuto miracoli in abbondanza.

Ma la consacrazione della Russia è proprio ciò che ha chiesto Il Signore  nel Messaggio di Fatima, da Lui stesso autenticato grazie al Miracolo del  Sole del 13 ottobre 1917 – un messaggio che, ci preme puntualizzarlo  ancora una volta, ha ricevuto l’approvazione delle più alte autorità della  Chiesa Cattolica, tra le quali tutta una serie di Papi che si sono succeduti  sin dalle apparizioni di Fatima. Come abbiamo già ricordato, nel 2002  Papa Giovanni Paolo II ha decretato che la Festa della Vergine di Fatima  venisse inserita tra i giorni di festa liturgici nel Calendario universale della  Chiesa, includendola nella Terza Edizione Tipica del Messale Romano. È un  fatto quindi, che il Magistero della Chiesa ha convalidato formalmente  l’autenticità delle apparizioni di Fatima.

Ricordiamo che nel Messaggio del 13 luglio 1917 la Madonna  promise a Lucia che sarebbe tornata: “per chiedere la Consacrazione  della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione della Riparazione  nei primi sabati”. Fedele alle Sue parole, la Vergine apparve di nuovo  a Lucia il 13 giugno 1929 a Tuy, in Spagna, dove Lucia, diventata nel  frattempo una suora Dorotea (non sarebbe infatti diventata Carmelitana  prima del 1948), si trovava in preghiera nella cappella del convento,  durante la Santa Ora di Adorazione e Riparazione. Negli annali delle  apparizioni divine ai santi, riconosciute dalla Chiesa Cattolica, anche  questa è del tutto straordinaria.

Lasciamo che sia Suor Lucia, con le sue semplici ma drammatiche  parole, a raccontarci dell’apparizione – e ricordiamoci che stiamo  parlando di un’apparizione che la Chiesa, e lo stesso Papa Benedetto  XVI, hanno dichiarato degna di essere creduta:

Dai miei superiori e dal mio confessore avevo ottenuto il  permesso di fare un’ora santa dalle undici a mezzanotte nella notte fra il giovedì e il venerdì di ogni settimana. Una notte, trovandomi  sola, mi inginocchiai presso la balaustra, nel mezzo della cappella, per recitare, prosternata, le preghiere dell’Angelo. Sentendomi  affaticata mi rialzai e continuai a recitarle con le braccia in croce.

L’unica luce era quella della lampada del tabernacolo.  All’improvviso tutta la cappella si illuminò di una luce  soprannaturale e, sopra l’altare, apparve una croce di luce che  raggiungeva il soffitto. In una luce più chiara si vedeva sulla parte  superiore della croce un viso di Uomo, con il corpo fino alla vita; sul Suo petto una colomba, anch’essa luminosa, e, inchiodato alla  Croce, il corpo di un altro Uomo. 

Un poco più in basso della vita, sospeso nell’aria, si vedevano un calice e una grande ostia sulla quale cadevano alcune gocce del  sangue che colava sulle guance del Crocifisso e da una ferita del  petto. Colando sull’Ostia queste gocce cadevano nel Calice. Sotto il braccio destro della croce si trovava Nostra Signora con il suo  Cuore Immacolato in mano (Era Nostra Signora di Fatima con il suo Cuore Immacolato) … Sotto il braccio sinistro [della croce]  delle grandi lettere, come di acqua cristallina che sarebbe calata  sull’altare, formavano queste parole: ‘Grazia e Misericordia’. 

Compresi che mi era mostrato il mistero della Santissima Trinità …46

Frère Michel ha chiamato giustamente questa apparizione “una  Teofania Trinitaria” (vedi foto nella seconda di copertina). Proprio come  accaduto per il Miracolo del Sole, mai niente di simile era avvenuto  prima nella storia del mondo. Con quell’apparizione, Dio volle indicare personalmente l’importanza fondamentale di ciò che la Madonna stava  per rivelare a Suor Lucia: 

È venuto il momento in cui Dio domanda al Santo Padre di  fare, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione  della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con  questo mezzo. 

Dio Stesso lo aveva richiesto. Suor Lucia si trovò in presenza non  solo della Madre di Dio, ma della Santissima Trinità. Ovviamente, Suor  Lucia rivelò la richiesta divina al suo confessore, Padre Gonçalves, come  riportato nella corrispondenza tra i due, che è stata pubblicata.47

Per quasi settant’anni Suor Lucia – la stessa Lucia che non avrebbe  negato la verità, anche se minacciata di una morte orribile dal sindaco  Massone di Ourem – ha sempre dato la stessa testimonianza: la Madonna,  in quanto messaggera di Dio, ha richiesto la consacrazione pubblica della  Russia, in una cerimonia che venga condotta collegialmente dal Papa e  da tutti i vescovi del mondo. Come abbiamo notato all’inizio del libro,  nella sezione “Il cuore della vicenda”, il tenace tentativo di certe persone  di cambiare tale testimonianza per ragioni di rispetto umano (cioè per  evitare di offendere i Russi) e per sostenere un nuovo orientamento  della Chiesa, è il punto cruciale della grande controversia sorta intorno a  Fatima, che persiste tutt’oggi e che ha richiesto la stesura di questo libro.  Torneremo su questo punto più avanti.

Come per dimostrare l’efficacia della Consacrazione richiesta dalla  Madonna, Dio decise che era il momento adatto per concedere un  dimostrazione, in Portogallo, di ciò che sarebbe accaduto al mondo  dopo la consacrazione della Russia. Durante l’anniversario della prima  apparizione di Fatima, il 13 maggio 1931, in presenza di 300.000 fedeli che  erano giunti a Fatima per l’evento, i vescovi del Portogallo consacrarono  solennemente la loro nazione al Cuore Immacolato di Maria. Questi  buoni vescovi posero il Portogallo sotto la protezione materna della  Madonna, per preservare la nazione dal crescente contagio Comunista  che stava infestando l’Europa e specialmente la Spagna. La profezia della  Vergine, riguardo al diffondersi degli errori della Russia in tutto il mondo,  si stava infatti già compiendo con inesorabile precisione. Chi mai, nel  luglio 1917, avrebbe potuto prevedere la diffusione del comunismo al di  fuori dalla Russia – mesi e mesi prima della stessa rivoluzione Bolscevica  e dell’ascesa al potere di Lenin? Solo il Cielo avrebbe potuto prevederlo;  solo la Madre di Dio, informata da Suo Figlio Gesù.

Come risultato di questa consacrazione del 1931, il Portogallo  sperimentò un miracolo caratterizzato da tre aspetti diversi. Qui di  seguito elencheremo solo i dettagli più importanti.

Per prima cosa, avvenne un grandioso rinascimento di stampo  Cattolico, una vera e propria rinascita della vita Cattolica in quel paese,  così impressionante per coloro che la sperimentarono, da non poterne  attribuire il merito ad altri se non a Dio. Durante questo periodo,  il Portogallo beneficiò di un aumento esponenziale delle vocazioni  sacerdotali, e il numero dei religiosi aumentò di quasi quattro volte in  10 anni. Le comunità religiose fiorirono di conseguenza. Vi fu un grande  rinnovamento nella vita Cristiana, che si manifestò in molti modi, tra i  quali la nascita di una stampa a carattere Cattolico, una radio Cattolica,  pellegrinaggi, ritiri spirituali, ed un forte e sano movimento d’Azione  Cattolica che si integrò alla perfezione nella vita diocesana e parrocchiale.  Questo rinascimento Cattolico fu di tale portata che, nel 1942, i  vescovi Portoghesi, con una Lettera Pastorale Collettiva, dichiararono  che: “Se qualcuno avesse chiuso gli occhi 25 anni fa e li avesse riaperti  solo ora, non riconoscerebbe più il Portogallo, tanto grande è stata la  sua trasformazione compiuta a partire da quel modesto ed invisibile  evento che fu l’apparizione della Beata Vergine a Fatima. Invero, Nostra  Signora desidera salvare il Portogallo”.48

Avvenne inoltre un miracolo di tipo politico e sociale, in accordo  con i principi sociali del Cattolicesimo. Poco dopo la consacrazione del  1931, ascese al potere un leader Cattolico portoghese, Antonio Salazar, il quale inaugurò un programma Cattolico controrivoluzionario. Egli  cercò di creare, per quanto possibile, un ordine sociale Cattolico, in  cui le leggi del governo e le istituzioni sociali si armonizzassero con la  legge di Cristo, il Suo Vangelo e la Sua Chiesa.49 Fiero avversario del  socialismo e del liberalismo, si oppose a “qualunque cosa tendesse a  sminuire o dissolvere la famiglia”.50

Il Presidente Salazar non si limitò alle parole, ma passò presto ai  fatti: promulgò infatti una serie di leggi tese a proteggere la famiglia,  inclusa una contro il divorzio. L’articolo 24 di quella legge affermava:  “In armonia con le caratteristiche essenziali del matrimonio Cattolico:  è chiaro che ai fini della celebrazione di un matrimonio canonico, gli  sposi rinuncino ai diritti legali di chiedere il divorzio”.51 L’effetto di  questa legge fu che i matrimoni Cattolici crebbero di numero. Così, nel  1960 – un anno assai critico, come vedremo – quasi il 91% di tutti i  matrimoni celebrati nel paese furono matrimoni religiosi. 

In aggiunta a questi sorprendenti cambiamenti politici e religiosi,  avvenne anche il miracolo della pace, che si manifestò in due aspetti  ben distinti. Al Portogallo furono risparmiati il terrore Comunista,  specialmente quello proveniente dalla Guerra Civile Spagnola che stava  infuriando al di là del confine Portoghese, e la devastazione causata  dalla Seconda Guerra Mondiale.

Riguardo alla Guerra Civile Spagnola, i vescovi portoghesi avevano  fatto un voto alla Madonna, nel 1936: se la Madre di Dio avesse protetto  il Portogallo, loro avrebbero espresso la propria gratitudine rinnovando  la Consacrazione nazionale al Cuore Immacolato di Maria. Fedeli alla  propria parola, il 13 maggio 1938 i vescovi portoghesi rinnovarono  la consacrazione del Portogallo al Cuore Immacolato di Maria, in  ringraziamento per la protezione della Madonna. Il Cardinale Cerejeira  riconobbe pubblicamente che: “Da quando Nostra Signora apparve nel  1917... una benedizione speciale del Signore è scesa sul Portogallo... se  guardiamo indietro in special modo ai due anni che sono trascorsi, da  quando compiemmo il voto, non si può non riconoscere che l’invisibile  mano di Dio ha protetto il Portogallo, risparmiandolo dalla distruzione  della guerra e dalla piaga del Comunismo ateo”. 

Anche Papa Pio XII espresse stupore per il fatto che il Portogallo  non ebbe a sperimentare gli orrori della Guerra Civile Spagnola e la  minaccia Comunista. In un discorso al popolo portoghese, il Papa parlò  del “Pericolo Rosso, così funesto e così vicino a voi, ed invero evitato in  maniera così inaspettata”.52

I portoghesi passarono incolumi il primo pericolo, ma subito dopo  ne giunse uno ancora più grande: la Seconda Guerra Mondiale, che  sarebbe scoppiata di lì a poco. In uno degli altri numerosi avvenimenti  che la Vergine Maria aveva profetizzato il 13 luglio 1917, la guerra  sarebbe iniziata “durante il regno di Pio XI”, facendo seguito ad una  “notte illuminata da una luce sconosciuta...”53

Il 6 febbraio 1939, sette mesi prima della dichiarazione di guerra,  Suor Lucia scrisse al suo Vescovo, Mons. da Silva, dicendogli che la  guerra era imminente, ma che esisteva una promessa miracolosa. Ella  disse che: “In questa orribile guerra, il Portogallo sarà risparmiato per  via della sua consacrazione nazionale al Cuore Immacolato di Maria,  compiuta dai vescovi”.54

Ed infatti il Portogallo venne risparmiato dagli orrori della guerra,  i dettagli della quale sono troppo numerosi per essere qui enumerati.55  Cosa ancor più importante, Suor Lucia scrisse a Papa Pio XII, il 2 dicembre  1940, dicendogli che il Portogallo stava ricevendo una protezione speciale  durante la guerra, e che anche le altre nazioni l’avrebbero ricevuta se i  rispettivi vescovi avessero consacrato le loro nazioni al Cuore Immacolato  di Maria. Ella scrisse: “Santo Padre, Nostro Signore concede una speciale  protezione al nostro paese in questa guerra, per via della consacrazione  della nostra nazione al Cuore Immacolato di Maria, compiuta dai vescovi  portoghesi; è una prova delle grazie che verrebbero concesse ad altre  nazioni se anch’esse si consacrassero alla Madonna”.56

Parimenti, il Cardinale Portoghese Cerejeira non esitò nell’attribuire  a Nostra Signora di Fatima le grandi grazie che Ella aveva ottenuto  per il Portogallo durante quel periodo. Il 13 maggio 1942 il Cardinale  affermò: “per esprimere quel che è avvenuto qui, negli durante gli  ultimi 25 anni, il vocabolario portoghese ha una sola parola: miracolo.  Sì, siamo convinti di dovere questa grandiosa trasformazione del  Portogallo alla protezione della Vergine Santissima”.57

Il Cardinale Cerejeira affermò esattamente ciò che ribadiamo in questo  libro, e cioè che le miracolose benedizioni che la Vergine Maria ottenne  per il Portogallo, come premio celeste per la consacrazione del 1931 di  quella nazione, siano solo un assaggio di ciò che la Madonna otterrà per il  mondo intero, una volta che la Russia sarà stata propriamente consacrata  al Suo Cuore Immacolato.58 Come disse il Cardinale: 

Quel che è successo in Portogallo ha del miracoloso, e prefigura ciò che il Cuore Immacolato di Maria ha in serbo per il mondo.59

Non è difficile capire perché il Portogallo di quegli anni sia stato  definito “la vetrina di Nostra Signora”. Il triplice miracolo del Portogallo,  infatti, non è stato altro che un’anticipazione di come appariranno la  Russia ed il mondo, dopo la Consacrazione della Russia richiesta dalla  Madonna di Fatima. L’esempio miracoloso del Portogallo è però anche  utile per giudicare il presente: se compariamo infatti il triplice miracolo  accaduto in Portogallo con le attuali condizioni in cui versano la Russia  ed il mondo in generale, è ovvio che la consacrazione della Russia non è  ancora avvenuta. Torneremo su questo punto in un capitolo successivo.  Che dei prelati d’alto rango della Chiesa Cattolica possano prendere  decisioni e compiere atti che impediscono la consacrazione della Russia,  e che quindi possano negare al mondo ed alla Chiesa la ricompensa  celeste che l’intercessione di Maria aveva ottenuto per il Portogallo, non  è solo una follia monumentale, è anche un’ingiustizia dalle conseguenze  incalcolabili, ed è il motivo principale dietro alla stesura di questo libro. 


Il 6 febbraio 1939, sette mesi prima della dichiarazione di guerra,  Suor Lucia (a destra) scrisse al suo vescovo, mons. da Silva (a sinistra),  affermando che lo scoppio della guerra era imminente, ma che  esisteva una promessa miracolosa. Disse infatti: “in questa orribile  guerra, il Portogallo verrà risparmiato per via della consacrazione al  Cuore Immacolato di Maria compiuta dai Vescovi”. Ed il Portogallo  venne effettivamente risparmiato dagli orrori della guerra.

Padre Paul Kramer

Geremia



Lamento di Gerusalemme

34 Si lamentano gli abitanti di Gerusalemme:
'Nabucodonosor, re di Babilonia,
ha fatto sparire le nostre ricchezze,
ha divorato tutto
e ci ha lasciati come un piatto vuoto.
Come un mostro ci ha inghiottiti,
si è riempito il ventre
delle nostre cose migliori
e ha buttato via tutto il resto.
35 Signore, fa' pagare a Babilonia
la violenza che ha usato contro di noi!
Fa' pagare ai Babilonesi
il nostro sangue che hanno versato!'.


Risposta del Signore

36Il Signore risponde agli abitanti
di Gerusalemme:
'Io stesso prenderò la vostra difesa
e vendicherò i torti che avete ricevuto:
prosciugherò i grandi fiumi di Babilonia
e farò seccare le loro sorgenti.
37Babilonia sarà ridotta
a un mucchio di rovine,
a un rifugio per gli sciacalli.
Desterà orrore e disprezzo
e più nessuno vorrà abitarvi.
38Tutti gli abitanti di Babilonia
ruggiscono come leoni,
ringhiano come belve feroci,
39per la loro fame insaziabile.
Io preparo il loro pasto
e li farà ubriacare fino a stordirli.
Si addormenteranno per sempre,
non si sveglieranno più.
40Li farò andare al macello
come agnelli, montoni o capri.
Lo dico io, il Signore'.