sabato 1 maggio 2021

Il beato Francisco Palau - Un profeta di ieri, per oggi, domani e per la fine del mondo

 


Protezione divina del papato nel mezzo del tentativo di demolizione


Il beato Palau (1811-1872) ammise che la persecuzione rivoluzionaria poteva costringere il Papa a lasciare temporaneamente Roma. In tal caso, subirebbe le umiliazioni di un esule.

Questo è accaduto storicamente. Ad esempio Papa San Gregorio VII, assediato dalle truppe dell'imperatore Enrico IV, dovette andare in esilio prima a Monte Cassino, e poi a Salerno, dove morì e fu sepolto.

Le sue ultime parole furono: "Ho amato la giustizia e odiato l'iniquità, ecco perché muoio in esilio" - "Dilexi iustitiam et odivi iniquitatem, propterea morior in exilio" ( Herbert Edward John Cowdrey , "Pope Gregory VII, 1073-1085: 1073 - 1085 " ; Oxford University Press, 1998, 743 pp., P. 680).

“Che ne sarà di Roma? Lattantio, Tertulliano. Si applicano a Roma non a Chiesa o il Papa, ma la città di Roma, la città di Roma, la capitale d'Italia, la Roma pagana, tutto ciò che si legge nei capitoli VII e VIII dell'Apocalisse.

"Roma sarà distrutta (...)

" È possibile che il Papa sposti la sua sedia da un'altra parte? Non c'è dubbio: ubi Petrus, ibi Ecclesia ... Più volte è stato costretto a fuggire da Roma.

“È possibile stabilirsi a Gerusalemme? Sì. Allo stesso modo in cui ti sei trasferito ad Avignone (Francia) puoi stabilirti per più o meno tempo a Gerusalemme. (...)

Corpo imbalsamato di Papa San Gregorio VII nella cattedrale di Salerno, Italia
Corpo imbalsamato di Papa San Gregorio VII nella cattedrale di Salerno, Italia
“Roma, vale a dire, la Chiesa cattolica non verrà meno nella fede, ma Roma come capo delle nazioni gentili, sì, può apostatare da Dio e da Cristo.

“Puoi tornare al paganesimo. Se ciò accade, dove si fermerà?

"Sta scritto di esso: et tu excideris , anche tu sarai sterminato dall'albero della vita , come una volta gli ebrei, se non rimani nella fede, e sei ingrato al favore di Dio" (" La Iglesia coronada de espinas ”, El Ermitaño, n. 156, 2-11-1871.).

Questa possibilità era estremamente vivida ai tempi di B. Palau. Gli Stati Pontifici furono oggetto di campagne militari e di sovversione armata delle forze rivoluzionarie.

Roma finì per essere occupata dalla soldataglia del re Vitor Manuele II e dal carbonario Garibaldi.

La vita del Pontefice così come quella del clero romano era in grave pericolo.

Le arringhe anticlericali più estreme sostenevano la distruzione dei templi romani, lo sterminio o l'esilio dei religiosi e l'estinzione del cattolicesimo con la violenza.

Questi propositi sinistri non si concretizzarono in tutta la loro radicalità, ma denunciarono il fine ultimo desiderato dalla Rivoluzione.


Sacco di Roma nel 1527. Anonimo italiano sec.  XVI-XVII, col.  priv.
Sacco di Roma nel 1527. Anonimo italiano sec. XVI-XVII, col. priv.
“Roma, non la Chiesa cattolica, ma i falsi cattolici, traditori, saranno puniti. Dio verserà il vaso della sua ira su di lei più severamente che su Parigi.

"Questo è il giudizio formulato da 'El Ermitaño' riguardo a Roma" ("París y Roma", El Ermitaño , Nº 99, 29-9-1870.), Scrisse il Beato poco prima dei disaccordi della Comune di Parigi e dell'invasione di Roma consumato il 20 settembre 1870.

“Che ne sarà di Roma? - ha chiesto - Che ne sarà del soglio pontificio?

“Il trono del Sommo Pontificato non cadrà mai in rovina. Pietro, Paolo o Pio, sia a Roma che a Gerusalemme, vi siederanno fino alla fine dei secoli.

“Anche se dentro una grotta o su una pietra ruvida e fredda! Non importa.

“Là, dove c'è Pedro, c'è il suo trono. Se Pedro siede in un deserto sul tronco di un albero, quel tronco ruvido è il suo trono, e se viene crocifisso il suo trono è la croce "(" Esclavitud de las naciones ", El Ermitaño , Nº 132, 18-5-1871 .).


 Le minacce rivoluzionarie contro la Cattedra di Pietro lo portarono a prevedere che un giorno il Vicario di Cristo avrebbe dovuto nascondersi in una sorta di catacomba:


Tropas revolucionárias invadem Roma pela Porta Pia, 20-9-1870. Museu Torre di San Martino della Battaglia.
Tropas revolucionárias invadem Roma pela Porta Pia, 20-9-1870.
Museu Torre di San Martino della Battaglia.
“Un ordine di cose che la mano dell'uomo non può maneggiare porta la società umana all'abolizione del culto religioso cattolico pubblico, sostituito nel mondo ufficiale dalla Religione di Stato.

“Così il Papa tornerà alle catacombe” (“Las tinieblas: eclissi totale di sole nel mondo ufficiale”, El Ermitaño , Nº 145, 17-8-1871.).

Dal punto di vista dei beati, la confusione e il caos nella Chiesa possono rivelarsi di tale portata che sarebbe indispensabile un intervento straordinario di Dio per chiarire chi è il legittimo successore di Pietro:

“L'Anticristo sconfitto, (...) allora Dio stesso nominerà un Papa che è in accordo con il Suo Cuore” (“Tre giorni di tinieblas sul globo entero”, El Ermitaño , Nº 119, 16-2-1871. ).

Un'eventuale serie di persecuzioni e umiliazioni, quindi, precederà una clamorosa glorificazione del Papato.

Finché non resta più nulla di sacro! Pregate per i vostri sacerdoti e vescovi!

 


21. aprile 2021

Figlia Mia. Mia cara figlia. Il tempo, in cui vi trovate presto diverrà molto oscuro. Siete molto vicini alla fine, ma così tanti figli non lo sanno, moltissimi altri non lo vogliono credere e solo pochi nel vostro mondo occidentale sono almeno un po’ inclini a cambiare. Finché stanno bene non mostrano nessun interesse e permettono che tutto peggiori ancora più. La loro comodità, il loro egoismo-anche se non lo riconoscono-li porterà alla caduta, infatti:

Chi non cambia, chi non prende posizione contro queste cose terribili cose che vi vengono imposte, diritti che vi vengono presi, la lista è lunga e non si ribella, presto non avrà più tempo perché: Quando si renderà conto di ciò che realmente sta accadendo e di quanto già vi troviate nelle mani dei malvagi sarà ormai troppo tardi per cambiare le cose.

Lo stesso vale per la vostra conversione, amati figli. Presto sarà troppo tardi per chi non si dichiara per tempo per Gesù e quando i segni si vedranno in cielo sarà la vostra ultima chance per trovare ancora Gesù. Amati figli per un’anima impreparata tuttavia è molto, molto difficile vivere la luce e l’illuminazione, che vi viene donata come un atto di misericordia da Mio Figlio, come un momento di gioia; come invece sarà per quei figli che sono realmente fedeli e devoti a Mio Figlio.

Lo vivrete tutti, e questo momento è vicino, e felice chi riconosce questo atto di misericordia per quello che è!

Figli Miei. Miei amatissimi figli. Non giocatevi l’opportunità del Regno Celeste restando testardi e comodi, invece trovate la via per Gesù perché è l’unica via che vi conduce al Padre, anche se questo non viene quasi più insegnato nel vostro tempo.

I vostri figli hanno poche possibilità di conoscere la vera fede cristiana se non siete voi da genitori a comunicargliela. Scuole, università e così tanti sacerdoti (lo dice molto tristemente) non la trasmettono più. Anziché insegnare il vero insegnamento di Mio Figlio ne insegnano molte altri, non è più Gesù la via per loro e questo è un crimine nei confronti dei vostri bambini, giovani e aspiranti religiosi.

Solo Gesù e la Via nella gloria! Solo con LUI e attraverso di LUI troverete il Padre, tutte le altre vie terminano nella dannazione! Quindi non permettete che continuino a ingannarvi perché le cariche più alte mentono e vi si inganna per l’eredità preparata per voi dal Padre!

Osservate come viene distorta, confusa e annebbiata la vera dottrina cristiana! Solo Gesù è la Via! Il vostro Salvatore! Ed EGLI ritornerà MA NON VIVRÀ TRA DI VOI!

Per favore amati figli, tornate a vederci chiaro e non permettete che i vostri figli non trovino più la via verso e con Gesù! Dovete proteggerli e dovete dire loro la Verità ma per farlo dovete risvegliarvi e non seguire le orme dell’ultimo arrivato!

Menzogna e inganno caratterizzano il vostro odierno tempo in tutti gli ambiti della vostra società.

Guardate in faccia alla verità e svegliatevi! Solo Mio Figlio, il vostro Gesù, vi condurrà attraverso la fine, solo LUI. Chi continua a dormire e a restare passivo, chi prende il falso per verità e resta pigro ben presto sarà costretto ad aprire gli occhi ma allora sarà già troppo tardi!

Svegliatevi! Guardate ciò che sta accadendo! Difendete la Verità! Riconoscete ciò che è menzogna, ciò che viene confuso, rendetevi conto come la fede cristiana, i valori cristiani e Mio Figlio vengono estirpati, il Suo insegnamento viene modificato finché non resta più nulla di sacro!

Presto, molto presto adorerete solo la bestia, perché Mio Figlio sarà stato scacciato e guai a chi non se ne accorgerà! Andrà perduto. Amen

Figlia Mia è molto importante che i Nostri figli capiscano ciò che ora sta accadendo. Per questo fai conoscere in fretta ciò che dico e riferisci a tutti i figli che resta solo poco tempo.

In molti luoghi le chiese di Mio Figlio sono già chiuse e sempre di più lo saranno. La santa Eucarestia a sua volta vi sarà presa.  Passo dopo passo va tutto avanti molto velocemente. Restate vigili perché la dove non avverrà più la consacrazione il diavolo si è già infiltrato!

 Osservate il cambiamento in così tanti luoghi sacri. Le chiese sono rifatte tetre e fredde! É un orrore ciò che sta’ accadendo in tutto il mondo! Restate vigili, perché Mio Figlio è con voi ma dovete restare nascosti completamente in LUI.

In molti luoghi la bestia viene già adorata. Ciò diverrà sempre più visibile.

Cari sacerdoti,

restate fedeli a Mio Figlio! Non restate sedotti dalla bestia anche voi, gli ultimi fedeli servitori di Mio Figlio perché quando l’anticristo comparirà diverrà molto difficile per voi. Sarete esposti a grande pressione e addirittura a persecuzione, ma siate certi che non importa ciò che vi accadrà, entrerete nel regno di Mio Figlio! Vi aspetta la gloria del Padre se restate fedeli! Se però cadete andrete perduti -soprattutto voi! - e la bestia, l’anticristo e il falso profeta vi precipiteranno nella dannazione. Ascoltate la Mia parola perché vi aspettano tempi duri. Solo la preghiera, insistente profonda preghiera, vi donerà la forza della perseveranza.

Mantenete in vita la sacra celebrazione eucaristica, perché Mio Figlio vincerà e i Suoi fedeli servitori non saranno dimenticati. Amen.

Figli, Miei cari figli. “Manca poco a mezzanotte” come si dice nel vostro mondo. Resistete! Pregate per i sacerdoti e per i vescovi perché tempi duri li aspettano. Pregate per la loro capacità di perseverare e la loro fedeltà a Gesù. Donate loro forza e solidità con la vostra insistente preghiera per loro.

Pregate anche per voi e per la situazione mondiale! Sempre anche secondo le intenzioni di Mio Figlio!

 Solo con la preghiera riuscirete a resistere perché: il Padre sente le vostre preghiere e mitiga! EGLI interverrà e questo tempo è vicino ma dovete continuare a pregare perché, sono pianificate ancora molte atrocità e il maligno ha le intenzioni più spietate.

Restate forti! Restate nella preghiera! Restate fedeli a Gesù!

Solo Gesù è la Via! Solo chi resta nascosto in Gesù, supererà illeso questo tempo. Amen. Vi amo molto.

La vostra Mamma Celeste.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen.

Restate forti amati sacerdoti e restate fedeli a Mio Figlio, il vostro Gesù. Voi sarete colpiti più duramente se peccate contro Mio Figlio! Chi però resta saldo e ama Gesù veramente e sinceramente non ha nulla da temere perché la su anima sarà sollevata. Amen.

Gesù: Io amo i Miei sacerdoti ma li aspettano tempi duri. Prendete questa come l’ultima prova, perché la Mia Gloria è vicina per voi e per tutti i figli che sono fedeli, sottomessi, abbandonati e pieni di amore per Me. Amen

La battaglia continua 3

 


Queste nostre righe, allora, vogliono essere ancora un contributo (Cfr. Can. K 2112/3) alla diagnosi di questa autodemolizione interna della Chiesa. La “Massoneria” e il “Marxismo” sono entrambi essenzialmente contro Cristo e la sua Chiesa. La Massoneria sa nascondere i suoi piani e le sue persecuzioni, dietro il “segreto”, ma essa viene smascherata dai suoi documenti segreti e da sue pubblicazioni particolari. Ecco un documento segreto: 

«La Massoneria è la Rivoluzione in azione e una cospirazione permanente contro il despotismo politico e religioso. L’uomo è, ad un tempo, Dio, Pontefice e Re di sé stesso (...) Né la Legge, né la Proprietà, né la Religione possono imporsi all’uomo, e siccome esse lo annientano, privandolo dei suoi diritti più preziosi, essi sono assassini di cui abbiamo giurato trarre terribile vendetta; son nemici ai quali abbiamo giurato una guerra ad oltranza e senza tregua, una guerra a morte. Di questi tre nemici infami è la Religione che deve essere il pensiero costante dei tuoi assalti, perché un popolo non ha mai sopravvissuto alla sua Religione, e perché uccidendo la Religione, noi avremo nelle nostre mani e la Legge e la Proprietà: perché, stabilendo sui cadaveri di questi assassini, la Religione massonica, la Legge massonica e la Proprietà massonica, avremo rigenerato la Società. (...) Tu sei a te stesso Dio, Pontefice e Re. La tua Ragione è la sola regola del Vero... I tuoi appetiti e i tuoi istinti sono l’unica regola del Bene, l’unica chiave del progresso e della felicità».

 Ed ecco una “Istruzione segreta” dei vertici massonici agli inizi del 1800:

«Il nostro scopo è quello di Voltaire e della rivoluzione francese: l’annichilimento totale della Chiesa cattolica e perfino dell’idea cristiana. La rivoluzione è il trionfo dell’Uomo su Dio. Per questo, oltre al controllo della finanza e dell’economia, con la stampa avremo in mano tutto. Impadroniamoci della stampa e in breve tempo governeremo e dirigeremo le sorti del mondo intero. Tertulliano diceva che il sangue dei martiri è seme dei cristiani. Non facciamo martiri, ma popolarizziamo il vizio nelle moltitudini. Alla gioventù bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani! Corrompere, corrompere! La Chiesa cade sotto la corruzione. È necessario che noi attiriamo la gioventù senza che se ne accorga… il cattolicesimo non teme la punta del nostro pugnale, ma può cadere per mezzo della corruzione. Non stanchiamoci, dunque, mai di corrompere; popolarizziamo il vizio nelle moltitudini; che lo respirino dai cinque sensi; che lo bevano, che se ne saturino… fate dei cuori viziosi e non avrete più cattolici… Noi abbiamo intrapreso la corruzione della dottrina e dell’etica cristiana. Corruzione del popolo per mezzo del clero, e del clero per mezzo nostro. Fate che il clero cammini sotto la nostra bandiera, credendo di camminare sotto  la bandiera delle Chiavi Apostoliche. La corruzione deve condurci al seppellimento della Chiesa».

 In un altro “piano massonico” del 1953, si legge:

«Abbiamo cominciato a realizzarlo alla perfezione col cinema, le pubblicazioni porno a basso prezzo, libri con storie di sesso e di violenza, ed ora con la televisione… essa ci riserva un auditorio immenso. Sarà anche il mezzo migliore per avvicinare i bambini, così graduando progressivamente l’immoralità, avremo il possesso di tutta la gioventù. I giovani dal loro risveglio al loro coricarsi la sera, avranno la testa piena di violenza, sesso, omicidi, magìa: tutto questo per allontanare dal loro animo immagini religiose. Così i bambini saranno disorientati; poi, introdurremo costumi sfrontati, scene licenziose, per distruggere il pudore. I cristiani si sciupino prima del matrimonio (sesso precoce); non giungano al matrimonio (disoccupazione giovanile programmata); se vi giungono lo frantumino (facilità del divorzio), non facciano figli (propaganda dei contraccettivi, aborto); se sono allevati, non siano educati cristianamente (guerra agli asili, scuole e Istituti religiosi, guerra alla religione nelle scuole e ai giornali e TV religiosi); e se qualcuno scappa, sia emarginato dalla vita sociale, divisione delle forze politiche dei cristiani e la loro espulsione dai posti di comando!»

Adesso, qui, è bene che ricordiamo anche l’invasione islamica dell’Europa da parte della massoneria. Il Consiglio islamico mondiale, l’OCI, riunita a Lahore (Pakistan), nel 1980 prese queste due risoluzioni: 1) «La regione medio-orientale deve essere tutta islamica entro il 2000. I gruppi popolari che non appartengono al credo islamico, devono essere distrutti, a partire dal Libano»2. 2) Per l’indebolimento religioso e culturale dell’Europa, è venuto il momento della sua islamizzazione. Stante la supremazia militare europea, è accettata la proposta dell’allora Presidente dell’Algeria, H. Boumedienne: «Inviamo i nostri figli in Europa come emigranti. Saranno i ventri delle nostre donne a darci l’Europa. Loro fanno un figlio a famiglia, noi cinque a famiglia; nel giro di quattro generazioni, noi islamici avremo la maggioranza in Europa». Anche all’Assemblea Generale dell’ONU, a New York, Boumedienne ebbe a dire: «Noi favoriamo l’emigrazione ed il radicamento islamico in Europa e Voi ci lasciate mettere le mani sulle zone petrolifere del Golfo Persico, dato che il petrolio è materia indispensabile». Ecco il vero volto dell’Islam a nostro riguardo; ossia il loro comune denominatore è sempre lo stesso: l’odio a Gesù Cristo e l’odio distruttivo alla sua Chiesa.

Purtroppo, Papa Giovanni XXIII col suo buonismo e ingenuità (?) si è illuso di poter fare pace e amicizia col comunismo, tanto da dire nel suo Discorso di apertura del Vaticano II (11/10/1962): 

«Sempre la Chiesa si è opposta agli errori. Ora, tuttavia, preferisce usare la medicina della misericordia». 

E così si dovrebbe usare misericordia anche a chi odia mortalmente Gesù Cristo e la sua Chiesa e la vuole distruggere, e anche a chi si infiltra nella Chiesa per distruggere le sue Verità e le sue difese della Fede, per poi cantare vittoria! Quel discorso-traditore della nostra fede, veniva a negare l’enciclica “Divini Redemptoris” di Pio XI, che diceva: «il comunismo è un flagello satanico… è intrinsecamente malvagio e nessuno che voglia salvare la civiltà cristiana deve collaborare con esso», come pure veniva a negare anche la scomunica ai responsabili e ai propagatori del marxismo di Pio XII. Giovanni XXIII, infatti, abolì la scomunica ai capi comunisti e ai propagandisti marxisti, e più ancora fece un “patto” col KGB di Mosca, al fine di non condannare il comunismo nel Vaticano II, e di neppure parlarne. Questo “Papa buono”, quindi, aprì tutte le porte all’eresia comunista e così non ci furono più argini agli errori marxisti, e l’infiltrazione del pensiero materialista marxista dilagò tra gli uomini della Chiesa, dove si diffuse l’ateismo e si diede credito al comunismo e si facilitò la sua ascesa al potere. I cavalli di Troia, quindi, sono ancora dentro le mura della Chiesa, Vaticano compreso!

Ma anche la Massoneria è entrata in pieno nel Vaticano e in tutta la Chiesa. Eppure la Chiesa, dalla Bolla di Papa Clemente XVI, nel 1738, a Pio XII, aveva sfornato circa 600 documenti del Magistero conto la Massoneria. Ne cito alcuni. Nell’enciclica “Humanum genus”, Leone XIII scrisse:

 «La Massoneria: ecco il nemico! La prima cosa da farsi è togliere alla sètta massonica le mentite sembianze e renderle sue. È scopo supremo dei framassoni perseguire, con odio implacabile, il Cristianesimo; essi non si daranno mai pace finché non vengano a terra tutte le istituzioni religiose. Loro scopo è distruggere dal fondamento tutto l’ordine religioso e sociale, e crearne uno nuovo fondato sul materialismo. Voler distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso, è sfrontatissima follia. In questo pazzo e feroce proposito, pare potersi riconoscere quell’odio implacabile; quella rabbia di vendetta che, contro Gesù Cristo, arde nel cuore di satana».

Pio XI, nella sua enciclica “Quadragesimo anno”, del 1931, scrisse:

 «È chiaro che, ai nostri giorni, un immenso potere ed una dispotica dominazione stanno nelle mani di pochi… Questo potere diviene particolarmente irresistibile quando è esercitato da coloro i quali, detenendo e controllando il denaro, sono in grado di regolare il credito e determinare chi ne beneficia… sicché nessuno osa agire contro la loro volontà… Questo potere diviene più che mai dispotico in quelli che, tenendo in pugno il denaro, la fanno da padroni, onde sono, in qualche modo, i distributori del sangue stesso di cui vive l’organismo economico, ed hanno in pugno, per così dire, l’anima della economia, sicché nessuno, contro la loro volontà, potrebbe respirare».

E Pio XII ha scritto:

 «La massoneria è madre comune dell’ateismo, del materialismo, del razionalismo, dell’illusionismo, del laicismo».

 Per questo, il Diritto Canonico, dal 1938, comminò la “scomunica” agli aderenti alla massoneria. Purtroppo, il massone Papa Giovanni XXIII ha lanciato “benevolmente” tanti “ponti”, persino per chiedere i loro “desiderata”. Così, lo strapotere marxista e l’ideologia massonica hanno portato a conseguenze una volta impensabili. Oggi, questo fronte di diffusione delle due eresie, comunismo e massoneria, hanno svuotato il cristianesimo dall’interno. Che il Signore Gesù Cristo ci conservi nella Verità e nella Fede Divina, non accettando quel Principio pastorale di Giovanni XXIII che disse: «Cerchiamo piuttosto quello che ci unisce e tralasciamo quello che ci divide», perché quello che ci divide è proprio quel Gesù Cristo che si dichiarò Dio, fattosi uomo, Dio come Dio Padre, e che disse che è Lui a salvarci e che disse: «Io sono la Via, la Verità, la Vita». Ora, questa fondamentale verità deve essere eliminata se si vuol giungere “all’unità e alla pace”! ma così, Gesù-Dio viene degradato ad uno dei tanti ciarlatani religiosi, e la nostra Santa e unica Religione vera agglomerata a tutte le false religioni riunite sotto l’egida dell’ONU. Una vera apostasia, quindi! È ora di svegliarci e ponderare le tante decisioni pastorali che per la loro ambiguità, han dato frutti pessimi come il crollo della Fede, il crollo delle vocazioni consacrate, il disorientamento e l’apostasia, le cui cause sono dovute all’infiltrazione delle idee massoniche e marxiste, dalle quali la Chiesa fino al Vaticano II si era egregiamente difesa, mentre oggi, invece, queste compiono distruzioni immani. È ora che la Gerarchia cattolica si ricordi quello che Gesù aveva detto: «Chi crederà al mio Vangelo e sarà battezzato sarà salvo; chi non crederà sarà condannato» (Mc. 16-16). Quindi, o la Gerarchia cattolica oserà disfarsi dal “modernismo”, conservandosi nella Verità e nell’unica vera Fede divinamente rivelata, o sarà l’ira santa di Dio a permettere una persecuzione, che tra breve, si abbatterà sulle strade, sulle chiese, sui conventi, sugli episcopi, e seminerà cadaveri ovunque, come sta scritto nell’Apocalisse di San Giovanni evangelista!

sac. dott. Luigi Villa 

IL MANOSCRITTO DEL PURGATORIO


 

Il 15 febbraio 1874 dovette subire il primo colloquio... E fu così che fino al novembre del 1890 fra l'anima di Suor Maria Gabriella e Suor Maria della Croce si ebbero le misteriose relazioni


30 OTTOBRE. - Vi lamentate sempre, perché, voi dite, vorreste essere come tutte le altre consorelle, ma non avete ancora finito con me! Sarete obbligata ad ascoltarmi fintantoché piacerà al buon Dio. Fate tutto quel che volete, io ho ancora molte cose da dirvi e voi le saprete. Diverrete forse più ragionevole a tal riguardo?

 

25 DICEMBRE. - Non datevi pena se non sono ancora in Cielo. È vero che vi ho detto: "Non vi entrerò se non il giorno in cui sarete giunta alla perfezione che il buon Dio richiede da voi". Ciò nonostante, non crediate che ci arriverete in un attimo all'alta perfezione cui Gesù vi chiama. Vi sono tanti gradi nella perfezione, e non il primo da voi si esige. Voi sapete che Gesù vi ama, sebbene siate lontana dallo stato in cui vuol vedere la vostra anima. Lui sa, questo caro Amico, che occorrerebbe un miracolo per giungere a quello stato perfetto ch'Egli esige da certe anime e tale miracolo, non vuol farlo. Bisogna salire a poco a poco quel sentiero, talvolta sì aspro per la natura. Per raggiungere la mèta che Gesù vuole che raggiungiate, è necessario che siate morta totalmente a voi stessa, che non abbiate più né volontà né amor proprio. Ancora non ci siete arrivata. Così, quando vi si accusa a torto, quando vi si attribuiscono intenzioni che non avete (ben sapete a che cosa voglio alludere), ebbene, non bisogna che tali cose vi turbino. Il buon Dio permette tutto questo, al fine di darvi modo di rinunziare a voi stessa e d'aderire unicamente a Lui. Egli vuole che giungiate al punto in cui nulla turbi in voi la calma interiore: pene, gioie, contrarietà, tutto passi indifferentemente. Lui solo, intendete bene, vuole dominare tutte le potenze della vostra anima, soddisfare tutti i suoi desideri, appagare pienamente il vostro cuore ed essere per voi tutto in tutto; e non è questa, siatene certa, l'opera di un giorno.

No, non siete troppo buona! In certi casi è meglio cedere che prevalere. Vi suggerisco un modo d'agire che Gesù desidera che adottiate. Prima di dare un avvertimento, prima di fare un rimprovero meritato da una allieva o da qualunque altra persona, raccoglietevi un secondo; quindi, mettetevi al posto di colei cui state per rivolgervi e agite a suo riguardo come vorreste che si facesse con voi in simile occasione. Allora Gesù sarà contento.

SUOR MARIA DELLA CROCE


TI SALUTO, MARIA

 


Ti saluto, o Maria, figlia diletta dell'eterno Padre. Ti saluto, o Maria vergine Madre del Figlio di Dio. Ti saluto, o Maria, Sposa immacolata dello Spirito santo. Ti saluto, o Maria, tempio vivo della santissima Trinità. Ti saluto, o Maria, concepita senza alcuna macchia di peccato, tutta pura e tutta santa. Ti saluto, o Maria, Vergine purissima prima del parto, nel parto, dopo il parto. Ti saluto, o Maria, Madre addolorata, Regina dei martiri, cuore dei cuori che penano. Ti saluto, o Maria, Stella del nostro cammino, Fonte della nostra speranza, Sorgente purissima di gioia, Porta del paradiso. Ti saluto, o Maria, Consolatrice degli afflitti, Madre del bello e casto amore delle anime vergini, Porto sereno di pace. Ti saluto, o Maria, Mediatrice potentissima e pia di tutte le grazie, Aurora sospirata del giorno eterno, Preludio soavissimo sulla terra della meravigliosa armonia dei cieli. Ti saluto, o Maria, Regina degli angeli e dei santi, Regina nostra, sovrana Patrona dell'Ordine serafico. Ti saluto, o Maria, Rifugio dei peccatori, Madre dolcissima. Ti amo assai assai, o Mamma bella, o Mamma mia, conservami puro. Portami a Gesù. Salve, o Maria.

PADRE PIO


Il Padre Eterno impedirà al Nuovo Ordine Mondiale la persecuzione finale dei Suoi figli.

 


PERSECUZIONI

Mia amata figlia prediletta, Mi rendo conto che stai pagando a caro prezzo questo lavoro e che hai bisogno di riposare per un‟altra settimana, ma ascolta quello che ho da dire. 

Di‟ ai Miei figli di svegliarsi adesso e di osservare le agitazioni in quella parte del mondo in cui le crisi finanziarie abbondano. Di‟ loro che, mentre l‟avidità delle persone è stata in parte responsabile dei debiti che li sommergono, la crisi bancaria è stata deliberatamente pianificata dal Nuovo Ordine Mondiale. 

Molti, leggendo questo messaggio, sorrideranno e metteranno in discussione questo fatto, ma devono anche sapere che se non si alzano per difendere i loro diritti saranno costretti ad accettare il Marchio della Bestia per accedere ai propri soldi. 

La Nuova Moneta Mondiale verrà presentata a un mondo incredulo 

La valuta del Nuovo Ordine Mondiale, che sarà presentata a una comunità incredula, è progettata per controllarvi. Non appena succederà, allora cercheranno di privarvi di cibo. A meno che i Miei figli non prendano atto di questa realtà adesso, resteranno indifesi quando si troveranno sotto il controllo del Nuovo Ordine Mondiale guidato da forze massoniche. Preparatevi ora, figli Miei, perché, anche se l‟Avvertimento permetterà di convertire milioni di persone, comprese quelle fedeli al Nuovo Ordine Mondiale, non sarà comunque sufficiente a fermare questi schiavi malvagi di Satana e l‟Anti-Cristo. 

Una volta che controlleranno i vostri soldi, voi farete fatica a difendere il vostro diritto alla proprietà, al cibo e alla salute, le tre cose di cui si faranno carico se non iniziate a gridare la vostra opposizione ora. Fermate i vostri capi dal loro cammino. Non lasciatevi intimorire. Se in numero sufficiente starete attenti a questo mostruoso piano malvagio, allora potrete avvertire gli altri. 

Organizzate il vostro approvvigionamento alimentare ora 

Pianificate le vostre scorte di viveri ora. Comprate e coltivate i semi che vi terranno in vita. Acquistate monete d‟argento o d‟oro in modo da poter comprare ciò che vi sarà necessario. La cosa più importante è trovare in tempo luoghi in cui, come gruppo, potrete incontrarvi per offrire il Santo Sacrificio della Messa. Perché le chiese saranno rase al suolo. 

I servi di Satana sono come formiche: si moltiplicano a migliaia 

Non accettate mai il Marchio, il chip della Bestia. Pregate, pregate affinché la vostra casa riceva le benedizioni speciali per salvaguardarvi dall‟esercito che cercherà di buttarvi fuori dalla vostra casa. I servi di Satana sono come formiche. Si moltiplicano a migliaia di ora in ora. Voi, figli Miei, dovete pregare ora per combattere questa serie di atrocità pianificate dal Nuovo Ordine Mondiale che ha l‟acquolina in bocca all‟idea di poter controllare il mondo. Munitevi di candele benedette in casa. 

Fatene scorta ora perché vi terranno in una luce di protezione. A meno che non vogliate diventare schiavi di questa orribile dottrina, allora è necessario pianificare ora. 

Acquistate stufe a gas, coperte, cibo secco e in scatola, compresse per la potabilizzazione dell‟acqua, candele con immagini religiose per sostenere voi e le vostre famiglie durante il Grande Castigo che seguirà l‟Avvertimento. 

Le preghiere stanno già diluendo l‟impatto del Grande Castigo, ma voi, figli Miei, dove te stare sempre in guardia. Stando attenti alla vostra preparazione, sarete in grado di sopravvivere al grande bombardamento organizzato che sarà peggiore di quello che è successo agli Ebrei sotto il regno di Hitler, discepolo di Satana. 

Prestate attenzione a questo avvertimento con calma. Perché preparandovi in anticipo vi metterete al riparo dagli atti spregevoli pianificati dal Nuovo Ordine Mondiale. Per quelli tra voi che sono coinvolti con il Nuovo Ordine Mondiale ascoltateMi ora. Pentitevi. Prestate attenzione all‟Avvertimento per quello che vi offre – la possibilità di voltare le spalle a Satana e alle fiamme dell‟inferno. 

Consigli per i Servi della Chiesa 

Quanto ai Miei Servi Sacri, questo è ciò di cui devo informarvi. Fissate gli occhi su di Me ora e pregate lo Spirito Santo perché vi tenga sulle spine, di modo che possiate riconoscere il Falso Profeta non appena si sarà mostrato in mezzo a voi. Allora avrete bisogno di riunirvi in gruppi per garantire che i Miei figli siano in grado di ricevere la Santissima Eucaristia durante la persecuzione. 

La mano del Padre Mio è pronta ormai ad abbattersi con grande potenza su quei malvagi e arroganti capi delle banche, i poteri occidentali e orientali che tramano in segreto il modo in cui riuscire a controllare tutti voi. Il Padre Mio Eterno distruggerà ogni loro traccia per evitare che la persecuzione finale che stanno programmando contro i Suoi figli vada a buon fine. Egli non lo sopporterà. Ricordate, figlioli: Dio, il Padre Eterno, vuole proteggervi tutti. La sua pazienza ha superato ogni limite. Egli, fino all‟ultimo minuto, accetterà chi si rivolgerà a Lui per il perdono. Tuttavia adesso deve fermare quei regimi malvagi dall‟orrore che infliggono al resto della Sua creazione. 

È per l‟amore dei Suoi figli lo fa. Per coloro che dicono che Dio, il Padre, non può essere arrabbiato perché Egli ama tutti, sappiate questo: Sì, egli è arrabbiato e la sua rabbia è giustificata dalle malvagie ingiustizie che vengono perpetrate sulla Sua preziosa famiglia. Ancora una volta Egli riunirà tutti i Suoi figli per vivere in pace, finalmente, per tutta l‟eternità. 

Ricordate, figlioli, di osservare i segni intorno a voi, la moltitudine di guerre, la mancanza di soldi, la mancanza di cibo, la mancanza di assistenza sanitaria e di accettare che questa è l‟opera del Maligno. Non è opera di Dio, il Padre Eterno. Egli non tollera più questo comportamento. Siate grati per i provvedimenti che Egli sta prendendo perché se non li prendesse la Sua creazione verrebbe distrutta. Ed Egli non permetterà che questo accada. 

Il Vostro amato Gesù, 

Salvatore dell‟Umanità, 

Redentore del mondo.

IL CRISTO DI TUTTI I TEMPI

 

Scritto di Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia,

del 15 settembre 1974,


Dio è infinitamente perfetto e, per la perfezione della sua stessa natura, tiene in sé, suto, posseduto e terminato, quanto è e quanto vive nell’abbraccio della sua Eternità.

L’eternità in Dio è l’Atto infinitamente perfetto che, nel compendio del suo abbraccio, contiene racchiusa tutta la capacità potenziale di Dio nell’esuberanza pletorica della sua inesauribile perfezione.

Il tempo è la possibilità che Dio ha dato alla creatura di realizzare una cosa e portarla al suo compimento. E quando la perfezione di colui che la realizza o la sua capacità di realizzarla è maggiore, necessita di meno tempo per consumarla.

Dio, che è la Perfezione infinita, non ha bisogno del tempo per essere quanto è in sé; perché, per la potenza della sua perfezione onnicomprensiva, è capace di essere quanto può essere nella realizzazione pletorica della sua vita infinita, in un atto consumato e terminato di eterno possesso. Poiché, anche se Dio è infinitamente fecondo nella diversità dei suoi attributi, per la pienezza di quanto contiene, è anche infinitamente abbracciato nel compendio compatto della sua ricchezza. E così vive tutta la realtà del suo essersi intercomunicazione trinitaria di vita ridonativa, in un atto Sapienziale di Amorosa Esplicazione, nel mistero trascendente del suo eterno silenzio.

La perfezione dello spirito abbraccia il compendio di tutti i tempi, più o meno, secondo l’unione o la partecipazione che abbiamo dell’Eternità.

Cristo, in tutto quello che vive e fa, è la più perfetta immagine, come creatura, della Perfezione infinita. Per cui è capace di contenere in sé, e nello stesso istante dell’Incarnazione, tutto il piano di Dio riguardo alle creature, compiuto e abbracciato, benché, per manifestare quel piano e per farcelo captare, si sia valso del tempo.

Quando volle manifestarci il suo amore eterno, si fece Via e, insegnandoci la sua Verità, ci conduce palpabilmente alla Vita. E per questo scelse il tempo che Egli ritenne necessario affinché la nostra capacità potesse comprendere il piano della sua infinita misericordia in effusione su di noi.

Avvalendosi del tempo, ci si è consegnato a Betlemme come espressione palpabile del suo amore, ci ha insegnato con il suo esempio e la sua parola, è morto sulla Croce ed è risorto manifestandoci pure che Egli era la Resurrezione e la Vita che ci portava al seno del Padre.

Volendo restare con noi finché dureranno i secoli, è rimasto nell’Eucaristia come espressione massima della sua consegna paterna in idillio d’amore; e, nel giorno del Giudizio Universale, verrà a raccoglierci affinché contempliamo la gloria del Figlio dell’uomo nel suo trionfo su tutto il creato.

Gesù è in sé l’abbraccio consumato e terminato di tutto il piano divino in relazione all’uomo, essendo, davanti a Dio, la glorificazione perfetta dell’uomo allo stesso Dio e, davanti agli uomini, l’espressione dell’Infinito Amore in effusione su di loro. Per cui tutta questa realtà che Cristo racchiude, non soltanto è vissuta da Lui, ma è manifestata affinché la viviamo.

Nell’istante dell’Incarnazione, l’anima di Cristo, per la grandezza della sua perfezione, fu capace di vivere, contenere ed abbracciare, nell’esperienza gustosa o dolorosa del suo essere, tutto il suo atteggiamento sacerdotale di ricezione dell’Infinito e di risposta in ridonazione allo stesso Infinito; di Ricettore della donazione di Dio per tutti gli uomini e di Ricapitolatore in se stesso di tutti loro, essendo la Risposta di tutto ciò che è creato davanti alla Santità Eterna.

Non so se potrò dire, con le mie poverette parole e le mie limitate espressioni, il compendio compatto che il mio spirito, introdotto dalla mano amorosa di Maria nel mistero dell’Incarnazione, scopre della perfezione che Cristo è in sé per la contenzione di tutto il piano di Dio che, in Lui e per Lui, è operato in relazione allo stesso Dio e agli uomini.

Quando il mio essere piccolino non sa né può decifrare le grandezze che, oltrepassando le mie capacità, io scopro dell’Eterno nel suo essersi e nel suo agire, cado in adorazione e, tremante d’amore, aderendo a Cristo, tento, unita a Lui, di adorare, di rispondere e di glorificare Dio nella minuta capacità della mia piccolezza.

Come la nostra mente, senza essere introdotta da Dio, non può assaporare con godimento la penetrazione dell’attributo dell’Eternità, perché questo è infinitamente distante dalla possibilità della nostra captazione, così neanche possiamo capire che Cristo, per la grandezza della sua perfezione, come creatura creata ad immagine dell’Eternità e come espressione della stessa, sia capace di vivere in un istante il compendio compatto del suo atteggiamento sacerdotale nell’abbraccio completo di tutto ciò che racchiude, secondo la pienezza che il suo sacerdozio gli diede nell’Incarnazione.

Cristo ha abbracciato nel suo spirito tutti i tempi di tutti gli uomini, vivendo con tutti e con ciascuno di loro in tutte e ciascuna delle loro circostanze. E come per manifestarci la realtà compatta che Egli conteneva di amore, di consegna, di insegnamento, di donazione, di vittimazione in necessità di glorificare il Padre e di donarsi agli uomini, si è avvalso di trentatré anni, così per trasferirsi al nostro tempo, vivere con noi e farci vivere con Lui, si è avvalso della Chiesa, la quale, innestandoci in Cristo, attraverso la liturgia, ci fa vivere, per mezzo della fede, della speranza e della carità, la realtà pletorica del Verbo infinito  Incarnato, nel suo essere e nel suo operare.

E, nel Sacrificio dell’Altare, ci viene dato tutto il mistero di Cristo nella sua vita, morte e resurrezione, viene fatto vivere anche a noi questo Sacrificio insieme a Cristo, per Lui e in Lui, per la gloria del Padre e per il bene di tutti gli uomini, perpetuandosi per noi nell’Eucaristia la presenza reale del Verbo Incarnato con tutto ciò che è, vive e manifesta.

O mistero meraviglioso della perfezione di Cristo, che è capace di realizzare l’irrealizzabile per l’uomo!, rendendo possibile che io nel mio tempo, nel Sacrificio dell’Altare, viva la stessa realtà che hanno vissuto coloro che sono stati con il Verbo fatto Uomo.

Ed è così splendente la donazione infinita di Dio in effusione di amore verso di me, che, durante tutte le Messe di tutto il mio tempo, quella realtà, misteriosamente, viene attuata per me attraverso la liturgia. Ed io, quando sono con Gesù nel tabernacolo, per il potere della sua grazia, vivo nel modo in cui Egli visse con me durante i suoi trentatré anni, nella manifestazione del suo gaudio e della sua pena, della sua consegna e del suo amore. Ancora di più, i miei tempi di tabernacolo, nella mia vita di fede, sono la realizzazione di quel tempo di Cristo nel mio tempo, che mi rende capace di vivere il tempo di Cristo davanti al mio tabernacolo.

È così grande la ricchezza della Chiesa, così forte il potere della grazia che attraverso di essa in noi si realizza, che, come nell’Eternità, per la magnificenza della sua pienezza, non abbiamo bisogno del tempo, né esiste la distanza per vivere Dio -pur essendo l’Infinita Perfezione di inesauribile realtà- così, per la perfezione del mistero della Chiesa, manifestazione espressiva di Dio, neanche il tempo e la distanza sono un impedimento per vivere in qualsiasi momento della nostra vita tutto il compendio compatto e pletorico della ricchezza che la Chiesa in sé contiene. Poiché il mistero che la Chiesa racchiude non è un mistero di ricordo, ma di realtà viva e vivente che, prescindendo dal tempo e dalla distanza, è adagiato nel suo seno affinché veniamo ad abbeverarci alle sue fonti come e quando la nostra anima-Chiesa ne abbia bisogno per l’appagamento delle sue ansie.

Il tempo, come dicevamo all’inizio, è il mezzo del quale ci serviamo per ottenere una cosa; quando ciò che vogliamo realizzare è compiuto nel perfezionamento di quanto è, esso si mostra o si dà nella consumazione della sua perfezione.

Così il mistero di Cristo, con tutta la sua realtà, si mantiene nella Chiesa, compiuto nella sua infinita perfezione, ed è mostrato e comunicato agli uomini nel tempo o nella circostanza in cui ciascuno di noi, introdotto nel seno della stessa Chiesa, ha bisogno di viverlo e di possederlo.

La Chiesa è anfora preziosa ricolma di divinità che contiene tutto il mistero di Dio in sé e tutto il mistero di Dio in relazione a noi, che, vissuto e comunicato da Cristo, diviene per noi realtà, grazie al nostro inserimento in Lui, in tutti e in ciascuno dei momenti della nostra vita.

Io, per essere Chiesa, sono inserita in Cristo in tutti e ciascuno dei misteri della sua vita, che io vivo nel mio spirito con maggiore o minore profondità, con maggiore o minore partecipazione, a seconda di come la mia fede, speranza e carità me li rendano presenti. E per Lui sono inserita anche con il Padre e lo Spirito Santo e con tutti gli uomini di tutti i tempi.

E come Cristo durante i suoi trentatré anni visse realmente la mia vita, caricandosi dei peccati che io avrei commesso dopo venti secoli e presentandosi con essi davanti al Padre come realtà presente, così anch’io, quando inserita in Cristo mi presento davanti al Padre, non mi presento con un Cristo di ricordo, ma con il Cristo vivente che, nel seno della Chiesa, contenendo nel suo tempo tutta la mia realtà, mi fa vivere, nel mio tempo, tutta la sua realtà.

Cristo visse con me ed io vivo di Lui. Togliamo i secoli che separano la sua vita dalla mia, e resta soltanto la sua unione con me ed il mio inserimento in Lui; e, resi una cosa sola nell’amore dello Spirito Santo, Egli si dà a me tale qual è nel suo tempo e nel mio, ed io mi do a Lui pure nel suo tempo e nel mio con tutto ciò che sono.

Cristo è l’Unto di Dio per tutti i secoli; e quest’Unto di Dio è unzione piena di tutta la sua realtà per me nel mio secolo e nel mio tempo. Ciò che mi separa dal possesso dell’Eternità è il tempo che mi manca per incontrarla; ma, per vivere il mistero di Dio nella Chiesa, non esiste altra distanza che il peccato. Scomparso questo, non ci sono impedimenti, e la vita della grazia mi rende capace di vivere il mistero di Dio in sé e con noi, attraverso Cristo.

Durante i suoi trentatré anni, Gesù è stato il Cristo palpabilmente penante che, in vittimazione, viveva nel suo spirito pure di Eternità; e, nel mio tempo, è il Cristo glorioso che, unendomi a Sé per la fede e venendo a me attraverso la liturgia, mi fa vivere della sua vittimazione dolorosa, della sua richiesta sanguinante e della sua immolazione silente.

Gesù è la Gloria infinita del Padre, per la sua Persona divina, ed è l’Adoratore perfetto di questa stessa Gloria, nella sua natura umana; per cui Egli racchiude nella sua realtà il Cielo e la terra, la creatura e il Creatore, l’uomo e Dio, l’Eternità e il tempo. Ed Egli essendo, nella sua natura umana, l’immagine o l’espressione più perfetta di Dio in tutti i suoi attributi e perfezioni, fu capace di vivere nel suo spirito, ad uno stesso tempo e in un modo perfettissimo, la gloria dell’Eternità e l’abbraccio della sua stessa vita e di quella di tutti gli uomini.

Cristo raccolse nella sua vita tutti i tempi riducendoli a trentatré anni, perché Egli è la capacità che li abbraccia tutti. Avvalendosi dei suoi trentatré anni, fu e si manifestò come il Cristo penante che, arrivando alla vittimazione cruenta, viveva allo stesso tempo di Eternità; e durante tutti gli altri tempi che Egli fu capace di contenere in sé per la perfezione del suo essere, si manifesta a noi attraverso la liturgia come il Cristo glorioso che contiene in sé la vittimazione della sua stessa vita con la realtà vivente di tutti gli uomini.

Gesù è abbraccio di tutti i tempi in diversità di circostanze; e così come gli Apostoli videro patire cruentemente Lui che è la Gloria del Padre, noi vediamo ora godere gloriosamente Lui che è la Vittima immolata. È però uno stesso Cristo, che, abbracciando i tempi con tutte le loro circostanze, si rende a noi presente o palese in un modo o nell’altro, contenendo in sé tutta la sua ricchissima realtà.

Poiché non possiamo dubitare che, quando Cristo si manifestò agli Apostoli sul Tabor apparendo con la luminosità della sua gloria, non cessò per questo di essere la Vittima che racchiudeva nel suo cuore la penante tragedia di tutti gli uomini; come neanche il giorno del suo trionfo universale cesserà di essere il Sacerdote offerto al Padre per la salvezza di tutti.

Per cui, quando io, nei miei tempi di tabernacolo, ascolto il lamento di Gesù che, penando, mi chiede amore e riparazione, non vivo di un ricordo né di un’immaginazione passata, ma della realtà che Cristo, riguardo a me, visse nel tempo della sua manifestazione.

Quando io prego ai piedi del Tabernacolo, sto con Cristo com’è: con la sua vita, morte e resurrezione, con le sue tragedie e le sue pene, le sue glorie e le sue gioie; vivendolo nella possibilità che il tempo ha dato a me. E questa possibilità, per la perfezione dell’effusione dell’Amore Infinito, è per me così reale, così totale, così integra e così compiuta, che tutto ciò che hanno vissuto nel loro tempo coloro che sono stati con Gesù, io lo vivo nel mio; proprio lo stesso, né un pochino in più né un pochino in meno, giacché Gesù è il Cristo di tutti i tempi, che si è manifestato in un tempo, ma che si è perpetuato in tutti i secoli tale qual è per la perfezione del suo splendore.

Ma accade che, come la nostra mente non è capace di captare che tutta la realtà infinita dell’Infinito Essere, nella compattezza coeterna della Famiglia Divina, sia vissuta, per la perfezione della sua natura, in un solo atto di essere, così neanche siamo capaci di comprendere, nemmeno di intravedere, il modo splendido con il quale la magnificenza di Dio ci rende vivibile, captabile e reale, tramite il mistero della Chiesa, tutta la vita, morte e risurrezione di Cristo.

Quando sono davanti al Tabernacolo, sto con Cristo tale qual è. So che adesso è glorioso e sta nel seno del Padre vivendo con me tutta la realtà sanguinante che, nel suo tempo, vivendo Lui questo istante, realizzò per me. Ed alcune volte godo con la sua gloria, ed altre volte soffro con il suo penare, il penare che Cristo nel vivere la mia realtà, il mio tempo e le mie circostanze patì, rispondendo così a Lui nella necessità che, dinanzi al suo vivere con me, io ho di vivere con Lui.

La fede è al di sopra del tempo; e la liturgia, insignorendosi di tutte le circostanze, è così ricca e così estensiva, che non soltanto trasferisce Cristo al mio tempo, ma trasferisce me al suo; per cui l’Eucaristia è un’espressione vivente del Senzatempo, in manifestazione di amore eterno agli uomini.

Quel tempo contenne Cristo vittimato palpabilmente che viveva di Eternità; e questo tempo mi dà Cristo glorioso che è la Vittima immacolata. E quando io, per la perfezione onnicomprensiva della mia vita di fede, per ricevere il mistero di Cristo, mi metto di fronte a Lui, prescindo dal tempo e, guardandolo fissamente, vivo quanto è, nel modo piccolino che la mia capacità mi dà; ma più o meno onnicomprensivamente, più o meno realmente, secondo la partecipazione che la vita della grazia mi offre in esperienza assaporabile dei misteri di Dio.

Una volta che ho compreso, nel mio modo piccolino di captare, qualcosa dell’eccellenza dell’Eternità, e qualcosa pure della perfezione espressiva di Cristo che manifesta l’attributo dell’Eternità nel suo modo di darsi a noi, per me il tempo è diventato come l’eco che una campana potrebbe lasciare dopo il suo rintoccare. Non esiste il tempo per me; esiste soltanto Dio ed il suo piano, vivendo Egli la sua realtà con me ed io la mia realtà con Lui.

Anima cara, togli dalla tua captazione, nella misura in cui puoi, tutto ciò che ti possa separare dalla vita di Cristo. Taglia il tempo, se puoi, nella tua immaginazione, come taglieresti la corda che va dal fondo fino alla bocca di un pozzo; togli la corda, prendi l’anfora con la mano, e dimmi che cosa te ne separa.

Dio si è sottomesso al tempo, ma il suo amore infinito è stato così grande e così perfetto nella donazione della sua consegna, che, per mezzo della liturgia, ha unito misteriosamente le nostre vite a quella di Cristo. Per cui io non ho bisogno di nulla per saziare la mia sete direttamente alla bocca del Getto della Vita, ma mi abbevero alle sue acque, saziandomi nelle sue sorgenti con la stessa fluidità, freschezza e vitalità di coloro che sono stati con Gesù, perché io sperimento che sono con Cristo come loro e che Lui è con me come con loro. Sento la freschezza della Parola infinita Incarnata, il battere del suo cuore, il palpitare del suo petto, la carezza del suo sguardo, il lamento della sua agonia, il penare della sua solitudine, il dolore davanti all’incomprensione di coloro che non lo vogliono riceveSre…; ed ascolto, nell’amarezza del mio petto addolorato, le frustate dei flagelli, lo scricchiolare dell’incoronazione di spine, la desolazione del tradimento di Giuda. Che cosa vivrà Cristo che io non viva con Lui, prescindendo dal tempo, nel compendio compatto della sua perfezione e nella captazione del mio amore che, in risposta, si consegna come può…!

Il tempo non è altro che una risata beffarda che tenta di distruggere e di lasciare solo nel ricordo la realtà viva e vivente della manifestazione palpabile dell’amore infinito di Dio nei confronti dell’uomo che, in tutti ed in ciascuno dei momenti della nostra vita, ci si dà nel seno della Chiesa per la forza del suo potere.

Gesù, nel Tabernacolo, è il Cristo del Padre che contiene in sé il Cielo e la terra, il divino e l’umano, la vita e persino la morte, il gaudio ed il dolore; e questo lo è così come lo è nel modo ricchissimo e splendente, magnifico e splendido che Egli ha per la perfezione compatta della sua contenzione di essere.

Nei miei tempi di Tabernacolo, presso le porte dell’Eternità, mi si mostra la Gloria del Padre, la Figura della sostanza dell’Eterno in Espressione canora, che è il Verbo. E nei miei tempi di Tabernacolo pure, accanto alle porte dell’Eternità, per la manifestazione dello splendore della gloria di Dio, mi si dà Cristo penante e sofferente che reclama il mio cuore per placare la sua sete, mi chiede la mia consegna per calmare le sue ansie e mi dice le sue pene affinché io lo consoli.

L’anima-Chiesa è così grande, tanto, tanto!, che, per il suo inserimento nel Sommo ed Eterno Sacerdote, come membro del Corpo Mistico, vive con Lui ed in Lui tutto il mistero della sua vita, morte e risurrezione, insieme a tutti gli uomini che, inseriti in Cristo, sono sue membra; i quali, a loro volta, misteriosamente uniti alle altre anime, posseggono tutta questa grande meraviglia e splendente realtà. Com’è grande essere Chiesa e quanti pochi lo sanno!

Quando Cristo mi unisce a Sé per il mistero dell’Incarnazione nel suo tempo, e si unisce a me nel mio attraverso il battesimo, restando inserita in Lui, divento membro del suo Corpo, del quale Lui è il Capo; e così scompaiono, per la vita di grazia, gli impedimenti del tempo per vivere la realtà del Sommo ed Eterno Sacerdote nella pienezza di quanto è, vive e manifesta.

Ma ancora di più. Quando sono cosciente della mia realtà, sento in me i dolori di Cristo che mi crocifiggono, l’abbandono del suo Getsemani, divenendo la sua vita la mia vita; per cui i suoi sentimenti, le sue appetizioni, le sue urgenze e perfino le sue glorie, passano partecipativamente al midollo del mio cuore, potendo dire con San Paolo: “Vivo io, ma non più io, è Cristo che vive in me”. Egli vive in me ed io in Lui. Per questo, la sua gloria è la mia gloria, la sua pena è il mio morire e, impregnata del palpitare della Chiesa, che, nel compendio di tutte le sue membra, è il Corpo Mistico di Cristo, ho bisogno di essere eucaristia, rendimento di grazie, adorazione a Dio, donazione a tutti gli uomini per essere mangiata da tutti, avendo fame di essere tutta per tutti e che noi tutti siamo uno nella carità dello stesso Spirito Santo.

E così come, per partecipare delle divine Persone, io non debbo andare all’Eternità, perché Dio è venuto da me introducendomi in Lui, che è l’Eternità, così, per vivere Cristo, io non ho bisogno di trasferirmi ai suoi trentatré anni, perché Lui, superando il tempo per mezzo del mistero della Chiesa, è venuto a me con tutto il compendio compatto della sua realtà misteriosa.

Dov’è un’anima che il tempo sia capace di separare da me? Lo spirito, unito a Dio, abbraccia tutte queste realtà; per cui, nella partecipazione dello stesso Infinito, io sono nel seno di Dio, vivendo con Cristo nell’unione dello Spirito Santo, con tutti gli uomini.

Ah se noi uomini vivessimo di Dio… se trascendessimo i concetti creati…, se assaporassimo quelli eterni, divenendo capaci di captare la trascendente trascendenza di tutti essi…!

Dov’è mai creatura, tempo o distanza, che mi possa separare anche di un apice dal Verbo infinito Incarnato, in quanto è, vive e realizza? Soltanto il mio “no” al piano divino aprirebbe una distanza e forse un abisso insondabile tra Lui e me; ma, nella misura in cui io sono adesione, nel modo più perfetto che mi è possibile, all’effusione infinita della sua divina volontà su di me, in questa stessa misura Lui ed io siamo uno nell’unione dello Spirito Santo.

Anima cara, chiunque tu sia dentro l’ampio seno della Santa Madre Chiesa, vivi la tua realtà di membro del Corpo Mistico di Cristo, assimila tutti i movimenti dell’anima di Gesù, ed abbi la sicurezza che, nel compendio compatto che ti dà il tuo essere Chiesa, andrai scoprendo la semplicità schiacciante, vivificatrice e captabile di tutto il piano di Dio, attraverso Cristo, nei confronti dell’uomo.

Io mi sento l’’Eco della Chiesa mia’ perché tutto il palpitare del suo cuore -che è Cristo che vive con lei- è raccolto nel mio petto e ripetuto nella minuta capacità della mia vibrazione per l’impulso dell’Amore Infinito, che, essendo il mio Sposo divino, mi fa rompere pure, come frutto del suo amore, in effusione di maternità spirituale.

Figlio della mia anima-Chiesa, ascolta il gemito del mio cuore: entra nella profondità profonda del petto di Cristo, ricevi il palpitare del suo doloroso Getsemani prescindendo dal tempo e dalle circostanze che ti circondano. Perché per il cristiano, nella dimensione della sua capacità, non esistono né il tempo né la distanza, essendo, con Cristo, universale, ad immagine e riflesso della perfezione di Dio che manifesta l’attributo dell’Eternità in Cristo, e che, per Lui ed in Lui, lo fa ripercuotere in tutte le sue membra.