sabato 3 settembre 2022

Guerra spirituale

 


Guerra spirituale 


"Miei amati fratelli e sorelle,

Sotto la Luce del Padre Eterno e in tutto l'Amore del Signore Gesù e di sua Madre la Beata Vergine Maria, che è davvero vostra, vi impongo questo messaggio che è attuale in un mondo dove tutto va verso il disastro e dove la sofferenza spesso dovuta al peccato domina in molti cuori.

La vostra esistenza è una lotta e una lotta continua contro i poteri e i poteri del diavolo. Non dovete trattare come trascurabile la sua azione devastante che può agire nel cuore delle vostre famiglie, specialmente dei vostri figli, nei vostri luoghi di lavoro, nelle associazioni che potete frequentare e persino nella Chiesa, dove coloro che sono al servizio di Dio sono attaccati con la massima violenza e furbizia. Devi pregare molto per loro.

Di fronte a tutti gli spiriti maligni, visibili e invisibili, non avete il diritto di essere tiepidi e di fuggire, ma di trasformarvi in veri combattenti della Fede. Considerate che le battaglie vi pongono ai piedi della Croce e così vi spalancano la Porta del Cielo.

Quando il maligno ti travolge, sia con tentazioni, idee fisse e persino paure, non hai il diritto di lasciarti scoraggiare. Arma del diavolo, lo scoraggiamento uccide la fede in te, e ti disarma di fronte a problemi spesso minimi, difficoltà, crisi della tua vita se non altro per malattia o età. È attraverso lo scoraggiamento, la pigrizia e l'indolenza spirituale che l'artiglio penetra nelle profondità della tua vita.

Quando ti senti irritato e l'impulso di criticare il tuo prossimo, lascia questa inclinazione dannosa e fai una preghiera se non è un segno della croce che farà fuggire questo spirito maligno che ti influenza.

In questa lotta contro le forze del male, offrite tutto il vostro cuore a Gesù. Egli vi aprirà la strada e camminerà davanti a voi.

Nel tuo cammino, spesso devi fare delle scelte e senza esitazione, scegliere ciò che piace di più a Dio e che lo Spirito Santo ti detterà.

In tutto e a tutti dovete sempre preferire Cristo. È certo che vi tenterà a fare qualche abbandono, a soffrire l'aggressività e persino ad essere perseguitati. Dovete rimanere saldi perché Cristo è il conquistatore del mondo, dei malvagi, dell'aggressività. Per amore, mettete Gesù al primo posto e allora sarete in grado di accettare di perdere anche le persone che vi sono più care.

Partendo dalla premessa, che nulla è più contrario allo spirito cristiano del timore del demonio, è certo che non dovete sottovalutare il vostro nemico e senza paura, metterlo a terra, indossare "l'armatura di Dio" diffondendo il Vangelo della Pace.

Nella battaglia spirituale, che tutti voi dovete combattere, la preghiera è essenziale, è stata l'arma di Gesù che ha trascorso lunghe notti in preghiera e questo nel solito modo. Egli consigliò agli apostoli di "Pregare!" ricordando loro che se lo Spirito è forte, la carne è debole. Sarete scacciati e vittoriosi sul diavolo solo mediante un'intima unione con Dio più forte di Satana e di tutta la sua bassezza.

Nell'amore del Cielo, miei amati fratelli e sorelle, con la vostra parentela e sotto la Luce del Padre Eterno, vi benediciamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

20.02.2011


Jean, Messager de la Lumière


La sofferenza è dunque, per l'uomo, molto più difficile da accettare che non i piaceri da respingere.

 


11 aprile 1946, S. Gemma Galgani. 

La missione di Gesù è compresa fra due tentazioni.  La prima è  l'attrattiva dei piaceri. La seconda è la paura dei dolori. Della prima, Gesù ha facilmente trionfato.  Nella seconda, è stato sottoposto ad una lotta sovrumana che l'ha accasciato fino al punto di morirne.  La sofferenza è dunque, per l'uomo, molto più difficile da  accettare che non i piaceri da respingere.  Privarsi di una gioia che  non si ha, è un sacrificio negativo; accettare un dolore che si potrebbe evitare, è un sacrificio positivo. Da un lato, l'assenza di un  bene; dall'altro, il carico di un male.  Nostro Signore ha riservato il  più penoso per la fine. Ma come ha potuto trionfarne? Non più,  come la prima volta, con un digiuno preliminare che, essendo già  una lunga privazione, preparava ad altre privazioni. É con la sua  profonda umiltà e il suo totale abbandono che Gesù ha dominato  l'avversario. Non ha impiegato la sua potenza; ha speso le forze  nella sopportazione. E come al termine della quarantena, dopo la sua vittoria, gli angeli si avvicinarono per servirlo, così anche nell'orto del Getsemani è venuto  un angelo a riconfortarlo fisicamente al termine della lotta che l'aveva annientato. 

All'inizio, la vittoria ha dei tratti di trionfo, di grandezza, di stoicismo anche; alla fine, essa ha  aspetti di debolezza, di morte, di umanità profonda che non può non toccare il cuore.  A Gerico,  Gesù ha almeno la compagnia degli animali selvatici; al Getsemani, sarà consegnato a uomini  peggiori dei bruti; là, le bestie lo rispettavano; qui, gli uomini lo brutalizzano e lo torturano.  Da  una parte e dall'altra, Gesù è su una montagna; in un caso come nell'altro, il mondo gli è mostrato per possederlo: là materialmente, qui spiritualmente; il prezzo?  Da una parte, l'adorazione di  Satana (è il prezzo dei regni della terra, troppo spesso); dall'altra, la sottomissione completa alle  più dure volontà di Dio.  Satana ha buon gioco per mostrare a Gesù, sia l'estensione del Suo sacrificio eccedente ogni misura, che l'inutilità delle sofferenze del Salvatore per questa umanità  stupida, ingrata e perversa che lui, Satana, possiede o si fa forte di acquisire; non ha già fatto  cadere tutti i sacerdoti e i loro prìncipi, il popolo e i suoi capi, l'apostolo che era tanto sicuro?   Dapprima fa abbassare la superbia del capo del collegio apostolico e fa fuggire davanti ai servi  tutti i discepoli: l'opera è annientata; chi la solleverà? Gesù morto? E tuttavia Gesù, se anche tutta l'umanità fosse piombata all'inferno, farà nondimeno la volontà del Padre, se voleva la Sua  passione e la Sua morte. Ecco fin dove bisogna arrivare: a operare e patire per niente.  Ma è appunto per questa rinuncia che il Sacrificio sarà fecondo e veramente riparatore.  Gesù ci mostra  la via.  Nella notte della tentazione (giacché questa fu notturna mentre la prima era avvenuta alla  luce, e le tentazioni del buio sono le più pericolose: si sembra coperti dai veli dell'oscurità; ma  non si è sempre davanti a Dio?), nella notte delle nostre tentazioni dunque, una debole luce ci  serve da guida; Gesù agonizzante si trascina a terra come un verme... ma è un verme luminoso;  andiamo a Lui!  Egli non ci attira certo con forti grida, no; ma l'orecchio amante e attento percepisce i suoi deboli sospiri e sente cadere le Sue lacrime. 

A Gerico, Satana propose a Gesù di gettarsi temerariamente ai piedi del tempio. Al Getsemani,  al contrario, se gli mostra il tempio, è per farGli intravvedere tutte le terribili torture che si preparano per Lui.  Là gli diceva "Osa dunque"; qui "Non oserai!". Là "non morrai"; qui "Vai a  morire!".  Ma qui come là Gesù può rispondergli "L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio!".  Dio  dice: "Muori per vivere".  Satana dice: "Vivi, ma per morire!".  Satana un tempo ha presentato  dei sassi a Gesù suggerendogli di cambiarli in pane.  Qui è ancora Satana che suggerisce a Gesù  di schivare il sacrificio e di cambiarlo con qualcosa di meno penoso!  Ma Gesù risponde: "Tuttavia, che la Tua volontà sia fatta, o Padre, e non la mia". É ancora una tentazione, e non delle minori, quella dell'attenuazione del dolore, la minimizzazione del sacrificio!  come se questa croce, essendo troppo pesante, un'altra ci andrebbe meglio. Ma non esistono croci troppo pesanti, solo fedi troppo  deboli.  Se la croce fosse troppo pesante, Dio ci invierebbe piuttosto un angelo per aiutarci a  portarla come ha fatto col Suo Divin Figlio. Contiamo dunque sui nostri Santi Angeli; preghiamoli, amiamoli, affidiamoci a loro, e ringraziamo Dio di averceli dati come aiuto. 

meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette

La negazione di Dio priva la vita di ogni sua verità trascendente e spirituale. Lo stolto è senza Dio, è senza verità sulla vita.

 


LIBRO DELLA SAPIENZA 

2 Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo stati: è un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore, 

Seguiamo gli empi in questa loro stoltezza veritativa. Essi ci rivelano la loro visione della vita letta però dalle tenebre e non dalla luce. 

Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo mai esistiti. Per costoro la vita è senza alcuna finalità. Manca il prima e il dopo. 

A questa vita manca il prima che è dalla volontà di Dio, manca il dopo che è nell’eternità. Manca il presente che è nella volontà di Dio. 

Il soffio delle loro narici è un fumo. Il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore. Manca questa vita di ogni orientamento soprannaturale.  

Il soffio è soffio dell’Onnipotente Signore e Creatore. Il Pensiero è un frutto dell’anima razionale, spirituale di cui l’uomo è stato dotato da Dio. 

La vita è vista come sola natura, sola materia. Non c’è trascendenza, non vi è personalità, non vi è spiritualità, non vi è origine divina. 

La vita è materia, solo materia. Tutto si consuma in essa dalla nascita alla morte. Nessuna anima spirituale. Tutto è carne e sensazioni della carne. 

3 spenta la quale, il corpo diventerà cenere e lo spirito svanirà come aria sottile. 

Una volta che la vita si sarà spenta con la morte, il corpo diventerà cenere e lo spirito svanirà come aria sottile. Siamo nel materialismo più autentico. 

Non potrebbe essere se non così. Non vi è origine divina. Non vi è spiritualità. Il pensiero è il frutto del corpo. Dissolto il corpo, tutto con il corpo viene dissolto.  

Si nasce, si vive brevemente, si muore, si torna in cenere. Tutto svanisce. Dell’uomo non rimane nulla. Tutta la sua essenza che è materia diviene cenere. 

4 Il nostro nome cadrà, con il tempo, nell’oblio e nessuno ricorderà le nostre opere. La nostra vita passerà come traccia di nuvola, si dissolverà come nebbia messa in fuga dai raggi del sole e abbattuta dal suo calore. 

Resterà sulla terra qualcosa del passaggio dell’uomo? Nulla resterà. Con il tempo il nome cadrà nell’oblio e nessuno ricorderà le sue opere. 

La stessa vita passerà come traccia di nuvola, si dissolverà come nebbia messa in fuga dai raggi del sole e abbattuta dal suo calore. 

Qual è dunque la consistenza della vita umana secondo gli empi? Dal nulla viene, nel nulla si vive, nel nulla si consuma e si dissolve. 

Anche il ricordo di essa con il tempo svanirà. Il tempo cancella ogni traccia. Non vi sarà memoria di essa. Tutta sarà ingoiata dal nulla. 

La vita così concepita è materia senza futuro. Si vive in un istante. Svanisce in un istante. Si evapora in un istante. È polvere assieme all’altra polvere.  

5 Passaggio di un’ombra è infatti la nostra esistenza e non c’è ritorno quando viene la nostra fine, poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro. 

Ecco la conclusione: l’esistenza umana è passaggio di un’ombra. È un’ombra senza ritorno indietro. L’ombra quando è passata, è passata.  

La morte è il sigillo della vita. Il sigillo viene posto e non vi è ritorno indietro per alcuno. Posto il sigillo, vi è il dissolvimento. Anche il ricordo si dissolve. 

È una visione di puro materialismo. In questa vita manca la sua verità di trascendenza. Le manca la spiritualità e la vocazione all’eternità.  

Le manca la personalità, l’unicità, la singolarità. Mancandole Dio, nessuna verità che viene da Dio le potrà essere donata. 

Questo si deve gridare oggi ai materialisti del nostro tempo. Avendo fatto costoro della vita una macchina, noi rispondiamo loro donando una morale. 

La morale è frutto di una verità trascendente. Se essa è frutto di una “verità” immanente, manca del suo fondamento eterno, divino, perenne. 

Dio è il solo principio vero della nostra vita. Ogni falsità introdotta in Dio diviene falsità introdotta nella nostra vita. La falsità su Dio rende falsa la vita. 

La negazione di Dio priva la vita di ogni sua verità trascendente e spirituale. Lo stolto è senza Dio, è senza verità sulla vita. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

Avere fede, perseveranza e fervore

 


Avere fede, perseveranza e fervore 


29 agosto 2020

Amo il mio popolo. Amo tutte le mie creature, tutte, e specialmente quelle fatte a mia immagine e somiglianza. Sono miei figli attraverso il sacramento del battesimo, ma sono mie creature finché non sono battezzate.

C'è una differenza tra un battezzato e un non battezzato. La differenza è simile a quella tra una persona che fa parte della famiglia e un'altra che non ne fa parte. Una è molto conosciuta e l'altra è poco o per nulla conosciuta. I membri della famiglia si aiutano, si sostengono e vanno d'accordo tra loro, mentre ignorano o fraintendono quelli che non lo fanno. Se litigano tra di loro, è una colpa a cui devono rimediare, e se non lo fanno, si staccano dal loro legame familiare.

Così è per la famiglia umana di Dio. Il peccato separa le anime dal loro Padre, dal loro Fratello, dalla Sacra Famiglia e da tutta la società dei santi. Il peccatore, finché non si pente, si è dissociato dalla sua famiglia, la famiglia del cielo, e la frattura deve essere riparata. Quando si pente e confessa le sue colpe nel sacramento della confessione, della penitenza, recupera il suo legame familiare con Dio e tutta la sua famiglia celeste si rallegra.

È importante conservare l'amore della propria famiglia, perché nei momenti di carenza è spesso l'unico aiuto e può accogliervi quando tutte le altre porte sono chiuse. Così è per Dio: Egli accoglie il peccatore pentito nella sua casa; sulla terra è l'edificio a Lui dedicato, la chiesa parrocchiale o qualsiasi altra cappella, basilica o cattedrale. Questa è la sua casa sulla terra e ce ne sono molte, sparse su tutta la superficie della terra. In alcuni Paesi sono più numerosi che in altri, ma è arrivato il momento in cui la religione cattolica è stata predicata in tutto il mondo.

Il mondo ha ricevuto l'insegnamento di Gesù Cristo, Dio e Re delle nazioni, ed è giunto il momento di diffondere e comunicare la predicazione. Tutte le nazioni lo hanno ricevuto e cosa ne hanno fatto? Stanno perdendo i precetti di Gesù Cristo, li rinnegano, li combattono e addirittura massacrano i fedeli della Mia famiglia.

Così è in Africa e in alcuni Paesi in particolare, così è in Asia, in alcuni Paesi in particolare, così è in Europa dove si sta perdendo la fedeltà e la verità, in America - dal Nord al Sud - dove la cattolicità viene rosicchiata e inghiottita dalle eresie e dai rifiuti della verità. E infine l'Oceania, che non sta prendendo una strada diversa. Il mondo intero si schiera con i nemici di Dio e questo è inaccettabile per Lui! Non può permetterlo, è la sua famiglia e il capo della famiglia non può accettare che un suo nemico attacchi la sua famiglia.

È giunto il momento di alzarsi e di ucciderlo come Lui lo ha già ucciso sull'albero della Croce. La morte di Gesù Cristo, il Figlio di Dio e Dio stesso, fece calare le tenebre sulla terra e tutta la natura tacque quando il Figlio di Dio esalò l'ultimo respiro. La natura si è fermata per lo stupore e si fermerà di nuovo quando la Santa Chiesa Cattolica nella sua Gerarchia si scioglierà. La santa Chiesa cattolica, la Madre dei fedeli cattolici e di coloro che la amano e la rispettano, sarà vilipesa in questi tempi a venire e si piegherà sotto il peso della sua croce.

Non resisterà alla pressione delle nefandezze che le si pareranno davanti e si piegherà e si smembrerà proprio come il suo Sposo è stato sacrificato sulla Croce. I sacerdoti correranno per coloro la cui fede è indebolita e gli altri che ancora credono saranno per molti soli e senza fedeli; questi saranno abbandonati e si nasconderanno o mentiranno a se stessi, pensando che la fede cattolica abbia fatto il suo tempo e sia diventata obsoleta.

Questo tempo è vicino, cari figli miei, molto più vicino di quanto possiate immaginare. Siate saldi nella pratica della fede, siate ferventi, lucidi e credenti. Il vostro Maestro e Signore, Gesù Cristo, vi sosterrà e non pensate di essere più forti di Lui. Dove è andato Lui, andranno anche i suoi fratelli; se Lui è stato condannato, anche voi potete essere condannati.

Io sono Gesù Cristo, il Mio aiuto è a portata di mano, chiedetelo, pregatelo di concedervelo e Lui non si tirerà indietro.

Vi parlo attraverso la mia penna e la mia Parola è vera. È in accordo con i Vangeli scritti dai miei quattro evangelisti, è in accordo con la Rivelazione, non temete ma perseverate nella preghiera, nella fede, nella devozione.

Suor Beghe


VITA ETERNA - INFERNO ETERNO

 


VITA ETERNA 


INFERNO ETERNO 

L'esistenza dell'inferno è una delle verità più spesso rivelate da Dio, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. La Chiesa ha definito come dogma di fede la sua esistenza, che è eterna e che le anime che muoiono in peccato mortale vi discendono immediatamente (cfr. Benedetto XII, Cost. Benedictus Deus). Nostra Signora di Fatima lo ha mostrato ai bambini; Santa Teresa, Santa Caterina e altri santi lo hanno visto. Dio ha voluto che l'esistenza di questo luogo fosse ben nota. Colpisce, però, come molti, anche tra i cristiani, non ci credano, pensando che sarà al massimo un rimprovero da parte di Dio, ma tutt'altro che qualcosa di spiacevole ed eterno. Tuttavia, le parole del Signore sono inequivocabili: "Andate, maledetti, nel fuoco eterno" (Mt 25,41). 

Oggi c'è una certa tendenza a non parlare dell'inferno perché nessuno si spaventi, perché si viva per amore di Dio e non per paura della punizione. Ma non parlare dell'inferno non significa predicare la fede della Chiesa nella sua integrità, significa ingannare. Non si tratta di avere paura, ma di essere nella verità e di tenerla presente per non offendere Dio: perché se non ci muove l'amore di Dio, ci muove la paura del castigo. 

È sorprendente che Gesù Cristo, parlando di questo argomento, non l'abbia fatto per reprimere ladri, assassini o violenti, in modo che smettessero di fare il male per paura. Una volta disse: "Vi dico, amici miei, non abbiate paura di coloro che uccidono il corpo e poi non possono più fare nulla". Vi mostrerò chi dovete temere: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare negli inferi. Sì, vi dico: temetelo" (Lc 12,4-5). Gesù diceva questo ai suoi amici, agli Apostoli, non per spaventarli, ma per metterli in guardia, perché l'inferno è una realtà e l'attività del diavolo non è una metafora o un modo di dire. 

All'inferno ci sono due tipi di punizioni: il verme che non muore e il fuoco che non si spegne (cfr. Mc 9,48). Da un lato, c'è quella che viene chiamata la pena del danno, ovvero la privazione della contemplazione e del godimento di Dio, che è angosciante perché è il fallimento esistenziale della persona; è come un dolore lancinante perché siamo stati creati per Dio e si sa che non lo si raggiungerà. Poi c'è il dolore del significato. È una questione di fede che all'inferno si soffra il tormento del fuoco, di un fuoco vero, anche se non ne conosciamo la natura. 

Per spiegarlo, San Tommaso dice: "Questa pena sarà immensa prima di tutto a causa della separazione da Dio e da tutti i beni. In questo consiste la pena del danno, la separazione, ed è più grande della pena del senso. "Gettate nelle tenebre il servo non utile" (Mt 25,30). Nella vita presente i malvagi hanno le tenebre all'interno, le tenebre del peccato, ma in futuro le avranno anche all'esterno. Sarà immenso, in secondo luogo, a causa del rimorso della loro coscienza. Tuttavia, tali pentimenti e rimpianti saranno inutili, perché non deriveranno dall'odio per la malvagità, ma dal dolore della punizione. In terzo luogo, per l'enormità del dolore sensibile, quello del fuoco dell'inferno, che tormenterà anima e corpo. Questo tormento del fuoco è il più atroce, secondo i santi. Si troveranno come uno che sta sempre morendo, non muore e non morirà mai; perciò questa situazione si chiama morte eterna, perché, come il moribondo è sull'orlo dell'agonia, così sarà il dannato. In quarto luogo, perché non hanno speranza di salvezza. Se fosse data loro una qualche speranza di essere liberati dai loro tormenti, il loro dolore sarebbe attenuato; ma se fosse completamente perso, il loro stato diventa insopportabile" (San Tommaso, Sul Credo). 

Ma questa terribile giustizia non si scontra con l'amore di Dio per noi? Non ci sarà pietà per i dannati? No, perché "se fosse solo la Giustizia a scavare l'abisso, ci sarebbe ancora un rimedio, ma è l'Amore che l'ha scavato; è questo che toglie ogni speranza". Quando si è condannati dalla Giustizia, ci si può rivolgere all'Amore; ma quando si è condannati dall'Amore, a chi ci si può rivolgere? Questo è il destino dei condannati! L'Amore che ha dato tutto il suo sangue per loro, è lo stesso Amore che li maledice. Come avrebbe fatto un Dio a scendere quaggiù per voi, a prendere la vostra natura, a parlare la vostra lingua, a guarire le vostre ferite, a risuscitare i vostri morti; sarebbe morto Lui stesso sulla croce, così che, dopo tutto questo, vi sembra lecito bestemmiare e ridere, camminare senza paura, sposare ogni dissenso? Oh, no. Non fatevi ingannare, l'amore non è un gioco, non si è amati impunemente da un Dio, non si è amati impunemente fino alla morte. Non è la Giustizia che manca di misericordia, è l'Amore che vi condanna. L'amore - lo abbiamo sperimentato fin troppo spesso - è vita o morte; e se è l'amore di Dio, è vita o morte eterna" (Lacordaire, Conferenze della Madonna). 

È la misericordia di Dio che dà al condannato ciò che desidera. Un grande mistero è la libertà dell'uomo e l'amore di Dio per lui, che arriva a permettergli di condannare se stesso. Dio non vuole mandare i dannati all'inferno perché quella situazione pietosa è ciò che hanno voluto, le loro ultime volontà. La nostra vita è come il ferro nella fucina, che assume la forma che volontariamente desideriamo. Con la morte c'è un raffreddamento improvviso, e secondo la disposizione che rimane, così rimarrà per sempre. In ogni azione volontaria decidiamo per il bene o per il male. Commettere consapevolmente un peccato mortale significa rompere con Dio, anche se non è direttamente voluto. Il figliol prodigo della parabola, in cui Gesù ci ha spiegato in cosa consistono il peccato e il pentimento, non voleva fare del male al padre, ma voleva andarsene e divertirsi, ma la conseguenza fu che si allontanò dal padre. Ogni peccato mortale comporta un allontanamento dall'amore di Dio. Non si può vedere se siamo o meno in grazia di Dio, ma è una realtà, la grande realtà della nostra vita. E chi muore in peccato mortale è tagliato fuori da Dio per sempre. 

Si dice che una volta il diavolo chiese al cielo: "Perché perdoni gli uomini sulla terra ma non me?" E si dice che si sentì una voce che rispose: "Mi hai mai chiesto perdono?". Il pentimento è possibile su questa terra, ma non dopo la morte, perché la volontà è fissata nel suo ultimo gesto. Pertanto, se si chiedesse a un dannato all'inferno dove vuole andare, vorrebbe sempre andarci, così come i sassi vanno sempre in fondo al lago; volerli far risalire è fare violenza alla sua natura. Lo stesso vale per i dannati. Dio non vuole fare violenza alla volontà dell'uomo. Al contrario, vuole essere amato volontariamente. 

Una suora, un'infermiera, era al capezzale di un vecchio soldato che stava già lottando contro la morte. La suorina gli parlò del pericolo dell'inferno, perché l'uomo non voleva saperne di convertirsi. 

-Gli ho detto mille volte che l'inferno non esiste. 

-Sì, ma l'avete provato? E se ci fosse? 

-Dio è troppo buono per gettare un uomo all'inferno. 

-Il semplice buon senso ci dice che Dio non può trattare coloro che lo servono allo stesso modo di coloro che disprezzano le sue leggi. D'altra parte, si vedrà presto se esiste un inferno. 

La suora rimase in silenzio e pregò. Dopo qualche ora di riflessione, il malato chiese un sacerdote. Si è detto: "Dobbiamo essere più sicuri". Inoltre, non è saggio aspettare a controllare. Quando si entra, non si esce. 

Jesús Martínez García 

LE MIE LACRIME NON SMETTONO DI CADERE

 


LE MIE LACRIME NON SMETTONO DI CADERE


          Figlio mio, per essere degno del mio amore, non fare nulla di male a mio figlio Gesù. Egli è la Fonte di tutta la natura. È attraverso di Lui che si racchiudono tutte le cose, il Suo Amore è infinito. È degno di tutto il rispetto che l'uomo e la donna possono dare. Non ferite la Sua Divinità, fate tutto per il meglio. Non nascondete dietro un muro quello che volete fare di male, perché Lui vede tutto.

          Mio carissimo figlio Benedetto, io, tua Madre e Madre di tutti, ti chiedo con il mio Cuore molto ferito. Vivo piangendo nel vedere le Mie figlie entrare in Chiesa mal vestite, in abiti indecenti. Questo è ridicolo davanti a Mio Figlio, Lui non lo meritava. Le pene che ha sofferto sulla croce, ora soffre ancora di più nel vedere la sua casa affollata di persone che non hanno rispetto per il suo amore. Io, Maria Santissima, Madre di Gesù, sono triste e piango sull'altare. Le mie lacrime non smettono di cadere. Ho fatto tutto, e anche attraverso la mia immagine mostro come soffro, ma anche i sacerdoti non dicono nulla, li lasciano entrare come vogliono. Questo, figlio mio, è un sacrilegio davanti alla Santa Ostia Consacrata. Nessuno dovrebbe fare questo a mio Figlio Gesù. Io, come Madre, mi sento sconfitta dal cattivo abbigliamento di queste persone.

Ora molte cose andranno sempre peggio, perché la mia chiamata come Madre non ha avuto risposta. Non volevo che accadesse nulla, ma il male è fatto. Satana ha fatto tutto ciò che voleva per provocare mio Figlio Gesù. La sua vendetta è stata quella di fare guerra al Mio Santo Figlio, e ci è riuscito. Non ha lasciato nulla, ha giocato tutta la sua malizia per disonorare Mio Figlio.

          Maria ne ha molti, Figlio mio, ma non fanno quello che ti ho chiesto tanto: non fare del tuo corpo un corpo di scandalo. Il seme che avete ricevuto, dopo che vi siete sposati, non avreste dovuto impedirlo; era una vita che nel mondo ha cessato di venire. Ciò che avete gettato per eliminarlo, viene contato nell'ora del giudizio. Le pillole sono state un'idea del diavolo, e i preservativi sono spazzatura che ha raccolto dall'inferno e che ha gettato nell'idea dei manipolatori delle Leggi di Mio Figlio. Sapeva, il satana, che prima della fine, la maggior parte avrebbe accettato questo controllo delle nascite.

          Ora, figlio mio Benedetto, non c'è più nulla per coloro che hanno provocato il mio Santo Figlio Gesù. Continua con lo stesso dolore che ha provato sul Calvario per i peccati degli uomini e delle donne. Io, che sono la Madre di tutti, mi vergogno davanti al Suo Trono, perché la mia generazione femminile pensa solo al male. La verginità non è più un segreto, hanno perso il pudore di un mistero così sacro. La mancanza di amore è così grande, figlio mio, nel mondo, che il denaro parla più forte. Queste giovani donne vendono il loro onore per una miseria di denaro; è come gettare la loro anima all'inferno. Non sanno quanto costerà il dolore della sofferenza eterna. Il diavolo, figlio mio, vive solo nelle strade trascinando queste ragazze nella prostituzione, i delinquenti fanno quello che vogliono, distruggendo un fiore che non si è ancora aperto. La macchia del peccato è così grande che è difficile trovare in una giovane ragazza la purezza del suo onore. I frutti che ne nascono vengono per lo più gettati nella spazzatura, i corpicini di questi bambini vengono spesso mangiati dai topi stessi. È un mondo così sporco, figlio mio, che solo io, la Madre, e mio Figlio Gesù vediamo il male, quanto velocemente cresce. Avvertimenti che ho già dato alcuni anni fa affinché i miei figli abbiano più amore e rispetto per il mio Santo Figlio Gesù, ma, purtroppo, il mio appello non ha ottenuto quasi nulla.

          Bento, figlio mio, di' a tutte le ragazze e alle madri di non fare più del male a mio Figlio, affinché il castigo non sia così grande come sta per arrivare. Chiedi, figlio mio Bento! Dite tutta la verità, perché è impossibile avere pace in questo modo.

          Grazie, caro figlio. Io, vostra Madre, Madre di tutti, vi amo molto.  Cammino con voi ovunque andiate.

          Ti benedico, mio caro Figlio, nel nome del mio Gesù.

MARIA, REGINA DELLA PACE

07/02/1995

LE ANIME DEL PURGATORIO MI HANNO DETTO…

 


MARIA SIMMA

LE ANIME DEL PURGATORIO MI HANNO DETTO…


Ci sono anche bambini in purgatorio?

Sì, anche dei bambini che non vanno ancora a scuola possono andare in purgatorio. Dal momento che un bambino sa che qualcosa non è buono e lo fa, commette una colpa. Naturalmente per i bambini il purgatorio non è lungo né doloroso, poiché manca loro il pieno discernimento. Ma non dite che un bambino non capisca ancora! Un bambino capisce più di quello che noi pensiamo, ha una coscienza ben più delicata di un adulto.

 

Qual è il destino dei bambini morti senza battesimo, dei suicidi...? 

Questi bambini hanno pure un «cielo»; essi sono felici, ma non hanno la visione di Dio. Tuttavia, ne sanno così poco su questo tema che credono d'avere raggiunto ciò che esiste di più bello. Che ne è dei suicidi? sono dannati? Non tutti, perché, nella maggior parte dei casi, non sono responsabili dei loro atti. Coloro che sono colpevoli d'averli spinti al suicidio portano una responsabilità maggiore. I membri di un'altra religione vanno pure in purgatorio? Sì, anche coloro che non credono nel purgatorio. Ma non soffrono tanto come i cattolici, poiché non avevano le sorgenti di grazie di cui noi disponiamo; senza dubbio, non hanno la stessa felicità. Le anime del purgatorio non possono far nulla per se stesse? No, assolutamente nulla, ma esse possono aiutarci molto, se noi glielo chiediamo.


Hai abbracciato il dolore

 


Luce nella notte,

sostieni ti prego la nostra stanchezza, 

 sferza la nostra mollezza,

solleva le palpebre che stanno 

per arrendersi al sonno, 

piega le nostre ginocchia finché, a terra,  

ogni tentazione, ogni sofferenza

non ci conducano alla resa

ma alla voglia di lottare; 

con Te,

che hai abbracciato il dolore del mondo

 con il tuo corpo umano, 

generato dalla Luce. Amen.


Qui sulla terra tutti sono imprigionati nel peccato e tutto questo fa di me una Madre addolorata, che versa sempre lacrime sul mondo intero, come segno inviato da Dio per salvare gli uomini.

 


Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (La Protettrice degli Afflitti)



"Cari bambini,

Ecco la serva del Signore!

Figlioli, sono qui per aiutarvi in questi momenti difficili. Datemi le vostre mani e vi condurrò alla presenza di Dio. Aiutatemi con le vostre preghiere e sarete felici davanti a mio Figlio Gesù. Qui sulla terra non vi prometto la felicità, ma sappiate che la vostra vera felicità vi aspetta davanti al Signore, che vi ama tanto e vi aspetta a braccia aperte. Ora vi faccio una semplice richiesta: "Guardate dentro di voi e vedrete la grande oscurità che spesso vi impedisce di avvicinarvi alla vera salvezza".

Qui sulla terra tutti sono imprigionati nel peccato e tutto questo fa di me una Madre addolorata, che versa sempre lacrime sul mondo intero, come segno inviato da Dio per salvare gli uomini. Mio Figlio Gesù vi chiede sempre di convertirvi, vi dà grandi segni, eppure gli uomini non si convertono. Si avvicina il momento della grande decisione! Prendetevi cura della vostra vita spirituale.

Che Dio vi benedica e vi dia la Sua pace!

Ti amo! Rimanete tutti nel nome della Santissima Trinità".

27 agosto 2022

 


venerdì 2 settembre 2022

Gesù Cristo rivela cosa fare ai membri della famiglia che non hanno fede [e come portarli ad essa]

 


Come gestire i conflitti sulla fede e portare i membri della famiglia alla fede.

Uno dei fenomeni più importanti a cui i cristiani sono esposti oggi è il conflitto all'interno della loro famiglia e con i loro amici a causa della loro fede.

Questo ha fatto soffrire molti cristiani per la direzione negativa che la vita di queste persone ha preso, e anche molte volte per il clima di intolleranza e belligeranza che hanno instaurato contro di loro.

Alcuni cristiani scelgono di rimanere testimoni di Dio nonostante tutto, e all'altro estremo altri scelgono di rimanere in silenzio e non parlare o dimostrare la loro fede, anche se c'è tutta una varietà nel comportamento assunto.

Qui parleremo di come Gesù Cristo ci ha istruiti ad agire all'interno delle nostre famiglie e di ciò che ha per noi a questo proposito.

I paesi occidentali contemporanei sono le società più secolari mai registrate nella storia umana.

E gli studi dimostrano che oggi i giovani sono quelli che credono in Dio di meno.

Il che significa che i figli, e certamente i nipoti, di milioni di fedeli cristiani hanno abbandonato il cristianesimo.

E perché è successo?

Ci sono due ragioni principali.

Uno, che la cultura secolare dominante divenne anti-cristiana e belligerante.

E il secondo, la perdita di attrattiva della Chiesa, a causa dell'apostasia in cui è entrata.

I bambini e i giovani sono stati instillati nelle scuole e nelle università che né Dio, né la Bibbia, né la religione sono necessari.

E che sono in realtà impedimenti al progresso morale.

Ciò significa che il maligno ha lanciato il più grande attacco alla morale proposta da Dio, distruggendo gli insegnamenti cristiani sulla santità della vita e la morale sessuale in diverse generazioni.

E non solo ai bambini e ai giovani viene detto nei centri di studio che né Dio, né la Bibbia, né la religione sono necessari e che sono impedimenti al progresso morale, ma anche alla pace.

Arrivano al punto di dire che più persone sono state uccise dalla religione, o in nome di Dio, che da qualsiasi altra cosa nella storia.

E accusano solo i cristiani di questo, ignorando anche qualsiasi altra religione, di cui ci sono prove attendibili della loro intolleranza in tutti i tempi, anche ora.

L'accusa di violenza contro il cristianesimo e le religioni in generale è palesemente falsa, perché il momento più sanguinoso della storia è stato il XX secolo.

Quasi tutti gli oltre 100 milioni di civili uccisi sono stati uccisi da regimi non cristiani, laici e generalmente anticristiani.

Possiamo citare Stalin, Pol Pot, Hitler, basta passare attraverso Internet e tutta questa storia è chiara; lo nascondono nella narrazione ma non possono nascondere i fatti.

E nascondono anche che i giovani che abbracciano il cristianesimo sono più felici, si suicidano di meno, fanno più carità e fanno volontariato più a lungo dei giovani non religiosi.

Quello che stiamo descrivendo è andato avanti per 4 o 5 decenni e ha subito una forte accelerazione.

Così oggi si è instaurato un conflitto nelle famiglie in cui c'è ancora qualche cristiano.

Perché come nella società globale, l'appello dei laici è quello di sradicare ogni traccia della morale cristiana nelle famiglie.

Ed è ciò che spiega perché i cristiani che sopravvivono con la loro fede più o meno intatta hanno tanti problemi familiari.

Ecco perché Gesù ci dice che viene a portare divisione nelle famiglie.

In Matteo 10:34 il Signore dice che è venuto per portare divisione, e che una casa di cinque sarà divisa, tre contro due e due contro tre, il padre sarà diviso contro suo figlio e il figlio contro suo padre, ecc.

Cosa significa?

Che in questa grande battaglia cosmica in cui siamo coinvolti, il diavolo incoraggerà il conflitto chiamando i non cristiani all'intolleranza contro i comandamenti di Dio.

E che di fronte a questo tsunami di bellicosi anticristianesimo, Gesù Cristo esige che i cristiani scelgano la morale che è venuto a portare, che rimangano saldi e siano testimoni e profeti nelle famiglie.

Ciò non tollera una convivenza acritica.

Gesù dice che viene a portare divisione alle nostre famiglie, ma non dice che separerà le famiglie, dice solo che ci metterà gli uni contro gli altri nelle nostre case con il Suo nome.

Lo abbiamo visto tutti, perché i parenti rifiutano i cristiani, ad esempio, per il diritto alla vita e anche per difendere la purezza nei rapporti tra i sessi.

I membri della famiglia non cristiani disprezzano i fedeli perché la fede dei cristiani non è in accordo con le loro scelte, e chiedono che scegliamo la loro nuova moralità, rispetto alla moralità di Gesù Cristo.

A molti cristiani non piace riconoscere che c'è un conflitto nelle famiglie, perché non concepiscono che ci siano solo due posizioni e non una terza via.

Ma il Signore è stato chiaro, in Matteo 12:30 dice che chi non è con me è contro di me.

Il Signore sta separando il grano dalla zizzania e questo inizia ora nella casa di Dio, cioè tra gli stessi cristiani, che chiama a scegliere tra essere grano o zizzania.

Il Signore è venuto a purificarci, mediante il potere ardente del Suo amore, della Sua grazia e della Sua Parola.

E prima lo fa a coloro che credono in Lui, in modo che poi saranno testimoni e profeti per cercare di salvare il resto della famiglia.

E la purificazione è raramente facile o indolore.

Ma la fede esige che prendiamo la nostra croce e seguiamo Cristo, perché le benedizioni arriveranno alla nostra famiglia attraverso di Lui, e non dai governi laici e dalla morale del maligno.

Gesù vuole che rimaniamo nella nostra famiglia divisa, che non scappiamo dalla nostra testimonianza e che troviamo un modo per amare gli altri nonostante le loro opinioni, e anche per evangelizzarli.

Dio ci vuole nelle nostre famiglie come testimoni e profeti.

E cosa fanno i testimoni? Rendono testimonianza di ciò che è vero, di ciò che hanno visto, udito e sperimentato.

Ma proprio come il Signore ci chiede di essere Suoi testimoni nella nostra famiglia, Egli a sua volta ci mostra altri testimoni a cui guardare.

Sono i cristiani che ci hanno preceduto che hanno mantenuto intatta la loro fede e hanno cercato di salvare le anime che Dio ha messo sotto la loro responsabilità.

E anche il Signore ci manda come profeti, come portavoce, con la funzione di avvertire le persone che si stanno dirigendo verso la morte eterna.

Si potrebbe pensare che le persone dovrebbero essere grate per questi avvisi.

Ma spesso le persone rispondono alle cattive notizie uccidendo il messaggero.

Perché? Perché in qualche modo ci è venuta in mente l'idea che siamo fondamentalmente "brave persone" che Dio dovrebbe apprezzare, e che le nostre credenze e il nostro stile di vita sono buoni almeno quanto gli altri.

E quando un profeta mette in discussione queste illusioni confortanti, lo troviamo minaccioso e scomodo.

Perché se il profeta ha ragione, allora dobbiamo cambiare e cambiare significa sempre dolore e semplicemente non ci piace il dolore.

I profeti dell'Antico e del Nuovo Testamento ci mostrano che molte volte l'amore richiede che diciamo la verità che le persone non vogliono sentire.

Perché le persone hanno diritto alla verità, che finiscano per prestarvi attenzione o meno.

La responsabilità del profeta è di pronunciare la parola di Dio nel modo più chiaro e convincente possibile.

Anche se ciò che la gente farà con quella parola non è sotto il controllo del profeta.

Madre Teresa di Calcutta amava dire che Dio non ci chiede di avere successo, ci chiede di essere fedeli.

Se il nostro obiettivo è quello di essere amici di tutti, di capire e giustificare le decisioni morali sbagliate, ci costerà essere fedeli e costerà forse la salvezza dei nostri cari.

La parola che Dio ci comanda di condividere è a volte confortante e a volte inquietante.

Dobbiamo superare la nostra paura di offendere le persone e amarle abbastanza da dire loro la verità.

E, naturalmente, c'è sempre la questione del luogo e del tempo giusto, per evitare di rompere ogni possibile dialogo.

Ma se nessun posto è il posto giusto e il momento giusto non arriva mai, possiamo essere sicuri che stiamo permettendo alla paura dell'opinione degli altri di intralciare il vero amore che dovremmo avere per i nostri cari, come Dio chiede.

Dobbiamo ricordare ciò che Gesù disse riguardo alla fine dei tempi in Matteo 24:10,

Molti si allontaneranno dalla fede e si tradiranno e si odieranno a vicenda, e molti falsi profeti appariranno e inganneranno molte persone.

L'amore della maggioranza si raffredderà, ma colui che rimane saldo fino alla fine sarà salvato.

È che alla fine della giornata ci saranno solo due gruppi, i vincitori e i vinti, e conosciamo già il risultato, per fede.

Ebbene fin qui quello che abbiamo voluto parlare di quello che Dio chiede ai cristiani di fare nelle loro famiglie e nel gruppo di amici, di essere testimoni e profeti, e che implica la croce del dolore dell'incomprensione, ma ci darà la grazia di averci preso cura del gregge di cui Egli si è messo a capo.

Io continuo ad infiammare i vostri cuori ma molti di voi non si lasciano scaldare.

 


Maria Madre e Maestra


31 agosto 2022

Io continuo ad infiammare i vostri cuori ma molti di voi non si lasciano scaldare. Io, figli cari, senza la vostra volontà non posso nulla.
Sono vicina ad ognuno di voi, soprattutto ai più bisognosi ma purtroppo siete affaccendati in tutt’altro. Pregate vi dico, altrimenti tutti i miei sforzi andranno perduti.
Sapete benissimo che questi che state vivendo sono i vostri ultimi tempi terreni, poi finalmente tutto cambierà, per quelli di voi che avranno ubbidito alle leggi di Dio ci sarà gioia immensa ma per coloro che hanno rifiutato Dio e le sue leggi saranno giorni terribili.
Vi dico, convertite i vostri cuori, ora che siete ancora in tempo. Se non ci fossero le mie intercessioni presso Mio Figlio, tanti di voi perderebbero la vita eterna.
Guardate il cielo, pensate che tra non molto tutto si compirà e chi non ha riconosciuto Dio sulla terra dovrà pentirsi amaramente e soffrire nel profondo del cuore affinché il Padre nella sua infinita bontà, perdonerà tutte le innumerevoli mancanze.
Figlioli, vi dico, convertitevi poiché i tempi stanno riducendosi sempre più. Io prego per voi, siete i miei figli e come ogni madre, voglio che entriate tutti nella gioia   eterna.
Io vi benedico e vi prometto ancora che pregherò Gesù per la salvezza di tutti voi.

Valeria Copponi