domenica 25 giugno 2023

Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere. Ecco il grande frutto del peccato: il disordine.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

25Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;

Il Signore parla con chiarezza al suo popolo. La creazione vive di un ordine divino stupendo, sempre nel santo timore del suo Creatore, Signore, Dio.

Cosa fa il peccato dell’uomo? Sconvolge ogni ordine nella natura. Dio è obbligato a darle ordini contrari, perché l’uomo non gli obbedisce, non ascolta.

Per convincerci di questa verità è sufficiente leggere il primo ordine dato da Dio alla sua creazione e il secondo dopo il peccato.

L’ordine del Signore non dice solo l’ecologia del creato, ma anche di ogni essere vivente: animali, piante, uomini. L’ecologia è economia.

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.

Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.

Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.

Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».

Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno (Gen 1,1-31).

Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.

Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.

Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.

Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l’oro e l’oro di quella regione è fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra d’ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione d’Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l’Eufrate.

Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.

Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».

E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta».

Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.

Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna (Gen 2,1-25).

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà».

All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”, maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba dei campi. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!».

L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.

Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita (Gen 3,1-24).

Dio ordinò a Noè: «Esci dall’arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. Tutti gli animali d’ogni carne che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa».

Noè uscì con i figli, la moglie e le mogli dei figli. Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, uscirono dall’arca.

Allora Noè edificò un altare al Signore; prese ogni sorta di animali puri e di uccelli puri e offrì olocausti sull’altare. Il Signore ne odorò il profumo gradito e disse in cuor suo: «Non maledirò più il suolo a causa dell’uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto.

 

Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno» (Gen 8,15-22).

Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello.

Chi sparge il sangue dell’uomo, dall’uomo il suo sangue sarà sparso, perché a immagine di Dio è stato fatto l’uomo. E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela».

Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra» (Gen 9,1-11).

Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere. Ecco il grande frutto del peccato: il disordine.

Terra e cielo, animali, piante, uomini con il peccato entrano in un grande disordine. L’ordine è vita. Il disordine è morte.

L’ecologia è vera se diviene economia. Ecologia ed economia sono vere se l’uomo si mantiene e si conserva nel timore del Signore.

L’uomo ateo, insipiente, stolto, che si sottrae al timore di Dio, che non ascolta il suo Creatore e Signore mai potrà creare vera ecologia.

Non sa neanche cosa sia l’ecologia, perché non conosce la vera economia di uomini, piante, cose. Ogni economia viene dal Signore.

Chi non conosce la propria economia potrà conoscere quella altrui? Potrà conoscere l’economia di animali e piante? Dell’uomo e della donna?

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


A RIGUARDO DELLA SANTA MESSA

 


(Da Gesù):

E’ il più grande Sacrificio di Riconciliazione! IO ho versato il  Mio Sangue fino all’ultima Goccia - perciò questo valore infinito!  Per nessuno comprensibile! Non è ancora palese ...

Questo Sacrificio è il più gradito a DIO ed è il più degno del Mio  Amore. E’ tutto donato, non meritato, perché è Mio merito, per voi e  per il Padre. Il valore non si può misurare, non comprendere, nemmeno sostenere. Io non sono un principe di questo mondo - eppure  sta a Me conservarLo per voi, perché IO sono buono.”


(Dalla Madre di Dio):

“Sono presente ad ogni Santa Messa. Sono con Mio Figlio nel  Sacrificio, vicinissima ad ogni anima. Io devo vigilare sulle anime perché  tutti i cuori sono aperti per ricevere la Grazia che lì avviene (n.d.t.: La  Madonna protegge, purifica e predispone i cuori a Gesù, al compiersi della  Grazia in essi).

Io reco l’Amore del Padre, che Mi ha dato il Figlio.

Io sono la Madre dei Sacerdoti, in misura particolare.

Nessuno riuscirebbe a far fronte a tale onere, Io non li lascio soli.

Sempre sono per loro ciò che fui per il Figlio. - Ciò che Gesù sulla Croce  Mi ha detto si è impresso nel Mio Cuore, così era stato generato dallo  Spirito Santo e Mi venne incontro.

Perciò porto la Corona del Mio cuore spesso così dolorosamente.

Ogni Sacerdote è affidato a me!

Essi Mi sono particolarmente affini per il Sangue di Mio Figlio.

Oh, ogni Sacerdote è cresciuto in Me, talmente li amo!

Il Padre li vuole amare per mezzo Mio. Perciò ha benedetto il Mio  Amore e Mi ha dato grande Potenza per i Sacerdoti.

Nessuno potrebbe portare un tale tesoro se non venisse sostenuto. - Io  osservo il suo operare e metto il Mio cuore sull’altare.

Quale madre posso intercedere, è persino Mio dovere, affidatoMi dal  Padre con le parole che il Figlio Mi ha rivolto, quale Sua volontà. Egli Mi  ha consegnato la Purezza, quella che lo stesso Figlio aveva.

Il Sacrificio non può essere toccato da nessuna colpa. tale Purezza  discende sull’altare in questo momento.

Oh, quale sublime consacrato il Sacerdote, nelle parole che DIO gli pone  sulle labbra. Lui stesso non le può comprendere. Sarebbe impossibile per  lui.

Voi siete così vicini a Dio, come lo sono Io. - La Mia Purezza vi ricopre  tutti. - Oh, se gli uomini potessero capire. - nemmeno un angelo potrebbe  avvicinarsi - e come sono spesso spensierati gli uomini!

Quanto vale una Messa!

Gli uomini escono ed entrano in cielo, a tal punto il Padre li ha presi come figli. - Egli li lascia chiamare “Padre!” - nessuno uomo sarebbe in  grado di pronunciare questa parola senza il Mio contributo. L’incredulità  vi inghiottirebbe, pieni di orrore. Questo lo sapeva il Padre. Perciò posso  esservi Madre. - Io non temo alcuna fatica ed appaio sempre ed ancora. Come Mi si stringe questo povero Mio cuore. Ho dato tutto in dono per  voi. Sempre devo chiedere. tutto è nelle vostre mani, ciò che in verità  sarebbe Mio. Se Io pensassi a Me sarei una Madre indegna e non potrei  sussistere davanti al Padre.

Tutto il Mio chiedere è proprio per le vostre anime soltanto. Io non  posso guardarle affondare. Non desidero altri figli che voi. Per voi è morto  Mio Figlio ed ha sparso il Suo sangue. - Chi Me lo potrebbe sostituire  davanti al Padre.

Il Mio Cuore è pieno di gratitudine per la Grazia che il Padre vi ha dato  tramite Me. Il Mio Cuore porta la Corona di spine dello Spirito, così sono  segnata come Madre, per Amore verso di voi.”


ALTRI TORMENTI DELL'INFERNO


SULL'INFERNO.


CAPITOLO IV

ALTRI TORMENTI DELL'INFERNO


È opinione di molti che alcuni reprobi saranno condannati, oltre a molte altre pene intollerabili, a sopportare un freddo terribilmente intenso. Il venerabile Beda racconta il seguente aneddoto di un uomo che si chiamava Trithelmus. Quest'uomo era pericolosamente malato e una notte fu creduto morto. Il mattino seguente riprese conoscenza, con grande stupore di tutti coloro che erano con lui, e si alzò dal letto di malattia, dicendo che Dio gli aveva concesso un prolungamento dei giorni, affinché potesse condurre una vita diversa da quella che aveva condotto fino ad allora. Dopo aver diviso i suoi beni tra i figli e averne dato una parte ai poveri, intraprese un modo di vivere estremamente diverso.  Rinchiuso in una piccola tenda vicino a un fiume, passava i giorni e le notti a piangere. D'inverno si immergeva fino alla gola nelle acque gelide del fiume e poi, tremante e intirizzito dal freddo, si immergeva nell'acqua calda, cosa che gli procurava una tale agonia da non riuscire a trattenere le grida. Interrogato sul motivo di questa strana condotta e su come avesse potuto sopportare l'improvviso alternarsi di caldo e freddo estremo, rispose: "Ho visto cose peggiori di questa". "Cosa hai visto?", gli chiesero gli altri. Ed egli rispose: "Ho visto come le anime infelici di un altro mondo vengono gettate da un fuoco impetuoso nel freddo glaciale, e dal freddo glaciale di nuovo nelle fiamme ardenti. Quando mi rendo conto di ciò che devono sopportare, considero le mie piccole sofferenze come nulla". Questo aneddoto, raccontato da un uomo così serio e santo come il venerabile Beda, mostra quanto siano terribili i tormenti dell'inferno. Cristo ci parla delle tenebre dell'inferno con queste solenni parole: "Legategli mani e piedi e gettatelo nelle tenebre esteriori: ci sarà pianto e stridore di denti" (Mt. xxii. 13). Nostro Signore parla delle tenebre dell'inferno come delle tenebre esteriori, le più spaventose, le più spaventose che ci possano essere. Un viaggiatore che ha smarrito la strada in una foresta e si trova senza luce, sente un terrore senza nome che lo assale. Ora c'è una terra coperta dall'ombra della morte, dove non regna alcun ordine, ma un orrore eterno. Quella terra è l'inferno. Un'oscurità opprimente grava sui perduti; prevale un'oscurità indescrivibile e terribile. In questo mondo i malati non temono altro che la notte, perché il tempo sembra passare così lentamente e il loro dolore sembra doppiamente logorante. Contano le ore e ognuna appare lunga come la notte. Cosa sarà per gli abitanti dell'inferno, dove regna una fitta oscurità e la notte non lascia mai il posto alla luce del giorno? 

In questa orribile oscurità i dannati giacciono indifesi come ciechi o come coloro a cui sono stati crudelmente cavati gli occhi. Non vedono nulla, perché il fumo acre punge i loro occhi e i fumi velenosi dello zolfo distruggono la loro vista. Sappiamo quanto sia denso questo fumo dal racconto di San Giovanni: "A lui (Satana) fu data la chiave del pozzo senza fondo (l'inferno). Ed egli aprì il pozzo senza fondo; e il fumo del pozzo si levò come il fumo di una grande fornace; e il sole e l'aria furono oscurati dal fumo del pozzo" (Apoc. ix. 2). E ancora: "Saranno tormentati con fuoco e zolfo e il fumo dei loro tormenti salirà in eterno; non avranno riposo né di giorno né di notte" (Apoc. xiv. u.) Queste sono davvero minacce terribili e questa profezia predice nei termini più chiari quale sarà il destino di coloro che sono servi del peccato e del diavolo. Saranno tormentati con fuoco e zolfo a tal punto che il fumo del loro tormento salirà per sempre. O parole spaventose! O tortura inesprimibile! Considera, o peccatore fuorviato, quali sarebbero i tuoi sentimenti se fossi confinato per un solo giorno in questa prigione buia e rumorosa. Sai bene quanto il fumo pungente sia sgradevole per gli occhi e le narici; infatti, nessuno può rimanervi per un quarto d'ora senza rimanere asfissiato e mezzo accecato. Se è così sulla terra, cosa sarà all'inferno? L'esistenza dei dannati è più simile alla morte che alla vita; è una morte vivente, una tortura e una miseria perenne e senza limiti. E poiché ci viene detto che il fumo del loro tormento sale per sempre, ne consegue necessariamente che all'inferno deve regnare la completa oscurità. In relazione a questo argomento, il venerabile Beda racconta le esperienze dell'uomo Trithelmus (di cui si è già parlato) mentre giaceva in trance e si pensava fosse morto. Quando riprese conoscenza, tra le altre cose, raccontò quanto segue: "Fui condotto da un essere vestito di abiti splendenti attraverso un paese a me del tutto sconosciuto, finché giungemmo in una regione avvolta da una fitta oscurità, che mi fece rabbrividire di paura e di orrore. Non riuscivo a distinguere altro che la figura della mia guida. Man mano che ci addentravamo sempre più in questa oscurità, percepii in mezzo alle tenebre un abisso di immensa estensione pieno di fumo e di un bagliore luccicante, la cui vista mi fece rizzare i capelli dal terrore. Da questo abisso provenivano pietosi lamenti, che sembravano come se un certo numero di uomini e donne venissero sottoposti a crudeli torture e alla morte. Ma la cosa peggiore fu che la mia guida sparì, lasciandomi sola in quel luogo terribile. Non posso descrivere l'angosciosa apprensione che si impossessò di me; invano mi guardai intorno nella speranza di trovare soccorso o conforto. 

Il terrore che provavo era così grande che pensavo di dover morire". Quando guardavo giù nell'abisso nero, avevo paura di caderci dentro e di perdermi, anima e corpo. Infatti, insieme alle luccicanti fiamme che si levavano dall'abisso, giungevano scintille ardenti che ricadevano in esso con un rumore assordante, oltre a masse di fumo sulfureo - simili a nubi - che sembravano potermi travolgere da un momento all'altro nelle profondità del golfo infuocato. Erano tutte anime perdute che la forza del fuoco sotterraneo spingeva verso l'alto come scintille da tronchi ardenti. Dio solo sa cosa ho sofferto; un sudore freddo mi ha invaso. Mentre ero lì in agonia, senza sapere da che parte girarmi, da molto lontano sopra la mia testa si udirono scrosci di risa, che si mescolavano a pianti e ululati amari. Quando questo rumore si avvicinò, vidi una serie di diavoli che avevano con sé cinque anime indifese che stavano perseguitando e tormentando. I diavoli esultavano, deridendo e ridendo; le anime si disperavano, emettendo lamenti e grida di angoscia struggente. Immaginate quali furono i miei sentimenti quando sentii le loro grida e osservai che i diavoli maledetti si avvicinavano sempre di più. Quando si avvicinarono a me, fui talmente sopraffatto dal terrore che pensai di dover svenire e credo che, se Dio non mi avesse rafforzato, sarei morto lì per lì". Infatti, i demoni mi guardavano con i loro occhi di fuoco in modo così allarmante e le povere anime mi chiedevano aiuto in modo così pietoso, che ero divisa tra paura e compassione e il mio cuore era come se dovesse spezzarsi. Quando le anime mi superarono, furono precipitate nel profondo dell'abisso dagli spiriti maligni con una tale violenza che il cielo e la terra sembrarono tremare, e una tale nuvola di scintille volò verso l'alto che temevo mi avrebbe ricoperto. Infine, con mio grande dolore e allarme, alcuni spiriti maligni si avvicinarono a me, spirando rabbia e furore, e facendo come se volessero trascinarmi con loro nell'abisso nero. Allora, in preda a un terrore abissale, piansi e mi lamentai e implorai aiuto da qualche parte, perché in quella fitta oscurità non vedevo altro che diavoli beffardi, l'abisso che sbadigliava e le fiamme che saltavano, e non sapevo a chi rivolgermi per essere liberato". Quando la mia angoscia era al culmine, la mia guida riapparve; mi salvò dai miei nemici e mi condusse fuori da quel luogo oscuro, ripugnante e orribile. Mi disse inoltre che sarei tornato al mio corpo e che avrei dovuto far conoscere a quanti più uomini possibile l'esistenza di questa terra di terribile oscurità". Oltre alla sinistra oscurità che regna nell'inferno, causata dal fumo soffocante che sale in dense nubi dal lago di zolfo, vi è la presenza di spaventosi demoni che aumentano il dolore e il tormento dei dannati. 

Nella leggenda di Sant'Antonio l'Eremita leggiamo che i demoni gli apparivano spesso sotto varie forme, tormentandolo e spaventandolo in modo indescrivibile. A volte prendevano la forma di bestie selvagge, leoni, orsi, draghi o cani selvaggi; altre volte si presentavano in forma umana, di uomini dall'aspetto feroce, di belle donne o di mostri dall'aspetto orrendo. A volte lo picchiavano e lo maltrattavano così barbaramente da lasciarlo mezzo morto; altre volte lo terrorizzavano a tal punto con le loro strane apparizioni spettrali, che se non fossero accorsi in suo aiuto Dio e il suo angelo custode, sarebbe morto sul colpo. Ora, se hanno fatto tutto questo a un uomo di vita santo, sul quale non avevano alcun potere legittimo, cosa non faranno all'inferno ai peccatori empi che sono completamente alla loro mercé? Senza dubbio questi spettri diabolici, assumendo la forma di animali selvatici, si abbatteranno sui miseri peccatori e li maltratteranno vergognosamente. Questo sarà per loro una nuova miseria.  Nessuno può immaginare quali nuovi terrori e tormenti l'ingegno di questi spiriti infernali escogiterà per tormentare i dannati e riversare su di loro la loro diabolica cattiveria. Se temete queste tenebre e tutti gli orrori che le accompagnano, fate in modo di temere le opere delle tenebre, di cui Cristo dice: "Chiunque fa il male odia la luce e non viene alla luce, perché le sue opere non siano riprovate" (Giovanni iii. 20). 

Ma se ami le tenebre e cerchi le tenebre per poter peccare più impunemente, non sarà un atto di ingiustizia da parte di Dio gettarti nelle tenebre eterne e, alla tua morte, dire ai diavoli: "Poiché in tutta la sua vita ha amato le tenebre e le opere delle tenebre, legategli le mani e i piedi e gettatelo nelle tenebre esteriori, dove ci sarà pianto e stridore di denti". Vorrei che tutti i peccatori ostinati potessero vedere questo, e considerare gli spaventosi tormenti che attendono i negligenti e gli indifferenti. Perché in quello in cui abbiamo peccato saremo puniti anche noi. E poiché ai nostri giorni ci sono tanti cristiani tiepidi e negligenti che non hanno il minimo zelo per la religione o per gli esercizi religiosi, li invitiamo a fare attenzione per non essere un giorno gettati nel fuoco dell'inferno per ordine di Colui che si definisce un Dio geloso e che è l'unico da temere perché può "distruggere all'inferno sia il corpo che l'anima".  Considerate dunque, o cristiani freddi e disattenti, quale destino vi attende.  In verità, se rifletteste su questi spaventosi tormenti, entrereste subito in una nuova vita. Invece di essere cristiani tiepidi, fiacchi, lassisti, freddi, diventereste subito zelanti, attivi, scrupolosi, ferventi servitori di Dio. Via, dunque, ogni tiepidezza, ogni indifferenza nel grande affare della nostra salvezza.... 

Chiunque tu legga, decidi di adempiere ai tuoi doveri di cristiano con tutta serietà. Accostati ai sacramenti più spesso di quanto tu abbia fatto finora; ascolta la Messa più spesso di quanto tu abbia fatto finora, sii più immediato e fervente nella preghiera di quanto tu abbia fatto finora. Pensa più spesso a Dio e alle ultime cose.  In questo modo supererai l'indifferenza, la freddezza che si è insinuata in te, renderai Dio tuo amico, la speranza della felicità eterna sorgerà in te e diventerà una certezza benedetta. Dio conceda che, per Sua grazia, sia così per te e per me!


Essere preparati

 


Il futuro è un tema che affascina gli esseri umani, è un argomento di curiosità, ma chi si prende la briga di evocarne la realtà? Più di cento anni fa, a Fatima, mia Madre chiese la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato e ora, dopo una successione di 8 papi, nessuno è stato in grado di farlo o lo ha trovato utile. Il Santo Padre Pio XII ci ha provato, ma aveva bisogno dell'assenso dei vescovi del mondo e non l'ha ottenuto. Fece quindi una consacrazione del mondo, del genere umano al Cuore Immacolato di Maria in cui nominò la Russia per essere in pace con la richiesta della Madre di Dio, ma la Madre di Dio aveva chiesto l'unità di tutti i vescovi del mondo per la consacrazione della Russia in particolare e questo non fu ottenuto.

La Russia, cioè il comunismo, trascinando con sé la dittatura e l'ateismo, si diffuse al di là di quella che all'epoca era chiamata "la cortina di ferro" e oggi ci si rende conto di quanto siano limitate le libertà e di come anche il culto cattolico sia stato ostacolato.

Questo non è nulla in confronto a ciò che sta per accadere, figli miei carissimi, siate in pace ma informati. La guerra che sta per arrivare sarà un ulteriore ostacolo alle vostre libertà, per questo dovete avere nelle vostre case un luogo di preghiera dove riunirvi in famiglia, o da soli se vivete da soli, per tenere Dio nel cuore e nell'anima in ogni occasione.

La guerra che sta per arrivare sarà improvvisa e si accenderà come un incendio in una foresta. Un piccolo mozzicone di sigaretta accenderà una fiamma e i Paesi che non sono più cattolici reagiranno come gli atei che sono. Non imploreranno più Dio nelle decisioni da prendere e agiranno contro la legge divina che è stata loro insegnata: "Avete sentito che fu detto: occhio per occhio, dente per dente. Ebbene, io vi dico di non opporvi al malvagio" (Mt 5,38-39), che significa "non vendicarsi", ma non permettere che il male esista nel mondo.

La vendetta è opera del diavolo; la lotta premurosa contro il male è opera degli angeli. La disgrazia della repressione americana in Irac è stata un sentimento di vendetta unito all'avidità di impadronirsi del suo petrolio. Il risultato è stato una catastrofe che non ha arricchito gli Stati coinvolti, ma ha impoverito e rovinato il Paese attaccato. Lo stesso vale per tutti i Paesi in cui gli americani sono stati coinvolti, lasciando rovina e povertà nella loro scia. Perché? La loro politica non rispetta la volontà di Dio, che proibisce le guerre ingiuste, ma sostiene le guerre giuste, quelle che difendono i diritti dei popoli e la loro sovranità.

La guerra che sta per arrivare è già in gestazione, proprio come il mozzicone di sigaretta è acceso, ma la foresta non è ancora consapevole della fornace in arrivo. Così è che io, il vostro Signore, vi avverto della fornace che sta per arrivare, affinché possiate essere pronti ad affrontarla prima nella consapevolezza, poi nella pace interiore e nella totale dipendenza divina. Ciò che sta per accadere è scritto, e gli storici ne racconteranno le cause e le prove.

Per quanto riguarda voi, figli miei, mantenete la freschezza della fiducia in Dio, in Gesù Cristo, nella vostra Madre celeste, e siate in pace. Se il vostro prossimo ha bisogno del vostro aiuto, dateglielo, non rifiutatelo. Siete tutti fratelli e i fratelli benevoli vengono sempre in aiuto dei loro vicini in modo rapido, coscienzioso e affettuoso.

Dio vi benedica, figlioli, sono con voi, non abbiate paura e pregate, perché con la preghiera rimarrete con Me.

Suor Beghe - 25 Agosto 2021

Riposando sotto il terebinto di Abramo - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


Riposando sotto il terebinto di Abramo 


Ieri, sabato, dopo la festa, la Sacra Famiglia ha lasciato Nazara per la notte. L'ho vista per tutta la domenica e la notte seguente nascosta vicino a quel grande albero sotto il quale erano stati quando erano andati a Betlemme, e dove Maria aveva sofferto tanto per il freddo. Questo albero era il terebinto di Abramo, vicino alla foresta di Moreh, non lontano da Sichem, Yhenath, Silch e Anima. In quel paese erano note le intenzioni di Erode e quindi non si sentivano sicuri. È vicino a questo albero che Giacobbe seppellì gli idoli rubati a Labano, e presso questo terebinto Giosuè radunò il popolo e allestì il tabernacolo dove si trovava l'Arca dell'Alleanza e pretese che il popolo rinunciasse agli idoli. Lì fu accolto come re dai Sichemiti, Abimelech, figlio di Gedeone. 

Questa mattina ho visto la Sacra Famiglia riposare di buon mattino presso una fontana, sotto alcuni cespugli di balsamo, in una regione fertile. Gesù Bambino era con i piedi nudi sulle ginocchia di Maria. I cespugli erano coperti di bacche rosse: su alcuni rami c'erano delle incisioni, da cui usciva il liquido che veniva raccolto in piccoli contenitori. Mi meravigliai che non fossero stati rubati. Giuseppe riempì la sua piccola borraccia con il liquido che scorreva e mangiarono quello che avevano portato, pane e bacche raccolte dai cespugli vicini, mentre l'asino pascolava e si abbeverava accanto a loro. A sinistra potevano vedere, in lontananza, l'altura su cui sorgeva Gerusalemme. Era uno spettacolo commovente da vedere da quel punto.

 

La Vita nascosta di Gesù a Nazaret

 


Gesù ha rifatto la vita di tutti, facendo ogni cosa che ogni uomo era obbligato a fare verso la Maestà Suprema:

 “… È tanto l’amore mio, che consumai tutta la mia Vita in rifare ciò che l’uomo era obbligato a fare verso la Maestà Suprema. E, siccome i miei atti erano divini, li moltiplicai in tanti da rifare tutto per tutti e per ciascuno, in modo da riempire Cielo e terra e da mettere a difesa dell’uomo, per fare che la giustizia non potesse colpirlo. Ma l’uomo col peccato rompe questa difesa e, rotta la difesa, i flagelli colpiscono l’uomo”. (Vol. XI: 3-8-1916). 

Serva di Dio” Luisa Piccarreta

Dio vi chiama a scalare una montagna

 


 Madre della Luce Perpetua 


Figlioli, se Dio vi chiama a scalare una montagna, come potete farlo se non trovate il tempo? Dite di non avere abbastanza tempo per pregare, ma avete tempo per lamentarvi quando avete una brutta giornata.

Come si fa a rimanere sempre in carreggiata se si fa un passo avanti e due indietro?

Si può cercare di raggiungere un livello di comfort, ma non si arriva in cima senza lacrime e dolore.

Come potete continuare a scalare la montagna se ogni giorno la vostra vita di preghiera diminuisce? Se desiderate, cari figli, raggiungere la vetta, non potete pregare un giorno e poi smettere il giorno dopo.

Quando le vostre preghiere, cari figli, cominceranno ad aumentare, il peso delle vostre croci comincerà a diminuire. Quando prendete un impegno, dovete mantenerlo, perché Dio non aspetta il vostro prossimo alibi.

Se, cari figli, riuscirete a scalare la montagna, un posto sarà riservato a coloro che non hanno fallito. Considerando lo stato del mondo, cari figli, non vorrete mancare a questo banchetto.

Considerate, cari figli, le ricompense e decidete se scalare la montagna o scivolare giù. Considerate, cari figli, quale scelta dovete fare; rimangono due opzioni, una delle quali è un errore".

"Sia fatta la tua volontà"

18 luglio 2007

Le rape di Margherita

 


Padre Pio era in convalescenza a Pietrelcina. Lucia Iadanza, sua figlia spirituale, si sentì dire  dal frate che avrebbe gradito un bel piatto di rape. Lucia andò da sua sorella Margherita, che  nel suo orticello coltivava anche delle rape, e le riferì il desiderio di Padre Pio. Margherita preparò un buon piatto fumante di quella verdura richiesta, e glielo mandò. Padre Pio  mangiò con gusto le rape, e tramite Lucia, mandò a ringraziare la sua sorella Margherita.  Dopo qualche tempo, Margherita si trasferì in America con la sua unica figlia, che lì si  maritò. Questa giovane sposa ebbe il primo figlio, e dopo l’evento il medico le raccomandò  di non restare più incinta, in quanto una nuova maternità le sarebbe stata fatale. La sposina  rimase di nuovo incinta. Margherita scrisse dall’America a sua sorella Lucia di chiedere a  Padre Pio di pregare per sua figlia. Padre Pio disse: “Dì a Maddalena che stia tranquilla,  perché io sto qua a pregare.” Passarono i mesi e Lucia andò a confessarsi da Padre Pio. Egli  le disse: “Lucia, auguri per tua nipote Antonietta. Ha avuto un bel maschietto.” Dopo una  settimana, giunse un telegramma dall’America, da Maddalena, che diceva: “Per Antonietta, è  andato tutto bene. E’ nato un bel maschietto.” Lucia in quel momento pensò che per un  piatto di rape sua nipote si era salvata la vita. 91 

Giuseppe Caccioppoli 

Ma la cosa migliore sarà come il Signore Iddio disporrà per mezzo dell'Immacolata.

 


LETTERA 47  

A Maria Kolbe, Cracovia S.l.G.C.  

Zakopane 28 IX 1920  

 

Cara mamma!  

 Ho ricevuto in questo momento la tua cartolina; il tempo di leggerla e rispondo subito. Non ho potuto farti avere la risposta per mezzo di P. Enrico, perché è partito improvvisamente. Ho avuto solamente una mezz'oretta di tempo per scrivere ufficialmente due parole al M. Rev.do P. Guardiano [P. Mariano Sobolewski]. Comunque, avrei dovuto rispondere subito, non l'ho fatto per trascuratezza ed ho fatto male. Ho ricevuto la lettera con l'offerta della Messa e l'ho celebrata il 20 IX come «libera» (perché tutti ogni mese abbiamo una intenzione «libera»); perciò con la prima occasione rimanderò i soldi, perché la Provvidenza divina mi dà già tutto ed anche più di quanto mi sia necessario.  

 Quanto alla salute, il medico mi ha detto che la parte sinistra del polmone va abbastanza bene, quella destra invece non si è ancora cicatrizzata; la cura pertanto durerà ancora qualche mese, perché queste sono malattie lunghe. Ma la cosa migliore sarà come il Signore Iddio disporrà per mezzo dell'Immacolata.  

 Chiedo una preghiera affinché io compia la volontà di Dio.  

Il figlio affezionato  

P. Massimiliano  

 

Suor Teresa del Bambin Gesù ha già convertito molti.  

In una sua biografia più ampia e più recente in lingua italiana sono riportati più di cento casi di conversioni e di guarigioni.  

 Qui abbiamo attualmente un tempo splendido; anche questo contribuisce alla cura. Franco mi ha risposto personalmente, con una lettera. L'Immacolata lo protegga.  


(I miei figli sacerdoti non dicono nulla)

 


Messaggio ricevuto il 14 giugno 2023

Mia cara figlia scrivi, Io sono tuo Padre, Figlio e Spirito Santo. Sono venuto con il mio amore per darti un altro messaggio che viene dal mio Sacro Cuore al tuo. Sono venuto a darti tutto per guidarti con le cose che saranno dette a tutti i miei figli che hanno bisogno di sapere, in modo che non cadano in tentazione e che siano cauti con le cose che stanno per arrivare ma per le quali non sono preparati. Sì, ci sono tanti che hanno bisogno di essere guidati da tutto ciò che viene dalla Mia Chiesa, vivono senza sapere nulla. Non sono stati istruiti, e questo manca ai miei figli che camminano nel peccato e non sanno come difendersi, perché non sono mai stati informati delle cose che io, come Padre, voglio per tutti i miei figli, perché tanti ne hanno bisogno e non sanno di aver peccato.

Quindi, figli miei, dovete sapere, per non cadere nelle grinfie del nemico, perché molti non sanno cosa stanno facendo e i miei figli sacerdoti non dicono nulla. Ci sono tante cose di cui dovete rendere conto, figli miei, non pensate di peccare, ma state camminando su un sentiero che manca di una guida, perché ci sono tante colpe che vengono commesse nella Mia Chiesa, che dicono di non essere peccato. Ma quando partiranno per venire nel Mio Regno, pagheranno per queste colpe che sono tristi, e tutto a causa di una mancanza di Saggezza. Sì, figli miei, ci sono tanti che vivono nel peccato senza sapere di peccare, e non sono pochi, perché in tutto quello che fanno, se ci fosse la Sapienza, ci sarebbe più controllo nelle cose che fanno giorno per giorno.

Voglio darvi tutto prima che sia troppo tardi, in modo che possiate imparare tutto ciò che verrà alla Mia Chiesa Remnant. Molti non sanno di cosa si tratta e sarà triste, perché non sono consapevoli dei cambiamenti all'interno della Mia Chiesa. Non possono immaginare ciò che accadrà, perché tutti pensano che tutto vada bene. Ma non è come pensate, figli miei, tutti i miei figli sacerdoti dovranno iniziare a parlare, perché vi ho detto molte volte che dovete farlo, e sto arrivando con una falce per tagliare il male che non fa le cose che si facevano prima, perché tutto è cambiato per diventare moderno. Io sono il Buon Pastore, proteggo le mie pecore e loro mi seguono solo per amore.

Amen.

La concretezza della Parola di Dio

 


La preghiera per i governanti 


[1] Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini,  [2] per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità.  [3] Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore,  [4] il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità.  [5] Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù…” (1 Tm 2,1 seg.)   

La Sacra Scrittura ci invita anche all’incessante preghiera per i governanti affinché possiamo “trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità”. Per meglio comprendere la portata di questo invito biblico dobbiamo partire dal presupposto che esistono governanti al servizio di Dio ed altri che sono al servizio di satana a cui devono potere e prebende in virtù del patto diabolico. Che il patto diabolico sia una possibilità, e purtroppo anche una realtà, ce lo dimostra proprio il Vangelo. In particolare l'evangelista Luca riporta: - Il diavolo lo condusse in alto, e mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani ed io la do a chi voglio. Se ti prostri davanti a me, tutto sarà tuo. - (Lc. 4,6/7) 

Ora, solo Dio ha potuto concedere tale possibilità al demonio. Quindi il patto diabolico è una delle tentazioni che Dio ha permesso a satana per tentare l'uomo: la libera decisione da parte di quest'ultimo di scambiare l'inferno con una manciata di anni di potere terreno oppure l'umiltà (cioè il riconoscere che tutto deriva da Dio creatore) in cambio del paradiso. Naturalmente non tutti i poteri del mondo sono da attribuire all'intervento di satana in quanto spesso il Signore li concede a chi vuole (es. il potente e ricco Abramo, il re Davide ed il re Salomone, ecc.). Solo Dio, infatti, è infinitamente superiore a satana; numerosi sono poi i passi nei quali è riportato che solo Dio è l'onnipotente Creatore del cielo e della terra: in particolare i passi della Genesi ed il prologo di Giovanni, oltre a numerosi salmi. Gesù stesso (la bocca della verità) non contesta tale possibilità concessa al demonio, ma gli risponde: "Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai" (Lc. 4,8) ed in un'altra occasione Gesù ammonisce: "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?" (Mt. 16,26), confermando indirettamente la possibilità di ottenere il potere sul mondo a discapito dell'anima. Ma già il libro della Sapienza riporta la possibilità di un patto diabolico allorché dice: "Gli empi invocano su di sé la morte con gesti e con parole, ritenendola amica si consumano per essa e con essa concludono alleanza, perché sono degni di appartenerle" (Sp. 1,16). Nella Genesi (4,7) leggiamo: "….Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo". E nella lettera di S. Giacomo (4,7): "Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi". Infine, lo Spirito Santo, per bocca di S. Giovanni afferma: "Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno" (1 Gv. 5,19). 

In conclusione, quindi, il Signore ha concesso al "principe di questo mondo" la possibilità di arricchire e di conferire potere a quanti lo adorano rinnegando il vero Dio, a loro dannazione eterna. Il successo ed il potere sono una tentazione per gli uomini e molti cadono nel tranello di satana. Per ottenere il potere per una manciata di anni finiscono poi, se non si convertono alla fine, nel "fuoco eterno preparato per il diavolo ed i suoi angeli" (Mt. 25,41). 

Purtroppo questa preghiera per i governanti viene spesso sottovalutata ed i cittadini cattolici omettono di recitarla come omettono di pregare quotidianamente, dopo il santo Rosario, il salmo 58 contro gli empi ( i demoni in primis) e la preghiera di papa Leone XIII (che dovrebbe essere pregata giornalmente in tutte le famiglie cristiane); preghiere che riportiamo per comodità del lettore. 


Salmo 58 

 

[1] Al maestro del coro. Su "Non distruggere".  

Di Davide. Miktam.  

 [2] Rendete veramente giustizia o potenti,  

giudicate con rettitudine gli uomini?   

[3] Voi tramate iniquità con il cuore,  

sulla terra le vostre mani preparano violenze.   

[4] Sono traviati gli empi fin dal seno materno,  

si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna.  

[5] Sono velenosi come il serpente,  

come vipera sorda che si tura le orecchie   

[6] per non udire la voce dell'incantatore,  

del mago che incanta abilmente.   

[7] Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca,  

rompi, o Signore, le mascelle dei leoni.   

[8] Si dissolvano come acqua che si disperde,  

come erba calpestata inaridiscano.   

[9] Passino come lumaca che si discioglie,  

come aborto di donna che non vede il sole.   

[10] Prima che le vostre caldaie sentano i pruni,  

vivi li travolga il turbine.   

[11] Il giusto godrà nel vedere la vendetta,  

laverà i piedi nel sangue degli empi.   

[12] Gli uomini diranno: "C'è un premio per il giusto,  

c'è Dio che fa giustizia sulla terra!".  

Arrigo Muscio

Signore così indulgente nei tuoi perdoni

 


Tu possedevi ogni potere per vendicarti, ma ti sei servito della tua sovranità per perdonare. Anche di fronte ad ingiustizie clamorose come quella della tua condanna a morte, e alla cattiveria, agli insulti, alla crudeltà, le tue parole hanno continuato a distribuire il perdono e ad implorarlo dal Padre celeste.

Ottienici di partecipare a questa disposizione del tuo Cuore, e dacci la forza di perdonare immediatamente e interamente ogni torto che ci vien fatto. Rendici capaci di dominare le ribellioni della nostra natura, incline a rispondere alle offese; aiutaci a mantenere la risoluzione di tacere dopo una parola che ci ferisce e, quando riceviamo un'ingiustizia, fa' che offriamo in sacrificio la pena che ne proviamo, senza risentimenti per la persona che ne è umanamente responsabile. Perché la nostra carità sia pienamente generosa, insegnaci a conservare una perfetta amabilità verso coloro che ci hanno urtato o offeso, a trattare con essi come se niente fosse avvenuto. Preserva soprattutto il nostro cuore da ogni rancore, da ogni risentimento e aiutaci a conservare, in fondo all'anima nostra, una dolcezza che scusa tutto e che dimentica tutto!


(Ci sarà un grande terremoto nel mondo)

 


Messaggio ricevuto l'11 giugno 2023

Mia cara figlia scrivi, sono la tua Madre Immacolata senza peccato originale. Sono venuta con il Mio Amore per darti un altro messaggio che viene dal Mio Cuore materno afflitto. Sì, figlia mia, sono venuta a parlarti con il permesso del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. So che sei preoccupata per tutto ciò che ti circonda, ma Dio è con te, e lo sono anch'io, con mio Figlio e Giuseppe, come il Padre lo permette. È così perché Dio ama i suoi figli, non vuole lasciarvi orfani, ma vuole che sappiate che Dio protegge sempre i suoi figli, perché vi ama. Sì, figlia mia, so che stai aspettando giorni migliori, affinché sia un grande segno qui per la venuta di mio Figlio Gesù, perché tutto è preparato per la venuta di Gesù, dove lo aspettano con amore.

Molti non credono che questo accadrà, ma non basta pensare che tutto verrà presto, perché ogni cosa ha il suo tempo. Quindi ciò che accadrà nel mondo, ciò che sta per arrivare, non è una cosa da poco. Il mondo soffrirà, e lo faranno anche i miei figli, perché non stanno aspettando ciò che verrà a scuotere tutti i figli di Dio, perché molti non sono preparati in modo da sperare che Dio dia loro tutto ciò che è scritto negli ultimi messaggi. Pertanto, molti perderanno la loro anima, perché non vogliono sapere ciò di cui state parlando e ciò che è stato scritto per tutti nelle Sacre Scritture. Dio dà tutto perché possiate sentire ciò che vuole per tutti voi, per questo sono venuto a dare a tutti voi questo messaggio.

Molti non hanno il coraggio di dire a tutti ciò che hanno ricevuto da Dio, perché nessuno vuole ascoltare? Perché stanno così bene in questo mondo che non sentono ciò che viene da Dio. Voglio che parliate a tutti del grande Amore di Dio per tutte le anime. Dio vuole salvarle, ma loro non ascoltano, sono così confusi dalle cose di questo mondo che non sentono ciò che Dio è venuto a dire. Perciò ci sarà un grande terremoto nel mondo, che scuoterà tutti affinché i loro cuori si allertino. Non abbiate paura, perché siete tutti protetti dall'Amore di Dio, che è Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

Amen.

Maria De Jesus Coelho

Dio nasconde la sua presenza d'amore ai superbi,

 


sabato 24 giugno 2023

"Nulla è più falso del cuore dell'uomo, è incurabile."

 


Un respiro che passa...


11 Giugno 2023

Mio caro figlio,

Come disse il profeta:


"Nulla è più falso del cuore dell'uomo; è incurabile". (Ger 17,9)


Il primo essere umano che mi ha osteggiato su questa terra mentre ero ancora nel grembo di mia Madre non ha fatto eccezione a questa affermazione: il suo cuore era malvagio! Quando Erode seppe della mia nascita (cfr. Mt 2,3), voleva che morissi, temendo che sarei stato eclissato da un re più potente di lui. Ingannato dai Magi, fece allora uccidere tutti i bambini maschi della regione di Betlemme per essere sicuro di raggiungere i suoi scopi, ma non ci riuscì (cfr. Mt 2, 16). Nel corso della mia vita pubblica, scribi, farisei e molti altri si sono spesso opposti a me, cercando di screditare la mia Parola, di trovare difetti in me, di danneggiarmi e, infine, di farmi mettere a morte (1). Guai a loro (cfr. Mt 23,29)! Ma lo fecero perché si compisse tutto ciò che di me è stato detto nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi (cfr. Lc 24,44).

In verità, lo stesso vale per tutti coloro che hanno calunniato e perseguitato i miei apostoli, i miei profeti e i miei discepoli fino ad oggi (cfr. Mt 23,34-37), fino a renderli martiri.

Anche coloro tra i miei figli che io favorisco con doni mistici o autentiche manifestazioni soprannaturali non sfuggono, durante la loro vita, alle critiche più acerbe o alle persecuzioni più vili. E quando si tratta di giudicare il loro grado di santità dopo la morte, per poterli beatificare o canonizzare, la mia Chiesa si affida alla competenza di specialisti che non sempre servono la mia causa.

Anzi, alcuni lo fanno con cuore prevenuto, plasmato da tesi mediche o psicologiche discutibili, che tuttavia difendono ostinatamente. I più distruttivi sono gli atei che, dall'alto della loro scienza e del loro orgoglio, sono subito scettici o addirittura allergici al soprannaturale e fanno molta fatica a tollerare le contraddizioni. Per questo motivo sono così ansiosi di scoprire in queste anime carismatiche difetti, rigidità, frustrazioni, malinconie e persino comportamenti che, a loro avviso, rientrano direttamente nelle competenze della psichiatria. Naturalmente, tutto ciò li porta inevitabilmente a concludere che si tratta di simulazione, manipolazione o addirittura inganno.

Ci possono essere anche teologi o altri "esperti" dell'anima umana che si dichiarano membri della mia Chiesa, che si uniscono a loro nel dire che tale comportamento è patologico, quando in realtà è frutto di un sincero desiderio di santità o addirittura, all'estremo, di un'oblazione o di una partecipazione di tutta la propria persona, come vittima d'amore, alle sofferenze della mia Passione e della mia Croce. Per questo motivo, le ripercussioni fisiche e psicologiche che ne derivano - si tratta di fenomeni soprannaturali - devono essere debitamente analizzate da autentici specialisti, di cui i miei Pastori garantiranno l'imparzialità, sia nel campo della medicina e della psicologia che in quello della teologia e del diritto canonico. Specialisti che non mescolino i generi e non prendano posizione in ambiti che non li riguardano. Specialisti, infine, che tengano sempre presente che non si tratta di relegare di fatto tutti i fenomeni mistici e tutte le manifestazioni soprannaturali o addirittura preternaturali (2) nel repertorio dei disturbi mentali, ma di considerarli con professionalità e rigore, riconoscendo, con la massima umiltà, gli aspetti a dir poco irrazionali e sconcertanti.

Che la mia Chiesa non esiti, al di là di tutte le analisi faziose e deprezzanti prodotte da alcuni di questi esperti, a riconoscere - come ha fatto giustamente per mio figlio Padre Pio al termine di tante polemiche - le eccezionali virtù cristiane di personaggi come, per citarne solo uno, la mia amata figlia Yvonne-Aimée de Malestroit, che, con l'aiuto della mia grazia e di quella del suo angelo custode, ha sempre saputo servire il suo "Re d'Amore" nella fede e nell'umiltà, nell'obbedienza e nella fiducia, nella sofferenza e nella discrezione, nell'abnegazione e nell'eroismo - anche in tempi tormentati dalla guerra - e tutto questo con la più grande carità, e il sorriso e il buon umore che illuminano il volto degli autentici figli di Dio.      

Per farti capire, figlio mio, lo stato d'animo in cui si trovano questi esperti, ti basterà sapere cosa pensano certi psicologi o psichiatri del semplice celibato delle persone consacrate, siano esse sacerdoti, religiosi o laici. Non ho forse detto io stesso a questo proposito, quando ero su questa terra, che c'erano persone che si facevano eunuchi per il Regno dei Cieli, e che tutti gli uomini non potevano capire questo linguaggio se non quelli a cui era stato dato (cfr. Mt 19,10-12)?

Credi dunque, figlio mio, che un convinto seguace della psicoanalisi, per giunta ateo, possa capire le mie parole? Sia come sia, chi conduce una vita casta e celibe per dedicarsi meglio a Me è già considerato dal mondo - soprattutto se non è un sacerdote o un religioso - come un essere anormale, più o meno disturbato psicologicamente, addirittura sospettato di qualche infermità o devianza, che ha preferito rifugiarsi e proteggersi vigliaccamente nella fede. Ma solo Colui che scruta i cuori e le menti (cfr. Ger 17,10; Sal 7,10) può entrare nell'animo umano e vedere la verità. 

Infatti, il celibato consacrato non dovrebbe mai - soprattutto se sincero e vissuto in modo armonioso - essere emarginato all'interno di un gruppo sociale o considerato una vergogna o un disonore. Tuttavia, non tutto è così semplice, perché molti laici e persino sacerdoti e religiosi a volte trovano difficile vivere castamente il loro celibato in mezzo al mondo. Alcuni di loro possono sperimentare una grande frustrazione a causa di un impegno precoce, i cui rischi potrebbero non essere stati in grado di valutare in quel momento, che poi cercano di compensare avendo rapporti carnali illeciti clandestinamente o, semplicemente, lasciandosi trascinare nel mondo della pornografia.

Invece di impegnarsi nella conversione dei peccatori e di far conoscere loro instancabilmente la verità della mia Parola in questo mondo apostatico, queste persone sfortunate si incamminano su sentieri caotici che li allontanano da una vita spirituale di qualità - il che, ovviamente, si riflette sulle anime che ho affidato loro e rischia di destabilizzarle se scoprono la verità.

Ai miei sacerdoti, che leggeranno questo messaggio sapendo che sono preoccupati da questo problema, pongo la domanda:

"Giacomo, Eude, Timoteo, Antonio, Isidoro, Marco, Eugenio, ecc. voi che avete scelto di farmi dono della vostra vita mettendola al servizio del Vangelo, mi amate davvero?" (cfr. Gv 21,15).

E, naturalmente, come Pietro, mi risponderete in modo affermativo. Allora vi dirò:

"Vuoi dire che mi ami con lo stesso amore che provi per le creature a cui ti concedi segretamente o di cui contempli il fascino osceno su uno schermo?".

E tu mi risponderai:

"No, Signore, non con lo stesso amore! Ma sono così infelice di non poter amare come gli altri uomini, e la mia solitudine mi pesa e mi scoraggia...".

Poi ti dirò:

 "Figlia mia, cos'è questo amore la cui forza ti spinge a tradirmi sempre e ad essermi infedele? Se vuoi amarmi con un amore autentico che possa realizzarti, chiedimi prima di tutto di aiutarti. Chiedetemi, con un atto volontario, la forza e il coraggio di porre fine alle vostre scappatelle, di andare a confessare il vostro peccato a un confratello e di prendere la ferma risoluzione di non ricaderci più. Se siete troppo impantanati nelle vostre dipendenze, non esitate a consultare un terapeuta professionista. Poi, una volta fatto tutto questo, venite a posare il vostro capo sul petto del mio corpo, crocifisso per voi. Allora potrai ripartire con passo fermo e sicuro e vivere i tuoi giorni in compagnia mia e della mia Madre, riprendere il tuo breviario, riprendere il tuo rosario, riprendere fiducia nel tuo ministero, fare delle buone letture spirituali, confessarti regolarmente, essere pienamente al servizio delle anime e della tua vocazione, e dirmi: "Mai più, Signore, mi allontanerò da te: fammi vivere e invocare il tuo nome" (cfr. Sal 80 [Vulg. 79], 19). 

"Sia che tu pecchi con i pensieri o con le azioni, con un'altra persona o da solo, stai commettendo adulterio nel tuo cuore, e questo è un peccato grave! Se è coinvolto il vostro corpo, state contaminando il tempio dello Spirito Santo, che dovete sapere essere tale (cfr. 1 Cor 6,19), e state anche contaminando il vostro sacerdozio (3). Ma se vi pentite sinceramente, sappiate che il mio amore per voi rimane intatto e che non vi condanno, perché non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvarlo (cfr. Gv 12,47)! L'unico insegnamento che vi do è: andate e non peccate più! (cfr. Gv 8,11)".

A coloro che non erano sposati, Paolo consigliava il celibato, sostenendo che era bene rimanere come lui (cfr. 1 Cor 7-8) perché permette una maggiore libertà - sia di pensiero che di azione - per servirmi pienamente sotto la guida dello Spirito Santo. Non è, infatti, vivendo nel mondo e vedendo le cose con gli occhi del mondo che chi vuole servirmi può avere una vita spirituale di qualità, pienamente appagante - e, se è sacerdote, una vita pastorale degna di questo nome. Coloro che hanno rinunciato al Matrimonio per seguirmi devono quindi sforzarsi di vivere una vita sana e santa. Da parte mia, posso aiutarli a lungo termine solo se rimangono fedeli alla preghiera - quella delle Ore, se sono obbligati a farlo - alla preghiera, alla lettura della Parola, alla Confessione frequente e a ricevere l'Eucaristia in stato di grazia. Mia Madre può anche aiutarli se pregano il rosario con amore e assiduità.

Ora, figlio mio, vorrei parlarti ancora del tuo carisma. Se ho voluto che tu rimanessi anonimo - tranne che per poche persone - e se non ti ho mai chiesto di testimoniare pubblicamente le grazie che ricevi, è per proteggerti dall'orgoglio e dalla vanità, ma anche dalla gelosia o, al contrario, dal sarcasmo di alcune persone o falsi fratelli. La vostra vita mistica è un fatto che rimane, per il momento, una questione privata tra voi e Me, un dialogo cuore a cuore, i cui unici frutti importanti sono questi messaggi, che non vi sono mai stati dati per sostituire in alcun modo l'insegnamento della mia Chiesa cattolica o le Scritture stesse, ma piuttosto per essere come una forma di catechesi di emergenza destinata, in questi tempi difficili, a compensare la povertà della predicazione all'interno della mia Chiesa cattolica e a rimandare i lettori alla Parola e al Catechismo. Ringrazio in particolare il vostro direttore spirituale per l'aiuto illuminato che continua a dare alla loro pubblicazione.

Vi ho detto in passato che non vi ho scelto perché eravate già santi, ma per condurvi, al vostro ritmo, sulla via della perfezione. Conosco le tue debolezze e i tuoi peccati, ma conosco anche la bontà del tuo cuore, la tua umiltà e la tua sincerità. Vedo la fiducia che riponete in Me, ed è perché vi abbandonate a Me con questa stessa fiducia che posso sostenervi in ogni momento della vostra vita, anche il più doloroso e difficile, mentre vivete uniti alla mia stessa Croce. In questo modo, rendi la tua meno pesante. Mantieni questa fiducia, figlia mia, e io sarò sempre al tuo fianco con il tuo angelo buono e la folla di santi che, sotto la mia guida, ti ispirano questi messaggi per la tua edificazione e quella dei tuoi fratelli e sorelle.

In questa festa del Santissimo Sacramento, che è al centro della fede cristiana, desidero ripetere a tutti i miei figli quanto sia importante che mi ricevano con cuore contrito, purificati dai loro peccati con il sacramento della Confessione. Se la mia Chiesa chiede a tutti i suoi fedeli di confessarsi almeno una volta all'anno nel periodo pasquale (4), aggiungo che è dolce per me essere ricevuto in cuori in stato di grazia - il che implica ovviamente confessioni più frequenti. Ma come i più scrupolosi si confessano alla minima imperfezione e commettono l'errore di dubitare della mia misericordia, così i più sbadati non si confessano più e, ricevendomi indegnamente, si rendono colpevoli nei confronti del mio Corpo e del mio Sangue (cfr. 1 Cor 11,27).

Rimani nella mia pace, figlio mio, e continua, attraverso questi messaggi, a lavorare umilmente per il Regno. E ti benedico, così come benedico il tuo fratello spirituale, il tuo direttore spirituale, le tue famiglie, i tuoi amici, i pastori e i sacerdoti che sostengono questo lavoro.

Gesù