martedì 8 agosto 2023

Se non si educa un uomo a temere il Signore, ogni altra educazione è falsa, menzognera, ingannevole, illusoria, vana.

 


LIBRO DELLE LAMENTAZIONI 


Il Libro dei Proverbi inizia l’educazione dell’uomo, insegnando nei suoi primi capitoli come un padre deve educare il figlio nel timore del Signore. 

Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d’Israele, per conoscere la sapienza e l’istruzione, per capire i detti intelligenti, per acquistare una saggia educazione, equità, giustizia e rettitudine, per rendere accorti gli inesperti e dare ai giovani conoscenza e riflessione.  

Il saggio ascolti e accrescerà il sapere, e chi è avveduto acquisterà destrezza, per comprendere proverbi e allegorie, le massime dei saggi e i loro enigmi. Il timore del Signore è principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione.  

Ascolta, figlio mio, l’istruzione di tuo padre e non disprezzare l’insegnamento di tua madre, perché saranno corona graziosa sul tuo capo e monili per il tuo collo. 

Figlio mio, se i malvagi ti vogliono sedurre, tu non acconsentire! Se ti dicono: «Vieni con noi, complottiamo per spargere sangue, insidiamo senza motivo l’innocente, inghiottiamoli vivi come fa il regno dei morti, interi, come coloro che scendono nella fossa; troveremo ogni specie di beni preziosi, riempiremo di bottino le nostre case, tu tirerai a sorte la tua parte insieme con noi, una sola borsa avremo in comune», figlio mio, non andare per la loro strada, tieniti lontano dai loro sentieri!  

I loro passi infatti corrono verso il male e si affrettano a spargere sangue. Invano si tende la rete sotto gli occhi di ogni sorta di uccelli. Ma costoro complottano contro il proprio sangue, pongono agguati contro se stessi. Tale è la fine di chi è avido di guadagno; la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato.  

La sapienza grida per le strade, nelle piazze fa udire la voce; nei clamori della città essa chiama, pronuncia i suoi detti alle porte della città: «Fino a quando, o inesperti, amerete l’inesperienza e gli spavaldi si compiaceranno delle loro spavalderie e gli stolti avranno in odio la scienza? Tornate alle mie esortazioni: ecco, io effonderò il mio spirito su di voi e vi manifesterò le mie parole. Perché vi ho chiamati ma avete rifiutato, ho steso la mano e nessuno se ne è accorto. Avete trascurato ogni mio consiglio e i miei rimproveri non li avete accolti; anch’io riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando su di voi verrà la paura, quando come una tempesta vi piomberà addosso il terrore, quando la disgrazia vi raggiungerà come un uragano, quando vi colpiranno angoscia e tribolazione. Allora mi invocheranno, ma io non risponderò, mi cercheranno, ma non mi troveranno. Perché hanno odiato la sapienza e non hanno preferito il timore del Signore, non hanno accettato il mio consiglio e hanno disprezzato ogni mio rimprovero; mangeranno perciò il frutto della loro condotta e si sazieranno delle loro trame. Sì, lo smarrimento degli inesperti li ucciderà e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire; ma chi ascolta me vivrà in pace e sarà sicuro senza temere alcun male» (Pr 1,1-33).  

Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, se la ricercherai come l’argento e per averla scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca escono scienza e prudenza. Egli riserva ai giusti il successo, è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e proteggendo le vie dei suoi fedeli. Allora comprenderai l’equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene, perché la sapienza entrerà nel tuo cuore e la scienza delizierà il tuo animo. 

La riflessione ti custodirà e la prudenza veglierà su di te, per salvarti dalla via del male, dall’uomo che parla di propositi perversi, da coloro che abbandonano i retti sentieri per camminare nelle vie delle tenebre, che godono nel fare il male e gioiscono dei loro propositi perversi, i cui sentieri sono tortuosi e le cui strade sono distorte; per salvarti dalla donna straniera, dalla sconosciuta che ha parole seducenti, che abbandona il compagno della sua giovinezza e dimentica l’alleanza con il suo Dio. La sua casa conduce verso la morte e  verso il regno delle ombre i suoi sentieri. Quanti vanno da lei non fanno ritorno, non raggiungono i sentieri della vita.  

In tal modo tu camminerai sulla strada dei buoni e rimarrai nei sentieri dei giusti, perché gli uomini retti abiteranno nel paese e gli integri vi resteranno, i malvagi invece saranno sterminati dalla terra e i perfidi ne saranno sradicati (Pr 2,1-22).  

Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore custodisca i miei precetti, perché lunghi giorni e anni di vita e tanta pace ti apporteranno. Bontà e fedeltà non ti abbandonino: légale attorno al tuo collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore, e otterrai favore e buon successo agli occhi di Dio e degli uomini. Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non affidarti alla tua intelligenza; riconoscilo in tutti i tuoi passi  ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non crederti saggio ai tuoi occhi, temi il Signore e sta’ lontano dal male: sarà tutta salute per il tuo corpo e refrigerio per le tue ossa. Onora il Signore con i tuoi averi e con le primizie di tutti i tuoi raccolti; i tuoi granai si riempiranno oltre misura e i tuoi tini traboccheranno di mosto.  

Figlio mio, non disprezzare l’istruzione del Signore e non aver a noia la sua correzione, perché il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto. Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, l’uomo che ottiene il discernimento: è una rendita che vale più dell’argento e un provento superiore a quello dell’oro. La sapienza è più preziosa di ogni perla e quanto puoi desiderare non l’eguaglia. Lunghi giorni sono nella sua destra e nella sua sinistra ricchezza e onore; le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi sentieri conducono al benessere. È un albero di vita per chi l’afferra, e chi ad essa si stringe è beato. Il Signore ha fondato la terra con sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza; con la sua scienza si aprirono gli abissi e le nubi stillano rugiada. 

Figlio mio, custodisci il consiglio e la riflessione né mai si allontanino dai tuoi occhi: saranno vita per te e ornamento per il tuo collo. Allora camminerai sicuro per la tua strada e il tuo piede non inciamperà. Quando ti coricherai, non avrai paura; ti coricherai e il tuo sonno sarà dolce. Non temerai per uno spavento improvviso, né per la rovina degli empi quando essa verrà, perché il Signore sarà la tua sicurezza e preserverà il tuo piede dal laccio. Non negare un bene a chi ne ha il diritto, se hai la possibilità di farlo. Non dire al tuo prossimo: «Va’, ripassa, te lo darò domani», se tu possiedi ciò che ti chiede. Non tramare il male contro il tuo prossimo, mentre egli dimora fiducioso presso di te. Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male. Non invidiare l’uomo violento  e non irritarti per tutti i suoi successi, perché il Signore ha in orrore il perverso, mentre la sua amicizia è per i giusti. La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, mentre egli benedice la dimora dei giusti. Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la sua benevolenza. I saggi erediteranno onore, gli stolti invece riceveranno disprezzo (Pr 3,1-35).  

Ascoltate, o figli, l’istruzione di un padre e fate attenzione a sviluppare l’intelligenza, poiché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. Anch’io sono stato un figlio per mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre. Egli mi istruiva e mi diceva: «Il tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei precetti e vivrai. Acquista la sapienza, acquista l’intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene mai. Non abbandonarla ed essa ti custodirà, amala e veglierà su di te. 

Principio della sapienza: acquista la sapienza; a costo di tutto ciò che possiedi, acquista l’intelligenza. Stimala ed essa ti esalterà, sarà la tua gloria, se l’abbraccerai. Una corona graziosa porrà sul tuo capo, un diadema splendido ti elargirà». 

Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole e si moltiplicheranno gli anni della tua vita. Ti indico la via della sapienza, ti guido per i sentieri della rettitudine. Quando camminerai non saranno intralciati i tuoi passi, e se correrai, non inciamperai. Attieniti alla disciplina, non lasciarla, custodiscila, perché essa è la tua vita. Non entrare nella strada degli empi e non procedere per la via dei malvagi. Evita quella strada, non passarvi, sta’ lontano e passa oltre. Essi non dormono, se non fanno del male, non si lasciano prendere dal sonno; se non fanno cadere qualcuno; mangiano il pane dell’empietà e bevono il vino della violenza. La strada dei giusti è come la luce dell’alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio. La via degli empi è come l’oscurità: non sanno dove saranno spinti a cadere. 

Figlio mio, fa’ attenzione alle mie parole, porgi l’orecchio ai miei detti; non perderli di vista, custodiscili dentro il tuo cuore, perché essi sono vita per chi li trova e guarigione per tutto il suo corpo. Più di ogni cosa degna di cura custodisci il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita. Tieni lontano da te la bocca bugiarda e allontana da te le labbra perverse. I tuoi occhi guardino sempre in avanti e le tue pupille mirino diritto davanti a te. Bada alla strada dove metti il piede e tutte le tue vie siano sicure. Non deviare né a destra né a sinistra, tieni lontano dal male il tuo piede (Pr 4,1-27).  

Figlio mio, fa’ attenzione alla mia sapienza e porgi l’orecchio alla mia intelligenza, perché tu possa conservare le mie riflessioni e le tue labbra custodiscano la scienza. Veramente le labbra di una straniera stillano miele, e più viscida dell’olio è la sua bocca; ma alla fine ella è amara come assenzio, pungente come spada a doppio taglio. I suoi piedi scendono verso la morte, i suoi passi conducono al regno dei morti, perché ella non bada alla via della vita, i suoi sentieri si smarriscono e non se ne rende conto. 

Ora, figli, ascoltatemi e non allontanatevi dalle parole della mia bocca. Tieni lontano da lei il tuo cammino e non avvicinarti alla porta della sua casa, per non mettere in balìa di altri il tuo onore e i tuoi anni alla mercé di un uomo crudele, perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei, e le tue fatiche non finiscano in casa di uno sconosciuto e tu non debba gemere alla fine, quando deperiranno il tuo corpo e la tua carne, e tu debba dire: «Perché mai ho odiato l’istruzione e il mio cuore ha disprezzato la correzione? 

Non ho ascoltato la voce dei miei maestri, non ho prestato orecchio a chi m’istruiva. Per poco non mi sono trovato nel colmo dei mali in mezzo alla folla e all’assemblea». 

Bevi l’acqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo, perché non si effondano al di fuori le tue sorgenti e nelle piazze i tuoi ruscelli, ed essi siano per te solo e non per degli estranei che sono con te. Sia benedetta la tua sorgente, e tu trova gioia nella donna della tua giovinezza: cerva amabile, gazzella graziosa, i suoi seni ti inebrino sempre, sii sempre invaghito del suo amore!  

Perché, figlio mio, perderti per la straniera e stringerti al petto di una sconosciuta? Poiché sono davanti agli occhi del Signore le vie dell’uomo, egli bada a tutti i suoi sentieri. L’empio è preda delle sue iniquità, è tenuto stretto dalle funi del suo peccato. Egli morirà per mancanza d’istruzione, si perderà per la sua grande stoltezza (Pr 5,1-23).  

Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo, se hai dato la tua mano per un estraneo, se ti sei legato con ciò che hai detto e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca, figlio mio, fa’ così per liberartene: poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo, va’, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo; non concedere sonno ai tuoi occhi né riposo alle tue palpebre, così potrai liberartene come la gazzella dal laccio, come un uccello dalle mani del cacciatore. 

Va’ dalla formica, o pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. Essa non ha né capo né sorvegliante né padrone, eppure d’estate si procura il vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo. Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire? Quando ti scuoterai dal sonno? Un po’ dormi, un po’ sonnecchi, un po’ incroci le braccia per riposare, e intanto arriva a te la povertà, come un vagabondo, e l’indigenza, come se tu fossi un accattone. 

Il perverso, uomo iniquo, cammina pronunciando parole tortuose, ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi e fa cenni con le dita. Nel suo cuore il malvagio trama cose perverse, in ogni tempo suscita liti. Per questo improvvisa verrà la sua rovina, ed egli, in un attimo, crollerà senza rimedio. Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in orrore: occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente, cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono rapidi verso il male,  falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli. 

Figlio mio, osserva il comando di tuo padre e non disprezzare l’insegnamento di tua madre. Fissali sempre nel tuo cuore, appendili al collo. Quando cammini ti guideranno, quando riposi veglieranno su di te, quando ti desti ti parleranno, perché il comando è una lampada e l’insegnamento una luce e un sentiero di vita l’istruzione che ti ammonisce: ti proteggeranno dalla donna altrui, dalle parole seducenti della donna sconosciuta. Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza, non lasciarti adescare dai suoi sguardi, poiché, se la prostituta cerca il pane, la donna sposata ambisce una vita preziosa. Si può portare il fuoco sul petto senza bruciarsi i vestiti, o camminare sulle braci senza scottarsi i piedi? 

Così chi si accosta alla donna altrui: chi la tocca non resterà impunito. Non si disapprova un ladro, se ruba per soddisfare l’appetito quando ha fame; eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte e consegnare tutti i beni della sua casa. Chi commette adulterio è un insensato, agendo in tal modo rovina se stesso. Incontrerà percosse e disonore, la sua vergogna non sarà cancellata, poiché la gelosia accende l’ira del marito, che non avrà pietà nel giorno della vendetta. Egli non accetterà compenso alcuno, rifiuterà ogni dono, anche se grande (Pr 6,1-35).  

Figlio mio, custodisci le mie parole e fa’ tesoro dei miei precetti. Osserva i miei precetti e vivrai, il mio insegnamento sia come la pupilla dei tuoi occhi. Légali alle tue dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore. Di’ alla sapienza: «Tu sei mia sorella», e chiama amica l’intelligenza, perché ti protegga dalla donna straniera, dalla sconosciuta che ha parole seducenti.  

Mentre dalla finestra della mia casa stavo osservando dietro le inferriate, ecco, io vidi dei giovani inesperti, e tra loro scorsi un adolescente dissennato. Passava per la piazza, rasente all’angolo, e s’incamminava verso la casa di lei, all’imbrunire, al declinare del giorno, all’apparire della notte e del buio.  

Ed ecco, gli si fa incontro una donna in vesti di prostituta, che intende sedurlo. Ella è irrequieta e insolente, non sa tenere i piedi in casa sua. Ora è per la strada, ora per le piazze, ad ogni angolo sta in agguato. Lo afferra, lo bacia e con sfacciataggine gli dice: «Dovevo offrire sacrifici di comunione: oggi ho sciolto i miei voti; per questo sono uscita incontro a te desiderosa di vederti, e ti ho trovato. Ho messo coperte soffici sul mio letto, lenzuola ricamate di lino d’Egitto; ho profumato il mio giaciglio di mirra, di àloe e di cinnamòmo. Vieni, inebriamoci d’amore fino al mattino, godiamoci insieme amorosi piaceri, poiché mio marito non è in casa, è partito per un lungo viaggio, ha portato con sé il sacchetto del denaro, tornerà a casa il giorno del plenilunio».  

Lo lusinga con tante moine, lo seduce con labbra allettanti; egli incauto la segue, come un bue condotto al macello, come cervo adescato con un laccio, finché una freccia non gli trafigge il fegato, come un uccello che si precipita nella rete e non sa che la sua vita è in pericolo. 

Ora, figli, ascoltatemi e fate attenzione alle parole della mia bocca. Il tuo cuore non si volga verso le sue vie, non vagare per i suoi sentieri, perché molti ne ha fatti cadere trafitti ed erano vigorose tutte le sue vittime. Strada del regno dei morti è la sua casa, che scende nelle dimore della morte (Pr 7,1-27).  

Questa educazione è mandata a Gerusalemme. Essa ha educati i suoi figli all’idolatria e all’immoralità. Li ha educati per la morte e non per la vita. 

È questa la vera educazione: insegnare ad un uomo come si teme il Signore. Il resto non è educazione. Mai potrà dirsi educazione. Manca la verità primaria. 

Se non si educa un uomo a temere il Signore, ogni altra educazione è falsa, menzognera, ingannevole, illusoria, vana. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

(Preparate le valigie e siate pronti)

 


Messaggio ricevuto il 16 luglio 2023

Scrivi figlia mia, Io sono il tuo Dio, il tuo Salvatore. Sono venuto con il mio amore per darti un altro messaggio che viene dal mio Sacro Cuore al tuo. Sono venuto a darti tutto, perché il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo hanno permesso che ti fosse dato per la Gloria di Dio. Io sono Dio, Io sono Figlio e Spirito Santo, non c'è nulla che vi inganni, affinché tutti vedano il grande Amore di Dio Altissimo. Ma molti non hanno letto questi messaggi, perché per chi sono io, da qui non è facile ricevere i messaggi dati dal Cielo alla Terra, perché li hanno ricevuti attraverso il cuore e la mente. Ma è davvero un miracolo, per chi non conosce questa verità, quando i messaggi vengono ricevuti per locuzione (vengono ricevuti) attraverso il cuore.

Ma questo mistero appartiene solo a me e a mio Padre, nessuno deve essere incuriosito da ciò che chiedo, perché a Dio non piace che siate curiosi, ma che accettiate, con amore, ciò che vi viene dato e che viene dal Cielo alla Terra. Dio può fare tutto e voi, figli miei, perché non accettate quello che vi sto dando solo per amore? Sì, l'amore viene da Dio, il mondo ha solo cose storte, nessuno capisce cosa fa il mondo, perché molte cose vengono dal nemico. Ma quando viene dal cuore non c'è nulla che possa ingannarvi, perché lui (il nemico) non può entrare nel cuore, ma Dio che è solo Amore, fa tutto solo per Amore.

Sì, figli miei, sono venuta a dare a tutti voi questo mistero, affinché possiate vedere che Dio conosce tutto ciò che pensate e dite. Non c'è bisogno di ingannare, qualunque cosa diciate dalla vostra bocca, perché Dio sa quello che dite e pensate. Voglio che sappiate che molto presto verrò a portarvi in un luogo di rifugio (un luogo sicuro lontano dalla tribolazione), perché molte cose verranno nel mondo per portarvi via da Me e dalla mia Chiesa. Perciò voglio che siate consapevoli e che abbiate tutto pronto per portarvi via da qui, in modo da non subire le conseguenze che il mondo causerà. Voglio che pensiate a ciò che sono venuto a dirvi, affinché non perdiate la fede e il vostro amore per Dio.

Dovete fare le valigie ed essere pronti perché tutto accadrà come al tempo di Noè o di Mosè, e dovete scegliere da che parte volete stare. Io voglio che stiate dalla parte del bene e non voglio perdervi, ma molti mi volteranno le spalle perché penseranno alle cose che si lasceranno alle spalle. Ma come vi ho già detto, o bene con Me o bene con il mio nemico (fate la vostra scelta). Siate pronti e non dubitate, perché tutto ciò che faccio sarà per il vostro bene, e poi dovrete tornare perché il vostro benessere non vada perduto (saremo riportati alle nostre case dopo la tribolazione). Io sono il Padre dell'Amore, vi amo.

Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.

Maria De Jesus Coelho

Sconvolgente, ciò che il cielo sta rivelando sul trionfo del Cuore Immacolato di Maria

 


La rivelazione progressiva su ciò che accadrà negli ultimi tempi che il Cielo sta facendo dal diciassettesimo secolo.

La maggior parte dei cattolici conosce l'importanza del Cuore Immacolato di Maria nel contesto della Fine dei Tempi, dalla promessa della Vergine Maria a Fatima "alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà".

Ma dietro questa espressione c'è una rivelazione continua del Cielo, che ha avuto inizio nel diciassettesimo secolo, e che continua a progredire nel ventunesimo secolo.

Qui parleremo di quali eventi implica il trionfo del Cuore Immacolato di Maria nel concreto, di come si vedrà quando si cristallizzerà pienamente e di come dobbiamo lavorare perché si concretizzi.

Nel XVII secolo visse uno dei più grandi profeti cristiani, San Luigi Maria Grignion de Montfort.

Nella sua monumentale opera "La vera devozione a Maria", profetizzò che in futuro verranno santi che "supereranno in santità la maggior parte degli altri santi, tanto quanto i cedri del Libano si ergono su piccoli cespugli".

Ha detto che i più grandi santi, i più ricchi di grazia e virtù, saranno i più assidui nel pregare la Beata Vergine, la vedranno come un modello perfetto da imitare e come un potente aiuto per assisterli.

Queste grandi anime piene di grazia e zelo saranno scelte per opporsi ai nemici di Dio che ruggiscono ovunque.

Saranno eccezionalmente devoti alla Beata Vergine. 

Illuminati dalla sua luce, rafforzati dal suo cibo, guidati dal suo spirito, tenuti per il braccio, riparati sotto la sua protezione, e combatteranno.

Con una mano che combatte, schiacciando gli eretici e le loro eresie, gli scismatici e i loro scismi, gli idolatri e le loro idolatrie, i peccatori e la loro malvagità.

E con l'altra mano costruiranno la nuova civiltà cristiana.

Vivranno nel tempo che Dio ha riservato alla Madonna, affinché Cristo possa regnare nella società attraverso di Lei e con Lei.

E con il suo esempio attirerà gli uomini alla vera devozione a Gesù Cristo.

La profezia rivelata a Grignion è che la salvezza del mondo, iniziata con Maria, nel portare Gesù nel mondo, deve finire per compiersi da lei.

Perché Maria non è solo il capolavoro di gloria di Dio in Cielo, poiché è stata il primo essere umano in Cielo, ma è anche il Suo capolavoro di grazia per la Terra alla Fine dei Tempi.

Per questo Dio vuole rivelare Maria, suo capolavoro, e farla conoscere meglio, in questo momento storico.

Questa è la stessa rivelazione che la Vergine Maria fece a Fatima nel 1917, dove disse che Dio vuole stabilire la devozione al Suo Cuore Immacolato e stabilì che alla fine il Suo Cuore Immacolato trionferà.

Qual è dunque l'insegnamento profetico concreto di Grignion de Montfort sul ruolo della Madonna negli ultimi tempi?

Guiderà la distruzione della rivoluzione che il diavolo ha sviluppato e sarà colei che stabilisce il Regno eucaristico di Cristo sulla terra.

Eucaristica perché la presenza di Cristo sarà velata come nell'ostia consacrata.

stabilisce che in questo tempo Maria deve risplendere più che mai nella misericordia, per accogliere con amore i poveri peccatori.

Al potere, per combattere i nemici di Dio, che si sono sollevati minacciosi per sedurre con promesse e tacere con minacce, tutti coloro che vi si oppongono.

E in grazia per ispirare e sostenere i coraggiosi soldati e i fedeli servitori di Gesù Cristo, che combattono per la Sua causa.

Questa è la spiegazione del perché il Santo Rosario è diventato, apparentemente spontaneamente, tra i cristiani, la preghiera centrale.

Secondo Grignion, Maria sarà qualcosa di simile al generale sul campo di battaglia, perché satana, sapendo che gli rimane poco tempo per distruggere le anime, intensifica i suoi sforzi e i suoi assalti.

E non esiterà a suscitare feroci persecuzioni dei fedeli servi di Maria, che troverà più difficili da sconfiggere di altri, come già vediamo.

Perché è molto ovvio che la maggior parte dei cristiani che non vogliono fare un patto con il mondo e rimanere più saldi nella fede sono fondamentalmente mariani.

Dalle apparizioni della Madonna del Buon Successo a Quito nei secoli XVI e XVII, la Madonna ha ripetuto più e più volte che un periodo di grande tribolazione verrà sulla Terra, dove il cristianesimo sembrerà estinto, una grande apostasia, che permetterà ai peccati di regnare nel mondo.

Ma poi verrà un intervento dal Cielo, che produrrà una purificazione dell'umanità e gli uomini torneranno a Dio, guidati da Maria.

È ciò che è noto anche sotto il nome di giudizio delle nazioni.

Il residuo dell'umanità che rimane dopo la purificazione sarà trasformato e costruirà una nuova civiltà cristiana.

Anche se, come dice la parabola del seminatore, la pula sarà mescolata con il grano fino all'ultimo giorno, quando verrà il Giudizio Universale.

Questo mondo che emergerà significa il trionfo di Dio sulla Terra, sotto la guida della Madonna, il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Molte delle profezie parlano di un grande leader, un uomo inviato da Dio, il Grande Monarca, che lavorerà insieme a un grande Papa della Chiesa purificata, il Papa Angelico..

Ed entrambi sotto l'egida di Maria.

Questa restaurazione della civiltà cristiana, guidata da un grande Leader e da un Santo Papa, inaugurerà un lungo periodo di pace.

Dove tutta l'umanità darà gloria a Dio attraverso la Madonna, un tempo che chiamiamo Regno di Maria.

È la sesta epoca del mondo, che Bartolomeo Holzhauser, anch'egli del XVII secolo, chiama l'epoca della Consolazione.

E predice che ci sarà un nuovo Concilio nella Chiesa, il più grande di tutti i tempi, che avrà il compito di annullare la distruzione operata dai Concili precedenti e di annullare le false dottrine, che hanno portato la Chiesa alla grande crisi.

Tutto ciò che è stato profetizzato dal XVII secolo fino a qui, da profeti e santi cattolici, e nella maggior parte delle apparizioni mariane, ha la sua traduzione moderna nel discorso della Madonna nelle apparizioni di Fatima, Garabandal, Akita e Medjugorje, come filo conduttore.

Nei messaggi di Fatima è chiaro che la devozione al Cuore Immacolato di Maria era il piano di Dio per mostrare la via.

Nell'apparizione del giugno 1917 la Madonna disse ai 3 pastorelli che il Suo Cuore Immacolato sarebbe stato il rifugio e la via che avrebbe condotto a Dio.

"Dio desidera stabilire la devozione al mio Cuore Immacolato nel mondo."

Ha stabilito che la devozione al Cuore Immacolato è per salvare le persone dall'inferno,

"Hanno visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori.

È per salvarli che Dio vuole stabilire la devozione al mio Cuore Immacolato".

E diede ai pastorelli una dimostrazione di ciò che il Suo Cuore Immacolato può fare,

"Egli aprì le sue mani e da esse spuntò una luce che penetrò intimamente nei nostri cuori.

Da quel giorno in poi, i nostri cuori si riempirono di un amore più ardente per il Cuore Immacolato di Maria".

Pertanto, nel Cuore Immacolato di Maria è la chiave per cambiare il mondo nel mezzo della rivoluzione contro Dio che il diavolo e i suoi seguaci hanno compiuto, e per ricostruire la civiltà cristiana con basi migliori di prima.

Questo per quanto abbiamo voluto raccontare sulla rivelazione che è in corso oggi, sulle implicazioni del trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Fori della Vergine Maria

L’UOMO NON MISE ATTENZIONE ALL’AMORE DEL SUO CREATORE!

 


Carbonia 06.08.2023

L’uomo non mise attenzione all’Amore del suo Creatore!

Eravate nel mio Ventre:

Io vi nutrivo di Me, vi feci uomini divini, crescevate virgulti in Me,
fino quando un vento impetuoso vi trascinò lontano da Me per portarvi dove Io non ero!

Maledetto vento!!! …

  • Il Demonio vi prese in sé, vi trasformò nel vostro cuore,
  • vi tolse di Me, vi mise di sé: …

Poveri uomini!

  • Cedevate all’illusione di un dio misero e mortale,
  • rinunciavate alla vita eterna preferendo Lucifero a Me, il vostro Dio Creatore;
  • perdevate di ogni mio Bene, e così dolore e affanno vennero in voi.
  • Il Male si impadronì del vostro cuore,
  • entraste nella tenebra,
  • vi nustriste del veleno di Lucifero,
  • e, ormai deboli di Me, non riusciste a tornare a Me!

Le atrocità della vita mortale presero sopravvento sull’Umanità ormai povera di doni celesti, smembrati della mia Divinità, nulla poteste più.

La chiara vita era andata, la buia morte la soverchiava, prese possesso dell’uomo infedele al suo Creatore e … fu la sua rovina.

Dio, nella sua grande Misericordia non si nascose all’uomo, ma continuò ad amarlo e richiamarlo a Sé.

L’Eterno si manifestò nella storia attraverso segni e prodigi …

  • ma l’uomo non mise attenzione all’Amore del suo Creatore
  • e continuò nella sua miseria incarnata a combattere il Bene, preferendo il Male.

In questo tempo della fine, il Signore interverrà con potenza a riprendere in Sé tutto ciò che Gli appartiene!

  • Il combattimento tra il Bene e il Male sarà impegnativo, ma Dio ha già in Sé la vittoria.
  • Amate il vostro Dio Creatore: non ponete ostacoli alla sua grande Misericordia!
  • Prostratevi a Lui e chiedete il suo perdono per essere nuovamente ammessi alla Vita.

Batte il mio Sacro Cuore, il suo palpito è Amore, Amore per tutti i suoi Figli: …

  • Tornate a Me, ora, figli Miei!
  • Non perdetevi nel buio!…

A breve sarà solo pianto e stridore di denti.

Jahwè.

SULLA PREGHIERA

 


La Pratica della Presenza di Dio 

 

La pratica della presenza di Dio è una forma di preghiera che si compie nel corso di tutte le attività della vita. In quanto ha come oggetto la presenza di Dio, in quanto è semplice come preghiera, e richiede sforzo da parte del soggetto, è, secondo la definizione che abbiamo offerto sopra, una forma di contemplazione attiva. 

 

          a)  Modi della Presenza Divina 

Questa pratica si giustifica teologicamente col fatto della presenza di Dio in ogni luogo e nell’anima in particolare. Dio è presente in ogni luogo in tre modi: mediante la Sua Potenza, mediante la Sua Conoscenza, e mediante la Sua Essenza. Lui è Onnipresente mediante la Sua Potenza perché ogni cosa è sottomessa al Suo dominio; Lui è Onnipresente mediante la Sua Conoscenza perché ogni cosa è aperta ai Suoi occhi; e Lui è Onnipresente mediante la Sua Essenza in quanto è la causa dell’esistenza di ogni cosa ed è presente in ciò che c’è di più intimo in ogni cosa: cioè nel suo essere.  

Quanto a questo ultimo modo di onnipresenza, si può dire che Dio esiste in ogni cosa o, più giustamente, che ogni cosa esiste in Dio, perché Dio possiede la realtà più grande o piuttosto è l’unica realtà. ‘In ipso enim vivimus, movemur, et sumus’ (Atti degli Apostoli 17).  

Ma oltre ad essere presente in questo modo naturale, Dio è pr esente nell’anima anche in modo sovrannaturale quando essa è nello stato di Grazia. Questa presenza è nientemeno che la dimora della Santissima Trinità nell’anima, come dice il Signore nel Vangelo di san Giovanni (14.23): ‘Se uno Mi ama osserverà la Mia parola e il Padre Mio lo amerà e Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui’. 


b)  La natura di questa pratica  

La presenza di Dio in ogni luogo, e soprattutto nell’anima in istato di Grazia, costituisce la base della pratica della presenza di Dio. Questa pratica consiste in un rapporto con Dio di conoscenza e amore. Così Dio diviene presente all’anima anche in quanto conosciuto ed amato: come ‘Conosciuto nel conoscente ed Amato nell’amante’. 

La pratica consiste in un’‘attenzione’ verso Dio, un’‘attenzione affettuosa’ verso Dio o ‘una vista semplice ed affettuosa’ di Lui. Per mantenere questa attenzione in modo costante possono servire strumenti di mortificazione come il cilizio, ma solo su consiglio del padre spirituale. 

Nel caso dell’attenzione semplice, si tratta unicamente di un’atto costante di volontà, che nel caso dell’attenzione affettuosa è informato da affetto o desiderio. Sant’Agostino, commentando la parola del Salmo: ‘Signore, tutto il mio desiderio è davanti a Voi’, scrive: ‘Il vostro desiderio è la vostra preghiera; ed un continuo desiderio rende la preghiera continua. In effetti, non è invano che l’Apostolo ci dice di pregare incessantemente. Pieghiamo le ginocchia, o leviamo le mani senza posa? La preghiera fatta in questo modo, senza interruzione, è cosa impossibile. Ma c’è un’altra preghiera interiore, che è il desiderio. Se non volete cessare di pregare, non cessate di desiderare: il desiderio è un linguaggio continuo. Voi non direte nulla, se cessate di amare. La fiamma dell’amore è il grido del cuore. Se l’amore arde sempre, voi gridate sempre, sempre desiderate’. 

San Giovanni della Croce (Cantico Spirituale, strofa 11) parla di quella presenza sovrannaturale di Dio che suscita nell’anima l’affetto spirituale, e spiega come in numerose anime devote Dio fa sentire la Sua presenza in molte maniere, ricreandole e recando loro diletto e gioia. 

Vediamo dunque come la pratica della presenza di Dio si possa compiere sempre, in conformità all’invito del Signore di pregare sempre. Questo viene espresso in una riga di poesia della Beata Elisabetta della Santa Trinità: ‘Car mon coeur est toujours avec Lui’ (‘poiché il mio cuore è sempre con Lui’); e viene espresso altrettanto bene nella vita del frate Lorenzo della Resurrezione, carmelitano, che poteva godere sempre della presenza del Signore come se fosse davanti al tabernacolo anche durante i suoi lavori rumorosi nella cucina del convento. Questo frate, infatti, ha reso famosa la pratica nel suo libro sulla presenza di Dio. 

 

c)  Tratti particolari 

La pratica della presenza di Dio si caratterizza per la semplicità, l’interiorità, il silenzio interiore, e il raccoglimento. 


i)  La Semplicità 

Essendo un tipo di preghiera contemplativa, questa pratica è semplice per sua natura. Dice Bossuet: ‘La perfezione di questa vita consiste nell’unione al nostro Bene sovrano; e più grande è la semplicità, più perfetta è anche l’unione. È per questo che la Grazia sollecita interiormente coloro che vogliono essere perfetti a semplificarsi, per rendersi capaci infine di godere dell’Uno necessario, cioè l’Unità Eterna; diciamo dunque spesso dal fondo del cuore: O unum necessarium! Unum volo, unum quaero, unum desidero, unum mihi est necessarium, DEUS meus et omnia!... Bisogna dire che questa vera semplicità ci fa ‘vivere in una morte continua ed in un perfetto distacco, in quanto ci fa andare a Dio in modo perfettamente diretto e senza fermarci su alcuna creatura… tramite una grande purezza di cuore ed una vera mortificazione e disprezzo di noi stessi’ (Bossuet). 

 

ii)  L’Interiorità 

La pratica coinvolge un movimento verso l’interiore. Il principio che governa questo movimento è: ‘quanto possibile verso l’interiore e quanto necessario verso l’esteriore’. A questo riguardo, si osservi che più lontano si è dal centro, più forti sono le forze centrifughe; e più vicino si è al centro, più forti le forze centripete. 

Sant’Alberto Magno scrive: ‘Salire ver so Dio significa rientrare in sé stessi… Dobbiamo dunque liberare e proteggere il nostro cuore dalle distrazioni del mondo, ricondurlo alle gioie intime, per fissarlo infine nella luce della contemplazione divina. Vita e riposo del nostro cuore è dimorare in Dio, sostenuti dall’amore e dolcemente vivificati dalla divina consolazione… Il salire fino alla visione misteriosa della Santissima Trinità nell’Unità, dell’Unità nella Trinità per mezzo di Nostro Signore Gesù Cristo, è più ardente nell’anima a misura che la forza d’ascensione le è più intima; e più vantaggioso a misura che la Carità la rende più concreta. Nel mondo dell’esperienza spirituale non c’è nulla di più elevato di ciò che è più intimo’. 

San Pier Giuliano Eymard osserva nel suo libro L’Eucarestia e la Vita Cristiana, nel capitolo sulla vita d’unione con Dio: ‘Vivete intieramente con largo respiro in Dio. Questa sola intimità divina è vera vita. La vita esteriore è un vero indebolimento per la nostra virtù già debole. È chiaro che la radice della vite è la forza dell’albero, ma osservate com’è nascosta e come lavora nel silenzio e nella pace. Ora procurate seriamente di divenire interiori, cioè di vivere in Dio, lavorando in unione con Lui, sentirvi in Lui felici’. 

 

iii)  Il Silenzio interiore  

Un tratto essenziale dell’interiorità è il silenzio. Si distinguono due tipi di silenzio: un silenzio interiore ed un silenzio esteriore, anche se tutti e due si condizionano vicendevolmente. Il silenzio interiore è il silenzio delle facoltà dell’anima: delle facoltà intellettuali della ragione, della volontà, e della memoria; e poi delle facoltà sensitive come l’immaginazione e l’appetito sensibile. Tutte queste facoltà devono tacere, cioè devono essere private dei loro oggetti naturali. La ragione cessa di ragionare sulle cose create, la volontà cessa di desiderarle, la memoria cessa di ricordarle, l’immaginazione cessa di operare, e i sensi cessano di ricercare le loro proprie soddisfazioni.  

Questo silenzio non è un silenzio vuoto però, con queste facoltà aventi il nulla come oggetto (come pretendono i Buddhisti), poiché il nulla non esiste; ma, piuttosto, staccandosi dal creato intiero, si attaccano, fino al grado possibile, a Dio Stesso. L’intelletto si attacca alla Fede, la volontà alla Carità, e la memoria cede alla Speranza, mentre le tre facoltà sensitive dell’anima dormono. ‘O quante cose s’imparano in questo dolce sonno di silenzio interiore in cui l’anima si riposa in Gesù’ dice san Pier Giuliano Eymard nel capitolo sovracitato.  

Il brano seguente, scritto da padre Cornelio a Lapide, si può applicare al silenzio sia interiore sia esteriore: ‘L’acqua trattenuta s’innalza, dice san Gregorio; così l’anima silenziosa si leva in alto verso il cielo. L’acqua, lasciata libera, se ne va e si perde, così l’anima nemica del silenzio scorre qua e là dissipata, s’infiacchisce, svanisce, cade, si perde, e scompare. Chi non è difeso dal muro del silenzio, presenta la città dell’anima sua aperta alle incursioni del nemico; il quale tanto più facilmente la soggioga, quanto più ella con la sua loquacità lo aiuta a vincerla e prostrarla’. 

Scrive un autore spirituale che il silenzio interiore è indistinguibile dalla Presenza di Dio; e di fatti questo silenzio interiore ha un oggetto, e questo oggetto è Dio. San Giovanni della Croce scrive (Spunti di Amore 21): ‘Il Padre pronunciò una parola che fu Suo Figlio, e sempre la ripete in un eterno silenzio: perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall’anima’. 

 

iv)  Il Raccoglimento  

Raccoglimento significa raccoglimento delle facoltà dell’anima in Dio e corrisponde al processo di far tacere le facoltà e farle riposare in Dio fino al grado possibile. San Pier Giuliano Eymard, nel capitolo citato, parla del raccoglimento abituale che consiste nel considerarsi ininterrottamente alla presenza di Dio e dice: ‘Evitate con cura la dissipazione dello spirito che è assai dannosa al cuore, perché l’anima che vuole essere dappertutto, divertirsi di tutto, preoccuparsi di mille inezie, lascia arido il cuore, privandolo dei buoni pensieri e allontanandolo dalla presenza di Dio: la fantasia è sempre all’opera per procurare distrazioni allo spirito’. 


d)  I Benefici della pratica 

Secondo Bossuet la pratica può rappresentare l ’intenzione (cfr. supra) di ogni nostra azione: ‘per ringraziare Dio per le grazie ricevute durante la notte e tutta la vita, per offrire sé stessi e tutte le azioni a Dio…’  

‘Poiché l’operazione di Dio è riposo’ , scrive lo stesso prelato, ‘l’anima Gli diviene in un certo qual modo simile in questa preghiera, e riceve pure effetti meravigliosi. Come i raggi del sole fanno crescere, fiorire, e fruttificare le piante, così l’anima che è attenta ed esposta in tranquillità ai raggi del Divin Sole di Giustizia, ne accoglie meglio le influenze, che la arricchiscono di ogni genere di virtù’.                                                                     

Per illustrare la dottrina della presenza di Dio, citiamo in conclusione un passo del Diario di santa Faustina (§ 887) che accenna, tra l’altro, all’importanza della Grazia di Dio e del silenzio: 

‘La vita nel momento attuale mi scorre in una silenziosa consapevolezza della presenza di Dio. Di Lui vive silenziosamente la mia anima e questa consapevole vita di Dio nella mia anima è per me sorgente di felicità e di vigore. Non cerco la felicità se non nel profondo della mia anima, in cui dimora Iddio; sono consapevole di ciò… Ho scoperto nell’anima la sorgente di felicità, cioè Dio. O mio Dio, vedo che tutto ciò che mi circonda è pieno di Voi, e soprattutto la mia anima, adornata della Vostra grazia. Comincio già a vivere di quello di cui vivrò nell’eternità. Il silenzio è un linguaggio così potente che raggiunge il trono del Dio vivente. Il silenzio è il Suo linguaggio, benché misterioso, ma potente e vivo’.  

Vediamo, in una parola, che la pratica della presenza di Dio è nient’altro che la parte interiore di quella ricerca della perfezione che è la vita spirituale: il distacco da tutto il creato e l’attaccamento a Dio solo. 

Padre Konrad zu Loewenstein 


Cantico alla Croce

 


266. Una voce mi disse:

Gemma, coraggio!

Ti aspetto al Calvario:

è verso quel monte che sei diretta.

Ti voglio proprio mia sposa crocifissa.

O Croce, fa un po' di posto anche a me accanto a Gesù...

O quando sarà che ardentemente stringerò con le braccia la mia Croce?

O Croce santa, lascia che ti possa abbracciare!

Lontana da Te non trovo mai pace.

Sì, è appunto nella Croce che ho posto tutta la mia forza.

O Croce, vicina a Te mi sento forte.

E' sulla Croce che ho imparato ad amarti, Gesù!

Ti cerco e Ti trovo sempre sulla Croce.

O santa Croce, ricevi me insieme a Gesù...

Ormai il mio cuore è tutto sulla Croce.

Tu sei morto sulla Croce, fammici morire anche a me...

L'amo perché prima l'hai amata te Gesù.

Sì che la voglio, sì che la voglio, Gesù...

Amo la Croce, la Croce sola!

Accresci la Croce, allungamela Gesù, ho il coraggio di donarti tutto...

Sono un frutto della tua passione, un germoglio delle tue Piaghe.

Mi glorio, Gesù, nelle tribolazioni e ti ringrazio mille volte che sempre più mi rendi simile a Te, compagna dei tuoi patimenti.

Quanto ho sofferto per non poter partecipare alle tue pene!

Vorrei soffrire tutto io.

Soffro di più perché non ti posso aiutare, soffrendo con Te.

Per amore tuo sono pronta a qualsiasi sacrificio. Fammi patire quello che vuoi.

Tu soffri, fai soffrire anche me.

Non dare ascolto alla mia carne, che è nemica della mia salvezza.

O Croce santa, perché lamentarsi?

Non ricuso la Croce: perché se ricuso la Croce ricuso anche Gesù.

Troppo mi è caro, Gesù, quello che mi viene dalle tue mani.

Quanto più mi è contraria la Croce, tanto più è

simile alla tua.

Le tue croci le dai a chi ami.

Cerco il tuo amore, cerco le pene, cerco i dolori.

Non posso più stare, non reggo più quando sento che il mio cuore palpita insieme al Tuo.

Tu tratti me, come il Padre tuo ha trattato Te.

Mi fai bere la tua Passione fino all'ultima goccia. Vuoi proprio sapere, Gesù, qual è il momento che io godo?

Quando io sono in tanti dolori con Te...

Quando mi vuoi fare regali, fammi soffrire.

Passione di Gesù...

Andiamo tutti da Gesù in Croce!

un Dio Crocifisso!

Vicino a Te non si soffre più.

O spine, o Croce, o chiodi, quante volte ve l'ho a dire?

Vendicatevi sopra di me, non sopra Gesù.

O Croce, perché ti vendichi sopra Gesù?

Sopra di Gesù non più, sopra di me.

Passione di Gesù:

Che possa soffrire tanto con Te; e sempre per me un giorno di festa.

O Croce santa, con te voglio vivere, con te voglio morire.

E amo sì la Croce, perché so che la Croce è sulle

spalle di Gesù.

O Passione di Gesù io Ti amo!

Angeli del Cielo, venite, venite tutti a compatire Gesù.

Passione, Passione di Gesù.

A quel medesimo calice al quale, Gesù, hai appressato le tue labbra, ci voglio bere anch'io.

Se Tu non mi tenevi in Croce così quante volte ti avrei abbandonato...

Ti ringrazio che per amore tuo mi tieni in Croce. Sono in Croce davvero!

Se dovessi stare al mondo un momento senza soffrire, ti direi:

Fammi morire ora...

Non ti curare del pianto mio: Crocifiggimi pure...

Sono contenta che le tue spine penetrino nell'anima mia...

L'anima mia, o Gesù, vuole Te, desidera Te e per amarti veramente terrà presente le tue pene, le tue piaghe, la tua morte, la tua Croce, la tua risurrezione ed in particolare la tua ascensione. Se sarò compagna nelle pene, sarò anche compagna nella gloria.

La Croce dunque, sarà la mia consolazione, la mia dolcezza, la gloria mia, anche se gemerà il mio senso, si rattristerà l'amor proprio, fremeranno le mie passioni, si risentirà la natura.

Non t'affliggere anima mia, fin dall'eternità tu sei sposata con Gesù insieme ai suoi dolori e sei obbligata a vivere Crocifissa.

O Gesù, io so che ti è cara la Croce e alla Croce hai posto tutte le tue tenerezze, i tuoi affetti.

Telo chiedo: o crocifiggi l'anima mia, o fammi morire...

Quando sarò tutta immersa nelle piaghe del mio Gesù, in quelle spine, in quei chiodi, in quei tormenti?

O potessi nella Passione di Gesù internarmi come vorrei!

Mio Dio, a me le tue piaghe, sono le mie, non più tue: dammele!

Sì, Gesù mio, le piaghe che ti ho fatto non sono più tue sono mie...

Che io soffra, o Gesù, che soffra sempre, e questo soffrire mi valga espiazione.

Chi mi dividerà da Te, Gesù? Forse la tribolazione, forse la Croce?

O Gesù, io ti sento: sento il tuo sangue che scorre nelle mie vene. Gesù, ti sento!

Quanto sono contenta che dopo tanto, stanca di combattere,

mi posso riposare un po' vicina al tuo cuore...

E vicino al tuo cuore come ci si sta bene...

E tu sarai sempre con me... così in Croce.


(Frasi di S. Gemma estratte da: Estasi e Scritti ).