giovedì 1 agosto 2024

Fatima e Medjugorje - Preparazione per una Luce più grande

 


Maria 

Oggi, io verso le più profonde parole dal mio Cuore Immacolato. Sono parole gocciolanti di sangue. Quando ho partorito Gesù a Betlemme, non c’era sangue. È stata una nascita da una vergine. Ma presto cominciò il sangue della sofferenza, quando Simeone profetizzò circa il bambino ed Erode ha anche minacciato la vita del bambino. Quindi le parole che pronuncio sono parole colate nel mio stesso sangue, come una madre che partorisce un bambino. 

Prima di proseguire, devo spiegare il piano divino, ciò che è nel seno del Padre. Ha solo amore per l’umanità e, quando peccò, mandò il suo Figlio. Siccome continua a sfrecciare verso la distruzione, mi ha inviato come un messaggero, una voce, il moderno Giovanni Battista. Io non sono la Parola di Dio, io sono solo la sua voce che ti dice di ricevere la Parola di Dio, Gesù, mio Figlio. Ora, cominciamo. 

Fin dall’inizio, Dio aveva preparato una grande gloria per l’uomo, come un ricco Signore per il suo neonato. Ma anche, fin dall’inizio, tali piani sono stati distrutti dal peccato. L’uomo è diventato indegno della gloria di Dio. Il peccato è continuato e si è fatto forte e la probabilità che il piano del Padre sarebbe mai stato realizzato apparentemente svaniva. Poi, nella pienezza del tempo, Dio mandò un angelo a rivelare a me il suo piano di inviare suo Figlio. Ho visto il mio ruolo, per quanto difficile sarebbe stato, riempito con l’effusione del sangue, e ho accettato quel ruolo. La luce di Dio venne e bruciò luminosa. Gesù è stato innalzato e posto sul candelabro. Ma ora, il potere del peccato ripete il distacco originale. Ogni giorno il peccato si moltiplica oltre i suoi limiti precedenti. Si intromette anche nel santuario della Chiesa e tocca le più alte cariche dei poteri mondiali. 

Così, il Padre ha deciso di intervenire nuovamente. In un momento importante, come quando il Nuovo Mondo stava appena cominciando ad aprirsi agli esploratori europei, sono apparsa a San Juan Diego a Guadalupe. Là ha avuto inizio il più grande momento della conversione a Gesù in tutta la storia, un potere che continua fino ad oggi. 

Non è possibile che questo accada di nuovo? Non è possibile che ancora una volta il Padre mi invii come suo messaggero celeste? È già accaduto. Il sole stesso è stato scosso a Fatima. Le visioni continuano ogni giorno a Medjugorje. Entrambi questi fatti entreranno in un pieno splendore. La loro luce non si è consumata. Questi due siti stanno preparando i cuori, ma la piena brillantezza di mio Figlio deve ancora venire - presto, molto presto. Preparate la via del Signore. 

Commento: Dio non si arrende mai. Quando l’oscurità diventa più grande, manda una luce maggiore. 

12/12/2011 

ANGELI IN AZIONE

 


Il beato Bernardo Hoyos (1711-1735) scrive: mentre facevo la comunione, la vigilia del Corpus Domini, mi parve di esser circondato da spiriti angelici, che facevano compagnia al loro re presente nel Sacramento. Sentii in particolar modo l’amorevole presenza del mio angelo custode e di san Giovanni Evangelista, che continuamente mi assistono. Poi ricevetti una luce speciale per comprendere la magnificenza del Santissimo Sacramento dell’amore.

Padre ángel Peña O.A.R.


La falsa Chiesa si rivela complice dell'ignominia.

 


Parola di Gesù Cristo:

"Alzati, figlia Mia, la tempesta sta arrivando. Sarà spietata e sarà la prima grande pulizia di questa generazione. Va', avverti i tuoi fratelli che pensano di essere pronti, ma pochi sono i puri di cuore. Molti bambini non conoscono gli avvertimenti fatti per preparare il mondo agli eventi che stanno arrivando, alcuni non ci credono e, ahimè, molti del Mio popolo, dominando i loro fratelli, hanno negato e impedito che la Mia Parola Divina fosse ascoltata, compresa e rispettata.

Ti benedico la Mia dolce Miniera d'Amore, di Luce e di Santità: del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Vengo a condividere con voi la Mia Sofferenza che viene da questo mondo, e specialmente da questo mondo francese, attraverso le ampie rivelazioni di obbrobrio e di bestemmie che Mi colpiscono tanto più profondamente perché sono bambini privilegiati, coccolati e realizzati. Mostrano apertamente la loro nudità d'anima, rivelando il loro marciume alla radice del loro essere. Sono scandali per i miei cuori miti e umili e per i miei piccoli innocenti che vogliono distruggere perché non possono conquistarli.

Ho visto e ricevuto consolazione dai Miei Cuori Valorosi che si sono sollevati e informati dalla loro opinione condivisa, la popolazione prigioniera del significato degli insulti flagranti e dell'immagine della decadenza vissuta in questo mondo sordido che si sta autodistruggendo prima di precipitare definitivamente nell'abisso del fuoco eterno.

Con la sua assenza e il suo silenzio, la falsa Chiesa, che vuole imporsi a tutti, si rivela complice dell'ignominiaTuttavia, il piccolo, vero e santo resto della Mia Chiesa Cristiana, invasa, sfruttata e perseguitata, porta, per la salvezza delle anime, Cristo per tutti nel Suo Amore, Misericordia e Giustizia.

Poi seguite e sostenete i Miei coraggiosi sacerdoti pieni di carismi e santità, portando Onore e Gloria al Dio Vivente.

Figli miei, in quest'ora grave delle rivelazioni dell'apocalisse, le mie consolazioni vi porteranno in rettitudine, forza e pace profonda. Rimanete uniti, lucidi e solidi. Il disordine che si perpetua e si amplifica da secoli ha raggiunto il suo limite e l'ora della sua punizione.

Ho detto: "Ho intenzione di dare un giro di vite". Ascoltate: "Sto per annientare ciò che non è, che non c'è più, nella speranza della Divina Volontà.
Dio respinge dalla Sua Mente gli empi che Lo negano, Lo insultano e distruggono la Creazione e i figli di Dio.
Con la Mia Divina Autorità punto il dito contro il male e i suoi artefici e li lascio andare nelle loro opere. »

Oracolo dell'Onnipotente Signore Gesù Cristo 

Popolo Mio, ognuno di voi figli Miei qui in Bretagna, in Francia e altrove, siate allertati, la natura lo dimostrerà:

– la sua indignazione nel vedere il suo Creatore disprezzato e insultato nella perfezione delle sue opere, anche nella sua Chiesa

– la sua rabbia per essere stato vittima di aggressioni e manipolazioni da parte dei servi di Satana che impediscono alla terra di nutrire e proteggere i figli di Dio

– la sua rivolta contro tutto ciò che perverte e attacca l'integrità e l'identità dell'uomo fatto a immagine di Dio.

Nelle tempeste a venire, e specialmente dalla prima che cadrà su di voi nei giorni a venire, riconoscerete il Potere Divino e la Sua Giusta Ira

Dovrete allora prostrarvi e ammettere le vostre colpe, sì, i vostri peccati personali che hanno contribuito alla decadenza e al rifiuto della vita, dono di Dio. Dovrai ammettere tutti i tuoi difetti, non importa quanto grandi o piccoli, per essere perdonato.

Nella Sua Bontà Dio Tre Volte Santo offre l'opportunità della Verità e dell'intima confessione con Lui. Ottenete l'assoluzione da Dio per il vostro sincero pentimento e cogliete questa grazia suprema della riconciliazione che vi apre alla Luce, alla Pace e vi accompagna sul sentiero della Promessa del Padre.

La Parola di Dio, dall'Alfa all'Omega, è una Presenza Reale del Dio Tre Volte Santo. Lo Spirito Santo abita in voi. Senza lo Spirito Santo, l'uomo non può vivere in Dio. Si smarrisce e non può vivere in pace, rifiutare la Parola di Dio è rifiutare Dio nella Sua Bontà e allontanarsi dalla Vita Santa.

Figli miei, ascoltatemi, vi guiderò. Oggi, ascoltate che la tempesta sarà la Voce dell'Eterno Padre, un avvertimento della Sua Ira Divina contro gli empi, troppi di voi.  

Questa è l'Ora di Dio e le rivelazioni (apocalittiche) saranno davanti a te che hai evitato di ascoltare e ascoltare la guida del Cielo.

Maria Caterina dell'Incarnazione Redentrice, serva di ogni tipo nella Divina Volontà dell'Onnipotente, l'Unico Dio.

Il Dogma dell'Inferno.

 


O figliuoli! figliuoli miei! Non andate all'Inferno! Non andate all'Inferno!


Monsignor de Ségur narra un caso molto singolare, avvenuto verso il 1830 nella scuola militare di Saint-Cyr. L'abbate Rigolot dava gli esercizii spirituali a quei giovani, che si radunavano in cappella, prima di salire al dormitorio. Una sera, dopo aver parlato dell'Inferno, tornava egli con una bugia in mano alla propria stanza, e nell'aprirne l'uscio udì chiamarsi da uno che lo seguia su per le scale. Era un vecchio e baffuto capitano, che si fece ironicamente a dirgli: Scusate, abbate mio, voi ci avete fatto testè un magnifico discorso sull'Inferno; ma solo avete ommesso di farci sapere, se vi avremo a cuocere in pignatta, o a spiedo, o alla graticola; vorreste dirmelo? Il sacerdote, veduto con chi avesse a fare, lo mirò fiso; ed appressandogli al naso la candela, rispose tranquillamente: Voi lo vedrete, capitano; e senza più si serrò in camera. Sopravvenne a non molto la rivolta di Parigi, i cappellani militari furono tolti, ed il Rigolot mandato dal suo Arcivescovo ad altro posto, non meno onorevole. Un venti anni appresso, conversava egli tra gran numero di persone in una sala, quando si vede salutare da un vecchione in bianchi mustacchi, che gli domanda, se egli è 1'abbate Rigolot, già cappellano di Saint-Cyr; e udito, che sì, ripiglia commosso: Deh lasciate che vi stringa la mano, e vi esprima tutta la mia riconoscenza! Voi mi avete salvato! - Io? come mai? - Come? Non mi ravvisate voi? Non vi sovviene del capitano, istruttore della scuola, che all'uscire di un ragionamento sull'Inferno vi mosse una molto ridicola domanda, e voi appressandogli al naso la bugia, rispondeste: Lo vedrete? Sono io quel desso, D'allora in poi quella parola mi tenea dietro dappertutto, come il pensiero che andrei a bruciar nell'Inferno. Dieci anni resistetti, ma infine dovetti arrendermi; mi sono confessato, sono tornato cristiano, alla militare, cioè tutto di un pezzo. A voi debbo sì bella ventura, e sono in gran maniera contento di potervelo manifestare. Il padre de Bussy della Compagnia di Gesù dava in non so quale città della Francia una missione, che mise in commovimento tutto quel popolo. Era presso Natale, e facendo gran freddo, la stanza dove il predicatore accoglieva gli uomini era scaldata da una buona stufa. Quivi il buon Padre vede farsegli avanti un giovane, a lui raccomandato in causa del suo mal costume e degli empi suoi vantamenti; ond'egli sapendo di che si trattava: Venite, mio buon amico, disse gaiamente, non abbiate paura, che io non confesso veruno per forza; sedete, e discorriamo a un poco riscaldandoci. In questo dire, aperta la stufa, vi scorge quasi consumate le legna; però dice al giovine: Di grazia, prima di porvi a sedere date qua un paio di stecconi da rifornire il fuoco. Quegli, benché alquanto meravigliato, fece; e l'altro: Metteteli dentro, ma fino al fondo. E come il giovine introducea la legna per l'apertura, il Padre di repente gli afferra il braccio e ve lo spinge bene avanti. Mise un grido, quel poverino, e balzò indietro dicendo: Che è questo? Siete in senno? Volete bruciarmi? Ed a lui: il Missionario tranquillamente: Che dunque, mio caro? Bisogna bene avvezzarvici; giacché nell'Inferno, a cui vi conduce il vostro modo di vivere, avrete a bruciare, non solo in un braccio, ma in tutto il corpo; e questo fuocherello è un nulla in comparazione dell'altro. Su, su, amico mio, coraggio; conviene assuefarsi a tutto. Il giovane libertino se ne andò, rifletté, e sì di proposito, che a non molto rivenne al Padre, il quale lo aiutò a rimondar l'anima delle colpe ed a rientrare nella buona via .

Io non esito punto a sostenere, soggiunge il Ségur, che tra mille, tra dieci mila uomini, viventi lungi da Dio e perciò sulla strada dell'Inferno, neppur uno per ventura si troverebbe capace di tollerare la prova del fuoco; neppur uno sì stolto da accettare il patto seguente: Ti è concesso di abbandonarti durante un anno a tutte le tue passioni, di soddisfare a tutti li tuoi capricci; purché al fine passi un giorno, anzi un'ora sola nel fuoco. No, lo ripeto, niuno ardirebbe accettare un tal patto. Ne volete una prova? Udite la storia di tre figliuoli di un vecchio usuriere. Un padre di famiglia, fattosi ricco con ingiustizie patenti, venne a termine di vita, e tuttavia non potea risolversi a restituire, pensando; Se io restituisco, che sarà de' miei figliuoli? Il confessore, a salvezza di quel meschino, si apprese ad un molto accorto partito. Gli disse che se volea guarire, un rimedio semplicissimo era pronto, ma caro, molto caro. Costi quel che costi, rispose animato il vecchio, non importa. Di che si tratta? - Di far colare sulle parti del vostro corpo incancrenito del grasso di una persona vivente. Ah, disse il pover uomo sospirando, temo assai di non trovare alcuno al bisogno. Ve ne offro modo, oppose quietamente il sacerdote. Chiamate vostro il figliuolo maggiore, che vi ama e deve essere vostro erede, e ditegli: Figliuol caro, tu puoi salvare al vecchio tuo padre la vita, se acconsenti a lasciarti abbruciare una mano per un solo quarticel d'ora. Se egli si rifiuta, volgetevi al secondo con promessa di farlo vostro erede in luogo del primo. Se questi ancora non vuole, il terzo accetterà senza dubbio. La proposta si fece successivamente ai tre, che l'uno dopo l'altro la respinsero spaventati. Allora disse il padre: Come! Vi spaventa un istante di dolore per salvarmi la vita? E io per mantener voi agiati dovrò bruciare nell'Inferno eternamente? Per fermo, sarei troppo stolto? Laonde senza più altro riguardo, affrettossi a restituire il mal tolto. Egli ebbe ragione, ed i suoi tre figli ancora: poiché il lasciarsi bruciare una mano non più di un quarticello, sia pure per salvare la vita di un padre, è sacrificio al di sopra delle forze umane. Nel 1844, scrive ancora il Ségur, ho conosciuto nel seminario di san Sulpizio un molto insigne professore, del quale ognuno ammirava l'umiltà e lo spirito di mortificazione. Era l'abbate Pinault,  che da secolare avea insegnato nelle più alle scuole politecniche; e nel seminario faceva i corsi di fisica e chimica. Un giorno durante un esperimento, il fosforo gli prese fuoco in mano, e questa in un istante si trovò involta di fiamme. Indarno si provò il disgraziato a spegnere coll'aiuto degli scolari il fuoco; e per eccesso di dolore perdette i sensi. La mano orribilmente abbrustolata, a temperarne in alcun modo lo spasimo, fu immersa in un secchio di acqua, e per tutto un giorno ed una notte il paziente, ritornato in sè, non potè a meno di mandare un continuo grido straziante; e quando ad intervalli gli riusciva di articolare parola, ripetea ai tre o quattro alunni che lo assistevano: O figliuoli! figliuoli miei! Non andate all'Inferno! Non andate all'Inferno!

del R. P. SCHOUPPES S.J. 

(Molti non sanno cosa sta per arrivare per la salvezza delle loro anime)

 


Messaggio ricevuto il 24 luglio 2024

Mia cara figlia, scrivi a tutti i Miei figli, Io sono il vostro Dio, il vostro Salvatore. Sono venuto con il mio amore per darti un altro messaggio che viene dal mio Sacro Cuore al tuo. Voglio darvi tutto, perché siete stati scelti da Me. Voglio dare ai miei figli tutto ciò che viene dal Cielo alla Terra, per far loro vedere ciò che ho da dare, perché molti non sanno cosa sta per arrivare per la salvezza delle loro anime. Io sono Dio e Dio sa cosa deve dare a questo mondo che non crede a tanto peccato e non vuole sentire ciò che sono venuto a dire. Figli miei, se non volete andare in Paradiso, non posso fare nulla, ma vi amo e voglio darvi tutto.

Per molto di tutto ciò che appare non potete fare nulla, vi sto dando tutto per vedere che vi amo, che vi sto chiamando alla Verità delle cose, ma non avete ancora visto la Verità che voglio dare a tutti voi. Le apparenze ci sono, ma non posso darvi quello che volete, perché volete sempre le cose migliori, per cadere nelle braccia del mio nemico, che verrà molto presto. E dove sono i miei figli che mi amano [i sacerdoti], che ora non dicono nulla per salvare il mio popolo che ha perso il senso del peccato? Perciò, figli miei, non perdete tutto quello che vi ho dato, perché non potrò farlo più tardi, perché mi avete abbandonato per uno che si dice mio amico [Papa], ma è l'impostore [che vuole] prendere il mio posto.

Ora volete di più, ma non lo avrete, perché tutto sta crollando. Guai a voi, miei sacerdoti, che avete lasciato cadere tutto insieme. Vi ho insegnato tutto perché imparaste la mia dottrina, ma non avete voluto fare come vi è stato insegnato. Cerco anime che mi prestino attenzione, e verranno, ma quelli che dicono di essere miei amici mi abbandonano. Ora rimarranno come le cinque fanciulle stolte [Mt 25, 1-13], perché non sono più quelle che Mi hanno prestato attenzione, perché Io le accolga come una chioccia con i suoi pulcini. Darò un posto a tutti coloro che Mi amano e vogliono servirMi solo per amore, ma gli altri andranno nel calderone, per fare tutto il contrario. Ora non ci sarà più misericordia, ma [solo] per coloro che l'hanno chiesta.

Io sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.

PER CONOSCERE IL VERO VOLTO DEL PADRE

 


SODOMA E GOMORRA

Tra le pagine più terribili che la Scrittura ci presenta come esempio della giustizia punitrice di Dio, merita uno dei primi posti la distruzione di Sodoma e Gomorra con la tremenda pioggia di fuoco. Ma è il caso di parlare di «giustizia punitrice»?

In realtà, se sapremo leggerle con cuore limpido, queste pagine racchiudono il vero volto della Misericordia, tutta la tenerezza vigile e premurosa del Padre del cielo che « scende » tra i figli depravati nel tentativo estremo di salvarli. Leggiamole insieme, inquadrando la realtà del male in quelle città, il «grido» che da esse si eleva, l'azione di Dio, la risposta degli uomini.

 

La realtà del male in Sodoma

«I due angeli arrivarono a Sodoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sodoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra: 'Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte...' Insistette tanto che vennero nella sua casa. (..) Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sodoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: 'Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!'». (Gen. 19,1-5)

Il male in Sodoma c'è ed è grande. Quello che la Scrittura ci presenta è un eccezionale caso di depravazione collettiva che coinvolge tutta una città, «giovani e vecchi». Siamo al parossismo di una situazione immorale che diventa pericolosa anche per gli altri.

Il male in Sodoma c'è ed è grande. Ma non è il caso di scandalizzarsi e di fare dei commenti pesanti sui nostri fratelli vissuti in quel periodo: l'AIDS che sta umiliando oggi l'umanità intera, l'organizzato spaccio di droga, le troppe ingiustizie sociali, le volgarità degli spettacoli e della stampa, e tante altre cose brutte ci suggeriscono di non fare giudizi. Ci ricordano piuttosto che l'uomo, il povero uomo, ieri come oggi è infedele a se stesso ed alla propria dignità, così come Dio è fedele al Suo Amore e alla Sua Misericordia.

Il male in Sodoma c'è: è un tumore che ormai, se non verrà asportato o guarito, si estenderà inesorabilmente; già ha contaminato Gomorra e le altre cittadine vicine. Il Padre che ha cura di tutti gli uomini deve intervenire quando sono stati superati i livelli di guardia, proprio per l'Amore che Lui ha per i figli.

Il tumore che ha penetrato a fondo Sodoma può essere asportato chirurgicamente, in modo radicale; ma il Padre, che è dolcezza infinita, cerca sempre di evitare le cure traumatiche: se dovrà ricorrere ai sistemi drastici sarà perché i figli non Gli hanno dato la possibilità di adottare altra soluzione, come vedremo.

 

Il «grido» contro Sodoma

«Il grido contro Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave». (Gen. 18,20)

Di che grido si tratta? E chi lo eleva?

Non è certo un grido che implori perdono o che chieda l'intervento di Dio nelle necessità, come altre volte è avvenuto nella Scrittura. Non è un grido che parte dal cuore contrito di chi ha riconosciuto il suo peccato: gli uomini di Sodoma sono in profonda nebbia di spirito e sono ben lontani dal riconoscere il loro peccato. Basta notare come rispondono al povero Lot che esce loro incontro nel tentativo di farli desistere dal proposito di male offrendo le due figlie alle loro brame balorde pur di salvare gli ospiti, che erano considerati sacri e inviolabili più di qualunque altro valore:

«No, fratelli miei, non fate del male!» disse loro Lot. «Tirati via! - risposero i concittadini - Ora faremo a te peggio che a loro!» (Gen. 19,7 ss).

Il «grido» che costringe Dio ad intervenire è purtroppo un grido contro Sodoma, è un grido di condanna lanciato dall'« accusatore » che attende il nulla osta di Dio per colpire quei figli che precedentemente ha sedotto e indotto al male. «Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè ritto davanti all'angelo del Signore, e satana alla sua destra per accusarlo» (Zac. 3,1) «... è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li accusava davanti al nostro Dio» (Ap. 12,10) Satana sa di aver diritto a distruggere le prede che incautamente - ma liberamente - si sono lasciate irretire da esso.

Il Padre non può non tener conto di questa accusa che sa vera e decide di scendere in mezzo ai suoi figli per tentare un estremo salvataggio.

 

L'azione di Dio

«Voglio scendere e vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me: lo voglio sapere» (Gen. 18,21)

Fa tenerezza questo Padre che finge di non sapere ciò che sta accadendo nella sua famiglia della terra, e che «scende» - come già fece nel paradiso terrestre dopo il peccato di Adamo ed Eva (Gen. 3,8) - non per sapere se i figli hanno veramente commesso il male (lo sa benissimo!) ma per cercare di salvarli dalle conseguenze pesanti dei loro peccati.

Egli deve intervenire perché «il grido è troppo grande» e non può continuare a pazientare come fa sempre dinanzi ai nostri sbagli.

Il Suo intervento vuole essere di misericordia, perché Egli è Padre di misericordia, ma per poter realizzare il Suo progetto di salvezza nei confronti di questi figli affogati nel male il Padre ha bisogno di qualcuno che - sulla terra - Gli dia l'aggancio giuridico, facendosi intermediario e intercedendo per tutti.

Non può cercare tale alleato tra i sodomiti, ormai sordi e ciechi ad ogni richiamo di spirito, e allora va a trovare Abramo - l'unico giusto sulla terra con il quale possa iniziare un dialogo - e gli prospetta la situazione, comunicandogli insieme tutta la Sua compassione per quei figli depravati. Abramo percepisce i battiti del cuore del Padre e si sente spinto ad intervenire. Mentre i due angeli in veste umana vanno verso Sodoma ad eseguire la sentenza, inizia il dialogo tra Dio ed Abramo, un capolavoro dello Spirito che vuole farci capire quale sia il vero volto di Dio: Padre che non si compiace della morte del peccatore, ma che vuole che si converta e viva; Padre che ci ama oltre il nostro non amore; Padre che ci ama anche se non abbiamo più il suo Spirito e se abbiamo deformato in noi la Sua impronta divina; Padre che non vuole lasciare affogare l'uomo nel pantano del suo peccato, ma che vuole scioglierlo nell'oceano del suo Amore che è più potente del male e del peccato, che è Misericordia: un Amore cioè che si dona ai figli anche quando questi sono divenuti miseria morale e fisica.

Leggiamo insieme questo dialogo che dovrebbe essere la base di ogni nostra preghiera: «Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sodoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: 'Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?'. Rispose il Signore: 'Se a Sodoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città'». (Gen. 18, 22-26)

Abramo ha tastato il terreno, ha visto che il suo Signore è disponibile ad una trattativa, e riprende il dialogo con una carica nuova:

«Abramo riprese e disse: 'Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere ... Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?' Rispose: 'Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque'. Abramo riprese ancora a parlargli e disse: 'Forse là se ne troveranno quaranta'. Rispose: 'Non lo farò, per riguardo a quei quaranta'». (Gen. 18,27-29)

Abramo esulta: il suo Signore è più conciliante di quanto sperasse; ma egli non ha capito che è proprio il suo Signore che gli suggerisce di non interrompere le trattative, perché è proprio Lui che gli ha suscitato il desiderio di salvare Sodoma. Abramo inizia l'ultimo assalto:

«Riprese: 'Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta' Rispose: 'Non lo farò se ve ne troverò trenta' Riprese: 'Vedi come ardisco parlare al mio Signore: forse là se ne troveranno venti'. Rispose: 'Non la distruggerò per riguardo a quei venti' Riprese: 'Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci' Rispose: 'Non la distruggerò per riguardo a quei dieci'». (Gen. 18,30-32)

Mercanteggiando la misericordia, Abramo non osa discendere al disotto di dieci giusti. Egli non ha conosciuto fino in fondo il Cuore del suo Signore, ed ha posto un limite alla sua azione salvifica. Non conosceva quello che il Signore dirà a Geremia:

«Percorrete le vie di Gerusalemme, osservate bene e informatevi, cercate nelle sue piazze se trovate un uomo, uno solo che agisca giustamente e cerchi di mantenersi fedele, e io le perdonerò, dice il Signore» (Ger 5,1)

Ma non possiamo rimproverare ad Abramo questa mancanza di fiducia nell'Amore di Dio, quando Pietro - che vedeva continuamente in azione la Misericordia incarnata - riteneva quasi un assurdo il perdonare più di sette volte (Mt 18,22); e Giacomo e Giovanni invocavano «fuoco dal cielo» (Lc 9,54) per distruggere i samaritani che non avevano accolto Gesù.

È difficile, per noi uomini, immedesimarci in Dio che è Amore puro: è più facile farci un Dio a nostra immagine e somiglianza ed arrogarci il potere di vendetta e di distruzione che Lui non conosce e non vuole conoscere.

Sta di fatto che Abramo tronca il dialogo con il suo Signore che - non più sollecitato dalla creatura - non può far scattare in extremis la Misericordia:

«Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione» (Gen. 18,33)

I dieci giusti non c'erano, Abramo smise di intercedere presso il suo Signore, e Questi « se ne andò». Si allontana la Misericordia che l'uomo non ha saputo invocare, avanza la Giustizia che l'uomo ha meritato con il suo peccato:

«Il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco» (Gen 19,24)

 

Riassumendo e concludendo

L'intervento straordinario di Dio (Voglio scendere e vedere...) scatta quando il male è ormai giunto al culmine ed è umanamente irreversibile. Tale volontà di « scendere a vedere » non è motivata dalla Giustizia che vuole emettere una sentenza di condanna, ma dall'Amore che cerca di salvare i figli con il perdono, con un atto di Misericordia totale che superi il male da essi commesso. Per far entrare in azione la Misericordia il Padre ha però bisogno di qualcuno che, sulla terra, interceda per i fratelli abbrutiti giustificando così il Suo intervento d'Amore.

Dio dunque viene sulla terra per ingaggiare con Abramo un «combattimento faccia a faccia» (Gen 32); un combattimento che Egli vuole perdere per far trionfare la Misericordia, ma che purtroppo perde Abramo perché ha posto un limite all'Amore del Padre.

Se Abramo avesse tirato ancora di più sul «prezzo» - che lui aveva stabilito! - e avesse detto: «Per me, per amore di me che ti amo, salva Sodoma e Gomorra! », Dio avrebbe avuto il supporto giuridico che era venuto a cercare sulla terra per bloccare l'intervento di giustizia richiesto dall'«accusatore », dal pubblico ministero di questo perenne giudizio a cui siamo sottoposti dinanzi al trono di Dio.

«Per amore di Abramo che lo amava» Egli avrebbe fatto entrare in azione la sua Misericordia: non ci sarebbe stata la sentenza di morte con « zolfo e fuoco », ma una sentenza di Vita con una pioggia di Spirito Santo - il Fuoco di Dio! - che avrebbe penetrato gli spiriti dei sodomiti facendo prendere loro coscienza del male commesso ed operando in essi una radicale conversione. Perché il tumore c'era, e bisognava eliminarlo: però non sarebbe stato estirpato violentemente, ma curato alla radice.

 

Il male oggi

Oggi il male nel mondo è di gran lunga superiore a quello del tempo di Sodoma e Gomorra. Oggi, ancora una volta, Dio sta scendendo sulla terra «con potenza» (Mt 24,30): la potenza è l'attributo del Padre che viene a portare a termine la redenzione: il «male» deve scomparire dalla faccia della terra (Ap 12,10; 20,3).

Il «male» scomparirà. Ma come? Con una tremenda purificazione distruttiva in nome della Giustizia punitrice o con un atto di Misericordia che abbraccia e scioglie tutto e tutti?

Dio è sempre fedele al Suo Amore e perciò desidera il trionfo della Misericordia, come tanti segni dimostrano: basta pensare al messaggio di Misericordia che hanno passato alla Chiesa di oggi Suor Faustina Kolawska e Madre Speranza; basta meditare sulla Dives in Misericordia che Giovanni Paolo II ci ha donato.

Sta a noi aprire o chiudere il cuore alla Misericordia che ci viene offerta.

Ricordando sempre che il nostro Dio è un Papà che «fa sovrabbondare la Grazia laddove abbonda il peccato» (Rom 5,20) e che «non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva», cerchiamo di non ripetere l'errore - se errore si può chiamare - di Abramo, e, oggi più che mai, rispondiamo al «grido» dell'« accusatore» unendo la voce a quella del Santo Padre Giovanni Paolo II «in un grido che implori la misericordia secondo la necessità dell'uomo nel mondo contemporaneo. Questo grido sia denso di tutta quella verità sulla misericordia, che ha trovato così ricca espressione nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, come anche nell'autentica vita di fede di tante generazioni del Popolo di Dio. Con tale grido ci richiamiamo, come gli scrittori sacri, al Dio che non può disprezzare nulla di ciò che ha creato, al Dio che è fedele a se stesso, alla sua paternità e al suo amore» (Dives in Misericordia, VIII, 1)

P. Andrea d'Ascanio


OFFERTA PREZIOSA E IRRESISTIBll...E AL PADRE

 


Padre Celeste, eterno Dio onnipotente, io, tua miserabile creatura, ma fatto tuo figlio - benchè solo adottivo - nel Sangue di Gesù, tuo Figlio divino, e per la sua morte di Croce, Ti offro tutte le Sante Messe di questo mondo, il preziosissimo Sangue di Gesù Cristo, le sue sante piaghe, le sue sofferenze; la flagellazione, la coronazione di spine, gli insulti, le sue vesti da pazzo. Padre, in nome di Gesù vestito da pazzo, dammi l'umiltà. In nome di Gesù vestito da pazzo, dammi la santa umiltà. Ti offro l'odio dei suoi nemici; la liberazione di Barabba a prezzo della sua condanna, gli sputi, gli schiaffi. Gesù, mio Dio e mio Re della gloria, mio amante divino, bellissimo, Tu carico di sputi ripugnanti e schiaffeggiato... Dio e Padre, per gli sputi ripugnanti e per gli schiaffi dati a Gesù, tuo divin Figlio e mio Sposo, dammi tanta e vera umiltà di cuore e di spirito. Ti offro, poi, l'abbraccio che Gesù ha dato alla Croce, e la sua gioia al vederla: "O Croce amata, a lungo desiderata, e già preparata con animo gioioso" - come diceva l'apostolo Andrea al vedere la sua croce. Ti offro, quindi, il suo viaggio al Calvario, le sue cadute sotto la Croce, i pugni ed i calci con cui è stato percosso.

Ti offro la sua denudazione. Gesù nudo: "Ecco l'uomo". E' l'umanità di Gesù che è stata spogliata, e si stende sulla Croce per redimere la nostra umanità. Ti offro ancora l'offerta che Gesù fa di sè stesso alla Croce, a Te, a noi. Ti offro la sua crocifissione, le tre ore di agonia. Mio Dio, ascolta ed accogli la preghiera che Gesù dalla Croce Ti ha rivolto per me. Gesù mi amava; mi vedeva sommerso dai peccati, come fra le onde del diluvio universale, ed ha voluto salvarmi; ha steso le braccia per accogliere anche me, pecorella smarrita. Ed ha voluto salvarmi con un atto particolare, individuale, di amore speciale verso di me: ha detto per me al Padre suo: - Perdonagli, perchè non sa quello che/a. L'ha detto anche per me, non solo per i suoi crocifissori. Gesù ha voluto salvarmi, ed ha offerto i suoi dolori e la sua morte al Padre proprio per me. "Cristo ha amato me, ed ha consegnato se stesso per me". Dio mio, Padre mio, ti offro la sete di Gesù: sete di offrire riparazione a te, sete di amor filiale, sete di anime figli e figlie del Padre suo, sete di amore del Padre. Gesù ha gridato: -Ho sete! - E queste parole sono un riepilogo di quelle dette all'uscita dal Cenacolo: - Perchè il mondo sappia che amo il Padre .... Ti offro l'ultimo istante dell'agonia di Gesù, il suo abbandono a Te, come esempio a tutti i suoi di abbandonarsi a Te.

Ti offro la sua morte, la sua sepoltura, la sua risurrezione, la sua ascensione al cielo, dove sempre intercede per me presso di Te. Ti offro i dolori della Madre di Gesù e Madre mia, Maria. Ti offro tutte le adorazioni di Gesù al SS. Sacramento, il suo cuore ed il suo amor filiale, affinchè il tuo amore misericordioso trionfi sopra di me, sulla tua Famiglia, sulle anime del Purgatorio, sui peccatori, sugli agonizzanti di questo giorno; trionfi su coloro che sono oppressi e calunniati, su coloro che sono tentati di disperazione e di suicidio; trionfi sui tuoi sacerdoti, sulle anime che Tu ami e di cui fai la tua gloria. Falle sante. Le nomino tutte .... Tutto Ti offro affinchè sia santificato il tuo Nome di Padre, e per i sacerdoti, per i missionari; per coloro che ancora non Ti conoscono, per gli Ebrei, per chi si è allontanato dalla Chiesa; per il Papa; per la Chiesa. Tutto Ti offro affinchè mi conceda la grazia del martirio e la forza di affrontarlo: mio Dio, se lo vuoi. Tu lo puoi! se mi ami, non dirmi di no! Concedimi il martirio per la glorificazione del tuo Nome di Padre. E se per questo è necessario che io muoia di un'altra morte, l'accetto, e te ne ringrazio con tutto il cuore. Padre mio, se vuoi, Tu puoi farmi santo. Gesù è morto per me sulla Croce. Fammi santo o fammi martire. O l'uno o l'altro, o meglio, tutti e due. lo voglio essere un tuo figlio prediletto, che non abbia altro Padre più amato nè più amante di Te: Padre mio, mio creatore, mio santificatore, mio Sommo; mio Tutto. Amen. 

P.Gioacchino Rossetto - "Miscellanea"

FIGLI FEDELI, …REGNERETE CON ME NELLA NUOVA ERA ….



 Carbonia 30.07.2024

Figli fedeli, …regnerete con Me nella nuova Era ….

Fiore del Mio Giardino, amata Mia sposa, sono Io che ti parlo, il tuo Signore Iddio, il Dio vivente! Amami come sempre, sii donna di fede e carità, sii Immagine e somiglianza del tuo Dio Amore.

Sorgi nuova in Me, o donna, metti l’abito della festa e attendi il Mio arrivo, …. è imminente!

Tuona al mondo il Mio ritorno nella gloria, urla ai Miei amati figli che Io esisto e che presto Mi vedranno: sarà un esame di coscienza, un riconoscersi peccatori! Dovete in tutta umiltà prostrarvi a Me, riconoscermi quale unico e vero Dio, il Creatore! Colui che per amore è disceso dal Cielo per salvare l’uomo dalla condizione di peccato e ricondurlo dove tutto è cominciato: …il Paradiso! 

Nell’illuminazione della coscienza, se si riconoscerà peccatore e chiederà perdono con cuore contrito, tornerà a godere di quell’Eden perduto.

Sfoglio le ultime pagine del libro della Verità, vi apro il Mio Sacro Cuore, vi dono ancora di Me, piango e sudo sangue, soffro per voi che Mi avete tradito!

Ecco, Mi sto offrendo ancora per la vostra salvezza. Tornate in fretta a Me, il mondo è in grande pericolo, non supererete questa catastrofe,
oh voi che Mi deridete,
oh voi che ancora Mi crocifiggete,
oh voi che Mi dilaniate le carni!!!
Oh miseri peccatori,
oh voi traditori,
oh voi che ingannate i Miei piccoli per la vostra crescita economica,
oh voi creature perdute,
…cosa Mi direte quando Io solleverò il Calice della salvezza e dichiarerò la Mia Supremazia su tutte le cose? Capirete che nulla di ciò che possedete lo porterete con voi? …NO!!!

È la fine di un tempo vecchio, ogni cosa verrà trasformata, Io solleverò a Me i Miei eletti e distruggerò tutto ciò che non è in Me.

Figli fedeli, oh voi che avete rinunciato al mondo, che avete accettato la povertà per seguirmi, in verità vi dico: eccomi a voi, vi porto il dono della vita eterna, vi ricolmo di grazie con i doni dello Spirito Santo, vi faccio re con Me, regnerete con Me nella nuova Era, Mi adorerete in eterno, e godrete del Mio Tutto per sempre!

Arriva il calice amaro della morte, chi si presenterà a Me, ancora coi propri peccati e si scuserà, non potrà accedere alla nuova Era di pace, amore e gaudio, sarà dilaniato dai demoni e soffrirà cento volte di più di quanto ha fatto soffrire i fratelli per superbia ed ingordigia di possesso.

Tuona la Mia voce, il Cielo comanda obbedienza al Dio Creatore!

 Rullano i tamburi a morte, il passo è lento, il cuore si spezzerà per la disperazione: …capirete, …vedrete la vostra sconfitta, oh voi che vi siete innalzati a dio sulla Terra.

Basta! Schioccano le frecce, il sangue scorrerà a fiumi, non potrò salvare chi Mi avrà ancora e ancora e ancora offeso. Basta!

Dio Padre l’Onnipotente Jhawè

MONDO NUOVO PROFETIZZATO



NUOVI CIELI E NUOVA TERRA RIVELATI.


Pentecoste universale profetizzata: Madre Venturella.

Qualche anno fa Gesù ha predetto alla “Povera Anima” che prossimamente ci sarà sulla terra una Grande Pentecoste, una Pentecoste Universale. [107]
Se il Regno di Dio è destinato a venire su questa terra (e tutto sembra confermare tale ipotesi) è probabile che la Pentecoste Universale ne sia l’avanguardia.  L’umanità purificata e invasa dallo Spirito d’Amore tramite la Nuova Pentecoste  sarebbe in grado di ritornare a uno stato di grazia (e quindi di felicità) simile a quello che Adamo ed Eva conobbero prima del Peccato originale. Se le cose stanno così, come lo spera ogni anima di buona volontà, ciò significa che il piano  iniziale di Dio, malgrado l’interruzione del Peccato originale, è destinato a ritornare alla sua perfezione primordiale. Significa pure che quelli che riusciranno ad attraversare con successo la prova della presente Purificazione saranno riempiti di una gioia e di una pace mai conosciute prime, benché sempre sperate. Molti dicono che oggi la terra avrebbe bisogno di una grande purificazione. E d’ altronde un Regno di Dio in terra, Paradiso Terrestre vero e proprio, non sarebbe concepibile su di una terra invasa dall’orgoglio, dall’egoismo, dalla ribellione, dal disordine, come lo è adesso. Il testo seguente, preso alla pagina 145 de l libro “Potenza Divina d’Amore”, che contiene le rivelazioni ispirate da Dio al la Povera Anima, parla dell’urgente necessità di una Purificazione destinata a preparare l’Umanità a ricevere la Pentecoste Universale.
La Voce divina a Madre Venturella: «Ora il mondo corre alla sua perdita... Ciò rende necessaria una nuova Pentecoste, una nuova ondata di fuoco dello Spirito Santo, che con il suo calore penetri e riscaldi il cuore degli uomini. »

CAROLINA VENTURELLA

La reverenda Madre che Gesù chiamava:

La “Povera Anima”.

Alla pagina 51 dello stesso libro si può leggere anche questo messaggio:

La Voce divina a Madre Venturella: «È per la Carità del Padre e del Figlio che gli uomini sono ritornati a delle relazioni filiali con Dio. Tutto ciò si è prodotto negli ardori ineffabili dello Spirito Santo. (...)  È ancora per lo stesso Spirito, che sostiene e governa tutto, che le cose visibili e invisibili continua no ad esistere. Ecco dunque l’obbligo di un omaggio giustamente dovuto all’eterno Divino Spirito, omaggio d’una più grande adorazione, benedizione e amore. (... )  Ci si accorgerà d’avere aperto all’umanità una via nuova, nella quale le anime saranno più portate a riconoscere e ad amare Dio, loro Creatore e Redentore. E  una nuova Era si aprirà per tutta l’umanità. »

Queste cose sono confermate anche da don Stefano Gobbi, a cui la Madonna ha rivelato, il 22 maggio 1994:

La Madonna a don Gobbi: «Una effusione dello Spirito Santo, nuova e universale,  è necessaria per giungere ai tempi nuovi tanto attesi. Bisogna che la seconda Pentecoste venga presto. Essa non può arrivare che nel Cenacolo spirituale del mio  Cuore Immacolato. È per questo che oggi tutta la Chiesa è invitata ad entrare nel Cenacolo che la vostra Mamma Celeste ha preparato per gli ultimi tempi. Vi potete entrare attraverso l’atto di consacrazione al mio Cuore Immacolato. Chiedo  che questa consacrazione, che vi ho proposto con tanta insistenza e ansietà, sia  fatta da vescovi, preti, religiosi, e fedeli. E che tutti la facciano per accorciare i tempi della grande prova che ormai è arrivata. Lo Spirito Santo vi condurrà allora alla comprensione della Verità intera. Lo Spirito Santo vi farà comprendere i tempi che vivete. Lo Spirito Santo sarà la luce sul vostro cammino, e farà di voi dei testimoni coraggiosi del Vangelo nell’ora tremenda della grande Apostasia. Lo Spirito Santo vi farà capire quanto vi rivelerò di ciò che è contenuto nel libro ancora sigillato. Lo Spirito Santo darà la sua perfetta testimonianza al Figlio preparando i cuori e le anime a ricevere Gesù che ritornerà a voi  nella gloria.

“Vieni, Spirito Santo. Vieni per la potente intercessione del mio Cuore Immacolato.” ...

Sono la divina Sposa dello Spirito Santo. Come per un singolare disegno del Padre sono divenuta la vera Madre del Figlio, così sono divenuta la vera Sposa dello  Spirito Santo. Lo Spirito Santo si è donato all’anima mia in una vera unione coniugale interiore, dalla quale è nato il frutto divino della concezione virginea  del Verbo nel mio purissimo seno.

Lo Spirito Santo non può resistere alla voce della sua Sposa che Lo chiama. Per  questo, unitevi tutti a Me, piccoli bambini miei, per invocare oggi il dono dell o Spirito Santo. Che questa vostra implorazione diventi la preghiera di questi ultimi tempi. Che sia la vostra preghiera abituale, ripetuta spesso da voi perché  vi è stata insegnata e ardentemente richiesta dalla vostra Mamma Celeste.

 “Vieni, Spirito Santo. Vieni per la potente intercessione del Cuore Immacolato  di Maria, tua diletta Sposa”. E aprite i vostri cuori alla speranza perché sta  per arrivare su di voi il più grande prodigio, quello della Seconda Pentecoste.  »

Coloro che hanno letto il Vangelo sanno che due mila anni fa la Madonna ha accettato da Dio la missione di dare al mondo il Redentore. Oggi la Madonna ha per missione di offrirci lo Spirito Santo. Il motivo è che suo Figlio sta per ritornare sulla terra come Trionfatore, e Dio vuole che per tale circostanza la Terra si a purificata, resa degna di accoglierlo. Colui che purificherà la Terra è lo Spi rito Santo.

Quanti messaggi arrivano oggi al mondo tramite la Madonna! Ognuno è in grado di  constatare di persona ciò che accade in occasione delle sue frequenti apparizioni. Anche se sotto certi aspetti il mondo è ancora un deserto, il Cielo dice che  con l’Era nuova (essa seguirà di poco la presente Tribolazione) questa nostra desertica valle di lacrime si trasformerà in giardino, un giardino bello e accogliente come un nuovo Eden. I veggenti e le persone mistiche che al giorno d’oggi annunciano tali eventi sono concordi nel dire che l’inizio di questa grandissima  e bellissima trasformazione coinciderà col trionfo del Cuore Immacolato di Maria . A tale riguardo, ecco un passo che don Stefano Gobbi ha ricevuto dal Cielo il  22 maggio 1994.

La Madonna a don Gobbi: «Il trionfo del mio Cuore Immacolato coinciderà con il grande prodigio della Seconda Pentecoste. Dal cielo scenderà un nuovo fuoco che purificherà tutta l’umanità, ridiventata pagana. Sarà come un giudizio in piccolo , e ognuno vedrà se stesso nella luce della verità di Dio. Così i peccatori ritorneranno alla Grazia e alla santità; gli sbandati sulla strada del bene, i lontani alla casa del Padre; gli ammalati alla completa guarigione. Gli orgogliosi, gli impuri, i cattivi collaboratori di Satana saranno vinti e condannati per sempre. »  [108]  (22 maggio 1994).

I messaggi di don Gobbi e di Madre Venturella riguardanti la Pentecoste Universale sono confermati anche da Marthe Robin, la mistica francese di Châteauneuf de  Galaure, deceduta nel 1981. Nel primo incontro che questa mistica francese ebbe  col suo futuro direttore spirituale, essa gli disse:

Marthe Robin a George Finet: «Dopo la sconfitta materiale dei popoli, assisteremo all’unità dei cristiani. (...) Gli errori diabolici saranno distrutti. Ne seguirà una risurrezione, una grazia immensa: la Nuova Pentecoste d’amore. (...) I laici assumeranno un ruolo molto importante, e bisognerà formarli. » [109]

In che modo saremo noi trasformati dalla Nuova Pentecoste d’amore? I quattro testi che seguono rispondono a questa domanda. I primi tre sono di don Stefano Gobbi, il quarto è stato scritto da Vassula Ryden.

La Madonna a don Gobbi: – «Sarà lo Spirito di Amore, con la sua potente azione di fuoco e di grazia, a rinnovare dalle fondamenta tutto il mondo. Sarà Lui, lo Spirito di Amore, con la sua grande forza di santità e di luce a portare a nuovo  splendore la mia Chiesa, a renderla perciò umile e povera, evangelica e casta, misericordiosa e santa. Sarà lo Spirito di Amore, attraverso il fuoco di innumerevoli sofferenze, a rinnovare tutto il creato, perché torni quel giardino di Dio, nuovo Paradiso terrestre in cui Gesù sarà sempre con voi, come un sole di luce  che ovunque rifletterà i suoi raggi. » (28 gennaio 1984).

La Madonna a don Gobbi: – «Lo Spirito Santo verrà per instaurare il Regno glorioso di Cristo, e sarà un Regno di grazia, di santità, di amore, di giustizia e di  pace. Col suo divino Amore aprirà le porte dei cuori e illuminerà tutte le coscienze. Ogni uomo vedrà se stesso nel fuoco bruciante della divina Verità. Sarà come un giudizio in piccolo. Poi Gesù Cristo porterà il suo glorioso Regno nel mondo. » (22 maggio 1988).

La Madonna a don Gobbi: – «Allora lo Spirito Santo opererà il nuovo miracolo del la trasformazione universale nel cuore e nella vita di tutti. I peccatori si convertiranno, i deboli saranno sostenuti, gli ammalati otterranno la guarigione, i  fuorviati ritorneranno alla casa del Padre. Le vittime della separazione e dell a divisione ritroveranno la piena unità. Sarà così che si compirà il prodigio della seconda Pentecoste. Essa verrà col trionfo de mio Cuore Immacolato nel mondo . » (4 giugno, 1995).

Recentemente Gesù ha affidato a Vassula Ryden le parole seguenti: [110]

Gesù a Vassula Ryden: «Io che sono l’autore d’inestimabili meraviglie, sto per aprire i cieli, e farvi conoscere il mistero del mio disegno: l’effusione del mio  Spirito Santo. Questa promessa è nelle Scritture. Il mio Spirito agirà sulla creazione come mai l’avrà fatto prima. La solleverà verso il Cielo in tutte le maniere. Porterà vicino al Cielo tutto ciò che è sulla terra, lo porterà il più vicino possibile. Vassula, Io che dirigo ogni cosa, e decido secondo la mia Volontà , non ho mai tradito una promessa. (...)  Come ti ho detto, sto per mandare a pezzi le barriere delle vostre divisioni, e questo tramite la potenza e la grazia  del mio Spirito Santo. Sto per unirvi in un solo Corpo, e questo per il mio onore. »

di: Johannes De Parvulis