lunedì 2 settembre 2019

LA PRESENZA REALE



IL MISTERO DI FEDE

Questa è l'opera di Dio, che crediate in Colui che Egli ha mandato. Giovanni, VI, 29.

I. - Nostro Signore vuole che ricordiamo tutto quello ch'egli per noi ha fatto sulla terra e con la meditazione di tutti i misteri della sua vita onoriamo la sua presenza nel Santissimo Sacramento. Per richiamarci più vivamente il mistero della Cena non ci diede soltanto il racconto degli Evangelisti, ma un ricordo vivo, personale: Se stesso, la sua adorabile persona.

Ma, benché Egli sia in mezzo a noi, non possiamo vederlo né rappresentarci come si trovi nell'Eucaristia. Eppure Nostro Signore è apparso tante volte; perché non ha permesso che si conservassero ritratti di queste auguste apparizioni?

Ah! sa bene Nostro Signore che tutti i ritratti non servirebbero alfine che a farci dimenticare la realtà della sua attuale presenza sotto i sacri veli eucaristici.

Ma come; se io lo vedessi non avrei una fede più viva? Forse che non si ama meglio quel che si vede? Sì, i sensi possono rafforzare la mia fede vacillante; ma Nostro Signore risorto non vuole che lo percepiscano i nostri sensi corrotti: vuole una fede pura.

Egli non è soltanto corpo, ma anche anima. Non vuole essere amato come i corpi; vuole che penetriamo sino alla sua anima con la nostra mente e col nostro cuore, senza scoprirlo coi sensi.

Del resto, Nostro Signore, pur veramente presente in corpo e anima nel Santissimo Sacramento, vi sta al modo degli spiriti; gli spiriti non si analizzano, né si sezionano; i sensi non li raggiungono.

II. - D'altronde perché lamentarci? Nostro Signore ha saputo conciliare ogni cosa. Le sacre specie non lo toccano, non sono parte di Lui; inseparabilmente unite a Gesù Eucaristico sono la condizione della sua presenza sacramentale, ci dicono ove egli è: lo localizzano. Se Nostro Signore avesse preso fra noi un modo di essere puramente spirituale, come trovarlo? ove cercarlo?

Ringraziamo l'amabilissimo Salvatore! Non è nascosto, ma solo velato: una cosa nascosta non si sa ove sia, è come se non esistesse; una cosa velata invece si possiede con sicurezza, benché non si veda. Sapere che abbiamo l'amico vicino, che è là, non vi par molto? Orbene, voi vedete ove è Gesù: mirate l'Ostia santa, siete certi ch'egli è là.


III. - Nostro Signore si vela per il nostro bene, a nostro vantaggio, per obbligarci a studiare l'anima sua, le sue intenzioni, le sue virtù in lui stesso; se lo vedessimo, ci tratterremmo ad ammirarlo esteriormente, nutriremmo per lui un amore di sentimento: Gesù vuole che l'amiamo con un amore di sacrificio. Certo, a Nostro Signore, costa velarsi così. Preferirebbe mostrare le sue divine fattezze, che gli attirerebbero molti cuori; ma lo fa per nostro bene. Così la mente si applica all'Eucaristia, la fede viene acuita: noi penetriamo in Nostro Signore.

Non si fa vedere ai nostri occhi, si mostra invece all'anima; con la sua propria luce si palesa in noi, ci illumina ed è l'oggetto che dobbiamo contemplare: oggetto insieme e mezzo della nostra fede.

Qui vede più chiaro quegli che più ama, che è più puro. Egli stesso l'ha detto: Mi manifesterò a chi mi ama.

Il Signore da’ alle anime di preghiera grandi e non ingannevoli lumi riguardanti Lui stesso, e li varia, dirigendoli ora su questo ora su quel punto della sua vita. Siccome l'Eucaristia è la glorificazione di tutti i misteri, così Gesù Cristo si fa Egli stesso nostra meditazione, qualunque né sia l'argomento.


IV. - Perciò quanto è più facile meditare dinanzi al Santissimo Sacramento che in casa propria! Nella nostra dimora siamo in presenza dell'immensità di Dio; qui siamo presenti a Gesù, vicinissimo a noi. E come il cuore va dietro alla mente, l'affetto alla conoscenza, diviene più facile amare in presenza del Santissimo Sacramento: l'amore è allora attuale, poiché va a Gesù che vive dinanzi a noi, che rinnova nell'Eucaristia tutti i suoi misteri.

Chi medita i misteri in se stessi, senza animarli con l'Eucaristia, trova sempre un vuoto, né riporta, senza volerlo, una pena, e dice: Perché non vi fui presente?

Ma innanzi al Santissimo Sacramento che cosa rimpiangere, che desiderare? Tutti i misteri vivono nel Salvatore presente. Il nostro amore è nel godimento attuale. Sia che pensiate alla vita mortale o a quella gloriosa di Gesù, voi sapete che Egli è là col suo corpo, con la sua anima e con la sua divinità.

Entriamo quindi in questi pensieri. Rappresentiamoci nell'immaginazione i misteri che vogliamo, ma rafforziamone il ricordo ed animiamolo con la presenza di Gesù Cristo.

Ricordiamoci pertanto che Nostro Signore è là, in quell'Ostia sacrosanta con tutti i vari suoi stati, con tutto se stesso; chi ignora questo è nelle tenebre, e la sua fede è sempre languida, né lo rende felice.

Abbiamo dunque l'attività, la delicatezza della fede, se vogliamo essere felici. Nostro Signore vuol farci beati mediante Se stesso. Nessun uomo è capace di renderci felici, e nemmeno la pietà, da sola. Ci vuole la pietà nutrita dell'Eucaristia; perché la felicità viene dal possesso di Dio, e l'Eucaristia è Dio tutto nostro. 

di San Pietro Giuliano Eymard

Sacro Cuore



La Madonna e il Sacro Cuore


Mediante Maria, al Cuore di Gesù

Secondo santa Margherita Maria Alacoque, la devozioneal Sacro Cuore è l’estremo sforzo della divina misericordia in favore degli uomini traviati. Per approfittarne, conviene ricorrere alla Madonna, «rifugio dei peccatori». Ella infatti è il più perfetto agente della misericordia divina per facilitare e addolcire il ritorno dei peccatori lungo la dura via del pentimento e della conversione. Da quando Gesù stesso, dall’alto della Croce, ha affidato i suoi fedeli alla sollecitudine di sua Madre, noi possiamo confidare nel Cuore di Maria, perfettamente conforme a quello del Redentore.
All’indomani della solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la festa del Cuore Immacolato di Maria. Le espressioni della pietà popolare verso il Cuore della Madonna ricalcano quelle rese al Cuore di Cristo: consacrazione dei singoli fedeli, delle famiglie, delle comunità religiose, delle nazioni; riparazione, compiuta attraverso la preghiera, la penitenza, le opere di misericordia; pratica dei cinque primi sabati del mese.
Santa Margherita Maria usava recitare questa giaculatoria: «O divino Cuore di Gesù, vi adoro e vi amo tale quale vivete nel Cuore di Maria, e vi scongiuro di vivere e regnare in tutti i cuori». San Claudio de la Colombière diceva: «Ho deciso di non chiedere nulla a Dio, in nessuna preghiera, se non per mezzo di Maria». Pio XII così esortava i fedeli: «Affinché la devozione all’ augustissimo Cuore di Gesù produca i più copiosi frutti nella famiglia cristiana e perfino nell’intera umanità, i fedeli abbiano cura di unirvi strettamente la devozione al Cuore immacolato della Madre di Dio» 155.
Dall’unione di queste due devozioni nasceranno grandi frutti di apostolato, favorendo una controffensiva apostolica, ossia una conquista delle anime, liberandole dalla prigionia nella quale le tengono i nemici della Redenzione: la carne, il mondo, il demonio. «Il Cuore di Maria è la Porta del Cielo, spalancata agli uomini del nostro tempo. (...) Nel giorno in cui avremo legioni di persone veramente devote al Cuore Immacolato di Maria, il Cuore di Gesù regnerà in tutto il mondo» 156.

MESSAGGI PER I SACERDOTI



Vergine Maria: Piango lacrime di tristezza per i sacerdoti nella Chiesa Cattolica, che soffrono terribilmente in questo momento 

Figlia Mia, Mio Figlio Gesù Cristo si prepara ora per salvare il maggior numero possibile di figli di Dio prima dell’Avvertimento. Infatti, dopo l’Avvertimento, non resterà molto tempo prima del Glorioso ritorno di Mio Figlio. 

Piango lacrime di tristezza per i sacerdoti nella Chiesa cattolica che in questo momento soffrono terribilmente. 

Questi servitori puri, smarriti e vaganti sono catturati nel bel mezzo di una frattura dalla quale non riescono a districarsi. 

A causa dei peccati degli altri soffrono il tormento di vedere accantonata la fedeltà al Figlio Mio prediletto. 

Queste divisioni malvagie, causate da gruppi massonici, sono intenzionali. I peccati di coloro che sono colpevoli di reati inflitti ad anime innocenti vengono utilizzati come scusa per cambiare le leggi che governano la Chiesa. 

Molti vengono ingannati da un falso senso di lealtà verso i figli di Dio. 

Come soffro quando vedo le mura della Chiesa Cattolica abbattute mattone dopo mattone per lasciare il posto a una nuova Chiesa. 

La nuova Chiesa, che sorgerà presto, non sarà accettabile per Mio Figlio. 

Di fatto essa abolirà la presenza della Santa Eucaristia e il Figlio Mio soffrirà il dolore della Sua Crocifissione ancora una volta. 

Il sacrificio che Lui ha fatto, da presentare al mondo come un Dono, verrà presto ignorato e respinto. 

Per di più quelli della nuova Chiesa non diranno ai figli di Dio che l’Eucaristia è la vera Presenza di Mio Figlio Gesù. 

Creeranno una nuova interpretazione della Santa Eucaristia e non riusciranno a farvi scendere la Presenza di Mio Figlio. Il cibo della vita morirà. 

I figli di Dio non saranno nutriti con il vero Corpo e Sangue di Mio Figlio. 

Le loro anime diventeranno sterili, vuote della Presenza di Mio Figlio e delle grazie che Lui concede a coloro che Lo ricevono. 

C’è il dovere da parte dei sacerdoti di difendere la Santa Eucaristia. Devono essere forti e non diluire questo prezioso e Santo Dono. 

Mio Figlio ama la Chiesa Cattolica e sa come soffre in questo momento. Egli sente il suo dolore. 

Il Mio Cuore Immacolato è squarciato in due, per il dolore, nel vedere questo Sacro Tempio che viene deliberatamente distrutto. 

Pregate, pregate, pregate il Padre nel nome del Suo Figlio diletto affinché abbia misericordia per coloro dentro la Santa Sede che vogliono dividere la Chiesa e disperdere i figli di Dio in un abisso di desolazione. 

Vi prego di recitare questa Crociata di Preghiera (53) pregando per la Chiesa Cattolica. 

Crociata di Preghiera (53) : Preghiera per la Chiesa cattolica 

Oh Dio Padre 
In nome del tuo Figlio diletto 
Ti prego di dare la forza e le grazie necessarie 
Per aiutare i sacerdoti a sopportare la persecuzione che subiscono. 
Aiutali ad aderire alla verità degli Insegnamenti 
Di Tuo Figlio, Gesù Cristo, senza mai negare, indebolire  
o falsare l’esistenza della Santa Eucaristia.  
Amen. 

La tua amata Madre, Regina della Terra, 

Madre di Salvezza 


dal Libro della Verità  10 Maggio 2012 



domenica 1 settembre 2019

Angeli e Draghi XIII: The Glorious Michaelmas!





Il Michaelmas è il secolare La messa latina celebrata in onore dell'Arcangelo Michele il 29 settembre.
La devozione a San Michele Arcangelo esisteva nell'Antico Testamento (Daniele 10:13, 10:21 e 12: 1), e continuò nel Nuovo Testamento (Giuda 1: 9 e Apocalisse capitolo 12.) L'apostolo Giovanni profetizzò una fonte di guarigione che fu rivelata in seguito a Colossa quando apparve l'Arcangelo. Molti malati furono guariti lì e fu costruita una chiesa in onore di San Michele.
Le prime notizie di un Michaelmas ufficiale risalgono al V secolo quando una basilica vicino a Roma fu consacrata in onore di San Michele Arcangelo. Il nome Michaelmas è un'abbreviazione di "Messa di Michele", simile a Natale (Messa di Cristo) e Candele (Messa di candele, quando tutte le candele sono state benedette).


Durante il Medioevo (500 d.C.-1500 d.C.), la Michaelmas, o la festa di San Michele, fu celebrata come un Giorno santo dell'obbligo. L'obbligo è stato rimosso nel 18 ° secolo. In Inghilterra il santo re Ethelred impose un severo digiuno per tre giorni in preparazione prima di celebrare il grande e solenne Michaelmas. È interessante notare che fu quando la Michaelmas non fu più un giorno santo dell'obbligo che papa Leone XIII ebbe la sua visione di Satana che attaccava l'umanità per 100 anni.


La grande stima dell'antica Chiesa per il Principe Celeste è stata dimostrata dal fatto che Michaelmas aveva lo stesso rango (un doppio di prima classe), come le grandi feste di Natale e Pasqua. Altre domeniche successive alla festa erano note nel calendario come le settimane dopo San Michele.
Le preghiere nelle antiche liturgie riflettono questo grande onore. Durante le Michaelmas, il sacerdote prega quanto segue alla benedizione dell'incenso ...
"Attraverso l'intercessione del Beato Michele, l'Arcangelo, in piedi alla destra dell'altare dell'incenso [in cielo], il Signore può degnarsi di benedire questo incenso e riceverlo come un odore di dolcezza".

Il Graduale dei Michaelmas afferma: “Santo Arcangelo Michele, difendici nella battaglia: affinché non moriamo nel terribile giudizio. Alleluia! ” Per altre Feste di San Michele come l'apparizione di San Michele al Gargano (492 d.C.), il Graduale afferma: “ Il mare fu scosso e la terra tremò quando l'Arcangelo Michele scese dal cielo. Alleluia!"
L'antico canone romano o “Preghiera eucaristica 1” messo insieme da Papa Gregorio Magno (540-604) afferma : “preghiamo che il tuo Angelo possa portare questo sacrificio al tuo altare in cielo”. La tradizione sostiene che San Michele Arcangelo è questo angelo.
Per la Postcomunione nelle Micamas preghiamo: “Supportati dall'intercessione del Beato Michele Tuo Arcangelo, ti supplichiamo umilmente, o Signore, che il servizio che paghiamo con le nostre labbra, possiamo afferrare con le nostre menti. Attraverso nostro Signore. "

San Michele fa quattro cose molto importanti per noi in massa. San Michele intercede per i peccatori (confessore), raccoglie le nostre preghiere a Dio (incensazione in alta messa), ci protegge dal drago e dai suoi angeli (preghiere dopo bassa messa) e ci introduce nella luce di Dio quando moriamo (Offertorio Messa di Requiem inno).
Si dice che Lucifero sia stato sconfitto il giorno di Michaelmas e gettato sulla terra, più che San Michele abbia proclamato la vittoria con queste parole vittoriose in quel giorno memorabile,
“Come sei caduto dal cielo, o stella del mattino, figlio dell'alba! Sei stato abbattuto a terra, o distruttore di nazioni. Hai detto nel tuo cuore: “Salirò nei cieli; Alzerò il mio trono sopra le stelle di Dio. Mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte più lontana del nord. Salirò sopra le cime delle nuvole; Mi farò piacere Il più alto . '”
Isaia 14: 12-14
I Michalemi interessarono l'intero Medioevo, non solo la Chiesa, ma anche il mondo temporale divenne un'era di regni cristiani! Tradizionalmente ci sono quattro "quarti di giorno" in un anno (Annunciazione (25 marzo), mezza estate (24 giugno), Michaelmas (29 settembre) e Natale (25 dicembre). Michaelmas ha segnato l'assunzione di domestici, sono stati pagati gli affitti, sono iniziate le locazioni, le terre furono vendute e le vecchie bilance finirono. Era anche il momento di eleggere i funzionari pubblici.

Michaelmas ha segnato la fine della stagione di pesca e l'inizio della stagione di caccia. Era il giorno in cui i lavoratori si presentavano per essere assunti per un anno intero. I vestiti estivi furono messi via e gli abiti invernali uscirono.
Nell'Europa occidentale il raccolto doveva essere terminato da Michaelmas e segnò anche la fine di un anno produttivo più l'inizio del nuovo ciclo agricolo. Michaelmas ha segnato l'inizio del termine Michaelmas alle università di Oxford e Cambridge. Fu anche il giorno in cui le campane del coprifuoco notturno invernale iniziarono a suonare dal 29 settembre al 25 marzo

L'oca divenne il cibo preferito in Inghilterra poiché si ritiene che la regina Elisabetta stesse mangiando l'oca quando la notizia che l'Armada spagnola fu sconfitta a Michaelmas. In Irlanda uno dei piatti preferiti era il Michaelmas Pie dove avrebbero nascosto un anello e chiunque l'avesse trovato si sarebbe sposato entro un anno!
Quando San Michele apparve a Costantino il Grande, diede all'imperatore il segno con cui doveva conquistare la battaglia di Ponte Milvio nel 312 d.C., "In questo segno [il segno della croce] dovrai conquistare". L'imperatore pose il segno sugli stendardi e gli scudi da battaglia del suo esercito. Dopo la battaglia gli apparve San Michele affermando,

"Sono Michael, il capo delle legioni angeliche del Signore degli eserciti, il protettore della religione cristiana, che, mentre eri in battaglia contro tiranni senza Dio, ti ha messo le armi nelle mani."
Forse il Michaelmas di quest'anno è l'arma spirituale che San Michele sta mettendo nelle NOSTRE mani in questi tempi pericolosi per liberarci di tutti i draghi che vengono contro di noi!





L’attesa presto finirà



Maria Madre di Dio


L’attesa presto finirà, perché Dio Padre, il Nostro Padre Onnipotente, manderà presto Suo Figlio Gesù Cristo per porre un freno alle ingiustizie sulla vostra terra e per guidare i Suoi figli di nuovo sul sentiero giusto dell’amore.

Ciò che accade sulla vostra terra è arrivato a tali dimensioni, che Dio Padre non starà a guardare più a lungo. Rallegratevi, perché LUI che ha creato VOI TUTTI e TUTTO IL CREATO porrà un freno al male, non appena minaccia di intensificarsi, e questo non tarderà  molto ad accadere. Convertitevi per tempo e preparate le vostre anime. Aprite i vostri cuori per l’Arrivo di Mio Figlio, perché non appena EGLi verrà a voi, tutto accadrà molto in fretta.

L’anticristo non mostra ancora il suo vero volto, ma siate certi che egli tiene le fila di tutto nella sua mano satanica per portare la terra a soccombere. Porterà con sé: il declino del bene, il distacco dalla fede nell’ unica vera religione, tantissimi intrighi, seduzioni, bugie, cattiverie, schiavitù e persecuzione.

Il Male di tutti i mali e i suoi gregari mirano al dominio del mondo. Essi seminano il litigio e l’odio fra voi, lavorano per la divisione sociale, la divisione religiosa, l’insicurezza e la paura nelle vostre esistenze. Il loro obiettivo è di controllare il mondo e di tollerarvi poi come schiavi. Vogliono la distruzione del bene così come di tutti ”i riferimenti“ a Gesù e a Dio Padre in modo tale che voi non abbiate altra via che quella dell’inferno, la dannazione per sempre.

Più voi stessi diventate cattivi e più prestigio ricevete nel mondo del diavolo però, Miei amati figli più vi allontanate da Dio Padre, più vi ostruite la via verso il Suo Regno celeste. Vi deseredate da soli e non potrete raccogliere i frutti, né le magnificenze promesse del Cielo, perché avete scelto la via del male e vi siete preclusi la possibilità di un’Eternità nella pace.

Non proverete mai l’amore di Dio Padre e sarete per sempre esclusi dalla gioia e felicità, pace e letizia perchè attraverso le vostre cattive azioni, fatte durante la vita terrena alla sequela del diavolo, vi siete sbarrati la via verso Dio vostro Creatore e avete cominciato AUTONOMAMENTE la via verso l’inferno. Nell’ inferno, Miei tanto amati figli, Satana vi attende ridendo fragorosamente perché siete caduti nella sua trappola e non manterrà neanche una delle sue promesse. Egli invece vi torturerà, vi farà soffrire, vi disonorerà, vi tratterà malissimo, perché la sua “gioia” sta proprio nella sofferenza degli altri, la sua “felicità” gli deriva dal tormento delle sue vittime, così come voi l’avete fatto durante la vostra vita terrena.

Venite quindi tutti a LUI, a Gesù che vi ama tanto. Nessun peccato è tanto grande da non poter essere perdonato. Venite, prima che sia troppo tardi. Venite prima che la grande Illuminazione della coscienza cominci. Perché chi non ha il cuore puro chi ha peccato molto e non se ne è pentito e soprattutto, chi vive senza fede non riuscirà a sopravvivere all’ Illuminazione della coscienza, per il grande dolore che proverà nel capire quello che ha fatto.

Convertitevi quindi per tempo e regalate a Gesù il vostro SI.EGLI vi libererà dalle grinfie di Satana. EGLI regalerà fede a quelli che non credono e si occuperà di TUTTI i Suoi figli, ma ha bisogno del vostro SI.

Non negatevi l’eternità! Non è mai troppo tardi per convertirsi! Pensate sempre alle Mie parole perché Noi accorriamo in aiuto a chiunque dia il suo SI al Mio Santo Figlio.
Così sia


“Chi non conosce la strada che porta a Me, chi mi rinnega e chi non prende sul serio la Nostra Santa Parola, si converta, prima che sia troppo tardi, perché non appena Dio Padre pone un freno, voi dovrete esservi già convertiti, per non essere divorati dalla voragine dell’inferno.
Io vi amo.
Il vostro Gesù.”

L'ARALDO DEL DIVINO AMORE



HELFTA E SANTA GELTRUDE

Geltrude entrava nel suo venticinquesimo anno, quando venne favorita dalla prima manifestazione divina, ch'ella espone con incantevole semplicità nel secondo libro.
Era lunedì 27 gennaio 1281, la seconda feria, prima della Purificazione di Maria SS. Solo dopo otto anni, cioè nel 1289, verso il mese di aprile, S. Geltrude cominciò, a scrivere i privilegi di cui era favorita da parte di Dio. Mentre la comunità attendeva il segno per recarsi in infermeria, ove doveva amministrarsi la SS. Comunione a un'inferma, la nostra Santa, mossa dall'ispirazione dello Spirito Santo, prese le tavolette che portava pendenti dalla cintura, e cominciò a scrivere le meraviglie da Dio operate in lei, nei decorsi otto anni: di primo getto scrisse cinque capitoli, poi s'arrestò e non riprese la penna che in ottobre, per completare il lavoro che forma il secondo libro di queste Rivelazioni, «L'ardore della carità, la profonda umiltà, un senso vigoroso, temperato dalle più soavi espressioni, ne formano il carattere, e la fisionomia» (Don Guéranger: Prefazione agli Esercizi).
Le condizioni delicatissime della sua salute, alquanto scossa, non le permisero di continuare il lavoro: perciò, per ordine di Nostro Signore, ella comunicò, in seguito, ad altri le rivelazioni di cui era l'oggetto.
Un giorno Geltrude esitava ad esporre grazie così intime e personali, ma Gesù Le disse: « Voglio che i tuoi scritti siano, per gli ultimi tempi, una prova evidente del mio divino amore». Poi le dichiarò che molte manifestazioni soprannaturali non erano soltanto per lei, ma che dovevano essere propagate per far conoscere alle anime gli effetti della grazia in coloro che vi corrispondono con generosità, quantunque tali effetti non siano espressi in modo palese a tutti. Così, come Geltrude stessa dichiarò altrove, il libro delle Rivelazioni fu veramente, per desiderio espresso dal Salvatore, « il legato dell'amore divino ». Vennero perciò successivamente scritti i libri III, IV e V: ciascuno fu preceduto e corredato, qua e là, da osservazioni particolari fatte dalla narratrice, osservazioni molta preziose che aiutano a legare i fatti e a precisare le date, mentre danno magnifico risalto ai progressi di Geltrude nella santità.
Uno dei lineamenti più spiccati nella storia personale della nostra cara Santa è l'amicizia intima che l'univa soprannaturalmente a S. Matilde: ella stessa dichiara che sottometteva abitualmente le sue rivelazioni al giudizio di quell'anima, supernamente illuminata: spesso la consultava quando, nella sua profonda umiltà, temeva di non avere ben compreso le comunicazioni divine. Da parte sua, Matilde riceveva sovente da Nostro Signore, per tramite di Geltrude, avvisi segreti per lei, o per altri.
Il Libro della grazia speciale ha un interesse particolare relativamente a S. Geltrude, perchè venne redatto dalla medesima, quando Matilde, in fin di vita, ruppe, per ordine di Dio, il virtuoso silenzio con cui sperava di seppellire per sempre i segreti del cielo. Geltrude fu la confidente di quanto Nostro Signore volle trasmettere ai posteri. Le due opere si confermano e si completano in modo mirabile: nell'Araldo del divino amore si parla spesso di S. Matilde, talora velatamente, tal altra palesemente, indicandola col suo nome, oppure con le semplici iniziali del medesimo, Donna M.
Nel Libro della grazia speciale gli stessi fatti sono espressi in termini quasi identici, ma la parte di S. Geltrude è accuratamente velata con questo termine: una certa persona: tale riserva mostra che lei stessa è la scrivente di quelle pagine.

RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE

SANTA TERESA DI GESÙ



Vi parrà che certe cose di questi Cantici si potevano dire in altro modo. Tanta è la nostra grossolanità che di ciò mi stupisco. Ho sentito di alcuni che evitavano perfino di udirle! Oh, Dio! Quanto è grande la nostra miseria! Ci avviene come a certe bestie velenose che cambiano in veleno tutto quello che mangiano. Mentre il Signore ci concede tante grazie nel farci intendere quel che avviene in un'anima che Egli ama, mentre c'incoraggia a intrattenerci e a deliziarci con Lui, noi ne prendiamo paura e interpretiamo le sue parole secondo la debolezza del nostro amore. 

Ogni giorno la provvidenza di Dio sorge prima del Sole.



I Santi e la provvidenza

Nella vita dei santi vediamo molti fatti provvidenziali dei quali Dio si servì per chiamarli ad una vita più santa.

San Giovanni da Capistrano (1384-1456) era governatore della città di Perugia. Quando scoppiò la guerra con quelli di Rimini, fu incarcerato. Tentando di evadere, si fratturò un piede, dovette rimanere in carcere, ed ebbe molto tempo per riflettere. Quando fu rimesso in libertà non volle più dedicarsi alle cose del mondo, poiché quel periodo in carcere fu per lui un tempo di grazia, che lo convinse della fugacità della vita. Per questo decise di dedicare la sua vita a Dio, si fece religioso francescano e diventò un grande santo.

Qualcosa di simile possiamo dire di sant’Ignazio di Loyola (1491-1556), che durante il tempo in cui dovette restare inattivo, per essere stato ferito a Pamplona, si dedicò a leggere libri spirituali, che gli fecero lasciare la vita militare per dedicarsi completamente e per sempre a Dio.

Nella vita di san Giovanni della Croce (1542-1591), il tempo che trascorse in carcere fu per lui il tempo di maggior sofferenza, ma anche il tempo in cui Dio lo portò alle più elevate vette dello spirito e fu allora che scrisse le sue migliori poesie mistiche.

Considerato che ogni santo è un caso particolare e Dio lo guida in modo personale, comunque possiamo dire che, in tutti loro si manifesta in modo evidente la presenza e l’amore di Dio fino al punto di prendersi il gusto di farli santi, secondo il progetto che lui aveva per ognuno da tutta l’eternità. Dio non improvvisa, ha tutto programmato dall’eternità e lo realizza nella misura in cui noi, liberamente e coscientemente, collaboriamo con la sua provvidenza.

Per San Francesco di Borja († 1572), la vista del cadavere dell’imperatrice di Spagna, decomposto e maleodorante, fu il motivo determinante per rinunciare alla vita mondana e dedicarsi ad un re che non sarebbe mai morto.

Santa Teresa di Gesù (1515-1582) ci racconta come nella sua vita fu gravemente inferma, rimase anche tre giorni come morta e per tre anni, dal 1539 al 1542, paralitica. Ma tutto questo fu una provvidenza divina per convertirla totalmente al suo amore. Dice: “Ero all’estremo della debolezza, solo le ossa resistevano. Questo durò più di otto mesi, ma rimasi paralizzata per quasi tre anni, anche se con migliramenti. Quando cominciai a muovermi a gattoni, ringraziai Dio. Tutto sopportai con grande rassegnazione, anche se all’inizio non con molta gioia, per i grandi dolori e tormenti. Aderivo profondamente alla volontà di Dio, anche se mi avesse lasciata così per sempre” (Vita, 6, 1).

ángel Peña 

SPIRITO SANTO



Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) porti teco 1'a pace e la infondi nelle anime dei tuoi divoti; vieni, che in mezzo a tante agitazioni e pene abbiamo bisogno, o Divino Spirito, della tua santa pace. 

Mai le grazie che Dio padre mandò sulla terra, furono così grandi e potenti com’è adesso.



Maria Madre di Dio

Senza un SÌ a Mio Figlio l’anima finirà male. Proverà molta sofferenza, un dolore di molto peggiore rispetto a quello che voi vi potete immaginare, qui sulla vostra terra. Pregate per tutti figli di Dio che comincino a convertirsi a percorrere il sentiero dell’amore che li porterà a Dio  Padre.
Amatevi gli uni gli altri come Gesù vi ama e aiutatevi nella sofferenza e nelle necessità ma anche nell’amore e nella gioia. Chi si aiuta vicendevolmente, chi fa del bene al proprio prossimo, chi rinuncia a se stesso per occuparsi del benessere degli altri, raccoglierà i frutti del cielo ma dovete regalare a Mio Figlio il vostro SI, perché solo così si apriranno anche per voi le porte del cielo, solo così sarete presi quando, il giorno della grande gioia, Mio Figlio verrà a voi e le porte della nuova Gerusalemme saranno aperte.
Figli Miei. Fidatevi della Nostra Parola. La fine è più vicina di quanto pensiate. Preparatevi e venite a Noi. I portoni del Cielo ora sono aperti in modo che Noi possiamo correre a voi, quando Ci chiamate. Credete e abbiate fiducia! Io, la vostra Mamma celeste con l’unito dei Santi e degli Angeli, sono pronta a proteggervi e ad aiutarvi.
Per far sì che tutti trovino la strada verso Mio Figlio e gli regalino il loro SI, c’è bisogno di ancora molta preghiera. Per questo figli Miei, pregate e supplicate di ricevere il Nostro aiuto. Mai, le grazie che Dio Padre mandò sulla vostra terra, sono state più grandi e più potenti di ora.
Così sia.

LA CORREDENTRICE



La piena luce del Volere Divino portava a Maria tutte le pene della Redenzione. Lei è la Corredentrice: “Per formare il regno della Redenzione, quella che si distinse di più nel patire fu la Mamma mia e, sebbene apparentemente Lei non soffrì nessuna pena cono[sciuta dal]le altre creature, meno la mia morte, che fu conosciuta da tutti, che fu per il suo materno Cuore il colpo fatale e straziante più di qualunque morte dolorosissima, siccome Lei possedeva l’unità della luce del mio Volere, questa luce portava al suo Cuore trafitto non solo le sette spade che dice la Chiesa, ma tutte le spade, le lance, le punture di tutte le colpe e pene delle creature, che martirizzavano in modo straziante il suo materno Cuore.  
Ma questo è nulla: questa luce le portava tutte le mie pene, le mie umiliazioni, i miei strazi, le mie spine, i miei chiodi, le pene più intime del mio Cuore. Il Cuore della mia Mamma era il vero sole, che mentre si vede solo luce, questa luce contiene tutti i beni ed effetti che riceve e possiede la terra, sicché si può dire che la terra è racchiusa nel sole. Così la Sovrana Regina, si vedeva la sua sola persona, ma la luce del mio Supremo Volere le racchiudeva tutte le pene possibili ed immaginabili, e quanto più intime e sconosciute queste pene, tanto più pregevoli e più potenti sul Cuore Divino per impetrare il sospirato Redentore, e più che luce solare scendevano nei cuori delle creature per conquistarli e legarli nel regno della Redenzione. Sicché la Chiesa, delle pene della Celeste Sovrana conosce tanto poco, che si può dire solo le pene apparenti, e perciò dà il numero di sette spade, ma se conoscesse che il suo materno Cuore era   il rifugio, il deposito di tutte le pene, e che la luce della mia Volontà tutto le portava e nulla le risparmiava, non avrebbe detto sette spade, ma milioni di spade, molto più che, essendo pene intime, solo Iddio ne conosce l’intensità del dolore, e perciò fu costituita con diritto Regina dei martiri e di tutti i dolori. Le creature sanno dare il peso, il valore alle pene esterne, ma delle interne non se ne intendono, a mettere il giusto prezzo. 
Ora, per formare nella mia Mamma prima il Regno della mia Volontà e poi quello della Redenzione, non erano necessarie tante pene, perché non avendo colpe, l’eredità delle pene non era per Lei, la sua eredità era il Regno della mia Volontà; ma per dare il Regno della Redenzione alle creature, dovette assoggettarsi a tante pene. Sicché i frutti della Redenzione furono maturati nel Regno della mia Volontà, posseduto da Me e dalla mia Mamma. Non c’è cosa bella, buona e utile che non esca dalla mia Volontà. Ora, unita alla Sovrana Regina venne la mia Umanità. Lei restò nascosta in Me, nei miei dolori, nelle mie pene; perciò poco si conobbe di Lei, ma della mia Umanità fu necessario che si conoscesse ciò che Io feci, quanto patii e quanto amai. Se nulla si conoscesse, non potrei formare il regno della Redenzione. La conoscenza delle mie pene e
del mio amore è calamita e sprone, incitamento, luce per attirare le anime a prendere i rimedi, i beni che in essa ci sono; il sapere quanto mi costano le loro colpe, la loro salvezza, è catena che le lega a Me e impedisce nuove colpe. Se invece nulla avessero saputo delle mie pene e della mia morte, non conoscendo quanto mi è  costata la loro salvezza, nessuno si sarebbe dato il pensiero di amarmi e di salvarsi l’anima. Vedi dunque quanto è necessario far conoscere quanto ha fatto e patito Colui o Colei che ha formato in sé un bene universale per darlo agli altri? (…) Come fu per la Redenzione, che prima fu formata tra Me e la mia Mamma Celeste e poi fu conosciuta dalle creature, così sarà del ‘Fiat’ Supremo...”
 
(Vol. 19°, 11-7-1926)   

Pablo  Martín  Sanguiao

LA VITA DI SAN BENEDETTO



 La pietra che diventa leggera

Un giorno, mentre i monaci stavano costruendo gli ambienti del monastero, capitò proprio là in mezzo una grossa pietra e pensarono bene di adoperarla per la costruzione. Ci provarono prima in due poi in tre ma non riuscirono a sollevarla; ci provarono poi in parecchi, ma niente da fare: quella rimaneva lì, immobile, come se avesse radici piantate per terra. "Qui ci dev'essere seduto sopra lo spirito maligno in persona - ragionarono quei monaci -; possibile che tante braccia d'uomini non riescano a spostarla?".
Visto ormai vano ogni tentativo, si pensò di mandare uno dal servo di Dio pregandolo che venisse a scacciare con una preghiera il nemico e dar così la possibilità  di  sollevare  il  macigno.  Accorse  subito,  fece  orazione,  diede  una benedizione e il sasso fu sollevato con tanta facilità come se non avesse avuto alcun peso.


tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

La Stolta Superbia e Soave Umiltà



L’apostolo Giuda

“Il dono che faccio a uno frutterà molto se cade su terreno umile e sa rimanere tale. Se cade su terreno superbo o che diventa tale per il dono avuto, allora da bene diventa un male.
A Giuda fu concesso di essere uno dei dodici Apostoli tra le migliaia di uomini in Israele.
Doveva essere la sua sntificazione, ma che ne sarà?...
Giuda è l’uomo limitato presso Dio Infinito. L’uomo è ristretto, gretto nel suo pensiero finché non dà ad esso respiro soprannaturale. Sa accogliere una sola idea, incrostarla in sé, incrostarsi in essa, e stare lì, anche contro l’evidenza, rimanendo cocciuto, fisso, anche per fede, nella cosa che lo ha più colpito. In fondo, Giuda ha una fede. Saturo dell’idea messianica, quale la maggioranza in Israele la coltiva, vuole vedere nel Cristo il re temporale, potente, e rimane fedele a questo suo concetto. (L’ostinazione è una forma di orgoglio). Quanti, in futuro, si rovineranno per una concezione sbagliata della fede, testarda, tetragona ad ogni ragione. Credete voi che sia facile salvarsi, solo perché si è un dotto come Gamaliele, un apostolo come Giuda?” (Poema 5°, p. 437).
Ogni “disordinato, eccessivo amore di religione o di Patria è peccato, perchè diventa orgoglio, egoismo. L’egoismo è sempre occasione di peccato. E’ peccato, perché semina nell’anima la mala volontà che fa ribelli a Dio e ai suoi comandamenti. La superbia fuma nell’egoista, offuscando la verità. La mente non vede più nettamente né Dio, né le sue verità.
Lo spirito, in questa caligine, non vedendo più la luce schietta della verità come prima di diventare superbia, inizia la dialettica dei “perché?”. Dai perché passa al dubbio, e dal dubbio al distacco da Dio. Non avendo più la volontà di Dio per guidarla, l’anima cade nella propria volontà di peccare, che diventa catena di peccati della quale il primo anello sta in mano di Satana e l’altro estremo è una palla ai piedi del peccatore per fissarlo nel vizio e nel fango” se non nell’Inferno (Poema 6°, p. 1054). Come Giuda:”Sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato” (Mt. 26,24).
“Molti senza avere praticato apostolato esterno né professato vita religiosa, splenderanno in Cielo per avere solo pregato e sofferto per la conversione dei peccatori e la liberazione delle anime del Purgatorio. Questi sacerdoti e apostoli ignoti al mondo, ma noti a Dio, splenderanno in Cielo come gli operai del Signore per avere fatto della loro vita un perpetuo sacrificio di amore per i fratelli alla gloria di Dio. Saranno tra quelli che benedirò nella Risurrezione generale. Si giunge alla vita eterna per molte vie e questa è una delle più care al mio Cuore” (Poema 10°, p. 229).


René Vuilleumier

PREGHIERA A Maria, Madre della Divina Grazia



Benedetta tu, o Maria, che sei la Mater Divinae Gratiae, perché hai dato al mondo Gesù Cristo, autore della grazia. Benedetta, o Maria: il tuo Figlio morendo sulla croce acquistava la grazia per noi, e tu hai cooperato mentre la spada trapassava la tua anima.
Benedetta, o Maria, perché sei stata eletta dal Padre Celeste a tesoriera, amministratrice e distributrice di tutte le grazie.
Guarda, o Madre della Divina Grazia, ai miliardi di uomini viventi: ti preghiamo perché tutti arrivino alla grazia di Dio nel battesimo, nella confessione e negli altri sacramenti; che vivano tutti come figli di Dio e giungano alla casa del Padre Celeste.
Guarda anche all'anima mia, tanto misera, o Madre della Divina Grazia: tu che dài a chi vuoi, come vuoi, quando vuoi e nella misura che vuoi, io confido in te.
O Maria, che come Madre ti prendi speciale cura dei figli più bisognosi, ti prego per tutte le mie necessità corporali e spirituali. Specialmente ti prego per questa grazia... (si chieda la grazia…)
Salve, o Madre di Gesù Cristo e della Divina Grazia; Madre di misericordia, vita, dolcezza, speranza nostra. Amen.


Il vostro mondo è” sotto sopra” mai il peccato è stato così grande come oggi, mai come adesso la ribellione al vostro Creatore è stata così immensa.



Maria Madre di Dio

Non nascondetevi dietro all’autocommiserazione ma svegliatevi e guardate perché una catastrofe segue l’altra. Il vostro mondo è” sotto sopra” mai il peccato è stato così grande come oggi, mai come adesso la ribellione al vostro Creatore è stata così immensa.

Questo comportamento avrà delle amare conseguenze per voi e vi costerà il diritto all’eredità a voi promessa da Dio e vi porterà alla” fine senza fine “nella dannazione.

Volete questo? Volete mettere in gioco l’eternità, la vostra eternità per un po’ di piacere per un po’ di soddisfazione, per un po’ di denaro e potere? Che valore ha tutto questo? Che cosa guadagnerete alla fine dei vostri giorni, come si sentirà la vostra anima quando vedrà come unica possibilità la via verso l’inferno?

Soffrirete. Soffrirete tremendamente. La vostra pena non finirà mai e non ci sarà NESSUNA POSSIBILITÀ DI RITORNO, perché chi non si decide per una vita con Dio, chi non regala il suo SI al Mio Santo Figlio, costui si gioca il diritto alla vita in Paradiso perché si è deciso per il diavolo, così sarà anche per quelli che non hanno preso NESSUNA DECISIONE.

Svegliatevi! Cambiate strada! Regalate a Gesù il vostro SI! Ciò è tutto quello che serve per vivere nella pace eterna lontano dalla cattiveria, dalle bugie, dalla sofferenza, dalla fame, dalla calunnia e dalla falsità perché il diavolo sarà esiliato, vinto da Gesù, il Mio Santo Figlio.

Dio Padre si prenderà cura di ognuno di voi e nessuno proverà mai più la sofferenza.
Così sia.