CHI RACCOMANDA IL PENSIERO DELL'INFERNO
Dalla sana psicologia e dal buon senso
L'uomo, dato il peccato originale, è per natura ribelle alla legge che volentieri ama trasgredire. Per questo la legge è presentata con la sanzione. Senza la sanzione essa resterebbe quasi sempre lettera morta o si presenterebbe tutt'al più come una pia esortazione, che generalmente lascia il tempo che trova. E questo sia nei rapporti con Dio come in quelli con gli uomini.
Da dire perciò che, con ogni probabilità, se ad essere trasgredite sono soprattutto le leggi morali, ciò è dovuto anche al fatto che esse appaiono senza sanzione o, per lo meno, le si vedono senza alcuna seria conseguenza pratica. Una illusione tragica, perché non esiste peccato senza conseguenze e senza sanzioni. Si sa, infatti, dalla Rivelazione che ci sarà –soprattutto - alla fine della vita e alla fine dei tempi il giudizio di Dio sulla condotta di tutti con la sanzione della vita o morte eterna (il paradiso o l'inferno).
Stante così la cosa, psicologia e buon senso non possono non ritenere saggio ricordare queste sanzioni soprattutto ai più riottosi e ribelli.
Nessun commento:
Posta un commento