Sposa del Crocifisso
Tu, come sposa di Gesù, sei chiamata a portare con Lui il peso del mondo. Devi sentirti responsabile della salvezza dell’intera umanità come madre di tutte le anime. Essere sposa di Gesù ti rende corredentrice e devi pregare e soffrire per la salvezza di tutti. Ogni giorno devi somigliare sempre più a Gesù, devi trasformarti in Lui. Il Padre vuole riprodurre in te l’immagine di suo Figlio (Rm 8, 29).
E, quando hai dei problemi e sei nella sofferenza, rivolgiti a Gesù e sfogati con Lui. Egli è il tuo sposo e ti comprende e vuole aiutarti, consolarti. E ti dirà: «Non aver paura, non temere, perché io sono con te e TI AMO» (Is 43, 4-57). Quando ti trovi nel deserto, nella tenebra, quando credi che egli si è allontanato da te, che non ti vuole più bene, che ti ha abbandonato a causa dei tuoi peccati..., ascolta le sue parole: «Sei preziosa ai miei occhi perché sei degna di stima ed io TI AMO MOLTO. Darei uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita» (Is 43, 4).
In quei momenti difficili fai degli atti di fede, sforzati di amarlo, anche se non lo vedi e non lo senti. Digli che lo ami, leggi qualcosa che ti parli del suo amore..., ma non lasciarti vincere dal sonno dalla stanchezza o dalla comodità. Prega, anche se non ne hai voglia. Porta in silenzio la sofferenza della tua solitudine e offrigli il tuo dolore, come un fiore che lo consoli per tante offese... ed egli si sentirà felice, perché sarà molto vicino a te, ai piedi della tua croce. Non sfuggire le sofferenze perché sono le carezze del tuo sposo. Il dolore è una dichiarazione d’amore, un bacio del tuo Gesù crocifisso. «Quando arriverai a tal punto che il dolore ti sembrerà dolce e piacevole per Cristo, allora avrai trovato il paradiso sulla terra» (Kempis II - 12,11).
Non dimenticare che sei sua sposa e che non puoi sfuggire dalla croce, perché ti allontaneresti da Lui. Ti sei forse stancata di amarlo e di soffrire per Lui? E se Egli si stancasse di amare te? Perciò, fai delle piccole mortificazioni, controlla il tuo sguardo, la tua curiosità, mantieni il silenzio e persegui la modestia, privati di qualcosa che ti piace... Cerca di scegliere non ciò che è più facile, ma ciò che è più difficile; non ciò che è più saporito, ma ciò che è più insipido; non ciò che è più piacevole, ma ciò che non dà piacere, come consiglia san Giovanni della Croce. «È un vero peccato vedere delle anime come delle ricche navi, cariche di opere e di esercizi spirituali, di virtù e grazie ricevute da Dio, che, non avendo il coraggio di staccarsi da qualche piacere o affetto o comodità, non vanno avanti e non arrivano al porto della perfezione» (1 S 11, 4).
Tu, un giorno, ti sei consacrata a Gesù e hai preso l’impegno di essere santa. Ciò significa che ti sei messa nelle sue mani senza condizioni, gli hai dato il permesso di crocifiggerti con Lui.
Non volgerti indietro. Se tu lo facessi, non solo falliresti con Gesù, ma anche con tutti i tuoi figli del mondo intero, che hanno bisogno di te. Perciò, rinnova costantemente durante la messa la tua offerta di «vittima viva a lode della sua gloria» (Preg Euc IV).
Il tuo sposo divino aspetta che la tua alleanza con Lui arrivi fino al massimo grado del Matrimonio mistico dei santi. Cos’aspetti? Perché hai paura di consegnarti totalmente all’amore? Ti spaventa la parola vittima? Se vuoi, usa la parola «offerta permanente», abbandono totale o quella che vuoi, ma consegnati a Lui senza condizioni. Hai bisogno soltanto del permesso del confessore o del direttore spirituale.
Ricorda che essere «offerta permanente» significa che tutta la tua vita è di Gesù. Tutti ed ognuno dei tuoi pensieri devono essere di Gesù. E allo stesso modo ogni tuo desiderio, parola, sguardo, azione, dolore e gioia deve essere di Gesù e per Gesù. Non permetterti di fare qualcosa che lo offenda, nemmeno col pensiero. Egli ti ricompenserà.
Tuttavia, molte religiose si spaventano dinanzi alla consegna totale, all’abbandono totale, perché temono che il Signore le prenda in parola e perché, inoltre, dicono che questo aspetto è già incluso nei voti religiosi. Questo è vero, ma questi voti vanno vissuti fino in fondo. La cosa triste è che abbiamo paura dell’amore tenero e misericordioso di Gesù, che sa meglio di noi ciò che ci conviene. Potrà inviarci malattie che peseranno su chi dovrà accudirci? Potrà renderci inutili con la quantità di lavoro che dobbiamo svolgere? Gesù saprà pagarci come solo Lui sa fare; ma abbiamo fede e fiducia in Lui perché non si lascerà vincere in generosità.
Occorre evitare ad ogni costo considerazioni troppo umane, perché non siamo una ditta che deve guadagnare, ma dobbiamo salvare anime e santificarci. Non cadiamo nell’errore della gente del mondo, che non comprende la nostra vita perché non vede frutti sociali od economici e preferisce le religiose di vita attiva.
Una vera anima vittima fa di più per la santificazione della sua comunità di cento anime mediocri. Essa è la gioia del suo Sposo ed ottiene dal cielo più beni di migliaia e milioni di giusti ordinari, che non fanno altro che purgare i propi errori. Questa è una benefattrice dell’umanità e la sua vita è una benedizione per il mondo. Per questo «Il Signore annunzia: dirigerò verso Gerusalemme un fiume di prosperità e le ricchezze delle nazioni come un torrente in piena» (Is 66, 10).
Diciamo ora, con fede e confidenza, insieme a santa Teresa:
«Eccoti qui il mio cuore,
metto nel palmo della tua mano
il mio corpo, la mia vita e la mia anima,
le profondità del mio essere ed il mio amore.
Dolce Sposo e Redentore,
poiché mi sono offerta a te,
cosa vuoi che avvenga di me?»
Gesù mio salvami ti prego guarisci I miei figli ti prego Gesù mio. Amen 🙏
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