47. Gli IERACITI, dei quali il fondatore riconosciuto è Ieraca, non ammettono la resurrezione della carne. Accolgono nella loro comunione solamente i monaci e le monache e tutte le persone non coniugate. Asseriscono che i bambini non fanno parte del regno dei cieli, poiché non hanno alcun merito acquisito per mezzo del combattimento, con il quale si vincono i vizi.
48. I MELEZIANI prendono nome da Melezio. Costoro, poiché ricusarono di pregare con i ravveduti, cioè con coloro che erano caduti durante la persecuzione, fecero scisma. Adesso, poi, come è risaputo, si sono uniti agli Ariani.
49. Gli ARIANI, i quali hanno avuto origine da Ario, sono assai conosciuti perché irretiti in quel particolare errore, in base al quale non vogliono ammettere che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo sono di una sola e identica natura e sostanza o, per esprimersi più precisamente, essenza, termine che in greco si dice ; ma [dicono che] il Figlio è una creatura, e lo Spirito Santo è creatura di una creatura, cioè pretendono che Egli sia stato creato personalmente dal Figlio. Codesti eretici, però, sono meno conosciuti per l'altro loro errore, secondo il quale affermano che Cristo ha assunto soltanto la carne senza l'anima. E su questo punto non ho trovato che mai da alcuno si sia combattuto contro di loro. Tuttavia, anche Epifanio non ha passato sotto silenzio la verità di questa mia affermazione, e pure io, con assoluta certezza, ne sono venuto a conoscenza da alcuni loro scritti e dalle mie dispute. Siamo anche a conoscenza che da costoro si ribattezzano i Cattolici, non so se anche i non Cattolici.
50. Gli AUDIANI, come li chiama Epifanio, sono, secondo la presentazione di questo autore, scismatici e non eretici. Altri, invece li qualificavano Antropomorfiti, poiché costoro, pensando in modo carnale, si immaginano Dio somigliante, nell'aspetto, ad un uomo corruttibile 9. Tale concezione Epifanio attribuisce alla loro rozzezza, risparmiando loro l'appellativo di eretici. Afferma, inoltre, che costoro si sono separati dalla nostra comunione, perché accusano i nostri vescovi di essere ricchi, e perché celebrano la pasqua nello stesso giorno dei Giudei. Tuttavia, secondo l'asserzione di alcuni autori, costoro in Egitto sono in comunione con la Chiesa cattolica. Sui Fotiniani, che Epifanio tratta a questo punto, ho già parlato diffusamente in precedenza.
51. I SEMIARIANI, come li chiama Epifanio, sono coloro che asseriscono sul Figlio di essere di un'essenza simile [a quella del Padre], poiché questo autore non li ritiene del tutto Ariani: dal momento che gli Ariani non vorrebbero neppure dirlo simile, cosa che, invece, continuamente ripetono gli Eunominiani.
52. I MACEDONIANI provengono da Macedonio, e sono quelli che i Greci chiamano , poiché sono in dissenso [con noi] riguardo allo Spirito Santo. Infatti la loro professione di fede riguardo al Padre e al Figlio è ortodossa, dicendoli essere di una sola e medesima sostanza, ovvero essenza, ma non vogliono credere la stessa cosa riguardo allo Spirito Santo, asserendo che questi è una creatura. Alcuni autori preferiscono chiamarli Semiariani, perché, in questa discussione, in parte sono d'accordo con gli Ariani, e in parte lo sono con noi; tuttavia, secondo le affermazioni di altri, costoro asserirebbero che lo Spirito Santo non è Dio, ma la divinità del Padre e del Figlio, e che quegli non avrebbe alcuna propria entità personale.
53. Gli AERIANI provengono da un certo Aerio. Costui che era un prete, si offese, come si tramanda, perché non riuscì a farsi ordinare vescovo; e caduto nell'eresia ariana, aggiunse ad essa alcune altre sue proprie proposizioni: disse che non si dovevano celebrare messe per i morti, né si dovevano osservare i digiuni fissati ufficialmente, ma che ciascuno doveva digiunare, quando voleva, per mostrare di non essere più sotto la Legge. Diceva, inoltre, che il prete non doveva distinguersi dal vescovo per nessuna diversità. Alcuni autori dicono che costoro, come gli Encratiti ossia Apotactiti, non ammettono alla loro comunione se non coloro che fanno professione di continenza e quanti hanno rinunciato al mondo sì da non possedere più nulla di proprio.
Tuttavia, Epifanio afferma che essi non si astengono dagli alimenti di carne; Filastrio, invece, attribuisce loro anche questa astinenza.
54. Gli AEZIANI prendono nome da Aezio, e i medesimi sono chiamati anche Eunomiani da Eunomio, discepolo di Aezio, e sotto questa denominazione sono più conosciuti. Ed invero Eunomio, ferratissimo nell'arte del sofisticare, ha difeso questa eresia con una certa acutezza e notorietà, affermando che il Figlio è dissimile dal Padre in tutto e per tutto, e che lo Spirito Santo lo è dal Figlio. Si dice anche che codesto eretico è stato tanto nemico dei buoni costumi, che giunse a dichiarare che né misfatti, né perseveranza in qualsivoglia peccato possono recare danno ad alcuno, se costui condivide la fede, quella cioè che era asserita da quell'eretico.
55. Apollinare ha fondato gli APOLLINARISTI. Costoro sono diventati dissenzienti dalla Cattolica, poiché dicono, come gli Ariani, che Cristo Dio ha assunto solamente la carne senza l'anima. In questa polemica, benché confutati dalle attestazioni del vangelo, hanno detto che all'anima di Cristo mancava la mente, in virtù della quale l'anima dell'uomo è ragionevole, ma al posto di essa c'era in lei la persona del Verbo. Riguardo, poi, alla carne di Lui, come è noto, si sono fatti tanto discordi dalla retta fede, che sono giunti a dire che la sopraddetta carne e il Verbo sono di una sola e medesima sostanza. Infatti con somma pertinacia sostengono che il Verbo è diventato carne, cioè che alcunché del Verbo si è cambiato e mutato in carne, e che, pertanto, la carne non fu presa dalla carne di Maria.
56. Gli ANTIDICOMARITI sono eretici che prendono il loro nome dalla circostanza che si oppongono alla verginità di Maria al punto da ritenere che, dopo la nascita del Cristo, si unì con suo marito.
57. Quale ultima eresia Epifanio ricorda quella dei MESSALIANI, parola presa dalla lingua siriaca; in greco essi sono detti : sono stati chiamati così dal verbo " pregare ". Invero pregano tanto, che la cosa sembra incredibile a quanti la sentono, allorché si parla di costoro. Infatti le parole del Signore: Bisogna sempre pregare e mai cessare 10,e quelle dell'Apostolo: Pregate senza interruzione 11, le quali vanno intese, assai ragionevolmente, nel senso che in nessun giorno si devono tralasciare i tempi stabiliti per la preghiera, codesti eretici le osservano tanto oltre misura, che, per questo motivo, si è ritenuto di doverli annoverare tra gli eretici. Tuttavia, alcuni autori dicono che costoro raccontino non so quali fantasticherie e ridicolaggini da favole, e cioè che si vedrebbe uscire una scrofa con i suoi porcellini dalla bocca dell'uomo, quando viene purificato, e che in lui entrerebbe, sempre sotto forma sensibile, un fuoco che non lo brucerebbe. Con codesti eretici Epifanio congiunge gli Eufemiti, i Martiriani e i Sataniani, e pone tutti costoro insieme con i sopraddetti, come se formassero una sola eresia. Sugli Euchiti si dice che, secondo il loro parere, non è lecito ai monaci fare alcun lavoro a sostentamento della loro vita, e che fanno la professione di monaci con la condizione di tenersi del tutto liberi da ogni lavoro. Il sopra menzionato Epifanio, vescovo di Cipro, ha, dunque, condotto fino a costoro il suo scritto sulle eresie. Questo autore è stimato dai Greci come uno dei loro maestri, ed è lodato da molti, rinomati per la santità della loro fede cattolica. Io, però, nel recensire gli eretici non ho seguito il suo metodo, ma l'ordine della serie. Infatti ho messo alcune notizie tratte da altri autori, le quali egli non mise nel suo, e non ve ne ho messe altre, che egli vi mise. Pertanto ho trattato alcuni punti più ampiamente di lui, in altri, poi, ho dato prova di una brevità pari [alla sua], regolando ogni punto secondo che esigeva il piano del lavoro da me concepito. Parimenti il citato autore ha distinto dalle ottanta eresie le venti, che, in base alle sue ricerche, calcolò essere sorte prima della venuta del Signore, e raccolse le restanti sessanta eresie, sorte dopo l'ascensione del Signore, in cinque libri molto brevi, e fece che tutte insieme formassero i sei libri dell'intera sua opera. Io, invece, secondo la tua richiesta, mi sono proposto di menzionare quelle eresie, che, dopo la glorificazione di Cristo insorsero contro la dottrina di Cristo, includendovi anche quelle che si camuffarono sotto il nome di Cristo. Dall'opera del ricordato Epifanio ne ho prese per il mio libro cinquantasette, riportandone due sotto un solo [numero], quando non mi è stato possibile trovare una loro differenza; e, di nuovo, quando il sopra citato autore ha voluto fare di due eresie una sola, io le ho catalogate separatamente, ciascuna sotto il proprio numero. Però mi rimangono ancora da menzionare sia le eresie che ho trovato in altri autori, sia quelle che ricordo io stesso. Ora, dunque, aggiungo quelle che ha citato Filastrio, ma non Epifanio.
Sant'Agostino
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