DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
29 settembre 1962
La mia anima è sempre piena della Fiamma d'Amore della Vergine Madre. Anche nelle ore notturne, quando la mia coscienza è sveglia, supplico continuamente la S. Vergine perché aiuti a diffondere al più presto nel mondo il suo silenzioso miracolo.
Quando la mattina presto sono arrivata in chiesa, sembrava che la Vergine Madre mi aspettasse e nel silenzio della chiesa volesse dirmi qualche cosa d'importante: "Ricorda, figliola mia, che il GIOVEDÌ e il VENERDÌ devi considerarli giorni di effusione di grazie e che coloro che in questi giorni espiano riceveranno grandi grazie. Durante le ore di espiazione il potere di Satana si indebolisce nella stessa misura con la quale si rivolgono suppliche propiziatorie per i peccatori. Non c'è bisogno di fare chiasso, non occorre fare rumore purché l'amore arda nel profondo dei cuori e sia trasmesso alle altre anime. Voglio che non si conosca soltanto il Mio Nome, ma anche la Fiamma di Amore del Mio Cuore materno che batte per tutti voi. Affido a te l'incarico di far conoscere l'ardore di questo amore. Perciò sii molto umile perché una così grande grazia è data a pochi e tu apprezzala, ma, nello stesso tempo, cerca l'umiliazione interna ed esterna. Non ti insuperbire mai, la tua nullità sia il pensiero principale; non fermarti mai in questo esercizio e la tua umiltà sarà evidente anche dopo la morte. Accogli, pertanto, la grazia delle umiliazioni interne ed esterne e così resterai fedele nella diffusione della Mia Fiamma d'Amore. Afferra ogni occasione e cerca le umiliazioni anche con le tue proprie forze perché in tal modo aumenterà ancora la tua umiltà".
Appena la Santa Vergine ha terminato queste istruzioni materne, il mio cuore si è riempito di profonda umiltà. La Vergine Madre mi ha fatto comprendere che, nonostante la sua grandezza, è stata tanto umile nella sua vita terrena. Ella mi ha fatto scrivere questa comunicazione in forma così chiara perché la sua preghiera- messaggio, rivolta per mio mezzo ad ogni sua creatura, deve giungere direttamente a coloro che saranno i primi trasmettitori della Sua Fiamma di Amore. In questi giorni ho saputo l'indirizzo di Padre X; sono andata da lui in ospedale e dalla suora lì presente ho avuto solo cinque minuti di permesso per trattenermi. Sono stati momenti difficili. Ho pregato la sorella di lasciarci qualche minuto soli e lei si è allontanata. Ho chiesto al Padre se mi riconosceva ed egli mi ha ravvisata solo quando ho accennato alla Fiamma d'Amore della Vergine Santa, della quale devozione sapeva già molte altre cose. L'ho pregato di dirmi se aveva letto la lettera che gli avevo dato tempo fa e mi ha risposto: "Figlia mia, io non posso nemmeno leggere il breviario e tanto meno le lettere a me indirizzate ". Dopo qualche minuto di silenzio, con gli occhi semiaperti mi ha guardata e per la misericordia di Dio ho compreso che con gli occhi non vedeva più le cose di questo mondo, ma da quello sguardo si poteva intuire che contemplava Dio. Con voce fioca mi ha ripetuto: "Figlia mia, io sono vittima, mi sono consegnato completamente al Signore Gesù e alla Vergine Santa, non ho più volontà, si faccia di me quello che piace a loro".
Allora gli ho riferito quello che la Vergine Santa mi aveva detto allorché i medici hanno annunciato la sua fine: "Figliola mia, guarirà fra poco, ma non per molto". Ho chiesto al Padre X. che cosa devo fare con la Fiamma d'Amore della Vergine Santa ed ha risposto: "Se la Vergine Madre l'avesse affidata a me, sarebbe stato diverso, ma così figlia mia, non posso far nulla". Mi ha detto di aver fiducia che la Vergine Madre accomoderà tutto, che egli pregherà e offrirà i suoi patimenti per la causa. Io stavo crollando per le tante sofferenze spirituali che da mesi divoravano la mia anima e ho parlato al Padre così: "Anche io, come un morto vivente, sopporto tante sofferenze". Allora si è aperta la porta, è entrata la suora e il padre mi ha congedata dicendo: "Figlia mia, adesso io ti benedico tanto!" Mentre alzava la mano benedicente io, con mossa improvvisa e con grande rispetto, l'ho portata alle mie labbra pensando che forse sarebbe stato per l'ultima volta perché, anche se fosse guarito, probabilmente non l'avrei più rivisto. In quel momento la suora si è avvicinata al letto dicendo: "Prego terminare la visita!"
Mi sono avviata per la strada che porta alla Chiesa dell'Adorazione Perpetua.
Sulla mia anima è calata una grande oscurità. Sino a quando sono arrivata alla Casa del Signore, Satana mi ha gettato in faccia i suoi improperi mentre gioiva con malignità. Mi sono prostrata davanti al Santissimo: "Mio adorato Gesù, sono venuta ora per manifestarti le mie lamentele. Tu sai tutto, sai che cosa mi ha detto il Padre, ma io te lo racconto lo stesso. Gesù mio, Ti supplico sempre! Sono una miserabile, ciò nonostante mi affidi questa causa d'importanza mondiale. Io, incapace, impotente, di tutto il cuore la passerei a una persona più degna dall'anima pura. Signore, non sono degna di questo incarico". Intanto Satana cercava di impossessarsi della mia anima con tutte le sue forze: "Finalmente ho vinto! Te l'ho già detto che, all'infuori di te, non ci sarà nessuno così imbecille che accetti questo disumano sacrilego pensiero da trasmettere. Perché non mi ascolti? Ti ho sempre detto che voglio il tuo bene! Tu vuoi seguire la tua testa stupida, ma spero che ora vorrai ravvederti. Questa lezione ha messo a nudo definitivamente i tuoi pensieri imbecilli. Dimmi, perché vuoi essere ad ogni costo al di sopra degli altri mortali?" Cessate le parole del maligno, il mio animo non reagiva più e il mio spirito è rimasto in un buio sovrumano. Prostrata davanti al Santissimo ho combattuto con me stessa: "Che cosa debbo fare? Mio Signore, non mi abbandonare! Purifica e riordina i miei pensieri!"
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