Si racconta di santa Chiara di Assisi che, quando i saraceni attaccarono Assisi nel 1244 e iniziarono a scalare le sue alte mura sicuri di una semplice e facile vittoria, ella andò loro incontro con l’ostensorio che conteneva Gesù sacramentato. E, secondo alcuni testimoni, alcuni raggi risplendenti sembravano uscire dal Santissimo... alla sua vista i nemici fuggirono spaventati, e la popolazione fu salva.
Santa Chiara venne dichiarata patrona della televisione perché, una volta, gravemente ammalata, poté seguire la Messa dal suo letto, come se l’avesse vista in televisione. Altri santi, come il beato Gracia di Cataro, san Pasquale Baylon... avevano la grazia di contemplare mentre lavoravano, in cucina o nell’orto del convento, il momento dell’elevazione del Santissimo nella Messa, perché si trovavano in continua sintonia con lui e Gesù si manifestava loro in questo momento sublime e trascendentale.
Ci sono santi che hanno vissuto anni con la sola Comunione quotidiana senza bere né mangiare. Questo fenomeno straordinario si chiama inedia (digiuno assoluto). Fra gli altri, lo ebbero sant’Angela da Foligno (s. XIV) per 12 anni; santa Caterina di Siena (s. XIV) per 8 anni: la beata Elisabetta de Reute (s. XV) per 15 anni; santa Liduvina (s. XIV) per 28 anni, san Nicola di Flue (s. XV) per 20 anni; santa Caterina da Racconigi (s. XVI) per dieci anni; Domenica Lazzari (s. XIX) e Luisa Lateau (s. XIX) per 10 anni; Marta Robin (s. XX) per 50 anni e Teresa Neumann (s. XX) anche per molti anni.
Sant’Antonio M. de Claret afferma nella sua autobiografia: «Davanti al Santissimo sacramento sento una fede viva che non posso spiegare. Quasi mi si rende sensibile e sto costantemente baciando le sue piaghe e rimango alla fine abbracciato con lui. Devo sempre separarmi e strapparmi con violenza dalla sua divina presenza, quando arriva l’ora».
Angel Peña
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