Demolisco la superbia
Quando Io sento un'attrattiva d'amore per un'anima, per cui vorrei, nonostante i suoi difetti, ricolmarla di affetto e di doni preziosi, allora cerco di annientare il suo orgoglio. Demolisco il suo io, affinché in seguito, a titolo di giustizia, Io abbia tutta la libertà di premiarla e di sovrabbondare su di essa in grazia di predilezione.
Il vederla come Me un giorno, ridotta quasi a verme dimenticato e calpestato, mi accende ancora di amore per essa, tanto mi commuove questo stato di abiezione. L'anima che si vede come il verme più nascosto della terra verrà da Me cercata ed esaltata nel mio Cuore.
Pregami affinché tu conosca il valore dell'annientamento estremo. Se giungerai a fartene un programma, avrai ottenuto l'autocontrollo non solo nel piccolo mondo di te stessa, ma nelle relazioni con l'universo intero. Allora si formerà in modo duraturo il mio Regno in te e Io ne sarò l'assoluto padrone: tu godrai la vera pace, che durerà inalterabile.
Ma bisogna proprio che tu muoia a te stessa e diventi lo spietato carnefice della tua superbia.
Se tu riuscissi ad odiare santamente te stessa, avresti assicurata la tua riuscita e la tua felicità eterna e celeste.
Io passavo spesso le notti nella preghiera, attorniato dal buio e dal silenzio. Così tu, nelle tenebre del tuo annientamento e nell'oblio di quanto le creature hanno di effimero, proverai come effetto la vera unione con Me. Ti renderò completamente felice.
Questa è la vita cui ti ho destinata: in essa mi troverai sempre e non su altre strade. La mia Sapienza non è la vostra e lo trovo guadagno in quello che a voi ora sembra perdita.
Devo per forza annientarti se voglio farti rinascere a vita più soprannaturale. A te sembra impossibile la morte del tuo io: invece è meno doloroso che tentare di mantenerlo vivo.
Quello che costa è l'ucciderlo in fretta, è la forza dei primi colpi. Concentrati in questa verità: disprezzare te stessa e amare Me solo. Sottostare umilmente a quanto di spregevole ti possa venire dalle creature, senza lamentarti mai, senza stupirti né scuoterne il giogo. Le creature possono abusare di te, ma tu mai abuserai di esse.
DON RENZO DEL FANTE
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