LA FESTA DI FAMIGLIA
Dacci oggi il nostro pane quotidiano.
Questa preghiera s'indirizza al Padre che abbiamo in Cielo. Ma Nostro Signore Gesù Cristo che ci ha rigenerati alla grazia, alla vita soprannaturale, merita anch'Egli il titolo di padre. Il Padre celeste abita nella gloria, Gesù Cristo dimora in questa Chiesa: è nostro padre su questa terra e vuole adempiere tutti i doveri di buon padre verso i figli.
I. - II padre dimora con la sua famiglia, ne è il centro e il perno: tutti i membri sono sotto la sua vigilanza e operano per impulso di lui. E' il capo, la testa; ha la prima autorità, anche sulla madre, a cui è specialmente riservata la parte della tenerezza.
Anche Gesù Cristo, nostro Padre ha la sua casa, la chiesa. Voi siete la sua famiglia, la sua famiglia privilegiata, poiché in una famiglia ci sono dei figli che lavorano fuori casa e altri che lavorano col padre, sotto i suoi occhi, e voi siete questi figli avventurati.
Senza Nostro Signore, che è il vostro Padre, questa casa cosi pia e che è proprio una famiglia, non sarebbe che una riunione quasi di prigioniere, di operaie sotto il peso di un lavoro privo di soddisfazione. Non avreste un centro, un focolare di affetto come lo trovate nel Tabernacolo di questa cappella. Oh, pensate spesso, tra i vostri lavori, a questo buon Padre ogni ora presente in mezzo a voi, che vi protegge e vi guarda con un occhio tutto bontà! La bontà è la grande qualità di questo Padre divino. Non sa ricusar nulla, sempre fa buona accoglienza e sarà sempre con voi.
I vostri genitori sono morti lasciandovi nel lutto e nelle lacrime per tutta la vita; ma Gesù non vi lascerà mai.
Vedete, voi senza dubbio siete degne di molta stima, avendo ricevuto il battesimo ed essendo così figlie della Chiesa; ma qual conto fa di voi il mondo? Forse che si occupa dei vostri bisogni? Non sa neppure che esistiate. Ma Nostro Signore ha ispirato a persone a Lui fedeli il pensiero di raccogliervi in questa casa. E' venuto a stabilir la sua tenda in mezzo a voi affinché possiate sempre vederlo: vi ama tanto più perché siete più deboli e più dimenticate dal mondo. Voi ascoltate la sua parola, intendo non quella che colpisce l'orecchio, ma quella che tocca il cuore e da la gioia e la pace. Se credete a tutto ciò, se comprendete la vostra felicità, custoditela a costo di qualsiasi sacrificio, poiché qui avete tutto per voi, tutto vostro, quel Gesù di cui nulla può tenere il posto.
II. - Un padre di famiglia nutre i figli, lavora senza posa, si logora la vita per dar loro il pane di ogni giorno.
Nostro Signore vi nutre col pane della vita eterna ed è morto per guadagnare questo buon pane che è egli stesso, la sua Carne ed il suo Sangue adorabili.
Un padre che da se stesso in cibo ai suoi figli! In quale famiglia si vide mai un tal prodigio? Ah! Nostro Signore non vuole che i suoi figli ricevano il loro pane da un altro. No, no, né gli Angeli né i Santi vi daranno il pane che vi abbisogna. Gesù stesso è il frumento di cui è composto, l'ha fatto passare per il fuoco dei patimenti e ve l'offre egli medesimo. Vedete quanto è amabile questo buon Padre! La vigilia della sua morte attorniato dagli eletti della sua piccola famiglia, principio di quella grande che ora possiede, da' a ciascuno questo dono celeste e promette che sino alla fine del mondo tutti i suoi figli riceveranno come essi questo pane da mangiare.
O pane delizioso! Pane che ha in sé tutte le delizie: Dio stesso. Dio, pane degli orfani! Non alimenta il corpo, è vero, ma riempie l'anima di grazia e di amore, la impingua e le da' tutte le forze per respingere i nemici, fare buone opere, crescere per il Cielo. E con qual bontà ce lo dà! Per guadagnare il pane del corpo bisogna lavorare assai, bisogna pagarlo. Ma questo, che sorpassa ogni prezzo, Nostro Signore ce lo regala, chiedendoci soltanto di avere il cuor puro, la vita della grazia. Disponetevi dunque a riceverlo spesso, perciò siate pure; quanto più sarete pure, tanto più né coglierete frutti e vi gusterete maggiori delizie.
Venite a mangiare questo buon pane che Nostro Signore gode gli domandiate, come un padre è lieto di sapere assicurato il pane ai suoi figli.
III. - Finalmente un padre deve di tanto in tanto dar delle feste, accordare delle ricreazioni. La famiglia ne ha bisogno; che per esse vieppiù si stringono i vincoli dell'affetto: in quei giorni tutti si vedono e si avvicinano con una più grande espansione. Belle e sante feste di famiglia, in cui tutti i figli sono giocondamente riuniti intorno al padre, quanto siete feconde di bene! I figli vi si preparano gran tempo innanzi ed apparecchiano il loro piccolo complimento e fanno al padre una dolce sorpresa: un regaluccio o un bel mazzo di fiori.
Nostro Signore anch'esso ha le sue feste, che innanzitutto sono le feste di tutta la Chiesa e nelle quali vi riposate. Ma ve ne sono altre più intime, tutte per voi, come la presente che dura tre giorni. Le Quarantore sono la vera festa dei cuori. Mirate come tutto è bello, come tutto canta ed esulta intorno al buon Padre di famiglia seduto sul suo trono d'amore! Senza dubbio avete preparato il vostro complimento e non sarete occupate in altro che in far corona al vostro buon Padre. Questo bell'apparato di lumi, questi vaghi fiori sono il frutto del vostro lavoro, il dono dei vostri cuori. E Gesù è là, felice, le mani aperte verso di voi e piene di grazie.
Bisogna dunque che in questi giorni tutti i vostri pensieri, tutte le vostre azioni siano per lui. E quando sarà la vostra volta di fare l'adorazione, ecco l'ora di presentare il vostro complimento. Traetelo dal vostro cuore, non domandatelo ad altri. Parlate come sapete, egli vi risponderà: ascoltate attentamente quel che vi dirà al cuore!
Offritegli dei buoni desideri: saranno come il vostro mazzo di fiori scelti; fate in cuor vostro qualche atto di virtù; offritegli qualche piccolo Sacrificio che farete per amor suo.
Le cose stanno proprio così: sono queste le relazioni che dovete avere con Nostro Signore. Non siete forse la sua famiglia? Passate bene questi giorni di festa. Gesù è tutto per voi; guardatelo, ascoltatelo attentamente. Vi colmerà delle sue grazie durante questa vita e un giorno vi riunirà alla grande famiglia dei Beati nel Cielo.
di San Pietro Giuliano Eymard
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