LIBRO DELLE LAMENTAZIONI
14 S’è aggravato il giogo delle mie colpe, dalla sua mano sono annodate. Sono cresciute fin sul mio collo e hanno fiaccato la mia forza. Il Signore mi ha messo nelle loro mani, non posso alzarmi.
Ancora una volta tutto è attribuito al Signore. Ancora una volta distinguiamo: Cosa Dio fa direttamente e cosa non può fare.
Viene attribuito al Signore di avere annodato con la sua mano il giogo delle colpe di Gerusalemme sul suo collo. Dio non l’ha potuto evitare.
S’è aggravato il giogo delle mie colpe, dalla sua mano sono annodate. Si mette il giogo, lo si annoda perché resti sempre sul collo del bue.
Il Signore annoda il giogo delle colpe di Gerusalemme perché senta sempre la gravità del suo peccato. È come se il suo peccato fosse incancellabile.
Le colpe di Gerusalemme annodate dal Signore crescono fin sul suo collo e fiaccano la sua forza. Più passano i giorni e più il senso di colpa aumenta.
Gerusalemme non si può alzare, perché dal Signore è stata messa nelle mani dei suoi nemici. Quelli di Gerusalemme sono nemici senza alcuna pietà.
Quando un uomo è liberato dalla colpa? Nel momento in sui si pente e chiede perdono. Senza il pentimento, le colpe rimangono perennemente annodate.
Esse fanno sentire la loro pesantezza. Il peccato è peso insopportabile per la coscienza. Sappiamo che Giuda si suicidò per il peso del suo tradimento.
È il peccato la vera debolezza di un uomo. Nel peccato l’uomo manca della forza di resistenza, di contrapposizione e si abbandona tutto al male.
Più si precipita nel peccato e più la forza di resistenza viene meno. Si giunge fino ad essere preda di esso, senza alcuna possibilità di uscirne fuori.
Quando questo accade, siamo nel peccato contro lo Spirito Santo. Dal peccato siamo stati conquistati per sempre. Cuore, mente volontà sono suoi.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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