martedì 23 maggio 2023

CHIAMO I MIEI FIGLI SACERDOTI

 


Gesù

Devi dire ai Miei figli Sacerdoti che Io desidero che la loro vita sia serena e raccolta. Che amino  la preghiera contemplativa e i luoghi tranquilli, senza distrazioni. Nella quiete, osservino come la  grazia lavora nella loro anima. Che amino pensare a Me, che Mi raccontino le loro pene e le loro 

preoccupazioni; Mi facciano compagnia e conversino con Me. Che al momento santo della grazia  mistica, riposino in Me e vedranno le grazie così guadagnate.

Devi dire che Io voglio unirmi a loro, non unicamente nel momento del Sacrificio dell'Altare,  ma anche nella pesante vita quotidiana, quando per causa Mia vengono aggrediti ingiustamente. Imparino a vivere in libertà, poiché da una persona libera nascerà un essere disponibile; dalla  generosità nascerà il dono e dalla povertà nascerà l'amore.

Riassumendo, quando si sono liberate tutte le energie legate all'egoismo, rimanete disponibili  per il servizio al prossimo; già lo sapete che non c'è più grande gloria, che dare la vita con amore per  il fratello.

Che significa Misericordia? Sentire con il cuore e aiutare con tutto ciò che si possiede.

Non potete rimanere seduti all'ombra della tranquillità, poiché l'amore che non si dona in  permanenza, va lentamente morendo. Io vi dò l'incarico di far partire le macchine della bontà e  della carità, poiché il mondo si salverà solo con il diluvio d'amore.

Vivete di preferenza per gli ultimi e i rifiutati, per gli oppressi e i reietti. Quanti ospedali,  carceri e postriboli avete visitato nell'ultimo anno? Non voglio che i poveri si limitino a spigolare  qua e là i resti della messe per causa vostra.

Perché Mi riconoscano, dirai loro che il desiderio infinito di adorazione ritornerà a mettere  insieme acqua e calce, per elevare, non templi di pietra, ma di silenzio, nella profondità dell'essere,  nella remota latitudine dello spirito.

Io vivo in voi misticamente, perché la gloria del Padre Mio possa essere rivelata. I cuori degli  uomini muoiono di sete e, tuttavia, la fonte zampilla nella profondità del loro spirito.

Catalina Rivas  - 5 marzo 1995

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