domenica 16 febbraio 2025

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre

 


PER CRISTO ALLA TRINITA'

 

L’umanità di Cristo, presente nell’Eucaristia, è il ponte verso la Trinità, come Maria è il ponte per giungere a Cristo. L’umanità di Cristo è la vetta di tutta la creazione, in contatto diretto con la divinità, inondata dalla vita divina. Secondo Teilhard de Chardin, Gesù è il punto omega, il centro di convergenza di tutte le energie fisiche, biologiche e spirituali del cosmo e ci conduce con Lui fino agli ultimi angoli dello spazio e del tempo. Scriveva nel suo libro Il cuore della materia: «Sotto le sembianze di un piccolo in braccio a sua madre, tu, Gesù, occupasti un angolo nella mia anima di bimbo. Ed ecco che, ripetendo e prolungando in me il circolo della tua crescita attraverso la Chiesa, la tua umanità palestinese si andò a poco a poco dilatando per tutte le parti dell’universo. E in quest’universo, che si scopre ai miei occhi in stato di convergenza, Tu assumesti la posizione maestra del Centro Totale in cui tutto si riunisce».

Per questo possiamo comprendere che solo coloro che non hanno scoperto il volto amoroso di Cristo abbiano paura del futuro e delle forze sconosciute del cosmo, cioè, abbiano paura di quanto è al di là dello spazio e del tempo. Diceva Teihlard de Chardin: «Mi sento molto bene nella mani del Signore e, forse, mai prima avevo assaporato la gioia di lasciarmi cadere nel futuro come nelle profondità del suo Essere stesso [dell’Essere amoroso di Dio]» (Lettera a un amico). Cristo ci infonde fiducia e sicurezza per il futuro che è nelle sue mani. Tutto è sotto il suo controllo divino. Cristo viene ad essere il punto di convergenza dell’umanità e il punto di partenza di tutte le effusioni divine agli uomini. Da Lui discendono diluvi di luce e di grazia sulle anime ed è fonte inesauribile di acque vive. San Tommaso dice che Cristo: «È il motore della nostra vita» (Comm. a Col 3, 4). Ma, diremmo meglio, che è l’amico divino, il Dio amico che ci porta con affetto per mano. Per questo, possiamo dire: «Anche se andrò per una valle oscura non temerò alcun male, perché Tu, Signore, sei con me» (Sal 23, 4).

 

a) La Comunione e l’unione trinitaria

Nel momento culminante della Comunione, l’amore e la luce dell’amico Gesù Eucaristia si impadroniscono dell’anima «per trasformarla in Dio e inebriarla di Dio» (san Tommaso in Gv 6, 7). San Cirillo di Gerusalemme diceva che: «Quando qualcuno riceve il corpo e il sangue del Signore, l’unione è tale che Cristo passa a lui e lui a Cristo, avendo lo stesso corpo e lo stesso sangue»... In quel momento si stabilisce una circolazione di vita, una comunicazione di beni, un’unità di amore tale che la nostra umanità rimane trasfigurata dall’umanità di Gesù Cristo. E così, Cristo e l’anima insieme adorano, amano, rendono grazie e si consegnano uniti al Padre. Insieme, come due grani di incenso bruciati nello stesso turibolo, che esalano un solo e unico profumo di lode al Dio uno e trino.

Allora possiamo dire: «O Dio, guardami e contempla in me il volto del tuo unto [Cristo]» (Sal 83, 10). In questo momento, il Padre ci ama e ci assume nel Figlio, come suo figlio. Noi siamo templi della Santissima Trinità (cf 2 Cor 6, 16). E possiamo esclamare: «Abba, Padre [...] siamo figli di Dio, e se figli, anche eredi; eredi di Dio, coeredi di Cristo» (Rm 8, 15-17). E lo Spirito Santo «si unisce al nostro spirito per dare testimonianza che siamo figli di Dio» (Rm 8, 16). Gesù stesso ci promise che nell’uomo buono «verremo a lui e faremo dimora con lui» (Gv 14, 23). E vuole la nostra unione intima con lui: «Che tutti siano UNO, come Tu, Padre, sei in me e Io in te, perché anche essi siano UNO in noi» (Gv 17, 21). Uniti ai TRE, in UNITÀ con la TRINITÀ.

Dio è uno e trino. «Tutto è uno in loro... A causa di quest’unità, il Padre è tutto nel Figlio, tutto nello Spirito Santo; il Figlio è tutto nel Padre, tutto nello Spirito Santo, lo Spirito Santo è tutto nel Padre, tutto nel Figlio» (Cat 255). «Le persone divine sono inseparabili nel loro essere e anche sono inseparabili nella loro opera» (Cat 267). Così che «tutta la vita cristiana è comunione con ciascuna delle persone divine, senza separarle in nessun modo. Colui che dà gloria al Padre lo fa per il Figlio nello Spirito Santo; colui che segue Cristo, lo fa, perché il Padre lo attrae e lo Spirito lo muove» (Cat 259). Cioè, amando Cristo Eucaristia amiamo ugualmente il Padre e lo Spirito Santo.

Ebbene le Tre Persone non sono inattive nell’anima. Il Padre vi genera suo Figlio, e l’amore del Padre e del Figlio rendono reale lo Spirito Santo, che è come l’amore dei due. Alla Comunione Gesù ci rapisce con lui per manifestare le sue tenerezze filiali al Padre e così, in Cristo, con lui e per lui, possiamo manifestargli anche noi il nostro amore. E tutto questo per il potere dello Spirito Santo che agisce in noi e ci trasforma. Nella consacrazione, lo Spirito Santo ci dà Gesù e nella Comunione è Gesù che ci dà lo Spirito Santo nel seno del Padre. Così la Comunione fortifica la nostra unione con la Trinità per mezzo dell’umanità eucaristica di Gesù.

Alcuni testimoni deposero al processo di beatificazione di san Martino de Porres che dopo la Comunione «il suo volto pareva come quello di un angelo»... «il suo volto era come un carbone acceso» (Archivio segreto del Vaticano, vol. 1290 e 1289). Ci rendiamo conto ora della grandezza della Comunione per unirci a Cristo e attraverso lui alla Trinità?

 

b) Attraverso l’Eucaristia alla Trinità

Se hai compreso bene quanto detto antecedentemente, l’Eucaristia è il cuore della Chiesa. La Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa, costruisce la Chiesa. Per questo solo i cattolici, con la forza del pane di vita, possono giungere alle grandi altezze del matrimonio spirituale, a meno di una grazia molto speciale di Dio, come quella concessa ai santi dell’Antico Testamento, quando ancora non c’era l’Eucaristia. Ma l’ebbero in virtù dei meriti di Cristo e dovettero attendere la venuta di Cristo e la sua Resurrezione per poter godere in pienezza della felicità del Dio trinitario in Cristo, con Cristo e per Cristo.

Riassumendo potremmo dire che il cammino percorso da Cristo con la sua umanità per salvarci e santificarci è stato: venire a noi dalla Trinità e rimanere nell’Eucaristia. Dalla Trinità all’Eucaristia è il cammino di Gesù. Ora, noi dobbiamo percorrere il cammino inverso: dall’Eucaristia alla Trinità. Il cammino è chiaro: a Cristo per Maria. Per Cristo Eucaristia alla Trinità.

«O miei Tre, mio TUTTO, mia felicità, solitudine infinita, immensità in cui mi perdo... O Dio mio, Trinità che adoro... Pacificate la mia anima, fatene il vostro cielo, la vostra dimora prediletta, il luogo del vostro riposo. Che non vi lasci là mai solo, ma là io stia tutta completamente con voi, vigilante nella mia fede, in totale adorazione e in abbandono assoluto alla vostra azione creatrice» (beata Elisabetta della Trinità).

Angel Peña


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