L'IDENTIFICAZIONE DI UN'ISTITUZIONE CON I SUOI MEMBRI
Nessuno identifica la Legge con i giudici, né la Polizia con i poliziotti, né l'Arma dei Carabinieri con i carabinieri, o una qualunque autorità (sindaco, prefetto, presidente, ecc.) con chi la esercita. Né mai alcuno ha pensato di abolire la Polizia o l'Arma dei Carabinieri o i sindaci delle città, o i presidenti delle Provincie perché dei poliziotti o dei carabinieri hanno trafficato la droga o hanno rubato, o perché dei sindaci e dei presidenti sono stati arrestati per grosse tangenti avute nella concessione di appalti; e cosí via.
Invece, per quanto riguarda la Chiesa, subito se ne invoca la soppressione o se ne strombazza la inutilità, perché dei preti o dei vescovi o dei papi hanno fatto una vita poco buona o anche immorale; e, a corto di argomenti a portata di mano, si rivangano, senza averli studiati, argomenti triti e ritriti; l'inquisizione, le crociate, il processo di Galileo, ecc.
Qualunque studioso serio, dovendo trattare di un personaggio o di un fatto storico, lo inquadra nel suo tempo, nelle circostanze, nella mentalità di quel tempo; invece, quando si tratta di persone di Chiesa si giunge per direttissima alla condanna e delle persone e della stessa Chiesa.
Generalmente si fa cosí, per coprire la propria vita e per giustificare la propria condotta.
Ma, ammesso che tutte le accuse contro il clero siano fondate, a me cosa ciò interessa?
Se debbo andare in un posto e non so la strada, chiedo informazioni a qualcuno e non sto a fargli prima un processo sulla sua vita privata; tutt'al piú mi informo anche con un altro, per essere sicuro delle indicazioni avute.
E, se sono ammalato, vado da un medico bravo; ma non m'interessa come si comporta a casa o se è fedele alla moglie, ecc.
A me interessa sapere soltanto se la Chiesa l'ha fondata Gesú, se Gesú è Dio, se i sacramenti li ha istituiti lui, se i Vangeli sono ispirati da lui e cosa egli insegna su determinati argomenti di fede o di morale.
A me interessa sapere dai sacerdoti se la strada che mi indicano per salvarmi e per andare in paradiso è quella giusta; e se non mi convinco, vado ad informarmi da un secondo o da un terzo. Se poi uno o due o tanti di essi vanno a finire all'inferno per la loro vita privata, mi può dispiacere, ma non interessa proprio nulla.
Se Gesú ha condizionato la mia salvezza eterna all'osservanza della sua legge e alla comunione, a me interessa soltanto che i sacerdoti mi facciano conoscere fedelmente tale legge (che d'altronde posso sempre verificare, leggendo e meditando per conto mio il Vangelo); interessa che mi assolvano dai miei peccati, perché Gesú a tale assoluzione ha condizionato il suo perdono; interessa che celebrino la Messa e mi facciano la comunione. Se poi si comportano male, peggio per loro. A quanti, infine, restano scossi nella fede o si allontanano dalla Chiesa per cattivi esempi di sacerdoti c'è da ricordare la gustosa novella del Boccaccio, narrata nel Decamerone, il cui contenuto è il seguente: un ebreo manifestò a un amico cristiano l'intenzione di farsi cristiano. Dopo alcuni giorni gli disse che voleva fare un pellegrinaggio a Roma. L'amico, conoscendo la corruzione del clero romano, glielo sconsigliò in tutte le maniere, per paura che, vedendola, rinunziasse di farsi cristiano. L'ebreo vi andò ugualmente. Ritornato, chiese all'amico di accompagnarlo subito da un prete per battezzarsi. L'amico gli chiese: « Come? Non sei andato a Roma? ».
L'ebreo rispose: «Si, che ci sono andato. Ora capisco perché mi sconsigliavi! Ma nel vedere tutta quella corruzione, mi sono passati gli ultimi dubbi. Come potrebbe, infatti, esistere ancora la Chiesa con simili preti, se non fosse sostenuta da Dio? ».
Nessun commento:
Posta un commento