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giovedì 10 settembre 2020

I SEGNI DI DIO



ALTRI MIRACOLI DI ELISEO 


***

(2 Corinzi 11,13 seg.) 

"[11]Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi, 
perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità. 
Oracolo del Signore. 
[12]Perciò la loro strada sarà per essi 
come sentiero sdrucciolevole, 
saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse, 
poiché io manderò su di essi la sventura, 
nell'anno del loro castigo. 
Oracolo del Signore. 
[13]Tra i profeti di Samaria 
io ho visto cose stolte. 
Essi profetavano in nome di Baal 
e traviavano il mio popolo Israele. 
[14]Ma tra i profeti di Gerusalemme 
ho visto cose nefande: 
commettono adultèri e praticano la menzogna, 
danno mano ai malfattori, 
sì che nessuno si converte dalla sua malvagità; 
per me sono tutti come Sòdoma 
e i suoi abitanti come Gomorra». 
[15]Perciò dice il Signore degli eserciti contro i 
profeti: 
«Ecco farò loro ingoiare assenzio 
e bere acque avvelenate, 
perché dai profeti di Gerusalemme 
l'empietà si è sparsa su tutto il paese». 
[16]Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. 
[17]Essi dicono a coloro 
che disprezzano la parola del Signore: 
Voi avrete la pace! 
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore 
dicono: Non vi coglierà la sventura. 
[18]Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha obbedito? 
[19]Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena, 
una tempesta travolgente 
si abbatte sul capo dei malvagi. 
[20]Non cesserà l'ira del Signore, 
finché non abbia compiuto e attuato 
i progetti del suo cuore. 
Alla fine dei giorni comprenderete tutto! 
[21]Io non ho inviato questi profeti 
ed essi corrono; 
non ho parlato a loro 
ed essi profetizzano. 
[22]Se hanno assistito al mio consiglio, 
facciano udire le mie parole al mio popolo 
e li distolgano dalla loro condotta perversa 
e dalla malvagità delle loro azioni. 
[23]Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore - 
e non anche Dio da lontano? 
[24]Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli 
senza che io lo veda? 
Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore. 
[25]Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno.  
[26]Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni del loro cuore?  
[27]Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal!  
[28]Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola. 
Che cosa ha in comune la paglia con il grano? 
Oracolo del Signore. 
[29]La mia parola non è forse come il fuoco 
- oracolo del Signore - 
e come un martello che spacca la roccia? 
[30]Perciò, eccomi contro i profeti 
- oracolo del Signore - 
i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. (Avviene anche ai nostri giorni quando ad esempio falsi veggenti scimmiottano le vere Apparizioni Mariane, "rubacchiando" le frasi che la Madonna ha pronunciato, NDA) 
[31]Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore - 
che muovono la lingua per dare oracoli.  
[32]Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo». Parola del Signore. 
[33]Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: «Qual è il peso del messaggio del Signore?», tu riferirai loro: «Voi siete il peso del Signore! Io vi rigetterò». Parola del Signore.  
[34]E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: «Peso del Signore!», io lo punirò nella persona e nella famiglia.  
[35]Direte l'uno all'altro: «Che cosa ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?».  
[36]Non farete più menzione di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio.  
[37]Così dirai al profeta: «Che cosa ti ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?».  
[38]Ma se direte «Peso del Signore», allora così parla il Signore: «Poiché ripetete: Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del Signore,  
[39]ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri.  
[40]Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata». (Geremia 23,11 seg.) 

***
di Arrigo Muscio

domenica 26 luglio 2020

I SEGNI DI DIO



ALTRI MIRACOLI DI ELISEO 

***

"[1]I figli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi.  
[2]Andiamo fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una residenza». Quegli rispose: «Andate!».  
[3]Uno disse: «Degnati di venire anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Ci verrò».  
[4]E andò con loro. Giunti al Giordano, tagliarono alcuni alberi. 
[5]Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia gli cadde in acqua. Egli gridò: «Oh, mio Signore! Era stato preso in prestito!».  
[6]L'uomo di Dio domandò: «Dove è caduto?». Gli mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla.  
[7]Disse: «Prendilo!». Quegli stese la mano e lo prese. 
[8]Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio con i suoi ufficiali disse: «In quel tal posto sarà il mio accampamento».  
[9]L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele: «Guardati dal passare per quel punto, perché là stanno scendendo gli Aramei».  
[10]Il re di Israele mandò a esplorare il punto indicatogli dall'uomo di Dio. Questi l'avvertiva e il re si metteva in guardia; ciò accadde non una volta o due soltanto.  
[11]Molto turbato in cuor suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: «Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di Israele?».  
[12]Uno degli ufficiali rispose: «No, re mio Signore, perché Eliseo profeta di Israele riferisce al re di Israele quanto tu dici nella tua camera da letto».  
[13]Quegli disse: «Andate, informatevi dove sia costui; io manderò a prenderlo». Gli fu riferito: «Ecco, sta in Dotan».  
[14]Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati; vi giunsero di notte e circondarono la città. 
[15]Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì. Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo disse: «Ohimè, mio Signore, come faremo?».  
[16]Quegli rispose: «Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro».  
[17]Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi; egli veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo. 
[18]Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il Signore: «Oh, colpisci questa gente di cecità!». E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo.  
[19]Disse loro Eliseo: «Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate». Egli li condusse in Samaria.  
[20]Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: «Signore, apri i loro occhi; essi vedano!». Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria! 
[21]Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: «Li devo uccidere, padre mio?».  
[22]Quegli rispose: «Non ucciderli. Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro padrone».  
[23]Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone. Le bande aramee non penetrarono più nel paese di Israele. 
[24]Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria.  
[25]Ci fu una carestia eccezionale in Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si vendeva ottanta sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque sicli.  
[26]Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli gridò contro: «Aiuto, mio Signore re!».  
[27]Rispose: «Non ti aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse con il prodotto dell'aia o con quello del torchio?».  
[28]Il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani.  
[29]Abbiamo cotto mio figlio e ce lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio».  
[30]Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne.  
[31]Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà sulle sue spalle». 
[32]Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il messaggero, quegli disse agli anziani: «Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si tolga la vita. Fate attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il rumore dei piedi del suo padrone?».  
[33]Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Tu vedi quanto male ci viene dal Signore; che aspetterò più io dal Signore?». (2 Re 6,1 seg.) 

"[1]Ma Eliseo disse: «Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo».  
[2]Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Gia', il Signore apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Quegli disse: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai». 
[3]Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte?  
[4]Se risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo».  
[5]Si alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno.  
[6]Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro: «Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i re dell'Egitto per assalirci».  
[7]Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo.  
[8]Quei lebbrosi, giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo. 
[9]Si dissero: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunziamolo alla reggia».  
[10]Vi andarono; chiamarono le guardie della città e riferirono loro: «Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco, non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le tende intatte».  
[11]Le guardie allora gridarono e la notizia fu portata dentro la reggia. 
[12]Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: «Vi dirò quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città».  
[13]Uno dei suoi ufficiali rispose: «Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e mandiamo a vedere». 
[14]Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: «Andate e vedete».  
[15]Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta. I messaggeri tornarono e riferirono al re. 
[16]Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore.  
[17]Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui.  
[18]Difatti, dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: «A quest'ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di farina costerà un siclo»,  
[19]lo scudiero aveva risposto all'uomo di Dio: «Gia', Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». E quegli aveva detto: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai».  
[20]A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì. (2 Re 7,1 seg.) 

Nell'episodio soprariportato viene evidenziato il carisma di profezia e di preveggenza. Ci troviamo  in questo, come in molti altri casi che riguardano gli uomini di Dio, in presenza di doni particolari, soprannaturali, in virtù dei quali vengono manifestate le cose future che si avverano esattamente. Questo carisma accompagno' la vita di Padre Pio di Pietrelcina; emblematica fu la profezia che riguardo' papa Giovanni Paolo II, allora giovane sacerdote, a cui Padre Pio, durante una confessione,  predisse che sarebbe diventato papa; come poi puntualmente avvenne.  
Questo non esclude che anche i "profeti di satana" possano, a volte, effettuare predizioni veritiere. Le parole bibliche che seguono ci mettono in guardia dal pericolo  d'essere ingannati da  tali falsi profeti; pericolo  che, specialmente in questi ultimi tempi, e' sempre più minaccioso, grazie anche alla carenza di veri segni divini che il Signore ha  invece raccomandato di operare nel suo nome (Marco 16,16 seg.). Spieghero' meglio nella seconda parte del testo questo concetto. 
"[2]Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un segno o un prodigio  
[3]e il segno e il prodigio annunciato succeda ed egli ti dica: Seguiamo dei stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto,  
[4]tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.  
[5]Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui, osserverete i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli resterete fedeli.  
[6]Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà essere messo a morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti fuori della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare. Così estirperai il male da te. (Deuteronomio 13,2 seg.) 

"Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perchè anche satana si maschera da angelo di luce. Non e' perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere". 

***

di Arrigo Muscio

mercoledì 10 giugno 2020

I SEGNI DI DIO



ALTRI MIRACOLI DI ELISEO 

***
[1]Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo Signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso.  
[2]Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman.  
[3]Essa disse alla padrona: «Se il mio Signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra».  
[4]Nàaman andò a riferire al suo Signore: «La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così».  
[5]Il re di Aram gli disse: «Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele». Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti.  
[6]Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: «Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra».  
[7]Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me». 
[8]Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele».  
[9]Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo.  
[10]Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito».  
[11]Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: «Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra.  
[12]Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?». Si voltò e se ne partì adirato.  
[13]Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito».(Non possiamo, dopo queste parole, non collegarci alle apparizioni di Caravaggio e di Lourdes che con le acque miracolose fatte scaturire dalla Madonna, hanno guarito migliaia di persone, NDA xliii ).  
[14]Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito. 
[15]Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: «Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele». Ora accetta un dono dal tuo servo».  
[16]Quegli disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò» (Gesù dice:"Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" xliv Tutto il contrario di quanto fanno i maghi che "accettano" cospicue offerte) xlv . Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.  
[17]Allora Nàaman disse: «Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dei, ma solo al Signore.  
[18]Tuttavia il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio Signore entra nel tempio di Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore perdoni il tuo servo per questa azione».  
[19]Quegli disse: «Và in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada. (2 Re 5,1 seg.) 

***
di Arrigo Muscio

martedì 26 maggio 2020

I SEGNI DI DIO



ALTRI MIRACOLI DI ELISEO 

***
[1]Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli».  
[2]Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio».  
[3]Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile.  
[4]Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte».  
[5]Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava.  
[6]Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò.  
[7]Essa andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Và, vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà». (2 Re 4,1 seg.) 

Gesù "continua" la tradizione di simili prodigi: "E Gesù: "Quindi i figli sono esenti. Ma perchè non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te". (Matteo 17,27) 
I teologastri direbbero che si tratta di un "simbolo", di un "pour parler". Poi si scopre che molti di loro sono iscritti a sette o alla Massoneria. xlii  

[8]Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.  
[9]Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi.  
[10]Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare».  
[11]Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò.  
[12]Egli disse a Ghecazi suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò ed essa si presentò a lui.  
[13]Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?». Essa rispose: «Io sto in mezzo al mio popolo».  
[14]Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Ghecazi disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio».  
[15]Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta.  
[16]Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio». Essa rispose: «No, mio Signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva».  
[17]Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo. 
[18]Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori.  
[19]Egli disse al padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo dalla mamma».  
[20]Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì.  
[21]Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì.  
[22]Chiamò il marito e gli disse: «Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio; tornerò subito».  
[23]Quegli domandò: «Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma essa rispose: «Addio».  
[24]Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te l'ordini io».  
[25]Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: «Ecco la Sunammita!  
[26]Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?». Quella rispose: «Bene!».  
[27]Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato».  
[28]Essa disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio Signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?». 
[29]Eliseo disse a Ghecazi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo».  
[30]La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò». Allora quegli si alzò e la seguì.  
[31]Ghecazi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato».  
[32]Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul letto.  
[33]Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore.  
[34]Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese calore.  

[35]Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi.  
[36]Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando essa gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!».  
[37]Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì. 

[38]Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti».  
[39]Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero.  
[40]Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare.  
[41]Allora Eliseo ordinò: «Portatemi della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare alla gente». Non c'era più nulla di cattivo nella pentola. (Anche in questo caso ci troviamo di fronte alla superiorita' di Dio su qualunque "negatività". Questo concetto verra' richiamato da Gesù in Marco 16,16 seg.) 
[42]Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente».  
[43]Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche».  
[44]Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore. (2 Re 4,8 seg.) 

Molti di questi miracoli verranno compiuti anche da Gesù , a conferma che "..Le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato" (Giovanni 5,36)-"Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perchè non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapira' dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date e' più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola". (Giovanni 10,25 seg.) 

***
di Arrigo Muscio

lunedì 11 maggio 2020

I SEGNI DI DIO



ALCUNI MIRACOLI DI ELISEO 

[19]Gli abitanti della città dissero a Eliseo: «Ecco è bello soggiornare in questa città, come tu stesso puoi constatare, Signore, ma l'acqua è cattiva e la terra è sterile».  
[20]Ed egli disse: «Prendetemi una pentola nuova e mettetevi del sale». Gliela portarono.  
[21]Eliseo si recò alla sorgente dell'acqua e vi versò il sale, pronunziando queste parole: «Dice il Signore: Rendo sane queste acque; da esse non si diffonderanno più morte e sterilità».  
[22]Le acque rimasero sane fino ad oggi, secondo la parola pronunziata da Eliseo. (2 Re 2,19 seg.) 

Quanti temono le fatture o gli oggetti fatturati devono meditare sulle parole bibliche sottolineate che dimostrano la superiorita' della benedizione di Dio (tramite un sacerdote che pronuncia la formula prevista dal Rituale ed asperge gli oggetti "sospetti" con acqua benedetta) su qualunque fattura xl . 

[23]Di lì Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo: «Vieni su, pelato; vieni su, calvo!».  
[24]Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.  
[25]Di là egli andò al monte Carmelo e quindi tornò a Samaria. (2 Re 19,23 seg.) 

Quest'episodio ci deve far riflettere sulla eterna verita' delle parole bibliche: "Non  toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti". (Salmo 105,15) 
Altri episodi biblici confermano tali parole. 
[10]Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava sul paese. 
[11]Ma, quando fu sul punto di entrare in Egitto, disse alla moglie Sarai: «Vedi, io so che tu sei donna di aspetto avvenente.  
[12]Quando gli Egiziani ti vedranno, penseranno: Costei è sua moglie, e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita.  
[13]Dì dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a te». 
[14]Appunto quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente.  
[15]La osservarono gli ufficiali del faraone e ne fecero le lodi al faraone; così la donna fu presa e condotta nella casa del faraone.  
[16]Per riguardo a lei, egli trattò bene Abram, che ricevette greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli.  

[17]Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto di Sarai, moglie di Abram.  
[18]Allora il faraone convocò Abram e gli disse: «Che mi hai fatto? Perché non mi hai dichiarato che era tua moglie?  
[19]Perché hai detto: E' mia sorella, così che io me la sono presa in moglie? E ora eccoti tua moglie: prendila e vàttene!».  
[20]Poi il faraone lo affidò ad alcuni uomini che lo accompagnarono fuori della frontiera insieme con la moglie e tutti i suoi averi." (Genesi 12,10 seg.) 
[1]Venne una carestia nel paese oltre la prima che era avvenuta ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlech, re dei Filistei.  
[2]Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nel paese che io ti indicherò.  
[3]Rimani in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre.  
[4]Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra saranno benedette per la tua discendenza;  
[5]per il fatto che Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi». 
[6]Così Isacco dimorò in Gerar.  
[7]Gli uomini del luogo lo interrogarono intorno alla moglie ed egli disse: «E' mia sorella»; infatti aveva timore di dire: «E' mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo uccidessero per causa di Rebecca, che era di bell'aspetto. 
[8]Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca.  
[9]Abimèlech chiamò Isacco e disse: «Sicuramente essa è tua moglie. E perché tu hai detto: E' mia sorella?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: io non muoia per causa di lei!».  
[10]Riprese Abimèlech: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa».  
[11]Abimèlech diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chi tocca questo uomo o la sua moglie sarà messo a morte!». (Genesi 26,1 seg.) 

L'eterna Parola di Dio manifesta tutta la verita' anche nella nostra epoca. Il seguente episodio che riguarda Padre Jozo di Medjugorje e' assai emblematico. 
"Mladen Bulic' di Medjugorje mi racconta: "A meta' agosto del 1981 ero degente all'ospedale per problemi alla gola gia' da cinque giorni. Il 25 agosto stavo alla finestra della mia camera. Vedo giu' una macchina della milizia arrivare e due poliziotti escono tenendo sottobraccio il mio parroco, Padre Jozo, vestito in abiti civili. Corsi giu' dalle scale per salutarlo, perchè una settimana prima l'avevano incarcerato. Lungo le scale incontro P. Jozo con i due poliziotti. Mi sono fatto avanti per stringergli la mano; ma la polizia mi ha cacciato via con rabbia. Ho visto che il gruppetto si e' fermato nel corridoio per attendere che uscisse un paziente dal dottore. P. Jozo sanguinava dalle orecchie, da come camminava ho pensato che sarebbe andato per il resto della sua vita in carrozzella. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto come stava. Lui girandosi con un sorriso ha detto: "Lo vedi" e nel sorridere ho visto che gli mancavano alcuni denti. La guancia destra era tutta gonfia. L'avevano picchiato selvaggiamente! 
Uno dei poliziotti mi si e' fatto avanti minaccioso e mi ha detto: "Se fai altre parole bastoniamo anche te!". Ma io non mi sono lasciato intimorire e ho risposto: "Voi non mi potete far nulla, perchè io sono un ricoverato e posso stare qui!. Padre Jozo e' stato portato dal dottore dai poliziotti. Quando e' uscito mi ha chiesto come stavano le cose a Medjugorje. Gli ho risposto che le cose andavano bene e lui non doveva preoccuparsi. Allora un poliziotto ha detto: "Non deve preoccuparsi di nulla, perchè questa notte gli tagliamo la gola". Ma io gli risposi: "Voi non potete fargli niente. Lo avete bastonato, ma non lo potrete uccidere!". Allora P. Jozo ha girato la testa e mi ha fatto cenno di tacere perchè era pericoloso parlare. 
Venni poi a sapere che dieci giorni dopo quel poliziotto che lo aveva picchiato era morto d'infarto! Seppi che quel poliziotto aveva torturato P. Jozo e gli diceva che era un nemico dello Stato, del Governo e che doveva essere eliminato facendolo soffrire, pian piano, il più possibile. Seppi anche che quel poliziotto aveva legato con ferri il parroco e per farlo soffrire gli aveva messo dei pesi, sia sulle braccia che sulle gambe. Ma quando al mattino andarono per prendere P. Jozo, lo trovarono libero dalle catene, e inoltre la sua cella, priva di lampadine, era illuminata. 
Ora quando P. Jozo viene a Medjugorje, si ferma qui a casa mia e scherza: "Vedi che non mi hanno liquidato! La mia gola e' ancora tutta intera!". xli 

di Arrigo Muscio

sabato 25 aprile 2020

I SEGNI DI DIO



ELISEO 

Pure questo profeta fu accompagnato da numerosi prodigi. Ne riportero' alcuni come esempio "costante" d'intervento divino. Nella seconda parte del libro spieghero' meglio che cosa ha comportato la disobbedienza agli inviti del Signore a un corretto esercizio, nel Suo nome, di segni e prodigi che, per desiderio del Signore, devono continuare fino alla fine del mondo "In verita', in verita' vi dico: anche chi crede in me, compira' le opere che io compio e ne fara' di più grandi, perchè io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la faro', perchè il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la faro'" (Giovanni 14,12 seg.)- "Egli allora chiamo' a se' i Dodici e diede loro potere ed autorità su tutti i demoni e di curare le malattie. E li mando' ad annunziare il Regno di Dio ed a guarire gli infermi" (Luca 9,1 seg.); e ciò nell'osservanza dei requisiti previsti da Dio (fede di chi predica e prega, e fede da parte di chi richiede le guarigioni -Lucia:"Io avrei molte cose da chiederLe: se cura dei malati e se converte alcuni peccatori ecc.." 
Maria Santissima:"Alcuni, si'; altri, no. Devono emendarsi; chiedano perdono dei loro peccati. Non offendano più Dio Nostro Signore, che e' gia' molto offeso"-"Voglio che veniate qui il tredici del mese prossimo e che continuate a recitare il Rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perchè soltanto lei vi potra' aiutare". 
A questo punto fece alcune richieste che non ricordo bene. Quel che mi ricordo e' che la Madonna disse che bisognava recitare il rosario per ottenere le grazie durante l'anno xxxviii ). 
Il desiderio di Dio che continuino tali segni viene chiaramente espresso dallo Spirito Santo "Vi sono poi diversita' di carismi, ma uno solo e' lo Spirito; vi sono diversita' di ministeri, ma uno solo e' il Signore; vi sono diversita' di operazioni, ma uno solo e' Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno e' data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilita' comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della Sapienza; ad un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; ad uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; ad un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; ad un altro il potere dei miracoli; ad un altro il dono della profezia; ad un altro il dono di distinguere gli spiriti; ad un altro le varieta' delle lingue; ad un altro infine l'interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose e' l'unico ed il medesimo Spirito che le opera distribuendole a ciascuno come vuole" (1 Corinzi 12,4). 
Le Parole della Scrittura  soprariportate ci confermano la costante volonta' di Dio nell'operare prodigi anche mediante i suoi discepoli. La  trascuratezza di questa possibilità ha aperto le porte ad una della più insidiose eresie: l'equiparazione, nei fatti, di Gesù Cristo (vero Dio e vero uomo) con quella di tanti personaggi storici, anche di altre religioni, e quindi la vanificazione del disegno salvifico, redentivo e rivelativo di Gesù "..Anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perchè sappiate e conosciate che il Padre e' in me e io nel Padre" (Giovanni 10,38). 
E quindi giustamente il papa lamenta che: "... Ma la più grande tentazione del nostro tempo è quella di credere che si possa vivere come se Dio non esistesse. 
Vediamo intorno a noi tante tentazioni di dimensioni diverse, che affliggono le persone, gli ambienti, le famiglie, le società, il mondo intero. Ma la più grande forse è di non pensare a Dio Creatore, a Dio Redentore, di dimenticarlo, di eliminarlo dalla vita sociale, pubblica, personale, internazionale. 
Vivere come se Dio non esistesse, questa è la più grande tentazione degli ultimi secoli della nostra epoca, fra diversi popoli e nazioni di questo mondo, specialmente nel mondo occidentale. 
L'aiuto per vincere le tentazioni viene dalla preghiera, ma anche da questi monti, le Dolomiti, perchè anche loro ci servono per superare le tentazioni, loro ci parlano del Creatore".(Giovanni Paolo II)

di Arrigo Muscio

domenica 29 marzo 2020

I SEGNI DI DIO



ELIA 

[20]Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo.  
[21]Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla.  
[22]Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta.  
[23]Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco.  
[24]Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!». 
[25]Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco».  
[26]Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto.  
[27]Essendo gia' mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà».  
[28]Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue.  
[29]Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione. 
[30]Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito.  
[31]Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome».  
[32]Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme.  
[33]Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna.  
[34]Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta.  
[35]L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua.  
[36]Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: « Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando.  
[37]Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!».  
[38]Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto.  
[39]A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».  
[40]Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò". 
(1 Re 18,20 seg.) 
Oggigiorno, a causa della dilagante idolatria (maghi, medium ecc.), pochissimi  pensano d'invocare il Signore, in caso di bisogno, come fece Elia affinche', con segni e prodigi, intervenga. Quei pochi vengono poi derisi anche all'interno della Chiesa.  
Quanto descritto dalla Bibbia ci conferma sempre più l'importanza dei segni soprannaturali per dimostrare l'onnipotenza di Dio che accompagna i suoi profeti. Questa dualistica lotta tra il Signore, mediante il profeta Elia, e satana, tramite i suoi "figli spirituali", continuera' fino alla fine del mondo. Tutti siamo chiamati a questa lotta schierandoci, nei fatti, o con Dio, per andare poi in Paradiso, o con satana, per finire all'inferno con lui "E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli" (Apocalisse 20,10)- "La Madonna ci mostro' un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso ne' equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e riluttanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione duro' un momento. E grazie alla buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore". xxxv 

Anche nella nostra vita quotidiana, quindi, dobbiamo lottare per sconfiggere satana che tenta di dividere le nostre famiglie, che attraverso i mass media xxxvi (in particolare la televisione) propaga le sue eresie, che spinge ad abortire, a commettere adulterio ed a staccarci dalla Parola di Dio, ben sapendo che disubbidendo alla Medesima si disubbidisce a Dio stesso e....si finisce all'inferno come lui (Isaia 14,12-Ezechiele 28,12-Genesi 3,1 seg.)-"Cari figli! Invito ognuno di voi a cominciare a vivere nell'amore di Dio. Cari figli, voi siete pronti a commettere il peccato e a mettervi nelle mani di Satana, senza riflettere. Io invito ciascuno di voi a decidersi coscientemente per Dio e contro Satana. Io sono vostra Madre; perciò desidero condurvi tutti alla santità completa. Desidero che ognuno di voi sia felice qui sulla terra e che ognuno di voi sia con me in cielo. Questo è, cari figli, lo scopo della mia venuta qui e il mio desiderio. 
Grazie per aver risposto alla mia chiamata!". (Messaggio della Madonna - Medjugorje 25.5.1987) 


Altri segni straordinari accompagnano il profeta Elia: 

[41]Elia disse ad Acab: «Su, mangia e bevi, perché sento un rumore di pioggia torrenziale».  
[42]Acab andò a mangiare e a bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia.  
[43]Quindi disse al suo ragazzo: «Vieni qui, guarda verso il mare». Quegli andò, guardò e disse. «Non c'è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte».  
[44]La settima volta riferì: «Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Và a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!».  
[45]Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel.  
[46]La mano del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a Izrèel. (1 Re 18,41 seg.) 

Nel Nuovo Testamento si fa riferimento alla potenza della preghiera proprio citando il profeta Elia: " Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza. Elia era un uomo della nostra stessa natura: prego' intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi prego' di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto". (Giacomo 5,16 seg.) 

Ho raccolto numerose testimonianze xxxvii che dimostrano come molte persone, grazie alla preghiera, hanno provato la presenza concreta di Dio e della Madonna nella loro vita individuale o familiare: grazie spirituali e fisiche che dimostrano che:" Gesù Cristo e' lo stesso ieri, oggi e sempre!". (Ebrei 13,8) 

di Arrigo Muscio