Caratteri dello spirito diabolico circa i moti o atti della volontà, affatto opposti ai caratteri dello spirito di Dio.
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§. VIII.
141. Settimo carattere è lo sconvolgimento delle passioni. San Gregorio rassomiglia il demonio al lupo, che entrando nell'ovile mette sossopra tutta la greggia. Al suo arrivo tutte le pecorelle sono in moto ed in costernazione: chi trema, chi bela, chi salta, chi fugge. Così il nemico del genere umano, uscendo dall’inferno, qual lupo furibondo entra nelle anime, le mette tutte in rivolta: commuove le passioni, le agita, le sconcerta e le pone in tumulto. Uno infiamma con l’ira, un altro accende con la lussuria; questo punge con l’invidia, quello gonfia con la superbia, altri stimola con l’avarizia ed altri illude con le sue frodi; e con questa ribellione di passioni gli riesce di far strage di anime sventurate (S. Greg. Hom. 14, In Evang.).
142 In un altro luogo spiega il santo questa commozione di passioni, con cui il demonio pone in sconcerto ed in confusione le povere anime, con vari esempi che abbiamo nella Sacra Scrittura. Nella mente di alcuno, dice egli, insinua il perfido la face della superbia, e col fumo di questa passione l'acceca, come fece con Eva istigandola a disprezzare i comandi del suo Signore (Genesi.3). Sollecita un altro con gli stimoli della invidia come fece con Caino inducendolo con le punture di questo vizio a lordarsi le mani nel sangue di suo fratello (Genesi.4). Accende ad altri il cuore in fiamme di libidine, come fece a Salomone rendendolo con questa passione idolatra delle sue donne e dei numi (1Re 11). Espugna alcuni con l'avarizia, come guadagnò Acabbo con l’avidità della roba, facendolo altresì reo di doppio eccesso (1Re 21). Il demonio in somma soffia tanto nei nostri cuori con l’alito pestifero del suo Spirito, finché infiamma passioni nocive che lo spingono al male (S. Greg. Moral. lib. 33. cap. 28).
143. Se però veda il direttore, che il suo discepolo sia assalito da passioni torbide che tendono ad offuscare la ragione e sì impetuose che fanno violenza alla volontà per farla cadere; creda, che è investito dallo spirito del demonio. È vero che tali passioni spesso hanno l'origine dalla natura, ma di ordinario dal demonio ricevono vigore ed incremento. La natura comincia con movimenti più miti: ma il nemico che sempre veglia ai nostri danni, gli attizza, gli accende e gli avvalora. Poiché, siccome sta sempre Iddio alla porta del nostro cuore picchiando con le sue ispirazioni: “Ecco, sto alla porta e busso” (Ap.3,20); così il demonio, a modo di leone furibondo come dice San Pietro, va sempre attorno la rocca del nostro cuore, a fine di ritrovare qualche adito per cui insinuarsi a farne strage. “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” (1Pt 5,8). Quando poi sente, che è in esso commozione di affetti disordinati vi entra ardimentoso e con la face della sua suggestione l'infiamma. E se la passione si solleva in un subito per motivi leggeri, con insolita violenza e in modo poco connaturale; vi sarà maggior ragione di credere che il demonio ne sia l’autore, o almeno il promotore.
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G. BATTISTA SCARAMELLI SERVUS IESUS
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