domenica 5 aprile 2020

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 03 APRILE 2020



Figli di Dio, Uno e Trino:

L’AMORE DIVINO SI DIFFONDE NELLA CREAZIONE IN CERCA
DI QUELLI CHE LO AMANO.

Con l’inizio della SETTIMANA SANTAvi invito ad essere misericordiosi con voi stessi e a rivedere con sincerità e trasparenza le azioni e le opere di tutta la vostra vita, cosicché eliminiate volontariamente l’immondizia che avete nel cuore e vi disponiate ad incamminarvi al calvario che sta per sopraggiungere per l’umanità.

IL NOSTRO SOMMO RE DESIDERA CHE I SUOI FIGLI LO INVOCHINO CON CUORE SINCERO, CONTRITO ED UMILIATO, SUPPLICANDO IL PERDONO DIVINO AL FINE DI POTER RIPRENDERE IL VERO CAMMINO VERSO LA VITA ETERNA, NON SENZA AVER PRIMA RICONOSCIUTO ED ESSERVI PENTITI DI QUANTO AVETE OFFESO LA TRINITÀ SACROSANTA, CHE È PRESENTE IN OGNI PERSONA.

Per trovare la forza spirituale necessaria per andare avanti senza perdervi, dovete ricorrere alla Trinità Sacrosanta.

Dovete prendere per Mano la Nostra Regina e Madre, per potervi addentrare con la forza spirituale sulla via di grandi battaglie, di calamità, di carestie e di quello che destabilizzerà l’uomo: LA CADUTA DELL’ECONOMIA. (1)

Voi, come umanità, avendo accettato la mondanità e le insinuazioni del demonio, vi siete contaminati con la grande malattia demoniaca della superbia e SICCOME NON VI GUARDATE DENTROnon riconoscete quello che non è di Dio e trovate giustificazioni perfino quando si va contro il dono della vita.

In questo momento l’uomo si trova davanti al risultato delle sue azioni e sta vivendo nel panico, che si è impadronito della maggioranza delle persone.

SIETE AVVIATI ALL’ORLO DEL PRECIPIZIO, PER QUESTO VI CHIEDO DI RITROVARE SUBITO L’UMILTÀ E, PRIMA DI INVOCARE IL CIELO AFFINCHÈ VI ASCOLTI, DOVETE PENTIRVI DELLE OFFESE COMMESSE E DECIDERVI AD UNA COMPLETA CONVERSIONE.

UNA PERSONA NON CONVERTITA, CAMMINA TRA I SASSI E TRA LE SPINE CHE RENDONO IL CAMMINO PIÙ GRAVOSO.

Popolo di Dio, vedrete con i vostri occhi l’inizio della GUERRA MILITAREnon solo quella BATTERIOLOGICA che state vivendo adesso.

Ah… come si abbatterà l’Ira Divina su coloro che avranno portato il dolore della malattia sugli esseri umani!

Voi dovete lavorare sullo spirito in piena coscienza e con un’assoluta libertà interiore e allora vi vedrete per quello che siete e imparerete a camminare senza le stampelle dell’ego.

Voi siete amati dal Nostro Re. Questo è il momento in cui dovete cercarlo, cosicché vi giunga il Soccorso del Cielo e non cadiate nelle grinfie del male.

Voi sarete saturati da ogni genere di offerte, ma sapete bene che vi trovate nelle tenebre che il male ha diffuso tra l’umanità.

VOI, POPOLO DI DIO, FORTIFICATEVI PERCHÈ NON FINIATE PER ESSERE GETTATI NEL LAGO DI FUOCO, DOVE SARÀ PIANTO E STRIDOR DI DENTI! (Lc 13,28)

Voi non siete soli, VIVETE IN PIENEZZA LA COMMEMORAZIONE DELLA SETTIMANA SANTA OFFRENDO UN CAMBIAMENTO INTERIORE, vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimomeditando sulla vita passata per ricostruire quello che dovete ricostruire, uniti al Divino Volere, e quindi cambiando vita, troverete il sostegno necessario per quello che sta per arrivare. 

La terra continuerà a tremare con forza. Questo flagello peggiorerà.

E VOI PREPARATEVI PER L’IMMINENZA DELL’AVVERTIMENTO
CHE TUTTE LE PERSONE DOVRANNO AFFRONTARE.
NON LASCIATE PASSARE I GIORNI NELL’INDIFFERENZA…!

Dovete filtrare quello che vi viene trasmesso, cercate le menzogne, cercate quello che le potenze stanno nascondendo, cercate cosa stanno tramando dietro a questa sofferenza dell’umanità, che ricadrà nuovamente in questa malattia.

Voi, Popolo di Dio, non dimenticatevi dei medicamenti che il Cielo vi ha dato perché li utilizzaste in questo momento. (2)

Voi siete protetti, sviluppate questa protezione diventando figli di Dio in SPIRITO E VERITÀ”.

 CHI È COME DIO?
NESSUNO È COME DIO!

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Il nostro amato San Michele Arcangelo ci ha fatto una panoramica sull’umanità.
Se vogliamo avere la Protezione Divina, dobbiamo guadagnarcela, se non la si cerca e non la si desidera, non la si otterrà.  

Il nostro amato Signore Gesù Cristo non obbliga nessuno a cercarlo o ad accettarlo, la ricerca Divina deve nascere dall’uomo. 

Pertanto, mettiamoci in cammino con sete di Dio, con la sete di ottenere quella forza che proviene dall’Alto, con la sete di salvezza, con la sete di ottenere quella vittoria che ci permetterà di salvare l’anima.

Amen.

L'ARALDO DEL DIVINO AMORE



SECONDA TESTIMONIANZA

Una seconda, infallibile testimonianza ci è data dalla uniformità del giudizio esposto da parecchie persone di grande scienza e virtù. Tutte, indistintamente, affermarono atee le divine rivelazioni avute riguardo a Geltrude, sia che trattassero la correzione dei loro difetti, o il progresso nelle virtù, erano tali da convincerle che il Signore aveva scelto quell'anima per adornarla di grazie straordinarie.
Ella, sprofondata nell'abisso dell'umiltà, si considerava indegnissima dei divini favori, compiacendosi di consultare altre persone che stimava migliori di sè, per conoscere se quello ch’ella provava era realmente opera di Dio. Dopo maturo esame, tali persone dichiararono che il Signore esaltava la sua Sposa, non solo con le grazie di cui Ella aveva parlato, ma con altri favori ancora più sublimi.
Una persona, che aveva grande esperienza di divine rivelazioni, venne da lontano al nostro Monastero. Siccome non conosceva nessuno, pregò istantemente Nostro Signore di metterla in relazione con una Monaca che potesse infervorarla nel divino amore.
Rispose Gesù: « Colei che si siederà a quel posto vicino a te, è veramente la mia fedelissima. Sposa, l'eletta fra mille ». Infatti Geltrude venne a sedersi vicino a lei, ma seppe così bene, per spirito di umiltà, nascondere i doni meravigliosi di cui era adorna, che la visitatrice, alquanto delusa, se ne lamentò davanti a Dio con rimpianto.
Ma Gesù confermò ch'ella era veramente la sua fedelissima Sposa, prediletta fra tutte.
Più tardi la stessa persona ebbe un intimo colloquia con Matilde di Hackeborn, cantora del Monastero, di felice me moria, e fu affascinata da' suoi discorsi pieni della dolcezza dello Spirito Santo. Perplessa e indecisa osò domandare a Nostro Signore come mai tanto esaltasse la prima, preferendola a tutte, mentre sembrava neppure notare la seconda. E Gesù: « Io opero grandi cose in quest'ultima, però sappi che quelle che opero nella prima sono di gran lunga più grandi ».
In altra occasione una persona pregava per Geltrude e, ammirando le delicatezze del Salvatore per la sua Sposa, Gli chiese: « O Dio, che sei tutto amore, cosa scorgi in quest'anima per esaltarla con tante preferenze, e per inclinare verso di lei il tuo Cuore con tanta tenerezza? ».
Rispose Gesù: « Sono attratto verso di lei da un amore gratuito, amore che, con dono speciale, ha disposto e va conservando nell'anima sua cinque virtù che formano la mia delizia: cioè vera purezza, per il continuo influsso della mia grazia, vera umiltà, in mezzo all'abbondanza de' miei doni; infatti, più opero in essa grandi cose e maggiormente si sprofonda nel suo nulla per la conoscenza della sua fragilità; vera bontà, che le fa desiderare la salvezza di tutti gli uomini; vera fedeltà, che le fa offrire tutti i suoi beni a vantaggio universale; infine vera carità che la spinge ad « amarmi con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze e il prossimo come se stessa (Luc. X, 27) per amor mio ».
Dette queste parole Nostro Signore mostrò a quella persona uno splendido gioiello a tre foglie, che adornava il suo sacro petto.
Aggiunse Gesù: « Io porterò sempre questo gioiello in onore della mia Sposa, e le tre foglie parleranno chiaramente a tutta la Corte celeste. La prima foglia dirà ch'Ella è veramente proatma mea (Cant.) infatti nessuno al mondo è più vicino a me di questa Sposa amatissima. La seconda foglia esprimerà che non v'è sulla terra creatura alcuna, verso la quale io mi senta così dolcemente attirato. Infine lo splendore della terza foglia dimostrerà che nessuno al mondo uguaglia la fedeltà di quest'anima, la quale, godendo dei miei doni, me ne rimanda sempre la lode e la gloria ».
Il Signore si compiacque di aggiungere: « Il cercarmi nel SS. Sacramento dell'altare, o nell'anima e nel cuore della mia amata Sposa Geltrude, vale quanto essere sicuro di ritrovarmi ».
Un giorno ella si era raccomandata alle preghiere di una persona, la quale ne parlò a Nostro Signore, che ebbe questa risposta: « Sono tutto suo: l'amore mi ha reso suo prigioniero e l'ha unita a me come il fuoco unisce, fondendole, la verga d'oro e quella d'argento ». Continuandosi il colloquio, quella persona insistette: « Amatissimo Signore, che fai Tu per essa? ». Egli rispose: « Il suo cuore, battendo all'unisono col mio amore, mi, procura un'incomparabile gaudio; ritengo però in me fino all'ora della sua morte l'ardore dei palpiti del mio Cuore; in quel supremo momento, Ella, per loro mezzo, proverà tre effetti potenti: il primo sarà la gloria a cui il mio divin Padre l'inviterà; il secondo sarà la gioia che proverò nel riceverla; ed il terzo sarà l'amore col quale lo Spirito Santo ci unirà eternamente » (Araldo del divino amore, libro III, c. LI-LII, libro IV, cap. IV e libro della Grazia speciale, 1, I, cap. V e libro V, cap. XXXII).
La stessa persona, pregando altra volta per Geltrude, ricevette questa risposta: « Ella è per me una colomba senza fiele, perchè fugge accuratamente il minimo peccato volontario. E' un giglio candidissimo che mi compiaccio di tenere in mano, giacchè prendo le mie delizie in un'anima casta e pura; è una rosa olezzante, per lo spirito di pazienza che l'anima a ringraziare Dio nella tribolazione. E' un fiore primaverile, sul quale mi riposo con compiacenza, perchè scorgo nell'anima sua ardente zelo per giungere alla vetta della virtù, ad una elevatissima perfezione. Ella è infine una nota melodiosa che dolcemente risuona nel mio diadema, giacchè in esso tutte le sue sofferenze sono sospese come altrettante campanule d'oro, che rallegrano gli abitanti del cielo ».
Un giorno Geltrude faceva in refettorio la lettura prescritta prima di cena; giunta a quelle parole: « bisogna amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze» (Luc. X, 27) le pronunciò con tanta enfasi, che una delle sue consorelle ne fu profondamente commossa e disse al Signore: « Ah, mio Dio, come ti ama questa Tua Sposa che ti parla d'amore con tanto entusiasmo! ». Le rispose il Signore: « Dalla prima età l'ho portata e custodita fra le mie braccia, conservandola illibata fino al momento in cui, di sua spontanea volontà, si è unita a me: allora mi sono dato interamente a lei con la mia divina virtù, abbandonandomi, a mia volta, a' suoi sacri amplessi. L'ardore della sua carità scioglie l'intimo del mio essere come la cera si liquefa al fuoco, così la dolcezza del mio divin Cuore, fusa al fuoco del suo amore, distilla perennemente gocce celesti nell'anima sua ».
Aggiunse il Signore: « La sua anima mi è talmente, cara che ne feci il mio rifugio. E' là che io mi nascondo per consolarmi degli oltraggi che mi hanno recato gli uomini, e mi riposo nel suo cuore. Permettendo che soffra tribolazioni di corpo e di spirito, essa le riceve con tanta gratitudine, le sopporta con tanta pazienza e umiltà; unendole ai dolori della mia Passione, che mi vedo costretto a placarmi ed a perdonare, per amor suo, a innumerevoli peccatori ».
Una pia donna, cedendo alle sue istanze, pregava per la correzione di alcuni suoi difetti: ma Nostro Signore le disse: « I difetti di cui sii lagna la mia prediletta Sposa, le sono molto utili. Io riverso sull'anima sua ogni giorno tale abbondanza di grazie che, per preservare la sua umana fragilità dagl'insulti dell'amor proprio, devo nasconderle sotto le leggere nubi dei suoi difetti. Il concime feconda la terra, e il sentimento che ha un'anima della sua infermità fa germogliare la riconoscenza; ogni qualvolta pertanto si umilia dei suoi mancamenti, io le elargisco una grazia che li distrugge; tramuto a poco a poco i difetti in virtù e l'anima un giorno, in una luce senza ombre, si troverà completamente trasfigurata ».

RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE

TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO






***
Monsignor GAUME

L’ATTIMO È FUGGENTE, ALL’IMPROVVISO VI TROVERETE DI FRONTE A COLUI CHE VI HA CREATI. PREPARATEVI AL MOMENTO!



L’attimo è fuggente, all’improvviso vi troverete di fronte a Colui che vi ha creati. Preparatevi al momento!
Amati figli, è il vostro Dio Creatore che vi parla, porgete l’orecchio alla mia Parola e venite a Me.
Seguite le mie regole, o uomini, tutto sta per entrare nel buio profondo della morte, Satana avanza indisturbato perché voi glielo permettete. Ravvedetevi in fretta, o uomini, prendetevi cura della vostra anima, della vostra sorte. 
Uomini di miseria infinita, ascoltate ciò che oggi il vostro Dio vi dice: datemi obbedienza, lo dico per la vostra salvezza.  
Sono il vostro Dio Amore, il Padre vostro che è nei Cieli, vi avverto per il vostro bene: Correggetevi, o uomini, state seguendo la via della morte eterna, non avrete scampo se continuerete a viaggiare con il Male.
Figli miei, diletti del mio Cuore, è giunto il tempo di tornare a Casa, è giunta l’ora del vostro ritorno al Padre vostro Dio Creatore, non sciupate questo mio appello, non ci saranno più richiami di salvezza, l’ora è questa, … chi non ascolterà la Mia voce perirà nelle mani del Demonio.
State conducendo una vita di peccato, non vedo in voi ravvedimento, nessuna conversione! Vi state destinando, nella vostra libertà, a scegliere l’Inferno.
L’avvertimento è entrato ma questa Umanità continua nelle sue nefandezze, non prepara il proprio cuore all’incontro con il suo Dio, l’Altissimo! Siete testardi, disubbidienti, privi di timor di Dio. Ah, figli miei, quale inganno in voi, il vostro pensiero è gestito da Satana! 
Attenti, o uomini, l’ingannatore fa bene la sua parte, voi siete sprovveduti, non conoscete i suoi poteri e non meditate neppure per un solo istante sulla sua malvagità, siete belli che fatti di lui, siete divenuti suoi schiavi, sottomessi al suo volere.
Poveri figli miei e non più miei per vostra libera scelta, …ah, quale sventura in voi! Se non vi correggerete ora, non potrete più risollevarvi, cominciate a rimediare la vostra condotta, presto ci sarà la scelta finale: o con Me o contro di Me!
Avrete il risveglio della coscienza.
Io parlerò dentro di voi, conoscerete la mia voce,
e deciderete, nel vostro libero arbitrio,
se stare con Me, il vostro Dio Amore
oppure con Satana.


L’attimo è fuggente, all’improvviso vi troverete di fronte a Colui che vi ha creati. …. Preparatevi al momento!

Carbonia 02.04.2020

Buona Domenica delle Palme!



La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di noi. Buona Domenica delle Palme!

TRATTATO SULL’INFERNO



LA COMPARSA DEL PECCATO

Il primo uomo peccò, e i suoi discendenti l'hanno imitato, ma Dio rimane misericordioso. "Se noi manchiamo di fede, Egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso" (2Tm 2,13). La Chiesa si rallegra per questa fedeltà misericordiosa di Dio: "E quando, per la sua disobbedienza, l'uomo perse la tua amicizia, tu non l'hai abbandonato in potere della morte, ma nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro, perché coloro che ti cercano ti possano trovare. Molte volte hai offerto agli uomini la tua alleanza, e per mezzo dei Profeti hai insegnato a sperare nella salvezza".

Nella Genesi, il racconto del primo peccato si conclude con la profezia di una redenzione divina. Lì vediamo Dio che si rivolge al tentatore e gli dice: "Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno" (Gn 3,15). La fede della Chiesa ha visto in queste parole la prima di tutte le profezie, secondo cui Cristo sarebbe venuto a salvarci. Gesù è la "stirpe" o la "progenie" della donna, e "la ragione per cui è apparso il Figlio di Dio fu per distruggere le opere del diavolo" (1 Gv 3,8).

Lungo i secoli della storia della salvezza anteriori a Cristo, Dio ha ripetutamente chiamato gli uomini al pentimento, ad una rinnovata grandezza, e alla salvezza. Non ha mai dimenticato di essere stato Lui che ha creato l'uomo, e ha fatto l'uomo non solo perché fosse la sua creatura, ma anche perché partecipasse della Sua vita divina e della Sua amicizia. Più e più volte si parla del Suo amore per il Suo popolo eletto, paragonandolo all'amore di un marito per la sua sposa, un amore che perdura anche se costei lo tradisce; il Suo è un amore insondabile ed eterno, che alla fine la porterà alla fedeltà: "Io la attirerò a me... parlerò al suo cuore... essa risponderà come nei giorni della sua giovinezza... E ti fidanzerò a Me per sempre; ti fidanzerò a Me nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore" (Os 2, 16-17, 21).

Dio, intendendo e preparando nel suo grande amore la salvezza del genere umano, si scelse con singolare disegno un popolo, al quale affidare le sue promesse. Infatti dapprima concluse un'Alleanza con Abramo e poi col popolo d'Israele per mezzo di Mosè. Con questa Alleanza, Dio si è impegnato di assisterli e di salvarli; in cambio richiese che impegnassero se stessi ad essergli fedeli.

Dopo averli liberati dalla schiavitù dell'Egitto, Dio parlò loro per mezzo di Mosè: "Voi stessi avete visto... come ho sollevato voi su ali di aquila e vi ho fatto venire fino a Me. Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia Alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli (Es 19,4-5). E quando Mosè "riferì tutte queste cose, come gli aveva ordinato il Signore, tutto il popolo rispose insieme e disse: Tutto quanto il Signore ha detto noi lo faremo" (Es 19,7-8). E, tuttavia, essi e i loro discendenti caddero ripetute volte nel peccato, e fecero l'amara esperienza delle pene e dei castighi, conseguenze del peccato. Ma la misericordia incessante di Dio diede loro possibilità di pentimento, e rinnovò l'Alleanza, sempre di nuovo: con Giosuè, con Davide, al tempo di Esdra. Le Alleanze di Dio con gli uomini sono un segno della libertà e della ricchezza del Suo amore. Con esse il Signore di tutta la creazione liberamente lega se stesso agli uomini. Egli entra in alleanza con coloro che liberamente decide di favorire con speciali doni. Allo stesso tempo, tuttavia, il suo amore permane universale: è rivolto a tutti. Anche a quelli che ha scelto in modo particolare. Egli dichiara apertamente che sono stati scelti per essere coloro per mezzo dei quali Egli vuol portare la salvezza a tutti. Così, Egli disse ad Abramo: "Io ti benedirò... e per la tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra" (Gn 22,17- 18).

Dio, per mezzo dei profeti da Lui inviati, ha insegnato al suo popolo la maniera di vivere in attesa della sua misericordia redentrice. "Israele, parlando Dio stesso per bocca dei profeti, comprese il suo piano con sempre maggiore profondità e chiarezza". Questi profeti non erano solo uomini sinceri ed entusiasti. Erano i rappresentanti di Dio. Dio li aveva chiamati e poteva

far sì che gli altri li riconoscessero come suoi profeti. Tuttavia le parole dei Profeti non furono sempre bene accolte, perché essi richiedevano la fede personale e la conversione interiore, e insistevano sulla fedeltà a tutta la legge di Dio. I Profeti insegnarono agli uomini a sperare nella salvezza che il Messia avrebbe portato. Difatti, il Vangelo, che Cristo ingiunse agli apostoli di predicare, era stato prima promesso per mezzo dei Profeti. Cosi, i profeti dei tempi antichi parlarono della grazia della salvezza futura, la Buona Notizia di Cristo, che era già la salvezza per coloro che aspettavano fedelmente il loro Salvatore.

La salvezza di questi ultimi è menzionata nel Nuovo Testamento, nella Lettera agli Ebrei, dove è detto di quelli che furono favoriti col dono della fede nel tempo dell'Antico Testamento: "Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano... Per questo Dio non disdegna di essere chiamato loro Dio: ha preparato, infatti, per loro una città" (Eb 11, 13-16).

Fin dai primordi della Chiesa, il compimento delle profezie dell'Antico Testamento ha guidato gli uomini verso la fede, o ha confermato la loro credenza. Tale compimento non è solo la realizzazione, nella vita di Cristo, di eventi particolari predetti dai Profeti.

È l'Antico Testamento nel suo insieme: sono tutte le sue promesse e le sue attese che si vedono realizzate in Cristo. Il compimento supera di molto le attese; non sarebbe possibile avere un quadro dettagliato del mistero di Cristo soltanto dalle promesse dell'Antico Testamento. Ma se alla luce della venuta di Cristo si getta uno sguardo retrospettivo sull'Antico Testamento, ci si rende conto quanto sovrabbondantemente si siano realizzate in Lui tutte le promesse e tutte le speranze.

Non si può negare che nella profezia ci sia una certa oscurità, perché essa tratta di un mistero e si rivolge alla fede. Inoltre, il linguaggio dei Profeti è sovente un linguaggio di simboli e di immagini poetiche. Ma anche così, durante i secoli anteriori alla venuta di Cristo, le promesse profetiche di questo evento confermavano il popolo nella speranza, e, al tempo di questa venuta, diedero testimonianza a Cristo. La Chiesa insegna che le profezie dell'Antico Testamento riguardanti Cristo, come le profezie proprie di Gesù nei Vangeli, sono "segni certissimi della divina rivelazione".

Oggi vengo da te per chiedere preghiere per i bambini non ancora nati



La signora della luce

Oggi vengo da te per chiedere preghiere per i bambini non ancora nati e per quei bambini che ora vengono portati dal mondo in una sperimentazione insensata e omicida per ottenere nient'altro che la rovina di molte anime, poiché questa sperimentazione e la perdita della vita umana è il piano del maligno per denigrare la stessa creazione che Dio Padre ha ordinato per tutte le sue creature.

Molto deve essere fatto ora attraverso il potere della preghiera per invertire la tendenza dalle tenebre del malvagio e riportare l'umanità sul sentiero che Dio ha originariamente ordinato per te. Molto può essere fatto ora attraverso il potere della preghiera per cambiare questa ondata di oscurità che si sta diffondendo in tutta l'umanità.

Sei al crocevia del futuro del mondo quando si stanno verificando grandi cambiamenti e molti altri grandi cambiamenti dovranno aver luogo per eliminare la terra dalle tenebre e inaugurare l'Era della Pace.

Ma ecco, adesso siamo molto vicini all'eterna opportunità di portare il malvagio e i suoi servi alla perdizione e di rimuovere la sua influenza dalla faccia della terra. Il malvagio è già stato legato dai regni celesti e le sue ultime prese sull'umanità sono ancora sentite dal mondo attraverso la violenza e le guerre, il materialismo e l'avidità, la pornografia e la sporcizia, le bestemmie e tutte le altre terribili condizioni di il mondo in cui l'umanità sta soffrendo perché al malvagio è stato permesso di vagare senza ostacoli sulla superficie della terra.

Non sarà rimosso da questo mondo solo grazie agli sforzi dei regni celesti. Il malvagio può essere finalmente legato e purificato dalla terra con il potere delle preghiere dei fedeli qui sulla terra. La sopravvivenza dell'umanità dipende dai fedeli tra voi che riconoscono il potere delle vostre preghiere e quanto siano importanti le vostre preghiere agli occhi del Padre per riportare il mondo all'ordine originale della creazione.

Liberaci dal Male, o Signore, in questi tempi perché siamo nei tempi in cui il serpente sarà legato per sempre qui sulla terra come è stato legato in cielo.

Ma spetta a voi, potenti guerrieri oranti dell'umanità, formare gruppi di preghiera e pregare ferventemente per scacciare Satana e tutti gli altri demoni e servi dalla faccia della terra.


Ned Dougherty 1 giugno 2006 - estratto del messaggio

TESORI DI RACCONTI



Non aspettate il domani  

Nel carcere cellulare della Roquette in Parigi, avvicinandosi la Pasqua, il cappellano dei detenuti, radunatili tutti, e ricordato loro il dovere di accostarsi ai Sacramenti, li invitò a prepararvisi e fare scrivere i loro nomi. Tutti si presentarono, eccettuato uno solo, giovane di diciassette anni. Il cappellano andò l’indomani a vederlo nella sua celletta, e gli disse:  

- Ebbene; avete dimenticato di farvi scrivere per la Pasqua?  

- Oh no, ci ho pensato, ma ... non ho voglia... non son preparato ... - Vi aiuterò io stesso, non dubitate, lasciatevi scrivere nella lista, e poi... - No, no, più tardi, vedremo forse ... ma adesso ... Oh giusto! l'anno venturo. - L'anno venturo? ma siete certo di essere ancora vivo? E poi, il dovere vi corre anche quest'anno ... - Basta così: farò la Pasqua l'anno venturo: quest'anno no. - Il cappellano si ritirò contristato, ma non credette bene di insistere più oltre. All'indomani scese alle celle dell'infermeria per vedere un altro detenuto, anch'esso di diciassette anni, ed a cui si erano amministrati i Sacramenti un cinque o sei giorni prima. Passando nel corridoio, vide sulla porta vicino alla cella del suo malato il numero del detenuto che il giorno avanti aveva rifiutato i Sacramenti. Era dunque malato e trasportato all'infermeria. Stupito il cappellano apre la porta, e vede il giovane pallido in volto, cogli occhi chiusi, le braccia immobili sopra le coltri ....  

- Oh che è stato? Ieri mi sembravate sì bene in salute, ed oggi siete all'infermeria? Come va? - Il giovane non risponde. Il cappellano si accosta ...  

- O Dio! sta male costui. - Esce, chiama la suora ed il medico; medico e suora son lì...  

- Sarà una sincope, dice la suora. Ma si riavrà ... non è che un'ora che è qui, e non può essere gran cosa, un po' di emicrania ...  

Si accosta il medico: - Non ha più polso ... il cuore non batte più ... non respira... è morto!  

- E il giorno prima aveva rifiutato i Sacramenti!... Nella cella vicina il secondo malato era steso sul lettuccio dei suoi dolori, ed i sintomi forieri di morte si dipingevano nel suo volto.  

- Padre, disse egli con voce languida, allorché vide entrare il cappellano: sono tanto contento! di qui a non molto io morirò, e spero, sì, che andrò con Dio. Dacché ho ricevuto i Sacramenti sono così tranquillo ...  

- Il cappellano voleva dargli qualche speranze di guarigione, ma il giovine disse: - No, non mi dite questo: amo meglio morire adesso, perché vivendo e ritornando fra i pericoli del mondo potrei ancora perdere l'anima mia ... Oh no, è meglio morire adesso.  

- E in quella stessa sera, l’anima di quel giovane, così diversa da quella del suo compagno, si presentava dinanzi al tribunale di Dio, ed i due cadaveri si trovarono l'un presso l'altro nella cappella del carcere e nella fossa del cimitero; lasciando i lor compagni a meditare sulla incertezza dell'ora della morte, sulla brevità della vita umana, e sul non differire la conversione, perché chi ha tempo non deve aspettare tempo.  

DON ANTONIO ZACCARIA 

sabato 4 aprile 2020

Riunisci le genti e dì loro: senza pentimento e sincerità nella preghiera, questo male durerà più a lungo di quanto pensiate;




Signore, abbi pietà di me peccatore!


13 Marzo, 2020

Riunisci le genti e dì loro: senza pentimento e sincerità nella preghiera, questo male durerà più a lungo di quanto pensiate; volgetevi a Me, vostro Dio e pentitevi; una preghiera sincera e universale Mi raggiungerà, Me vostro Dio; il digiuno allontana i demoni; qualsiasi sacrificio Mi è gradito; allontanate il vostro spirito letargico e rinunciate alle vostre vie malvagie, e fate pace con Me, vostro Dio; fateMi sentire: “Signore, abbi pietà di me, peccatore!” e Io mostrerò compassione; e Io farò scendere una pioggia di benedizioni su di voi; venite, non abbiate paura; ascolto... 

Dio ascolterà se ci pentiremo e cambieremo la nostra vita da un atteggiamento tiepido verso Dio, ed egli sarà benevolo nel concerderci pace; pregheremo per il mondo; chiediamoGli di mostrarci il Suo Volto perché splenda su di noi; imploriamo perché sia benevolo alle nostre suppliche ... dovremmo anche pregare affinché il Suo messaggio de La Vera Vita in Dio possa diffondersi velocemente e sia accolto umilmente così come è stato accolto da voi; pregate specialmente per l’Italia in quanto i messaggi, come ho spiegato in passato, sono caduti su orecchie completamente sorde e sono state perseguitati;

La Vera Vita in Dio

Geremia



Il lamento è cambiato in gioia

10Nazioni straniere,
ascoltate quel che dice il Signore
e annunziate fino alle terre più lontane:
'Il Signore aveva disperso Israele,
ma ora lo raduna e lo custodisce
come fa un pastore con il suo gregge'.
11Infatti il Signore ha liberato i discendenti
di Giacobbe,
li ha strappati dalle mani
di un nemico più forte di loro.
12Essi verranno sul monte Sion
e canteranno di gioia,
i loro occhi s'illumineranno
di fronte ai doni che il Signore ha preparato:
frumento, olio e vino nuovo,
agnelli, capretti e vitelli.
Si sentiranno rivivere come un giardino
ben irrigato,
non correranno più il rischio
di soffrire la fame.
13Le ragazze danzeranno felici,
giovani e anziani si uniranno
alla loro festa.
Così dice il Signore:
'Io cambierò il loro lutto in allegria,
li consolerò per le loro afflizioni
e li riempirò di gioia.
14 Farò dare ai sacerdoti offerte
ricche e abbondanti,
il mio popolo riceverà da me
ogni sorta di beni'.

Invocazione alla Vergine Maria




Maria, figura della Chiesa, sposa senza ruga e senza macchia, che imitandoti «conserva verginalmente integra la fede, salda la speranza, sincera la carità», sostieni le persone consacrate nel loro tendere all'eterna e unica beatitudine.

A te, Vergine della Visitazione, le affidiamo, perché sappiano correre incontro alle necessità umane, per portare aiuto, ma soprattutto per portare Gesù. Insegna loro a proclamare le meraviglie che il Signore compie nel mondo, perché tutti i popoli magnifichino il suo nome. Sostienile nella loro opera a favore dei poveri, degli affamati, dei senza speranza, degli ultimi e di tutti coloro che cercano il Figlio tuo con cuore sincero.
A te, Madre, che vuoi il rinnovamento spirituale e apostolico dei tuoi figli e delle tue figlie nella risposta d'amore e di dedizione totale a Cristo, rivolgiamo fiduciosi la nostra preghiera. Tu che hai fatto la volontà del Padre, pronta nell'obbedienza, coraggiosa nella povertà, accogliente nella verginità feconda, ottieni dal tuo divin Figlio che, quanti hanno ricevuto il dono di seguirlo nella vita consacrata, lo sappiano testimoniare con una esistenza trasfigurata, camminando gioiosamente, con tutti gli altri fratelli e le altre sorelle, verso la patria celeste e la luce che non conosce tramonto.
Te lo chiediamo, perché in tutti e in tutto sia glorificato, benedetto e amato il sommo Signore di tutte le cose, che è Padre e Figlio e Spirito Santo.

“Signore, quando discenderà la Gerusalemme celeste, la Terra sarà interamente purificata? Signore, é imminente?”.



Gesù: “Stendi il tuo dito e tocca la Mia piaga: non essere più incredula, ma Credente.

Sì, Io mostrerò a tutti la Mia Verità e voi la toccherete. Farò venire su voi tutti il Mio Fuoco Purificatore che brucerà tutte le impurità della Terra e del cuore degli Uomini.

Sì, realizzerò il Mio Trono di Gloria. Io sono la Nuova Gerusalemme.


Dio é questa Città, questa Città di Luce.

Discenderò aspettando forse che un altro al Mio posto spazzi via tutte le impurità nauseabonde dalla superficie della Terra? Non si ricama con pietre preziose un vecchio tessuto ormai a brandelli.

Io discendo nella Mia Gloria celeste con un Regno meraviglioso che si insedierà sulla Terra già rinnovata dalla Mia Santa Grazia. Dio fa tutto contemporaneamente. La Sua Gloria é come un profumo che inonda nello stesso tempo ciò che é vicino all’apertura del flacone e tutta la superficie sulla quale si é sparso, fino al completo esaurimento del suo contenuto.
Il Mio profumo d’Amore e di purezza non ha limiti; inonderà tutta la Terra e si spanderà in tutta la sua lunghezza, la sua larghezza e la sua altezza; in un istante la Terra, interamente Purificata, riceverà il suo Re.
Spesso Io ti ho detto che tutto si farà in un attimo, così breve che non puoi nemmeno immaginarlo. L’Eternità non ha nessun limite; il Tempo dell’Eternità non si può né ridurre, né ampliare. 

Questo istante paragonatelo ad un atomo, piccolo, potente, efficace:


lo sconvolgimento sarà senza urti;

il cambiamento sarà senza scoppio apparente;

la metamorfosi diverrà una stabilità reale, come se non avesse mai avuto un passato deplorevole e tanto disastroso;

alcune menti si ricorderanno ciò che é stata la vostra Terra prima della Mia seconda Venuta; dovrò infatti lasciare la memoria ad alcuni, perché la Storia del Mondo si ricordi per sempre:

   che Dio é il Signore dell’Universo;
   che la Sua Parola é vivente;
   che il Suo Regno é eterno per i secoli dei secoli.

                               Amen.

Ed ecco che Io faccio una Nuova Terra, Nuovi Cieli, uniti al Mio Regno celeste per formare la Città Santa, interamente Santa, interamente pura, in perenne adorazione dinanzi al suo Dio, Creatore, Redentore e Santificatore che viene presto.


Ad ognuno di voi Dio chiede di pregare moltissimo, col cuore, lo Spirito Santo, affinché Egli soffi su tutte le cose esistenti, sugli uomini e su tutta la Natura, affinché il Fuoco del Suo Amore bruci fino all’ultimo ricordo del Male, di quel Male che ha seminato la rivolta e l’odio nel cuore degli Uomini per dividerli tra loro e aizzarli contro Dio, fino a fare di questa Terra una Babilonia, infestata dal Male, che s’innalza come una immensa torre di sciagure fino a bucare la volta dei Cieli.

Dio, nella Sua grande Misericordia, risparmierà sino all’ultimo peccatore pentito e pentito anche all’ultimo momento. In verità Dio comincerà a giudicare ben presto i Vivi e i Morti. E non ci sarà più la Morte ”.

Ritornate presto a Colui che vi ha creati, poiché la Nuova Creazione é già all’opera.

Ed ecco che Io vengo”.
Amen, vieni Signore GESÙ”.

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Non mi partirei mai più dalla tua Croce

Oggi la fontana dalle limpide acque vivificatrici si è inaridita, e invano l'anima assetata bussa alla porta del Tabernacolo. Il Sacramento dell'amore si è rifugiato in quello del dolore, e invece di luce, di soavità e di dolcezza, il fianco della sacra montagna non dà che tenebre, pianto e sangue.
Immergiamoci in esso, ritroveremo la vita, la letizia, l'amore. O Comunione di Sangue, gustata a' piè della Croce, mediante la fede nel Mistero, mediante la compunzione per i peccati, mediante il desiderio dell'unione con Cristo, agonizzante, morente, immolato nell'amore e nel dolore. Il Sangue scende a dismisura, e più l'anima riceve e più s'inebria e più lo desidera, lo invoca, lo gusta, ne sente il prezzo infinito, la prima sorgente da cui fu scaturito e la caverna meravigliosa dove s'impreziosì per la forza dell'amore sovrumano. Oh! se per ogni goccia potessi darti, o Signore Gesù, un'anima santificata da' tuoi patimenti, attratta dal tuo amore, unita al tuo dolore!
Se potessi comprendere ciò che ti costa questa redenzione di Sangue, ciò che richiedi perchè sia corrisposta, ciò che vale dinanzi all'Eterno!
Inginocchiata a' piè della Croce, col cuore aperto sotto i piedi adorabili di Gesù e le braccia stese nell'accoglimento del Sangue delle mani; unita intimamente a Gesù per i meriti della sua stessa Passione, sento la grandezza, l'austerità dell'ora suprema, dell'ora di Dio in cui si stringono in possente amplesso la Giustizia e la Misericordia, donando all'umanità il bacio del perdono col prezzo del Sangue. E attratta dalla carità di Cristo, nella sua anima di Sacerdote e di Vittima, partecipo alla sublimità della sua immolazione, alla profondità del suo annientamento.
Più la vita umana va spegnendosi, e più sale la sua vita di amore; più gli manca il Sangue e più si raddoppia il suo ardore; più crescono i tormenti della crocifissione e le agonie della morte, e più si slancia verso la vita del Padre con le fiamme della carità.
Non mi partirei mai più dalla tua Croce, o Cristo Gesù. Qui trovo la vita, il perdono, la grazia, l'amore.
Qui attingo la dottrina, la forza, la verità, la santità, la perfezione. Qui mi disseto nel Sangue, mi rinchiudo nelle piaghe, vivo nella tua stessa oblazione.
O Misteri della Croce! O eccellenza del Sacerdozio di Cristo! O grandezza del suo olocausto!
Sotto la tua Croce, o Gesù, imparo a tacere, a patire, ad amare, a morire. Qui leggo i tremendi diritti della Giustizia e le espansioni infinite della Misericordia.
Qui le tue parole sono Misteri, il tuo silenzio ha un'eloquenza ineffabile, e il tuo martirio ha tutto lo splendore della pace radiosa. O mio Gesù, credo che il tuo Sangue, invocato, scenda a purificare, a illuminare, a santificare; credo che esso è potente come il tuo amore, impetrativo come la tua preghiera. O Sangue del mio Dio, scendi nell'anima mia e riempila della vita di Gesù, perché, morta a me stessa incominci a vivere della stessa vita di Dio.

O Sacramento della grazia, dell'amore e della misericordia, ideato, sgorgato, composto dal dolore! q. 13 : marzo, venerdì santo. 

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

MISTICA CITTA’ DI DIO



Prima redazione della «Mistica Città di Dio»

L'opera conobbe per lo meno due redazioni complete, oltre a tentativi parziali, ossia fu redatta completamente due volte dalla sua Autrice. La seconda redazione, che è quella definitiva, è più ampia ed estesa della prima.
Ricostruiamo brevemente la storia della prima redazione.
Tanto Edoardo Royo quanto il p. Ivars sono del parere che la Venerabile scrisse per la prima volta la sua opera tra gli anni 1637 e 1643. La stessa suor Maria ci dice tassativamente che cominciò a scrivere quest'opera nel 16376. A quel tempo direttore spirituale della Venerabile era il p. Francesco Andrea della Torre. Ella stessa confessa che per lo spazio di dieci anni cercò di resistere agli impulsi che sentiva, finché cominciò a scrivere per la prima volta la Storia della Vergine.
Quando, alla fine del 1643, la Venerabile comincia la corrispondenza con il re Filippo IV si capisce che l'opera era già scritta. Una copia di essa è stata inviata al re, che la legge e riferisce le impressioni che suscita la sua lettura. In realtà, poiché l'opera era estesa e constava di tre parti, in un primo tempo gli inviò una copia della prima, e in seguito gli furono inviate le rimanenti, man mano che portava a termine la copia o trascrizione. Poiché la Venerabile nelle sue lettere al re parla di «scrivere» nel senso di copiare, questo principalmente indusse in errore il p. Ivars, pensando che allora stesse scrivendo l'opera, quando in realtà essa era fatta e terminata, e solamente si trattava di farne una trascrizione o copia per destinarla al re. Di questa copia dice che la fecero «alcuni religiosi giovani senza esperienza», e che non ebbe l'opportunità di rivederla. Sappiamo, dunque, che il re aveva una copia dell'opera nella sua prima redazione, con la raccomandazione di conservare su di essa il segreto. Nella corrispondenza che si svolse tra Filippo IV e la Venerabile ci sono numerose allusioni a quest'opera. Si può vedere una qualunque delle due edizioni di queste lettere, quella del Silvela o la più recente di Seco Serrano. Si parla, per esempio, dell'opera nella sua prima redazione nelle lettere scritte dal re nelle seguenti date: 9 marzo 1644; 5 agosto, 21 settembre, 1 ottobre 1646; e nella lettera scritta dalla Venerabile al monarca il 5 ottobre 1646. Molte altre della medesima corrispondenza se ne potrebbero citare.
Questa prima redazione della Mistica Città di Dio fu bruciata dalla stessa Autrice in data che al presente non si può precisare con chiarezza, poiché è discussa dagli autori; si salvò però, dalla distruzione, la copia o trascrizione che era rimasta a disposizione del re.
Rispetto alle ragioni o cause che spinsero la Venerabile a prendere questa decisione, ella riferisce unicamente gli scrupoli e timori da cui era presa per aver messo mano ad un'opera tanto ardua, ed altresì il consiglio di un confessore che l'assisteva in assenza del direttore principale. Quando questi ritornò, la rimproverò aspramente e le ordinò di scriverla di nuovo; però nel 1647 questo direttore morì e, per consiglio del medesimo direttore di prima, che doveva essere un religioso anziano, fece un secondo fuoco di carte. Secondo il p. Samaniego, agiografo della Venerabile, il primo rogo fu nel 1645, nel corso di un'assenza prolungata del direttore, Francesco Andrea della Torre, e il secondo, nel 1647, poco dopo la morte dello stesso.
La Venerabile si distinse sempre per un grande amore alla verità, e costantemente la perseguitò il timore di essere ingannata o vittima di illusioni. Solo la parola autorevole del rappresentante di Dio era capace di sostenerla; però quando un confessore le consigliò di bruciare gli scritti, obbedì all'istante. Probabilmente detto confessore, il cui nome non conosciamo, non condivideva il modo in cui la Venerabile era diretta.
Il p. Ivars ha avanzato l'ipotesi che la Venerabile avesse bruciato l'opera per paura dell'Inquisizione. Quando previde che stava per addensarsi su di lei la tempesta, bruciò l'opera, e così poté dire agli inquisitori che non aveva altri scritti, oltre alcune insignificanti carte che mostrò; nulla disse della copia che esisteva nelle mani del re, e gli inquisitori non vennero a saperlo. Questo esame inquisitorio ebbe luogo in Agreda stessa, alla grata del monastero, il parlatorio conventuale, nel 1649-1650. In verità, la supposizione del p. Ivars, che l'opera fosse stata bruciata durante l'Inquisizione non si appoggia su nessun documento. Al contrario il p. Samaniego, biografo della Venerabile, attesta altra causa

di Suor Maria di Gesù Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione


GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Una mamma non può essere né vile né spregevole Sii forte nel vincere il mondo, perché lo spirito del mondo rende vili e una mamma non può essere vile e spregevole. Sii forte nel vincere te stessa, poiché la povera natura e il proprio carattere sono pesi che traggono giù, e una mamma deve elevarsi per elevare. Impara a rimanere calma nelle contrarietà, perché la mamma deve essere pace nella famiglia. Impara a saper accogliere nella calma anche un'umiliazione, poiché l'umiltà è la vittoria sul proprio io che lo ridimensiona nella verità. E tu devi essere sempre verità dinanzi ai tuoi figli.

don Dolindo Ruotolo