sabato 4 aprile 2020

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Non mi partirei mai più dalla tua Croce

Oggi la fontana dalle limpide acque vivificatrici si è inaridita, e invano l'anima assetata bussa alla porta del Tabernacolo. Il Sacramento dell'amore si è rifugiato in quello del dolore, e invece di luce, di soavità e di dolcezza, il fianco della sacra montagna non dà che tenebre, pianto e sangue.
Immergiamoci in esso, ritroveremo la vita, la letizia, l'amore. O Comunione di Sangue, gustata a' piè della Croce, mediante la fede nel Mistero, mediante la compunzione per i peccati, mediante il desiderio dell'unione con Cristo, agonizzante, morente, immolato nell'amore e nel dolore. Il Sangue scende a dismisura, e più l'anima riceve e più s'inebria e più lo desidera, lo invoca, lo gusta, ne sente il prezzo infinito, la prima sorgente da cui fu scaturito e la caverna meravigliosa dove s'impreziosì per la forza dell'amore sovrumano. Oh! se per ogni goccia potessi darti, o Signore Gesù, un'anima santificata da' tuoi patimenti, attratta dal tuo amore, unita al tuo dolore!
Se potessi comprendere ciò che ti costa questa redenzione di Sangue, ciò che richiedi perchè sia corrisposta, ciò che vale dinanzi all'Eterno!
Inginocchiata a' piè della Croce, col cuore aperto sotto i piedi adorabili di Gesù e le braccia stese nell'accoglimento del Sangue delle mani; unita intimamente a Gesù per i meriti della sua stessa Passione, sento la grandezza, l'austerità dell'ora suprema, dell'ora di Dio in cui si stringono in possente amplesso la Giustizia e la Misericordia, donando all'umanità il bacio del perdono col prezzo del Sangue. E attratta dalla carità di Cristo, nella sua anima di Sacerdote e di Vittima, partecipo alla sublimità della sua immolazione, alla profondità del suo annientamento.
Più la vita umana va spegnendosi, e più sale la sua vita di amore; più gli manca il Sangue e più si raddoppia il suo ardore; più crescono i tormenti della crocifissione e le agonie della morte, e più si slancia verso la vita del Padre con le fiamme della carità.
Non mi partirei mai più dalla tua Croce, o Cristo Gesù. Qui trovo la vita, il perdono, la grazia, l'amore.
Qui attingo la dottrina, la forza, la verità, la santità, la perfezione. Qui mi disseto nel Sangue, mi rinchiudo nelle piaghe, vivo nella tua stessa oblazione.
O Misteri della Croce! O eccellenza del Sacerdozio di Cristo! O grandezza del suo olocausto!
Sotto la tua Croce, o Gesù, imparo a tacere, a patire, ad amare, a morire. Qui leggo i tremendi diritti della Giustizia e le espansioni infinite della Misericordia.
Qui le tue parole sono Misteri, il tuo silenzio ha un'eloquenza ineffabile, e il tuo martirio ha tutto lo splendore della pace radiosa. O mio Gesù, credo che il tuo Sangue, invocato, scenda a purificare, a illuminare, a santificare; credo che esso è potente come il tuo amore, impetrativo come la tua preghiera. O Sangue del mio Dio, scendi nell'anima mia e riempila della vita di Gesù, perché, morta a me stessa incominci a vivere della stessa vita di Dio.

O Sacramento della grazia, dell'amore e della misericordia, ideato, sgorgato, composto dal dolore! q. 13 : marzo, venerdì santo. 

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

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