domenica 26 aprile 2020

Non fatevi dissuadere dai politici pacati, uomini e donne, che parlano del diritto di una donna di scegliere come salute riproduttiva. Questi serpenti che parlano in modo fluido sono intenzionati a distruggere non solo l'umanità ma la civiltà come la conosci ora.



San Michele Arcangelo

1 febbraio 2019


Spetta a tutti voi come cittadini di questo pianeta e come potenti guerrieri oranti fare tutto ciò che è in vostro potere per porre fine a questa terribile procedura di porre fine alla vita dentro e fuori l'utero. Questo comportamento barbaro e sprezzante da parte di molti di voi che consente questo aborto e cultura della morte deve finire. Devi fare tutto il possibile per porre fine a questa pratica mortale una volta per tutte. È giunto il momento di interferire con coloro che stanno uccidendo i figli di Dio.



Non fatevi dissuadere dai politici pacati, uomini e donne, che parlano del diritto di una donna di scegliere come salute riproduttiva. Questi serpenti che parlano in modo fluido sono intenzionati a distruggere non solo l'umanità ma la civiltà come la conosci ora.



NED DOUGHERTY - Estratto



sabato 25 aprile 2020

I SEGNI DI DIO



ELISEO 

Pure questo profeta fu accompagnato da numerosi prodigi. Ne riportero' alcuni come esempio "costante" d'intervento divino. Nella seconda parte del libro spieghero' meglio che cosa ha comportato la disobbedienza agli inviti del Signore a un corretto esercizio, nel Suo nome, di segni e prodigi che, per desiderio del Signore, devono continuare fino alla fine del mondo "In verita', in verita' vi dico: anche chi crede in me, compira' le opere che io compio e ne fara' di più grandi, perchè io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la faro', perchè il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la faro'" (Giovanni 14,12 seg.)- "Egli allora chiamo' a se' i Dodici e diede loro potere ed autorità su tutti i demoni e di curare le malattie. E li mando' ad annunziare il Regno di Dio ed a guarire gli infermi" (Luca 9,1 seg.); e ciò nell'osservanza dei requisiti previsti da Dio (fede di chi predica e prega, e fede da parte di chi richiede le guarigioni -Lucia:"Io avrei molte cose da chiederLe: se cura dei malati e se converte alcuni peccatori ecc.." 
Maria Santissima:"Alcuni, si'; altri, no. Devono emendarsi; chiedano perdono dei loro peccati. Non offendano più Dio Nostro Signore, che e' gia' molto offeso"-"Voglio che veniate qui il tredici del mese prossimo e che continuate a recitare il Rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perchè soltanto lei vi potra' aiutare". 
A questo punto fece alcune richieste che non ricordo bene. Quel che mi ricordo e' che la Madonna disse che bisognava recitare il rosario per ottenere le grazie durante l'anno xxxviii ). 
Il desiderio di Dio che continuino tali segni viene chiaramente espresso dallo Spirito Santo "Vi sono poi diversita' di carismi, ma uno solo e' lo Spirito; vi sono diversita' di ministeri, ma uno solo e' il Signore; vi sono diversita' di operazioni, ma uno solo e' Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno e' data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilita' comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della Sapienza; ad un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; ad uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; ad un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; ad un altro il potere dei miracoli; ad un altro il dono della profezia; ad un altro il dono di distinguere gli spiriti; ad un altro le varieta' delle lingue; ad un altro infine l'interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose e' l'unico ed il medesimo Spirito che le opera distribuendole a ciascuno come vuole" (1 Corinzi 12,4). 
Le Parole della Scrittura  soprariportate ci confermano la costante volonta' di Dio nell'operare prodigi anche mediante i suoi discepoli. La  trascuratezza di questa possibilità ha aperto le porte ad una della più insidiose eresie: l'equiparazione, nei fatti, di Gesù Cristo (vero Dio e vero uomo) con quella di tanti personaggi storici, anche di altre religioni, e quindi la vanificazione del disegno salvifico, redentivo e rivelativo di Gesù "..Anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perchè sappiate e conosciate che il Padre e' in me e io nel Padre" (Giovanni 10,38). 
E quindi giustamente il papa lamenta che: "... Ma la più grande tentazione del nostro tempo è quella di credere che si possa vivere come se Dio non esistesse. 
Vediamo intorno a noi tante tentazioni di dimensioni diverse, che affliggono le persone, gli ambienti, le famiglie, le società, il mondo intero. Ma la più grande forse è di non pensare a Dio Creatore, a Dio Redentore, di dimenticarlo, di eliminarlo dalla vita sociale, pubblica, personale, internazionale. 
Vivere come se Dio non esistesse, questa è la più grande tentazione degli ultimi secoli della nostra epoca, fra diversi popoli e nazioni di questo mondo, specialmente nel mondo occidentale. 
L'aiuto per vincere le tentazioni viene dalla preghiera, ma anche da questi monti, le Dolomiti, perchè anche loro ci servono per superare le tentazioni, loro ci parlano del Creatore".(Giovanni Paolo II)

di Arrigo Muscio

La Stolta Superbia e Soave Umiltà



La Terra, scandalo dell’Universo

“La grande “Babilonia” (dell’Apocalisse) è tutta la Terra. Sarei un ben piccolo e limitato Dio Creatore, se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio Volere, ho suscitato mondi e mondi dal nulla, li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento. La Terra di cui siete tanto orgogliosi e feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell’Infinito, e non il più grande; certo però, è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene. La perfezione di Dio vi apparirà, quando potrete vedere con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio le meraviglie di quei mondi. La Terra non è forse la grande meretrice che ha fornicato con tutte le potenze dell’Inferno? I suoi abitanti si sono venduti, corpo e anima, pur di trionfare nella vita terrena. I delitti della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia, come li ha la Bestia con cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati, pur di trionfare.
I sette peccati o vizi capitali stanno come infernale ornamento sul capo della Bestia che trasporta la Terra e i terrestri ai pascoli del male. Le dieci corna, numero metaforico, stanno a ricordare le infinite nefandezze compiute, pur di ottenere, a qualunque prezzo, quanto vuole la sua feroce cupidigia. La Bestia che porta il nostro pianeta è la sintesi di tutto il male compiuto da Adamo in poi, pur di trionfare nel mondo e nella carne. Nazioni, razze, confini, interessi, cibi, tutto ha servito all’Umanità per compiere sterminati omicidi e iscariotici tradimenti. Gli stessi figli della Terra compiranno la vendetta di Dio su di essa distruggendola, distruggendosi, portando la somma dei delitti contro Dio e l’uomo al numero completo che fa scattare il tuonare del mio “Basta”!” (Id. p. 157).
“Ecco venire un gran Dragone rosso e con la coda si trascina dietro la terza parte delle stelle per farle precipitare” (Apoc, 12,3...). Pregate, cristiani, pregate perché non più di un terzo cada, travolto da Satana , dalle sue sette maledette idre, dalle dieci sue corna o armi infernali e dal suo serpentino lavoro. Pregate perché l’organismo o Corpo mistico dei credenti, la Chiesa militante, rimanga Tempio di pietra, non diventi calcina, mota. Alzatele intorno la barriera delle vostre suppliche, perché veramente l’ora è tremenda, più tremenda dell’ora delle tenebre in cui fu immolato Cristo. Perché contro il livore di un mondo indemoniato, si drizzava allora Cristo contro il quale il prevalere era relativo, essendo senza misura la sua santità, il suo potere. Ma in quest’ora, lunga e tenebrosa, il mondo invaso da Satana, che si drizza contro di voi, cristiani, contro la Chiesa, il nemico non ha di fronte che uomini in cui la natura soccombe quanto più è già infetta, ammollita dal mondo e dal male.
Pregate, perché il Padre, per rispetto del Volto di Cristo, Capo della Chiesa, intervenga ad impedire gli sfregi che subì, il Venerdì Santo, figura di quelli colpi che, nei secoli futuri, sarebbero sempre più violentemente caduti su Cristo Capo e sul Corpo Mistico” (Libro di Azaria, p. 269).

René Vuilleumier

LA VITA DELLA MADONNA



Secondo le contemplazioni 
della pia Suora STIGMATIZZATA 
Anna Caterina Emmerick 


Visioni intorno alla vita di Maria nel tempio Noemi, la maestra delle 
vergini del tempio 

Nel corso di undici anni, nella ricorrenza della solenne presentazione della Santa  Vergine al tempio, la Veggente rivelò le sue contemplazioni sul soggiorno di Maria in  questo luogo. 
Maria era per la sua età abbastanza abile nei servizi al tempio, vidi che trascorreva i  suoi giorni nel luogo sacro lavando e tessendo esili bende attaccate a lunghi bastoni e  adoperate dai sacerdoti, o la vidi intenta a lavare i vasi dei fiori e delle offerte. Spesso  la scorsi solitaria nella sua cella, assorta nella preghiera e nella meditazione, immersa  nello studio dei Sacri Testi e nel lavoro. Qualche volta la vidi in compagnia delle altre  vergini nelle loro celle. Mai la vidi punita corporalmente o con la mortificazione, non  ne aveva bisogno. Come tutte le sante persone si nutriva solo per conservarsi in vita,  non usava altri cibi al di fuori di quelli che aveva scelto ed era tutta dedita alla  continua offerta dei suoi voti fervidi. Alzava al cielo le più ferventi preghiere, e mentre  tutti dormivano si alzava dal suo giaciglio e pregava, mentre abbondanti lacrime  scorrevano, irrorandola di divino splendore. Quando divenne adulta, la sua veste mi  apparve sempre più azzurra e scintillante. Durante la preghiera si teneva velata e così  pure quando parlava con i sacerdoti o quando andava nella sala terrena del tempio a  prendervi o a recarvi il lavoro. Il tempio aveva dai tre lati vasti locali in cui vi si  conservavano molti arredi custoditi dalle ancelle; questi locali mi riportano alla mente  le nostre sagrestie. Vidi la Beata Vergine passare i suoi giorni in contemplazione ed  astinenza, rapita dall'entusiasmo della preghiera, sembrava quasi che non fosse sulla  terra ma vivesse in una condizione spirituale di abnegazione assoluta. Compresi che  spesso veniva consolata dalle benedizioni celesti. Immenso era il suo desiderio di  vedere avverata la Profezia, nella sua umiltà osava appena accennare al desiderio di  divenire un giorno l'infima serva della Madre del Salvatore. Non pensava nemmeno  lontanamente di essere Lei la predestinata da Dio. Noemi aveva circa cinquant'anni e  come le altre inservienti del tempio proveniva da famiglie essene. Da costei Maria  Santissima imparò a tessere i nastri. La Vergine l'aiutava a ripulire i vasi e gli altri  arredi sacri dal sangue delle vittime; l'aiutava inoltre in cucina nella preparazione dei  pasti per le donne del tempio ed i sacerdoti. I pasti consistevano spesso in alcune parti  della vittima sacrificata. Quanto più Noemi diventava anziana tanto più la Santa Fanciulla si affaccendava per soddisfare le esigenze della comunità religiosa. Zaccaria la  visitava spesso quando era di servizio al tempio. Anche Simeone la conosceva. Ai  sacerdoti non era ignota la predestinazione della Santa Vergine. La sua sapienza, la  sua bontà, e tutto il suo contegno non erano passati inosservati agli attenti religiosi,  nonostante Lei avesse cercato di velarli col più profondo senso di umiltà. In seguito ai  loro vaticini e alle profonde meditazioni, i preti del tempio avevano saputo perché  Costei viveva nel mondo pur senza prendere parte al mondo. Essi, specialmente i più  anziani, scrissero molte cose intorno alla Madre di Dio. Infatti, se ben mi rammento, una volta mi vennero mostrati quegli scritti che giacevano polverosi in mezzo  ad antichissime pergamene. 
      

Preghiera Portare il cielo alla terra



Sospiri ineffabili 

L'apostolo Paolo scrisse: 
Romani 8:26,27 
Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre  debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo  chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spirito  stesso intercede per noi con sospiri ineffabili. E colui che  investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito,  poiché egli intercede per i santi, secondo Dio. 

Ti è mai successa qualcosa che ti ha ferito così terribilmente  che non c'era modo per poterla esprimere in parole?  Fisicamente, ti sei lasciato cadere sulla tua sedia, sulle tue  ginocchia, o persino sul pavimento. Dentro c'era un desiderio  profondo di pregare ma eri troppo ferito per farlo con parole. 
Dopo un tempo, ti sei reso conto che al di là delle parole, al  di là della tua comprensione umana, c'era una comunicazione  fra te e Dio. Questo è il "sospiro ineffabile" che non si può  esprimere a parole. Lo Spirito Santo si mette al tuo posto e  allora incominci a sentire pace che arriva dal tuo essere  interiore. 

IL SEGRETO DELLA CROCE



Amore, tu ci tracci un cammino diritto, verso l’alto, verticale, ascendente, sicuro, per trovarti; e tutto ciò che s’incrocia orizzontalmente contro la tua volontà è quello che forma la croce che non ti compiace. (1-5-76)

Cristo è la Verità che ci conduce, come Via, alla Vita eterna; noi, quando ci opponiamo alla volontà di Dio, ci mettiamo di traverso in questa Via e formiamo la croce sulla quale l’Amore infinito è inchiodato per amore, e che ci invita ad abbracciare amorosamente. (22-9-77)

La croce più triste e inutile è quella che io formo quando Cristo mi traccia un cammino ed io mi ci metto di traverso, andandomene per un altro contrario; questo mettermi di traverso è la sterile croce che io mi fabbrico. (21-3-67)

Tutto ciò che Dio dispone, è cosa buona; il fatto che io non lo veda allo stesso modo è la mia croce. Non fu così in Cristo, che volle soltanto il desiderio del Padre e la cui croce gliela feci io con i miei peccati. (21-3-67)

Quando io dico di sì a ciò che Dio vuole, benché sia senza capirlo, il peso della mia croce diminuisce grandemente, nell’inserirmi nei piani di Dio e nel vedere in questo la sua volontà. (21-3-67)

La croce consiste nell’abbracciare ciò che non comprendo, che non vedo..., per amore di Colui che, per adempiere la volontà del Padre, si consegnò per noi. (11-10-63)

La croce più grande è perdere Dio nell’abbandono della notte. Il Signore, quando vuole fa e corredentrice un’anima, la fa esclamare: «Dio mio, perché mi hai abbandonato!». (6-4-77)

Dio non ti ama meno quando si nasconde, ma vuole chiederti il tuo dono in opere e in purezza d’amore, la quale consiste nel cercare Lui per Lui e non per i suoi gusti. (12-4-67)

Grazie, Signore, per quello che non comprendo; per tutto quello che mi immola e che non riesco a capire. (18-4-61)

L’anima senza purificare non può giungere a vivere in intima familiarità con Dio; per questo ha bisogno di grandi purificazioni. (21-3-67)

Il Signore non ci prova per farci soffrire, ma per abbellirci e così portarci di più a Lui.  (6-3-67)

Colui che, pur stando sulla croce, segue Dio da vicino, giungerà al termine sicuro dell’amore. (6-3-67)

Quando Dio prova un’anima è perché vuole darle un maggior grado d’amore mediante la croce. (6-3-67) 

Come è dolce morire vivendo, quando si sa di amore, per dare vita alle anime, rimanendo in un non saper far altro che soffrire! (30-10-61)

Essere disprezzata per te è speranza che mi incammina all’eternità. (10-9-63)

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA

MISTICA CITTA’ DI DIO



COMPOSIZIONE DELLA «MISTICA CITTÀ DI DIO»


Seconda redazione della «Mistica Città di Dio»

In quanto alla seconda redazione dell'opera, si conoscono con esattezza le date del suo inizio e termine: iniziò nel 1655 e terminò nel 1660.
In questa epoca il p. Andrés di Fuenmayor dirigeva la Venerabile. Egli le impose il precetto di rifare l'opera. In realtà, esistendo, come esisteva in potere del re, una copia della prima redazione, ed essendo stata recuperata detta opera dal p. Pietro Manero - che poi fu vescovo di Tarazona e morì nel 1659, non era necessario fare una nuova redazione propriamente detta. Perché l'Autrice ritenne necessario o conveniente rifare l'opera? Conosciamo vari passi in cui l'Autrice espone la ragione, e in tutti quelli è sempre la stessa, vale a dire: perché allora aveva una nuova e maggiore comprensione del mistero di Maria. Prima, quando scrisse per la prima volta, siccome la luce della grazia era abbondante e molto limitata la sua capacità, non poté dire tutto, ed inoltre l'attenzione al contenuto dell'opera l'assorbì molto.
Nella corrispondenza medita a don Francesco di Borja c’è una lettera della Venerabile, in data 3 aprile 1648, in cui già si riscontra la necessità di scrivere nuovamente l'opera e le ragioni del fatto. Si veda il passaggio:

 «Signore mio: Se V. S. ha letto (come mi dice) qualcosa della Storia, vedrà che sia per l'impostazione, lo stile e la rivelazione di alcuni misteri occulti, non conviene in nessun caso che venga alla luce. Per questo domandavo a v. S. se l'avesse vista; e la terza parte, della quale v. S. non è al corrente, contiene una maggiore manifestazione della grazia, perché riguarda ciò che meno nella Chiesa di Dio è stato scritto, ed è qui esposto in maniera più ampia. Quale impressione ne avranno, se, vivendo io, verrà alla luce? Persone sagge non riescono a capacitarsene ed io ritengo di dover optare per il silenzio, ma anche perché il contrario non sarebbe prudenza.
Mi chiede v. S. perché la scrivo una seconda volta: è perché nostro padre fr Francesco Andrés ed io ne abbiamo riscontrato l'utilità per molte ragioni e prima che morisse ho cominciato a riscriverla. Le principali sono che, essendo la materia tanto abbondante e feconda, era impossibile che i limiti umani si elevassero a manifestare, né potessero esprimere quel che l'intelletto veniva a conoscere e in una sola volta non si poteva dir tutto. In diverse lettere e biglietti scrissi al nostro defunto molte cose tra le più essenziali, perché gli parve opportuno di fare un originale perfetto, essendo le trascrizioni che ne hanno fatto difettose e anche mutile. Perché V. S. abbia un originale perfetto a disposizione, gliene faccio avere uno buono e molto ampliato; già lo sa il padre Palma, e mi fa pressione perché lo porti a termine. Se v. 5. si troverà vicino al signor don Fernando, gli dia maggiori notizie di tutto»

La nuova e più profonda intelligenza che aveva del tema, le aggiunte parziali che in forma di biglietti andava facendo, consigliavano di rifare a fondo l'opera e lasciare un originale perfetto e rifinito di essa, dal momento che, finché l'Autrice era in vita, non si giudicava prudente la sua pubblicazione.
In una lettera senza data, scritta dalla Venerabile al p. Giovanni di Palma, spiega in termini simili perché scrive l'opera per la seconda volta:


«La ragione e causa perché si torna a scrivere per la seconda volta la Storia della Regina del Cielo: - Per volontà del Signore e per ordine dell'obbedienza ho scritto per la seconda volta questa divina Storia, perché nella prima, essendo la luce con cui conoscevo i suoi misteri tanto abbondante e feconda, e la mia capacità limitata, non bastò la lingua né furono sufficienti i termini, né la velocità della penna, per dire tutto. Tralasciai alcune cose, e con il tempo e la rinnovata intelligenza mi trovo disposta a scriverle, sebbene sempre tralascerò di dire molto di ciò che ho inteso, perché riferire tutto non è mai possibile. Al di là di questo ho conosciuto un'altra ragione nel Signore, e questa è che la prima volta, quando scrissi, mi distraeva molto l'attenzione del contenuto e l'ordine di quest'opera; e furono grandi le tentazioni e i timori che l'anima non le desse il necessario che il Signore chiedeva scrivendola nel mio cuore, pesando nel mio spirito il suo insegnamento come fa ora quando mi manda la sua ispirazione, e si può comprendere dal seguente avvenimento... »

Il p. Ivars, prendendo lo spunto da alcune espressioni che si trovano nella corrispondenza epistolare tra Filippo IV e la Venerabile, sospetta che il sopra citato p. Pietro Manero dovette esercitare qualche influsso sulla seconda redazione della Mistica Città di Dio. In effetti il re, nella lettera del 23 marzo 1650, dice alla Venerabile che il p. Manero ha visto la copia della prima redazione, che era a disposizione proprio del re, e che detto p. Manero aveva notato alcune cosette da discutere con lei, al fine di perfezionare l'opera. Molto più tardi, nella lettera del 3 febbraio 1657, la Venerabile riferisce al re che detto Padre, nominato vescovo di Tarazona, le ha fatto visita. Non è facile determinare l'influsso che il p. Manero poté avere sull'opera. Secondo il p. Samaniego nel suo Prologo Galeato, il p. Manero suggerì alla Venerabile di comporre di nuovo l'opera omettendo i termini teologici e scolastici, poiché la presenza di tali termini è attinente alle rivelazioni divine. La
 Venerabile presentò la proposta al Signore e le fu risposto che le sono stati dati i termini più adeguati alla finalità dell'opera, e che non c’è niente da cambiare. Alla fine, poi, se qualche influsso ebbe, probabilmente si ridusse ad alcune correzioni di termini.
Quando il re le chiese quali innovazioni avesse introdotto nella seconda redazione, lei rispose:

«Signor mio, nella Storia della Regina del Cielo io aggiunto alcuni misteri, chiarendo meglio quelli precedenti; l'ho perfezionata tralasciando alcune ripetizioni di termini, e ai tre libri che v. M. vide aggiungo il quarto, che contiene alcune cose particolari della Madre di Dio, e la disposizione che si richiese per scrivere la sua santissima vita, con grandi insegnamenti mistici e morali. Per scrivere questo trattato impiegherò molto. La Storia cercherò di abbreviarla, e se Dio mi dà vita invierò l'una e l'altra a V M., con l’assicurazione del segreto che la materia richiede, e per l'affetto che professo a V. M. non so occultarle niente dei miei maggiori segreti».

Indichiamo di seguito le lettere della corrispondenza epistolare tra Filippo IV e la Venerabile in cui si parla dell'opera, la necessità di scriverla di nuovo, o si fa riferiynento al carattere della composizione della stessa nella sua seconda redazione: 5 dicembre, 18 dicembre 1649; 26 febbraio, 11 marzo, 23 marzo, 1 aprile 1650; 11 marzo 1651; 10 aprile, 3 maggio, 20 dicembre 1652; 3 febbraio, 12 febbraio, 2 marzo 1657.

di Suor Maria di Gesù Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione

QUALE INSIGNE MIRACOLO



Quale insigne miracolo avvenne
Quando il Re prese dimora
In una mite figura di donna.
Dio fece questo perché l’umiltà si eleva sopra di tutto. 
E quale grande felicità si manifestò in questa figura di
Donna
Poiché il male, nato da una donna,questa donna poi deterse,
e sparse un intenso soavissimo profumo di virtù,
adornando il cielo
più di quanto prima avesse turbato la terra.

Santa Ildegarda di Bingen

È donando se stessi per coloro che ti circondano che mostrerai loro la via della speranza.



Venerdì 6 marzo 2020

"Figlio mio, io sono Maria, tua Madre". Caro figlio, molti dei miei figli, non si rendono ancora conto dell'importanza della preghiera! Sono tutti egocentrici! 

Oggi chiedo a ciascuno dei miei figli di pregare per coloro che li circondano e che gli sono vicini, affinché anche loro possano "assaporare" la speranza. Perché è attraverso la preghiera che toccherai i loro cuori, ed è attraverso la tua gioia di vivere che mostrerai loro la ricchezza della tua spiritualità. 

Figlioli, non vi sottraete, ma intensificate le vostre preghiere per toccare il maggior numero possibile di cuori. È donando se stessi per coloro che ti circondano che mostrerai loro la via della speranza.

Il tempo che vivete è un tempo CRUCIALE per molti! La sofferenza si diffonderà di nuovo molto rapidamente e molti perderanno la loro sicurezza... Tutto ciò che è normale ora, diventerà anormale, perché il Bene scomparirà sempre di più e il Male si intensificherà. 

CREDETE IN OGNI PAROLA CHE VI DICO! 

Non disperate! perché hai tutte le armi che ti servono per affrontare questa battaglia. Saperlo usare correttamente, per ricevere la forza necessaria in questo tempo di tribolazione. Non lasciatevi intimidire o ingannare! State in guardia, perché il Maligno cerca con tutti i mezzi di sedurvi e soprattutto di impantanarvi nel male e nella paura. Perciò, siate diligenti in ciascuna delle vostre preghiere per preservarvi dal male e rimanere vigili. Caro figlio, grazie per il tuo tempo".

 Maria, la tua mamma

Robert Brasseur

Il Mistero dell’Iniquità



Solo Lei può aiutarvi!


La Russia, se non verrà consacrata, diventerà il terribile strumento del castigo di Dio. 

Se il Papa, tuttavia, continuerà a non ritenere necessario dare l’ordine  ai vescovi di tutto il mondo di consacrare la Russia assieme a lui, allora  possiamo star certi che qualsiasi altri siano gli strumenti voglia egli  usare, il potere Sionista-Massonico del Nuovo Ordine Mondiale prenderà  il sopravvento ed imporrà, con la forza delle armi, la sua empia tirannia  su tutto il mondo. Fu la Madonna in persona a dire che la Russia avrebbe  diffuso i suoi errori “in tutto il mondo.” Se La Russia non sarà convertita  al più presto, essa sarà preda dei tiranni Sionisti-Massonici e diventerà la  punta di diamante del Nuovo Ordine Mondiale. Nel frattempo, la Chiesa  subirà massacri e persecuzioni e vi saranno distruzioni di massa. Suor  Lucia parlò di questo a Padre Fuentes, il 26 dicembre 1957: “… molte  volte la Beata Vergine Maria disse ai miei cugini Francesco e Giacinta,  così come a me, che molte nazioni scompariranno dalla faccia della  terra, e che la Russia sarà lo strumento del castigo scelto dal Cielo per  punire il mondo intero, se prima non avremo ottenuto la conversione di  quella povera nazione.”45
Il Comunismo non è stato creato da politici teorici, ma da adepti della  Massoneria, il cui scopo era quello di sterminare la religione Cristiana; in  primo luogo rovesciando le monarchie Cristiane, infine abolendo i legami  internazionali e creando una nuova repubblica mondiale, del tutto atea.  Il Comunismo non è una semplice rivoluzione sociale, è una rivoluzione  Massonica, il cui scopo è quello di realizzare i programmi manifesti della  Massoneria: abolire tutti i governi, la proprietà privata e la religione, e  costruire un nuovo ordine ateo sulle rovine di quello vecchio. “Lo scopo  ultimo del comunismo,” afferma Richard Wurmbrand, “… non è quello  di creare un nuovo ordine sociale o economico. È quello di deridere il  Signore e venerare Satana.”46 I patriarchi ed i Consigli Supremi della  Massoneria, i veri padroni del Comunismo, hanno dichiarato una guerra  mortale contro Dio, contro Nostro Signore Gesù Cristo – vero Dio e vero  uomo – contro la Sua Chiesa e la Sua religione. 
Furono proprio i Patriarchi della Massoneria ad aver ordinato  ad Adam Weishaupt di creare la setta Massonica dell’Ordine degli  Illuminati, nel 1776. Questa setta operava secondo un programma ben  preciso: abolire la religione, la proprietà privata ed i governi. L’ordine venne scoperto dal governo Bavarese, nel 1784,47 e gli Illuminati furono  costretti a cambiare nome, trasformandosi nella Lega dei Giusti.48  Weishaupt morì nel 1830 ma il suo ordine continuò ad esistere sotto un  altro nome. Alla fine cambiarono la propria denominazione con La Lega  dei Comunisti49 e Karl Marx divenne il loro teorico.

Padre Paul Kramer

PREGANDO PER I FRATELLI NELLA D. V: PER RIDARE A DIO LA GLORIA



(tratto dagli Scritti sulla Divina Volontà della Serva di Dio Luisa Piccarreta)


Volume 12 Maggio 22, 1919
Le anime nell’Era del vivere nel Divin Volere completeranno la gloria da parte della Creazione. “Gesù, depongo ai tuoi piedi l’adorazione, la sudditanza di tutta l’umana famiglia; depongo nel tuo Cuore il Ti amo di tutti… con le mie braccia Ti stringo, per stringerti con le braccia di tutti, per portarti la gloria di tutte le opere delle creature”.
Continuando il mio solito stato, la mia piccola mente si perdeva nel santo Voler di Dio e, non so come, comprendevo come la creatura non ridà a Dio la gloria che è obbligata a dare, e mi sentivo amareggiata. Ed il mio dolce Gesù, volendomi istruire e consolare, con luce intellettuale mi ha detto: “Figlia mia, tutte le opere mie sono complete, sicché la gloria che Mi deve dare la creatura sarà completa e non verrà l’ultimo giorno se tutta la Creazione non Mi dà l’onore e la gloria da Me stesso voluta e decisa; e ciò che non Mi danno gli uni, prendo dagli altri, raddoppio le grazie in questi, che altri Mi respinsero, e da questi ricevo doppio amore e gloria; in altri, a seconda le loro disposizioni, giungo a dare grazie che darei a dieci, ad altri a cento, ad altri a mille, ed alle volte do grazie che darei a città, a province ed anche a regni interi, e questi Mi amano e Mi danno gloria per dieci, per cento, per mille, ecc. Così la mia gloria viene completata da parte della Creazione. E quando veggo che la creatura non può giungere, ad onta della sua buona volontà, la tiro nel mio Volere, dove trova virtù di moltiplicare un atto solo per quanti ne vuole e Mi dà gloria, onore, amore, che altri non Mi danno.
Perciò sto preparando l’era del vivere nel mio Volere, ché ciò che non hanno fatto nelle generazioni passate e che non faranno, in quest’era della mia Volontà completeranno l’amore, la gloria, l’onore di tutta la Creazione, dando loro grazie sorprendenti ed inaudite. Ecco perciò chiamo te nel mio Volere e ti sussurro all’orecchio: “Gesù, depongo ai tuoi piedi l’adorazione, la sudditanza di tutta l’umana famiglia; depongo nel tuo Cuore il Ti amo di tutti; sulle tue labbra v’imprimo il mio bacio per suggellare il bacio di tutte le generazioni; con le mie braccia Ti stringo, per stringerti con le braccia di tutti, per portarti la gloria di tutte le opere delle creature”. Ed Io sento in te l’adorazione, il Ti amo, il bacio, ecc., di tutta l’umana famiglia; e come non dovrei dare a te l’amore, i baci, le grazie che dovrei dare agli altri?
Ora sappi, figlia mia, che la creatura, ciò che fa in terra è il capitale che si fa per il Cielo, sicché: se poco ha fatto, poco avrà; se molto, avrà molto. Se una Mi ha amato e glorificato per dieci, avrà dieci contenti di più, corrispondenti ad altrettanta gloria e sarà amata da Me dieci volte di più; se un’altra per cento e per mille, avrà contenti, amore e gloria per cento e per mille. Così Io darò alla Creazione ciò che ho deciso di dare e la Creazione Mi darà ciò che Io devo ricevere da loro, [dalle mie creature] e la mia gloria sarà completata in tutto”.


venerdì 24 aprile 2020

Ogni giorno la provvidenza di Dio sorge prima del Sole.



Casi straordinari


Dio può intervenire negli avvenimenti del mondo, in modo da poter inclinare la bilancia dal lato di quelli che gli chiedono aiuto e protezione. Un esempio concreto è il caso di santa Chiara di Assisi. Una mattina di settembre del 1240, arrivarono i saraceni ed entrarono fino al chiostro del convento. Dice Celano che Chiara, “senza timore, ordina, nonostante sia malata, che la conducano alla porta e la mettano davanti al nemico, portando davanti a lei la capsula d’argento, chiusa in una cassetta di d’avorio dove si custodisce con somma devozione il Corpo del Santo dei Santi” (Lc 1, 21).
Una delle religiose, testimone dell’accaduto, disse al processo di canonizzazione che “una volta che i saraceni entrarono nel chiostro del convento, madonna Chiara si fece condurre fino alla porta del refettorio e comandò di portare davanti a lei un cofanetto, dove si custodiva il Santissimo sacramento del Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo e, prostrandosi a terra in preghiera, supplicò piangente dicendo: - Signore, proteggi Tu queste tue serve, poiché io non le posso proteggere. -
Allora, la testimone udì una voce di meravigliosa soavità, che diceva: - Io ti difenderò sempre...
Allora, detta madonna si volse alle sorelle e disse: - Non temete, perché io sono fiduciosa che non patirete alcun male né ora né mai, se obbedirete ai comandamenti di Dio. - Ed i saraceni se ne andarono senza causare danno alcuno” (Processo 9, 2).
Tutti i testimoni confermano il ritiro miracoloso dei saraceni grazie alla preghiera di Chiara davanti al Santissimo Sacramento. Per questo, la pietà popolare l’ha sempre rappresentata con un ostensorio in mano. Dio la salvò e salvò il suo convento e, anche, la città di Assisi. Ma, l’anno dopo, accadde di nuovo qualcosa di simile.
Vitale di Aversa minacciò di nuovo la città di Assisi e Chiara mobilitò le sue sorelle con preghiere e penitenza per ottenere la protezione di Dio. Un testimone dice che dopo essersi cosparsa il capo di cenere come segno di penitenza, “mandò tutti nella cappella a pregare. Ed esse lo adempirono in modo tale che il giorno seguente, al mattino, quell’esercito fuggì allo sbando”. (Processo 9, 3).
Come vediamo, la preghiera fatta con fede è capace di cambiare il corso normale degli avvenimenti con il potere di Dio per il bene di quelli che lo amano.

Anche nella vita di santa Rosa di Lima si racconta qualcosa di simile. Il 21 luglio 1615, una spedizione di pirati olandesi, sotto il comando di Jorge Spilbergen, aveva sconfitto l’armata vicereale di fronte a Canete e si dirigeva al porto di Callao per impossessarsi di Lima, che era poco protetta. Rosa di Lima pregò con fervore e la popolazione riuscì a respingere i pirati, che dovettero fuggire alle navi senza fare alcun danno alla città.

Un altro evento che ho letto in vari libri e riviste, si riferisce alla vita del santo Padre Pio di Pietrelcina. Durante la seconda guerra mondiale, molte volte, gli alleati volevano bombardare san Giovanni Rotondo, il paese dove viveva, ma non riuscirono. Alcuni aviatori raccontavano che, mentre stavano per arrivare sul posto, Padre Pio appariva nelle nubi e con sguardo severo, diceva loro di andarsene. Dopo la guerra, alcuni di loro, nel vederlo personalmente lo riconobbero.
E quante volte Dio sospende il corso normale delle malattie e guarisce miracolosamente quelli per i quali si prega con fede! Per questo, possiamo dire senza temere di sbagliarci: La preghiera fatta con fede realizza miracoli.
Dio fa miracoli quando glielo chiediamo con fede e amore. Molti guariscono per le loro preghiere o quelle dei loro familiari. Altri muoiono, perché nessuno prega per loro. Molti luoghi della terra si salvano da gravi pericoli di guerre o epidemie o catastrofi naturali per le preghiere dei loro abitanti.
Ricordiamo l’esito della battaglia di Lepanto contro i maomettani, il 7 ottobre 1571, con la recita del rosario di tutta la cristianità per iniziativa di papa san Pio V.
Altro evento, tra i mille che si potrebbero citare. Quello del 25 agosto 1675, 6000 polacchi misero in fuga 300.000 turchi, che assediavano la città di Lwow in Polonia. La vittoria fu attribuita all’intercessione di Maria. Quel giorno, tutto il popolo si era riunito in preghiera e vide come il cielo si rannuvolò all’improvviso ed uno strano temporale si rovesciò contro l’esercito nemico con grandine, fulmini, tuoni e lampi, che li fece fuggire spaventati.
Nella guerra franco-prussiana del 1871, nel paese di Pontmain, la Madonna apparve a due bambini. In questo paese, tutta la popolazione pregava per essere protetta dall’avanzata tedesca. Il parroco aveva consacrato alla Vergine Maria i 38 giovani partiti per la guerra: tutti tornarono sani e salvi. I tedeschi non entrarono nel paese.
Anche nella guerra del 1914, la Madonna protesse il paese. E, nella seconda guerra mondiale, tutti i soldati di quel paese tornarono dal fronte.
Dio agisce con amore, quando glielo chiediamo con fede. Dio è il Signore della storia e dell’universo. Nulla accade senza il suo consenso; ma, affinché agisca a nostro favore, dobbiamo chiederlo, poiché non vuole operare contro la nostra volontà.

È vero che tutti gli uomini siamo fratelli?



Tutti siamo stati creati a motivo di Gesù. Il Padre Divino eternamente ci ha “visto” nell’Umanità di suo Figlio. Tutti chiamati ad essere suoi fratelli. Ma il peccato originale ha separato tutti dal Figlio. Con la Redenzione ci dà il poter incorporarci di nuovo a Cristo come membra del suo Corpo. Ma di fatto si unisce a Lui chi crede in Lui ed è battezzato: solo così si diventa figli di Dio e quindi fratelli in Cristo. Chi non è unito a Lui non è ancora suo (e nostro) fratello. Chi è battezzato ma separato dalla Chiesa è fratello, sì, ma separato. E ben separato! E questo è tanto doloroso, ma è la verità. 

“Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.” (Gv 1,10-13) 

“Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.” (Ef 1,3-7) 

“ Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.” (Ef 4,4-6). Ma il fatto che Dio sia Creatore e Padre di tutti non coincide con il fatto che tutti siano per Lui figli, prova è ciò che Gesù disse ai Giudei: “Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.” (Gv 8,44) 

“ Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose.” (Col 1,18). “Coloro che risuscitano dai morti” sono ovviamente quelli che risuscitano spiritualmente, quanti accolgono con la fede e con il Battesimo la Redenzione di Cristo.  

E se prima di portarla a compimento sul Calvario Gesù disse: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che Io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.” (Gv 15,13-15), una volta compiuta dopo la sua Resurrezione Gesù disse a Maria di Magdala: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma vai dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». (Gv 20,17). Il servo non sa quello che fa il suo padrone, l’amico lo sa, ma il fratello lo fa. 

P. Pablo Martin Sanguiao

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"



Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita


Gesù. 
Voglio che la tua anima mi serva, mi giorifichi: essa è mia, appartiene a Me. Perciò in ogni tua azione abbi l'intenzione fervente di giorificarmi. Mi glorifichi se non temi, se fuggi le paure; mi glorifichi se mi ami, mi giorifichi se mi pensi, se ti ricordi di Me. Io ti ho fatto per la mia Gloria: devi darmela da quaggiù, da questa valle di lacrime. Mi giorifichi se non ti lasci turbare, se accresci la fede e la fiducia in Me. Mi glorifichi se mi servi nell'aridità, nell'abbandono. E sei poi certa che io ti abbandono? Le tue preghiere recitate vicino a Me, non sono il segno della mia Presenza? Si, quando mai ti ho lasciata, abbandonata veramente? Mai. Sì, ora vai da chi aspetta Me perché Io sarò fra voi, e Voi umili, voi, miei figli, voi miei sposi, voi mie spose, voi rimpicciolite, voi fatevi e divenite piccoli per Me, perché Io desidero crescere in Voi. Io parlo già ai cuore del mio Sacerdote: d. B. Tu da tempo sai che io sono in lui, nel suo Sacerdozio con pienezza di Grazia, perché egli è umile, perché egli mi ama, perché cerca la mia gloria, dà testimonianza di Me, egli è forte in Me, e tu sei sempre tanto fragile. La tua fragilità ti dà sofferenza, ma da questa voglio trarre il tuo bene: l'abbandono completo in Me. Rifugiati in Me, nel mio Cuore di Padre, e troverai conforto. Io oggi ti aspetterò là, poiché mi vedrai nel mio Amore di Padre, di Fratello, di Sposo. Oggi il mio Dono si manifesterà alla tua pochezza, e la tua anima esulterà nell'Anima della Madre mia, poiché nulla viene a te senza passare per Lei, e nulla Io ricevo da te senza passare dalla Madre mia e dai Sacerdote. Tu devi sempre essere sottomessa ai Sacerdoti e in particolare a coloro dei quali Io mi servo per la mia Opera. Tu in loro, nei miei Sacerdoti, sei sottomessa a Me, Eterno Sacerdote. Perciò scrivi a p. G. poiché Io voglio recare serenità a lui attraverso le lettere che Io ti detto, poiché lo ti ispirerà. Si, è il mio Spirito, e soffia dove vuole. Ti voglio nell'ubbidienza, nella docilità; ti voglio pura, ti voglio fanciulla per giocare coi tuo Gesù Fanciullo. Fra i miei scolari sii paziente, umile, svestiti del tuo "io", e pensa a loro che sono miei. Ogni scolaro è un Gesù Fanciullo: per tanti fanciulli c'è sempre un solo Maestro: Io. Perciò diventa, ritorna a essere una "fanciulla", se vuoi che anche per te ci sia il solo Maestro. No: il rimprovero amorevole, non il castigo; segui i miei suggerimenti, e non... quei consigli. Voglio i tuoi scolari nei mio Cuore: dammeli! Perché vengo con te? Perché Io sto con te? Per le anime, per i piccoli, perché non diventino... "adulti", affinché essi crescano in Me. Gesù fanciullo ora sarà a scuola in ogni scolaro... Lasciati guidare dai Divin Maestro, e vieni a Me: scorgimi e trattami in ogni fanciullo. Ora in scuola iniziamo una nuova vita: vita di amore, di incontri, di unione. La tua aridità troverà forza e sostegno in questo rinnovato incontrarci tra i fanciulli. Si, Gesù Fanciullo una volta ti venne vicino, e la tua anima lo vide. Io voglio stare coi bambini. Io vengo con voi nelle sembianza di un fanciullo, di un ragazzo. Vera, dammi amore, dammi le tue fatiche, dammi tutto in quei fanciulli, poiché se la vita umana si affievolisce, quella dell'anima va verso la Luce. Oggi c'incontreremo là, e Io sarò Gesù d'Amore, Gesù lo Sposo. Domani, invece, a scuola, sarò Gesù Fanciullo e Divin Maestro. Rimani in Me per mezzo di Maria, Regina dei cuori. Io ti abbraccio nei mio Sangue preziosissimo. Il tuo Amato Bene, a te, povera creatura mia, viene, ritorna, perché gli Occhi santi di Maria sono fissi sulla tua anima. Io, Gesù, ti abbraccio con Lei, con la mia Mamma, e da Lei ti ricevo. Questo, Gesù, alla più misera delle creature che siano mai esistite in questo mondo! Questo, Gesù Misericordioso, per la sua anima, per tutte le anime povere, povere di ogni virtù; questo, Gesù d'Amore, per questa creatura che serve per obbedienza per sé e per tutte le anime che sono e saranno nel mondo. Queste mie Parole, piene della mia grazia sarannò sempre nuove, sempre mie, sempre per i cuori di buona volontà: fonte di luce di fiducia; di rinascita, di amore, poiché Io le scrivo per ogni anima che mi cerca, che spera di essere amata da Me (eppure essa è già tanto amata da Me), che cerca Me. Io vi sazierà del mio Amore, e ciascuno troverà in queste parole, le parole che aspetta da Me. Ecco, o anime mie, Io vi ho parlato prima ancora che mi cercaste, prima ancora che la Terra vi accogliesse nel suo grembo; vi ho parlato, vi parlo mentre ora voi mi cercate in questo mondo, ed Io vi rispondo. Che la mia Voce giunga presto ai confini del Mondo, poiché Io sto parlando, sto cercandovi nelle vostre miserie, sto chiamandovi e chi mi cerca dopo avermi dimenticato, non sa che Io l'ho chiamato così come ho chiamto a questo compito Vera e la sua docilità, la sua obbedienza e la sua povera mano cui ho donato la mia Mano per scrivere. Chi scrive è Gesù, Gesù che è Amore, Gesù che è Fratello, Gesù che è Sposo, Gesù che è Padre per tutti. Cosa mai non farebbe un Padre per salvare i suoi figli in pericolo?! Non vi sorprenda non vi irrigidisca la mano della creatura, perché io con lei, per lei, scrivo; poiché lei, tanto niente è tutto in Me, tutta nel suo Gesù. io, Gesù, per tutte le anime, per chi mi ama, per chi mi cerca, per chi mi vuole seguire. Porta le mie Parole, porta la mia Voce oggi. il tuo Gesù, il tuo Gesù Fanciullo, che aspetta una fanciulla per giocare: te, piccola anima mia.

21-I-1968

Un anno per poter dire a ciascuno dei Miei figli che li sto preparando per il Fuoco dello Spirito Santo



Robert Brasseur  4 aprile 2020

Un anno per poter dire a ciascuno dei Miei figli che li sto preparando per il Fuoco dello Spirito Santo Tutti devono ricevere questa luce in modo che riconoscano la grandezza della mia Amore.

Preparo il cuore dei Miei figli per la Purificazione. Tutti conosceranno il soffrire di parto, ma che gioia per coloro che avranno creduto e sperato di vedere la Luce. È attraverso la purificazione che posso toccare il cuore di coloro che si sono smarriti.

Voglio che tornino e trovino il Sentiero della Verità.
Tutti i miei figli sono stati creati per la vita eterna ed è così che devo procedere in modo che ereditino ciò che ho preparato per loro.

Figlio mio, accetta i vincoli che ciò comporta, anche se richiede molto pazienza. È dandoti per i tuoi fratelli e le tue sorelle che molti troveranno speranza e pazienza per continuare ad aspettare in un momento migliore.

So che molti troveranno conforto in te ed è per questo motivo che il tuo il cuore deve sempre unirsi al Mio per ricevere le grazie necessarie che avrai bisogno di illuminare coloro che saranno spazzati via dalla scala di questa pandemia.

Troverai sempre il tempo di pregare per poter ricevere tutte le Luci di cui avrai bisogno.

Chi crede in un ritorno normale si sbaglia, perché tutto è preparato con cura che ciascuno dei Miei figli si perdano. Ma io, Gesù, sarò intransigente per tutti coloro che hanno causato questo diluvio di calamità.

Sii fiducioso, e soprattutto non preoccuparti, anche se tutto ti sembra perduto, perché io arriverò come un fulmine e toccherò i cuori di tutti i Miei piccoli in modo che se ne rendano conto l'importanza e la grandezza del mio sacrificio che ho realizzato su questa terra.

Caro figlio, non aver paura, poiché veglio su ciascuno di voi. "

Il tuo Gesù, nell'amore del Padre