COME L'UOMO FUGGE L'AMORE DI DIO
V'insegno cinque maniere con le quali potete opporvi all'amore di Dio.
Negate di essere peccatori.
Oggi nessuno crede nel peccato. Il sentimento della colpa è un sentimento oppressivo. Io non credo più nella confessione.
A queste tre affermazioni si risponde così:
Per sfuggire le responsabilità della vostra bancarotta morale e principalmente per sfuggire dal riconoscervi peccatori, contro l'amore di Dio, introducete discussioni speculative o teoriche. In tal modo rinunzierete a riconoscere nella vostra coscienza la necessità di confessare che voi siete peccatori.
A questa gherminella fece ricorso anche quella donna Samaritana che andava al pozzo, quando Cristo Signore, con un gesto di realismo morale, le ricordò che essa aveva avuto cinque mariti. Allora quella donna, per evadere dalla sua riconosciuta colpa, sollevò il problema teorico:si deve adorare Iddio nel monte Sion di Gerusalemme o nel monte Karizim della Samaria?
Imitate questa donna con il cambiare la Religione in una controversia, invece di cambiarla in una conversione. Voi invece non avete bisogno di argomenti, ma avete bisogno di assoluzioni. Con il confondere le due cose, voi potete dilazionare il vostro incontro col Dio dell'amore, fino al giorno della morte.
Pretendete che la Religione sia fatta per gli ignoranti e i superstiziosi; ma non per gli intellettuali.
Ascoltando Cristo Signore che predicava nel Tempio, alcuni domandarono:
— Come mai questo uomo sa di lettere, non essendo mai andato a scuola? (Vangelo di San Giovanni 7,15).
Questa domanda era simile a quella fatta poco prima:
— Può venire qualche cosa di buono da Nazaret? (1,46).
Altrettanto fate voi. Invece di mettere attenzione all'aspetto morale e spirituale della religione cristiana, andate investigando intorno agli antecedenti sociali o ai titoli accademici di coloro che insegnano la religione. Dicendo: «Ogni religione è buona come un'altra » venite a concludere elegantemente: «Ogni religione è tanto cattiva come ogni altra».
Inoltre vantatevi di avere larghezza di mente e condannate l'intolleranza di chiunque ha una convinzione definitiva. Abitate in un nessun pianeta ma volate sopra tutti i pianeti.
Quando si discute di religione, dite:
— La mia idea di religione è questa.
In tal modo scarterete il problema che riguarda qual è l'idea di Dio nella religione. In tal modo vi confermerete nella vostra idea e non già nell'idea di Dio.
Giudicate le religioni se sono progressive o reazionarie, moderne o medioevali; ma non giudicatele mai sulla base di sapere quali sono vere e quali sono false. Così facendo assomiglierete a chi va vantandosi di aver molte lauree, piuttosto che pensare a quello che imparaste. Fate vedere la vostra superiore conoscenza delle religioni per concludere che le religioni sono inutili. Inoltre nascondete a voi stessi che, abbracciando la fede cristiana, appartenete alla vera intelligenza, la quale consiste nell'essere educati a conoscere oltre il comprendere; cioè accettare la fede.
Da ultimo mettetevi a ridere quando udite riferire le parole del Redentore: «Io ti ringrazio, o Padre, padrone del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai furbi e le hai rivelate ai pargoli ». (Vangelo di S. Luca, 10, 21). Sopratutto quando volete respingere ogni discussione sulla vita spirituale della Chiesa Cattolica, incollatevi sopra l'etichetta: «Fascista».
Insistete che l'unico scopo della religione è il servizio sociale.
Quando il Redentore ebbe saziato una moltitudine con i pani e i pesci, miracolosamente moltiplicati, alcuni attraversarono il lago di Genezaret per proclamarlo re; ma egli rispose: «Questa è la verità che io vi dico: voi cercate di me, non perché avete veduto i miracoli; ma perché avete mangiato il pane e vi siete saziati. Adoperatevi ad ottenere non il cibo che perisce, ma il cibo che dura fino alla vita eterna e che vi darà il figlio dell'uomo. Il padre, infatti, ha impresso sopra di lui il suo sigillo». (S. Giovanni, 6, 26, 27).
Quando però il Redentore cominciò a parlare Con essi intorno al Pane che discende dal cielo, dissero che la sua religione era assurda. La vita, insistevano essi, consiste in essere ben nutriti. Ecco come dovete comportarvi quando volete opporvi all'amore di Dio. Dite: la Religione è soltanto una specie di « ambulanza », per dar da mangiare ai denutriti, in attesa che la scienza e il progresso dichiari inutile l'ambulanza stessa. Quando la Chiesa propone una soluzione sociale, basata sulla rigenerazione spirituale, saltate su a dire:
— La Chiesa fa della politica!
Quando poi la Chiesa si dichiara estranea dalla politica politicante, voi gridate.
— La Chiesa è troppo estranea alle cose del mondo.
Sopratutto citate Marx :
— La religione è l'oppio del popolo.
Sforzatevi di presentare il Cristianesimo come
uno strumento per raggiungere la giustizia sociale. Così, per esempio, condannate la Chiesa per il suo atteggiamento nei riguardi del controllo delle nascite, che essa condanna e andate vociferando:
— Dopo tutto, se Dio ci ha dato i corpi, aveva certamente intenzione che noi li usassimo.
In tal modo scarterete il problema morale dell'anima e renderete inapplicabili le parole del Redentore : « Che giova all'uomo se guadagna tutto il mondo, se poi perde la propria anima? ». (San Matteo, 16, 26). In tal modo, voi perderete tutte le consolazioni della religione, perché il Maestro disse: «Non temete coloro che uccidono il corpo e non possono uccidere l'anima. Temete, invece, colui che può gettare nell'inferno l'anima e il corpo». (S. Matteo, 10, 28).
Valutate la religione, in quanto è o non è accettata dalla nazione più «importante» del mondo.
Quando le turbe si ammassarono intorno al Maestro, i Farisei mandarono alcuni dipendenti per arrestarlo. Quando poi questi ritornarono a mani vuote, i Farisei rivolsero loro questa domanda:
— Siete anche voi sedotti? Qualcuno dei capi o dei Farisei ha creduto in lui? (S. Giovanni, 7, 47-48). Quei tali giudicavano la religione in base all'élite, anziché in base agli eletti. Una volta, pertanto, che uno sia convinto della verità della Chiesa, consigliategli a non entrarvi, per non perdere il tempo e per non essere messo in burla dal mondo. Così accadde a quei capi del popolo che pur avendo creduto nel Maestro «non lo riconobbero, perché amavano la gloria degli uomini più che la gloria di Dio». (S. Giovanni, 12, 42-43).
Quando un personaggio d'importanza entra nella Chiesa cattolica, quei tali spiegano il fatto come una « pazzia momentanea », Quando poi una giovane entra in convento, per consacrare la propria vita a Dio, dicono:
— Deve aver avuto qualche delusione amorosa.
Così facendo, voi scarterete sempre i problemi che hanno un valore eterno.
Andate dicendo anche che la Chiesa non può essere vera, dal momento che non è bene accetta al mondo, e non ricordate o non conoscete le parole del Maestro rivolte agli apostoli:
— Io vi ho scelto dal mondo ed ecco perché il mondo vi odia. (S. Giovanni. 15, 19).
Evitate ogni contemplazione, ogni esame di voi stessi e ogni indagine sopra lo stato morale della vostra anima.
Non state mai soli con voi stessi, per timore che la coscienza vi butti in faccia un'insopportabile risposta. Preferite le folle, il movimento, il chiasso e in tal modo vi difenderete contro gli «scrupoli esasperanti ». contro le «nausee stupide » e contro « i rimorsi ».
Chiudete le porte ai bisbigli che vengono dal cielo e adoperate l'alcool, per spegnere le scintille delle poche grazie attuali che Dio manda per ricordarvi che non camminate per la strada dritta. Cambiate la religione nei vostri affari e così non farete della religione il vostro affare.
Durante la notte quando siete svegli e vi trovate totalmente soli con la vostra anima, non datele un pensiero, come fa chi, per evitare le conseguenze della propria vita non vi pensa affatto. Se il pensiero di Dio diventa troppo forte, consolatevi con l'idea che « bene » e « male » sono soggettivi e fenomeni psicologici. Una barzelletta sopra l'inferno sarà un bel modo, per non soffermarvi sulla possibilità che l'inferno esista. Datevi volentieri il nome di « eretico ». Mettete in burla il puro, chiamandolo «puritano». Chiamate sprovvisto di senso umoristico chi è pulito nel parlare. Il mezzo migliore, però, per scartare ogni serio pensiero in fatto di religione è dire:
— Io sono passato attraverso tutte queste cose e, quindi, non c'è più niente da dire —. Mettendovi su questa posizione, considererete come sciocco l'invito del Salvatore: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete sulle vostre spalle il mio giogo e imparate da me. perché io sono un maestro dolce e umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. Il mio giogo, infatti, è dolce e il mio peso leggero ». (S. Matteo, 11, 28-30).
Comportatevi in maniera sostenuta.
Come tutti i fuggitivi da Dio, sentitevi fieri per quello che avete, anziché per quello che siete; per quello che conoscete, anziché per quello che fate; per quello che avete
fatto, anziché per quello che avreste dovuto fare.
Non potendo convincere gli altri che conoscete tutto, limitatevi a convincere gli altri che essi non conoscono niente. Non potendo pretendere l'onniscienza, sforzatevi di convincere gli altri della loro ignoranza. La miglior maniera per tener Dio fuori della vostra anima è quella d'essere pieni di sé stessi. Se voi conoscete tutto, come può Dio insegnarvi qualche cosa? Sfuggite il problema della fede, con il vantare le capacità della vostra ragione.
Dite che voi siete troppo intelligente per credere nel peccato, e così scarterete ogni discussione sul concetto di redenzione. Se voi non avete fatto nessuna cosa storta, è supremamente stupido pensare che qualcuno vi possa rendere diritto.
Presentatevi come conoscitori di tutte le chiese in forza della vostra sapienza superiore, e così scarterete l'obbligo di entrare in nessuna. Se i critici d'arte non dipingono, perché mai un critico delle religioni dovrebbe essere religioso?
Tenete i vostri concetti sempre in un alto livello e così non sarete mai costretti a ammettere che voi siete testardi. In questa stessa maniera.
vi sarà facile identificare la religione coll'infantilismo.
A fare questa identificazione, potreste anche citare a vostro vantaggio le parole del Maestro: < In verità vi dico che se non vi cambierete e diventerete come piccoli fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli. Chiunque, pertanto, abbasserà se stesso come un bambino, sarà più grande nel regno dei cieli (S. Matteo, 18, 3-4).
FULTON J. SHEEN