TRASFORMAZIONE DEL MONDO RIVELATA.
“Morte” e risurrezione della Chiesa.
Fatima, La Salette, e molti Profeti cristiani contemporanei annunciano la “morte ” prossima della Chiesa di Cristo, la Chiesa cattolica, provocando reazioni violente in numerose persone. Il vangelo dice infatti che “le porte dell’inferno non prevarranno contro di Essa (Chiesa)”, e questa frase non è intesa da tutti allo stesso modo. I nostri vescovi e i nostri sacerdoti, quasi tutti, reagiscono come reagirono gli Apostoli due mila anni fa, quando Gesù li avvertì dell’atroce morte che lo attendeva: sordità e rifiuto. È come se un consacrato “normale” non potesse permettersi di pensare che Cristo (2000 anni fa) o la Chiesa di Cristo (oggi) possano morire.
Su tale soggetto esiste un messaggio che Mgr Ottavio Michelini ha ricevuto da Gesù nel 1975, l’otto di ottobre. Il messaggio dice:
Gesù a Mgr Michelini: «Neppure gli Apostoli vollero mai accettare l’idea della mia Passione e Morte. Non vollero credere alle mie parole. La presunzione impedì loro di veder chiaro, e cioè li privò del dono di Sapienza. Ora, per molti si ripete la stessa cosa... » [52]
Che significa l’espressione “non prevarranno” ? Che la Chiesa di Cristo non può morire? Chi lo pensa dimentica che la morte fisica non è vera morte, ma passaggi o a livello superiore. [53] Per questo sarebbe più esatto dire che l’espressione : “Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” significa che la Chiesa di Cristo non può morire in senso assoluto, cioè di morte spirituale, o eterna (morte spirituale = morte eterna, assoluta). [54] Da venti secoli il cristiano vede nella morte di Cristo la base della sua salvezza. Che senso avrebbe impedirgli oggi di interpretare la morte della Chiesa allo stesso modo? Se è vero che Cristo è morto, morto per davvero, che meraviglia c’è se anche la sua Chiesa – che è il suo Corpo mistico – fosse destinata a vivere la stessa esperienza? [55]
Il 3 aprile 1969, Gesù ha dettato le parole seguenti a una religiosa di clausura che ha chiesto di rimanere anonima.
Gesù a una religiosa: “Lascerò che la Barca di Pietro vada a fondo, e poi la tirerò in salvo”. [56]
La Barca di Pietro è la Chiesa cattolica, e secondo questa profezia detta Barca farà naufragio, ma non rimarrà a lungo in fondo al mare. Gesù la rimetterà a galla, lavata e purificata.
Qualche anno fa un cardinale di nome Ottaviani, dopo aver letto il segreto di Fatima disse che la versione diplomatica redatta da Paolo VI non era che un pallido riflesso del vero segreto. E avrebbe aggiunto alla fine: “soprattutto per quanto riguarda la Chiesa cattolica”. Questo ci permette di supporre che il terzo Segreto di Fatima non si limiti a parlare della grande Apostasia ma annunci pure ciò che molti prelati rifiutano di ammettere: una “morte” eventuale della Chiesa di Cristo.
L’inno religioso latino Rorate cæli è come una profezia. Anni fa veniva cantato nel periodo dell’Avvento, ma oggi non più. Eppure le sue parole sono attuali. Qui ognuno può giudicare da se stesso:
innoTEMPORE ADVENTUS
Rorate
In latino: «Ecce, Civitas Sancti facta est deserta, Sion deserta facta est, Jeru salem desolata est. Domus sanctificationis tuæ et gloriæ tuæ, ubi laudaverunt te patres nostri, desolata est. » Ritornello: Rorate cæli desuper, et nubes pluan t Justum.
Traduzione:
«Ecco, la Città Santa è divenuta un deserto. Gerusalemme è come un deserto. Sion è devastata. La casa delle tue lodi e della tua gloria, dove i nostri padri hanno inneggiato alla tua gloria e a quella del tuo santo nome, altro non è che desolazione. » Ritornello: Che i Cieli facciano scendere il Giusto come una pioggia, come una rugiada.
Le parole di questo inno descrivono la notte della Chiesa (Civitas Sancti = la Chiesa), il suo stato di morte. È evidente la nostalgia espressa da coloro che da lontano oppure di nascosto ne piangono il lutto. Il ritornello Rorate invoca il ritorno del Giusto. L’umanità ne ha bisogno come la terra ha bisogno di pioggia e di rugiada quando è arida. I tre brani che seguono, di don Stefano Gobbi, sembrano confermare le parole di questo inno, dichiarandole attuali:
La Madonna a don Gobbi: – «La grande prova è giunta per la vostra Chiesa. Si sono continuati a diffondere gli errori che hanno portato alla perdita della fede. Molti Pastori non sono stati attenti nè vigilanti, ed hanno permesso a tanti lupi rapaci, vestiti da agnelli, di introdursi fra il gregge a portare disordine e distruzione. Quanto grande è la vostra responsabilità, o Pastori della santa Chiesa di Dio! Si continua sulla strada della divisione al Papa, e del rifiuto del suo Magistero; anzi, di nascosto si prepara un vero scisma che presto potrà diventare aperto e proclamato. Allora rimarrà solo un piccolo resto fedele, che Io custodirò nel giardino del mio Cuore Immacolato. La grande prova è giunta per tutta l’umanità. Sta per giungere il castigo, da Me predetto a Fatima, e contenuto in quella parte del segreto che non vi è stato ancora svelato. È arrivato sul mondo il grande momento della divina giustizia e della misericordia. » (15 novembr e 1990)
La Madonna a don Gobbi: – «In questi tempi la Chiesa è chiamata a vivere le ore dell’agonia e del Getsemani; le ore della passione redentrice; le ore della sua cruenta immolazione sul Calvario. (...) È vicino per la mia Chiesa il momento dello spargimento di sangue e della sua cruenta immolazione. Soprattutto in questi tempi io sono sempre accanto a questa mia figlia sofferente e agonizzante, come lo sono stata sotto la Croce su cui Gesù veniva immolato per la nostra redenzione. Pregate, figli prediletti, perché ormai siete entrati nel tempo del grande castigo che il Signore manderà per la purificazione della terra. » (1 gennaio. 19 91)
La Madonna a don Gobbi: – «Siete ora entrati negli ultimi anni che vi preparano a questo nuovo e secondo Avvento. Sono anni importanti più che mai, difficili, dolorosi, sanguinosi più che mai, perché in essi devono compiersi gli ultimi avvenimenti che vi ho predetti. » (Messaggio del 1o gennaio 1995).
Da tutti questi messaggi si deduce che il motivo principale della nostra crisi, che in fin dei conti è una purificazione, è di prepararci alla grande Pentecoste e a tutto ciò che essa rappresenta per i secoli futuri. Il brano che segue, di Mgr Ottavio Michelini, ne costituisce una prova supplementare.
Gesù a Mgr Michelini: «La Purificazione non è un avvenimento di cronaca quotidiana. È un fatto unico nella storia del genere umano, perché è una svolta decisiva non per una nazione soltanto ma per tutta l’umanità, di cui ne cambierà il volto. Come per la "creazione" intervenne Dio Onnipotente con un atto della sua divina Volontà, così per la purificazione, da Dio non voluta ma da Lui permessa, ci sarà l’intervento diretto di Gesù, Dio Uno e Trino, e della Madre sua santissima per ripristinare l’armonia e l’ordine del creato così gravemente compromessi dalla perversità e cecità del genere umano. » [57]
È lecito immaginare che la morte della Chiesa di Cristo assomigli a quella di Cristo stesso, suo divino Fondatore, a tal punto che un cristiano poco preparato correrà il rischio di perdere la Fede, vittime dello scandalo o dello scoraggiamento generale. Stando così le cose, Dio Padre si preoccupa di avvertirci del pericolo, e lo fa attraverso le sue voci profetiche. Oltre ai nomi già citati, da qualche tempo esiste anche una mistica francese di nome Françoise. [58] Recentemente Gesù le ha affidato dei messaggi importanti a carattere profetico. Eccone alcuni esempi:
Gesù a Françoise: 3 ottobre 1997. «Presto tuoneranno le mie folgori, e il fuoco scenderà su quelli che mi feriscono, mi crocifiggono all’interno della mia Chiesa. Una grande parte di coloro che bestemmiano contro di Me sarà incenerita dal f uoco. Gli altri, che sono fedeli, mi rimarranno vicini ed Io li proteggerò. Prima che ciò arrivi dovrai avanzare ancora un po’ per la tua strada. In modo da poter riportarmi le pecorelle smarrite. Nemmeno una dovrà poter dire: “Non sapevo”. »
Gesù a Françoise: 4 ottobre 1997. «Come ho cacciato i mercanti del Tempio, così ora ritorno, con la frusta in mano, per cacciare coloro che non mi appartengono. Sono pronto a penetrare in seno alla mia Chiesa per denunciare gli impostori. Non insulteranno più la mia gloria. Non lo sopporto. Li rovescerò dai loro troni, e mai più vi saliranno. Ritorno con un’armata di piccoli per rifare della mia Chiesa un Corpo santo e puro. Restaurerò la mia Chiesa. L’ho deciso. »
Gesù a Françoise: 6 ottobre 1997. «Il male rode attorno a te e in te, o Chiesa, Figlia mia. Ecco perché mando i miei piccoli, a rivelarti il tuo errore. ... All ’interno di te ospiti delle vipere che ti morderanno e ti distruggeranno, se non fai attenzione. Ospiti dei malfattori che usurperanno il mio Trono, se non faccio giustizia. Allora ascolta ... rovescerò gli invasori, e li rimpiazzerò con il mio gregge sano e fedele. Nei tuoi membri malsani tu sarai gettata fuori, lontano da Me. »
Gesù a Françoise: 8 ottobre 1997. «Fra poco gli angeli verranno a fare la separazione fra coloro che vogliono servirmi e coloro che mi disonorano. Costoro saranno cacciati perché Dio, Padre mio, più non li sopporta. Va dunque, piccola anima , adunare gli uni e gli altri affinché questo piccolo intervallo serva a convertire gli uni, e ad allontanare gli altri, quelli che non sono miei, e che non lo vogliono essere. »
Gesù a Françoise: 9 ottobre 1997. «La rapidità improvvisa con la quale agirò ne lascerà alcuni sbalorditi, alcuni altri morti, talmente li spazzerò col fuoco de lla mia Gloria. »
Gesù a Françoise: 13 ottobre 1997. «I miei angeli sono al lavoro per unire e san tificare i miei, coloro che mi devono appartenere per l’eternità. Satana, lui, sta facendo cadere il più gran numero possibile di anime, per segnarle col suo marchio diabolico. Si tratta di un vero combattimento tra la luce e le tenebre. Presto apparirà Maria, e con il suo sguardo spazzerà il male rimasto sulla terra. Satana dovrà obbedirle, e sarà cacciato. Sulla terra rimarranno i piccoli, quelli che hanno sempre cercato il bene, la giustizia, l’equità, ed hanno dato a Dio il primo posto. »
Molti si assurgono contro questi messaggi, che secondo loro contengono solo minacce. Se Dio si preoccupa di avvertirci su quanto deve accadere, non è forse per bontà? La prevenzione di un malanno costerà sempre meno della sua guarigione! S. Giovanni Bosco, maestro e pedagogo, diceva ai suoi assistenti che era bene avvertire gli allievi almeno due volte prima di castigarli: la prima mostrando i vantaggi dell’obbedienza, e la seconda mostrando gli svantaggi della disobbedienza e la natura del castigo in arrivo. Se Dio ispira i suoi santi ad agire in questo modo, non c’è bisogno di stupirsi che poi ci applichi la stessa pedagogia.
Queste informazioni sono l’equivalente di quell’olio che le vergini sagge della parabola evangelica hanno saputo prendersi come scorta, mentre le meno sagge lo hanno trascurato. [59] Dato che lo scopo del nostro sforzo è di preservare in noi la Fede cristiana, è consigliabile la prudenza preventiva. Gli scogli da superare sono due: l’oscurità della notte e l’apparente ritardo dello Sposo. Lo sposo si è annunciato, e noi tutti lo aspettiamo da un momento all’altro. Non arriva? È in ritardo? Come mai non rispetta l’ora? Se non la rispetta, è perché così deve essere. Se così non fosse, come avverrebbe la selezione tra chi ama e chi non ama, e magari pretende di amare? I veri innamorati non si scoraggiano subito, subito. Sanno aspettare anche al di là dei limiti di tempo. Lo esige il loro istinto d’amore. [60
di: Johannes De Parvulis