mercoledì 5 giugno 2019

“FIGLIO, NON DIMENTICARE LE LACRIME DI TUA MADRE!” (Siracide 7, 27)



IL  GRANDE  SIGNIFICATO  DELLE  LACRIME  DI  MARIA 

Dio ha voluto fare un dono d’amore al Figlio suo, dandogli una meravigliosa e Santissima Umanità, così piccola, ma così grande. Essa è l’Opera delle opere, degna di Dio, espressione perfetta della sua Onnipotenza, Sapienza e Amore: è l’Incarnazione. Ed insieme ad essa ha voluto aggiungere un ricchissimo corredo, un dono regale alla SS. Umanità del Verbo: l’opera della Creazione...  
Il Verbo Incarnato è il motivo, è il divino Ingegnere, è il Modello, è l’Erede di tutta la Creazione (Col. 1,15-19). Egli è il Principio e la Fine, il Primo e l’Ultimo, la Causa e lo Scopo. 
Gesù Cristo è IL PRIMOGENITO di tutte le creature e IL RE dell’Universo. Ma a questi due titoli ha dovuto aggiungere, mettendolo nel mezzo, quello di REDENTORE e SALVATORE dell’Opera di suo Padre. In questo modo l’opera della Creazione, fatta e data al Figlio dall’iniziativa del Padre, è rimasta giustificata e messa in salvo con la sua accettazione.  
Allo stesso modo Dio ha voluto fare dono del Figlio suo alle  creature (Gv. 3,16), dando loro appunto il Verbo Incarnato. Ma a nome di tutte le creature, una, la più bella, la più santa, doveva accoglierlo, anzi, doveva ottenerlo: ecco Maria!  
Non era tuttavia sufficiente una buona accoglienza passiva; era  necessaria una accoglienza  attiva, poiché lei non era un semplice  recipiente  né “un campo di atterraggio”, e il  Dono di Dio non era una cosa qualunque, ma una questione di Amore e di Vita, di Vita divina!  
Il Figlio doveva trovare in Maria esattamente lo stesso che trovava nel Padre. La Madre era chiamata a ricopiare sulla terra il Padre del Cielo come la sua perfetta imitatrice, oltrechè a rappresentare e comprendere in sé tutte le creature. Madre per puro Amore, Madre per opera del Divino Amore, Madre d’Amore. Quindi Madre libera...  
E se Maria non avesse detto di sì? E se Maria non avesse detto il suo onnipotente e divino “FIAT”?  Poiché è vero che la Grazia, di cui Maria possedeva la pienezza, la preveniva, la moveva a corrispondere, ma lei era assolutamente libera e sulla terra doveva vivere, non di luminose evidenze, ma di Fede, che a sua volta è quella che dà la Luce. Quindi Dio bussava alla porta della sua fede; Maria era libera e c’era la possibilità, fino a quando durasse la prova della vita, di rispondere di no.  Un sì o un no a Dio non s’improvvisa, certo.   
Fin dal suo Concepimento Maria si era abituata, si era “allenata” a dire di sì a Dio, con un Sì addirittura divino. A questo punto della sua vita, al momento del suo sposalizio con Dio nell’Annunciazione, il Sì di Maria doveva essere cresciuto fino al punto di essere simile, identico al “FIAT” di Dio, per fare contatto con Esso e dare passo all’Incarnazione... E con tutto ciò, Dio si giocava tutto! Quale fiducia la sua verso Maria!  Che amore a Maria!  
Non cambia niente dire che Dio, però, da sempre già sapeva quale sarebbe stata la risposta di Maria e che tutto il suo Progetto sarebbe andato in porto. PER MARIA e GRAZIE A MARIA il Progetto divino è andato in porto; ma per quanti di noi questo disegno in parte almeno non va!  E anche in questo caso, Dio sa tutto da sempre.   

I SETTE VIZI CAPITALI



EGO TE ABSOLVO

 L'Avarizia. 

L'AVARIZIA è l'amore disordinato dei beni della terra. 

I beni della terra ci sono dati da Dio per provvedere ai bisogni temporali dell'anima e del corpo per conservare la vita a noi e ai nostri familiari, per procurare i mezzi di coltivar l'intelligenza e le altre facoltà e per aiutare i nostri fratelli bisognosi. E' un dovere stabilito da Dio soccorrere i poveri con il superfluo di: « Chi dà ai poveri presta a Dio ». 

L'avarizia è un peccato grave: è diffidenza verso la Divina Provvidenza, ed una eccessiva confidenza in se. E' idolatria desiderare le ricchezze per se come fine. L'avaro fa ingiuria a Dio, diffidando di Lui: «Ecco l'uomo che non prese Dio a suo protettore: ma sperò nell'abbondanza delle sue ricchezze» (S. Matt. VI. 24.) «Non potete servire Dio e Mammona». 

Pecca chi cerca i beni della terra avidamente, con ogni sorte di mezzi, a scapito dei diritti altrui, con danno della salute propria, e quella dei dipendenti ed operai, e con speculazioni rischiose. Pecca chi non dà nulla, o dà solo a malincuore, ai poveri. 
L'avarizia è peccato grave quando fa ledere doveri gravi di giustizia con mezzi fraudolenti di cui uno si serve per acquistare e ritenere la ricchezza: quando uno si lascia talmente sopraffare dagli affari da lasciar da parte i doveri religiosi. 

L'avarizia è peccato veniale solo quando contravviene in materia leggera ad alcuna delle grandi virtù cristiane, «Non accumulate tesori sulla terra, ove la ruggine e il tarlo li consumano e dove i ladri li disotterrano e li rubano: accumulate invece tesori nel cielo, ove né la ruggine, nè il tarlo li consumano e dove i ladri non li disotterrano nè li rubano. poiché dov'è il tuo tesoro là v'è anche il tuo cuore ». 

G. Crux 

LE MESSE NERE



La pratica più comune, anzi il centro del culto satanico, è la così detta «messa nera», una contraffazione blasfema della messa eucaristica, massima espressione della liturgia e della preghierapubblica nella chiesa cattolica.

Questa pratica diabolica era chiamata anticamente Sabbat o Sinagoga, — la terminologia ebraica si riferiva all’origine di questi riti — e solo alla fine del secolo scorso ha preso il nome ormai diventato comune di «messa nera». L’aggettivo «nero» è stato adottato e accettato sia per la tenebrosità del rito celebrato sempre di nascosto, sia per le candele di colore nero, le ostie tinte di nero e le fette di rapa (sic!) parimenti tinte di nero, usate per la cerimonia. Tanto nel Sabbat come nella messa nera si tratta di un incontro diretto col diavolo che talvolta si presenta visibilmente e talvolta si fa rappresentare da altra persona.

Per la celebrazione di questo rito satanico è richiesta, se possibile, la presenza di un sacerdote cattolico legittimamente ordinato — naturalmente apostata dal suo sacerdozio — e sempre immancabilmente una o più ostie consacrate. Le ostie non consacrate non sono accettate, il che vuoidire una cosa molto semplice: la fede nella presenza reale di Gesù nell’eucarestia, talvolta negata o messa in dubbio dai cattolici, è creduta fermissimamente dai cultori di satana.

Non ci fermeremo certo a descrivere i riti nefandi, le enormità, le oscenità, le bestemmie, le profanazioni e gli eccessi a cui si abbandonano gli adoratori di satana in questi convegni tenebrosi. 
Una vaga idea è data da Huysmans nel romanzo Là bas (Laggiù) nelle pagine sature di crudo verismo che formano il capitolo 19 dell’opera. L’autore, come si sa, si convertì negli ultimi anni di vita e ripudiò quello scritto blasfemo.

Per la celebrazione delle messe nere è stata organizzata in passato, e continua a operare ancora oggi,l’incetta di ostie consacrate. Ecco alcuni fatti caratteristici.

Nel 1855 un’associazione satanica di Parigi si incaricava di provvedere le ostie consacrate. Le donne iscritte all’associazione si comunicavano più volte al giorno in chiese diverse e, a pagamento, consegnavano le ostie a coloro che le avrebbero profanate. Lo stesso si ha nel 1874. Queste donne giravano per le chiese di Parigi e fingevano di comunicarsi. Ogni ostia consacrata era pagata a alto prezzo. Una rivista del 1843, La voix de la Septaine, riferisce che a Agen, Francia, un’associazione satanica, diversa da quella di Parigi, aveva celebrato ininterrottamente per 25 anni messe nere, nelle quali erano state incise e profanate 3.320 ostie36.

Dalla Francia passiamo all’Italia.

Il foglio diocesano di Milano del 1946 riportava la lettera pastorale del cardinale Ildefonso Schuster in cui si diceva che «vi sono gruppi organizzati che si incaricano di venire in possesso di ostie consacrate per poi usarle a fini innominabili nelle loro adunanze». In una seconda lettera pastorale ilcardinale aggiungeva:

«Una setta, che continua la parte di Giuda il traditore, è all’opera — e ciò che più addolora, anche bambini innocenti vi sono coinvolti —. Abbiamo accertato che le ostie consacrate sono rubate e usate per la celebrazione di messe nere » 37.

Recentemente (1986) il cardinale Anastasio Ballestrero, arcivescovo di Torino, ha denunciato gli stessi eccessi e messo in guardia il suo clero e i suoi fedeli contro il furto di ostie consacrate:

«In questa città — scrive il cardinale — la profanazione delle specie eucaristiche è sin troppo frequente: il furto delle “specie”, e solo di quelle, si ripete ed è di una tristezza infinita... Questi furtiorribili non scaturiscono dal povero squilibrio di qualcuno; all’origine del sacrilego stillicidio c’è 
l’ostinata avversione e ribellione di satana che spinge a profanare l’eucarestia proprio nei suoi segnisacramentali. E la profanazione avviene il più delle volte anche in maniera oscena, perché in questa città i riti satanici si ripetono; perché — orrendo a dirsi — c’è chi fa delle specie eucaristiche profanate la testimonianza resa a degli scellerati di aver tradito Cristo e di essersi consegnati a satana».

I culti satanici, o messe nere, avvengono sempre, naturalmente, di nascosto e non è facile al cronista seguirne tutte le fasi, ma nonostante il segreto che le circonda, qualche volta episodi di culto satanico, per un motivo o per l‘altro, arrivano alla conoscenza del pubblico. Così abbiamo notizia di messe nere e di orge miste a profanazioni eucaristiche avvenute recentemente nell’istituto ortopedico di Genova, a Monte Berico (Vicenza), a Forno di Coazze (Torino), a Candiana (Padova),a Corigliano (Vicenza), a Pordenone, a Montefalco (Perugia), a Bologna e altrove.

Tra gli adoratori di satana troviamo tutte le categorie di persone, uomini e donne, professionisti e operai, persone adulte e giovani. Sui giovani il culto satanico, specialmente nel clima di contestazione oggi largamente diffuso, esercita un fascino particolare specialmente attraverso la musica rock. Molti complessi musicali, specialmente stranieri, si sono messi al servizio di satana, edè forse per questo — anche — che trovano tanto seguito nella gioventù d’oggi. I complessi Rolling Stones, Black Sabbath, Beatles, KISS — che significa Kids, o Kings in search of satan: bambini — o re — in cerca — o servizio — di satana38 —, e soprattutto il Rock and Roil, che significa movimenti erotici, diffondono messaggi ai giovani per invitarli all’uso della droga, al libero amore, alla ribellione, alla licenza sfrenata nel campo sessuale. Molti di questi gruppi fanno parte della setta satanica Gola’en Dawn (aurora dorata).

Nei dischi di musica rock sono incise delle invitazioni sataniche quali «satana ti adoriamo», «satana è il mio re», «tutto per te caro satana».

I frutti di questo satanismo, che prende sempre più piede al di là o al di qua dell’Atlantico, arrivano di tanto in tanto alla ribalta della cronaca per gettare lo sgomento nell’opinione pubblica: l’assassinio dell’attrice Sharon Tate, moglie del regista Polanski, il 9 agosto 1969, e di quattro suoi ospiti, a opera di alcuni seguaci di Charles Manson, il «satana moralista», che pretendeva di assassinare tutti i borghesi per purificare il mondo. La tragedia era avvenuta subito dopo una messa nera in cui, tra orge e bestemmie infernali, si era deciso di uccidere tutti i pigs, i porci della società.

Ci dobbiamo forzatamente limitare alla citazione di pochi fatti, troppo pochi in confronto a quelli riportati a ritmo continuo dalla cronaca quotidiana39 ma che possono bastare a farci avvertiti di un fenomeno che esiste realmente molto vicino a noi, si può dire uscio a uscio delle nostre case, e che può mettere seriamente a repentaglio la nostra civiltà e la nostra pace. Per questo ogni cittadino preoccupato della propria e dell’altrui salute deve intervenire per eliminare, o almeno attenuare, i mali frutti del satanismo moderno.

Concludiamo il capitolo col tentare di rispondere ad una domanda sconcertante che spesse volte si è presentata a noi e che siamo sicuri si sarà fatta anche il lettore: come ha potuto svilupparsi e prendere piede nel mondo cristiano questa incomprensibile aberrazione mentale e psicologica che arriva fino a tributare venerazione, culto e adorazione dovuti a Dio solo al suo avversario, il demonio?

Una prima risposta e spiegazione si trova nella tendenza innata nell’uomo verso la ricerca e la conoscenza dell’occulto, o piuttosto del proibito. Ciò che è tenuto nascosto, che è circondato di mistero, soprattutto se oggetto di un divieto formale, esercita sempre sull’animo dell’uomo un fascino particolare che non sempre e non tutti sono in grado di vincere. Lo diceva già per sua esperienza il pagano Ovidio Nitimur in vetitum semper cupimusque negata,

«ci sentiamo attratti dal proibito e sempre desideriamo avere ciò che ci è negato».

Eva nel paradiso terrestre sente l’attrattiva del frutto proibito. Non ne aveva bisogno perché poteva mettere la mano su moltissimi altri frutti che si trovavano abbondantemente nel giardino. Ma quello era proibito. Se non fosse stato proibito, forse, non avrebbe suscitato in lei lo stesso interesse.

Il culto satanico, il massimo a cui possono arrivare i riti esoterici, contiene tutti gli aspetti del mistero, del vietato, del diverso, del nuovo, e l’uomo non sa sfuggire al fascino che tutto ciò esercitasu di lui.

Una seconda spiegazione si trova nella tendenza parimenti innata nell’uomo alla ribellione e alla ripulsa di qualunque legge, specialmente alla legge divina che vuole entrare anche nell’ambito della coscienza e non ammette — come ammette la legge umana — facili evasioni. Il senso di ribellione porta all’ambizione di fare da sé, di fare il contrario di quanto è prescritto e di quanto tutti gli altri accettano di fare e fanno, e con ciò alla gloria di imboccare vie nuove, non ancora percorse o percorse da pochi. Ogni uomo è fondamentalmente un ribelle, per questo accetta e segue con simpatia il grande Ribelle, il Ribelle fin da principio, satana, e gli presta quel culto e quell’adorazione che è rubata al vero Dio.

Una terza spiegazione si trova nell’ateismo, ossia nella negazione teorica e pratica del vero Dio. Il satanismo vive, cresce e prospera dove manca la fede. Se l’adorazione non è prestata a Colui che solo la merita, al vero Dio, è inevitabile che l’uomo debba prostrarsi davanti alla sua contraffazione,all’anti-Dio. «Nell’uomo — scrive Winston Graham — ciò che fin dal suo primo apparire sulla terra lo fa ancora una creatura tutta diversa dalle altre, è che è un animale adoratore che sente il bisogno di adorare». «Un animale adoratore», commenta sarcasticamente Gustave Thibon, e purtroppo tanto spesso adoratore in quanto animale». Quando l’uomo ha rinunciato a adorare è crollato. L’ateo che rifiuta Dio, odia Dio e abbraccia tutto ciò che è contro Dio. Non sono mancati nella storia e non mancano oggi gli odiatori di Dio. «L’idea di Dio è il solo torto che non posso perdonare agli uomini», ha scritto il marchese de Sade, massone rivoluzionario, esponente massimo del pansessualismo. Dio è un intruso ingiustificato, illegittimo, violento e totalitario nella vita privata e pubblica dell’uomo, e impedisce all’uomo la sua indipendenza e libertà di movimento. Quindi lo si 
abbandona, lo si combatte e si passa sotto la bandiera del suo avversario.

E infine un’ultima spiegazione: il desiderio e l’ambizione del demonio di farsi adorare. Il diavolo è la «scimmia di Dio», come lo chiama Shakespeare che ama trasfigurarsi in angelo di luce» (2 Cor 11,14), vuole essere adorato e cerca adoratori. Egli l’aveva cercato, ma invano, una prima volta col Salvatore stesso: «Se prostrato mi adorerai ti darò tutto questo» (Mt 4,10). Ora egli tenta ancora, cerca adoratori, molti adoratori, non tanto i singoli quanto le masse. Una massa immensa era prostrata in adorazione davanti alla bestia, leggiamo nell’Apocalisse (17,8). Il demonio odia e disprezza l’uomo e perché lo odia ama vederlo ai suoi piedi e ricevere da lui quegli omaggi e ossequi che non potrebbe avere da nessun’altra creatura.

È questo uno degli aspetti più impressionanti e sconvolgenti della demonologia.

Paolo Calliari

NON DIMENTICHIAMOLI



Per un’anima in particolare

Onnipotente Eterno Padre, nella tua bontà pater-
na, abbi compassione del tuo servo ...(nome)...
Tu che l’hai chiamato a Te da questo mondo,
purificalo dai suoi peccati, portalo nel regno della
luce e della pace, nell’assemblea dei Santi e dona-
gli la sua parte di gaudio eterno. 
Padre Nostro, Ave Maria, Eterno Riposo

Dio, creatore e salvatore di tutti i fedeli, perdo-
na i peccati delle anime dei tuoi servi. Che essi
possano ricevere, per mezzo delle nostre buone
preghiere, quel perdono che tanto desiderano.

Verrò nel momento in cui meno ve lo aspettate



Mia amatissima figlia, desidero che tutti voi, Miei preziosi discepoli, abbiate fiducia in tutto ciò che vi ho insegnato e in tutto ciò che vi dico ora, poiché tutti i Miei Piani avvengono secondo la Volontà del Mio Eterno Padre. Non dovete mai temere il futuro poiché ogni cosa è nelle Sue Sante Mani. 

Abbiate fiducia e troverete la pace. Il Mio Piano sarà finalmente realizzato, ogni sofferenza sarà debellata ed ogni male eliminato. È giunto il momento che accettiate la Verità, per quanto essa possa essere spaventosa. Se riporrete tutta la vostra fiducia in Me, Io alleggerirò il vostro carico e le Mie Grazie vi ricolmeranno del Mio Amore, il quale vi porterà grande conforto in questi tempi strazianti. 

Verrò nel momento in cui meno ve lo aspettate, ma fino ad allora dovete pregare, pregare, pregare sia per coloro che non Mi conoscono, sia per quelli che invece lo sanno, ma che si rifiutano di riconoscere Chi Sono Io. 

Io continuo ad effondere su di voi il Dono del Paràclito per assicurare che non vi allontaniate da Me. A coloro che Mi amano con cuore umile e contrito, sarà elargito ogni Dono. Tuttavia, il Mio Amore non potrà raggiungere coloro che hanno scelto di onorarMi unicamente sulla base delle proprie errate condizioni, né tanto meno potrà toccare il cuore di quelle anime ostinate che credono di conoscerMi, ma il cui orgoglio rende cieche alla Verità, che fu comunicata loro fin dalle origini. 

La Verità viene da Dio. La Verità continuerà a vivere fino alla fine dei tempi. La Verità sarà rivelata nella sua interezza molto presto e quindi, spezzerà i cuori di coloro che hanno rifiutato l‟intervento della Mia Mano. In quel momento, il Mio Esercito salirà come un sol uomo nella Gloria di Dio per proclamare la Sua Vera Parola fino all‟ultimo giorno. Esso porterà con sé le anime dei pagani i quali si saranno finalmente resi conto che esiste un solo Dio; ma non saranno i pagani a non accettarMi, al contrario, saranno le anime dei Cristiani che a suo tempo ricevettero la Verità, ma che purtroppo cadranno in un grave errore. È per queste anime cristiane che Io Mi struggo maggiormente ed è per loro che vi chiedo di pregare ad ogni ora del giorno. 

Il vostro Amato Gesù 

2 Novembre 2014


martedì 4 giugno 2019


DEL MODO DI SERVIRE E DI LAVORARE

1 Tutti i frati, in qualunque luogo si trovino presso altri per servire o per lavorare, non facciano né gli amministratori né i cancellieri, né presiedano nelle case in cui prestano  servizio; né accettino alcun ufficio che generi scandalo o che porti danno alla loro anima; ma siano minori e sottomessi a tutti coloro che sono in quella stessa casa.

3 E i frati che sanno lavorare, lavorino ed esercitino quel mestiere che già conoscono, se non sarà contrario alla salute dell’anima e può essere esercitato onestamente. 
4 Infatti dice il profeta: «Mangerai il frutto del tuo lavoro; beato sei e t’andrà bene»; 5 e l’Apostolo: «Chi non vuol lavorare, non mangi»; 6 e: «Ciascuno rimanga in quel mestiere e in quella professione cui fu chiamato». 7 E per il lavoro prestato possano ricevere tutto il necessario, eccetto il denaro.
 8 E quando sarà necessario, vadano per l’elemosina come gli altri poveri.

 9 E possano avere gli arnesi e gli strumenti adatti ai loro mestieri.
10 Tutti i frati cerchino di applicarsi alle opere buone; poiché sta scritto: Fa’ sempre qualche cosa di buono affinché il diavolo ti trovi occupato, 11 e ancora: L’ozio è il nemico dell’anima. 12 Perciò i servi di Dio devono sempre dedicarsi alla preghiera o a qualche opera buona.

13 Si guardino i frati, ovunque saranno, negli eremi o in altri luoghi, di non appropriarsi di alcun luogo e di non contenderlo ad alcuno.
 14 E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà. 15 E ovunque sono i frati e in qualunque luogo si incontreranno, debbano rivedersi volentieri e con gioia di spirito e onorarsi scambievolmente senza mormorazione.

16 E si guardino i frati dal mostrarsi tristi all’esterno e oscuri in faccia come gli ipocriti, ma si mostrino lieti nel Signore e giocondi e garbatamente amabili.

Francesco d’Assisi

Il Sacro Cuore



San Giovanni, primo apostolo del Sacro Cuore

L’apostolo prediletto, san Giovanni Evangelista, è considerato il primo devoto del Sacro Cuore e quindi patrono di questa devozione. Infatti, avendo avuto la santa audacia di reclinare la testa sul petto del Redentore, durante l’ultima cena, egli fu il primo che poté ascoltare i palpiti del Cuore divino (Gv.,13,23). Nel gesto di reclinarsi sul petto di Gesù sono espressi l’illimitata fiducia, l’abbandono filiale e la familiarità che l’Apostolo vergine aveva verso di Lui. Così si avvicinava a Lui per consolarlo, manifestandogli la sua adesione e il suo amore.
Con quel gesto, san Giovanni ricevette un torrente di grazie che gli permise di diventare l’ «aquila» del collegio apostolico, che volò più alto di tutti, trasmettendoci le verità più elevate sul Verbo Incarnato. Inoltre, ebbe il privilegio di rappresentare la Chiesa nascente ai piedi della Croce e di ricevere da Gesù stesso il ruolo di protettore della Madonna (Gv.,19,26-27). 
Santa Gertrude ebbe una visione in cui rivolse a san Giovanni alcune domande al riguardo, chiedendogli perché, nel suo Vangelo e nelle sue Lettere, aveva fatto solo intravedere quei misteri amorosi che aveva ricevuto dal Sacro Cuore.
San Giovanni le rispose: «Il mio ministero doveva limitarsi a rivelare, sul Verbo increato, eterno Figlio del Padre, alcune parole feconde, sulle quali l’intelligenza degli uomini meditasse continuamente, senza poter mai esaurirne le ricchezze. Ma agli ultimi tempi è riservata la grazia di udire l’eloquente voce delle pulsazioni del Cuore di Gesù. Nell’udire questa voce, l’invecchiato mondo ringiovanirà, si risveglierà dal suo torpore e il calore del divino amore lo infiammerà un’ultima volta» 7.

Guido Vignelli

Tu alleanza con me



Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, 
che è versato per voi (Lc 22,16).


Ti prego, Signore,
sostieni la mia paura
di arrivare fino a sera
e di ricominciare domani.
Ogni minuto posso vivere 
non ignorando la tua complicità,
la tua alleanza con me
che hai reso speciale 
solo per il tuo amore, 
per la tua follia di farti nutrimento
e per la sete e la fame 
che in me hai lasciato. 
Amen.

"...molti matrimoni senza sacramenti. Questo è triste per Me".




"Figlia Mia, scrivi ciò che ti dico.
Faccio appello a questa umanità con tutto il Mio amore.
Il Mio cuore è trafitto da peccati mortali e bestemmie di ogni genere!
Il mondo si è alleato a Satana.
Voglio che questi peccati vengano riparati con preghiere e penitenza!
Il mondo si sta autodistruggendo!
L'Italia verrà storpiata dagli assassini.
Roma si sta preparando ad essere distrutta dal crescere di una coscienza atea; la corruzione ha raggiunto il limite!...sono ritenuti responsabili dei molti matrimoni senza sacramenti perché hanno concesso questa liberà.
Questo è triste per Me.
Sono stati accesi ovunque piccoli fuochi, come una malattia contagiosa che inonda le anime e le asserve a tutto.
I Romani stessi tradiranno Roma e tutta l'Italia.
Molte spie e traditori, rinnegheranno la  loro  madre patria.
I Miei consacrati stessi Mi insultano e Mi sputano addosso.
Vengo rinnegato e profanato!
Non credono nel Mio corpo mistico e non hanno nemmeno la volontà di credere.
Che dolore!
Figlia Mia!
Prega molto; le Mie chiese verranno devastate e saccheggiate, il Mio corpo Sacro verrà calpestato sotto i piedi.
Si rifiutano di servire il Padre Eterno e non sono nella grazia".
"Ti benedico".

25 ottobre 1987  suor Anna Alì

La Parola di Dio illumina il tuo cammino



Salmo 69 (68)

Dio mio, salvami, perché l'acqua mi arriva fino al collo e sto sprofondando in un abisso di fango dove non toccano i miei piedi. Sono entrato nelle profondità dell'acqua, mi trascina la corrente. Sono esausto perché ho gridato tanto, ho la voce rauca a furia di chiedere aiuto, e nessuno mi soccorre. Dio mio, Tu conosci la mia vita, sai che sono innocente e che tutti mi attaccano ingiustamente. Signore, fa che non mi trascini via la corrente, che non mi inghiotta il turbine, che non si chiuda il cerchio della persecuzione intorno a me. 
Quelli che mi odiano senza motivo sono più numerosi dei capelli nel mio capo. I miei familiari mi guardano come un estraneo. E tutto questo è successo perché lo zelo della tua gloria mi brucia dentro. Quando in tuo onore pratico il digiuno, un sorriso di scherno spunta sul loro volto e, quando mi vedono pregare, si siedono alla mia porta per dedicarmi stornelli volgari, mentre non smettono di bere e di ubriacarsi.
Rispondimi, Signore, con la bontà della tua grazia; per la tua grande misericordia volgi il tuo sguardo verso di me. E non nascondermi il tuo volto. Sono in pericolo, rispondimi subito. Avvicinati a me e riscattami, liberami dalle mie angosce e dalle tentazioni che mi torturano ininterrottamente. Cerco amici che mi consolino e non li trovo. Ma io confido in Te. Tu sei la mia speranza.

P. ÁNGEL PEÑA O. A. R.

Lui e io



Il diario spirituale di Gabrielle Bossis 


28 giugno 1937 – 
«Rispetta la devozione degli altri. Ognuno ha il suo modo di venire a me».

«Ti ho pregata di addormentarti nello Spirito Santo perché il vostro ultimo sospiro dev’essere nell’Amore».

29 giugno 1937 – Mentre mettevo in ordine, gli dicevo: “Signore, voi non mi parlate!”. Lui mi ha risposto  dolcemente: 

«Quando sei occupata, ho come paura di disturbarti».

«Ci sono molti modi di parlarmi: tu, serviti del tuo cuore».

30 giugno 1937 – 
«Tu puoi sentirmi di più o di meno. Ma Io non cambio».

Durante la messa. 
«Offrimi tutti i giorni la tua morte, come tutti i giorni Io offro la mia a mio Padre».

«Io, ti do forse delle margherite sciupate o delle rose appassite? 
Tu, fa’ che le tue azioni siano fresche di entusiasmo, di amore; e offrimele».

«Vedi, quest’impiegato ti ha detto che una volta tu gli regalasti un bel lapis; non te lo ricordavi. Quante piccole cose tu mi hai offerto, di cui non ti ricordi! Ti dico questo per incoraggiarti». 

Io: “Saprò morire? Insegnami a morire!”. Lui mi ha risposto come sorridendo: 
«Fa’ spesso le prove generali».

In tram. Gli dicevo: “Per favore, infiamma d’amore tutti quelli che sono in questo tram”. Mi ha risposto tristemente:
«Non vogliono».

«Che pregare non sia una fatica. Perché ti affanni tanto? Che tutto sia semplice, facile, una conversazione in famiglia».

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE



Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta 

Leggendo nel Volume 29, settembre 29, 1931, scopriamo quale doveva essere la Crescenza della creatura innanzi alla Maestà Divina e come Il vivere nella Divina Volontà è dono che Dio farà alla creatura.

(Scrive Luisa:)   Stavo facendo il mio giro nella Divina Volontà, per seguire i tanti suoi atti fatti per amor nostro e, giunta nell’Eden, mi son fermata in quell’atto in cui Dio creava l’uomo.  Che momenti solenni!  Che foga d’amore!  Sicché quell’atto si può chiamare un atto purissimo, completo, sostanzioso, non mai interrotto d’Amor divino.  Quindi l’uomo fu formato, ebbe principio, nacque nell’Amore del suo Creatore:  era giusto che doveva crescere come impastato ed alitato, come una fiammella, dal soffio di Chi tanto l’amava.
Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù, visitando la piccola anima mia mi ha detto: “La creazione dell’uomo non fu altro che uno sbocco del nostro Amore, ma tanto, che [l’uomo] non lo potette ricevere tutto dentro di sé, non avendo capacità di poter chiudere nel suo interno un atto di Colui che l’usciva alla luce.  Onde il nostro atto rimaneva dentro e fuori di lui, affinché gli potesse servire di alimento per poter crescere innanzi a Colui che con tanto amore lo aveva creato e che tanto l’amava.  E siccome non fu il solo nostro amore che sboccò nel creare l’uomo, ma tutte le nostre Qualità divine, quindi sboccò la Potenza, la Bontà, la Sapienza, la Bellezza e così di seguito, perciò il nostro amore non si contentò d’amarlo, ma sboccando tutte le nostre Qualità divine, restava la mensa sempre preparata ed a disposizione dell’uomo, in modo che ogni qualvolta il volesse, potesse venire a sedersi a questa mensa celeste per alimentarsi della nostra Bontà, Potenza, Bellezza, Amore e Sapienza e così crescere innanzi a Noi colle nostre stesse Qualità divine col modello della nostra somiglianza.  Ed ogni qualvolta veniva alla nostra presenza per prendere i nostri sorsi delle nostre Qualità divine, Noi dovevamo cullarlo sulle nostre ginocchia, per fargli prendere riposo e fargli digerire ciò che aveva preso, affinché potesse di nuovo alimentarsi dei nostri sbocchi divini, per formare la sua crescenza completa di bontà, di potenza, di santità, di bellezza, come il nostro amore lo desiderava ed il nostro Volere lo voleva.  Noi, quando facciamo un’opera è tanto il nostro amore che tutto diamo e prepariamo affinché nulla manchi alla nostra opera creatrice;  facciamo opere compiute, non mai a metà, e se qualche cosa pare che manchi, è la parte della creatura che non prende tutto ciò che Noi abbiamo messo fuori per suo bene e per gloria nostra”.
[…]  “Il vivere nella mia Volontà è un dono che facciamo alla creatura!  dono grande che supera in valore, in santità, in bellezza ed in felicità tutti gli altri doni, in modo infinito ed inarrivabile.  Quando facciamo questo dono sì grande, non facciamo altro che aprire le porte per farla posseditrice dei nostri possedimenti divini, luogo dove non più hanno vita le passioni, i pericoli, né nessun nemico le può nuocere o farle del male;  questo dono conferma la creatura nel bene, nell’amore, nella stessa vita del suo Creatore, ed il Creatore resta confermato nella Creatura, quindi succede l’inseparabilità tra l’uno e l’altro.  Con questo dono la creatura si sentirà cambiata la sorte:  da povera ricca, da malata perfettamente guarita, da infelice si sentirà che tutte le cose si cambiano per lei in felicità. […] E’ questo che vogliamo dare alle creature:la nostra Volontà come dono! perché guardandola e possedendola come cosa propria, riuscirà facile a farle formare il suo Regno.  Questo dono fu dato all’uomo nell’Eden, ed ingrato Ce lo respinse, ma Noi non mutammo Volontà, lo teniamo a riserva;  e ciò che uno Ci respinse, con grazie più sorprendenti Lo teniamo preparato per darlo agli altri;  […]  Però ci vogliono grandi preparazioni da parte delle creature, conoscere il gran bene del dono per sospirarlo, ma tempo verrà che la nostra Volontà sarà posseduta come dono dalla creatura”.

a cura del Gruppo di Preghiera ‘Divino Volere e Divino Amore’

Ave, Maria,



Ave, Maria, Madre tanto amata da Cristo: prega il tuo Figlio perché la sua umanità ci renda più umani e più buoni verso tutti.


Ci sarà un grande naufragio nella fede e pochi rimarranno fedeli alla vera dottrina.




Cari figli, dateMi le vostre mani e Io vi condurrò a Colui che è la vostra unica Via, Verità e Vita. Camminate per un futuro di grande confusione. Curate la vostra vita spirituale. Ci sarà un grande naufragio nella fede e pochi rimarranno fedeli alla vera dottrina. Sono la vostra Madre Addolorata e soffro per quello che viene per voi. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. Non vi allontanate dalla verità. Accogliete i Miei Appelli e rimanete fedeli al vero Magistero della Chiesa del Mio Gesù. In questi tempi difficili, cercate forze nella Preghiera e nell'Eucaristia. Coloro che rimarranno fedeli ai Miei Appelli non saranno ingannati. Conosco le vostre necessità e pregherò il Mio Gesù per voi. Non perdetevi d'animo. Non c'è vittoria senza croce. Quando sentirete il peso delle prove, ricordatevi sempre che Mio Figlio Gesù sarà con voi. Egli è il vostro Grande Amico e mai vi abbandonerà. Coraggio. Dopo tutto il dolore, il Signore asciugherà le vostre lacrime e vedrete la trasformazione della Terra, con il Trionfo Definitivo del Mio Cuore Immacolato. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

lunedì 3 giugno 2019

Gesù, aiutami a diffondere ovunque il tuo profumo, ovunque io passi.



Gesù,
aiutami a diffondere ovunque il tuo profumo,
ovunque io passi.
Inonda la mia anima
del tuo Spirito e della tua vita.
Invadimi completamente
e fatti maestro di tutto il mio essere
perché la mia vita
sia un’emanazione della tua.
Illumina servendoti di me
e prendi possesso di me a tal punto
che ogni persona che accosto
possa sentire la tua presenza in me.
Guardandomi, non sia io a essere visto,
ma tu in me.
Rimani in me.
Allora risplenderò del tuo splendore
e potrò fare da luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente
unicamente in te, Gesù,
e non ne verrà da me
neppure il più piccolo raggio:
sarai tu a illuminare gli altri
servendoti di me.
Suggeriscimi la lode che più ti è gradita,
che illumini gli altri attorno a me:
io non predichi a parole ma con l’esempio,
attraverso lo slancio delle mie azioni,
con lo sfolgorare visibile dell’amore
che il mio cuore riceve da te.

(Beato John henry newman)

Nulla può venire dal nulla



Mia amatissima figlia, diffida di coloro che negano la Divinità del Padre Mio. Lui, e solo Lui, ha creato il mondo: tutto è venuto da Lui. Nulla può venire dal nulla. Tutto ciò che è e sarà, viene dal Mio Eterno Padre. 

La Parola non può essere alterata e, nel caso succedesse, non accettate nulla di ciò che è contrario alla Verità. Voi vivete in un epoca in cui verranno negate tutte le prove dell‟esistenza di Dio e di tutto ciò che Egli ha creato. Tutto ciò che Egli ha di più caro verrà annientato persino la Sua Creazione viene distrutta da coloro che Lo rinnegano. La Vita, che ha origine da Lui, viene sterminata, mentre la Verità, che Egli comunicò ai Suoi figli tramite il Suo Libro Sacro, il quale comprende l‟Antico ed il Nuovo Testamento, ora viene messa in discussione. Presto, gran parte di ciò che la Parola afferma, verrà considerato falso. 

Quanto poco amate Colui il Quale è il vostro Eterno Padre e quanto poco valore date al vostro avvenire, perché il percorso che scegliete è attentamente calcolato unicamente allo scopo di soddisfare la vostra arroganza e la vostra auto-gratificazione! L‟uomo, ossessionato com‟é dal suo intelletto, dalla brama di conoscenza e dalla sua vanità, continuerà a cercare di trovare una via verso Dio, ma che creerà egli stesso. Questo lo porterà fuori strada e finirà per vivere una menzogna. Se in questa vita, vagate alla ricerca del significato della vostra esistenza, sappiate che non lo troverete mai, a meno che non accettiate la Verità della Creazione. 

È Dio, il Mio Eterno Padre, ad avervi creato, finché voi non accetterete questo, continuerete a idolatrare falsi dèi e il vostro paganesimo vi metterà in ginocchio in preda alla disperazione. È giunto ormai il momento in cui accoglierete tutto ciò che nega l‟esistenza del Padre Mio. 

Vi è stata data la Verità: accettatela e lasciate che Io vi tenga per mano e vi guidi presso Mio Padre, affinché possa portarvi fino alla Salvezza Eterna. Qualunque altra cosa estranea alla Verità vi condurrà sulla strada per l‟inferno. 

Il vostro Gesù 

1° Novembre 2014