sabato 11 settembre 2021

IL REGNO DEI GIORNI FELICI - Mondo nuovo, vita nuova.

 

PIANIFICAZIONE DIVINA RIVELATA 


Amore divinizzante. 

Che succede a due innamorati che non si amano più? Non trovano più  il tempo di stare insieme, di ascoltarsi. Prima dello sfortunato cambiamento il tempo per ascoltarsi non era mai un problema. Saltava fuori sempre,  magari con qualche acrobazia. Dopo il cambiamento invece le difficoltà  sembrano insormontabili. Tutto è più difficile, più complicato, più faticoso. 

Che cos’è successo? La situazione fa pensare a un impianto elettrico privo di corrente. Senza elettricità l’ambiente non è più quello di prima ... Non c’è più  luce, non c’è più calore, e manca l’energia che prima faceva funzionare tutti gli apparecchi elettrodomestici. 

Se l’elettricità è importante, l’amore lo è altrettanto. L’amore è  importante quanto l’elettricità, e anche di più. Lo prova il fatto che se l’amore  non c’è più il bacio è senza slancio, il sorriso è senza convinzione, l’abbraccio  o la stretta di mano sono senza sentimento. Senza l’amore tutto diventa più faticoso e più difficile. È come se mancasse l’energia necessaria a produrre la  luce, il calore, il movimento ... Anche se i due “innamorati” continuano a dirsi: “Credimi caro-a, mi è mancato il tempo”, in realtà è lo slancio spirituale  che è mancato, perché non c’è più, è morto, e la scusa della mancanza di  tempo è solo un pretesto, un’astuzia che si inventa per scansare un ostacolo ormai fastidioso, imbarazzante.  

L’amore ... Ma cos’è l'amore? Non è forse il più fantastico, il più splendido dei miracoli? E allora dite: che cosa non fa una persona che ama  Dio veramente, sinceramente, di vero cuore? Non si comporta con Lui come  ogni innamorata si comporta col suo innamorato? Non pensa a Lui costantemente? Certo! L’anima innamorata di Dio è sempre ansiosa di Lui, e quest’ansia la fa rimanere di continuo sul chi vive. L’orecchio teso, l’occhio vigile, essa si chiede continuamente se il suo dolce Amore non sia già là, sulla soglia di casa. E se si accorge che c’è, corre verso di lui piena di gioia, pronta ad ascoltare tutto quello che le racconterà oggi, comprese le inezie. 

Ah, gli slanci d’amore che abbelliscono la gioventù! Ricordi? Pieni di vita e di dolcezza. E quanta veemenza nello stesso tempo!  

Immagina ora di essere del tutto innamorato (o innamorata). E che il  tuo amore sia... Dio. Sì, Lui! Sei innamorato(a) di Dio sapendo che anche Lui  è innamorato di te. Pensi a Lui di continuo, lo aspetti, sei sempre sul chi vive. Hai nel cuore l’ansia, che è quella dell’amore. È un’ansia che brucia, lo sappiamo tutti. Allora tu, innamorato(a) che sei, aspetti notizie dalla persona  che ami. Essa vuole arrivare da te al più presto, tu lo sai, ma la cosa non gli  è sempre facile, e quando non riesce a venire, allora ti manda un messaggero con l’incarico di comunicarti sue notizie. Alle notizie aggiunge alcuni  incoraggiamenti, e qualche consiglio. Il messaggero arriva da te e ti porge la  lettera. È una lettera scritta da Colui che aspetti, che ami. Ti riguarda da  vicino. Allora che fai? Rifiuti la lettera col pretesto che il messaggero è goffo, è brutto, è sporco, è un ignorante, è mal vestito, è stanco del viaggio? Se così è, chi dei due innamorati ha smesso di amare l’altro? Tu Lui, oppure Lui te?   Tutti sappiamo che una persona innamorata è ansiosissima di leggere  la lettera che gli arriva col nome dalla persona amata. Ha bisogno di  verificare se le parole, il tono, la voce, sono quelli che conosce. E leggendo capisce, o intuisce. La guida l’istinto.  

Eppure alcuni di noi (che pur si dichiarano di Dio, e fedeli suoi, e  innamorati suoi) dicono che Dio non ha più bisogno di parlare all’Umanità, che ha detto già tutto quello che aveva da dire, e che la Rivelazione si è chiusa con la morte dell’ultimo Apostolo. Altri invece dicono che il numero  dei “Profeti” è talmente grande che diventa impossibile distinguere quelli veri  da quelli falsi.   

Alle prime persone, quelle del primo gruppo, vorrei dire che se non  trovano più il tempo di ascoltare i messaggi di Dio, quelli odierni, è segno  che hanno smesso di amare Dio con cuore sincero. Una cosa è certa: non è  possibile che Dio abbia perso il diritto di parlare con le sue creature. Voler  negare a Dio questo diritto è come arrampicarsi sui vetri. Lo dice il buon  senso. Alle persone del secondo gruppo invece – quelle che si lamentano che  i Profeti sono troppo numerosi, e che la confusione che ne deriva impedisce  loro di distinguere il vero dal falso – a queste persone vorrei far notare che l’amore (quello vero!) rende la creatura capace di distinguere fra mille la voce del suo Creatore. Cani e pecore riconoscono tra mille la voce della persona  che li governa, un bambino riesce a distinguere fra mille la voce del papà e  quella della mamma, per qual motivo l'uomo non sarebbe più in grado di  riconoscere la voce del suo Creatore?   

Prendiamo Noè. I suoi contemporanei si sono beffati a lungo di lui mentre costruiva l’arca, ma col diluvio sono morti tutti. L’umanità di oggi si trova nelle stesse condizioni, ma sembra decisa, malgrado ciò, a ripetere lo  stesso errore. Numerose voci qualificate parlano dell’imminenza di una purificazione simile a quella del grande diluvio, ma quante sono le persone  che le ascoltano i messaggi di Dio? Pochissime. Gli uomini d'oggi si  comportano come quelli del tempo di Noè, non hanno tempo per “corbellerie” del genere, e molti sghignazzano in direzione dei Noè contemporanei.  

Eppure i messaggi che Dio ci manda sono pieni di senso. Ogni uomo  dovrebbe preoccuparsi di valutarli. Succede invece il contrario. Manca forse l’amore? Sì, e siccome l'amore è come l'energia elettrica, dove manca l'amore tutto si ferma. Non c’è più interesse per le cose spirituali. Che cosa rimane? 

La frenesia materiale. Al posto di Dio e dello spirito c'è la televisione con  mille altri idoli materiali. Malgrado ciò, la persona che ama la Verità con cuore sincero trova sempre il tempo di parlare con Dio, e Dio le fa avere  anche le prove di cui ha bisogno per credere ai suoi messaggi. 

parvulis

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO 

 


Spirito Santo, che hai colmato di grazie immense l’anima di  Maria e infiammato di santo zelo il cuore degli apostoli:  accendi il mio cuore del Tuo amore.  

Tu sei uno spirito divino: rendimi forte contro gli spiriti cattivi.   Tu sei un fuoco: accendi in me il fuoco del Tuo amore. 

Tu sei una luce: illuminami, 

fammi conoscere le realtà eterne. 

Tu sei una colomba: donami un agire puro. 

Tu sei un soffio pieno di dolcezza:  

dissipa le tempeste delle passioni. 

Tu sei una lingua: insegnami il modo di lodarTi continuamente.  Tu sei una nube: avvolgimi all’ombra della Tua protezione.  

Tu sei l’autore di tutti i doni celesti: dammi vita con la grazia,   santificami con la Tua carità,  

dirigimi con la Tua sapienza,  

nella Tua bontà adottami come figlio  

e salvami nella Tua misericordia,  

perché io non mi stanchi di benedirTi, lodarTi e amarTi  

in questa vita terrena e poi in cielo per tutta l’eternità. 


Sant’Alfonso Maria de’ Liguori 

"Quello che accadrà, sarà il giorno di giovedì, è l'ultima persecuzione, ascoltami, sarà orrendo"

 


Mammanelli, venerdì 31 agosto 2007 - Messaggio di Papa Giovanni Paolo II

Giuseppe Auricchia: “Il 31 Agosto 2007, mi trovo a Mammanelli, Luogo dove appare la Madre di Dio, pensavo che sono trascorsi 17 anni. Ero in ginocchio e pregavo ai piedi della croce, non so cosa accade attorno a me, sentivo un vento leggerissimo, un profumo di rose, mentre vedo sul lato destro della croce un’ombra, come una nuvola tutta bianca, una luce, in quell'istante sono arrivati amici, hanno fatto delle foto. È venuto la sua santità Giovanni Paolo II ai piedi della croce, una colomba tutta bianca è sparita. Uno scritto, Io Maria ti proteggerò. Sentivo nel mio cuore una gioia che in quel momento non ero solo. Poi, sua santità Giovanni Paolo II mi dice:”

“Scrivi, annunzia agli uomini che il male vuole distruggere la Chiesa di Dio.
Il mio successore sta seguendo le mie lasciate orme ma trovasi in un mondo di contraddizioni, mai come oggi nel tuo Paese tanti contro Dio.
Ti rivelo questo è lo scopo della massoneria cattolica unita agli islamici. Risvegliati, sappi che il veleno del serpente ha un sapore illusorio, ma quando si riceve uccide l'anima.
Fai attenzione a quello che accadrà, sarà il giorno di giovedì,
ma guai e guai, se con quel veleno volete confortare i vostri fratelli, ma in quel momento vi saranno veri sacerdoti come ci furono per i primi, è l'ultima persecuzione, ascoltami sarà orrendo, non essendo persecuzione di uomini ma dei figli di satana con i suoi seguaci sacerdoti più che sacerdoti.
Fui anche io un sacerdote, voi dovete essere quelli dell'ultima ora, tanta ferocia perché dinnanzi a voi saranno in presenza delle orde dell'anticristo, simili a quell'uomo vestito di lino che è tanto santo da stare al fianco del Signore.
Sacerdoti comprendete che il lavoro da svolgere è come quello degli Apostoli, dovete istruirvi e istruire e produrre in mezzo al Mio popolo.
Sacerdoti ora vi annunzio come prima quando vedete che la nave sta per  affondare, che le onde del mare stanno per capovolgerla, voi vedete che Io per volontà di Dio, mi alzerò, riprenderò il timone della nave e non sarà capovolta, le onde del mare si calmeranno.
Tu, piccolo uomo, non badare troppo, chi ti disprezza, chi ti offende, chi ti umilia, così feci anche io. Rileggiti gli scritti importantissimi perché Dio dirà: “Ogni colpa sarà lavata, ogni peccato sarà purificato, presto molto presto arriverà l'Armata Rossa ma voi non giudicateli, accoglieteli come fratelli, figli dell'Unico Dio.
Essi verranno armati di molte parole che spargeranno per potere spegnere il sentimento della fede che è nel cuore umano, ma voi direte ad alta voce come i primi cristiani: noi siamo figli di Dio e tali vogliamo essere!
Nessuno vi strapperà la fede dal vostro cuore, perché siete stati rigenerati col sangue di Cristo e saremo sempre con Lui, in Lui. Riporterete la vittoria della Croce di Cristo. Fratello, figlio mio, Io dal Cielo ti benedico e benedico tutti coloro che crederanno alla mie parole." Giovanni Paolo II


I Dieci Comandamenti

 


ALLA LUCE DELLE RIVELAZIONI A MARIA VALTORTA 


Il sesto Comandamento: “Non commettere atti impuri”. 


6.5.1 Le famiglie che non sono famiglie… 

In un mondo dove il peccato è come aria che si respira, cioè non ci si fa neppure caso oppure si respira con voluttà, pochi considerano il fatto che - rispetto al primo uomo del tutto immune da malattie e tare al punto di essere immortale - è stato il Peccato a produrre conseguenze negative sullo spirito, l'anima, che corrompendosi sempre più ha finito per influire e corrompere anche il metabolismo ed il corredo genetico, riflettendosi persino sull'aspetto dei tratti del volto e nello sguardo stesso. 

Ciò nonostante oggi un “brutto” può essere “perfetto” agli occhi di Dio, mentre un bellissimo, può essere più facilmente - perché talvolta vanitoso e soggetto a tentazioni - anche un gran lussurioso. 

La colpa è comunque degli antenati dei quali in un modo o nell'altro subiamo il “retaggio” ereditando geneticamente malformazioni o malattie senza alcuna nostra personale colpa. 

I primi uomini erano fisicamente belli ed armoniosamente perfetti, noi siamo la conseguenza della caduta, dove la bellezza fisica di alcuni non è altro che il recupero di un carattere recessivo della bellezza originaria, così come gli uomini geni sono testimonianza e retaggio casuale del genio dell'Uomo Primo.  

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22 marzo.  

Dice Gesù: 

 « […] Le famiglie che non sono famiglie, e che sono origine di gravi sciagure che dall’interno della cellula familiare si irradiano a rovinare le compagini nazionali e da queste la pace mondiale, sono quelle famiglie nelle quali non domina Dio, ma bensì dominano il senso e l’interesse e perciò le figliazioni di Satana. Create su una base di senso e di interesse, non si elevano verso ciò che è santo, ma, come erbe malsane nate nel fango, strisciano sempre verso terra. 

Dice l’angelo a Tobia: “ Ti insegnerò chi sono coloro su cui ha potere il demonio”. 116 

Oh! che in verità vi sono coniugi che dalla prima ora del loro coniugio sono sotto il potere demoniaco! Vi sono, anzi, sin da prima d’esser coniugi. Vi sono da quando prendono la decisione di crearsi un compagno o una compagna e non lo fanno con retto fine, ma con subdoli calcoli nei quali l’egoismo e la sensualità imperano sovrani. 

Nulla di più sano e di più santo di due che si amano onestamente e si uniscono per perpetuare la razza umana e dare anime al Cielo. 

La dignità dell’uomo e della donna divenuti genitori è la seconda dopo quella di Dio. Neppure la dignità regale è simile a questa. Perché il re, anche il più saggio, non fa che amministrare dei sudditi. Essi genitori attirano invece su loro lo sguardo di Dio e rapiscono a quello sguardo una nuova anima che chiudono nell’involucro della carne nata da loro. Direi quasi che hanno a suddito Dio, in quel momento, perché Dio, al loro retto amore che si unisce per dare alla Terra e al Cielo un nuovo cittadino, crea immediatamente una nuova anima. 

Se vi pensassero, a questo loro potere al quale Dio subito annuisce! Gli angeli non possono tanto. Anzi gli angeli, come Dio, sono subito pronti ad aderire all’atto degli sposi fecondi ed a divenire custodi della nuova creatura. Ma molti sono quelli che, come dice Raffaele, abbracciano lo stato coniugale in modo da scacciare Dio da sé e dalla loro mente, e da abbandonarsi alla libidine. E sopra questi ha potere il demonio. 

Che differenza c’è fra il letto del peccato e il letto di due coniugi che non si rifiutano al godimento ma si rifiutano alla prole? Non facciamo dei funambolismi di parole e di ragionamenti bugiardi. La differenza è ben poca.  

Ché, se per malattie o imperfezioni è consigliabile o concesso non concedersi figli, allora occorre saper essere continenti ed interdirsi quelle soddisfazioni sterili che altro non sono che appagamento del senso.  

Se invece nessun ostacolo si frappone alla procreazione, perché fate di una legge naturale e soprannaturale un atto immorale svisandola nel suo scopo? 

Quando qualsiasi riflessione onesta vi consiglia di non aumentare la prole, sappiate vivere da sposi casti e non da scimmie lussuriose. Come volete che l’angelo di Dio vegli sulla vostra casa quando fate di essa un covo di peccato? Come volete che Dio vi protegga quando lo obbligate a torcere disgustato lo sguardo dal vostro nido insozzato? 

Oh! misere le famiglie che si formano senza preparazione soprannaturale, le famiglie dalle quali è stata sbandita, a priori, ogni ricerca di Verità e dove anzi si deride la parola della Verità che insegna, cosa e perché è il Matrimonio.  

Misere le famiglie che si formano senza nessun pensiero all’alto, ma unicamente sotto l’aculeo di un appetito sensuale e di una riflessione finanziaria!  

Quanti coniugi che, dopo l’inevitabile consuetudine della cerimonia religiosa - consuetudine ho detto, e lo ripeto, perché per la maggioranza non è altro che consuetudine e non aspirazione dell’anima ad avere Dio con sé in tal momento - non hanno più un pensiero a Dio e fanno del Sacramento, che non finisce con la cerimonia religiosa ma si inizia allora e dura quanto dura la vita dei coniugi, secondo il mio pensiero - così come la monacazione non dura quanto la cerimonia religiosa, ma dura quanto la vita del religioso o della religiosa - e fanno del Sacramento un festino e del festino uno sfogo di bestialità! 

L’angelo insegna a Tobia che, facendo precedere con la preghiera l’atto, l’atto diviene santo e benedetto e fecondo di gioie vere e di prole. 

Questo occorrerebbe fare. Andare al matrimonio mossi da desiderio di prole, poiché tale è lo scopo dell’unione umana, e ogni altro scopo è colpa disonorante l’uomo come essere ragionevole e ferente lo spirito, tempio di Dio, che fugge sdegnato, e aver presente Dio in ogni ora. Dio non è carceriere oppressivo.  

Ma Dio è Padre buono, che giubila delle oneste gioie dei figli e che ai loro santi amplessi risponde con benedizioni celesti e con l’approvazione di cui è prova la creazione di un’anima nuova. 

Ma questa pagina chi la comprenderà? Come avessi parlato la lingua di un pianeta sconosciuto, voi la leggerete senza sentirne il sapore santo.  

Vi parrà paglia trita, ed è dottrina celeste.  

La deriderete, voi, i sapienti dell’ora. E non sapete che sulla vostra stoltezza ride Satana che è riuscito, per merito della vostra incontinenza, della vostra bestialità, a volgervi in condanna ciò che Dio aveva creato per vostro bene: il matrimonio come unione umana e come Sacramento. 

Vi ripeto, perché le ricordiate e vi regoliate su esse - se ancor lo potete fare per un resto di dignità umana sopravvivente in voi - le parole di Tobia alla moglie: “Noi siamo figli di santi, e non possiamo unirci come i gentili che non conoscono Dio”. 117 

Siano la vostra norma. Ché, se anche siete nati là dove la santità era già morta, il Battesimo ha sempre fatto di voi dei figli di Dio, del Santo dei santi, e perciò potete sempre dire che siete figli di santi: del Santo, e regolarvi su questo. Avrete allora “una discendenza nella quale si benedirà il nome del Signore” e si vivrà nella sua Legge. 

E quando i figli vivono nella Legge divina, ne godono i genitori, perché essa insegna virtù, rispetto, amore, ed i primi a goderne dopo Dio sono i fortunati genitori, i coniugi santi che hanno saputo fare del coniugio un rito perpetuo e non un obbrobrioso vizio.» 

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Dure queste parole e ben diverse da quelle che ci sentiamo normalmente dire?  

Eppure sono Sante Parole che arrivano da Gesù Signore nostro, che mai si stanca di insegnarci ed aiutarci. A noi poi di accettare o meno i Suoi Insegnamenti… 

a cura del Team Neval 

Riflessioni di Giovanna Busolini  

Un vescovo parla

 


DOPO LA SECONDA SESSIONE DEL CONCILIO VATICANO II 

Dopo questa seconda sessione del Concilio Vaticano II non è inutile fare il punto, prendendo in particolare come base dei nostri giudizi quelli formulati dal Papa stesso alla fine della sessione. Dobbiamo affermare in primo luogo con il Sommo Pontefice che «non si può abbracciare tutto in una descrizione, tanti elementi di questo Concilio appartengono al campo della grazia e a quel regno intimo delle anime dov'è sovente diffìcile penetrare, e del resto molti di questi frutti del nostro lavoro non sono ancora giunti a maturità ma si trovano piuttosto allo stato di germi affidati alla zolla e attendono dal futuro e dai nuovi interventi della misteriosa azione divina il loro sviluppo effettivo e benefico». Tuttavia il Santo Padre, dopo alcune considerazioni, entra effettivamente nel vivo dell'argomento e, enumerando gli obiettivi che furono sottoposti all'assemblea, dà precisazioni estremamente importanti che devono essere accettate da tutti i padri come un orientamento per la futura sessione. In circostanze come quelle di un concilio, in cui i Papi hanno sempre voluto armonizzare la libertà dei padri con l'esercizio della propria funzione di guida, da Nostro Signore loro affidata, le minime allusioni, se sono chiare, non devono forse essere accolte dai padri con devozione filiale e orientare il loro giudizio? La libertà nel Concilio. - Il Santo Padre si rallegra nel constatare che «il lavoro conciliare si è svolto in totale libertà di espressione e questo sentimento di soddisfazione non è per nulla diminuito dal fatto che le sentenze formulate nelle discussioni conciliari sono state varie, molteplici, anche diverse…». Questa libertà esisteva d'altra parte già nei concili di Trento e del Vaticano I, come scrive Theiner, uno studioso di storia dei concili: «Secondo le istruzioni dei Papi, doveva essere riservata a ciascuno la più ampia libertà di parola fino a permettere che fossero proferite eresie, purché, una volta presa la decisione, ci si sottomettesse» (Introduzione, XIX). 


RISULTATI ACQUISITI 

La liturgia. - Secondo l'ordine proposto dal Papa stesso, accostiamoci in primo luogo alla liturgia. Il posto e la funzione della liturgia sono mirabilmente tracciati dal Santo Padre in un'esposizione succinta ma vigorosa. «Vi scopriamo», dice il Papa, «un omaggio alla scala dei valori e dei doveri: Dio ha il primo posto, la preghiera è il nostro primo dovere…». Poi viene la funzione della liturgia, «fonte prima della vita divina…, prima scuola di vita spirituale…, primo dono che possiamo fare al popolo cristiano». In poche righe il Santo Padre traccia tutto un programma. Infine, «invito al mondo affinché sciolga le sue labbra fino a qui mute…, canti con noi le lodi di Dio…». Appello ardente a quelli che ancora non pregano con il popolo cristiano. Poi, in un secondo paragrafo, il Santo Padre studia la relazione tra la liturgia e la Chiesa e afferma l'importanza capitale della liturgia nella vita della Chiesa. «La Chiesa è una società religiosa, una comunità di preghiera…». Avverte con insistenza che se sono state effettuate talune semplificazioni, esse non significano per nulla «diminuire l'importanza della preghiera, né posporla alle altre preoccupazioni del ministero sacro o delle attività pastorali e tanto meno sminuire la sua forza d'espressione o le sue attrattive artistiche». Ciò va ricordato per interpretare bene i decreti che saranno emanati in avvenire.

«Per raggiungere questo risultato», aggiunge infine il Santo Padre in un terzo paragrafo, «noi non vogliamo che si ledano le norme della preghiera ufficiale della Chiesa con l'introdurvi riforme private o riti particolari. Non vogliamo che ci si arroghi il diritto di anticipare arbitrariamente l'applicazione della Costituzione… La sua armonia in tutto il mondo costituisce la nobiltà della preghiera della Chiesa. Nessuno la turbi, nessuno la violenti…». Parole forti, vigorose, rese necessarie, ahimè! da tante iniziative addirittura inverosimili di cui migliaia di fedeli sono testimoni impotenti e profondamente addolorati. Numerose, infatti, sono le chiese dove le regole liturgiche sono impunemente violate. Ciò che è più grave, forse, della stessa innovazione liturgica, introdotta da questi sacerdoti, è soprattutto l'abitudine e l'esempio della disobbedienza pubblica da parte di coloro che hanno promesso obbedienza e che dovrebbero esserne i modelli. Presto saranno rese pubbliche le istruzioni ufficiali della Santa Sede. È auspicabile che il primo risultato della loro pubblicazione sia la cessazione delle iniziative private. A proposito della Costituzione sulla liturgia non è inutile ricordare che il Papa rimane sempre libero di ritoccarla se lo giudichi opportuno, anche senza nessun ricorso ai vescovi, anche dopo averla approvata solennemente. Trattandosi di una costituzione disciplinare e non dogmatica, il successore di Pietro è unico giudice della pubblicazione e dell'applicazione. 


Comunicazioni sociali. 

- Dopo la liturgia, il Santo Padre indica come secondo frutto del Concilio «il decreto sui mezzi di comunicazione sociale». E aggiunge: «Il decreto mostra che la Chiesa è capace di unire vita interiore e vita esteriore, contemplazione e azione, preghiera e apostolato». Trattando questo argomento la Chiesa non esce dalla sua funzione. Alcuni avrebbero voluto respingere questo schema, a loro parere insufficientemente scientifico. Il Papa non ha ritenuto opportuno aderire al loro desiderio e ha proposto lo schema ai padri che lo hanno approvato.

Nuove facoltà concesse ai vescovi. - Il Papa allude poi alle facoltà accordate ai vescovi, la competenza dei quali viene in tal modo estesa. La presentazione delle facoltà accordate ai vescovi non ha avuto la fortuna di piacere a coloro che avevano affermato in concilio tali facoltà non dover essere considerate come concesse ai vescovi, ma come loro restituite. Affermavano infatti che il Sommo Pontefice poteva limitare le facoltà dovute ai vescovi unicamente per ragioni di bene comune della Chiesa, avendo i vescovi un diritto rigoroso a tali facoltà per il fatto stesso della loro consacrazione e della loro missione canonica in una diocesi o in una giurisdizione particolare. Ora appare chiaro che il Papa non ha giudicato opportuno riconoscere la legittimità di questa istanza. Nessuna allusione è fatta a un diritto dei vescovi. È sempre impiegato il termine «concedere», «accordare», e i motivi sono la grande stima che il Papa ha per i padri conciliari, il maggiore risalto dato alla dignità episcopale, la maggiore efficacia che ne deriva alla loro missione pastorale. Si può legittimamente concludere che il Papa conferma indirettamente la tesi tradizionale, la quale vuole che tutto il potere giurisdizionale dei vescovi sia dispensato dal Papa stesso nella misura in cui lo giudichi opportuno. Se per il suo potere d'Ordine il vescovo ha una capacità radicale di giurisdizione e se, quando questa gli è data, egli la esercita di diritto divino, non è per ciò meno vero che il Papa ne rimane il dispensatore con intero potere di allargare o restringere la giurisdizione stessa. Benché il diritto canonico indichi tali poteri concessi dal Papa, in questa materia il diritto non vincola il successore di Pietro.


 RISULTATI PARZIALMENTE ACQUISITI

«Ma non è tutto», dice il Santo Padre, «il Concilio ha lavorato molto. Ha, come sapete, affrontato numerosi problemi; per una parte di essi le soluzioni sono già virtualmente fissate… Altre questioni restano aperte a studi e discussioni ulteriori… Non ci dispiace che problemi di tale gravità siano oggetto di una pacata riflessione…». Il Papa fa quindi allusione a una ulteriore riduzione dei testi, il che fa intravedere un nuovo rifacimento degli schemi, onde ne escano «testi profondamente studiati, enunciati rigorosi e portati a tutta la densità e la concisione desiderabili». In definitiva, dovremo ritornare a un enunciato dogmatico preciso, il solo capace di realizzare il desiderio del Santo Padre, tanto comprensibile dopo le interminabili discussioni dovute all'ambiguità dei termini e agli enunciati equivoci. Gli esempi che seguiranno sembrano riallacciarsi piuttosto ai «problemi gravi», «che restano aperti a studi e discussioni ulteriori». In effetti, i tre esempi indicati dal Papa sono molto importanti: la Rivelazione, l'episcopato, la Vergine Maria. Anche qui le indicazioni e gli orientamenti dati dal Papa sono di grande valore e, sebbene ricchi di sfumature, sufficientemente chiari, soprattutto per quanto riguarda l'episcopato. 

Della Rivelazione. - Per quanto riguarda la Rivelazione, il pensiero del Santo Padre si esprime chiaramente e nel senso di una grande prudenza: «Il Concilio risponderà su tale argomento [questa espressione è netta] in modo da conservare il deposito sacro… e in modo da fissare una direzione agli studi biblici… nella fedeltà al magistero della Chiesa e assimilando tutti gli apporti seri della scienza moderna». I limiti sono ben tracciati e indicano la linea generale da seguire. 

Dell'episcopato. - Secondo esempio: «la grande e complessa questione dell'episcopato», affrontata in questo Concilio, «il quale, non dimentichiamolo, è la continuazione naturale e il completamento del concilio ecumenico Vaticano I». Il Santo Padre sviluppa il suo pensiero in modo non equivoco: «Il Concilio vuole di conseguenza mettere in luce, secondo il pensiero di Nostro Signore e secondo l'autentica tradizione della Chiesa, la natura e la funzione divinamente istituita dell'episcopato». Sono indicate due fonti: il pensiero di Nostro Signore e l'autentica Tradizione della Chiesa, che evidentemente non possono contraddirsi, l'autentica Tradizione essendo la maniera più sicura di risalire al pensiero di Nostro Signore ogni volta che la Scrittura non determina le modalità dell'istituzione divina. Se vi è qualche esitazione nell'interpretazione della parola di Nostro Signore che conferisce la missione agli Apostoli e dà loro i poteri, bisognerà interrogare la Tradizione e principalmente i fatti storici, dagli Apostoli ai nostri giorni. Come agirono gli Apostoli per darsi dei successori? Quali furono i loro poteri? Quali le relazioni dei successori di Pietro con i vescovi, particolarmente dopo che fu stabilita la pace? Che cosa dicono i primi scritti posteriori ai Vangeli a proposito dei vescovi? Quale fu la partecipazione dei vescovi di Roma nei concili? È chiaro che tutti gli Apostoli hanno agito nella medesima maniera, cioè hanno preposto vescovi a Chiese particolari, a sedi stabili, con giurisdizione limitata. Appare con evidenza sempre maggiore che solo il Vescovo di Roma ha una giurisdizione universale. Si ricorre a lui come alla sola istanza suprema. Nel 422 il papa san Bonifacio I diceva a Rufo, vescovo di Tessalonica: «Mai, infatti, è stato permesso di rimettere in discussione quello che è stato deciso dalla sede apostolica». Su questo argomento la Tradizione è luminosa. Per affermare che i vescovi hanno in comunione con il Papa una giurisdizione abituale, di diritto divino, sulla Chiesa universale, bisogna forzare i testi e negare i fatti. «Dichiarare quali siano i poteri dell'episcopato e come debbano essere esercitati, significa confermare», dice il Papa, «le prerogative pontificie del Pontefice romano, le quali implicano tutta l'autorità necessaria al governo universale della Chiesa». Come confermare tali prerogative se non affermando con tutta la Tradizione che il Papa è il solo a possederle e che i vescovi hanno potere solo su Chiese particolari, potere proprio, di diritto divino, il cui esercizio può aver luogo solamente attraverso l'autorità del Papa. Infatti, se il Papa possiede tutta l'autorità necessaria alla sua carica, essa sarà per forza indivisa. Voler trarre esempio e argomento dal Concilio per provare questa affermazione significa cercare un ben povero argomento, che conclude troppo e quindi non conclude nulla. Concluderebbe in effetti con l'affermare il diritto divino dei vescovi di sedere in un quasi concilio permanente, vale a dire il diritto divino dei vescovi di governare abitualmente la Chiesa universale con il Papa, il che è evidentemente contrario a tutta la Tradizione, ed equivarrebbe a dire che la Chiesa ha ignorato la propria costituzione per diciannove secoli o che i Papi hanno defraudato i vescovi di un potere che derivavano dallo stesso Nostro Signore. Altrettante assurdità! La storia dimostra al contrario che i concili non hanno mai avuto carattere di istituzione permanente e che essi stessi hanno respinto, tanto a Trento quanto nel Vaticano I, le proposte che tendevano a richiedere la convocazione di concili ecumenici a data fissa. L'auspicio che ha trovato voce nel concilio Vaticano II conforme a questa affermazione, è quello di un diritto dell'episcopato di eleggere alcuni delegati a sedere presso Pietro in maniera permanente al fine di esercitare il diritto divino che i vescovi uniti al Papa hanno sulla Chiesa universale. Se tale diritto esiste veramente, il Papa deve evidentemente accettare questo consiglio episcopale, senza possibilità di rifiutarlo. Ora che cosa dice il nostro Santo Padre, il Papa Paolo VI? «Naturalmente, sarà per noi una gioia scegliere fra le file dell'episcopato mondiale e degli ordini religiosi, come fu fatto per le commissioni preparatorie del Concilio, fratelli illuminati e competenti che, con membri qualificati del sacro collegio, ci portino aiuto e consiglio per tradurre in regole adeguate e circonstanziate le decisioni generali fissate dal Concilio. Così, senza minimamente ledere le prerogative del Pontefice romano definite dal primo Concilio Vaticano, l'esperienza e l'aiuto della divina provvidenza ci indicheranno il modo di rendere più efficace in seguito il concorso cordiale e devoto dei vescovi al servizio della Chiesa universale». Nessuna allusione a un diritto dei vescovi, a una elezione di delegati da parte delle conferenze episcopali: al contrario, il Papa indica che sarà per lui una gioia (non un dovere) scegliere (non accogliere) come fu fatto per le commissioni preparatorie del Concilio (vale a dire in base alla scelta del Papa solo e non come si fece per le commissioni del Concilio, nelle quali i due terzi dei membri sono eletti). Ogni parola è stata attentamente studiata e vagliata. Che cosa rimane della collegialità abituale del Papa e dei vescovi al di là di una comunione di fede e di carità, nell'esercizio di una missione che è universale per il Papa e particolare per i vescovi? Sollecitudine di tutti nei riguardi della Chiesa universale, ma responsabilità diversa secondo l'estensione dei poteri e del loro esercizio. Il Papa non affronta la questione delle conferenze episcopali, ma si può dire ugualmente che la collegialità al livello di gruppi di vescovi ha subito nel corso della sessione serie amputazioni e che in definitiva sopravvive soltanto un senso di comunanza fraterna, di convergenza di sforzi benevoli per fini precisi, ma che non incidono in nulla sul potere di ciascun pastore nella sua diocesi e non diminuiscono la sua responsabilità. I vescovi tedeschi, olandesi e americani, che pure si erano mostrati nella maggior parte accesi difensori della collegialità con il successore di Pietro nel governo della Chiesa universale, lo hanno chiaramente affermato. 

Breve compendio storico sul primato di Pietro. Prendendo lo spunto dalle parole del Santo Padre sull'episcopato, è istruttivo e salutare rifarsi al Vangelo e a tutta la storia della Chiesa, in particolare a quella dei concili. Già i farisei si scandalizzavano degli onori resi dalla folla a Nostro Signore e gli dicevano: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli», e Nostro Signore rispondeva loro: «Vi dico: se essi taceranno, grideranno le pietre» (Lc. 19, 39). «I farisei allora dissero tra loro: Vedete, non riusciamo a nulla! Ecco, il mondo intero gli corre dietro» (Gv. 12, 19). Ora questo è vero di numerosi concili; molte obiezioni sono mosse al potere del Vescovo di Roma, del vicario di Cristo, quando non si trasformano in eresie. Lutero è succeduto ai farisei, dopo Wycliff (sec. XIV), dopo i Valdesi (sec. XII), dopo Michele Cerulario (sec. XI). Tutti hanno attaccato il potere del vicario di Cristo, ma sempre invano: il risultato fu, al contrario, una affermazione più decisa dell'autorità sovrana del Papa e della sua infallibilità. Al concilio Vaticano I si assistè allo stesso processo: nonostante tutti gli sforzi di una minoranza attiva e organizzata, nonostante l'appoggio di certi governi che si adombravano dell'autorità del Papa, furono proclamati il primato del Papa e la sua infallibilità. Assistiamo oggi allo stesso fenomeno sotto aspetti diversi: con l'argomento di una collegialità rafforzata che si presenta come un argomento dogmatico, con critiche alla Curia romana e specialmente contro il Sant'Uffìzio, ci si sforza di imporre al Papa un consiglio episcopale eletto, obbligatorio, di diritto divino, che ne condivida il governo. Fuori del Concilio, sulla stampa, nel cinema, c'è stato un concorso di critiche al papato. Pio XII è chiamato in causa nell'opera teatrale Il Vicario. Alla televisione, in Francia, proprio la domenica in cui il Santo Padre si trova a Nazareth, un religioso denuncia la papolatria e il papa-idolo. Infine, un altro religioso ben noto scrive di aver provato nausea sentendo ricordare incessantemente in Concilio il «Tu es Petrus» («I.C.I.», 15.12.1963). Hanno però ragione i piccoli e gli umili, le folle di Gerusalemme e di Roma, acclamanti il vicario di Cristo, che istintivamente afferrano la grandezza e la soavità di questo padre che ci è dato nella persona del successore di Pietro. Se il Papa si recherà negli Stati Uniti o in India, milioni di anime si precipiteranno per vedere colui che è il vero pastore universale su questa terra, per supplicarlo di benedirle. Bisogna avere lo spirito dei farisei o di Lutero per rimproverar loro questa manifestazione di amore filiale. Dal Concilio non potrà non ricevere luce il potere di Pietro come vicario di Cristo, pastore della Chiesa universale, il potere dei vescovi come padri e pastori delle anime loro affidate, l'intima comunione «tra i vescovi e il Sommo Pontefice e i vescovi fra loro» come membra unite alla testa in un solo corpo (Conc.Vat. I, La fede cattolica, n. 469), «che con Pietro e subordinati a lui lavorano al bene comune e al fine supremo della Chiesa stessa, di modo che la connessione gerarchica se ne trovi rafforzata e non indebolita, la collaborazione interna stretta maggiormente e non allentata, l'efficacia apostolica accresciuta e non diminuita, l'amore reciproco reso più ardente e non più tiepido». Sono parole testuali del Sommo Pontefice Paolo VI. 

La Vergine Maria. - Infine, il terzo esempio di cui parla il Santo Padre è quello della Santa Vergine. Qui ancora il Sommo Pontefice non esita a dare un chiaro orientamento. Le acclamazioni dei padri conciliari nell'udire questo passo sono state significative. «Allo stesso modo», diceva il Santo Padre, «per lo schema riguardante la Vergine noi speriamo [chi ormai non spera con il successore di Pietro?] nella soluzione che conviene meglio a questo Concilio, e cioè il riconoscimento unanime e fervente del posto assolutamente privilegiato che la Madre di Dio occupa nella Chiesa, oggetto principale del presente Concilio. Maria vi occupa dopo Cristo il posto più elevato e al tempo stesso più vicino a noi, così che potremmo onorarla del titolo di Mater Ecclesiae per sua gloria e nostro conforto». Chi oserà, dopo queste parole, relegare Maria Santissima all'ultimo posto nello schema sulla Chiesa o addirittura in appendice, o parlarne solo attraverso rare allusioni? È in queste righe che il Santo Padre si mostra perentorio e indica nella maniera più decisa il suo pensiero e il suo desiderio. Che Dio, che ha fondato la sua Chiesa su Pietro, sia lodato. Viviamo momenti in cui il soprannaturale, l'azione dello Spirito Santo, è visibile, tangibile. Si interroghino gli osservatori del Concilio: non avranno termini abbastanza espressivi per felicitarsi con noi e invidiarci un Vescovo al quale è stato dato il potere supremo sulla Chiesa, un Vescovo al quale rivolgerci quando siamo oppressi da dubbi o da tenebre e nel quale siamo sicuri di trovare la luce. «Simone, Simone, ecco che Satana ha ottenuto di vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi fratelli» (Lc. 22, 32). È quanto il Papa Paolo VI, successore di Pietro, ha appena fatto con questo memorabile discorso di chiusura della seconda sessione del Concilio Vaticano II. 21 gennaio 1964

Marcel Lefèbvre

 


Svegliatevi mie Amate Nazioni, perché non ci sono più proroghe!

 


7 settembre 2021 - Appello urgente di Dio Padre a Colombia e a Messico. Messaggio a Enoc.


“La mia Pace sia con voi, Amato popolo mio.

Nazioni elette, il tempo della vostra purificazione è già iniziato, vi purificherò come si purifica l'oro nel fuoco, finché non brillerete come crogioli. Faccio un appello a voi, mie Amate Nazioni di Colombia e Messico, ricordate che siete i pilastri del mio piano di salvezza negli ultimi tempi, e sarete voi che purificherò di più. Non avete voluto rifugiarvi nella mia Misericordia, continuate come puledri selvaggi a voltarmi la faccia e le spalle; la malvagità e il peccato si sono impadroniti di voi e crescono come la zizzania; vi poterò in modo che solo il buon seme rimanga in voi.

Preparatevi Colombia e Messico mio, perché ho dato ordine a tutti gli elementi della natura affinché siano essi a purificarvi. Mi duole e rattrista dover agire con la mia Giustizia, ma la vostra disobbedienza, ribellione e peccato, hanno raggiunto il limite. Se non vi purificherò, il mio Piano di Salvezza non potrà realizzarsi; siete (le mie) elette e ho bisogno che siate ben purificate in modo che possiate svegliare le altre nazioni. Vi smuoverò fortemente in modo che vi svegliate; e se non vi svegliate e continuate a peccare, vi vestirò a lutto, col far sparire molti luoghi e regioni da voi, dove la malvagità e il peccato sono più abbondanti.

Guai a voi, mia Amata Colombia e Messico, perché se non vi pentirete e convertirete prontamente, conoscerete la potenza del mio Braccio Giustiziere! Non voglio castigarvi, perché sapete bene che non resistereste alla mia Giustizia; perciò vi esorto come Padre a convertirvi, prima del mio Avvertimento. Se non darete ascolto al mio appello, scaricherò su di voi la mia Giustizia, e saranno il pianto, il dolore, la sventura e la morte la paga per la vostra disobbedienza. I vostri guai si sentiranno in tutte le nazioni e non cesseranno finché non vi pentirete e tornerete al Padre vostro.

Come vi devo dire che non voglio agire con la mia Giustizia perché voi ritorniate a Me! Vi ho parlato attraverso i miei Profeti di questi ultimi tempi, affinché abbandoniate il male e il peccato e vi convertiate di cuore. Come Padre amoroso vi ho esortato, aspettando la vostra conversione; ma invece di cambiare, quello che ottengo in cambio è ancora più male e peccato. Il sangue dei miei innocenti versato nelle vostre nazioni, l'approvazione di leggi contro natura, l'ingiustizia sociale dei vostri governanti, l'idolatria del dio denaro, il sincretismo religioso, l'apostasia, la mancanza di carità, l'orgoglio e soprattutto l'inadempimento dei miei Precetti Divini sono ciò che mi porterà a scaricare il mio Braccio Giustiziere sulle nazioni empie, a cominciare dalla Colombia e dal Messico.

Svegliatevi mie Amate Nazioni, perché non ci sono più proroghe! Ho urgente bisogno della vostra sincera conversione, per poter realizzare il mio progetto di salvezza in questi ultimi tempi! Cosa aspettate a convertirvi? Proprio come Giona che esortò gli abitanti di Ninive a convertirsi, e lo ascoltarono con preghiera, digiuno e penitenza; così anche oggi vi esorto, mie Amate Nazioni, attraverso il mio profeta Enoc, affinché anche voi ascoltiate il mio appello e vi convertiate prima del mio Avvertimento.

Voglio che i vostri governanti abroghino tutte le leggi che favoriscono i matrimoni tra coppie dello stesso sesso e l'ideologia del genere, perché questo va contro natura, come la legge che favorisce lo spargimento di sangue dei miei innocenti. Voglio che sia fatta giustizia e che vengano approvate leggi che favoriscano i più bisognosi; che sparisca il sincretismo religioso e che si adori solo Me, nell'Unità Trinitaria. Possano i Gerarchi della mia Chiesa aprire i templi e riprendere l'insegnamento e l'evangelizzazione dei miei Santi Precetti; che sia promulgata nella Chiesa una giornata di preghiera, di digiuno e penitenza per un periodo di quaranta giorni e mi si chieda perdono per tutti i peccati e per tutti gli affronti commessi contro la Divinità di mio Figlio nell'Eucaristia. Solo se vi pentirete e ritornerete a Me, con cuore umiliato e contrito, vi perdonerò e mi asterrò dall'inviarvi il castigo. Questo appello che vi faccio è urgente; svegliatevi dunque dal vostro letargo, mie Amate Nazioni, affinché non abbiate a conoscere il rigore della mia Giustizia.

Rimanete nella mia Pace.

Vostro Padre, Yahweh, Signore delle Nazioni.

Fate conoscere i miei messaggi di salvezza a tutta l'umanità, Popolo mio.”

 


ABORTO

 

"Il frutto dell'aborto è la guerra nucleare. Quello che fai al bambino non ancora nato, lo fai a Gesù". - Madre Teresa di Calcutta


"Pertanto, per l'autorità che Cristo ha conferito a Pietro e ai suoi successori, in comunione con i vescovi che in varie occasioni hanno condannato l'aborto e che nella suddetta consultazione, sebbene dispersi in tutto il mondo, hanno mostrato unanime accordo riguardo a questa dottrina dichiarano che l'aborto diretto, cioè l'aborto voluto come fine o come mezzo, costituisce sempre un grave disordine morale, poiché è l'uccisione deliberata di una vita umana innocente." - Evangelium Vitae (Il Vangelo della Vita), Papa Giovanni Paolo II, 25 marzo 1995, n. 62.


LA VITA INIZIA AL CONCEPIMENTO

"Il Padre Eterno manda ogni vita con la ragione. Lo spirito della vita è soffiato in quel corpo al momento del concepimento. Al momento del concepimento l'anima è unita al corpo. Anche se cresce da un piccolo seme, è viva e non deve essere distrutta! È un omicidio, figli miei, distruggere il seme.

     "Tutti coloro che commettono questo terribile atto di omicidio, figli miei, non possono entrare nel Regno dei Cieli se non si pentono di questo turpe crimine. Nel loro pentimento devono accettare una penitenza sulla terra per i loro atti che portano grande dolore al Cuore dell'Eterno Padre." - Nostra Signora, 27 dicembre 1975


DOTTORI

"I medici stanno profanando la loro professione, quelli che si sono dati alla distruzione della vita umana con gli aborti". - Gesù, 6 giugno 1987


IL PIÙ TURPE DEGLI ATTI

"I nostri cuori sono straziati a causa dell'assassinio sfrenato dei giovani da parte dell'uomo malvagio. L'aborto, figli miei, è un omicidio, il più turpe degli atti, che è punibile con la morte! E cosa c'è di peggio della morte dell'anima?

     "Io vi dico, come vostra Madre, che qualsiasi uomo o donna che compia o prenda parte a questo abominio dell'assassinio del nascituro sarà dato una pesante penitenza sulla terra, o se questa penitenza non è data sulla terra, quella persona trovata colpevole agli occhi del suo Dio soffrirà la dannazione eterna nelle fiamme dell'inferno." - Nostra Signora, 28 dicembre 1976 


DISTRUTTO

"Tutti coloro che partecipano o condonano l'aborto, l'assassinio dei piccoli, saranno distrutti!". - Gesù, 2 giugno 1979


SARANNO COLPITI PER PRIMI

"Una delle ragioni per cui il Padre Eterno scelse la vostra città e il vostro stato per la Mia apparizione fu a causa dell'aborto, l'omicidio dei santi innocenti. La vostra nazione, senza pentimento, sarà la prima colpita". - Nostra Signora, 15 marzo 1978


LA VITA UMANA È SACRA

"L'Eterno Padre vi ordina di fermare subito questi omicidi! Non distruggerete la vita dei non nati. La vita umana è sacra agli occhi del vostro Dio. Nessun uomo ha il diritto di distruggere una vita. Il Padre, Lui vi manda questa vita, e solo Lui deciderà quando essa ritornerà al Regno.

     "Non lasciatevi ingannare, figli miei, dalle parole dei malvagi su di voi che vi gridano che non c'è più spazio per l'uomo. Lo spazio c'è, perché il Padre mio ha un piano per ogni vita che manda". - Nostra Signora, 5 agosto 1971


NON SARÀ MAI PERDONATO

"Vi ricorderete, figli miei e figlia mia, di custodire i giovani. Il vostro clero è caduto nelle tenebre. L'aborto non sarà mai condonato. Ma dobbiamo avere altri che con fervore vadano avanti e portino alla mente di coloro che hanno effettivamente sedotto il paese e i bambini, la conoscenza del paradiso, dell'inferno e del purgatorio. Allora non avranno libera licenza di peccare". - Nostra Signora, 28 maggio 1983


GOVERNO

"Per questa ragione tra le tante, gli Stati Uniti soffriranno a meno che non venga messo nel vostro governo un gruppo che teme il Signore se non può amare il Signore. Essi Lo temeranno e troveranno misure per fermare il massacro dei non nati". - Nostra Signora, 14 aprile 1984


LE SUORE

"Questo è ciò che mi fa soffrire il cuore, figlia mia. Questa è una delle ragioni per cui Teresa piange costantemente quando guarda nei conventi e vede cosa sta succedendo. Molti ora credono all'aborto, all'assassinio dei bambini; e molti hanno commesso questo atto su se stessi". - Gesù, 1 ottobre 1988


MUSICA ROCK

"Dovete rimuovere dalle vostre case questi diabolici agenti dell'inferno, le registrazioni di Lucifero [rock-and-roll], che metteranno nel vostro bambino un incantesimo, un ipnotismo che porta alla promiscuità, al sesso deviato, all'omosessualità, alla droga, agli omicidi, agli aborti, e ad ogni sorta di azioni turpi che potrebbero essere concepite solo nella mente del principe delle tenebre, Lucifero stesso." - Nostra Signora, 14 settembre 1979


CURA*

"Ora, figlio mio, Mia Madre ti ha fatto conoscere l'epidemia dell'AIDS. Ci sarà una cura per l'umanità non appena vedremo gli organi legislativi e quei politici del mondo, che in questo momento stanno causando gli aborti con i loro soldi e i loro finanziamenti, specialmente negli Stati Uniti. . a meno che non vi pentiate ora del vostro peccato!". - Gesù, 18 giugno 1990


* L'altra condizione allegata è il pentimento degli omosessuali del loro stile di vita immorale.


SESSANTA MILIONI

"Lo dico per questa ragione: il Padre Eterno è molto turbato dal numero di aborti che vengono commessi nel vostro paese e nel mondo. Questi numeri vanno da cinquanta a sessanta milioni in un anno in tutto il mondo". - Madonna, 18 giugno 1986


TRATTATI COME SPAZZATURA

"O figlia mia, le mie lacrime scendono su tutti voi quando vedo tutti i piccoli bambini innocenti che vengono massacrati... gettati nei secchi della spazzatura come nient'altro che sporcizia e feccia. Sono esseri umani viventi! E tutti gli assassini avranno la loro giusta ricompensa". - Nostra Signora, 18 marzo 1983


BOMBE

"Questi intrusi nella serenità degli Stati Uniti hanno la pelle scura .... Con i loro piani ci saranno bombe piazzate in luoghi strategici e molti moriranno per mano di questi ruffiani....

     "Una grande ragione per permettere questo disastro a New York sarebbero le fabbriche di aborti in tutta la città e nel paese". - Gesù, 1 ottobre 1988


SPIRITO SANTO

"Al momento del concepimento, lo Spirito Santo fa il bambino e il soffio dell'Onnipotente gli dà la vita". - Nostra Signora, 18 giugno 1991


LIMBO

"E cosa, figli miei, faremo con tutti i bambini abortiti? O figlia mia, so che ti senti come me, perché posso vedere la grande angoscia sul tuo viso. Cosa faremo, figlia mia? Capisci che quando vengono da Noi, devono andare al Limbo? Sono in Paradiso, un luogo felice, ma non possono vedere Dio". - La Madonna, 2 ottobre 1987


SOPRATTUTTO

"Dolorosamente, la penitenza che si abbatterà sul mondo per gli omicidi dei nascituri sarà un castigo molto più severo di quanto l'uomo abbia mai visto in passato e mai più passerà. Il vostro mondo sta precipitando in un profondo abisso di sofferenza e distruzione". - Nostra Signora, 20 maggio 1978


GIURAMENTO

"I vostri medici, una volta fedeli al giuramento, sono ora dei macellai! Per denaro uccidono i giovani!". - Madonna, 10 febbraio 1978


DONNA

"Sappi, figlia mia, questa semplice lezione: in questi ultimi tempi, le donne cercheranno di abbandonare il loro ruolo di madre e di donna. Le donne lo abbandoneranno sotto la direzione di satana e uccideranno i loro figli. Guai alla donna che non si pente di questo vile abominio! Lei ha percorso la strada della dannazione eterna e dell'inferno. Pentiti, o donna, o sarai perduta per sempre!". - Nostra Signora, 18 marzo 1975


CLERO

"E ripeto di nuovo a tutto il clero della Casa di Mio Figlio: non razionalizzerete il peccato. L'aborto è un omicidio e l'omicidio vi condanna all'inferno senza pentimento!". - Nostra Signora, 20 novembre 1979


IL MALE MOLTO PEGGIORE DI NOE O DI SODOMA

"Il Padre Eterno è molto angosciato dalle azioni degli uomini. Non devono cercare di controllare l'inizio e la fine di una vita. L'aborto è un omicidio, figli miei, perché voi ponete fine prematuramente alla missione di un'anima. Il Padre Eterno soffia lo spirito della vita nel corpo al momento del concepimento. Nessun uomo deve distruggere questo corpo fino a che non abbia completato la sua missione secondo le direttive del Padre Eterno, perché ogni uomo che distrugge la missione e il corpo è colpevole di omicidio. Eutanasia, morte prematura, figli miei, l'uomo ha trasgredito in una forma di male molto peggiore del tempo di Noè o di Sodoma. Perciò, quanto grande sarà il castigo dell'umanità!". - Madonna, 12 giugno 1976


TORMENTO

"Il tormento che sarà visitato a coloro che uccidono gli innocenti sarà la dannazione eterna e il banchettare gli occhi sulle anime assassinate". - Nostra Signora, 10 maggio 1972


IL PECCATO CONDONATO AL PIÙ ALTO TRIBUNALE DELLA VOSTRA TERRA

"Siete così ciechi da non riconoscere l'accelerazione del peccato in mezzo a voi? Gli omicidi abbondano, i furti, ogni sorta di carneficine, la distruzione di giovani anime, l'aborto, l'omosessualità, condannati dall'inizio dei tempi dal Padre Eterno. Eppure il peccato è diventato uno stile di vita. Il peccato è condonato ora, anche fino al più alto giudice della vostra terra e delle vostre terre in tutto il mondo. Come avete seminato, così raccoglierete. Il peccato è la morte, non solo dello spirito, ma del corpo. Le guerre sono una punizione per il peccato dell'uomo, la sua avidità, la sua avarizia". - Madonna, 14 agosto 1981 


SACRILEGIO

". . . Non possiamo tollerare gli omicidi dei nascituri. Questo è un sacrilegio della maniera più turpe agli occhi dell'Eterno Padre, e sarà punito con la morte". - Nostra Signora, 17 maggio 1986


I GIORNI SONO CONTATI

"I giorni sono contati per il vostro paese. Gli omicidi abbonderanno. Vedrete la follia tra gli uomini, perché il peccato è follia. Fratello contro fratello, figli contro genitori, calunnie e scandali, omicidi, aborto. Quale genere di peccato non posso contare ed elencare per voi che non stia al posto del giudizio?". - Gesù, 30 maggio 1981


GRANDI PIANI

"L'Eterno Padre trova che i bambini per i quali aveva grandi piani per portare la vera Fede al mondo e per salvare la Chiesa di Suo Figlio, sono stati uccisi nel grembo materno". - Gesù, 1 ottobre 1988


COMUNISMO

"Figlia mia e figli miei, poiché il mondo non considera più importanti per la vita i piccoli neonati, non considererà più la necessità di avere tra noi gli anziani e gli infermi. Questo è il comunismo, figli miei! Distruggeranno gli anziani; distruggeranno i neonati, e distruggeranno chiunque si metterà sulla loro strada". - Gesù, 14 settembre 1985


L'AMERICA SOTTO GIUDIZIO

"Il vostro paese e molti paesi del mondo sono ora sotto giudizio del Padre Eterno per gli omicidi dei non nati. Nessun uomo può distruggere una creazione del Padre Eterno. Lo spirito della vita è soffiato al momento del concepimento nel corpo di un bambino vivente. Al momento del concepimento, l'anima è posta dal Padre Eterno in quel bambino, e nessuna scusa per l'omicidio sarà accettata dal Padre Eterno". - Nostra Signora, 5 giugno 1976 


SCHEDA

"Il maligno, di cui vi ho avvertito, ha continuato nelle sue vili azioni di distruzione!  Quando vi sveglierete dai vostri sentimenti di falsa sicurezza?  Siete tutti ciechi, figli miei!  Ci vorrà una grande catastrofe per risvegliarvi?  Le anime che avete rimandato a Mio Padre saranno il vostro foglio segnapunti per la distruzione che si abbatterà su di voi!  Questi angeli innocenti sono stati inopportunamente tagliati fuori dal piano di Mio Padre.  Non state più condividendo con Mio Padre la creazione!  Perché avete scelto di essere contro il Padre mio!". - Gesù, 30 maggio 1971 


FARÀ CADERE LA DISTRUZIONE

"Non cessate la lotta per fermare le abominazioni dell'omicidio nella vostra città, nel vostro paese e nel mondo. L'assassinio dei Santi Innocenti porterà una grande distruzione sulla tua città e sul tuo paese, figlia mia". - Nostra Signora, 31 dicembre 1974


NESSUNA CITTÀ SFUGGIRÀ

"Figli miei, ho avvertito le nazioni che l'abominio degli omicidi dei giovani deve cessare.  Perché misura per misura stiamo contando questi abomini, e i castighi e le punizioni saranno misurati secondo il numero degli omicidi dei giovani.  Nessuna città sfuggirà alla giusta ira di un Dio arrabbiato". - Gesù, 18 giugno 1977 


STRADA VERSO LA DISTRUZIONE

"Il vostro paese si è messo sulla strada della distruzione perché loro, i vostri capi, non hanno preso provvedimenti contro gli assassini che si sono scatenati nella vostra società.  Gli omicidi dei giovani, degli innocenti non nati, non sono passati inosservati al Padre Eterno.  Misura per misura vi sarà data la ricompensa del vostro...".

     Veronica - Oh! La Madonna sta indicando ora in alto, vedo - oh, mio Dio!  Oh! Oh, mio!  Vedo che... so che è una cometa.  Ha... c'è una... è una palla di fuoco rotonda e sta viaggiando molto velocemente nel cielo.  Ed è così calda, posso sentire il calore, la grande di questa lunga coda mentre attraversa lo spazio, sta sparando fuori una tremenda coda infuocata.  Oh!

     Nostra Signora - "Ti ripeto, figlia mia, il tuo paese non sfuggirà alla distruzione dei fuochi perché tu sarai colpito dal pianeta. Come ai tempi di Noè, figlio mio, molti rifiuteranno il Messaggio dal Cielo". - Nostra Signora, 25 luglio 1975


DEVE CESSARE O NEW YORK CADRÀ

"Gli omicidi dei non nati devono cessare ora o la vostra città cadrà.  Tutti coloro che hanno anche una piccola partecipazione al massacro dei santi innocenti saranno bruciati nell'abisso". - Nostra Signora, 29 dicembre 1973 


AL DI LÀ DI TUTTI GLI OMICIDI DELLA STORIA

"Gli omicidi dei nascituri, figlia mia, nell'aborto sono andati ben oltre qualsiasi omicidio nella tua storia e nella storia del tuo mondo. Tutti coloro che si sono dati, anche in piccola misura, all'assassinio di questi Santi Innocenti saranno condannati alle fiamme eterne dell'inferno. Tu, come uomo e uomo di natura, non puoi giudicare il cuore. Il Padre Eterno è sempre il giudice finale, ma tu devi far conoscere con l'esempio la miseria, il rifiuto e il castigo che il Padre Eterno manderà sulla tua città, sul tuo paese e sul mondo, per gli omicidi dei non nati.

     "C'è una vita, uno spirito di vita, figlia mia, che viene respirato nel corpo al momento del concepimento. Una vita è nata, una vita è stata mandata dal Padre Eterno con la ragione. Per avidità, per avarizia, per un guadagno mondano, voi uccidete le creazioni del Padre Eterno! Portate su voi stessi la distruzione!". - Madonna, 5 agosto 1975


"NESSUN UOMO PRENDERÀ QUESTA VITA".

"La vostra città e molte città e paesi del mondo intero soffriranno per gli omicidi dei Santi Innocenti. La vita, lo spirito della vita, è respirata - l'anima posta dal Padre Eterno nel corpo del nascituro nel momento preciso, esatto del concepimento. Non cadete in preda alla fallacia che non c'è vita finché il bambino non esce dal grembo materno. No! Io vi dico: la vita comincia al momento del concepimento. Il Padre Eterno soffia lo spirito della vita al momento del concepimento. Nessun uomo deve togliere questa vita, perché come tale è colpevole e riconosciuto colpevole dal Padre Eterno di omicidio!". - Nostra Signora, 6 settembre 1975 


PESTE NELLE CITTÀ DEGLI STATI UNITI

"La vostra città e molte città del vostro paese sentiranno la peste. È per gli omicidi dei non nati che la vostra città riceve la peste". - Nostra Signora, 13 settembre 1975 


GRANDE PROVA

"Il vostro paese, gli Stati Uniti d'America, e molti paesi in tutto il mondo, saranno visitati con una grande prova di penitenza per aver commesso l'omicidio dei nascituri. Nessun uomo si metterà a distruggere una creazione del vostro Signore Dio del cielo, il vostro Creatore. Ogni anima è stata inviata sulla terra con una missione. L'Eterno Padre trova che l'uomo commetta il più grande degli abomini distruggendo queste anime, rimandandole indietro senza il compimento della loro missione". - Nostra Signora, 7 settembre 1976 


I SANTI INVOCANO IL CASTIGO

"Oh, il più grande dolore è sui Nostri cuori a causa della perdita dei piccoli. Il tuo paese, figlia mia, e molti paesi del tuo mondo, dovranno fare grande penitenza per gli omicidi di giovani, gli aborti, gli omicidi che vengono commessi nel tuo paese. I santi del cielo invocano il castigo su una generazione malvagia. Mai nel passato, in tutte le stragi della storia, c'è stata un'uccisione così sfrenata dei giovani e degli innocenti! Io vi dico, come vostro Dio, sarete messi in ginocchio! Voi, uomini malvagi, sarete purificati in un bagno di sangue!". - Gesù, 1 febbraio 1977